Parliamoci chiaro: scarpe sul tavolo!

A distanza di 58 anni e 11 giorni dall’ormai lontano 12 ott 1960, ma anche...

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A distanza di 58 anni e 11 giorni dall’ormai lontano 12 ott 1960, ma anche dal meno distante 19 dic 2014, “solo” 1404 giorni, guarda caso Lega vigente e Salvini in Russia, torna di moda il parlare con i piedi, pardon, con le scarpe in perfetto stile, appunto, leghista (Calderoli 19 dic 2014) e russo (krusciov 12 ott. 1960) e lo si fa per protestare.

Un tempo, anzi da sempre, per chiarire le cose ed invitare a parlar chiaro si è sempre detto: mettiamo le carte in tavola! In era gialloverde, nell’era in cui non si fa politica ma gialloverdica (parodiando una pubblicità, e loro solo a quella pensano e per quella agiscono), si preferisce: mettiamo le scarpe sul tavolo.”. Ovviamente “scarpe italiane” come ci tiene a precisare, orgogliosamente l’italiota leghista al parlamento europeo ed oggi difeso da suoi commilitoni che parlano di “gesto goliardico” (sic!).

Ne prendiamo atto e, nel farlo, ci rendiamo anche conto che, alla fin fne, il tutto è una logica evoluzione del quanto accaduto ed in corso. Un tempo si ragionava con la testa e quindi si parla con la bocca e si mettevano le carte in tavola. Oggi che si ragiona con i piedi, logica e coerenza vuole che si parli mettendo in tavola le scarpe. Lapallisiano, no?

Ridateci il dopoguerra ed i suoi politici. A quel tempo, almeno, la guerra era finita, i politici avevano la testa sulle spalle e l’Italia riprese a crescere. Oggi la guerra è in atto, non si sà come finirà, ed i politici hanno i piedi sulle spalle.

Aiuitoooooo: io speriamo che me la cavo!

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