Mancini: “Ciò che si ama non si abbandona. I tifosi restino vicini alla Juve Stabia in questo scontro diretto per la salvezza”

Renato Mancini, ex difensore della Juve Stabia e attualmente allenatore del Locri, è intervenuto nel corso della trasmissione "Il Pungiglione Stabiese"

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Renato Mancini, ex difensore della Juve Stabia e attualmente allenatore del Locri, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlarci del momento delle Vespe.

Le dichiarazioni di Renato Mancini sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Ieri sera mi è arrivato un messaggio da un amico di Castellammare che mi diceva che c’era un pessimismo generale. Ora si deve pensare in avanti. C’è un primo turno con la Vibonese che ha cambiato allenatore e rotta. Ma la Juve Stabia – prosegue Mancini – ha due partite in casa e deve capitalizzare al massimo queste due gare che daranno la tranquillità per dare anche una svolta al campionato. Tranquillità vorrebbe dire fare un campionato diverso da quel 14esimo posto che è in questo momento.

La Vibonese avrà 5 indisponibili ma una scossa c’è stata già sabato. Da 3-0 a 3-2 col Latina. Vedo più insidie in questa partita con la Vibonese che nella prossima col Monopoli. Quando si gioca contro squadre come la Vibonese, si va leggeri di testa. Ma è uno scontro diretto per la salvezza. Contro il Monopoli invece – continua Mancini – la squadra andrà più carica e motivata. La Vibonese è a un bivio, rischia di staccarsi ulteriormente. La Juve Stabiainvece dovrà per forza di cose tentare di vincere per allontanare il più possibile la zona playout per poi affrontare con grande motivazione il Monopoli, terza forza del campionato.

Stiamo facendo un campionato di Eccellenza con il Locri con 12 punti di vantaggio sulla seconda. Ma io come allenatore sto sempre sul pezzo. Se una persona è vera – continua Mancini – ti darà sempre il massimo. C’è bisogno di responsabilizzare una squadra come gruppo. Ora è il momento di cacciare fuori gli attributi per la Juve Stabia.

Il leader non lo acquisti. Il leader lo trovi in uno spogliatoio. Chi riesce a prendersi più responsabilità in questo momento è normale che si erga a leader. C’è bisogno anche della forza della società nel responsabilizzare la squadra.
Ciò che si ama non si abbandona. I tifosi – conclude Mancini – devono restare uniti per uscire al più presto di questa situazione”.

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