89′ GOOL DEL NAPOLI! E che gol, da parte di Ounas che in area, d’esterno destro, batte Miszta e trova la rete del 4-1!
82′ Doppio cambio per Spalletti: Zanoli e Ounas entrano in campo per Petagna e Lozano.
79′ Altro cambio per il Legia: Rafael Lopes prende il posto di Emreli.
78′ GOOL DEL NAPOLI! Splendida azione degli azzurri con Petagna che, entra in area, mette la palla rasoterra per Lozano che a porta vuota chiude il match: 3-1!
75′ GOOL DEL NAPOLI! Cucchiaio di Mertens che realizza il gol del vantaggio per il Napoli: 2-1!
74′ Steso Politano in area e nuovo calcio di rigore per il Napoli! Si va di nuovo dal dischetto.
72′ Nuova mossa dalla panchina per il Napoli: esce Zielinski, entra Mertens.
70′ Sostituzione per i padroni di casa: Slisz esce per lasciare campo a Martins.
65′ Doppio cambio per Spalletti: sono Lobotka e Politano a prendere il posto di Demme ed Elmas.
51′ GOOL DEL NAPOLI! Perfetta l’esecuzione di Zielinski: 1-1!
49′ Calcio di rigore per il Napoli! Non ha dubbi l’arbitro che indica il dischetto.
Si riparte, inizia il secondo tempo di Legia-Napoli.
Finisce il primo tempo alla Pepsi Arena: 1-0 Legia.
Concessi due minuti di recupero
24′ Ancora Napoli con Elmas che riceve in area da Petagna, calcia col sinistro ma trova la risposta di Miszta in angolo.
15′ Prova a rispondere il Napoli con Lozano che mette in mezzo per Zielinski, il destro del polacco centra la traversa. Si resta 1-0.
10′ Primo squillo del Legia, primo gol! Mladenovic mette da sinistra il pallone basso per Emreli che a porta vuota fa 1-0!
1′ Iniziata Legia Varsavia-Napoli!
Signore e signori, lettori di Vivicentro.it, benvenuti alla live testuale della sfida Legia Varsavia-Napoli, valevole per la quarta giornata di Uefa Europa League 2021/22. Tutto pronto allo stadio “Pepsi Arena” di Varsavia per il calcio di inizio fissato alle ore 18:45. Segui la partita insieme a noi.
Manca sempre meno al fischio d’inizio di Legia Varsavia-Napoli, gara valevole per la 4^ giornata del Girone C di Uefa Europa League e che risulta fondamentale ai fini della qualificazione al turno successivo della competizione.
Legia Varsavia-Napoli, formazioni ufficiali
Il match di questa sera della “Pepsi Arena” di Varsavia vedrà come protagoniste due squadre che hanno voglia di vincere e di mettere un piede già nella fase ad eliminazione diretta.
Di seguito un’analisi dell’ultimo periodo delle squadre e le formazioni ufficiali della partita:
Il Napoli
Gli azzurri vengono da una vittoria importante in campionato in quel di Salerno e non sembrano per niente intenzionati ad interrompere la striscia di risultati utili consecutivi.
Quella delle 18.45, dunque, è una partita fondamentale per il Napoli per il proseguimento del suo cammino europeo.
Gli uomini di Mr. Spalletti, che attualmente si trovano in seconda posizione nel Girone C alle spalle dei polacchi di soli due punti , scenderanno sul terreno di gioco con un solo obiettivo in mente: La Vittoria.
Infatti l’eventuale trionfo proietterebbe i partenopei in testa alla classifica parziale del Girone C in attesa poi di sapere l’esito dell’altra partita del girone, vale a dire quella tra Leicester City e Spartak Mosca delle 21.00.
Per quanto riguarda, invece, l’undici titolare la squadra azzurra dovrà fare a meno di molti protagonisti fuori per varie vicissitudini, a partire dal Capitano Lorenzo Insigne, Victor Osimhen e Fabian Ruiz non convocati a causa di problemi muscolari per finire con Mario Rui fuori per l’espulsione rimediata contro lo Spartak.
Luciano Spalletti, dunque, schiera il consueto 4-2-3-1 con Juan Jesus adattato sulla fascia sinistra, Diego Demme in mezzo al campo insieme ad Anguissa ed infine con Elmas e Petagna che vanno a sostituire rispettivamente Insigne e Osimhen.
Il Legia Varsavia
I polacchi non stanno certamente vivendo un bel momento in campionato, infatti sono relegati alla terzultima posizione della “Ekstraklasa”, e vengono da una cocente sconfitta per 0-2 contro il Pogon Szczecin.
Il Legia Varsavia, però, è al momento la capolista del Girone C di Uefa Europa League e venderà cara la pelle con l’obiettivo di mantenere quella posizione in classifica, soprattutto dopo la sconfitta subita per 3-0 al “Maradona”.
I “Legionari” si presume giocheranno alla loro maniera, vale a dire una gara tutti arroccati in difesa in attesa di occasioni sanguinose in contropiede.
Tirando le somme, la partita di questa sera Legia Varsavia-Napoli molto probabilmente sarà una partita intensa in cui entrambe le compagini daranno il tutto per tutto.
Rossoneri eliminati dalla competizione al secondo turno. Dopo lo 0 a 0 dei tempi regolamentari i nerazzurri espugnano lo stadio “Italia” dal dischetto. Decisivo l’errore di Diop.
Termina ai trentaduesimi di finale l’avventura del Sorrento nella Coppa Italia Serie D. Dopo il primo turno superato grazie alla vittoria sulla Nocerina, i costieri fermano la propria corsa in casa contro il Gladiator. Una sfida all’insegna dell’equilibrio, terminata senza reti e decisa soltanto ai calci di rigore. I sammaritani, impeccabili dal dischetto, accedono ai sedicesimi.
SORRENTO vs GLADIATOR: la cronaca
1° TEMPO
Le squadre scendono in campo sfruttando il turn-over per questa sfida infrasettimanale. Cioffi ripropone Mezavilla a centrocampo affiancato dall’ultimo arrivato Sannino. Il Gladiator punta invece sui giovani, schierando ben nove under tra i titolari.
Sotto la pioggia sorrentina Mezavilla prova a sbloccare il risultato al 13’, sinistro da fuori area che termina di poco a lato. Al 17’ Casillo è chiamato al primo intervento del match, bloccando un colpo di testa poco deciso di Iadaresta.
Le due squadre si studiano, il Sorrento sembra maggiormente in controllo. Gli ospiti però controbattono in velocità al 26’. Dommarco avanza agilemente, il suo cross è intercettato da Strianese, la sponda favorisce Giovanni Esposito che calcia a botta sicura ma becca il palo. Sfortunato in questa occasione il Galdiator. I nerazzurri iniziano così ad affacciarsi verso la porta difesa da Del Sorbo.
Alla mezz’ora i padroni di casa confezionano però una clamorosa palla gol. Con una giocata di grande qualità Procida libera Diop e manda il centrocampista a tu per tu con Casillo. Il giocatore senegalese sbaglia totalmente il tiro, debole e neutralizzato con facilità dal portiere nerazzurro.
Lo stesso Diop confeziona insieme a Iadaresta l’ennesima chance, annullata dalla difesa avversaria. Il primo tempo si conclude così a reti inviolate.
2° TEMPO
Il secondo tempo si apre con un triplo cambio su entrambe le panchine. Cioffi lancia Cassata, Manco e il ritrovato Calabrese nella mischia. Rimescolate, le squadre in campo tornano alla caccia del gol che sblocchi la sfida.
Al 52’ prima chance ospite. Esposito scodella in area, palla respinta da Rizzo che carambola sui piedi del neo entrato Barone, poco lucido nella conclusione che non centra lo specchio.
Il Sorrento si rende temibile in attacco solo al 72’, quando Gargiulo calcia di poco fuori sugli sviluppi di un corner. Il Gladiator da parte sua sfiora ancora il vantaggio con Perrino, da due passi il numero 4 non riesce a colpire la sfera servita dalla sponda di Barone.
Ultimi tentativi in casa rossonera sono quelli di Mezavilla e Gargiulo, entrambi infruttuosi. Il risultato fermo sullo 0 a 0 obbliga le due squadre ad andare sul dischetto.
La lotteria dei rigori premia il Gladiator. Gli ospiti non ne sbagliano una, mandando cinque uomini in gol. Per il Sorrento è fatale l’errore di Diop, che centra la traversa. Con il risultato finale di 3 a 5 i nerazzurri passano ai sedicesimi.
Francesco Donati, classe 2001, è sicuramente una delle note più liete e vera e propria rivelazione della Juve Stabiatargata prima mister Novellino e poi, dopo un breve interregno di Imbimbo durato una sola gara, di mister Stefano Sottili.
Donati arriva a Castellammare in estate, fresco della vittoria dello scudetto con la Primavera dell’Empoli. Si mette in evidenza nel campionato Primavera a suon di grandi prestazioni e attira l’attenzione della Juve Stabia che decide di prelevarlo in prestito dalla società toscana.
Esterno basso di destra, Donati si è ben disimpegnato nell’Empoli Primavera di cui era il capitano e con cui ha vinto lo scudetto nella scorsa stagione sotto la guida tecnica di Antonio Buscè, ex calciatore dell’Empoli in Serie A.
Prospetto quindi molto interessante nell’ambito del progetto incentrato sui giovani più volte sbandierato dalla società gialloblè e confermato anche già in estate nella conferenza stampa di presentazione del ds Raffaele Rubino.
E Donati ha confermato con la maglia gialloblè in questo scorcio iniziale di campionato tutto ciò che di buono si diceva sul suo conto. Giocatore che usa prevalentemente il destro, alto 1,85 m., ha molta gamba nelle sue progressioni sulla fascia destra oltre ad essere dotato di un’ottima tecnica di base.
A conferma della bontà del suo arrivo in gialloblè, occorre sottolineare come Donati nelle prime dodici giornate di campionato sia stato sempre presente tranne che nella vittoriosa trasferta di Latina. Si è ritagliato un ruolo da protagonista sia con Novellino che con Sottili nelle prime due uscite con il neo tecnico della Juve Stabia.
E il suo rendimento è stato sempre notevole, sia quando impiegato nella linea difensiva a quattro come esterno basso di destra, sia quando è stato impiegato nel 3-5-2 come quinto di centrocampo a destra. Assicurando alla propria squadra sia una buona copertura difensiva ma anche una grande spinta nella fase attiva sulla fascia destra.
Il suo inserimento in squadra è stato di quelli ottimali nonostante sia molto spesso il più giovane della squadra titolare che va in campo. Come confermato dal giovane difensore delle Vespe nel post-gara del match con il Campobasso: “Mi sono trovato benissimo con tutti i compagni perchè tutti ti danno una mano se c’è bisogno, sia i più giovani che i più anziani. Quando scendiamo in campo è un piacere giocare con loro. Quest’ anno possiamo toglierci tante soddisfazione perchè siamo una squadra molto unita e anche forte”.
L’infermeria dell’Ischia resta piena con Florio, Pistola e Trani ancora k.o. Non si conosce ancora l’entità dell’infortunio di domenica scorsa a Ugo Invernini che nemmeno dopo due minuti è stato costretto a lasciare il campo. L’attaccante ha ancora il ginocchio gonfio per avere un riscontro attendibile, bisognerà attendere ancora qualche altro giorno.
Gigio Trani ne avrà ancora per una decina di giorni, per via di un edema associato a dolore. Nella giornata di lunedì, sia il giovane attaccante che Pistola (lesione al bicipite femorale rimediata nella trasferta a Pozzuoli) effettueranno un’ulteriore ecografia di controllo. Si aggiunge anche Florio che dovrà riposare per altre due settimane. La lesione muscolare purtroppo non si è ancora cicatrizzata.
Stesso discorso anche per Nicola Di Meglio, vittima di una ricaduta dell’infortunio muscolare che lo ha tormentato all’inizio della stagione. Per Angelo Arcamone e Andrea Impagliazzo si parla di un rientro nelle prime gare del girone di ritorno. L’attaccante De Luise per il momento si allena a parte e non in gruppo. Iervolino quindi è alle prese con una bella gatta da pelare viste le tante assenze in determinati reparti.
Passò alla storia come il rito di Aquileia, nonché come la celebrazione di tutti i caduti in guerra senza nome
Un cenno alla storia
Era il 1921, esattamente 100 anni fa, quando Maria Bergamas fu protagonista di quello che passò alla storia come il rito di Aquileia, il quale si tenne nell’omonima basilica, in cui cercò di identificare il figlio morto in guerra.
Il figlio Antonio entrò a far parte dell’esercito austro-ungarico, e ci restò fino a quando, nel 1914, disertò e scappò illegalmente in Italia e si unì all’esercito italiano; due anni dopo, egli fu ucciso sul monte Cimone di Marcesina.
Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di guerra di Marcesina, ma una bomba lo rase al suolo e i sepolti furono dispersi; la madre fu chiamata ad identificare la salma del figlio tra 11 corpi di soldati caduti in guerra, un evento che si svolse il 4 novembre 1921.
Ella passò in rassegna i vari corpi per poi accasciarsi disperata accanto al decimo, ufficializzando la scelta del milite ignoto diventandone la madre spirituale; ancora oggi, Maria Bergamas è la donna simbolo delle madri che persero un figlio nella prima guerra mondiale.
L’omaggio di Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto una corona d’alloro nel cimitero degli eroi di Aquileia in occasione del centenario del milite ignoto, del giorno dell’unità Nazionale e del giorno delle forze armate; il presidente è stato accolto, giunto ad Aquileia, dal Ministro della difesa Lorenzo Guerini e dal Capo di stato maggiore della difesa Enzo Vecciarelli, con i quali ha preso parte alla cerimonia organizzata dalle forze dell’ordine conclusasi con la deposizione della corona d’alloro.
Successivamente, il Presidente ha proceduto con la deposizione della corona d’alloro anche presso il Sacrario Militare di Redipuglia per onorare gli ignoti caduti in guerra e per rendere omaggio a coloro che da sempre danno la vita per il nostro paese, in passato, presente e futuro.
Centenario milite ignoto; il ricordo del rito di Aquileia/Antonio Cascone/redazione
Il 4 novembre è un giorno super speciale per lo scrittore stabiese Carlo Ametrano che celebra il suo onomastico e la nascita del suo libro su Ayrton Senna
Il mondo fa gli auguri a Carlo Ametrano, buon onomastico!
Un altro anno è passato da quando vi raccontavamo del primo anniversario della pubblicazione del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” di Carlo Ametrano. Oggi infatti è un giorno super speciale per lo scrittore stabiese che, il 4 novembre, oltre a festeggiare il suo onomastico, celebra l’uscita del suo primo libro su Ayrton Senna.
Proprio per questo, in un giorno per lui così importante, abbiamo deciso di intervistare Carlo Ametrano. Ecco le sue dichiarazioni:
Carlo, innanzitutto auguri, oggi è un super giorno per te giusto?
“Sì, oggi è davvero un giorno speciale. Innanzitutto sono Santo, ma fortunatamente solo per un giorno, però il 4 novembre è una data storica perché si è realizzato il mio sogno, la mia passione. E’ nato infatti il mio libro su Ayrton Senna e da lì diciamo è partito il mio successo che ancora oggi riscontro e questo mi rende davvero felice”.
Vuoi spiegarci più nel dettaglio l’idea di scrivere un libro?
“Per me è stato davvero un sogno. Ancora oggi non riesco a spiegarmi come sia potuto accadere tutto questo. Dal nulla sono entrato nel cuore di tante persone di tante televisioni e radio che mi chiamano e che ringrazio sempre. Forse la cosa ancora più bella è il successo extra-Italia fatto dal libro che è arrivato nelle mani anche di Bruno Senna, nipote del grande Ayrton”.
Hai un aneddoto da raccontarci a riguardo?
“In quella circostanza Bruno presentò il mio libro in una gara in Messico della Formula E. E’ stata davvero una cosa incredibile. Più ci penso più mi emoziono”.
Iniziative per ricordare Senna che continuano oltre il libro.
“Sì. Parliamo di una manifestazione che si tiene ogni anno a Imola, alle Cantine Zuffa: il Senna Day. Da lì è nato questo sistema lavorativo per poter ricordare il grande Ayrton ogni anno. Anche l’anno prossimo infatti è tutto pronto, la data infatti è fissata per il 30 aprile. Ci terrei infine a ringraziare tutto il mondo motori. Ho avuto infatti riscontro importanti da piloti e dai grandi esponenti dei motori e questo mi rende davvero felice”.
Se vuoi ascoltare l’intervista a Carlo Ametrano, clicca sul link che segue: https://chirb.it/nnmBdA
PAGELLE SHERIFF-INTER – Vittoria pesante per l’Inter di Inzaghi a Tiraspol. Brozovic è il migliore in campo. Bene anche Vidal, Sanchez e tutta la difesa. Sheriff brutta copia di quella vista nelle prime due gare di Champions.
Pagelle Sheriff-Inter (1-3), Champions League
Pagelle Sheriff-Inter.L’Inter continua a vincere in Champions League. Lo fa grazie alle reti di Brozovic, Skriniar e Sanchez. Prestazione massiccia dei nerazzurri, che volano al secondo posto nel girone e vedono la luce in fondo al tunnel. Fondamentale la prossima gara casalinga contro lo Shakhtar. Ecco le pagelle di Sheriff-Inter.
Handanovic 6: non compie nessun intervento nell’arco dei 90 minuti; non può nulla sul gol di Traoré.
Skriniar 7: terzo gol in stagione e altra prestazione rocciosa in difesa. Non si ferma più, Milan Skriniar.
De Vrij 6,5: Athanasiadis gli nega la gioia del gol. Per il resto, non ha molti grattacapi, ma è attento e preciso nelle chiusure. (dall’85’ Ranocchia SV)
Bastoni 6,5: qualche lancio di 60 metri, sempre preciso, e qualche buona chiusura. Prestazione più che sufficiente la sua.
Darmian 6: la sua gara dura 45 minuti, poi esce perché ammonito. Difficile dargli un’insufficienza. (dal 45’ Dumfries 6: non commette sbavature, fa il suo compito.)
Barella 6,5: meno preciso del solito, ma il suo lanciarsi in terra per lasciare l’angolo di tiro al compagno Brozovic vale quanto un gol.
Brozovic 7,5: la meritava una serata del genere. È sempre tra coloro che macinano più chilometri degli altri. Oggi trova il gol, un quasi assist e il premio di migliore in campo.
Vidal 7: prestazione di quantità per il cileno, non trova il gol ma ci va vicino. Bella partita la sua.
Dimarco 6,5: rapido, attento, batte bene i cross. È tra i più pericolosi nella prima frazione. (dal 64’ Perisic 6: porta qualità alla squadra.)
Lautaro 6,5: non trova più la rete, è vero, ma anche oggi pressa ogni filo d’erba. Colpisce un palo che gli strozza in gola la gioia del gol. (dall’81’ Sanchez 7: entra e fa gol. Cosa c’è di meglio?)
Dzeko 6: alfiere d’attacco, si fa trovare sempre al posto giusto. Oggi è meno preciso del solito. (dall’81’ Correa SV)
All. Inzaghi 7: era importantissimo vincere e la sua Inter l’ha fatto. Ora gli aspetta il suo primo derby sulla panchina dei nerazzurri. Chissà chi la spunterà… Intanto, la sua squadra vince e vola al secondo posto nel girone.
SHERIFF-INTER – L’Inter vince e convince a Tiraspol contro lo Sheriff, portandosi al secondo posto in classifica superando appunto la squadra moldava. Tutto nella ripresa: Brozovic, Skriniar e Sanchez timbrano il cartellino.
Sheriff-Inter. Una vittoria importantissima, quella dei nerazzurri a Tiraspol contro lo Sheriff. La squadra di Inzaghi domina il match, ma nel primo tempo non riesce mai a trovare la rete. Nella ripresa, l’Inter si sveglia e trova il gol al 53’ con Brozovic. Poi dilaga. Skriniar e Sanchez ipotecano il match. A nulla vale la rete di Traore che riapre la partita. L’Inter vince 3-1 e si porta al secondo posto nella classifica del girone. Tra 14 giorni l’appuntamento a San Siro contro lo Shakhtar.
Formazioni ufficiali
Sheriff (4-2-3-1): Athanasiadis; Fernando Costanza, Arboleda, Dulanto, Cristiano; Addo, Thill; Traoré, Kolovos, Castañeda; Jakhshibaev. All. Vernydub.
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni, Darmian, Barella, Brozovic, Vidal, Dimarco, Lautaro, Dzeko. All. Inzaghi.
Primo tempo
Primo tempo a reti bianche quello tra Sheriff e Inter. I nerazzurri spingono di più il piede sull’acceleratore. La prima vera occasione si ha al 18°, con Dzeko che da due passi non trova la porta di testa. Due minuti più tardi è ancora il bosniaco a tentare la via del gol, ma il suo tiro termina a lato. L’Inter non molla e continua ad attaccare. Al 28’ ci prova Lautaro, ma per due volte viene respinto da Arboleda.
Passano pochi secondi e Darmian approfitta di una carambola in area per calciare verso la porta; il suo tiro però termina fuori. Le occasioni migliori, però, arrivano alla fine del tempo, quando Dzeko si trova davanti alla porta, ma il portiere dello Sheriff chiude la saracinesca. Al 40’, Lautaro tenta il tiro, ma prende il palo. Il primo tempo si chiude 0-0.
Secondo tempo
Anche nella ripresa, l’Inter continua a spingere. Al 53’, dopo un’azione rocambolesca, la palla arriva a Brozovic che prima finta il tiro e supera due avversari, poi calcia in rete il gol che vale l’1-0 per i nerazzurri. La squadra di Inzaghi, dunque, si libera dell’ansia e inzia a sbagliare di meno. Al 65’, su sviluppi di corner, De Vrij colpisce di testa, ma Athanasiadis para, Skriniar risponde ma ancora Athanasiadis e alla fine, il difensore slovacco respinge in rete da due passi.
All’81’, con gli ingressi di Correa e Sanchez, l’Inter torna a spingere. Proprio il cileno, poco dopo essere entrato, trova la rete del 3-0 per i nerazzurri, la sua prima stagionale. Al 91’, Traore segna il gol del 3-1, ma poco vale. L’Inter vince e vola al secondo posto in classifica.
La notte dell‘Innominato, nuova produzione di Centro Teatrale Bresciano e Teatro de gli Incamminati, dopo il successo ottenuto al Piccolo Teatro di Milano va in scena a Brescia dal 2 al 7 novembre.
Lo spettacolo si basa sul celebre romanzo del Manzoni e sulla terribile notte che conduce la vita di un uomo malvagio alla conversione.
Daniele Salvo, il regista , ha condotto un ottimo lavoro con uno scenografico riadattamento basato su videoproiezioni curate da Michele Salvezza.
Eros Pagni, affiancato da Valentina Violo, Gianluigi Fogacci e Simone Ciampi, incarna magistralmente una delle figure più rappresentative de i Promessi Sposi, L’ Innominato, interpretando le pagine del romanzo dedicate all’arrivo di Lucia al suo castello e alla notte disperata della giovane che fa voto di verginità alla Madonna mentre l’uomo viene scosso da scrupoli mai provati prima. Riprendendo le parole del regista, siamo a dire che si tratta di una notte infinita, indecifrabile.
I due protagonisti di quello che è a tutti gli effetti un viaggio mentale fanno i conti con le loro incertezze e fragilità. La notte li porta a compiere gesti impensabili.
La coscienza di quest’essere innominabile assume le sembianze di una fiaba nera. Questo perché durante la notte può capitare qualunque cosa.
Vengono intraprese strade sconosciute e irte di ostacoli che hanno come approdo l’illogico e l’impossibile.
Ma la Luce della conversione e’ dietro l’angolo. Lucia Mondella, umile contadina ,grazie alle sue parole che chiedono pietà riuscirà a portare una nuova luce nella vita dell ‘Innominato, vita dominata fino a quel momento dalle tenebre della malvagità .
L’incontro con l’Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, all’alba di un nuovo giorno, porta a compimento il percorso di conversione di un’anima solo in apparenza perduta .
Il Centro Studi del Ctb in collaborazione con il servizio Biblioteche del Comune di Brescia offre alla cittadinanza “appuntamento con Alessandro Manzoni”,percorso bibliografico su I Promessi Sposi e una cronistoria degli allestimenti manzoniani realizzati dal Ctb .
La bibliografia sarà disponibile gratuitamente presso il Teatro Sociale , nelle biblioteche che aderiscono al servizio Biblioteche del Comune di Brescia e sarà consultabile digitalmente sul sito del Centro Teatrale Bresciano e del Servizio Bibliotecario Urbano.
La notte dell’Innominato ha debuttato il 2 novembre al CTB / Elena Cecoro / Cronaca Lombardia
Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della trasferta polacca contro il Legia Varsavia valevole per la quarta giornata di Uefa Europa League.
Luciano Spalletti: “L’unico obiettivo è la vittoria e proveremo a conquistarla”
Ecco di seguito riprese dal sito ufficiale della SSC Napoli e riportate dalla redazione di Vivicentro.it le dichiarazioni rilasciate da Luciano Spalletti in conferenza stampa:
La voglia di vincere
“Il Legia è una squadra che sta bene in classifica, ma noi siamo intenzionati a cercare il successo”.
“Siamo venuti qui per vincere perché vogliamo proseguire il percorso in Europa League”.
“L’unico obiettivo è la vittoria e proveremo a conquistarla”.
L’ampiezza della rosa
“Non vedo perché dovremmo essere più deboli, abbiamo una rosa ampia che ci permette di mettere in campo una squadra competitiva”.
“Giochiamo ogni tre giorni e qualche problema fisico può capitare. Alcuni giocatori sono stati tenuti a riposo per precauzione, proprio per questo motivo”.
“In rosa ho calciatori che meritano di giocare e che daranno un contributo importante alla squadra”.
“Sinora sono stati decisivi anche gli uomini che sono subentrati durante la gara. Con le 5 sostituzioni sono tutti potenziali titolari”.
L’importanza dei tifosi
“I tifosi sono importanti quanto i giocatori. Sentiamo la loro vicinanza in ogni occasione”.
Dopo lo stop alla pre-apertura della caccia del 31 agosto e del 7 settembre, adesso il Tribunale amministrativo regionale sospende per la terza volta il Calendario venatorio 2021-22, emanato dall’Assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla. Oggi, infatti, il TAR Palermo ha depositato l’ordinanza n. 709/2021 che accoglie la sospensiva richiesta da WWF Italia, LAV, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa che, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, avevano impugnato i decreti assessoriali che stabilivano periodi e specie cacciabili.
Da oggi, quindi, stop alle doppiette in tutta la Sicilia: secondo il TAR, infatti, la Regione non ha tenuto conto dell’emergenziale ambientale determinata dagli incendi estivi, che hanno danneggiato gravemente le popolazioni di animali selvatici.
Nel ricorso, infatti, le sei Associazioni ambientaliste ed animaliste avevano stigmatizzato “l’apertura della stagione venatoria in violazione del principio di precauzione ed in manifesta contraddizione con la situazione emergenziale degli incendi, mettendo a rischio la conservazione degli habitat naturali e la sopravvivenza di molte specie“.
La Regione, invece, da una parte aveva dichiarato lo stato di calamità per agricoltura e zootecnia, dall’altra aveva comunque autorizzato l’apertura della caccia senza, però, individuare e tabellare tutte le aree incendiate dove vietare la caccia. Anche l’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aveva invitato la Regione a limitare la caccia, richiamando l’art. 19 della L. 157/1992 che impone la riduzione della stagione venatoria per “sopravvenute particolari condizioni ambientali, stagionali o climatiche o per altre calamità”.
Tutto ciò non è avvenuto, per cui oggi il TAR ha bocciato “le previsioni contenute nel calendario Venatorio 2021-2022 nella parte in cui autorizzano, senza una specifica e idonea motivazione in grado di superare il parere dell’I.S.P.R.A., le predette attività venatorie” che – stabiliscono i Giudici amministrativi – “devono considerarsi illegittime”. Su siccità ed incendi, in particolare, il TAR fa riferimento ad un parere ISPRA del 2021 “che indubbiamente presuppone, quantomeno, il divieto di caccia sui terreni incendiati” che la Regione ha l’onere di individuare e delimitare.
Per WWF Italia, LAV, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, LNDC Animal Protection ed Enpa si tratta di un grande risultato per la tutela degli animali selvatici: “con questa ulteriore vittoria giudiziaria è stata riaffermata la legalità e la prioritaria esigenza di tutela della biodiversità. La Magistratura amministrativa ha sonoramente bocciato i decreti ‘sparatutto’ dell’Assessore Scilla: sapeva di approvare atti illegittimi e devastanti per la fauna, ma lo ha voluto fare ugualmente per concedere un regalo ai cacciatori più oltranzisti. Invece di agire nell’interesse di tutti, l’Assessore preferisce assecondare tutte le richieste del mondo venatorio più estremista. E’ assurdo ed inaccettabile che tra incendi estivi ed alluvioni autunnali, la fauna della Sicilia venga costantemente messa a rischio dalle fucilate dei cacciatori con il benestare della Regione”.
Il TAR, infine, ha dichiarato illegittima anche l’inclusione della Tortora selvatica tra le specie cacciabili, in violazione dei pareri di ISPRA e delle indicazioni della Commissione europea, nonché l’allungamento della stagione di caccia alla Beccaccia fino al 10 gennaio 2022, in periodo di migrazione prenuziale.
Il “Giardino della Memoria” della Polizia di Stato, all’interno del reparto Scorte presso la caserma “Pietro Lungaro” di Palermo, è uno dei luoghi simbolo dentro i quali è racchiusa la teca della “Quarto Savona 15”, ricordo della terribile strage di Capaci, recentemente restaurata ed ospitata nel giardino.
All’opera di manutenzione di quest’area, recentemente portata a termine con indifferibili interventi per esempio di rizollatura, ha collaborato l’Assemblea Regionale Siciliana.
Questa importante collaborazione tra Enti per la concreta ristrutturazione di un luogo del ricordo è quindi anche la migliore metafora della condivisione della memoria, per definizione un bene collettivo.
Per suggellarla, il Questore di Palermo ha ritenuto di presentare l’opera di ristrutturazione nel corso di una formale cerimonia che si è svolta oggi, alle 11:30, alla presenza di autorità locali.
All’evento ha presenziato il Presidente dell’Ars., Onorevole Gianfranco Miccichè.
Maradona ha regalato tante perle ai tifosi del Napoli nei suoi sette anni di permanenza all’ombra del Vesuvio. Ma ce n’è una che è rimasta scolpita perennemente nella memoria dei tifosi partenopei, al di là degli scudetti vinti e della vittoria della Coppa Uefa che ha consegnato il Napoli alla gloria europea qualche anno più tardi.
Pioveva come oggi… Era il 3 novembre come oggi ma del 1985. Qualsiasi tifoso del Napoli, chiunque sia rimasto folgorato dall’epopea maradoniana di quegli anni, e anche chi vi scrive, non sa quantificare quanto pagherebbe pur di salire su una Delorean come quella di Ritorno al Futuro e tornare a quell’istante.
Il 3 novembre 1985 è il giorno in cui venne spostata l’inerzia del calcio italiano. Ma anche il giorno in cui Michel Platini che aveva contribuito a far vincere tutto alla Juventus in campo nazionale e internazionale, dovette iniziare a cedere definitivamente il suo scettro a Diego Maradona.
La Juventus arrivava a quella partita forte di ben 8 vittorie consecutiva che si infransero al San Paolo grazie alla diavoleria di Maradona. Ci sono altre date ben più importanti del settennato maradoniano al Napoli, come quella del 10 maggio 1987 con la vittoria del primo scudetto o quella del 29 aprile 1990 del secondo tricolore così come quella della vittoria in Coppa Uefa, ma quel 3 novembre 1985 è un qualcosa che non si scorda tanto facilmente.
Era il giorno in cui il genio del Pelusa, che si era intravisto l’anno prima, si palesava a tutto tondo come foriero di grandi vittorie che ci sarebbero state di lì a poco.
Cosa accadde con Maradona al San Paolo quel 3 novembre 1985?
Ma cosa accadde di preciso quel giorno? Innanzitutto un diluvio universale, una pioggia battente che proprio come quella di oggi caratterizzò tutti i 90 minuti della grande sfida contro l’odiata Juventus.
In una gara anche spigolosa (espulsi Bagni e Brio al 40° del primo tempo per reciproche scorrettezze) in cui non mancarono le ruvidezze nei confronti del Pibe tartassato per tutta la gara, c’era la netta sensazione che qualcosa di grande stesse davvero per accadere e finire per stravolgere gli equilibri del calcio italiano. La Juventus vinse comunque quel campionato ma quel 3 novembre 1985 si capì che il tricolore stava per fare tappa anche nel golfo di Napoli come puntualmente avvenne l’anno dopo.
Al minuto 75 di quel 3 novembre 1985 il tempo sembrò fermarsi al San Paolo. Il compianto Gaetano Scirea travolse fallosamente Bertoni all’ingresso dell’area di rigore della Juventus. Intorno all’arbitro si accesero le proteste con il Napoli che chiese il calcio di rigore ma il fischietto, sig. Redini di Pisa, fu inamovibile: punizione in area di rigore e da battere di seconda.
E così mentre Eraldo Pecci chiedeva di tirare forte perchè solo in quel modo a distanza ravvicinata dalla barriera si poteva mettere in difficoltà Tacconi, Diego prese il pallone e fece di testa sua dopo un conciliabolo con lo stesso Pecci che è passato alla storia.
“Eraldo, passamela indietro”. “Ma sei matto Diego, come fai a farla passare sopra?” “Tu dammela dietro”. “Diego, da qui non passerà mai”. “Tu non ti preoccupare. Tranquillo, tanto faccio gol lo stesso”.
Maradona aveva già previsto tutto. Aveva già visto nella propria mente il film di quello che poi sarebbe stato un gol epico, sicuramente il più bello sotto ogni punto di vista del suo settennato al Napoli. E così fu. Pecci non la passò neanche in modo perfetto quella palla ma al resto pensò tutto Diego Maradona.
E così il 3 novembre 1985 divenne il giorno in cui vennero sfidate e infrante anche le leggi della fisica con il SUO piede sinistro che toccò la palla come un guanto e con la barriera a nemmeno 4-5 metri. E a tutti i napoletani nel vedere quell’esecuzione dal vivo, come fece anche il sottoscritto sotto il diluvio universale, sembrò di stare assistendo ad una favola.
Ma la vera favola era appena iniziata. Quel 3 novembre 1985 fu l’alba di una favola che poi diventò realtà appena un anno dopo.
Caro Diego Maradona, ovunque tu sia, sappi che quel giorno hai portato al settimo cielo un intero popolo e che quel gol fu talmente divino che in molti, compreso il sottoscritto, pagherebbero non so quanto per prendere in affitto una macchina del tempo, una Delorean proprio come quella di Ritorno al Futuro, per riandare a quell’istante e poter rivivere quel gol scolpito non solo nella memoria dei tifosi azzurri ma di chiunque ami il calcio. Quel calcio di cui Maradona è stato e resta per sempre in eterno la massima espressione.
Sono undici i tifosi del Napoli che, nella sfida contro il Torino, sono accusati di aver scavalcato il settore di curva B inferiore-superiore
Napoli-Torino, avviata procedura per undici tifosi. I dettagli
Per chi pensava che Napoli-Torino potesse chiudersi tre settimane fa, beh, si sbagliava. La sfida infatti del Diego Armando Maradona ha evidenziato ben undici persone accusate di scavalcamento dal settore inferiore di curva B a quello superiore. Sono stati presi provvedimenti ovviamente per i loro atteggiamenti. Ecco il comunicato a riguardo:
“Con riferimento all’incontro di calcio Napoli-Torino del 17 ottobre scorso, la Questura di Napoli ha denunciato 11 persone resesi responsabili di scavalcamento dal settore inferiore della curva B a quello superiore; nei loro confronti è stata anche avviata la procedura per l’emissione del DASPO.
Inoltre, in occasione del medesimo incontro, sono state denunciate 2 persone che, a bordo di un motociclo, avevano acceso un fumogeno mentre percorrevano la tangenziale di Napoli seguendo il pullman della Società Sportiva Calcio Napoli che stava accompagnando la squadra allo stadio.
Anche in questo caso è stata avviata la procedura finalizzata all’emissione del DASPO.
Infine, sono state sanzionate per violazione del regolamento d’uso dell’impianto sportivo due persone che, durante i servizi di pre-filtraggio, sono state trovate in possesso di sostanza stupefacente”.
Primavera 4, la Juve Stabia subisce una sconfitta in casa contro il Messina che comunque non offusca l’ottimo campionato fino a questo momento dei ragazzi di De Martino e Di Pasquale.
Va in vantaggio il Messina con una rete si Maisano al 4° minuto. Pareggiano le Vespette con Sigismondo al 6° del secondo tempo e il gol che decide la partita è realizzato da Petino per il Messina al 16° del secondo tempo.
E’ una sconfitta che comunque non pregiudica niente. Infatti i ragazzi della Primavera 4 della Juve Stabia stanno comunque conducendo un ottimo campionato e dopo 5 gare disputate comandano il Girone D in condominio con Taranto e Turris che hanno disputato una gara in meno.
Di seguito il tabellino del match tra Juve Stabia e Messina per il Girone D del campionato di Primavera 4 terminato con la vittoria dei siciliani per 1-2.
JUVE STABIA – Maresca, Picardi (23′ st Bevilacqua), Cacciuttolo, Nemolato (32′ st Esposito), Puolo, Sigismondo, Balzano (45′ Minasi), Musto (23′ st Esposito G.), Maglione, Aruta (45′ Marzuillo), Damiano. A disp. Martoriello, Mele, Mottola, Crimaldi, Cuccurullo, Tassiero, D’Auria. All. De Martino-Di Pasquale
MESSINA – Raimondi, Nicosia, Spaticchia, Casile, Giuffrida, Zapalà, Santonicito, D’Amore, Sabar (23′ st Silipigni), Marino, Maisano. A disp. Caruso, Ferio, Veca, De Luca, Petino, Frassica, Castiglione, Verdura, Cicala. All. Recita
GOL – 4′ st Maisano (M), 6′ st Sigismondo (J), 16′ st Petino (M)
AMMONIZIONI – Casile (M), Cacciuttolo (J), Musto (J)
ESPULSIONI – /
La Formula Uno sbarca in Messico in vista dell’ultima tripletta dell’anno. Scopriamo insieme tutti gli appuntamenti
Formula Uno, gli appuntamenti del GP del Messico
Ultima tripletta, o meglio, le ultime cinque. Il senso, volendo, poco cambia. La Formula Uno è pronta a tornare in azione con il Gran Premio del Messico. Inizia dunque l’ultimo tour de force che vede la gara di domenica, quella del Brasile e il volo in Qatar. Tre gare che possono, perché no, essere determinanti per una lotta al titolo sempre comunque imprevedibile.
Ora è decisiva
Imprevedibile? Sì, perché a oggi i pronostici in Formula Uno non vengono mai rispecchiati. Basti pensare a due settimane fa, in America. Hamilton, in particolare per la tipologia di tracciato, era un bel po’ favorito a discapito di Verstappen. E invece, sappiamo tutti come è andata a finire. L’olandese ha dimostrato di avere quel qualcosa in più, legato non solo alla vettura, che gli ha permesso di vincere e portare a casa una vittoria che alla fine potrebbe anche essere determinante per la lotta finale.
La terza piazza
Lotta finale che vede anche la Ferrari protagonista. Il team di Maranello è pronto in quest’ultimo scatto per agguantare il terzo posto nei costruttori. Non è chiaramente facile, però secondo molti, quella di Austin sarebbe dovuta essere la pista più complicata per la Rossa. Di fronte però c’è un team come la McLaren che, per quanto possa esser sembrato meno veloce della Ferrari in America, è pronto a difendere quella terza piazza, senza dimenticare gli ottimi piloti(soprattutto Norris) capaci di tirarti fuori dal cilindro la magia quanto meno te l’aspetti.
Gli appuntamenti
I temi, ovviamente, non mancano mai. Ora, spazio agli appuntamenti che riportiamo di seguito:
Comotto, Direttore Generale del Perugia Calcio, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva:
“Dopo il passo falso casalingo con la Reggina è arrivato il pronto riscatto a Ferrara con la Spal. Da Direttore Generale dico che dobbiamo conservare la categoria come primario obiettivo. Troppo importante anche per quello che economicamente è successo andando in serie C, dovendo subito risalire. Poi da ex calciatore, da uno che ama il calcio dico che sognare è una cosa che nello sport ci deve essere, anzi è la cosa più bella sognare noi e far sognare i tifosi. E cercheremo di farlo. E’ evidente ed innegabile che da neo promossa stiamo facendo bene, ma siamo soprattutto confortati da un gioco e da una quadratura di squadra. Contenti del lavoro del mister e dei ragazzi; bello vedere che chiunque entra fa bene. Sono particolari che danno importanza a tutta questa stagione. Per il derby che ritorna ho l’impressione che non bastino i posti che abbiamo. C’è tanta aspettativa come sempre in più in un derby con due squadre che stan facendo bene quest’anno ed entrambe hanno vinto quasi in simbiosi l’anno scorso”.
Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 3 soggetti, destinatari della misura degli arresti domiciliari e della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività d’impresa per la durata di dodici mesi, procedendo contestualmente al sequestro preventivo del capitale di 4 società, nonché di 6 negozi di abbigliamento attivi nel centro di Palermo e Cefalù.
I destinatari del provvedimento cautelare sono CIULLA Cesare (cl. 60), GIANNETTINO Patrizia (cl. 62) e CIULLA Noemi (cl. 94), imprenditori storicamente presenti nel settore della vendita di abbigliamento e accessori, ai quali vengono contestati, nella loro veste rispettivamente di amministratori di fatto e di diritto, i reati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.
Le indagini, condotte dagli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, nonché attraverso accurati accertamenti contabili, documentali e finanziari, hanno permesso di disvelare un articolato “sistema di società”, ideato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, frutto di una complessa pianificazione distrattiva, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società aventi similare compagine societaria e governance nonché coincidenti sedi legali e operative ed identici asset aziendali, che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.
Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda, procedevano a svuotare la società che, lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie.
Con questo schema veniva accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di euro.
Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo affinché li gestisca nell’interesse della collettività, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza.
NOTA
L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, nonché all’aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legge.
Nella mattinata odierna, operatori della Guardia di Finanza di Messina e Taormina e della Polizia di Stato sono stati impegnati nell’esecuzione di cinque misure cautelari interdittive nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.
A dare avvio alle investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono intervenute mirate segnalazioni inerenti anomalie nell’affidamento e nella gestione dei servizi e delle attività afferenti il settore acquedotto dell’azienda.
Specificamente, erano stati riscontrati una eccessiva frammentazione dei lavori ed un frequente ricorso alla trattativa privata e/o all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte, in palese violazione degli obblighi di evidenza pubblica e del principio di rotazione previsto per gli appalti c.d. sottosoglia che utilizzano la procedura negoziata.
I successivi approfondimenti, quindi, espletati per il tramite di intercettazioni telefoniche ed ambientali, interventi di natura dinamica e di riscontro sul territorio ed acquisizioni documentali, hanno consentito di fare luce, secondo ipotesi d’accusa e che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, su un sistema radicato nel suddetto Ente, connotato dalla cattiva gestione dei poteri e delle prerogative connesse alla funzione pubblica afferente agli affidamenti di lavori e forniture da parte dell’A.S.M. (Azienda Servizi Municipalizzati Taormina) – Settore Acquedotto, il cui esercizio, allo stato delle investigazioni, sarebbe risultato piegato alla realizzazione di interessi di tipo personalistico piuttosto che rispondente ai principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.
Nella presente fase delle indagini, che hanno trovato un primo vaglio positivo nel Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Messina, la figura centrale è risultato un funzionario del predetto Ente, responsabile del servizio acquedotto, il quale operava, secondo ipotesi d’accusa, con spregiudicatezza e gestendo in maniera personalistica l’articolazione da lui diretta, tanto da fare mercimonio della funzione ricoperta, per ottenere vantaggi personali.
In svariate circostanze il funzionario, essendo necessario eseguire lavori di scavo per perdite della rete idrica comunale e ripristinare la sede stradale, provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici.
Inoltre, come emergente dall’attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle e dalla Polizia di Stato, il predetto funzionario si sarebbe appropriato, avendone la disponibilità, di materiale idraulico di proprietà dell’A.S.M. del valore di circa 1.000 Euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2.000 Euro e acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare nella propria abitazione.
Da ultimo, allo stesso funzionario è altresì oggetto di contestazione provvisoria l’aver richiesto ad un imprenditore, che accettava, di assumere a tempo determinato il proprio figlio, offrendogli in cambio informazioni sulle offerte presentate da altre ditte concorrenti nelle gare per l’aggiudicazione dei lavori ed annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo.
Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi livelli e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, il competente Tribunale di Messina disponeva nei confronti del funzionario indagato la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno, con interdizione, per il medesimo periodo, dello svolgimento di tutte le attività inerenti al pubblico ufficio o servizio da lui ricoperto; parimenti, nel medesimo ambito, venivano disposte ulteriori quattro misure cautelari del divieto temporaneo di contrattare con la P.A. nei confronti di altrettanti imprenditori, nella misura variabile da sei mesi a 10 mesi.
Al rintraccio ed alla notifica dei provvedimenti hanno proceduto, per la Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Messina, insieme al Commissariato di Taormina, e per la Guardia di Finanza, il G.I.C.O del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, unitamente alla Compagnia di Taormina.
L’OPINIONE
Rilevante, per chi ancora può e vuole capire, la puntualizzazione delle Forze dell’Ordine “… provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici”. Risaputamente quella è l’annosa velata prassi un po’ ovunque, specialmente negli Enti locali. Una “regola” non scritta quanto pure non penalmente timorosa nelle leggi votate dal sistematico sistema politico-parlamentare (e figurarsi). A detta di molti non basterebbero alcuni milioni di agenti in Italia per potere far rispettare quanto tra l’altro evidenziato anche dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e dalla Giurisprudenza, ovverosia che si deve rispettare il criterio della “rotazione”. Il cittadino intellettualmente onesto, indipendente e civile non può più neanche forzosamente – per rimozione governativa e parlamentare in anni addietro – partecipare efficacemente alla Cosa pubblica del suo Comune, altrettanto è disarmato, salvo assumersi ritorsioni e rischi di ogni genere anche per i propri familiari, innanzi alla trasversale arcinota corruzione pressoché legalizzatasi e sindacalizzatasi nel sistema pubblico-politico italiano e siciliano con rispettivi innumerevoli seguiti clientelari, familisti, nepotisti, elettorali, di voto per scambio sociale e ”altro”. Pertanto il cittadino per vivere se non anche sopravvivere, davanti a tale “esercito” spesso unicamente assiste, ingoia e subisce così implicitamente assoggettandosi. Se non fosse per il freno delle indagini come quella sopra, saremmo di tutta evidenza molto peggio di certi noti Stati, poiché da noi, in modo lampante, tutto anche il “marcio”, dagli scranni più alti fino all’ultimo sgabello, è innanzitutto edulcorato, imbellettato, magniloquente e ipocrita.