Campania, sanità privata in allarme: “Le ASL non pagano le prestazioni”

“C’è un’inaccettabile disparità di trattamento da parte delle ASL” Un documento congiunto con il quale...

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“C’è un’inaccettabile disparità di trattamento da parte delle ASL”

Un documento congiunto con il quale le associazioni di categoria Federlab, Aspat, Confederazione centri antidiabete e Sindacato nazionale radiologi chiedono alla Regione Campania “chiarezza sui tempi e sui modi della ripresa dell’attività di accreditamento” nonché di “conoscere il fantomatico fabbisogno di prestazioni sanitarie per l’anno 2018” è stato siglato oggi a Napoli.

Nel documento si rimarca ancora “l’inaccettabile disparità di trattamento da parte delle Asl che, tranne i casi di Caserta e Salerno, non hanno ancora dato seguito alle comunicazioni della Regione che pure le autorizzava a riprendere l’erogazione delle prestazioni in accreditamento presso le strutture private”. Il documento è stato siglato al termine dell’assemblea dei soci di Federlab (l’associazione dei laboratori di analisi cliniche accreditati e dei centri poliambulatori privati con oltre 700 strutture associate presenti solo in Campania), convocata questo pomeriggio, al Continental Hotel di Agnano, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Gaetano Gambino in rappresentanza di Aspat; Luigi Gesuè per la Confederazione dei Centri antidiabete e Bruno Accarino per il sindacato nazionale radiologi.
“Chiediamo di essere ricevuti dai direttori generali per conoscere le loro decisioni” ha spiegato Gennaro Lamberti, presidente nazionale di Federlab. “La situazione – ha aggiunto – è ai limiti del paradosso, quasi schizofrenica. Le Asl, infatti, pur essendo state autorizzate dalla Regione ad anticipare i fondi del quarto trimestre, si sono rifiutate di farlo per motivi a noi incomprensibili. E così assistiamo ad una vera e propria transumanza di centinaia di cittadini che da altre province si recano fino a Salerno e Caserta per non pagare le analisi”. “Dopo essersi difesi, piangendo miseria e asserendo che non avevano colpe sulla sottostima del fondo, ora che hanno avuto il ‘via liberà, ora che la responsabilità è tornata nel loro campo, i signori della sanità decidono, pensosamente, di non decidere. Ci spieghino almeno perché lo fanno”, ha concluso Lamberti.

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