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Carlo Ametrano ospite giovedì alle 23.00 a Professione motori su Odeon tv

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Carlo Ametrano,  giornalista e scrittore stabiese prenderà parte alla trasmissione di Filippo Gherardi e Martina Renna per parlare di Formula Uno

Carlo Ametrano ospite giovedì alle 23.00 a Professione motori su Odeon tv

La Formula Uno ha un nuovo leader del mondiale. Parliamo di Max Verstappen che, in Turchia, chiude al secondo posto alle spalle di Valtteri Bottas. La seconda piazza del pilota della Red Bull, unita al quinto posto di Hamilton, porta Verstappen dunque di nuovo in testa al mondiale.  Sei punti di vantaggio così come sei sono le ultime gare da seguire e da vivere senza fiato. 

Chi alla fine la spunterà tra Hamilton e Verstappen? Quale delle ultime sei gare, tra cui anche la nuova tappa in Qatar, può essere decisiva?

Saranno questi e non solo i temi che tratteranno domani sera alle ore 23.00 a Odeon Tv, canale del 177 del digitale terrestre, Filippo Gherardi e Martina Renna nella loro trasmissione “Professione motori”.

carlo-ametrano-Griglia-di-Partenza.

Ospite di serata il nostro caro scrittore stabiese, collaboratore per Vivicentro con il pagellone sulla Formula Uno e non solo, Carlo Ametrano. Appuntamento dunque a domani sera sulla grande emittente televisiva di Odeon con il programma, perché la Formula Uno alla fine non si ferma mai!

Arrestati 7 pakistani per ricettazione e contraffazione d’identità – VIDEO

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Gdf Napoli: eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere. Arrestati 7 pakistani per ricettazione e contraffazione di documenti d’identità. VIDEO

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli, su delega e con il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli Sezione Antiterrorismo, ha dato esecuzione, tra il capoluogo partenopeo (zona Borgo Sant’Antonio Abate e Sanità) e la provincia di Caltanissetta, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli nei confronti di 7 soggetti di nazionalità pakistana gravemente indiziati dei delitti di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e ricettazione.

Le attività investigative hanno tratto origine da segnalazioni di operazioni sospette e dalle conseguenti attività finalizzate alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.

In particolare, le Fiamme Gialle hanno analizzato i conti di pagamento intestati a soggetti extracomunitari provenienti da Pakistan, Afghanistan, India, Bangladesh, Cina e Kyrgyzstan, verificando che erano state effettuate sui rispettivi conti correnti molteplici apporti di liquidità provenienti da ricariche di 345 carte di credito estere (U.S.A. e Canada) intestate a ignari correntisti.

Alle periodiche ricariche seguivano contestualmente bonifici verso altri rapporti finanziari accesi all’estero, intestati a soggetti terzi di origine araba destinati principalmente in Germania, Paesi Bassi e Belgio.

Nel corso degli approfondimenti investigativi è emersa anche la produzione e utilizzazione di almeno trenta documenti d’identità falsi utilizzati per l’apertura di conti correnti in vari paesi europei, riportanti le foto dei soggetti pakistani e i dati anagrafici di soggetti diversi.

Di conseguenza sono stati contestati i reati di cui all’art. 497 bis c.p.p. e 648 c.p. ed il Gip ha ritenuto di applicare la misura della custodia cautelare in carcere come richiesto dalla Procura della Repubblica.

Arrestati 7 pakistani per ricettazione e contraffazione d’identità – VIDEO / Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

Nuovo Decreto Legge; green pass obbligatorio sul lavoro

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Il governo ha varato il nuovo decreto legge, il quale ha reso obbligatorio il green pass sui luoghi di lavoro sia pubblici e privati

Green pass obbligatorio sul lavoro, mentre i no vax continuano ad avanzare assurde pretese nei confronti dello stato

Nuove disposizioni in arrivo

A partire dal 15 ottobre il governo renderà obbligatoria la certificazione verde su tutti i luoghi di lavoro sia pubblici che privati; questo decreto proseguirà fino al 31 dicembre, quando terminerà lo stato di emergenza.

Lo stato ha, inoltre, dato il permesso alle farmacie di effettuare test antigenici rapidi fissati al prezzo concordato col governo stesso; nel frattempo, la campagna vaccinale prosegue anche senza più prenotazioni, ma semplicemente presentandosi in un qualsiasi centro vaccinale autorizzato muniti di documenti per il riconoscimento.

Richieste assurde

Con i contagi che calano, gli ospedali che si svuotano e la copertura vaccinale sempre più diffusa… chi è che continua a dare grattacapi? Proprio i cari no vax, che non vogliono proprio arrendersi all’idea di collaborare con noi comuni mortali e di lasciar perdere le loro assurde congetture da complotto apocalittico.

Tutte le loro assurde teorie sono state una ad una smentite: il vaccino ha ampiamente superato la fase di sperimentazione ed il calo dei contagi ne è la prova evidente; il tentativo di controllo dello stato è una grossa assurdità dal momento che chi crede a tale teoria paga le tasse, quindi è già sotto il controllo dello stato…uno stato che gli permette anche di curarsi per il Covid che loro ritengono una banale influenza(che però li mette in condizioni di implorare per le cure che NOI paghiamo loro).

La recente novità dei complottisti riguarda il tampone gratis per sfuggire al vaccino, un tampone che, a conti fatti, pagheremmo noi; l’ennesima assurda pretesa da parte di un gruppo di cittadini che sta gravando sul resto della popolazione attraverso credenze infondate ed uno scarso utilizzo del cervello.

L’unico possibile capo da imputare al governo è stato quello di non aver introdotto l’obbligo del vaccino a tutta la popolazione; far credere di essere sotto dittatura (questo è quello che si dice tra gli asini) sarebbe, a mio modo di vedere, un prezzo abbordabile se ciò servisse a giungere alla tanto agognata immunità di gregge; si direbbe così addio alle varianti, si sarebbero già gettate le basi per un effettivo ritorno alla normalità e si sarebbe data meno parola a coloro che meriterebbero essere impostati sul muto.

Nuovo Decreto Legge; green pass obbligatorio sul lavoro/Antonio Cascone/redazione

Coppa Italia- L’Ischia ospita un giovane Saviano

ECCELLENZA-OTTAVI DI COPPA ITALIA: I gialloblu ospitano al Mazzella i neroverdi, spazio a Gigio Trani in avanti

Sono passate appena 72 ore dalla grande vittoria contro la Frattese per 2-1 con i gialloblu che sono chiamati agli straordinari. Oggi pomeriggio alle ore 14:30 allo stadio “Mazzella” arriva il Saviano, gara valida per la partita di andata degli ottavi di finale della Coppa Italia. I neroverdi guidati da mister Minichini guidano il girone A di Eccellenza a 10 punti, ed arriveranno sull’isola verde con tanti giovani, e giusto qualche giocatore chiave della prima squadra. L’obiettivo del Saviano è senza dubbio vincere il campionato di Eccellenza e visti i risultati ottenuti fino ad oggi pare essere la formazione che ha più impressionato.

In casa Ischia Iervolino sicuramente darà spazio a chi ha giocato meno in queste prime partite di campionato, mischiando un po’ le carte tra centrocampo e attacco, anche perché in difesa oltre al giovane Muscariello alternative non c’è ne sono. Tra i pali dovrebbe rivedersi Di Chiara. L’obiettivo è quello di cercare di portare a casa un risultato favorevole in vista della partita di ritorno, senza molti patemi d’animo, anche perché potrebbe costare un dispendio di energie che potrebbero percuotersi sul campionato.

IERVOLINO – Alla vigilia della gara di coppa, Angelo Iervolino è stato chiaro con la squadra. «Ci aspetta una partita complessa, soprattutto perché i ragazzi devono dimostrare di essere maturi nell’approcciare tutte le competizioni allo stesso modo, come abbiamo fatto con Puteolana e Frattese. Ci teniamo alla Coppa Italia, per me è una competizione importante che vogliamo giocarci fino alla fine – sottolinea Iervolino –.Quello contro il Saviano sarà un match in cui dovremo tutti dare il massimo, anche quei calciatori che in queste prime partite hanno giocato meno e che potranno darci un contributo fondamentale per andare avanti in questa competizione».

ARBITRO – Ischia-Saviano sarà diretta dal signor Nicola Esposito di Napoli, coadiuvato da Luca Arcella di Frattamaggiore e Antonio Capano di Napoli.

CONVOCATI – Questi i calciatori dell’Ischia convocati da mister Iervolino per la gara odierna.

Portieri: Di Chiara, Mazzella.

Difensori: Chiariello, Di Costanzo, Buono, Esposito, Muscariello.

Centrocampisti: Arcamone G.G., Cibelli, Trofa, Di Sapia, Sogliuzzo, Formisano, Arcamone M.

Attaccanti: Castagna, Trani, Filosa, Invernini, Di Meglio A., De Luise, D’Antonio.

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

Confiscati dalla Dia di Messina a contiguo della famiglia mafiosa “barcellonese” storicamente egemone nella fascia tirrenica della provincia

La Direzione Investigativa Antimafia di Messina ha eseguito ieri un decreto di confisca, emesso dal Tribunale della città, relativo all’ingente patrimonio nella disponibilità di noto imprenditore edile di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Domenico Giuseppe Molin, risultato contiguo alla famiglia mafiosa “barcellonese” storicamente egemone nella fascia tirrenica della provincia messinese.

Il provvedimento scaturisce da complesse indagini economico-finanziarie condotte dalla DIA in stretto raccordo con la Procura Distrettuale diretta dal dott. Maurizio De Lucia e confluite nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della DIA.

Con il procedimento “Gotha VII” è stata giudizialmente confermata, tra l’altro, la caratura criminale del proposto, condannato per il reato di estorsione aggravata per aver agevolato l’attività della suddetta associazione mafiosa.

L’attività investigativa, nell’ambito della quale diversi collaboratori di giustizia hanno indicato l’imprenditore edile quale soggetto “intraneo al gruppo mafioso dei barcellonesi, ha permesso di accertare come le ingenti disponibilità economiche e patrimoniali accumulate dal proposto nel periodo oggetto d’indagine non fossero giustificate da “fonti lecite di guadagno”.

Tali risultanze sono state ritenute dal Tribunale di Messina come espressione di “reinvestimento dei proventi derivanti dall’attività estorsiva alla quale l’imprenditore è stato dedito con costanza”.

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

La confisca ha interessato 2 imprese edili del Messinese, 21 immobili situati tra la provincia di Messina e Crotone, 9 autoveicoli ed un motociclo e rapporti finanziari il cui valore complessivo è stimato in ben oltre 7 milioni di euro.

L’OPERAZIONE “GOTHA VII” DELLA DIA DI MESSINA SCATTÒ ALL’ALBA DEL 27 GENNAIO 2018

i Carabinieri del Comando di Provinciale di Messina e del ROS e la Polizia di Stato nelle prime ore della mattina del 27 gennaio 2018 eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, sulla base della richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Messina, a carico di 40 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei delitti di associazione di tipo mafioso e di numerosissimi reati – fine, quali estorsione (consumata e tentata), rapina, trasferimento fraudolento di valori, reati in materia di armi e violenza privata reati aggravati dal cd. metodo mafioso per aver fatto parte dell’associazione mafiosa denominata “famiglia barcellonese” riconducibile a “Cosa Nostra” ed operante prevalentemente sul versante tirrenico della provincia di Messina.

I Carabinieri diedero esecuzione al provvedimento a carico di 29 soggetti (22 in stato di libertà e 7 già detenuti per altra causa) mentre, contestualmente, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al medesimo provvedimento nei confronti degli ulteriori 11 soggetti (8 in stato di libertà e 3 già detenuti per altra causa).

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

L’indagine, convenzionalmente denominata “GOTHA 7”, costituì la fase più recente e numericamente più consistente, della manovra di contrasto condotta dall’Arma e Polizia nell’ultimo decennio e che ha consentito di disarticolare sistematicamente la “famiglia” mafiosa barcellonese.

In particolare, la misura cautelare GHOTA 7 seguì le precedenti operazioni di polizia compiute negli ultimi anni dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, del ROS e dalla Polizia di Stato e scaturisce dagli esiti delle attività d’indagine condotte dalla Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, dalla Sezione Anticrimine di Messina, dalla Squadra Mobile di Messina e dal Commissariato P.S. di Barcellona P.G., che hanno avuto originariamente ad oggetto il riscontro delle dichiarazioni del capo mafia Carmelo D’AMICO, tratto in arresto nel 2009 a seguito dell’operazione “POZZO”, e di alcuni altri esponenti di spicco della medesima consorteria (tra cui, i collaboratori di giustizia Salvatore CAMPISI, Franco MUNAFÒ e Alessio ALESCI), anch’essi destinatari di analoghe misure cautelari (c.d. “GOTHA 4” e “5”), condotte a termine dall’Arma e dalla Polizia di Stato rispettivamente nel 2013 e nel 2015.

L’inchiesta, che colpì vertici e affiliati alla fazione più ortodossa e militarmente organizzata della criminalità mafiosa della provincia peloritana, capace di documentate interlocuzioni con esponenti di cosa nostra palermitana e catanese, ha consentito, da un lato, di documentare come il sodalizio sia stato sistematicamente in grado di riorganizzare i propri assetti interni a seguito delle operazioni di polizia che, nell’ultimo decennio, ne hanno ripetutamente decimato le fila e, dall’altro, di fare piena luce su decine di episodi estorsivi, verificatisi nell’area tirrenica barcellonese tra il 1990 e il dicembre 2017, individuandone puntualmente mandanti ed esecutori materiali.

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

Come era emerso dall’ordinanza di custodia cautelare il sodalizio criminale, avvalendosi della forza intimidatrice promanante dal vincolo associativo e dalla condizione assoluta di assoggettamento ed omertà che ne derivava sul territorio, programmava e commetteva delitti della più diversa natura, contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione, l’ordine pubblico ed altro, con l’obiettivo precipuo di acquisire in forma diretta ed indiretta la gestione ed il controllo di attività economiche, di appalti pubblici, di profitti e vantaggi ingiusti per l’associazione.

Inoltre per raggiungere questi fini si avvaleva di un consistente arsenale di armi micidiali, necessarie al clan per affermare il controllo criminale nell’area di riferimento e non esitava a porre in essere condotte violente nei confronti dei pochi che osavano rompere il diffuso muro di omertà relativo alla sistematica attività estorsiva posta in essere nei confronti dei locali imprenditori.

Sono circa una trentina gli episodi estorsivi ricostruiti dalle indagini.

A tal riguardo, si evidenza che alcuni degli odierni arrestati – sebbene già condannati e sottoposti a misure di sicurezza ovvero attualmente sottoposti alla misura di prevenzione delle sorveglianza speciale – si dedicavano stabilmente al racket delle estorsioni. Il modus operandi prevedeva dapprima il collocamento di una bottiglia con liquido infiammabile nei pressi della saracinesca dell’esercizio commerciale e, successivamente, “l’avvicinamento” da parte di taluni degli arrestati per richiedere il pagamento del “pizzo”, da corrispondere, di norma, in occasione delle festività di Natale, Pasqua e Ferragosto.

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

Come è emerso dalle indagini, inoltre, oggetto delle estorsioni, talvolta, non era il solo “pizzo” ma anche quello di subentrare nei lavori pubblici, imponendo agli imprenditori titolari degli appalti, il sub-appalto in favore delle ditte controllate dagli esponenti dell’associazione.

In taluni casi, infine, alcuni titolari di un esercizio commerciale sono stati vittime di rapina a mano armata col fine di finanziare la predetta consorteria barcellonese.

Tra gli episodi più eclatanti si segnalano:

 oltre una ventina di commercianti – di genere di ogni specie (dal più piccolo esercizio commerciale ai più rilevanti), nonché una decina di imprenditori vittime di costanti episodi estorsivi, commessi con le modalità sopra descritte;

 3 degli odierni arrestati, in una circostanza, hanno selvaggiamente picchiato un imprenditore edile che aveva osato “pretendere” il legittimo compenso a fronte di una precedente fornitura di calcestruzzo in favore di uno degli associati;

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

 l’imposizione attraverso una società di comodo operante nel settore della vigilanza privata, della guardiania a tutti i vivaisti del comprensorio barcellonese (in particolar modo del Comune di Terme Vigliatore), oppressi dai continui furti.

Nell’ambito dell’indagine è emerso anche il movente della brutale aggressione avvenuta, nel settembre del 2017, in pieno giorno e nel centro della città di Barcellona P.G nei confronti di un professionista barcellonese, il quale si era “permesso” di denunciare un’estorsione commessa ai suoi danni da tre membri dell’associazione, successivamente condannati per tale reato alla pena di oltre 8 anni di reclusione.

È stato accertato che l’associazione aveva la disponibilità di enormi quantità di armi da sparo, comuni e da guerra. Infatti, sono stati rinvenuti nell’ambito delle indagini – in due distinte perquisizioni nel territorio di Barcellona P.G. – due consistenti arsenali di armi appositamente reperite ed occultate dagli appartenenti all’associazione, al fine di garantirsi il pieno controllo del territorio. In particolare sono stati rinvenuti 4 pistole semiautomatiche ed un revolver di grosso calibro, 2 fucili a pompa nonchè un fucile mitragliatore da guerra unitamente a centinaia di munizioni di vario genere e calibro.

Confiscati beni per oltre 7 milioni a imprenditore della mafia barcellonese (ME)

Nel corso delle indagini sono state individuate due società, riconducibili ovvero di fatto riferibili a 5 esponenti dell’associazione, che, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, erano state attribuite fittiziamente a 2 prestanome – incensurati – quali teste di legno. In particolare era stata trasferita in un caso la disponibilità del compendio aziendale e, nell’altro, era stato affidato in locazione un ramo d’azienda.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Shopping online per gli affetti da Sla ideata dagli studenti

Nuova iniziativa degli studenti supportata da Unicredit per venire incontro agli studenti affetti da Sla attraverso lo shopping online

Nuova iniziativa partorita dagli studenti dello Sturzo di Castellammare per facilitare la vita ai malati di Sla

Dagli studenti per gli studenti

Alcuni alunni dell’I.T.S. Luigi Sturzo di Castellammare di Stabia hanno partecipato ad un progetto sponsorizzato da Unicredit dal titolo “Inventa un nuovo metodo di pagamento”; gli studenti di 4 A si sono classificati ai primi posti in Italia per la loro invenzione, e prenderanno parte all’evento di premiazione che si terrà a Milano il 27 ottobre.

L’idea di questi ragazzi è riservata ai soggetti affetti da Sla, ed ha lo scopo di andare incontro alle loro esigenze per permettere loro di effettuare pagamenti online sfruttando la tecnologia dell’Emotive Insight Brainware.

Questo nuovo sistema si basa sulla scannerizzazione delle onde cerebrali di chi ne fa uso; grazie ad esso, l’utilizzatore potrà accedere a negozi alimentari, abbigliamento, farmacia e cibo da asporto e potrà essere utilizzato anche da persone diversamente abili.

Una importante novità

Il lavoro degli studenti verrà guidato dai docenti Rosalia Festa, Annamaria Inserra e Maria De Martino e permetterà a dei studenti della nostra città di dare un fondamentale contributo nell’abbattimento delle barriere architettoniche e a dare lustro alla loro scuole e alla città intera.

Questa è la seconda volta che studenti dello Sturzo ottengono un premio da Unicredit, a testimonianza del fatto che di giovani menti brillanti e con voglia di incidere ce ne sono ancora… e crescono tra i banchi dei nostri licei.

Shopping online per gli affetti da Sla ideata dagli studenti/Antonio Cascone/redazionecampania

Eugenio Montale; oggi l’anniversario della nascita dell’autore

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Oggi si celebra l’anniversario della nascita di Eugenio Montale, uno dei più grandi autori italiani del panorama artistico italiano

Un nome, una garanzia di grandi opere e innovazioni intellettuali; oggi 12 ottobre l’Italia ricorda Eugenio Montale

Cenni sulla vita

Nato a Genova nel 1896, Montale si afferma come un intellettuale a 360 gradi; egli si diletta nel campo della poesia, della pittura, della filosofia e della letteratura, per la quale vincerà anche il Nobel nel 1975.

Grazie alla sua esperienza di studio da autodidatta, Montale ha potuto coltivare ed inseguire la sua passione per le lingue straniere e per autori del calibro di D’Annunzio e la triade del 300 composta da Dante, Petrarca e Boccaccio.

All’interno della sua breve ma intensa produzione letteraria è fortemente presente l’impronta dell’Ermetismo, il quale lo caratterizza e lo accompagna dall’inizio alla fine della sua carriera.

Montale attraversa tutto il 900, vivendo da vicino entrambe le guerre mondiali e partecipando anche alla prima; dopo una lunga trafila, viene ammesso al corso di ufficiali di complemento col grado di sottotenente di fanteria nel 1917, e scende in campo per prendere parte alla grande guerra.

Montale vivrà inoltre l’avvento del fascismo in prima persona, schierandosi contro di esso e sottoscrivendo nel 1925 il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce.

Una vita piena di eventi belli e brutti quella di Eugenio Montale, che ha lasciato ai posteri una pesante eredità e un modello di intellettuale come pochi al mondo.

Il suo capolavoro

Chiunque pronunci il nome di Eugenio Montale, associa il suo nome alla sua produzione di maggiore importanza: Ossi di seppia.

Ossi di seppia è una raccolta di poesie pubblicata da Piero Gobetti nel 1925 e racchiude per l’appunto un insieme di opere di Montale; inizialmente, il titolo provvisorio dell’opera era “Rottami” ma è stato cambiato forse per fare riferimento ad un periodo in cui la libertà dell’uomo era stata annientata e di lei fosse rimasto ben poco, proprio come alla morte di una seppia resta soltanto il suo osso.

La raccolta lo ha reso famoso in vita e dopo la sua morte, aprendogli le porte dell’olimpo dei grandi autori della storia dell’uomo.

Eugenio Montale; oggi l’anniversario della nascita dell’autore/Antonio Cascone/redazione

Juve Stabia, identità tattica cercasi – La Bastonatura di ViViCentro.it

Juve Stabia, l’ottava giornata di campionato ha portato in dote una sconfitta a Catania brutta quanto inaspettata poiché gli etnei alla vigilia sembravano un avversario ampiamente alla portata delle Vespe.

Una sconfitta che deve far riflettere perchè nata da tre errori difensivi che in pratica hanno determinato il risultato finale. Basti pensare che nelle prime sette giornate la Juve Stabia aveva subito solo 3 reti. Le stesse tre reti subite a Catania in una sola partita.

E così la difesa, che sembrava il fior all’occhiello di questa squadra e sicuramente uno dei punti di forza, ha ceduto di schianto regalando errori individuali (primo gol) e di reparto (secondo e terzo gol) che non si erano mai visti in precedenza.

La difesa versione horror della Juve Stabia al “Massimino”.

Ma perchè la difesa stabiese si è palesata nella sua versione horror a Catania? E’ la domanda che si sono posti tutti nell’immediato post-gara del “Massimino”, stadio tabù per le Vespe dove in 11 gare si sono viste solo 7 reti complessivamente nella storia della Juve Stabia a fronte di zero vittorie.

Probabilmente non giova a questa squadra il continuo ondeggiare fra diversi moduli tattici che genera solo tanta confusione in mezzo al campo. La Juve Stabia ancora oggi, dopo otto giornate di campionato disputate, non ha ancora una sua precisa identità tattica.

Si è iniziati nel pre-campionato e nelle prime giornate di campionato con il 4-2-3-1, salvo poi virare nella vittoriosa trasferta di Latina al 3-5-2 con i quinti di centrocampo che si abbassano sulla linea difensiva arrivando a difendere quindi a 5 nella fase passiva.

Con il 3-5-2, riproposto anche nella successiva gara interna col Palermo, la Juve Stabia sembrava aver acquisito una maggiore solidità difensiva anche se restavano i problemi in attacco.

Non si capisce perchè a Catania improvvisamente si sia ritornati alla difesa a quattro quando la squadra sembrava aver acquisito un certo equilibrio tattico nelle precedenti gare dove è vero che non si creava tantissimo in attacco ma almeno non si subivano reti.

Novellino nel post-gara di Catania ha evidenziato come lui abbia fatto le sue fortune in carriera con la difesa a quattro. Ma è un dato di fatto che questa continua alternanza tra difesa a tre (o a cinque) e difesa a quattro, abbia generato un pò di confusione negli interpreti della linea difensiva.

Il terzo gol subito dalle Vespe è l’esatta fotografia della partita molto confusionaria giocata dai gialloblè.

Ropolo viene lasciato libero di agire sulla corsia di sinistra da Stoppa. Donati deve abbandonare la sua posizione di competenza per cercare di contrastarlo. La palla perviene a Greco su cui va molto molle Berardocco e a quel punto per Moro, inspiegabilmente libero di agire nel cuore dell’area di rigore stabiese, è un gioco da ragazzi fare gol.

Ad ogni modo la garanzia assoluta per le Vespe è proprio rappresentata dalla presenza in panchina di un grande allenatore come Walter Novellino a cui va data massima fiducia. Sicuramente saprà conferire l’assetto tattico più congeniale a questa squadra, che rappresenta poi la condizione basilare per tornare a pungere. A partire dal Picerno.

a cura di Natale Giusti.

Dell’Orco: “Mi trovo benissimo nel gioco di aggressioni in avanti”

Cristian Dell’Orco è stato reso disponibile alla Stampa in questo inizio di settimana dopo sosta, che porterà alla sfida di sabato pomeriggio al Curi contro il Brescia

Dell’Orco: “Per me solo questione di forma fisica. Quanto alla squadra, da fuori ho visto sempre il giusto atteggiamento. Anche i giovani come Zanandrea o Ghion sono entrati subito per come chiede il mister. Per tipo di calcio aggressivo che vogliamo fare è più facile se l’altra squadra prova ad imbastire gioco, piuttosto che contropiede. E’ stata una scelta di vita la mia a Perugia, ed anche per ripartire da una piazza importante di B; fermo restando che l’obiettivo resta la salvezza. E’ un campionato che può dare però sorprese: ci si può ritrovare a giocare per qualcosa di più della salvezza, così come ci si può trovarne invischiati. Bisogna guardare partita per partita, e cercare di imporre gioco e tenere più possibile possesso palla come vuole il mister. Per questo calcio con aggressione in avanti, personalmente mi ci trovo molto bene. In casa siamo stati più cinici. Però le caratteristiche delle squadre affrontate in casa e fuori più che altro erano differenti, più che il nostro approccio. Affascinato non solo da Perugia ma da tutta l’Umbria. Il Brescia verrà per vincere, perché è squadra candidata a voler vincere il campionato e quindi deve giocarle tutte per vincere. Dovremo essere accorti. Poi nei movimenti offensivi abbiamo giocatori di qualità ed arriverà il momento dove segneremo anche di più”.

Carmine D’Argenio, Autore a VIVICENTRO

Galasso: “Picerno avversario abbordabile. Obbligatorio tornare a vincere”

Raffaele Galasso, redattore di goldelnapoli.it, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlarci del momento delle Vespe.

La trasmissione va in onda ogni lunedì dalle ore 20:30 sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live” e sui nostri canali social YouTube e Twitch.

“Condivido l’amaro in bocca. Ci si aspettava di più ovviamente anche dopo i tre pareggi conseguiti in casa dalla Juve Stabia tutti per 0-0. Da evidenziare gli errori di Tonucci e Troest. Ma la Juve Stabia è partita male all’inizio a Catania.

Nel secondo tempo anche qualche altro errore nella gestione della partita ha fatto il resto. Il Catania ha avuto un’unica palla gol e l’ha sfruttata.
Si è visto un attacco che ha funzionato con Eusepi. Panico anche ha fatto molto bene sgusciando sulla fascia. Bentivegna a corrente alternata, forse dovrebbe essere più incisivo.

Dietro c’è stato qualche passo indietro. Forse la difesa a tre avrebbe dato maggiore solidità. Crediamo però nell’operato del mister e ci affidiamo a lui.
L’esonero di un mister è un’estrema soluzione. Il progetto deve essere costruito nel tempo e con pazienza.

Un progetto a lungo termine si costruisce con basi solide. Ricominciare daccapo sarebbe una sconfitta per la società. Difficile mandare via un tecnico che ha comunque 11 punti ed è in buona posizione di classifica.

Secondo me la Juve Stabia – continua Galasso – è un organico che ha buone individualità e un buon collettivo. Una squadra unita e ci sono tutti gli ingredienti per fare bene. Realisticamente si può pensare in un buon punto della classifica per poi giocarsi ai playoff dove può accadere di tutto.

Il Picerno è un avversario abbordabile. Non ha grandissime individualità. Tranne Reginaldo non ci sono grosse individualità. Ma la Juve Stabia deve cambiare registro in casa dopo i tre 0-0 iniziali. La Juve Stabia è stata sempre una squadra forte in casa tranne lo scorso anno. Il Picerno viene da tre sconfitte consecutive e per le Vespe non ci saranno alibi“.

a cura di Natale Giusti.

GdF Brescia: sequestrate oltre 41.000 false mascherine FFP2

Guardia di Finanza di Brescia: sequestrate ad una società e a due suoi fornitori oltre 41.000 false mascherine FFP2 in vendita su un sito web.

Nei giorni scorsi i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Brescia, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Brescia dott.ssa Erica Battaglia, hanno sequestro ad una società e a due suoi fornitori 41.760 mascherine che venivano commercializzate on-line come FFP2.

Gli approfondimenti investigativi condotti dalle Fiamme Gialle, infatti, hanno consentito di appurare che, in realtà, quei dispositivi di protezione avevano un marchio CE emesso da un Organismo che non poteva certificarne la conformità agli standard qualitativi imposti dalle disposizioni normative vigenti all’interno dell’Unione Europea.

I malcapitati acquirenti sarebbero stati ingannati non solo dal falso marchio CE, ma anche dai documenti di certificazione completamente falsi che accompagnavano il prodotto, nel tentativo di fornire formalmente almeno una completezza documentale.

Il prezzo di vendita pubblicizzato sul sito era di 2,30 euro al pezzo, pertanto la merce sequestrata avrebbe consentito il conseguimento di un profitto illecito di oltre 96.000 euro.

I rappresentanti legali delle tre società coinvolte, di cui due della provincia di Brescia e una della Provincia di Monza-Brianza, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia per il reato di frode in commercio, per aver commercializzato prodotti dalle caratteristiche difformi rispetto a quanto garantito al consumatore.

Il servizio svolto si inserisce nel più vasto contesto operativo – di prioritario interesse per il Corpo – riguardante la lotta alla contraffazione ed alla circolazione di prodotti insicuri e/o pericolosi, con importanti implicazioni sulla tutela salute dei consumatori.

GdF Brescia: sequestrate oltre 41.000 false mascherine FFP2 / Cristina Adriana Botis / Cronaca Lombardia

10 avvisi di conclusioni indagini a 10 tunisini per reati finanziari

La GdF di Ragusa ha notificato 10 avvisi a cittadini extra-comunitari per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di intermediazione

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa hanno proceduto a notificare un avviso di conclusione indagini nei confronti di 10 cittadini extra-comunitari, a firma del Sostituto Procuratore della Repubblica di Ragusa, Dott. Santo Fornasier per i reati di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di intermediazione finanziaria, servizi di pagamento, rimessa di denaro ed utilizzo fraudolento di carte di credito.

LE INDAGINI

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Ragusa ed avviate nel 2017, consentivano di accertare l’esistenza nella provincia di Ragusa di un sodalizio criminale composto esclusivamente da cittadini di nazionalità tunisina dedito alla sistematica attivazione di carte di credito prepagate per il contestuale trasferimento di ingenti somme all’estero, dell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro, mediante utilizzo di piattaforme informatiche allo scopo di disperdere la tracciabilità dei flussi finanziari.

Il fenomeno in parola individuato dagli investigatori trovava peraltro supporto in una specifica analisi operata dall’Unità di Informazione Finanziaria di Banca di Italia su un cospicuo numero di segnalazioni per operazioni sospette pervenute e raggruppate per omogeneità di anomalia, oggetto di ulteriore approfondimento da parte del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Roma.

Nel dettaglio, le risultanze investigative acquisite nel corso delle indagini in provincia di Ragusa, unitamente alle informazioni fornite dalla Componente Speciale del Corpo consentivano di rilevare:

– che gli indagati, associandosi tra loro, pianificavano e commettevano una numerosa serie di delitti previsti e puniti dagli artt. 493-ter c.p., 131-ter e 132 del D.Lgs. n. 385/93 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia -T.U.B.), avendo dato luogo alla sistematica offerta al pubblico di servizi di intermediazione finanziaria – specie presso la folta comunità di connazionali tunisini insediata nell’area di Santa Croce Camerina e dintorni – ed in particolare:

 <<raccolta di denaro>> e <<cambio di valuta>> attività consistite nel cambio tra le somme in euro vendute dal remitter (ordinante) al collettore ed il controvalore in dinari stabilito dai capi della associazione mediante deduzione dell’aggio (percentuale che il venditore accorda al compratore) calcolato sulla base della variazione dei tassi di cambio e della programmata rivendita della valuta in euro;

 <<utilizzo indebito di carte prepagate intestate a terzi>>: attività consistita nella canalizzazione della valuta in euro attraverso la sistematica ricarica di numerose carte prepagate (intestate a soggetti terzi, e, quindi, indebitamente utilizzate) che veniva effettuata mediante il calcolato frazionamento dei versamenti in contanti, mantenuti, in tal modo, al di sotto delle soglie antiriciclaggio previgenti;

 <<trasferimento all’estero>> (money transfer) delle <<rimesse di danaro>> recapitate in Tunisia, in moneta locale, in favore dei beneficiari indicati dallo stesso remitter, attività qualificabile come <<servizio di pagamento>>, soggetto a riserva ai sensi dell’art. 1 lett. n) D.Lgs. 11/2010 e art. 1, h-septies T.U.B. (art. 131-ter T.U.B. in relazione agli artt.114-sexies e 114-novies T.U.B.; 493-ter c.p.);

 concessione di finanziamenti consistente nella erogazione di crediti a titolo oneroso e gratuito (art.132 TUB in relazione all’art. 106 T.U.B.) con l’aggravante di cui all’art. 4 L. 16 maggio 2006 n. 146 per aver commesso i fatti avvalendosi del contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato

l’incoerenza tra volumi finanziari scambiati, come detto per diverse centinaia di migliaia di euro, ed il profilo economico dei soggetti interessati;

– la presenza di legami, anche familiari, tra i soggetti coinvolti nell’operatività oggetto di analisi.

In buona sostanza, gli indagati avevano ideato e costituito un sistema finanziario e creditizio parallelo rispetto a quello legale, in grado di gestire e trasferire all’estero una ingente provvista di denaro, non consentendo la necessaria tracciabilità per stabilirne la reale natura, nonché origine e destinazione effettive.

NOTA

Le indagini in esame rappresentano un chiaro esempio di come il Corpo mantiene alta l’attenzione sull’analisi dei flussi finanziari attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema finanziario per la prevenzione dei fenomeni di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo.

Fare luce su organizzazioni come quella investigata dalle Fiamme Gialle iblee permette di rafforzare il controllo ed il contrasto ai canali illeciti di intermediazione finanziaria e rimessa di denaro all’estero, potenzialmente a rischio per la possibilità di essere utilizzati per alimentare l’attività di cellule terroristiche oltreconfine.

Adduso Sebastiano

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Formula Uno: Verstappen-Hamilton, siamo allo scontro decisivo

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Formula Uno. Con la gara in Turchia Verstappen è tornato leader del mondiale. Ora ci sono gli ultimi sei GP da vedere giro dopo giro

Formula Uno: Verstappen-Hamilton, siamo allo scontro decisivo

Il tempo passa, le gare anche. Con il Gran Premio di Turchia, che ha visto Verstappen tornare leader del mondiale, è iniziato l’ultimo tour de force decisivo prima della fine della stagione.

Scelte che pesano

Ora è vietato sbagliare e la Turchia ne è stata la prova. Basti osservare quanto accaduto a Lewis Hamilton. L’inglese, arrivato in terza posizione dopo una grande rimonta, insieme al suo team doveva capire se andare fino in fondo col set di gomme intermedie, montate all’inizio,  o rientrare ai box. Il problema, che non è escluso possa anche decidere un mondiale, è arrivato proprio da quella situazione. Hamilton voleva rientrare, ma solo se i meccanici gli avessero montato le slick. Alla fine, il pilota Mercedes è andato ai box ma optando per un altro set di intermedie. Risultato? Poco grip e gara chiusa al quinto posto. Hamilton, come si può immaginare, non l’ha presa molto bene: “Te l’avevo detto!” ha ripetuto più volte al suo ingegnere di pista. Una scelta che non è piaciuta dunque al campione del mondo che, tutto di colpo, ha visto  Verstappen chiudere secondo e ritornare leader del mondiale.

Max ora in controllo

E adesso? I punti di differenza tra i due sono sei. Verstappen, volendo, ha un po’ tutto nelle sue mani essendo il leader in classifica. L’olandese doveva sfruttare l’occasione in Turchia e lo ha fatto anche molto bene(se si conta la superiorità della Mercedes avuta per tutto il weekend). Occhio inoltre a un’altra grande mano che può avere l’olandese: Sergio Perez. Il messicano visto in Turchia è stato autore di una super gara e di una grandissima difesa su Hamilton, che lo ha visto uscire anche vincitore. Con un Perez così, allora sì che Verstappen può davvero avere un grande vantaggio per la vittoria del mondiale.

Le ultime sei

Mondiale di Formula Uno che è sempre più vicino alla conclusione. Ora ci sono le ultime sei gare da seguire tutte con grande attenzione. Tra due settimane si vola in America, prima di iniziare l’ultima tripletta dell’anno: Messico, Brasile e la new entry Qatar. Forse sarà proprio quest’ultima la pista più interessante di tutte, in cui le gerarchie ovviamente sono ancora da stabilire, prima di andare in Arabia Saudita e poi chiudere, come di consueto, la stagione ad Abu Dhabi in cui forse, solo lì, potremmo capire chi sarà ufficialmente campione del mondo.

Prasanna Weerasooriya presenta la Fashion Week di settembre 2021

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Al Rosa Grand Star Hotel si è tenuto l’evento “Rockstarr Fashion Show”, prodotto e organizzato da Prasanna Weerasooriya

Prasanna Weerasooriya presenta la Fashion Week di settembre 2021

Organizzato con professionalità e competenza – martedì 21 settembre – dalla “P&P Leisure Private Ltd” di Patricia Aleman e Prasanna Weerasooriya (Società specializzata nel settore dell’Alta Moda e particolarmente rinomata a livello internazionale per le analoghe iniziative che da tempo promuove e gestisce durante le “Settimane della Moda” a Parigi, il “RockStarr Fashion Show” – prodotto dallo stesso Prasanna e pianificato in un rapporto di “partnership” con l’omonima Company statunitense ha rappresentato l’evento inaugurale della “Milano Fashion Week” d’autunno nelle sontuose Sale dell’esclusivo “Rosa Grand Star” Hotel a poche decine di metri dal Duomo e nel cuore del prestigioso “triangolo della moda” che ha reso celebre il capoluogo lombardo in ogni angolo del mondo.

In un contesto generale che ha sancito il ritorno ad eventi complessivamente svoltisi “in presenza” – dopo i lunghi mesi di emergenza sanitaria nei quali ad ogni stilista veniva consentito di presentare le nuove creazioni in prevalente modalità “streaming” online – il “RockStarr Fashion Show” (brillantemente condotto da Riccardo Pagan, già “Mister Italia” nel 2018 e noto personaggio televisivo, in collaborazione con l’attrice e cantante Stefania Pacchiega nota anche in qualità di ballerina ed istruttrice di danza) ha visto la partecipazione di 12 “fashion designers” provenienti dai vari continenti e la presentazione in Anteprima di collezioni le cui linee stilistiche, in un originale “mix” di colori ed immagini”, sono state molto apprezzate dal pubblico in Sala e dai numerosi addetti ai lavori (giornalisti, “bloggers” e “buyers” internazionali) coinvolti nell’iniziativa in veste di osservatori.

Con la supervisione ed il coordinamento di Lucia Helena Ribeiro – grande organizzatrice responsabile dello “staff/management” del “RockStarr Fashion Show” in riferimento alle modelle impegnate in passerella e del loro “make up”/”hair styling” nonché recentemente autrice di “L’uomo senza cuore” nel quale tratta il drammatico tema della violenza sulle donne – hanno presentato le rispettive creazioni:

Antonio Chavez (Canada)

Pina Grasso (Italia)

Halide Kelmendi (Kosovo/”Svolge”)

Irina Bogdanova (Russia)

Dorina Rosca (“Waletty Design”/Principato di Monaco)

Robert Naorem (India)

Liliana Larisa (Romania)

Damiana Fiorentini (Italia)

Leonardo Angelo (Italia)

Jhoy Gacad (Filippine)

“International Fashion” di Lucia Helena Ribeiro e Acrisio Neto (Brasile)

Mirela Baicu (Romania)

Tra un “défilé” e l’altro, non sono mancati alcuni momenti di spettacolo ed intrattenimento oltre a frequenti intermezzi di premiazione di cui sono stati protagonisti numerosi rappresentanti di primissimo piano del mondo dell’arte, della moda e della cultura: ricordiamo tra gli altri l’artista e pittrice bresciana di origine vietnamita Thuy Mary Le (già destinataria nelle scorse settimane di un importante riconoscimento alla Mostra del Cinema di Venezia), l’Avvocato e Procuratore Sportivo Katia D’Avanzo, il Manager Roberto Posenato (titolare della nota Agenzia di spettacolo “Face Management”), il “talent scout” Antonio Maglione (infaticabile promotore di eventi con finalità di impegno sociale), il fotografo e cameraman (ed esponente politico in ambito locale) Stefano Rizzi: a ciascuno di essi è stato conferito un meritato e prestigioso “Premio alla Carriera”, mentre ad affiancare i conduttori nel corso dell’evento si è imposta all’attenzione la speciale “Guest Star” Renée Sylvie Lubamba (nota per essere stata valorizzata, in passato, da Piero Chiambretti nei suoi celebri “talk show” televisivi ed ancor più affermatasi – negli ultimi tempi – come opinionista Tv, giornalista per Magazine a diffusione nazionale e conduttrice di “format” radiofonici di successo).

Prestigioso anche il “parterre” di ospiti in rappresentanza dell’ambiente diplomatico: hanno infatti voluto garantire la loro presenza al “Rosa Grand Star” Hotel – rispettivamente – Robert Needham per il Consolato USA di Milano, Hassan Abouyoub in rappresentanza delle autorità diplomatiche del Marocco e Alexandre Gusmao per il Brasile.

L’evento si è aperto con un “Medley Rock” di Veneziale accompagnato dai virtuosismi acrobatici (applauditissimi dal pubblico in Sala) della nota ballerina Maria Chiara Saporito, mentre nel corso del pomeriggio – tra gli altri artisti ospiti – il Tenore internazionale Diego Cavazzin ha suscitato emozione interpretando dal vivo il celebre finale della romanza “Nessun dorma” – tratta dalla “Turandot” di Giacomo Puccini – ottenendo un entusiastico consenso da parte dei presenti (che ne hanno suggellato la conclusione con lunghi minuti di applausi a scena aperta).

Al culmine di un effervescente “tour de force” tra Moda, Arte e Cultura – per la durata complessiva di 5 ore – un emozionatissimo Prasanna ha voluto rivolgere i propri ringraziamenti ai fotografi e “videomakers” che hanno immortalato le diverse fasi dell’evento, i giornalisti e “media partners”, le “celebrities” del mondo dello spettacolo e gli imprenditori provenienti da ogni continente che hanno onorato con la loro presenza il “RockStarr Fashion Show”, la coordinatrice organizzativa Lucia Helena Ribeiro e tutto lo staff impegnato nell’attività di “make up” e “hair styling” per le modelle che hanno sfilato in passerella, la Società “Elios Communication” (presente con il responsabile Gianni Graziano) per aver contribuito alle iniziative di promozione dell’evento in collaborazione con la “Mix Art” di Irene Quaglia, Acrisio Neto (Socio e partner della “International Fashion” di Lucia Helena Ribeiro), la giornalista e PR Alessandra Giorda, i due brillanti presentatori Riccardo Pagan e Stefania Pacchiega, l’International Fashion Designer DrUnni Krishnan (India), lo stilista David Starr (USA), Jaya Krishna Varma (General Manager di “Fashion Ultimate Magazine”, India), l’organizzatrice di eventi Miranda Giuffrè (la quale, nota per essere la Sosia della mitica Liz Taylor, ha spesso ospitato Prasanna Weerasooriya e Patricia Aleman nel suo famoso Salotto milanese per iniziative ed eventi riconducibili all’ambiente della moda), la “Guest Star” Renèe Sylvie Lubamba e tutti coloro che sono intervenuti al “Rockstarr Fashion Show” in quanto insigniti dei rispettivi Premi alla Carriera.

Un saluto particolare è stato rivolto agli artisti:

Laura Maletto (creatrice e disegnatrice di gioielli che annovera tra i propri clienti il Console Generale di Grecia Kantzas Idannis, il Conte Yorik di Castel Nuovo Don Bosco ed il Teatro Regio di Torino e che – prossimamente – esporrà alcune sue esclusive creazioni all’evento internazionale “World Art Dubai”, dal 16 al 19 marzo 2022, presso lo Stand J04 di “TV2 Art Gallery”);

Isabella Mandelli (artista “eco-sociale” celebre per i  suoi “Barabubbles”, creature immaginarie e fantastiche – immerse in un mondo utopico popolato di cuori, mongolfiere e note musicali – ideate ed immortalate dall’inesauribile talento creativo che ne ispira l’attività di pittrice);

Jaroslav Drazil (artista e pittore tedesco, noto per le sue esposizioni in prestigiose Mostre e rassegne a livello internazionale);

Elena Cocco (artista, ceramista e pittrice dalle creazioni originali ed innovative oltre che “Research Assistant” in ambito “Sustainable Art & Culture” per l’organizzazione no-profit “Nesta Italia”);

Luca Germena (“scultore della natura” specializzatosi negli ultimi anni nel ricavare dal marmo figure femminili tenui ed accattivanti ma anche famoso per le sue opere ricavate dal legno scolpendo le radici di alberi secolari in ambiente boschivo).

Life TV Tiziano Tescaro

Vincenzo carrierro

Dj Alex Gasby

Prasanna Weerasooriya e Patricia Aleman danno ora appuntamento a tutti (amici, addetti ai lavori ed operatori del settore) per i prestigiosi eventi – nazionali ed internazionali – di cui saranno nuovamente organizzatori e promotori nei prossimi mesi, a partire dalla “Milano Fashion Week” nel febbraio 2022.

Misure cautelari , associazione a delinquere per 17 persone – VIDEO

La Guardia di Finanza e i Carabinieri di Napoli hanno eseguito un provvedimento di misure cautelari nei confronti di 17 persone ritenute gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

I Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Napoli, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica partenopea, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 17 persone ritenute gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Per uno dei sodali è stata applicata la custodia in carcere, per sette di essi gli arresti domiciliari. Altri sette sono destinatari di divieto di dimora nella provincia di Napoli, mentre due dell’obbligo di dimora.

Nel complesso sono 67 le persone coinvolte nelle attività investigative e gravemente indiziate, a vario titolo, di aver costituito e fatto parte di sodalizi criminali attivi nella commissione di reati inerenti al contrabbando di T.L.E. provenienti dall’Est Europa e introdotti in Italia per alimentare il mercato clandestino campano.

Già sequestrati, e successivamente confiscati, anche due immobili utilizzati per lo stoccaggio dei TLE, per un valore di oltre 250.000 euro.

Tre i gruppi familiari autonomi investigati, operativi nella città di Napoli, nelle zone di Porta Nolana, Piazza Mercato, via Sant’Antonio Abate, Quartiere Forcella e nell’area metropolitana, tra Cardito, Frattaminore, Casoria e Melito di Napoli.

Tali sodalizi, inseriti in un livello intermedio nella catena distributiva delle sigarette di contrabbando, disponendo di locali adibiti a magazzini clandestini intestati a diversi prestanome, hanno gestito il mercato illegale delle sigarette canalizzando le forniture ai minutanti di posti fissi (le cosiddette “bancarelle”) secondo i differenti flussi di domanda, dipendenti dalla qualità e dai prezzi praticati.

Nel corso delle indagini, svolte tra l’estate del 2015 ed il 2017, sono stati individuati e monitorati sia gli immobili destinati a deposito (box, garage, sottoscala, appartamenti) che gli automezzi utilizzati per le consegne delle forniture di t.l.e. ai clienti: generalmente auto di piccola cilindrata ma capaci di occultare fino a 3 casse di sigarette.

MARLBORO, REGINA, ROTHMANS, CHESTERFIELD, MINSK e MARBLE’ tra le marche più commercializzate nel fiorente mercato del contrabbando, disponibili a prezzi variabili a seconda della differente qualità e della provenienza estera, con scostamenti di valore anche tra sigarette della stessa marca.

Complessivamente si ritiene che l’organizzazione criminale abbia movimentato nell’arco di un triennio circa 27 tonnellate di sigarette di contrabbando, corrispondenti a un valore di mercato di 2,7 milioni di euro.

Misure cautelari , associazione a delinquere per 17 persone – VIDEO / Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

“Bokluk” (spazzatura) chiamavano le donne costrette a prostituirsi: 9 arresti

La Polizia di Stato di Catania con l’operazione “Bokluk” ha sgominato una banda bulgara-italo che coercizzava le donne alla prostituzione – VIDEO

La Polizia di Stato di Catania ha arrestato 9 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di tratta di persone, riduzione in schiavitù, nonché di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, aggravati, tra l’altro, dalla transnazionalità.

LE INDAGINI

Le indagini dei poliziotti della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione della Squadra Mobile catanese, coordinati dal pool di magistrati della D.D.A. etnea esperti in tali tipologie di reati, avviata nel giugno del 2020, sono partite a seguito di una denuncia sporta da due cittadine bulgare nei confronti di un’altra cittadina straniera per questioni riguardanti il pagamento del canone di locazione delle postazioni su strada, c.d. joint ubicate nei pressi di un bar nella zona della locale stazione ferroviaria, dove le denuncianti erano solite prostituirsi.

Le risultanze investigative hanno permesso di accertare che le vittime di tratta, alcune delle quali reclutate in madrepatria al costo di circa 12.000 lev (moneta bulgara corrispondente a circa 6.129,82 euro), una volta in Italia, venivano collocate in abitazioni fatiscenti (nel quartiere San Cocimo), con pessime condizioni igieniche, private di ogni libertà (finanche dei documenti di identità) e sfamate con lo stretto necessario per farle sopravvivere (alle ragazze veniva dato non solo poco cibo, ma anche pietanze poco costose come ad esempio le patate), garantendo, in tal modo, al gruppo criminale un introito costante di circa 1.400 euro a settimana.

Il modus operandi degli aguzzini ha disvelato, altresì, che le vittime, definite dagli indagati letteralmente come “spazzatura” – bokluk in lingua bulgara, venivano costrette a prostituirsi parecchie ore ogni giorno (dalle 19:00 fino alle 04:30 circa), anche durante le restrizioni imposte dalla pandemia, con ogni condizione atmosferica, sottoposte a percosse e soprusi di ogni tipo ed al costante controllo di connazionali e/o di soggetti locali, assoldati dai promotori a tale scopo.

In tale ambito il gruppo criminale non ha risparmiato le continue vessazioni anche in pregiudizio di una ragazza particolarmente vulnerabile, in quanto affetta da un grave handicap, costretta a prostituirsi sotto il costante controllo dei componenti del sodalizio.

Quest’ultima é stata individuata presso l’abitazione del promotore del sodalizio, e, dopo averla escussa, con la collaborazione di un ente anti-tratta, è stata collocata in una struttura protetta per vittime di tratta.

Dalle dichiarazioni rese dalla giovane é emerso un quadro drammatico in quanto la ragazza veniva maltrattata dall’intero sodalizio, che, approfittando dell’estrema vulnerabilità, dovuta alla sua condizione di donna, straniera e affetta da un grave e limitante handicap, la costringeva non solo a prostituirsi, ma anche a svolgere mansioni domestiche, cucinare, svegliandola in alcuni casi in piena notte e vessandola con violenze fisiche e verbali indescrivibili.

Nel contesto dell’esecuzione si è proceduto al sequestro di materiale comprovante lo sfruttamento della prostituzione ad opera degli indagati, telefoni cellulari e danaro in contante.

Nel corso delle indagini è stato, altresì, possibile dimostrare che l’organizzazione criminale in argomento, capeggiata da una coppia, ha previsto una precisa assegnazione di ruoli e compiti, attraverso il contributo e la collaborazione operativa di italiani e bulgari, con mansioni di controllo e di accompagnamento delle vittime sul luogo del meretricio.

Un altro soggetto, di origine bulgara, indagato per i medesimi reati e destinatario della misura cautelare in carcere, risulta al momento irreperibile ed é attivamente ricercato.

L’operazione é stata denominata Bokluk” – spazzatura in lingua bulgara – poiché gli indagati erano soliti apostrofare con tale espressione le donne sottoposte al loro dominio.

Adduso Sebastiano

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Apindustria Confapi di Brescia ospita il primo cittadino

Mercoledi 6 ottobre si è tenuto il consiglio direttivo di APINDUSTRIA CONFAPI BRESCIA alla presenza del sindaco Emilio Del Bono .

Il Presidente di Apindistria Pierluigi Cordua in apertura ha sottolineato che Brescia e Bergamo sono state duramente colpite dalla pandemia . IL 2023 sarà un anno importante per queste due città perché copriranno un ruolo importante di Capitale Italiana della Cultura .

E’ un’occasione unica per rilanciare l’economia .

Un connubio importante tra cultura e sistema industriale bresciano . Per tale evento le aziende bresciane forniranno un prezioso e costruttivo contributo. Accanto al ricco patrimonio storico e artistico, fatto di 3200 anni di storia , la Leonessa si contraddistingue anche per una radicata cultura del lavoro e dell’impresa .Con queste parole il Presidente Cordua chiude il suo intervento cedendo il passo al Sindaco Del Bono.

“Non saremo Capitale Italiana della Cultura 2023, solo perché apriremo i nostri Musei e faremo conoscere le nostre piazze e le nostre vie . Faremo conoscere anche la cultura del lavoro, dell’innovazione e della ricerca: valori che nel territorio bresciano sono fondamentali. Il lavoro e l’occupazione esistono perché esiste una diffusissima cultura d’impresa . Dalle associazioni di categoria compresa Apindustria Confapi Brescia, ci aspettiamo idee , piste di lavoro ,occasioni di incontro, ma anche disegni urbani che trasferiscano gli elementi caratteristici e distintivi del nostro territorio .

Brescia è una città complessa , continua il Sindaco, con un numero di immigrati regolarmente residenti molto elevato, che provengono da 142 nazioni di tutti i continenti. E’una città multietnica e multireligiosa che, tuttavia ,nonostante queste trasformazioni così importanti, non ha perso la propria identità . Ha mantenuto le sue radici guardando al futuro senza disperdere la sua cultura ultra millenaria di civiltà”.

Il Presidente Cordua intervenendo sul tema della sostenibilità ha detto :” C’è un orizzonte temporale di due anni nel quale si registrerà un forte cambiamento. Le scelte legate alla sostenibilità impatteranno non solo sulle aziende, ma anche sul territorio. Chiedo che le istituzioni vadano incontro alle imprese del nostro comparto industriale, accompagnandole in questa evoluzione “.

Parlando di sostenibilità’ Emilio del Bono ha sottolineato che l’unico sviluppo consentito al mondo di oggi, minacciato dal cambiamento climatico, è quello di una sostenibilità ambientale volta alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, degli ossidi di azoto e delle polveri sottili e da differenziazione dei rifiuti e del recupero dei materiali.

Apindustria Confapi di Brescia ospita il primo cittadino / Elena Cecoro / – Cronaca Lombardia

De Francesco: “Lasciamo lavorare Novellino. Col Picerno si vincerà 2-0”

Mariano De Francesco, ex centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

La trasmissione va in onda ogni lunedì dalle ore 20:30 sulla pagina Facebook “Juve Stabia Live” e sui nostri canali social YouTube e Twitch.

Le dichiarazioni di De Francesco sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViVicentro.it.

“Siamo all’ottava giornata e si sentono già voci di un cambio allenatore. A parte il Bari che per ovvi motivi di blasone e soldi sta facendo bene ed è in testa al campionato, la Juve Stabia è a 3 punti dal secondo posto, si è persa una sola gara.

Cambiare allenatore solo per i risultati è riduttivo. Basandoci sui risultati mi sembra prematuro e illogico in questo momento del campionato pensare ad esonerare Novellino.
Gli errori sono nati dal reparto che aveva dato più garanzie cioè la difesa. Il primo gol è un errore individuale di Tonucci, sul secondo gol c’è un errore di reparto.

Però un dato mi preoccupa ed è lo zero dei gol in casa. Il Menti è sempre stato il fortino della Juve Stabia. Il dato più curioso è questo. Novellino lo ricordo con il suo 4-4-2 ma ora sta cambiando un po’ spesso modulo.

Ciò denota una non chiarezza su dove la squadra possa andare e arrivare. Ma siamo solo all’ottava giornata ed è troppo presto tutto. Lasciamo lavorare Novellino e non cominciamo con la spada di Damocle in testa. Aiutiamo l’ambiente a trovare la giusta carica per portare i 3 punti subito a casa al Menti.

Credo che ci sia bisogno di registrare qualche meccanismo perché la difesa aveva dato le sue garanzie. Gli errori individuali ci saranno sempre. Davanti il bomber c’è, in area è una garanzia. Le prerogative per un cambio di marcia ci sono.

Nel calcio un episodio ti cambia anche la vita, si tratta di registrare dei meccanismi di gioco. Diamo tempo al tempo e avremo dei risultati.

Il minutaggio? Se un giocatore è bravo gioca. Sono contro l’imposizione dell’utilizzo dei giovani. Se è più bravo di uno di 30 anni deve giocare altrimenti no. Se il mister crede che possano portare beneficio alla squadra, devono giocare i giovani.

Il primo errore è di ieri a Catania stato una leggerezza, capita anche ai migliori. E’ un reparto che ha dato garanzie, è vero che non sono stati fatti molti gol ma non erano stati neanche subiti. Meglio gli errori dei singoli che gli errori di reparto.

Ricordo che negli anni di Castellammare avevamo un rito, un film che ci accompagnava nei momenti importanti ed era la nostra carica. Il nostro condottiero era Roberto Amodio e il nostro film da mettere sempre era “Il Camorrista”. Nei momenti più duri, è importante usare un qualcosa che può fare da collante al gruppo.

Contro il Picerno la Juve Stabia vincerà con un netto 2-0″.

a cura di Natale Giusti.

Ricettatore di reperti archeologici denunciato: restituiti i manufatti (FOTO)

I CC per la Tutela del Patrimonio Culturale li hanno restituiti al Museo archeologico di Solunto (PA) dopo che un ricettatore li stava rivendendo sul Web

L’ 11 ottobre 2021, alle ore 15:00, nel Museo Archeologico di Solunto* nel comune di Santa Flavia (PA), alla presenza dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà, i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo hanno restituito al Direttore del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Jato, Arch. Stefano ZANGARA, quattro anfore fittili e un reperto cilindrico, databili dal II secolo a.C. all’XI secolo d.C.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (PA) e rientrano nell’ambito della costante attività di contrasto all’illecita detenzione di beni archeologici, sviluppata mediante il continuo monitoraggio degli annunci sul web.

I Carabinieri del Nucleo TPC, con il supporto dei colleghi dell’Arma territoriale, sono riusciti a risalire all’autore dell’inserzione, denunciato per ricettazione, nella cui abitazione sono stati rinvenuti i manufatti, già dichiarati autentici dai funzionari della Soprintendenza Regionale per i BB.CC.AA. di Palermo.

L’attività compiuta dimostra, ancora una volta, come il web costituisca uno dei principali canali di comunicazione e commercializzazione illegali dei beni culturali, poiché consente di raggiungere agevolmente un elevato numero di utenti, spesso inesperti e incuranti della normativa di settore, che punisce le illecite ricerche, l’impossessamento e la vendita di manufatti archeologici.

La restituzione dei reperti archeologici alla Regione è un importante segnale dell’attività di costante vigilanza e tutela che il Nucleo di tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri svolge nei confronti dei nostri beni. È un atto – sottolinea l’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – che manifesta concretamente quella tensione morale e quell’attenzione con cui va protetto il nostro patrimonio culturale; beni che appartengono a tutti noi in quanto esprimono la nostra storia e il nostro passato, permettendoci di ricostruire il grande mosaico della millenaria storia della nostra Isola. Chiunque faccia un uso improprio dei reperti storico-archeologici deve sapere che compie un reato contro ciascuno di noi e che facilmente potrà incorrere nella rete di controlli attivati dalle forze dell’ordine”.

Sul sito www.carabinieri.it, nelle pagine dedicate al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, sono pubblicati i consigli su come comportarsi in caso di rinvenimento fortuito di beni archeologici.

* Solunto è un’antica città ellenistica sulla costa settentrionale della Sicilia, sul Monte Catalfano, a circa 2 chilometri da Santa Flavia, di fronte Capo Zafferano, nei pressi di Palermo. Secondo Tucidide, Solunto costituiva, assieme a Panormus e a Motya, una delle tre città fenicie, in Sicilia.

Adduso Sebastiano

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Piero Chiambretti: “Il Toro andrà al Maradona con la voglia di giocarsela”

Piero Chiambretti, conduttore di “Tiki Taka” e gran tifoso granata, è stato ospite del programma radiofonico “1 Football Club” sulle frequenze di 1 Station Radio.

Piero Chiambretti: “Il Toro andrà al Maradona con la voglia di giocarsela”

Nel suo intervento al programma radiofonico Piero Chiambretti si è focalizzato sulla sfida di domenica prossima tra il “suo” Torino ed il Napoli ed ha raccontato un aneddoto molto carino relativo al suo libro “Chiambretti. Autobiografia autorizzata dalla figlia margherita”.

Ecco di seguito riportate su Vivicentro.it le dichiarazioni di Piero Chiambretti riprese dalla redazione di Calcionapoli1926.it:

Napoli-Torino

“Il risultato pare scontato, ma devo avvertire i tifosi azzurri: sono sicuro che il Toro andrà al Maradona con la voglia di giocarsela e, complice l’esperienza di Juric che nella scorsa stagione ha sgambettato la squadra di Adl impedendogli di accedere alla Champions, qualcosa può accadere”.

Il libro

“L’ho dedicato a mia figlia, lo definirei un testamento. Lei ha solo dieci anni, dunque non conosceva gran parte della mia carriera e, attraverso questo scritto, ho voluto raccontargliela. Lei ha scritto la prefazione, poi l’ha corretta, ma io ho pubblicato la prima versione, quella in cui c’erano errori tipici dei bambini della sua età. Ha avuto da ridire anche sulla copertina: dice che ho scelto una sua foto in cui ha un sopracciglio storto!”