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Italia in balia dell’Argentina: finisce 0-3 ed è un’altra figuraccia per gli azzurri di Mancini

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Italia, dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 arriva un’ennesima figuraccia per la nazionale di Roberto Mancini addirittura umiliata nel confronto con l’Argentina di Scaloni che ha dominato in lungo e in largo il match.

La Finalissima che metteva di fronte l’Italia vincitrice di Euro 2020 all’Argentina che aveva trionfato nell’ultima Coppa America, si tramuta in un dominio totale degli uomini di Scaloni a cui probabilmente sta anche stretto il risultato finale di 0-3 per il numero di grandi occasioni create soprattutto nelle seconda frazione di gioco quando l’italia è letteralmente scomparsa dal campo.

L’Italia di Roberto Mancini tiene botta solo nei primi 20 minuti quando addirittura rischia di passare in vantaggio con una bella zione di Bernardeschi che quasi libera al tiro sotto misura Belotti che viene fermato all’ultimo istante da un intervento di Otamendi.

Da quel momento solo Argentina in campo. Arriva la rete di Lautaro Martinez al 28° ben imbeccato da Messi che supera Di Lorenzo e mette al centro una palla per Lautaro che bisogna solo spingere in rete a porta vuota.

Al 46° il bis dell’Argentina: stavolta è Lautaro Martinez a trasformarsi in assist man per Di Maria che tutto solo davanti a Donnarumma lo scavalca con un perfetto scavino che non ammette repliche.

Nel secondo tempo il copione del match non cambia e l’Italia soffre tantissimo venendo travolta a più riprese dall’onda d’urto argentina. Messi, un sontuoso Di Maria (migliore in campo in assoluto), Lautaro, sfiorano più volte il gol del 3-0 finchè Dybala non lo realizza per davvero al minuto 94 in pieno recupero.

Italia dominata in lungo e in largo dall’Argentina in una gara che fanno emergere tutte le carenze di questa squadra: fragile in difesa ma ancora di più in attacco dove le assenze di Immobile, Chiesa, Berardi e Insigne si fanno sentire molto più del dovuto. Jorginho assolutamente il peggiore in campo: una serata completamente da dimenticare per lui.

Per Mancini si prospetta un lavoro molto complicato e improbo: l’Italia vista stasera a Wembley è solo una lontanissima parente di quella ammirata lo scorso anno che arrivò a vincere il titolo europeo dopo quello del 1968. L’Argentina di sicuro sarà una delle assolute protagoniste a Qatar 2022.

Di seguito il tabellino della “Finalissima” vinta dall’Argentina con un perentorio 3-0 contro l’Italia che non ammette repliche.

RETI: 28′ Lautaro (A), 45’+1′ Di Maria (A), 90’+4′ Dybala (A).

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini (dal 46′ Lazzari), Emerson (dal 77′ Bastoni); Barella, Jorginho, Pessina (dal 63′ Spinazzola); Bernardeschi (dal 46′ Locatelli), Belotti (dal 46′ Scamacca), Raspadori. All. Roberto Mancini.

ARGENTINA (4-2-3-1): Martinez; Molina, Otamendi, Romero (dall’86’ Pezzella), Tagliafico; De Paul (dal 76′ Palacios), Rodriguez; Messi, Lo Celso (dal 90’+1′ Dybala), Di Maria (dal 90’+1′ Nico Gonzalez); Lautaro (dall’86’ Alvarez). All. Lionel Scaloni.

ARBITRO: Gomez Maza (Cile).

AMMONITI: Otamendi (A), Bonucci (I), Di Lorenzo (I), Barella (I).

 

Discorso di Mattarella al Concerto per la festa della Repubblica

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Discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Concerto diretto dal Maestro Myung-Whun Chung in occasione della Festa della Repubblica

Discorso di Mattarella al Concerto per la festa della Repubblica

Ringrazio il Maestro Chung e l’Orchestra del Teatro La Fenice che tra poco ci offriranno una splendida espressione d’arte.

Domani, 2 giugno, celebreremo la Festa della nostra Repubblica, nata, per volontà del popolo italiano, settantasei anni or sono.

Rivolgo un saluto a quanti seguiranno questo momento di incontro attraverso la radio, la tv, la rete del web.

È per me un piacere – unitamente ai rappresentanti delle istituzioni qui convenuti – esprimere, in questa occasione, alla comunità degli ambasciatori accreditati a Roma i sentimenti di amicizia che da sempre caratterizzano i rapporti internazionali della Repubblica Italiana.

Li ringrazio per l’attenzione e per la cooperazione che manifestano e invito a trasmettere questi sentimenti ai rispettivi governi.

Ho adoperato – non a caso e con un senso di auspicio – il termine ‘comunità’ per definire l’insieme dei diplomatici presenti in Italia.

Con la Costituzione l’Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell’interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.

Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno al ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica.

Trovarsi, nel continente europeo, nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità; e la Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina.

Non è un conflitto con effetti soltanto nel territorio che ne è teatro. Le conseguenze della guerra riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni.

Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare per molti Paesi; sull’ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali. Reca grave danno al perseguimento degli obiettivi legati all’emergenza climatica.

Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali; intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità. Ci interpella tutti.

La comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni.

Sembra l’avverarsi di scenari che vedono l’umanità protagonista della propria rovina.

Con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace.

L’incancrenirsi delle contrapposizioni conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell’odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti.

Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione.

Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale.

Con questa convinzione e in questa prospettiva auguro a tutti buona Festa della Repubblica.

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Discorso di Mattarella al Concerto per la festa della Repubblica / Redazione

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Juve Stabia, avanza l’ipotesi Leonardo Colucci per la panchina delle Vespe

Juve Stabia, dopo il mancato accordo con l’ex tecnico della Turris, Bruno Caneo, avanza nelle ultime ore l’ipotesi dell’arrivo a Castellammare dell’ex tecnico del Picerno, Leonardo Colucci, che ha centrato una qualificazione playoff inattesa alla guida dei lucani.

Secondo quanto riportato sul portale www.gianlucadimarzio.com Leonardo Colucci sarebbe vicinissimo alla Juve Stabia e nel giro di 24-48 ore potrebbe arrivare anche la firma sul contratto con relativa ufficializzazione.

LA CARRIERA DEL POSSIBILE NUOVO ALLENATORE DELLA JUVE STABIA, DA CALCIATORE E DA ALLENATORE.

Colucci ha avuto una buona carriera da calciatore di Serie A. Cresciuto tra le file del Cerignola, dopo essersi messo in mostra in Serie D poco più che ventenne, ha realizzato 103 presenze e 12 gol con i pugliesi.

Nella stagione 1993-1994 passa tra le file del Siracusa dove mette a segno in C1 6 reti trascinando gli aretusei alla salvezza. Proprio nel Siracusa si mette in grande evidenza a centrocampo suscitando le attenzioni dei club di massima serie.

Nel novembre del 1994 viene acquistato dalla Lazio con cui esordisce in Serie A il 19 marzo 1995 nella partita Lazio-Genoa finita 4-0 per i padroni di casa. Ha poi militato tra le file della Reggiana per una stagione, per sei stagioni nel Verona, per quattro nel Bologna e nel Cagliari.

Passa poi alla Cremonese in Serie C1 con un contratto biennale e a Cremona resta fino al 2009. Poi passa al Modena dove resta fino al 2011.

Colucci Picerno Juve Stabia
Fonte Foto: Pagina Facebook AZ Picerno

Da allenatore il possibile nuovo allenatore della Juve Stabia inizia facendo il secondo di Marco Giampaolo sulla panchina del Cesena nel 2011.

La stagione successiva assume la guida degli Allievi Nazionali del Bologna, e il 10 dicembre 2012 inizia a frequentare a Coverciano il corso di abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-Uefa Pro.

Il 12 giugno 2016 diventa il nuovo tecnico della Reggiana, con cui firma un contratto annuale. Il 23 dicembre, dopo la sconfitta nel derby contro il Parma e il pareggio contro il Bassano, rassegna le dimissioni, respinte in seguito dalla società. Viene esonerato esattamente un mese dopo, in seguito alla sconfitta per 0-3 contro il Venezia.

Nell’estate del 2017 diventa il tecnico del Pordenone in Lega Pro. Con il Pordenone sfiora addirittura l’impresa di eliminare l’Inter agli ottavi di Coppa Italia.

Il 12 dicembre 2017 infatti al “Meazza” contro la squadra di Luciano Spalletti, i friulani resistono per 120 minuti sullo 0-0 sfiorando addirittura il “colpaccio”. Ai rigori l’errore di Parodi e la trasformazione di Nagatomo decidono l’incontro mandando ai quarti i nerazzurri e determinando l’eliminazione del Pordenone di Colucci.

Viene esonerato il 14 febbraio 2018, dopo un periodo negativo per la squadra friulana con la squadra al decimo posto.

La stagione successiva viene ingaggiato dal Vis Pesaro neopromosso in Serie C dove ottiene un quindicesimo posto. A fine stagione non viene confermato.

Nel novembre del 2020 firma un contratto con il Ravenna subentrando all’esonerato Giuseppe Magi, con la squadra in diciassettesima posizione. Il campionato si chiude con la retrocessione in Serie D dopo i play-out.

Il 15 novembre 2021 subentra ad Antonio Palo, alla guida dell’AZ Picerno in Serie C. Termina il campionato al decimo posto, battendo la Juve Stabia sia all’andata (c’era ancora Palo) che al ritorno, e centra una inattesa qualificazione ai playoff. Viene però eliminato al primo turno contro Monopoli (1-1) per via del peggior piazzamento in classifica. A fine stagione si interrompe il rapporto col Picerno e ora Colucci sembra l’indiziato numero uno alla panchina della Juve Stabia per la prossima stagione.

 

Givova Scafati in finale! Piacenza battuta nella “bella”

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Gara cinque va ai gialloblu, che raggiungono l’ultimo atto della corsa alla Serie A. L’Assigeco si arrende al PalaMangano.

Con una autentica prova di forza, la Givova Scafati asfalta 77-59 l’Assigeco Piacenza nel fortino del PalaMangano, si aggiudica 3-2 la semifinale playoff del tabellone argento e conquista una storica finale del campionato di serie A2, nella quale incontrerà l’Acqua San Bernardo Cantù.

Di partita vera e propria si può parlare solo relativamente alla prima frazione di gioco, poi le redini dell’incontro sono passate nelle mani degli uomini di coach Rossi, protagonisti di una gara accorta, intensa, determinata ed a tratti anche divertente e spettacolare, che ha strappato gli applausi dei 2.000 del PalaMangano, autentico sesto uomo in campo.

La buona difesa e la giornata storta di Sabatini e Davoe tra le fila viaggianti alla fine hanno fatto la differenza, così come il dominio locale sotto le plance (44 rimbalzi contro 33) e le percentuali di tiro da tre (36,7% contro 13,3%), tanto da permettere quindi alla compagine dell’Agro di conquistare con pieno merito l’ultima e decisiva serie della stagione agonistica 2021/2022.

LA PARTITA: Givova Scafati vs Assigeco Piacenza (gara 5)

Proprio come nei precedenti incontri della serie, la sfida entra subito nel vivo, con i quintetti che si fronteggiano a viso aperto e senza timori riverenziali (9-9 al 5’). Ritmi elevati, grande fisicità e tensione caratterizzano queste fasi del match, in cui è soprattutto sotto ai tabelloni che la sfida cresce di intensità. La girandola delle sostituzioni premia il lavoro degli uomini di coach Rossi (tra cui si rivede in campo anche De Laurentiis), bravi nelle ultime azioni a costruire i canestri del 23-19 (bene Clarke e Rossato), con cui viene chiuso il primo quarto in loro favore.

Givova Scafati vs Assigeco Piacenza: Rotnei Clarke in palleggio contro Piacenza (gara 5)

La tripla di Cournooh porta Scafati al momentaneo massimo vantaggio (26-19 al 12’). È poi l’intensità difensiva dei locali a prendere la scena, perché l’Assigeco fa molta fatica a trovare la via del canestro. Ne approfittano i padroni di casa, trascinati da Clarke, ad insaccare i centri della doppia cifra di vantaggio (al 14’ 31-21), che costringe coach Salieri al time-out. I suoi uomini reagiscono, ma non riescono a dare uno strattone al match e ad assottigliare il divario, che resta pressoché invariato (38-27 al 18’). La Givova gioca bene, seleziona accuratamente le scelte di tiro e, con Daniel particolarmente ispirato, vola sul +16 (45-29 al 19’), per poi raggiungere l’intervallo avanti 46-31.

Difese schierate e ritmi più compassati caratterizzano i primi minuti della ripresa, prima che Monaldi e Clarke realizzino le triple del 52-36 al 23’. I salernitani continuano ad essere padroni del campo, nonostante gli errori di tiro e le scorribande di Davoe e Pascolo (55-40 al 26’). I piacentini perdono convinzione, soffrono l’intensità avversaria e non riescono ad imbastire azioni degne di nota, subendo il gioco di Rossato e soci, che allungano sul +22 al 29’ (64-42), per poi chiudere 65-43 la terza frazione.

I tentativi di Davoe di far rientrare i suoi in partita si infrangono sul ferro. Ne approfitta la Givova Scafati per conservare un cospicuo margine di vantaggio (71-46 al 33’) e tenere gli avversari a debita distanza. Gli ultimi minuti della sfida, al di là dei centri di Bellan, regalano poche emozioni, se non la possibilità per i giovani Perrino e Grimaldi di fare il proprio ingresso in campo nell’ultimo giro di lancette di una sfida che si conclude col punteggio di 77-59.

Givova Scafati vs Assigeco Piacenza: Riccardo Rossato in penetrazione (gara 5)

Coach Rossi: “Passaggio del turno meritato sul campo”. Clicca QUI per l’intervista nel post gara.

I TABELLINI

GIVOVA SCAFATI – UCC ASSIGECO PIACENZA 77-59

GIVOVA SCAFATI: Mobio 6, Daniel 12, Grimaldi, Perrino, Parravicini, De Laurentiis 6, Clarke 19, Rossato 10, Cournooh 10, Monaldi 6, Cucci 3, Ikangi 5. Allenatore: Rossi Alessandro. Assistente Allenatore: Nanni Francesco.

UCC ASSIGECO PIACENZA: Bellan 8, Kohs 4, Seck, Davoe 15, Galmarini 2, Gajic 7, Pascolo 12, Guariglia 6, Querci, Sabatini 5. Allenatore: Salieri Stefano. Assistenti Allenatori: Grazzini Gabriele, Farina Fabio.

ARBITRI: Ursi Stefano di Livorno, Caforio Angelo di Brindisi, Radaelli Roberto di Rho (Mi).

NOTE: Parziali: 23-19; 23-12; 19-12; 12-16. Falli: Givova Scafati 24; Assigeco Piacenza 19. Usciti per cinque falli: Rossato. Espulsi: nessuno. Tiri dal campo: Givova Scafati 29/67 (43,3%); Assigeco Piacenza 19/52 (36,5%). Tiri da due: Givova Scafati 18/37 (48,6%); Assigeco Piacenza 15/22 (68,2%). Tiri da tre: Scafati 11/30 (36,7%); Piacenza 4/30 (13,3%). Tiri liberi: Scafati 8/13 (61,5%); Piacenza 17/26 (65,4%). Rimbalzi: Scafati 44 (15 off.; 29 dif.); Piacenza 33 (8 off.; 25 dif.). Assist: Scafati 18; Piacenza 11. Palle perse: Scafati 13; Piacenza 14. Palle recuperate: Scafati 7; Piacenza 8. Stoppate: Scafati 0; Piacenza 2. Spettatori: 2.000 circa.

Camorra in dosi: la camorra dell’800 nelle carceri

La camorra, già ai tempi dei Borbone, era padrona nelle carceri: imponeva estorsioni ai detenuti e dettava legge.

Nel carcere di Castel Capuano, o come più comunamente denominato della “Vicaria”, spadroneggiava la camorra.

Costruito sotto il regno di Guglielmo II nel XVI secolo, L’istituto penitenziario divenne al tempo dei Borboni il più affollato del reame.

Quando un nuovo detenuto varcava i suoi cancelli diveniva carne da macello della camorra.

Un camorrista si avvicinava a questi, e incominciava a chiedere denaro per il Lume delle Madonna.

L’immagine della Madonna a Napoli era affissa in tutte le strade e nei luoghi più profani, taverne, bische e perfino nei bagni pubblici.

Le prostitute, al pari di ogni altra donna, la veneravano, e non mancava sopra il loro letto una sua immagine che giravano accuratamente ogni qualvolta si verificava un amplesso.

Erano i camorristi a fornire l’olio per la sacra immagine, e ne procuravano così tanto da illuminare tutta la città.

Il detenuto doveva un decimo del denaro che gli perveniva alla camorra.

Un uomo lo vigilava costantemente a pagare i contributi.

Si pagava per mangiare, bere, fumare, giocare, per comprare, vendere, per avere giustizia e per ottenere privilegi.                                                                                                  Chi si rifiutava veniva punito con la violenza, ma quasi tutti accettavano senza opporsi.

Molti detenuti vendevano per pochi spiccioli ai camorristi i vestiti che ricevevano dal carcere, parte delle razioni di pane e di minestra.

Lo facevano per fumare un sigaro, bere un bicchiere di vino o per giocare alla morra o al tocco.

Gli uomini dei sodalizi rivendevano il tutto ai fornitori delle carceri che, senza scrupolo, rinviavano la stessa merce ai detenuti creando un circolo vizioso dove due speculatori si arricchivano sulle loro spalle.

I camorristi mantenevano l’ordine e la sicurezza nel carcere molto meglio dei secondini, anzi, il più delle volte erano questi che richiedevano dei servizi.

Ogni mattina erano i camorristi, armati di pugnali e bastoni, che tiravano fuori dai letti i detenuti, si facevano dare un Carlino per l’affitto del pagliericcio, facevano l’appello, garantivano la disciplina e si assumevano il monopolio della violenza e del disordine.

Proibivano agli altri di seguire il loro esempio e violare i diritti che si attribuivano.

Ma da dove prendevano le armi i camorristi?

In tutte le carceri ogni sodalizio aveva un proprio deposito detto pianta. Era così nascosto che era quasi impossibile trovarlo.

Nonostante i controlli, i capi dei clan portavano sempre con se 3 coltelli.

In un episodio narrato dal Monnier, un ispettore del carcere della Vicaria, venuto a conoscenza di questi coltelli, ordinò una perquisizione.

Le armi vennero ritrovate all’interno della buca di una latrina.

Nonostante fossero state sequestrate, dopo neanche mezz’ora, l’ispettore si accorse che i camorristi erano nuovamente armati. Uno di questi, in maniera provocatoria si rivolse all’ispettore: “toglieteceli, tra un quarto d’ora ne avremo altri 3!”.

Ma quali erano le pene che i camorristi infliggevano a chi non rispettava le regole?

Per i fatti meno gravi erano la privazione dell’onore del voto nelle assemblee e la sospensione dalla camorra che poteva durare da 6 mesi ad 1 anno.

Le pene più severe erano l’espulsione definitiva e la condanna a morte.

Queste venivano date solo nel caso di infrazioni molto gravi come l’inganno o il tradimento della società, la slealtà verso i compagni, l’adulterio con la moglie di un camorrista, lo sfregio o l’assassinio eseguito dietro istigazioni di persone estranee al sodalizio.

La pena di morte veniva pronunciata nel corso di un vero e proprio dibattimento organizzato dalla camorra con tanto di un P.M., un avvocato difensore, giudici e testimoni, logicamente tutti interni alla sette.

Le pene venivano eseguite dai Picciotti di sgarro che si accollavano di buon grado il compito dell’esecuzione.

Riflessioni sul presente

La camorra è ancora oggi padrona nelle carceri.

Diverse informative della polizia giudiziaria e rapporti sulle carceri evidenziano il comportamento di sottomissione dei detenuti nei confronti di alcuni personaggi illustri della camorra.

Forse l’immagine che più rende l’idea è quella della serie TV Gomorra, quando il personaggio interpretato da Fortunato Cerlino, Pietro Savastano, finisce in carcere durante la prima stagione.

I compagni di cella all’arrivo del boss gli cedono il letto più comodo, lo scortano in qualsiasi spostamento, gli servono il caffe e sottostanno a qualsiasi suo ordine.

Parliamo pur sempre di una serie tv ma che realisticamente descrive la sudditanza psicologica dei detenuti nei confronti delle figure di spicco dei clan locali, i cosiddetti uomini d’onore.

Nonostante il carcere dovrebbe allontanare i boss dagli affari della cosca di appartenenza, questi, nella maggior parte dei casi riescono a fornire direttive e ordini ai propri uomini.

È proprio il caso di Pasquale D’Alessandro, il boss stabiese da poco tornato libero. (clicca e leggi l’articolo)

Dagli atti dell’inchiesta Cerbero emergono le intercettazioni dei colloqui del boss stabiese con i suoi parenti, ai quali indicava gli imprenditori stabiesi che avrebbero dovuto garantire il loro supporto economico alla famiglia.

Altro fatto eclatante fu l’omicidio di Aldo Montuori, ucciso all’esterno di un bar di Pontecagnano.

L’ordine di uccidere l’imprenditore Salernitano, per la magistratura, sarebbe arrivato direttamente dal carcere dal boss dei Cesarano Luigi Di Martino, alias o’profeta.

Nonostante ciò una parte della politica sta ben pensando di eliminare il regime del carcere duro, il cosiddetto 41bis.

Nel corso degli anni diverse istituzioni e associazioni si sono pronunciate contro l’istituto.

Nel 1995 il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (C.P.T.) ha visitato le carceri italiane per verificare le condizioni di detenzione dei soggetti sottoposti al regime ex art. 41-bis.

Ad avviso della delegazione, questa particolare fattispecie di regime detentivo era risultato il più duro tra tutti quelli presi in considerazione durante la visita ispettiva.

La delegazione intravedeva nelle restrizioni gli estremi per definire i trattamenti come inumani e degradanti.

I detenuti erano privati di tutti i programmi di attività e si trovavano, essenzialmente, tagliati fuori dal mondo esterno. La durata prolungata delle restrizioni provocava effetti dannosi che si traducevano in alterazioni delle facoltà sociali e mentali, spesso irreversibili.

Negli anni 2000 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stata varie volte chiamata a pronunciarsi sulla compatibilità del 41-bis con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e non ha ritenuto la disciplina, in linea di principio, in contrasto con la suddetta Convenzione, ma ne ha censurato singoli contenuti e aspetti attuativi.

Nel 2003 Amnesty International ha sostenuto che il 41-bis equivale, in alcuni casi, a un trattamento del prigioniero “crudele, inumano e degradante”.

Nel 2007 un giudice degli Stati Uniti ha negato l’estradizione del boss mafioso Rosario Gambino, poiché a suo avviso il 41-bis sarebbe assimilabile alla tortura.

Dal canto suo la giurisprudenza costituzionale italiana si è sempre pronunciata positivamente sulla compatibilità costituzionale del 41-bis con i principi costituzionali.

Solo nel 2013 la Corte Costituzionale dichiarò illegittime le limitazioni in materia di colloqui con l’avvocato difensore.

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A cura di De Feo Michele / Redazione Campania

Madonna di Pozzano; domenica 3 luglio la celebrazione

Prevista per il 3 di luglio la celebrazione della Madonna di Pozzano con il solito appuntamento con la serenata nella suggestiva basilica

Un appuntamento significativo per la tradizione locale

La notizia

È di recente uscita l’annuncio che conferma la presenza illustre di Mario Maglione alla consueta Serenata in onore della Madonna di Pozzano, patrona del comune che si trova a due passi da Castellammare di Stabia.
L’evento si svolgerà, come al solito, domenica 3 luglio nella omonima basilica, in un clima suggestivo che richiama l’oramai estate inoltrata e la tradizione locale.

Appuntamento fisso

Si tratta della quinta edizione della Serenata, la quale edizione sarà impreziosita dalla presenza del maestro Mario Maglione, un cantante di fama internazionale che è stato in grado di diffondere la cultura partenopea al di fuori dei confini Nazionali.
Si tratta di una presenza fissa alla “Festa del Pescatore” che si svolge annualmente a Napoli per celebrare la Madonna di Piedigrotta, ed in questa occasione onorerà i cittadini devoti alla Madonna di Pozzano della sua presenza e della sua voce.
L’esibizione sarà curata da Salvatore Torregrossa e vedrà la partecipazione di Rosalba Alfano, soprano, e dell’attore Gabriele Saurio.
L’organizzatore dell’evento, l’avvocato Pino Ruocco, si è detto entusiasta di poter rinnovare ogni anno la celebrazione con una costante dose di novità <>.

Madonna di Pozzano; domenica 3 luglio la celebrazione/Antonio Cascone/redazionecampania

SSC Napoli, si ripartirà dai giovani l’anno prossimo

 

In vista della prossima stagione, il Napoli di Spalletti ripartirà dai propri giovani della primavera ma anche da quelli rientrati dal prestito.

Il progetto del Napoli mira per il prossimo anno ad integrare i giovani nella prima squadra per definire un organico omogeneo e completo.

L’idea è quella di far rientrare coloro che hanno fatto esperienza in altre squadre, distinguendosi particolarmente, e premiare qualcun altro dalla Primavera come fatto quest’anno col terzino destro Zanoli.

 

Ecco i giovani che potrebbero far parte del prossimo Napoli di Spalletti

Confermato Alessandro Zanoli, che sarà la prima alternativa a Di Lorenzo, senza avere la concorrenza di Malcuit che saluterà il Napoli proprio quest’estate.

Il giovane classe 2000 ha già disputato 12 presenze in maglia azzurra con la prima squadra, presentandosi come un degno sostituto del numero 22 del Napoli.

Rientrerà a Napoli anche Gianluca Gaetano dalla Cremonese, con cui ha realizzato 7 gol e 5 assist in 35 presenze.

Spalletti lo apprezza come giocatore soprattutto per la sua capacità di giocare sia come mezzala che come trequartista.

Altro rientro importante sarà quello di Alessio Zerbin, convocato anche lui da Mancini in nazionale, e reduce da un’esperienza con il Frosinone in Serie B.

Potrebbero trovare spazio, inoltre, anche alcuni ragazzi della Primavera, che hanno appena conquistato la salvezza nel campionato.

In particolare, Giuseppe Ambrosino, premiato come miglior marcatore con le sue 20 reti (e 5 assist), Idasiak (portiere titolare della squadra di Frustalupi), Saco (centrocampista titolare del Napoli primavera) e Vergara (attaccante titolare del Napoli primavera insieme ad Ambrosino).

 

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Simone Improta/Redazione Sportiva

1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore a Napoli e provincia VIDEO

Napoli e provincia: 1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore. 365 armi sequestrate negli ultimi 5 mesi.

Il bilancio dei Carabinieri:

Pugnali, katane, mazze da baseball Bombe farcite di chiodi, kalashnikov, balestre, pistole artigianali, pipe bombs, fucili da cecchino,

E ancora tirapugni di acciaio, coltelli da cucina, asce medievali, mitragliatori, bombe a mano e addirittura razzi, di quelli utilizzati nella guerra dei Balcani.

Il bilancio dei Carabinieri: 1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore

Un campionario vastissimo che non appartiene ad un’armeria ma all’elenco di sequestri messi a segno dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli.

Strumenti di morte sottratti anche alla criminalità organizzata ma soprattutto a giovanissimi, certi di poter affrontare qualsiasi minaccia solo sentendo sulla pelle il freddo di una lama o della canna di una pistola. Durante la movida, nelle serate in giro per locali o addirittura a scuola, in aula.

Leggendo i bilanci di operazioni ed eventi gestiti dai Carabinieri napoletani vengono i brividi perché spesso i coltelli e le armi da fuoco non rimangono solo una silenziosa difesa dalle proprie insicurezze.

Sono brandeggiati, impugnati, scagliati, spinti contro la carne del proprio avversario. E i grilletti premuti, più volte, in una singolar tenzone che non trova vincitori.

È per questo motivo che il Comando Provinciale Carabinieri di Napoli ha da tempo promosso servizi mirati a disarmare quelle mani e quelle coscienze spesso acerbe che vedono nella violenza l’unica risposta.

Un lavoro complesso e delicato che guarda con attenzione e preoccupazione soprattutto ai più giovani.

Repressione, dunque, ma anche tanta prevenzione. In strada e nelle scuole, con svariate iniziative per promuovere il dialogo con le istituzioni e la cultura della legalità.

Nei primi 5 mesi del 2022, i carabinieri di Napoli e provincia hanno sequestrato 365 armi di varia natura. 158 da taglio, 123 da fuoco e 78 di quelle definite improprie: per intenderci mazze, tirapugni, nunchaku ed altre.

Conti alla mano si parla di quasi 3 armi sequestrate al giorno.

365 potenziali minacce che si traducono in 153 denunce in stato di libertà per porto abusivo di armi e 37 arresti. Tra questi anche minori: 37 quelli denunciati, 3 quelli finiti in manette.

Un dato allarmante che racconta di 1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore. La scusa più diffusa è ormai nota , “Mi serve per difendermi!”, ma chi la pronuncia non si rende conto di essere anch’egli parte di un circolo vizioso.

Perché anche tenere in tasca un coltello genera violenza. E per di più è reato.

Ogni luogo è potenzialmente teatro di violenza, specie tra i più giovani. Tra i casi più recenti quello del 7 maggio scorso ad Arpino di Casoria dove le piste di un bowling sono diventate per pochi ma interminabili minuti un vero e proprio ring.

Un “fuggi fuggi” generale dove ad avere la peggio fu un 14enne che riportò un trauma cranico e diverse ferite da arma da taglio al torace.

E proprio poche ore fa i militari della locale stazione hanno identificato e denunciato quelle mani violente. Appartengono a 7 giovanissimi dai 14 ai 16 anni, tutti incensurati. L’arma utilizzata non è stata trovata ma ciò non impedirà loro di rispondere di rissa.

Attualissimo anche il caso di un 18enne di Torre del Greco, spunto per una valutazione statistica sull’utilizzo di alcune tipologie di armi.

Alta la percentuale di ragazzi tra i 18 e i 20 anni sorpresi in possesso di coltelli e tirapugni, comune denominatore della volontà di difendersi dalla o di accendere la miccia.

Quanto a Torre del Greco, i Carabinieri della locale sezione radiomobile hanno fermato il giovane mentre passeggiava sul litorale. Perquisito, è stato trovato in possesso di un tirapugni.

Il controllo è stato esteso anche alla sua abitazione ed è lì che i militari hanno rinvenuto e sequestrato due coltelli a serramanico. Dovrà rispondere di porto abusivo di armi.

Ancora un tirapugni, questa volta tolto dalle mani di un 15enne. È successo a Marano, in un sabato sera di movida.

3 i ragazzini di Caivano tra 15 e 16 anni segnalati dai passanti spaventati in Via Marina a Napoli perché armati di coltelli e tirapugni. Armi messe in mostra con spavalderia che sono costate loro una denuncia penale.

Un 17enne è stato trovato in metro al Vomero con un coltellino a serramanico. Grazie all’utilizzo dei metal detector, i carabinieri sono stati in grado di sottrarre la lama al giovane prima che si mischiasse nella folla della movida notturna.

A Nola un 17enne è stato sorpreso con 2 proiettili calibro 22 in tasca e una dose di cocaina.

In merito, le dichiarazioni del Comandante Provinciale Carabinieri di Napoli Generale di Brigata Enrico Scandone:

1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore, le dichiarazioni del Generale di Brigata Enrico Scandone“Alla luce della recente recrudescenza delle aggressioni fatte con armi in città e provincia, il Comando Provinciale Carabinieri di Napoli ha incrementato i servizi di contrasto all’uso e al porto abusivo di armi.

I più giovani, purtroppo, non si rendono conto che portare un coltello non è solo un reato. E’ pericoloso per gli altri e per se stessi.

Una lama può provocare gravi ferite o la morte di qualcuno.

Puntando ai più giovani, stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione e prevenzione. Anche nelle scuole.

Invitiamo tutti, soprattutto i ragazzi, ad evitare il rischio dell’uso improprio di un coltello.

Un coltello ferisce, un coltello uccide, un coltello provoca lesioni che possono essere permanenti.

La vita non è un videogioco.

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  1 minore denunciato o arrestato ogni 36 ore a Napoli e provincia / Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

Calciomercato, il rinnovo di Mertens è in standby

 

Il rinnovo di Dries Mertens ad oggi è in standby e si attende una risposta dell’attaccante belga al riguardo.

Ad oggi, in casa Napoli la situazione legata al rinnovo di Dries Mertens è molto delicata.

L’attaccante belga ha recentemente ricevuto una proposta di prolungamento da parte di De Laurentiis, che tuttavia non ha ancora trovato risposta a causa di discordanze sulla durata del contratto.

Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, non ci sarà nessun altro incontro per definire il futuro di Mertens e la società resta in attesa di una risposta che spera di avere il prima possibile.

Dries Mertens è partito per il ritiro del Belgio senza esporsi, trasformando la situazione in un momentaneo stallo fra le parti.

Napoli, La situazione sul rinnovo di Mertens

La situazione e le intenzioni delle parti, in realtà, sono piuttosto chiare.

I partenopei non si sono mai opposti al rinnovo del belga, ma vorrebbero condurlo alle loro condizioni, quindi con un contratto annuale da 1.2/1,5 milioni.

Per Dries Mertens il problema non è mai stato di natura economica, ma spinge per una durata maggiore dell’accordo.

Mertens vuole un biennale, mentre De Laurentiis non si schioda dalla proposta di una sola stagione, in un tira e molla che potrebbe concludersi con una separazione nel caso le due parti non dovessero trovare un accordo.

In caso di addio al Napoli, per Mertens potrebbero aprirsi le porte verso campionati più “esotici”, visto che è molto seguito da club brasiliani e qatarioti.

Improbabile la pista Lazio, nonostante qualche contatto ci sia già stato: i biancocelesti non garantirebbero un contratto molto diverso da quello proposto dal Napoli e per di più il suo ruolo sarebbe marginale, in quanto verrebbe preso esclusivamente come riserva di Immobile.

 

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Simone Improta/Redazione Sportiva

Formula Uno: Sergio Perez rinnova con la Red Bull! E’ ufficiale

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Formula Uno: Sergio Perez rinnova con la Red Bull ! Il pilota messicano, ( vincitore del Gran Premio di Monaco ) firma un contratto biennale con la scuderia austriaca fino al 2024 ! 🗞 ✍🏼

Formula Uno: Sergio Perez rinnova con la Red Bull! E’ ufficiale

 

Sergio Perez e la Red Bull resteranno ancora insieme, almeno fino alla fine della stagione 2024. Arriva oggi l’ufficialità di un accordo tra le parti che già nelle ultime settimane era diventato molto probabile, complice l’ottimo avvio di campionato del pilota messicano. La firma è stata resa nota questo pomeriggio, a soli due giorni di distanza dalla splendida vittoria di Sergio Perez sul tracciato del Principato di Monaco.

Un periodo davvero d’oro quello che sta vivendo in questo momento il nativo di Guadalajara, giunto in 2ª posizione in Spagna dopo alcune discusse decisioni del team e trionfatore tra le stradine del Principato. Sergio Perez era approdato in Red Bull prima della stagione 2021, dopo aver rimpiazzato il thailandese Alexander Albon.

FONTE FOTO: Oracle Red Bull Racing Twitter

Il messicano erano stato prelevato dalla ex Racing Point, ora Aston Martin, che aveva scelto di non rinnovare il suo contratto, preferendo puntare sul quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Nella sua prima stagione a Milton Keynes, Sergio Perez, dopo un adattamento difficile, aveva contribuito grandemente alla conquista del titolo iridato da parte del suo compagno di squadra, Max Verstappen. È stato però in questo avvio di 2022 che Sergio Perez ha compiuto il definitivo salto di qualità, conquistando una Pole Position a Jeddah, una vittoria e quattro podi nei primi sette Gran Premi.

Numeri che lo collocano attualmente in 3ª posizione nella Classifica iridata Piloti, a -15 dal suo compagno di squadra Max Verstappen. Con questo rinnovo la Red Bull ‘blinda’ la propria Line-Up titolare per le prossime due stagioni. Max Verstappen infatti aveva a sua volta recentemente rinnovato con il team austriaco fino a fine 2028.

14 politici stabiesi rischiano l’incandidabilità

14 politici stabiesi rischiano l’incandidabilità per le frequentazioni e parentele con boss stabiesi: sono l’ex sindaco Cimmino, 5 assessori e 8 consiglieri.

14 politici stabiesi rischiano l’incandidabilità

Gaetano Cimmino, Fulvio Calì, Antonio Cimmino, Antonella Esposito, Sabrina Di Gennaro, Giovanni Russo, Emanuele D’Apice, Annamaria De Simone, Lello Tito, Barbara Di Maio, Enza Maresca, Eutalia Esposito, Francesco Iovino, Giovanni Nastelli.

Sono questi i politici che il 5 Luglio dovranno comparire davanti alla prima sezione civile del Tribunale Di Torre Annunziata.

L’Avvocatura dello Stato illustrerà i motivi della richiesta di incandidabilità e gli avvocati difensori dei politici potranno eventualmente presentare le proprie memorie difensive.

Da specificare che nell’atto notificato dal Tribunale oplontino non viene citato nessun riferimento alle eventuali responsabilità dei politici nei fatti che hanno portato allo scioglimento del comune stabiese per infiltrazioni camorristiche, ma mette in rilevanza i legami parentali e confidenziali con diversi esponenti della malavita locale.

Per farla in breve, l’accusa, nonostante non siano state rilevati collegamenti tra l’assegnazione degli appalti finiti nel mirino dei commissari prefettizi e la responsabilità della politica, sostiene che la fitta rete di parentele e frequentazioni abbia favorito l’ingresso della camorra a Palazzo Farnese.

Nello specifico Gaetano Cimmino è coinvolto per le frequentazioni con la famiglia De Iulio; Fulvio Calì e Giovanni Russo per aver avuto contatti con imprenditori finiti in inchieste di Antimafia; Antonio Cimmino, Sabrina Di Gennaro e Antonella Esposito, poiché durante il loro assessorato sono stati assegnati appalti dove lavorano loro stretti parenti o nelle quali avevano lavorato prima di assumere l’incarico politico; gli 8 consiglieri comunali, Annamaria De Simone, Emanuele D’Apice, Barbara Di Maio, Lello Tito ed Enza Maresca, Eutalia Esposito, Francesco Iovino, Giovanni Nastelli per parentele dirette o indirette o frequentazioni con boss della camorra stabiese, o per collegamenti con parenti gravati da precedenti penali o finiti in inchieste giudiziarie.

Vivicentro già vi aveva parlato di questi collegamenti

Clicca sugli articoli e leggi

Camorra: i parenti dei boss assunti nelle ditte appaltatrici

Camorra: gli 8 consiglieri finiti nella relazione della commissione d’accesso

Politica e malaffare: 13 appalti assegnati sempre alla stessa famiglia

Tre ordinanze di demolizione ignorate dal comune di Castellammare

Il comune di Castellammare ha saldato evasori e aziende in odore di camorra

Cimmino e la super dirigente con pieni poteri

Francesco Iovino e quell’incontro con Bellarosa

Dalle indiscrezioni del quotidiano Metropolis, Augusto Bellarosa (considerato l’ambasciatore dei D’Alessandro per gli affari con la politica) nella sua auto, con un suo parente, si sarebbe incontrato, in piena campagna elettorale, con un esponente del Pd.

Era il 2013, alla corsa per la poltrona di palazzo Farnese competeva per il Pd Nicola Cuomo, poi vincitore al secondo turno ai danni del centrodestra, capitanata da Antonio Pentangelo.

Durante il colloquio, durato pochi minuti, l’esponente democratico richiedeva al Bellarosa conferma sull’avvenuta consegna del materiale necessario per la compagna elettorale. Il Bellarosa conferma.

Il tutto è stato intercettato a loro insaputa dai carabinieri di Castellammare di Stabia tramite una cimice installata nell’auto del ras di Scanzano.

Il nome dell’esponente del PD è quello dell’ex consigliere comunale Francesco Iovino (non indagato), delfino di Mario Casillo, capogruppo DEM alla regione, comparso insieme a Gennaro Iovino, padre di Francesco, nell’inchiesta Olimpo.

Ricorso scioglimento: oggi la prima udienza a Roma

E’ in programma oggi a Roma la prima udienza sul ricorso presentato dal sindaco Gaetano Cimmino ed altri componenti della sua amministrazione contro il provvedimento del Ministro dell’Interno Lamorgese che ha decretato lo scioglimento del comune stabiese per infiltrazioni camorristiche.

Gli avvocati Angelo Clarizia e Domenico Siniscalchi puntano a smontare la ricostruzione fatta dai commissari prefettizi basandosi sulla non individuazione di responsabilità dirette da parte degli amministratori della giunta stabiese nelle procedure ritenute viziate dalla commissione d’accesso.

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A cura di De Feo Michele / Redazione Campania

Insalata di riso: la ricetta del primo piatto estivo fresco e gustoso

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L’Insalata di riso o Riso freddo è tra i Primi piatti estivi più gustosi e colorati della cucina italiana : Riso bollito condito con tonno, insalata, pomodorini, verdure sott’olio, olive, prosciutto, formaggio e tanti altri ingredienti stuzzicanti!

Insalata di riso: la ricetta del primo piatto estivo fresco e gustoso

Si tratta di una ricetta fresca, ricca di sapore, sostanziosa, amatissima da grandi e bambini, che è possibile modellare secondo i gusti e le preferenze dei tuoi commensali: puoi realizzarla anche solo in versione vegetariana, solo con il pesce o anche con della carne. A condire il tutto, solitamente, un giro di olio extravergine e, per i più golosi, un po’ di maionese, che puoi preparare anche in casa.

Ingredienti per l’Insalata di riso
(4 persone)

  1. Riso per insalate 300 gr
  2. Tonno in scatola 4 (320 g.)
  3. Prosciutto cotto a dadini 80 gr
  4. Scamorza, Fontina o altro formaggio a pasta filante 80 gr.
  5. Pomodorini piccadilly o ciliegina 12
  6. Olive nere snocciolate 50 gr
  7. Olive verdi denocciolate 100 g
  8. Cespo piccolo di lattuga incappucciata (100 gr)
  9. Verdure sott’olio miste (carciofini, pisellini, carote, peperoni, funghetti, cipolline) 350 g.
  10. Zucchina 1
  11. Peperone rosso 1
  12. Peperone giallo 1
  13. Rucola q.b.
  14. Aceto di vino bianco 2 cucchiai, o  3 cucchiai di aceto di mele, oppure di succo di limone (molto freddi di frigo)
  15. Olio extravergine di oliva q.b.
  16. Sale e pepe nero q.b.
  17. uova (se gradite) 3 o 4

Come si prepara l’insalata di riso.

  1. In una padella, versa un giro di olio extravergine di oliva.
  2. Taglia a dadini la zucchina e i due peperoni, quindi aggiungili in padella.
  3. Aggiusta di sale e pepe nero.
  4. Fai cuocere per 10 minuti circa a fiamma moderata. Metti da parte le verdure.
  5. Nel frattempo, cuoci al dente il riso, scola e versalo all’interno di una terrina.
  6. Appena scolato perfettamente il riso, inseritelo in una ciotola e aggiungete subito 3 cucchiai di aceto freddissimo oppure succo di limone fresco (filtrato) anch’esso molto freddo.
  7. Riponi a questo punto il riso in frigorifero.
  8. Tagliate i pomodorini conditeli con olio e sale.
  9. Tagliate a pezzetti le olive fresche
  10. Tira fuori dal frigorifero il riso e versa i pomodorini tagliati a pezzetti.
  11. Aggiungi i pomodorini e le olive tagliate a pezzetti.
  12. Unisci le verdure saltate in padella.
  13. Unisci le verdure sott’olio miste.
  14. Sgocciolate il tonno. Aggiungetelo nel riso e girate bene.
  15. Nel frattempo tagliate a pezzetti la lattuga.
  16. Aggiungete l’insalata verde tagliata e girate bene. In questa fase potete aggiungere la rucola o altra verdure a foglie verde scelta.
  17. Ponete ancora l’insalata di riso in frigo

FACOLTATIVO /se piacciono le uova)

  1. In un pentolino disponete le uova, copritele di acqua, fate bollire per 5 minuti circa e aspettate che le uova diventino sode.
  2. Scolate e raffreddate sotto acqua gelida, dove eliminerete anche la buccia alle uova.
  3. Lasciate che le uova si raffreddino prima di tagliarle a fette o a spicchi.
  4. Ponetele quindi in frigo per almeno 10 – 15 minuti.
  5. Quando le uova sono ben fredde e anche il riso si è ormai raffreddato e insaporito, aggiungete le verdure miste sott’olio, girate bene, le olive nere tagliate a pezzetti e infine i pomodorini conditi. Girate bene

PER FINIRE.

  1. A questo punto se gradite, potete aggiungere la dadolata di prosciutto cotto e formaggio.
  2. Aggiusta eventualmente di pepe nero.
  3. Mescola un’ultima volta.
  4. Adagia l’insalata di riso su un piatto da portata.
  5. Servi

Conservazione dell’ Insalata di riso

L’insalata di riso si conserva all’interno di contenitori ermetici in frigorifero per 3 o 4 giorni al massimo.

In previsioni di cene e buffet, potete preparare il riso il giorno prima e mescolarlo con il tonno seguendo il condimento fino al punto 1) e preparando le uova sode; il giorno dopo aggiungere piano piano tutte le verdure.

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Insalata di riso: la ricetta del primo piatto estivo fresco e gustoso / Cristina Adriana Botis / Redazione

 

Giornata Mondiale dei Genitori istituita dall’ONU: 1° giugno

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Il 1° giugno è la Giornata Mondiale dei Genitori. La festa è stata istituita dall’ONU il 12 settembre del 2012 per ricordare che i genitori di ogni razza, religione, cultura e nazionalità sono i primi autentici educatori dei bambini.

Giornata Mondiale dei Genitori: 1° giugno

giornata mondiale dei genitoriSi dice che fare il genitore sia il mestiere più bello del mondo… sicuramente è il più difficile! Ricordiamocelo tutti i giorni, ma il primo giugno in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori un po’ di più!

Per questo tutti gli Stati Membri sono invitati a onorarli durante la Giornata Mondiale dei Genitori, riflettendo e valorizzando il loro importante compito educativo quale fondamento della società.

Lo scopo della Giornata Mondiale del Genitore

Il Global Day of Parents mira non solo ad omaggiare le mamme e i papà del mondo in quanto tali, ma punta ad offrire spazi di riflessione sull‘evoluzione del ruolo dei genitori all’interno della società moderna.

Dopotutto, come dichiarato nelle stesse linee guida della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo (approvata nel 1959 dall’ONU e revisionata nel 1989), la famiglia è la prima e naturale istituzione responsabile della crescita e del benessere dei bambini.

Introdotta da 10 anni è di grande rilevanza perché  pone l’attenzione sull’importanza del ruolo educativo dei genitori.

Essere genitori

Il fatto che diritto internazionale riconosca nel genitore il ruolo più importante nell’educazione del proprio figlio, implica non solo il dovere di rispondere ai bisogni primari di un bambino (affetti, una casa, un’istruzione ecc…) ma anche la necessità di affrontare insieme la presa di coscienza di diritti e doveri individuali.

I bambini insomma devono essere consapevoli dei loro diritti e la stessa Convenzione dei Diritti per l’Infanzia incoraggia i genitori ad affrontare le questioni dei diritti con il bambino «in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità».

Ciò significa da una parte che quesiti e risposte in materia dovranno essere discusse con i figli e calibrate in base all’età del minore, ma dall’altra si afferma l’autorità del genitore nel prendere le decisioni più importanti.

Alla fine il bambino, pur nel riconoscimento di tutti i suoi spazi e libertà, rimane una figura acerba, immatura, dunque tocca a mamma e papà scegliere per lui.

E qui risiede la grande responsabilità di essere genitori!

I genitori, sia biologici che adottivi, hanno in mano il futuro, l’educazione dei loro bimbi!

Il lavoro di genitori chiede sempre grandi e maggiori responsabilità e, a volte o per meglio dire spesso, senza alcun riconoscimento.

Tutti i genitori del mondo meritano rispetto e gratitudine.

I genitori sono coloro che giornalmente si prendono cura, nutrono i loro figli e sono i modelli per la vita futura (anche se talvolta, purtroppo,  non è così):

Quelli “buoni” sono coloro che guidano i figli e condividono con loro valori e indicazioni sulla vita, li aiutano a crescere e svilupparsi.

E’ di vitale importanza aiutare i genitori di oggi, onorare quelli di ieri che ci hanno aiutato ed insegnato, trasmettere ai giovani di oggi la meravigliosa esperienza dell’essere genitori.

Padri e madri

Ovviamente, pur nella comunione d’intenti che dovrebbe contraddistinguere ogni coppia di genitori, nel corso della storia le figure paterne e materne si sono delineate nella società secondo caratteristiche piuttosto differenti.

È solo negli ultimi decenni che stiamo assistendo ad una progressiva omogeneizzazione dei ruoli: la madre non è più relegata nelle quattro mura domestiche e nessuno si stupisce più nel vedere un babbo che fa la spesa o prepara il bucato. E lo stesso discorso vale nel rapporto con i figli.

Il Cardinale Carlo Maria Martini, nel merito ebbe a dire:

 “Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”
(Carlo Maria Martini)

Niente di più vero.

Si dice che il ruolo di  genitore sia il lavoro più difficile del mondo, ed in effetti lo è.

Attiva ogni minima particella del corpo e soprattutto mette a ferro e fuoco la sfera emotiva.

È un “lavoro”, se così si può dire, che non ha orari, condizioni, riposi  e contratti.

Quando nasce un bambino, nasce un genitore e questa trasformazione non si ferma più, anzi ogni giorno si consolida e viene forgiata dalla vita.

Si tratta in effetti di una vera trasformazione perché si impara e si cresce coi figli e grazie ai figli, ma è proprio questo il bello.

Personaggi nati il 1 Giugno e ricordati ancora oggi

Spigolando nel mondo della Politica, della Musica, della Canzone, dello Spettacolo, dello Sport alla ricerca di personaggi nati il 1 Giugno.

Personaggi nati il 1 Giugno e ricordati ancora oggi:

ALBERTO BERGAMINI
Giornalista e politico italiano
Alberto Bergamini, giornalista di idee liberali, nasce a San Giovanni in Persiceto, in quel di Bologna, il giorno 1 giugno 1871. Non ha ancora vent’anni quando…

MARILYN MONROE
Marilyn MonroeAttrice statunitense
Marilyn Monroe nasce il giorno 1 giugno 1926 alle 9,30 presso il General Hospital di Los Angeles come Norma Jeane Baker Mortenson. La madre è una donna affetta da gravi…

CHARLES WILSON
Politico statunitense
Charles Nesbitt Wilson nasce il giorno 1 giugno 1933 nella città di Trinity, in Texas (USA). Dopo il diploma alla Trinity High School si iscrive all’Università statale di Sam Houston di…

PAT BOONE
PAT BOONECantante statunitense
Charles Eugene Boone, detto Pat, nasce il 1° giugno del 1934 in Florida, a Jacksonville, figlio di Margaret Virginia Pritchard e di Archie Altman Boone. Dopo aver vissuto per i primi anni della sua vita in Florida,…

MORGAN FREEMAN
Attore statunitense
Saggio e paterno Morgan Freeman nasce a Memphis (Tennessee, USA) il giorno 1 giugno 1937. E’ l’ultimo di quattro figli di Morgan Porterfield Freeman, barbiere deceduto nel 1961 a causa di una cirrosi…

ORIETTA BERTI
Orietta Berti, il cui vero nome è Orietta Galimberti, nasce il 1° giugno del 1943 a Cavriago, in provincia di Reggio Emilia. Inizia a cantare da giovanissima, grazie alla spinta del padre, che è un amante della…

GUSTAVO ZAGREBELSKY
Giurista italiano
Alla ricerca del giusto Gustavo Zagrebelsky nasce a San Germano Chisone (Torino) il giorno 1 giugno 1943. Socio Costituzionalista dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (A.I.C.), già professore…

RONNIE WOOD
Musicista inglese, Rolling Stones
Ronald David Wood, da tutti conosciuto come Ronnie Wood, nasce il 1° giugno del 1947 a Londra. La sua carriera da musicista professionista inizia nel 1964, quando Ronnie ha appena diciassette anni: suona come…

DODI BATTAGLIA
Chitarrista italiano, Pooh
In gruppo e d’assolo Donato Battaglia, in arte Dodi, nasce a Bologna il giorno 1 giugno 1951; la famiglia è l’ambiente ideale per alimentare le sue passioni musicali: il padre suona il violino, lo zio la…

HEIDI KLUM
Heidi Klum, modella di fama internazionale, nasce a Bergisch Gladbach, piccolo centro vicino Colonia (Germania) il giorno 1 giugno del 1973. Assurta a dea dell’Olimpo delle supermodelle…

ALANIS MORISSETTE
Cantautrice canadese
Eclettica irrequieta Nata il giorno 1 giugno 1974 a Ottawa, la cantante canadese sembrava irrimediabilmente destinata al successo, se è vero che fin da bambina i genitori, allibiti, la ascoltavano suonare il…

ELIA FONGARO
Modello e personaggio tv italiano
Elia Fongaro nasce ad Arzignano, in provincia di Vicenza, il giorno 1° giugno dell’anno 1991. Ha un fratello, Andrea Fongaro, tredici anni più giovane. Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria, si iscrive…

GIANMARCO TAMBERI
Atleta italiano, salto in alto
Gianmarco Tamberi nasce il 1° giugno del 1992 a Civitanova Marche, figlio di Marco Tamberi, ex saltatore in alto e finalista alle Olimpiadi di Mosca del 1980, e fratello di Gianluca Tamberi (che diventerà…

TOM HOLLAND
Attore e ballerino inglese
Thomas Stanley Holland è il nome completo dell’attore Tom Holland. Nasce a Londra il 1° giugno del 1996. Ha raggiunto la notorietà mondiale ad appena vent’anni grazie al ruolo di Peter Parker dapprima nei film del…

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Personaggi nati il 1 Giugno ricordati ancora oggi / Cristina Adriana Botis / Redazione

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Varata la Explora I: al comando c’è il Capitano Serena Melani

A Monfalcone è stata varata la Explora I, nuovo brand di lusso di Msc. Seguirà, nel 2024, la Explora II già in costruzione nei cantieri navali di Castellammare di Stabia.

Mafia Ndrangheta e Camorra sfidano l’Italia: e lo stato?

Mafia Ndrangheta e Camorra sfidano l’Italia da tanto tempo che ormai: Sparatorie, Raid, sequestri, Rapine, pistole in faccia, Accoltellamenti, sono all’ordine del giorno.

Riordino degli incentivi, perché e come il governo vuole intervenire

Il disegno di legge delega proposto dai ministri Carfagna e Giorgetti sul riordino degli incentivi vuole mettere ordine in un sistema frammentato e poco efficace.
Personaggi nati il 1 Giugno e ricordati ancora oggi

Una piazza per Pertini: raccolte 8000 firme

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Successo della raccolta firme lanciato dal comitato una piazza per Pertini: in poco più di un mese sono state raccolte 8000 firme.

Una piazza per Pertini: raccolte 8000 firme

Vivicentro già vi aveva parlato di questa iniziativa: clicca e leggi qui gli articoli

Una piazza a Castellammare per Sandro Pertini: la proposta della sinistra

Il 25 aprile è divisivo: che dispiacere

L’iniziativa di intitolare una piazza a Sandro Pertini ha raccolto il placet della cittadinanza stabiese.

Infatti in poco più di un mese sono state raccolte più di 8000 firme di cui alcune anche eccellenti.

Il tutto si apprende dal comunicato del comitato promotore:

“Il comitato promotore non si attendeva un risultato così lusinghiero.

Poco più di un mese fa l’Anpi Castellammare, il PSI stabiese e i Progressisti hanno preso l’iniziativa “una piazza per Sandro Pertini” in occasione del prossimo anniversario dei 130 anni falla fondazione del PSI avvenuta nel 1892.

In poco più di un mese tra sottoscrizioni online e cartacee si è giunti ad oltre 8500 adesioni.

“Il sostegno alla petizione ha avuto successo perché Sandro Pertini è un politico apprezzato da tutte le Italiane e italiani – afferma Roberto Rapicano coordinatore cittadino f.f. del  PSI – al di là degli schieramenti politici.”

Alle sue parola fa eco il presidente dell’Anpi Peppe Di Massa che “sottolinea il valore dell’uomo partigiano antifascista prima e  dell’uomo delle istituzioni democratiche dopo la Liberazione. Sopravvissuto alle carceri fasciste giunge alla presidenza della Repubblica quale presidente più votato di tutti i tempi.”

Per i Progressisti stabiesi “l’elevato spessore morale politico/istituzionale di Pertini – dichiara Davide Bozza – rappresenta la storia del socialismo italiano unitario, esempio per tutta la sinistra. Necessità attuale più che mai.”

La petizione ha visto il sostegno di numerose personalità cittadine dal giornalista Gigi Vicinanza che ha anche rilanciato la petizione dal suo profilo Instagram. La giornalista Angela Longobardi, Il giornalista Vincenzo Iurillo del Fatto quotidiano. Gli ex sindaci Lino Polito, Salvatore Vozza, l’ex vicesindaco Antonio Giaquinto, l’ex assessora Fiabiola Toricco. Tra gli ex consiglieri troviamo Tonino Scala e Tonino Esposito. Un piacevole adesione è stata quella dello storico Davide Rossi presidente dell’istituto Anna Seghers di Milano, l’adesione del coordinamento stabiese dei CARC.

Tra i partiti hanno aderito il PD stabiese e la dirigente di Verdi Europa Marilena Schiano Lo Moriello.

Un ringraziamento particolare dal comitato giunge a Gianluca Torelli ed Antonio De Luca per aver messo a disposizione le sedi CGIL e SPI CGIL per la raccolta cartacea delle firme.

Tra pochi giorni sarà la festa della Repubblica ed il comitato promotore ha inviato la raccolta delle firme all’attenzione della commissione prefettizia chiedendole un incontro.

Questa è la seconda raccolta firme della sinistra stabiese che chiede di intitolare una piazza ad un eminente personalità politica, infatti lo scorso anno per il centenario del PCd’I fu avviata una petizione per intitolare una strada ad Antonio Gramsci storico fondatore del partito, perseguitato politico ed intellettuale studiato in tutto il mondo. Richiesta che fu totalmente disattesa dall’amministrazione di centro destra.

Dal comitato promotore si augurano che con l’avvenuto della commissione prefettizia si presti più attenzione alle richieste dei cittadini.”

Dato l’elevato consenso popolare l’iniziativa non può passare inosservata agli occhi dei Commissari Prefettizi.

Una città come Castellammare, protagonista della Resistenza, merita una piazza che omaggi uno degli eroi della lotta Partigiana e della Prima Repubblica.

Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook! – De Feo Michele / Redazione Campania

Bimbo guida motoscafo a Pozzano, la Capitaneria apre un’inchiesta

La Guardia Costiera di Castellammare di Stabia ha acquisito il video del bambino che guida il motoscafo nel Golfo di Napoli, avviata indagine.

Bimbo guida motoscafo a Pozzano, la Capitaneria apre un’inchiesta

La Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia ha acquisito il video, girato nelle acque all’altezza di Pozzano, che mostra un bambino di cinque o sei anni alla guida di un motoscafo mentre il padre assiste.

Nelle immagini, che durano una manciata di secondi, si vede il bambino che regge il volante mentre un uomo adulto, probabilmente il padre, si trova alle sue spalle a qualche metro, troppo distante per intervenire velocemente in caso di pericolo.

A bordo c’è almeno un’altra persona, quella che regge il telefonino e ad un certo punto dice al bambino di rallentare: come si evince dalla schiuma alle spalle, il motoscafo procede ad alta velocità.

Gli uomini della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, diretti dal comandante Alfonso Selleri, da diverse ore stanno analizzando la versione del video che ha continuato a rimbalzare nella giornata di ieri.

Gli uomini della Guardia Costiera stanno cercando di risalire a chi ha affittato il motoscafo e di datare il filmato, che potrebbe risalire a domenica scorsa anche se non è possibile escludere che sia stato, invece, girato qualche giorno fa.

Una ricerca difficile, dato che gli investigatori hanno a disposizione soltanto le immagini sgranate nelle quali non si legge nemmeno il nome dell’account con cui era stato inizialmente pubblicato il video.

Con tutta probabilità gli accertamenti comprenderanno verifiche sui registri delle società di noleggio imbarcazioni della zona nel tentativo di arrivare a identificare il responsabile.

Ascoltati anche i titolari e gli addetti agli ormeggi sulle banchine del porto stabiese, si lavora  per stringere il cerchio attorno ai due adulti che sono partiti con il motoscafo bianco nella giornata di domenica.

Il comandante Selleri, che dirige le indagini, ha detto:

“Le immagini a disposizione non ci sono di grande aiuto. Quanto è accaduto ieri è di una estrema gravità. L’episodio rilevante in senso morale non costituisce reato, ma è punito con una sanzione amministrativa. Stiamo comunque cercando incessantemente di identificare il responsabile”

L’episodio non costituirebbe reato ma sarebbe punibile con una sanzione amministrativa (???!!!).

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Bimbo guida motoscafo a Pozzano, la Capitaneria apre un’inchiesta / Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

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Tornato in libertà S.F. agli arresti per ricettazione di un’Audi Q2Tribunale NapoliOra, il tribunale del riesame di Napoli, decima sezione collegio B, Presidente Francesca Ferri, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Schettino Ferdinando.

S.F. era detenuto presso la casa di reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.

L’ordinanza è stata annullata accogliendo le argomentazioni degli avvocati Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord e Giuliano Sorrentino del Foro di Torre Annunziata.

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Tornato in libertà S.F. agli arresti per ricettazione di un’Audi Q2 / Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

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Mercato Inter, Perisic ai saluti, destinazione Londra

MERCATO INTER – Con un post su Instagram, l’esterno croato saluta i nerazzurri. «La mia avventura all’Inter termina qui. Ogni fine segna un inizio», le parole di Perisic.

Mercato Inter, Perisic va via: «onorato di aver fatto parte di questo club»

Mercato Inter. È ufficiale, Ivan Perisic saluta l’Inter. Prossima destinazione? Probabilmente il Tottenham, dove ritroverà il suo ex allenatore, Antonio Conte. L’esterno croato dà l’addio ai nerazzurri con un post su Instagram. Queste le sue parole:

«Dopo 254 partite, 55 goal, 49 assist, 3 trofei e 18.934 minuti passati sul campo a indossare questa gloriosa maglia, la mia avventura all’Inter termina qui
Anche se ogni fine segna un nuovo inizio, è importante guardare indietro a questi anni passati e condividere con voi il mio più sincero orgoglio per il lavoro svolto e gli obbiettivi raggiunti insieme.
È stata un’esperienza indimenticabile che ha dato tanto a me come giocatore e a tutta la mia famiglia.

Al team, allo staff, a tutti i dipendenti, ma soprattutto ai tifosi: avrete sempre un posto speciale nel mio cuore. Me ne vado sentendomi onorato di aver fatto parte di questo club.
Con tante emozioni nel cuore, vi lascio dicendo…
“È una gioia infinita, che dura una vita, Pazza Inter, amala
”»

Approdato in nerazzurro nell’estate del 2015, alla corte di Mancini, Perisic ha giocato più di 250 partite, segnando 55 gol. Tre i trofei messi in bacheca con l’Inter: uno scudetto, una coppa Italia e una Supercoppa italiana. Tutti vinti negli ultimi due anni. Dopo 5 anni con la maglia dell’Inter, nel 2019, l’esterno si trasferisce in prestito al Bayern Monaco, squadra con cui vincerà la Champions’ League nell’estate del 2020, prima di tornare a Milano.

Mercato Inter, chi il dopo Perisic?

Qual è il prossimo mercato Inter? Un addio che era nell’aria. Già dopo la finale di Coppa Italia, vinta dai nerazzurri contro la Juventus e decisa dallo stesso Perisic, le parole del croato avevano un retrogusto di partenza. Adesso, però, Marotta avrà da pensare al futuro: quali sono i nomi sulla lista del prossimo mercato Inter?

Uno già fa parte della rosa interista. Si tratta di Gosens, esterno a tutta fascia arrivato dall’Atalanta a gennaio. Ma, in ogni caso, acquistare un sostituto è d’obbligo, dato il peso che aveva Perisic nell’undici di Simone Inzaghi. I primi nomi sul taccuino di Marotta sono Udogie dell’Udinese e Cambiaso del Genoa.

Il primo, che segnato 5 gol e fornito 4 assist quest’anno, resta una pista complicata, dato l’interessamento di molte società, tra cui la Juventus. Il genoano, invece, pare essere la pista più percorribile, ma restano molte le incognite sulla sua affidabilità dopo una stagione di alti e bassi con il Grifone.

Questi i due nomi principali del mercato Inter per l’estate. L’obiettivo è di riconfermarsi tra le prime quattro e confermarsi in Champions League. Per farlo, però, non basta sostituire il  partente Perisic, ma Inzaghi ha bisogno di migliorare gli altri reparti. Anche, e soprattutto, a fronte delle probabili partenze di Vidal e Sanchez.

Non solo difesa. La dirigenza interista è alla ricerca di altri colpi importanti. In attesa dell’annuncio di Onana, futuro portiere dell’Inter, si cercano possibilità con Bremer del Torino e con Dybala, rimasto senza squadra dopo la scadenza del suo contratto che lo legava alla Juventus.

E poi? Poi c’è il grande ex, Romelu Lukaku, che un anno fa lasciava i nerazzurri campioni d’Italia e, ora, dopo appena 15 gol con i Blues (uno ogni 212’), starebbe bussando alla porta non più scudettata per un clamoroso ritorno. Proprio in queste ore il suo agente starebbe parlando con la dirigenza interista per sondare il terreno e capire gli spazi di manovre. Poi, forse, l’assalto al Chelsea.

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Varata la Explora I: al comando ci sarà il Capitano Serena Melani

È stata varata, ieri mattina, negli impianti di Fincantieri, la «Explora I», prima nave della flotta Explora Journey, nuovo brand di lusso del gruppo Msc.

Alla cerimonia di varo di EXPLORA I erano presenti, tra gli altri, Pierfrancesco Vago, Executive Chairman della Divisione Crociere del Gruppo MSC, il Presidente di Fincantieri Claudio Graziano e l’Amministratore Delegato Pierroberto Folgiero.

La EXPLORA I è la prima di quattro navi che avranno una stazza lorda di circa 64.000 tonnellate e saranno dotate delle più recenti tecnologie disponibili, anche sotto il profilo ambientale e della sostenibilità.

La seconda nave è già stata impostata, il mese scorso, nei cantieri di Castellammare di Stabia di Fincantieri; sarà la EXPLORA II e sarà consegnata nel 2024.

Varata la Explora I, internoL’entrata in servizio di Explora I è previsto fra un anno, maggio 2023.

Fino ad allora ci  sarà il lavoro di preparazione e rifiniture per la nave che fa parte di un investimento da oltre due miliardi di euro, e che ha già il suo Capitano.

Serena Melani è la prima donna italiana comandante di una grande nave. Sarà lei a guidare la prima delle quattro navi della flotta Explora Journey, nuovo brand di lusso del gruppo Msc.

Il Comandante Melani ora si coccolerà la Explora fino alla entrata in servizio al termine della lunga e dettagliata procedura di rifinitura e abbellimento.

Il Generale Claudio Graziano, da poco nominato presidente di Fincantieri, che ha costruito il colosso del mare, plaude alla scelta e dice:

“È una cosa importante ma in generale è una trasformazione che è già avvenuta, quindi è indiscutibile che il ruolo delle donne sia centrale.

Le donne sono un moltiplicatore di potenza perché portano in aggiunta una parte culturale di sviluppo.

È la prima nave prototipo di un nuovo concetto di cruise comandata da una capitano donna, è un segnale importante per tutti e per tutto il mondo italiano, dell’economia, dello Stato, del privato e del pubblico”.

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Arriva l’Anticiclone africano Scipione con i suoi 41°, e sarà CALDO RECORD!

Ancora fresco al mattino, ma poi Arriva l’Anticiclone africano Scipione con temperature in aumento durante il giorno.

Arriva l’Anticiclone africano Scipione con i suoi 41°

Il primo weekend di Giugno rischia di essere davvero particolare sul fronte meteorologico a causa di repentini cambiamenti atmosferici con effetti su diverse regioni tra Sabato 4 e Domenica 5.

Martedì con temporali su Emilia Romagna, Lombardia, Veneto occidentale, Umbria e Marche.
Poi fresco stop! Sta per tornare il grande caldo con l’anticiclone africano.
Da Mercoledì 1 Giugno arriva Scipione, l’anticiclone africano che surriscalderà il clima con temperature massime dal Ponte del 2 Giugno fino a 41°C sulle zone interne di Sardegna e Sicilia, 35-36°C anche a Roma e Firenze.
Temporali pomeridiani sulle Alpi.

Prima Hannibal, ora arriva l’anticiclone africano Scipione con i suoi 41°

Arriva l'Anticiclone africano Scipione
Anticiclone africano Scipione

Nonostante la stagione estiva, calendario alla mano, non sia ancora ufficialmente iniziata, l’Italia continua ad essere meta dell’anticiclone africano Scipione, già responsabile di una prima ondata di calore nei giorni scorsi, ma pronto a proporcene, a brevissimo, un’altra ancora più intensa.

Nelle ultime 48 ore l’atmosfera si è parecchio stemperata per effetto dei venti più freschi che hanno provocato un generale calo termico soprattutto al Nord e su parte del Centro.

Ma dal cuore delle terre sahariane è pronta una nuova “lingua” anticiclonica destinata nei prossimi giorni a riportare le colonnine di mercurio su valori fortemente sopra media.

Detto ciò, la domanda nasce spontanea: quando arriverà questa seconda fiammata africana e soprattutto dove farà più caldo? Estate 2022I primi aliti caldi si faranno sentire già da Mercoledì 1 Giugno in particolare al Sud e sulle Isole maggiori, dove le temperature inizieranno la loro scalata verso l’alto.

Sarà tuttavia tra Giovedì 2 e Venerdì 3 Giugno che si noteranno i segnali più evidenti di un generale aumento termico su tutto il Paese, dove l’apice del caldo si raggiungerà presumibilmente a cavallo del weekend.

Sarà in questo frangente che le temperature saliranno verso gli estremi più elevati, raggiungendo punte record e prossime ai 40/41°C nelle zone più interne di Sicilia e Sardegna.

Farà tanto caldo anche sul resto del Sud e del Centro, con picchi di 36-37°C a Roma, Firenze. Non respirerà granché neanche il Nord, con almeno 33/34°C su molte aree della Val Padana.

Insomma, più che a inizio Giugno sembrerà di essere in pieno Luglio o Agosto!

Solo con l’inizio della prossima settimana, se tutto verrà confermato, i termometri cominceranno lentamente a calare, a partire dalle regioni del Nord.

Si tratta tuttavia di un’ipotesi ancora in fase di studio in quanto i centri di calcolo internazionali non hanno al momento trovato una comune linea di tendenza.

Vi terremo aggiornati.

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Arriva l’Anticiclone africano Scipione / Meteo / Cristina Adriana Botis / Redazione

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