Napoli-Torino 3-1, l’occhio indiscreto di Natale Giusti

Napoli-Torino è stata l'ennesima prova di maturità che gli azzurri di mister Luciano Spalletti hanno superato a pieni voti facendo ben sperare per la gara di Champions con l'Ajax di domani sera che potrebbe decidere le sorti del Gruppo A

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Napoli-Torino è stata l’ennesima prova di maturità che gli azzurri di mister Luciano Spalletti hanno superato a pieni voti facendo ben sperare per la gara di Champions con l’Ajax di domani sera che potrebbe decidere le sorti del Gruppo A.

ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLA NETTA VITTORIA DEL NAPOLI CONTRO IL TORINO DI JURIC.

C’erano tutti i presupposti affinché la gara del Napoli contro il Torino di Juric fosse piena di ostacoli disseminati lungo il percorso degli azzurri. Innanzitutto l’avversario: Juric, al pari di Gasperini di cui è stato allievo, gioca con un pressing asfissiante ed esaspera al massimo livello i duelli uno contro uno in ogni zona del campo facendo densità in mezzo al campo e giocando con una squadra sempre molto corta e stretta tra i reparti.

Inoltre c’erano tanti giocatori reduci dalla varie nazionali di cui più di uno con qualche acciacco e poi c’era l’assenza di Osimhen che soprattutto in questo tipo di gare, non potendo sfruttare i suoi attacchi alla profondità, poteva risultare decisiva in negativo.

Tutti ostacoli superati alla grande dagli azzurri e grande lezione di tattica impartita da Spalletti a Juric. Il tecnico del Napoli infatti ha capito come superare il pressing molto alto dei granata e ha inferto colpi decisivi al suo avversario.

Palla avanti, palla dietro e ancora palla avanti, un dogma di sarriana memoria, con cui Spalletti ha fatto suo il match con il Torino con un monologo vero e proprio durato una quarantina di minuti: il tempo per i due gol in rapida successione di Anguissa e il terzo di Kvaratsckhelia a chiudere definitivamente il match prima del gol di Sanabria.

Napoli Torino Serie A (3-1) 2022-2023 (3)

Non a caso tutti e tre i gol nascono da ripartenze ottimamente orchestrate dagli azzurri dopo aver superato la linea di pressione del Torino, con il secondo e il terzo gol che sono praticamente in fotocopia.

Nel secondo tempo il Napoli si limita a gestire con il piglio della grande squadra senza subire in pratica mai niente se si eccettua una gran parata di Meret sul finire di gara su gran tiro di Radonjic. Troppo piccolo il Toro, troppo grande il Napoli con un centrocampo maestoso e una difesa in cui giganteggiano Kim e Rrahmani. E con un attacco che da pochi punti di riferimento e che dimostra che le scelte di mercato fatte dal Napoli nelle ultime settimane di agosto hanno dotato la squadra di tante alternative capaci di far passare in secondo piano anche l’assenza pesantissima di Victor Osimhen.

E ora Amsterdam, per una gara che potrebbe dire molto sul possibile superamento del turno di Champions per gli azzurri di mister Spalletti.

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