Giornata Mondiale dei Genitori istituita dall’ONU: 1° giugno

Il 1° giugno è la Giornata Mondiale dei Genitori. La festa è stata istituita dall'ONU il 12 settembre del 2012 per ricordare che i genitori di ogni razza, religione, cultura e nazionalità sono i primi autentici educatori dei bambini.

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Il 1° giugno è la Giornata Mondiale dei Genitori. La festa è stata istituita dall’ONU il 12 settembre del 2012 per ricordare che i genitori di ogni razza, religione, cultura e nazionalità sono i primi autentici educatori dei bambini.

Giornata Mondiale dei Genitori: 1° giugno

giornata mondiale dei genitoriSi dice che fare il genitore sia il mestiere più bello del mondo… sicuramente è il più difficile! Ricordiamocelo tutti i giorni, ma il primo giugno in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori un po’ di più!

Per questo tutti gli Stati Membri sono invitati a onorarli durante la Giornata Mondiale dei Genitori, riflettendo e valorizzando il loro importante compito educativo quale fondamento della società.

Lo scopo della Giornata Mondiale del Genitore

Il Global Day of Parents mira non solo ad omaggiare le mamme e i papà del mondo in quanto tali, ma punta ad offrire spazi di riflessione sull‘evoluzione del ruolo dei genitori all’interno della società moderna.

Dopotutto, come dichiarato nelle stesse linee guida della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo (approvata nel 1959 dall’ONU e revisionata nel 1989), la famiglia è la prima e naturale istituzione responsabile della crescita e del benessere dei bambini.

Introdotta da 10 anni è di grande rilevanza perché  pone l’attenzione sull’importanza del ruolo educativo dei genitori.

Essere genitori

Il fatto che diritto internazionale riconosca nel genitore il ruolo più importante nell’educazione del proprio figlio, implica non solo il dovere di rispondere ai bisogni primari di un bambino (affetti, una casa, un’istruzione ecc…) ma anche la necessità di affrontare insieme la presa di coscienza di diritti e doveri individuali.

I bambini insomma devono essere consapevoli dei loro diritti e la stessa Convenzione dei Diritti per l’Infanzia incoraggia i genitori ad affrontare le questioni dei diritti con il bambino «in maniera corrispondente allo sviluppo delle sue capacità».

Ciò significa da una parte che quesiti e risposte in materia dovranno essere discusse con i figli e calibrate in base all’età del minore, ma dall’altra si afferma l’autorità del genitore nel prendere le decisioni più importanti.

Alla fine il bambino, pur nel riconoscimento di tutti i suoi spazi e libertà, rimane una figura acerba, immatura, dunque tocca a mamma e papà scegliere per lui.

E qui risiede la grande responsabilità di essere genitori!

I genitori, sia biologici che adottivi, hanno in mano il futuro, l’educazione dei loro bimbi!

Il lavoro di genitori chiede sempre grandi e maggiori responsabilità e, a volte o per meglio dire spesso, senza alcun riconoscimento.

Tutti i genitori del mondo meritano rispetto e gratitudine.

I genitori sono coloro che giornalmente si prendono cura, nutrono i loro figli e sono i modelli per la vita futura (anche se talvolta, purtroppo,  non è così):

Quelli “buoni” sono coloro che guidano i figli e condividono con loro valori e indicazioni sulla vita, li aiutano a crescere e svilupparsi.

E’ di vitale importanza aiutare i genitori di oggi, onorare quelli di ieri che ci hanno aiutato ed insegnato, trasmettere ai giovani di oggi la meravigliosa esperienza dell’essere genitori.

Padri e madri

Ovviamente, pur nella comunione d’intenti che dovrebbe contraddistinguere ogni coppia di genitori, nel corso della storia le figure paterne e materne si sono delineate nella società secondo caratteristiche piuttosto differenti.

È solo negli ultimi decenni che stiamo assistendo ad una progressiva omogeneizzazione dei ruoli: la madre non è più relegata nelle quattro mura domestiche e nessuno si stupisce più nel vedere un babbo che fa la spesa o prepara il bucato. E lo stesso discorso vale nel rapporto con i figli.

Il Cardinale Carlo Maria Martini, nel merito ebbe a dire:

 “Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”
(Carlo Maria Martini)

Niente di più vero.

Si dice che il ruolo di  genitore sia il lavoro più difficile del mondo, ed in effetti lo è.

Attiva ogni minima particella del corpo e soprattutto mette a ferro e fuoco la sfera emotiva.

È un “lavoro”, se così si può dire, che non ha orari, condizioni, riposi  e contratti.

Quando nasce un bambino, nasce un genitore e questa trasformazione non si ferma più, anzi ogni giorno si consolida e viene forgiata dalla vita.

Si tratta in effetti di una vera trasformazione perché si impara e si cresce coi figli e grazie ai figli, ma è proprio questo il bello.

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