Ultimo capitolo della serie “La Storia che non c’è”: Strage di Bologna

Fine della compilation dei gloriosi anni 60/70/80. La strage di Bologna chiude il mitico cofanetto ma la storia che non c’è continua...

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Fine della compilation dei gloriosi anni 60/70/80. La strage di Bologna chiude il mitico cofanetto ma la storia che non c’è continua…

Di nuovo ai nostri anni, scomparsi dalla storia, dopo il delitto Moro, l’Italia era sotto choc e ancora non si pensava a cancellare quegli anni dalla memoria, ci si limitava al momento a depistare, far sparire fascicoli e testimoni ma ancora le armi di sterminio intellettuale e la disinformazione di massa, non erano così diffusi e radicati e i nostri livelli di attenzione, ancora alti.

Del 1976, avevo scordato l’omicidio di Pierpaolo Pasolini, uno dei più grandi poeti del nostro secolo, che subito venne infangato, come di rito, dipingendo truci scenari di perversione sessuale, per coprire il solito delitto eccellente, di un personaggio geniale, un intellettuale scomodo, che nelle interviste attaccava proprio la società dei consumi, i mezzi di comunicazione e il loro potere omologante.

Dalla sua vita stroncata, ci restano comunque raccolte di poesie, oltre venti film, testi teatrali, saggi, oltre alle solite indagini approssimative, i soliti depistaggi ad unire il suo, ai tanti casi irrisolti della nostra storia.

In quegli anni, vennero a mancare anche Mao Tse-tung ed Agatha Christie ma da noi i romanzi gialli di fantapolitica non verranno a mancare mai, benché cominciassero già inavvertitamente a calare i lettori…

Il primo computer commerciale spunta sul mercato, in alcuni stati americani, torna la pena di morte.

Vengono arrestati, stavolta definitivamente, Reato Curcio e Nadia Mantovani, tra i fondatori delle Brigate Rosse.

Curcio, sociologo, venne accusato di “concorso morale in omicidio non premeditato”, e per quello, condannato a 28 anni, dei quali ne ha scontati 25, 12 dei quali in “regime duro”.

Spero noterete la differenza di trattamento, rispetto ai mafiosi..

ai boss sanguinari responsabili di centinaia di omicidi e mai pentiti, si vuol togliere sia ergastolo che carcere duro, perché pare incivile, oltre che anticostituzionale, mentre 28 anni a chi non ha mai ammazzato nessuno, pur concorrendo “moralmente”, dovrebbero far tremare la morale di tutti, visto che quei mandanti occulti, quanto eccellenti, non hanno mai pagato niente, solo riscosso.

Anche leggersi la storia di Renato Curcio e tutta quella delle BR, potrebbe avere effetti positivi e scatenare nuove sinapsi, del resto, avete notato che proprio adesso sono di nuovo tornati agli onori delle cronache, quelli finora ospitati in Francia? Meditate gente.

Nel ’91, l’allora presidente Cossiga, propose la grazia per Renato Curcio.

Persino il grande Indro Montanelli, che nel ’77 venne “gambizzato”dalle BR, si espresse in modo positivo.

Partirono invece raffiche di polemiche finché Andreotti non spinse Claudio Martelli, allora ministro di grazia e giustizia ad evocare a sé tale decisione, attraverso un ricorso, al quale rinuncio’ non appena la faccenda fu al suo posto, sotto il tappeto…

In quegli anni esistevano ancora gli scandali e qualcuno che si scandalizzata, quindi si potevano persino buttare giù i presidenti, almeno ad un certo, punto.

Non era avvenuto solo nella (sic) civile America ma anche noi potemmo assistere contenti alla cacciata del nostro Leone, che venne costretto alle dimissioni, cose impensabili oggi.

Vivemmo anche l’anno dei tre papi, per via della scarsa durata del mandato di papa Luciani, di soli 33 giorni. Parè che sbianco’ in volto alla notizia dell’omicidio di Ivo Zini, altro militante comunista trucidato dai neofascisti e poi morì, forse a causa di un infarto, come sempre, “di sicuro, c’è solo che è morto”.

La sconfitta dei mondiali in Argentina, e il mito di Maradona, ci regalarono un colorito anticipo, uno sguardo sulla popolazione del futuro e gli interessi che manifesteranno.

L’America c’è la racconta “Happy days” e l’Italia si riempie di Fonzie, cominciando ad incarnare i nuovi miti che vengono proposti, dopo Barbie e Ken, il sogno del camper e del motoscafo, cresce nei bambini borghesi, futura classe dirigente.

Pippi scopre uno strano grembiulino nero nell’armadio del babbo, il benessere si espande, la ditta cresce, le feste della Loggia di Firenze.

Non poteva pensare che i massoni fossero il demonio, perché suo padre non lo era ma ugualmente lo vide cambiare, diventare quasi spregiudicato, comunque ben inserito.

Proprio quello che lei non sarà mai, quindi provvide ad inventarsi un papà meraviglioso, a suo gusto, quanto inesistente, proprio come quello della Pippi del suo mito.

Qualcuno devi pur salvare, le disse la psicanalista che la chiamava “la sua foglia al vento, priva di rami e radici”… ma della massoneria, vi parlerà Pippi direttamente in uno dei suoi prossimi articoli.

Nel ’79 le Br uccidono un sindacalista, Giudo Rossa, il mondo operaio si oppone con una gigantesca manifestazione, un commando di Prima linea, uccide invece il giudice Emilio Alessandrini che da anni indagava sulla pista neofascista per la strage di Piazza Fontana, per la quale dettero l’ergastolo ai neofascisti Freda, ventura e Giannettini, con l’esclusione infine della pista depistante, quella di Valpreda e gli anarchici.

Michele Sindona, in America, viene incriminato per la bancarotta della Franklin nazional bank, mentre da noi, lasciamo stare, che non c’è spazio sufficiente, ci vorrebbero vari volumi, non un articolo e volendo, ne troverete molti anche su questa incredibile fantastoria, che naturalmente vi consigliamo sempre, perché giova alla vista.

Intanto ci puppiamo da bravi il 5° governo di Giulio Andreotti, non so se mi spiego ma spero di sì e viene assassinato il giornalista Mino Pecorelli, avvocato e scrittore col vizio dell’intelligenza e della ricerca della verità. Neanche a dirlo divenne subito un morto eccellente, lo capisci dai depistaggi, dalle assoluzioni e dai misteri di rito.

Vennero accusati Licio Gelli, bono anche quello, comunque dichiarato estraneo ai fatti, “Cosa Nostra”, Massimo Carminati proveniente dalla banda della Magliana e dai NAR, lo stesso di Mafia Capitale, che tanti politici in carica hanno dovuto annoverare fra i “cari amici” nelle aule di tribunale e volendo su you tube trovate anche quei processi.

Carminati prende in appello nel 2018 una condanna a 14 anni e sei mesi ma la Cassazione, puntualmente lo assolve e anche lui è libero.

Insomma quando le dicono tutte è per non dire l’unica vera.

Il Grande Collaboratore di Giustizia, Tommaso Buscetta, il primo a parlare in tribunale dei collegamenti fra mafia e politica, spiegò bene come l’omicidio di Pecorelli, avvenne “in favore” di Giulio Andreotti con Badalamenti e Calò materiali mandanti e indicando Barbera e Carminati come gli esecutori materiali.

In ogni caso, anche su questo argomento troverete libri ed ogni sorta di informazione sul web, risparmiando per sempre, su quei banali “gialli” altrui.

Terroristi rossi e presunti tali, vengono arrestati o giustiziati ovunque, il “garantismo” nasce a tutela nostra, ma poi si sono fregati pure quello.

In Inghilterra invece, eleggono la prima donna a primo ministro, Margaret Thatcher, da noi la prima presidente della camera dei deputati, una comunista, Nilde Iotti.

L’anno seguente, il 1980, viene ucciso dalla mafia Piersanti Mattarella, presidente democristiano della Regione Sicilia, il quale stava inserendo in giunta regionale anche il PCI, il che porto’ ad aggiungere anche il suo ai “delitti politici” siciliani come quello di Michele Reina e Pio La Torre sui quali indago’ anche Giovanni Falcone definendoli come inseriti in un contesto di cooperazione fra estremisti di destra e “cosa nostra”.

Intanto Washington boicotta le olimpiadi di Mosca, i comunisti “mangiano i bambini” anche da noi, perché sono i nemici dell’America e loro hanno salvato noi dal fascismo. Logico no?

Per noi non fa una grinza,

  1. intanto calano i cantautori e Toto Cotugno comincia a cantarci come deve essere un italiano vero.
  2. Le Br uccidono il vice presidente del CSM, Vittorio Bachelet,
  3. Prima Linea il giudice Guido Galli,
  4. scoppia lo scandalo del calcio scommesse, col denaro si compra tutto, anche i risultati sportivi.
  5. Viene ucciso anche il giornalista Walter Tobagi. La brigata 28 Marzo rivendica l’atto.
  6. Arrestano Sindona in America e viene indiziato anche per il delitto Ambrosoli.
  7. Nei cieli di Ustica,scompare dai radar e dalla verità, un Dc9 dell’Itavia. Nessun superstite nessuna giustizia per le 81 persone uccise.

Poi il terribile 2 Agosto.

Ve l’ho detto, loro amano questo mese per destabilizzare il paese e in quello del 1980, vollero esagerare.

Alle 10,25 una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna.

Vi diranno che sarà l’ultimo atto della “strategia della tensione” ma ovviamente non è così. 85 morti e oltre 200 feriti non furono sufficienti ancora una volta.

Tanti altri attentati, serviranno ancora a delineare il giusto cammino per le greggi, per non saltare in aria, non siamo ancora abbastanza “tesi” per invocare a grande voce il ritorno del fascismo e della mafio-massoneria, quasi ma non del tutto, si potrebbero prevedere nuovi effetti speciali.

Pippi scuote la testa, ripetendo ossessivamente frasi del tipo, “a questi li hanno messi fuori gioco, altro che calcio, non gliene frega niente, non capiscono una mazza, siete sicuri che non sia stato Poggiolini coi suoi vaccini?” Credo si riferisca al qualunquismo dilagante nel quale sguazzare felici, pur senza paperella, l’importante è accontentarsi.

Invece Pippi, che è un’accanita sostenitrice del suicidio consapevole, come unica possibilità rimasta per esercitare la propria volontà in una vita comunque non scelta, altrettanto afferma che non vi sia niente di male nell’esperienza in sé di venire al mondo, aprendo gli occhi su nuove realtà, tutte da osservare, da capire.

Per lei con il problema della lettura compulsiva, il mondo è ancora pieno di tante cose meravigliose, tutte da scoprire…

Lo scorso Aprile, col tempismo che ci contraddistingue, ha preso il via l’ennesimo processo alla ricerca dei mandanti della strage di Bologna.

Sono passati solo 41 anni e non tutti sono ancora morti.

L’ex generale del Sisde, Quintino Spella accusato di depistaggi, ad esempio ce l’ha fatta a morire prima, stavolta toccherà alla primula nera Paolo Bellini, stare dietro la sbarra per unirsi forse alla Mambro, il Fioravanti e gli altri estremisti neri, già condannati.

L’ex carabiniere Segatel, risponderà di depistaggi, a sua volta… una sardina ci sta sempre bene, dappertutto, ti fa sentire il sapore del mare…

Inclusi nell’indagine anche i presunti mandanti, tutti morti come il capo della P2 Licio Gelli, Ortolani suo braccio destro, il capo dell’ufficio Affari Riservati del Ministero dell’interno Federico Umberto Damaso e il direttore del “Borghese” Mario Tedeschi.

La vita l’hanno avuta in pace; speriamo che almeno da morti, qualcuno li torturi davvero, i veri mandanti, quelli che da vivi, sono comunque e sempre innocenti, persino indignati.

Per questo Pippi, nota eretica, portabandiera della gnosi, oggi confessa di accarezzare il cattolicesimo, per via del giudizio divino, come diceva la psicanalista, almeno una speranza te la devi lasciare e quindi lei li vede tutti dentro blocchi di ghiaccio danteschi, nudi come bruchi e ben visibili.

Un concetto di inferno più vicino a lei, visto che siamo noi quelle abituate a bruciare fiere negli autodafe’, nella pubblica piazza, fra i delatori, gli invidiosi, i prelati dell’Inquisizione e il popolino accondiscendente, convinto dai potenti che debbano a loro la propria miseria, per il malocchio lanciato sulla mucca…

Quante storie ci siamo lasciati raccontare, perché non volete conoscere quella vera, proprio quella che non c’è?

A mille ce n’è, nel mio mondo di fiabe da narrar…

COLLEGATE.

La Storia che non c’è:

Ultimo capitolo della serie “La Storia che non c’è”: Strage di Bologna / Francesca Capretta / Redazione

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