Raciti: “La Juve Stabia ha trovato subito il gol e si è messa dietro. Noi mai pericolosi”

Ezio Raciti, tecnico dell'ACR Messina, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match perso 0-1 contro la Juve Stabia

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Ezio Raciti, tecnico dell’ACR Messina, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match perso 0-1 contro la Juve Stabia.

Le dichiarazioni di Raciti sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Inizialmente abbiamo avuto nei primi 10 minuti un pò di timore per il fatto di aver subito gol al primo calcio d’angolo per la Juve Stabia. Sapevamo che Schiavi si defila sul secondo palo. Fofana lo doveva marcare ma ha subito un blocco. Ma poi – aggiunge Raciti – non c’è stato atteggiamento rinunciatario da parte dei ragazzi. Oggi la Juve Stabia ha fatto subito gol e poi si sono messi dietro. Noi sbagliavamo sempre le scelte sotto rete sbagliando l’ultimo passaggio. Nel secondo tempo ho messo Adorante per sfruttarlo negli spazi stretti. Abbiamo avuto palleggio ma non siamo mai stati pericolosi. Sapevamo di affrontare una grande squadra come la Juve Stabia molto esperta. 

Non è mancata la cattiveria agonistica ma è difficile mantenere alta la concentrazione. Loro ci sono riusciti. Ci sono delle gare che nascono così e noi soffriamo quando affrontiamo squadre che si chiudono per caratteristiche. Nel secondo tempo – continua Raciti – ci siamo messi 4-4-2 ma è arrivata subito l’espulsione di Morelli che ci ha scombussolato i piani. 

Non voglio che questa sconfitta abbassi l’autostima dei giocatori. E’ stato un incidente di percorso e non possiamo buttare a mare tutto quello che abbiamo fatto finora. Il gol subito al 5° minuto ha messo nelle migliori condizioni la Juve Stabia che ha giocatori esperti dietro dotati di grande fisicità. Abbiamo messo grande volontà. Trovarsi sotto dopo 5 minuti – aggiunge Raciti – non era quello che pensavamo di fare oggi. Pensavamo di giocare una gara diversa. 

I tre cambi ad inizio secondo tempo? In questa partita – conclude Raciti – nel momento in cui loro si erano messi dietro, concedevano pochi spazi e serviva qualcuno che spingesse sugli esterni come Russo e uno come Adorante che facesse valere il suo gioco in area di rigore. Poi le gare si pensano in un modo e le dinamiche non sempre vanno come uno se le aspetta”. 

 

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