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Perugia, seconda sanzione Angella. Tutte le decisioni del Giudice Sportivo

Il Perugia “etichettato”, nell’ultima gara di campionato al “Via del Mare”, dalla Vice Presidenza del Lecce Calcio come troppo falloso ha il solo Angella alla seconda sanzione

Sui risultati di gare, con riserva dell’assunzione di altre eventuali decisioni in esito all’esame della posizione dei calciatori che vi hanno preso parte: SERIE BKT Gare del 22-23-24 ottobre 2021 – Nona giornata andata Alessandria-Crotone 1-0 Benevento-Cosenza 3-0 Brescia-Cremonese 1-0 Frosinone-Ascoli 2-1 Lecce-Perugia 0-0 Monza-Cittadella 1-0 Pisa-Pordenone 1-1 Reggina-Parma 2-1 Spal-Como 1-1 Ternana-L.R. Vicenza 5-0; si rendono note le decisioni del Giudice Sportivo cons. Germana Panzironi, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’A.I.A. Edgardo Pansoni, nel corso della riunione del 25 ottobre 2021, qui di seguito riportate: SERIE BKT Gare del 22-23-24 ottobre 2021 – Nona giornata andata In base alle risultanze degli atti ufficiali si deliberano i provvedimenti disciplinari che seguono, con riserva dell’assunzione di altre eventuali decisioni, in attesa del ricevimento degli elenchi di gara.

Il Giudice sportivo, premesso che in occasione delle gare disputate nel corso della nona giornata andata sostenitori delle Società Benevento, Brescia, Cremonese e Ternana hanno, in violazione della normativa di cui all’art. 25 comma 3 CGS, introdotto nell’impianto sportivo ed utilizzato esclusivamente nel proprio settore materiale pirotecnico di vario genere (petardi, fumogeni e bengala); considerato che nei confronti delle Società di cui alla premessa ricorrono congiuntamente le circostanze di cui all’art. 29, comma 1. lett. a) b) e d) CGS, con efficacia esimente, delibera di non adottare provvedimenti sanzionatori nei confronti delle Società di cui alla premessa in ordine al comportamento dei suoi sostenitori. Ammenda di € 2.000,00: alla Soc. PISA per avere suoi sostenitori, al 45° del secondo tempo, lanciato un fumogeno nel recinto di giuoco; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS. b)

CALCIATORI  ESPULSI SQUALIFICA PER TRE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA ED AMMENDA DI € 5.000,00 KARGBO Augustus (Crotone): per avere, al 41° del secondo tempo, colpito con un pugno al volto un avversario, procurandogli una fuoriuscita di sangue dal sopracciglio.

SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA GIACOMELLI Stefano (L.R. Vicenza): per avere, al 12° del secondo tempo, rivolto al Direttore di gara, una critica irrispettosa.

CALCIATORI NON ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA PAVAN Nicola (Cittadella): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già diffidato (Quinta sanzione). PER PROTESTE NEI CONFRONTI DEGLI UFFICIALI DI GARA AMMONIZIONE CON DIFFIDA (QUARTA SANZIONE) MIHAILA Mihai Valentin (Parma)

AMMONIZIONE SECONDA SANZIONE CALO Giacomo (Benevento) CRECCO Luca (L.R. Vicenza) MAN Dennis (Parma)
PRIMA SANZIONE DI GENNARO Matteo (Alessandria)
PER COMPORTAMENTO SCORRETTO NEI CONFRONTI DI UN AVVERSARIO AMMONIZIONE CON DIFFIDA (QUARTA SANZIONE) MARIN Marius Mihai (Pisa) SCAGLIA Filippo (Como)
AMMONIZIONE TERZA SANZIONE DI CHIARA Gian Luca (Reggina) EL KAOUAKIBI Hamza (Pordenone) PROIA Federico (L.R. Vicenza) RANOCCHIA Filippo (L.R. Vicenza) SORENSEN Frederik (Ternana) STAVROPOULOS Dimitrios (Reggina)
SECONDA SANZIONE ANGELLA Gabriele (Perugia) BELLEMO Alessandro (Como) BIANCHETTI Matteo (Cremonese) BOLOCA Daniel (Frosinone) BROSCO Riccardo (L.R. Vicenza) CALDIROLA Luca (Monza) CIONEK THIAGO Rangel (Reggina) CISTANA Andrea (Brescia) COLLOCOLO Michele (Ascoli) MECCARIELLO Biagio (Lecce) PANDOLFI Luca (Cosenza) PARODI Luca (Alessandria) PARTIPILO Anthony (Ternana) PIEROZZI Edoardo (Alessandria) ZANELLATO Niccolo (Crotone)
PRIMA SANZIONE BELLOMO Nicola (Reggina) CUOMO Giuseppe (Crotone) KABASHI Elvis (Como) LISTKOWSKI Marcin (Lecce) MARTELLA Bruno (Ternana) MENEZ Jeremy (Reggina) ORLANDO Francesco (Alessandria) VAZQUEZ Franco Damian (Parma) VIGNALI Luca (Como) ZONTA Loris (L.R. Vicenza)
PER COMPORTAMENTO NON REGOLAMENTARE IN CAMPO AMMONIZIONE CON DIFFIDA (QUARTA SANZIONE) MAZZITELLI Luca (Monza)
AMMONIZIONE TERZA SANZIONE SCHIATTARELLA Pasquale (Parma)
SECONDA SANZIONE D’ALESSANDRO Marco (Monza) FOLORUNSHO IJIENUA Michael (Pordenone) JURIC Stanko (Parma)
AMMONIZIONE ED AMMENDA DI € 1.500,00 (PRIMA SANZIONE) CICERELLI Emanuele Pio (Frosinone): per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria. RODRIGUEZ Pablo (Lecce): per avere simulato di essere stato sottoposto ad intervento falloso in area di rigore avversaria. c) ALLENATORI ESPULSI SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA DEL ROSSO Fabrizio (Lecce)

Miccio: “Turris-Juve Stabia sarà una gara molto bella e ricca di gol”

Mario Miccio, giornalista di Sport Report Magazine, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlarci del momento delle Vespe. 

Le dichiarazioni di Miccio sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“La Juve Stabia aveva cominciato la stagione con un obiettivo anche ben impostato perché i presupposti per fare bene c’erano tutti. Poi un rapporto un po’ così tra Novellino e la dirigenza ha fatto incrinare il tutto. Gli obiettivi erano fare meglio rispetto all’anno precedente.

Novellino era sinonimo di garanzia perché assieme a Zeman erano gli allenatori più famosi della Lega Pro. Novellino è andato via per una serie di incomprensioni con la società. Con Novellino – aggiunge Miccio – abbiamo passato una giornata insieme in ritiro. Poi il campionato è iniziato e quelle sconfitte consecutive sono state un po’ la spada di Damocle per lui.

Non ho capito per quale motivo sia rimasto Imbimbo che resta una parentesi fine a se stessa. Sottili ha fatto due soli allenamenti e poi la gara che vale come terzo allenamento. Si riparte continua Miccio – da un nuovo atteggiamento e con un po’ di fortuna sono arrivati anche i tre punti. Poi lui ha detto che vuole guadagnarsi il favore dei tifosi. Poi ha detto anche di voler migliorare lo sviluppo della fase offensiva. Con Sottili si resetta subito e spero di vedere sempre Sarri titolare.

Il mister arriva in un momento molto difficile che è quello della settimana del derby. Contro la Turris che gioca molto bene puoi rischiare una brutta figura se i corallini sono in giornata.
Mi aspetto un derby molto bello e mi aspetto anche una settimana di lavoro in cui Sottili sappia incanalare i calciatori verso il derby.

Mi aspetto una gara molto bella e ricca di gol tra una squadra che fa tanto gioco, che fa tanti gol e ne prende anche tanti. Mentre la Juve Stabia non fa del gioco il suo punto forte. Sarà determinante l’approccio in questa gara. Ma se l’atteggiamento sarà quello di domenica ne vedremo delle belle.

A me piacerebbe vedere i due attaccanti davanti. Ovviamente anche il modulo cambierebbe. Sottili parlava di un 4-2-3-1 o un 4-3-3 che lui adotterà nel corso della stagione. Sarri mi sta piacendo tanto perché al di là di scelte ambigue, sta dimostrando di essere lui il titolare in porta di questa squadra. Gli altri giovani – conclude Miccio – devono ancora capire cosa significhi giocare a Castellammare e quanto possano essere utili alla causa”.

Binotto: “Obiettivo essere più veloci della McLaren”

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Le parole del team principal della Ferrari intervenuto ai microfoni di Sky al termine del GP degli USA

 

Binotto: “Obiettivo essere più veloci della McLaren”

 

Una Ferrari presente e soprattutto in crescita. Il passo avanti fatto dalla Scuderia di Maranello è davvero sotto gli occhi di tutti, in particolare con la nuova power unit. In America, Leclerc chiude quarto, mentre il compagno di squadra Sainz non va oltre la settima piazza. La particolarità dopotutto era la pista: forse la peggiore per la Ferrari delle ultime sei. Almeno questo era quanto diceva la carta; parere completamente ribaltato in pista e, adesso sì, la Ferrari può sempre più ambire al terzo posto nei costruttori.

 

Parola al capo

Di questo parere è anche il team principal della Rossa Mattia Binotto intervenuto ai microfoni di Sky al termine del GP. Ecco le sue dichiarazioni:

“Bellissima gara di Charles. Ha potuto spingere. In certi tratti è stato veloce quanto i primi. Guardando il gap dal podio è una delle volte in cui siamo arrivati più vicini. La vettura sta crescendo anche grazie alla power unit. Con Charles abbiamo colto un buon risultato per quello che è il nostro mezzo oggi. Ha condotto una gara senza sbavature”.

 

 

“Grande amarezza per l’errore su Sainz”

Un’ottima gara per Leclerc, ma anche quella di Sainz penalizzato purtroppo dal pit stop di 5.8 secondi:

“Peccato per Sainz, vedendo Charles che ha finito 25 secondi davanti a Ricciardo. Il potenziale lo aveva anche Carlos ma non siamo riusciti a sfruttarlo. È partito con le rosse, ma non ha avuto spunto al primo giro per guadagnare o mantenere posizioni. Da lì la sua gara si è complicata. Lui le ha gestite molto bene, non era facile. Ha avuto spunto per ripassare Norris quando ha dovuto cedere la posizione. Ha guidato bene cercando di difendersi, peccato per il pit-stop. Siam passati da un tentativo di undercut ad un altro problema durante la sosta. Dobbiamo cercare di migliorare ogni area quest’anno, ogni dettaglio conta. Un pit stop oggi ci è costato potenzialmente due posizioni in pista”.

 

“Non eravamo i favoriti”

E ora sì, bisogna puntare e credere di poter strappare il terzo posto alla McLaren: 

“Sulla carta in questa gara non eravamo favoriti con McLaren, invece abbiamo guadagnato 4 punti su di loro. È un buon risultato, fa ben sperare per le prossime due, ma facciamone una alla volta. In Messico potremo essere competitivi, almeno rispetto a McLaren, ci concentriamo su questo e poi vedremo”.

Beni per sei milioni di euro sequestrati ad un gruppo imprenditoriale

Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate dalla Procura della Repubblica etnea, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, nei confronti della “PAMA IMMOBILIARE s.r.l.– società correlata dellaPAPINO ELETTRODOMESTICI s.p.a.”, operante nel settore della grande distribuzione di elettrodomestici – sottoponendo a sequestro 4 immobili, siti nelle province di Catania Siracusa, per un valore di circa 6 milioni di euro.

Le indagini hanno riguardato la gestione della predetta PAPINO ELETTRODOMESTICI – in amministrazione straordinaria dal 2020 con un passivo accertato, al momento, di circa 20 milioni di euro – e hanno posto in luce le condotte di Nunziatina Papino, Consolato Papino, Vincenzo Patti, Giuseppe Benedetto Giorgio Patti e Luciano Cozzubbo.

I citati soggetti, rispettivamente Presidente del consiglio di amministrazione, consigliere delegato e componenti del collegio sindacale della predetta “PAPINO ELETTRODOMESTICI”, sono stati sottoposti a indagini, in concorso, per bancarotta fraudolenta, per aver distratto e dissipato risorse finanziarie dalla società a favore della PAMA IMMOBILIARE per un valore complessivo di circa 11,5 milioni di euro.

Nel dettaglio, l’attività investigativa, condotta dalle unità specializzate del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Catania, si è concretizzata in una complessa analisi dei rapporti infragruppo, operata in particolare attraverso:

  • la disamina della documentazione contabile, acquisita nell’ambito di perquisizioni delle società coinvolte, dalla quale sono state riscontrate dissipazioni di risorse finanziarie, attraverso la maggiorazione di canoni di locazione rispetto ai valori medi di mercato, per un importo di oltre 3 milioni di euro;
  • indagini finanziarie presso istituti di credito, dalle quali sono emerse distrazioni di denaro, sotto forma di crediti, privi di giustificato motivo, dalla predetta “PAPINO ELETTRODOMESTICI” verso la collegata “PAMA IMMOBILIARE”, per un importo per circa 8,5 milioni di euro.

I rilevanti importi oggetto delle procedute distrattive, pari come accennato a 11,5 milioni di euro, sono stati poi in parte reimpiegati dagli stessi amministratori della PAPINO in attività immobiliari intestate alla “PAMA”: in particolare, sono stati accertati, mediante la ricostruzione dei flussi finanziari, il pagamento delle quote e il riscatto del leasing per la locazione di due immobili nel centro commerciale
Etnapolis e, inoltre, l’acquisto di altri 2 immobili, ubicati a Siracusa, per un valore complessivo di 6 milioni di euro.

Al termine dell’attività investigativa, coordinata dall’Ufficio in questione ed eseguita dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Catania:

  • gli amministratori e i sindaci della “PAPINO ELETTRODOMESTICI” sono stati sottoposti a indagini per bancarotta fraudolenta poiché, pur a fronte dello stato di insolvenza della società, con un passivo accertato, al momento, di oltre 20 milioni di euro, hanno posto in essere attività distrattiva e dissipativa del patrimonio della stessa, che ha portato a cagionare il depauperamento dell’impresa con pregiudizio per i creditori sociali;
  • il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta dell’Ufficio etneo, ha disposto il sequestro, quale profitto del reato, dei quattro immobili, intestati alla PAMA IMMOBILIARE, acquisiti con parte delle somme distratte o dissipate dal patrimonio della PAPINO ELETTRODOMESTICI.

NOTA

L’attività si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte da questo Ufficio e dalla Guardia di Finanza di Catania a tutela dell’economia, con lo svolgimento di complesse indagini a contrasto della concorrenza sleale – posta in essere con condotte fraudolente sempre più sofisticate – e a tutela delle imprese sane del tessuto economico catanese.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

GdF Napoli: in “fumo” la copertura di 6 contrabbandieri

 

GdF Napoli: sequestrati 3,8 tonnellate di sigarette per un valore di circa mezzo milione di euro, arrestati 6 contrabbandieri.

Napoli: Nel corso di operazioni di pattugliamento del territorio, i Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego Napoli hanno arrestato 6 responsabili del contrabbando di 3,8 tonnellate di sigarette per un valore di circa mezzo milione di euro.

Era stata notata, una attività in corso all’interno di un’area di collegamento tra due grossi capannoni industriali nel Comune di Somma Vesuviana (NA): alcune persone stavano caricando e scaricando pedane in legno su un autocarro con targa bulgara.

L’intervento della GdF

I finanzieri sono intervenuti e hanno scoperto che, sotto un’ingegnosa “copertura” costituita da tondini di ferro e specchi rifrangenti, erano state occultate 50 casse di sigarette di contrabbando, per un totale di 3,8 tonnellate.

Il carico era costituito da sigarette marca Winston Blue per un valore di mercato di circa mezzo milione di euro.
I contrabbandieri arrestati sono cinque napoletani, tutti con precedenti di polizia, e un cittadino di nazionalità Kazaka.

 

 

GdF Napoli: in “fumo” la copertura di 6 contrabbandieri – Redazione Campania – Stéphanie E. Perna

Segugio Italiano: standard caratteristiche comportamento mantenimento

Il Segugio Italiano a pelo raso è una razza molto antica di cane da caccia (come lascia intendere già il suo nome), di origini italiane.

Il Segugio (come lascia intendere già il suo nome) è un cane selezionato per la caccia, il ché lo porta ad avere un istinto di predazione molto forte e la tendenza ad allontanarsi non appena ne ha l’occasione visto che è anche testardo e indipendente quando si tratta di obbedire agli ordini.

Non è insomma un cane facilissimo, che però da il meglio di sé quando viene lanciato all’inseguimento della lepre, la sua preda d’elezione. Per il resto, è un cane mite, longevo, socievole con gli altri cani, che non tende a mordere e che gode in genere di buona salute ma, proprio per questo, di fatto, non è un cane da compagnia e può al massimo diventare un cane da guardia.

Il Segugio ha struttura mesomorfa e il tronco sta nel quadrato; è armonico rispetto al formato (eterometria) e disarmonico rispetto ai profili (alloidismo).

È forte, muscoloso ma asciutto, privo di grassi.

Varianti riconosciute:

  • A PELO RASO
  • A PELO FORTE

La sua andatura è il galoppo (anche se l’azione venatoria gli impone anche il passo e il trotto) e la sua costruzione bene equilibrata lo rende capace di seguire la selvaggina dall’alba al tramonto.

L’altezza dei maschi va dai 52 ai 58 cm, quella delle femmine dai 48 ai 56 cm. Il peso può variare dai 18 ai 28 kg.

La lunghezza del muso deve raggiungere la metà della lunghezza totale della testa, che deve essere asciutta di pelle, scarna

Ma vediamo ora di conoscerlo nei particolari.

Lo standard Standard ENCI/FCI di razza evidenzia:

Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue, Sez. 1A
Altezza da 48 a 58 cm
Peso da 18 a 28 kg
Longevità da 12 a 14 anni

Aspetto e attributi

Il Segugio Italiano è un cane di medie dimensioni, dall’aspetto elegante e sottile che lo fa assomigliare molto a Pluto di Walt Disney! I maschi possono arrivare a un’altezza di 58 centimetri e pesare fino a 28 chili. Il tronco sta nel quadrato; di costruzione robusta, ben bilanciato, con ossatura ben sviluppata, di forme asciutte, fornite di buoni muscoli ma con assoluta assenza di grasso; testa allungata dove gli assi longitudinali superiori cranio- facciali sono divergenti; manto a pelo raso. I colori del mantello sono: il fulvo unicolore in tutte le sue gradazioni, dal rosso fulvo carico al fulvo slavato e il nero focato.

Caratteristiche fisiche ammesse dallo standard:

Colori: rosso, fulvo, nero
Pelo: denso, liscio, corto
Mantello: marcature, bicolore, tricolore, uniforme

Le 5 caratteristiche migliori:

Tendenza a mordere
Tendenza a cacciare una preda
Tendenza ad abbaiare o ad ululare
Alto Livello di energia
Carattere e temperamento

Le 5 caratteristiche più problematiche:

Adattabilità alla vita in appartamento
Fedeltà e fughe
Adatto come primo cane
Intelligenza e addestramento
Bisogno di esercizio

PREZZI E MANTENIMENTO

I Segugi Italiani sono spesso fatti riprodurre dai cacciatori stessi e venduti anche a prezzo molto basso. Per avere cani sani e di buon carattere è però necessario rivolgersi sempre ad allevatori seri e fidati, senza cercare il risparmio.

Detto questo, i Segugi sono in media cani poco costosi, ed inoltre hanno bassi costi di mantenimento. Sono frugali nell’alimentazione seppur saranno alimentati con una alimentazione di ottima qualità. In genere hanno buona salute e non richiedono pulizie professionali.

Il prezzo di un cucciolo di Segugio italiano a pelo raso può andare dai 500 euro in su, dipende ovviamente da molti fattori tra cui anche la zona in cui li si cerca, ma non solo.

Conviene contattare e visitare alcuni allevamenti tra quelli riconosciuti da ENCI per informarsi.

Diffidate da prezzi troppo bassi o da annunci poco chiari.

ASSOLUTAMENTE da evitare, come già detto sin dall’inizio di questa serie dedicata agli animali da compagnia e/o da difesa, acquisti via internet.

Alimentazione Segugio Italiano

Il Segugio Italiano è uno degli orgogli della cinofilia nazionale, la sua alimentazione deve essere tarata sulla quantità di attività fisica e sulle condizioni ambientali.

I costi totali di mantenimento del cane nel primo anno sono tra i 1700 e i 2500, mentre per gli anni successivi si attestano tra i 1200-1500.

Escluso le spese impreviste che possono essere anche di alcune migliaia di euro.

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Soccorso della Guardia Costiera ad un peschereccio con 339 migranti

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Nella giornata di sabato 23 ottobre, a largo di Roccella Ionica in provincia di Reggio Calabria, la Guardia Costiera ha coordinato il soccorso di un peschereccio con 339 migranti a bordo.

L’unità, partita da Tobruk* in Libia, è stata soccorsa a largo di Roccella ionica in avverse condizioni meteomarine, peraltro in forte peggioramento.

Sul posto sono intervenute nave Dattilo della Guardia Costiera, un’unità navale della Polizia di Frontiera rumena, presente in area per attività di vigilanza sotto l’egida dell’Agenzia Frontex, nonché tre motovedette SAR della Guardia Costiera che hanno tratto in salvo i migranti per poi trasferirli a bordo delle due unità maggiori.

Nella serata di sabato le persone soccorse sono state portate in sicurezza nel porto di Crotone.

Roccella Jonica sembra divenuta la “Lampedusa calabrese”.  Vittorio Zito, sindaco di Roccella Jonica, un paese di circa 6300 abitanti, è seriamente preoccupato “Nessun Comune può gestire da solo questa emergenza: non abbiamo le forze, le competenze, i soldi, i poteri. Abbiamo solo buona volontà, ma io non voglio diventare un eroe come Mimmo Lucano”.

Il sindaco evidenzia che da inizio ottobre ci sono stati 11 sbarchi, sei nelle ultime 48 ore, con circa 3.250 persone che non si sa più dove mettere. Aggiunge che quelle di Erdogan verso l’Europa non sono già più solo minacce. La Turchia già da settimane ha riaperto i rubinetti lasciando ai trafficanti mano libera sulla rotta per l’Italia, facendo sbarcare a Roccella, ma anche in altri piccoli Comuni della Calabria jonica, circa 7.000 migranti, più del triplo rispetto al 2020, quasi tutti iracheni, iraniani, siriani e adesso afgani.

“Arrivano intere famiglie, dai nonni ai neonati, veri e propri clan – conferma Concetta Gioffrè attiva presidente del comitato Croce rossa Riviera dei Gelsomini – Negli ultimi giorni gli afgani sono la maggioranza. Sono persone che erano già fuggite dal loro Paese prima della presa del potere da parte dei talebani, e che attendevano da mesi il loro turno per partire dalla Turchia”.

Arrivano dalla Turchia, ma anche dall’Egitto, aprendo una nuova rotta che, dal Nord Africa, punta dritto sulla Calabria, anziché su Lampedusa, per evitare il tratto di mare pattugliato dalla Guardia costiera libica, che nell’ultimo anno ha triplicato i suoi interventi, riportando indietro 25.000 persone.

“Siamo partiti da Istanbul”, raccontano i migranti sbarcati a Roccella. Ma gli ufficiali di Guardia di finanza e Guardia costiera che li ascoltano prendono le loro parole con le pinze: sembra improbabile che così tante persone possano percorrere una rotta così lunga in così poco tempo. Più plausibile la presenza di navi-madre, su cui centinaia di persone possono fare almeno due terzi del viaggio, prima di essere trasbordate su imbarcazioni più piccole a 50-60 miglia dalle coste calabresi, dove spesso vengono intercettate da aerei o navi della Guardia costiera.

Adduso Sebastiano

(VIDEO IN ELABORAZIONE)

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Izzo: “La Juve Stabia è in stato embrionale e può solo migliorare”

Izzo, ex centrocampista della Juve Stabia e della Turris, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

Le dichiarazioni di Domenico Izzo sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Il nuovo mister Sottili sta cercando di capire quale sia il modulo migliore. I derby sfuggono ad ogni pronostico. La Turris è stata perfetta con il Palermo ma poi ha subito due sconfitte consecutive. La Juve Stabia è convalescente – continua Izzo – ma è una squadra ancora in fase embrionale e tutta da decifrare. E’ una squadra che può solo migliorare ed è in fase di crescita.

Il mister Sottili avrà a disposizione la rosa e i giocatori per tirare fuori il massimo da ognuno di loro. La vittoria è stata importante, ci sono riusciti soffrendo – aggiunge Izzo – e ora sarà più serena la settimana e lo possono confermare sabato con una grande prestazione. Non vi dirò il risultato perché ho fatto anche sette anni con la Turris.

Questo è un campionato diverso dagli ultimi anni. La sconfitta del Bari ha dimostrato che molte squadre possono ambire a vincere il campionato e molte faranno uno sforzo a gennaio per vincere il campionato.

Se ci sarà l’accesso ai tifosi sabato al “Liguori” senza limitazioni sarebbe bello e importante per le società per poter fare un bell’incasso e potrebbe essere un bel viatico anche per il futuro.

La Juve Stabia è in stato embrionale, può solo migliorare e fare bene. La Turris si è già confermata e deve ambire ad un posto nei playoff. Questo è un campionato anomalo – continua Izzo – con piazze importanti che hanno fatto la A o la B e se a gennaio si troveranno in buone posizioni cercheranno di fare di tutto per salire.

La sorpresa in negativo è il Messina ma con l’avvento di Capuano tutto può andare sicuramente meglio. Le squadre che possono vincere il campionato sono sicuramente Bari e Catanzaro.

Dopo lo spareggio col Benevento indimenticabile, ricordo anche il gol col Palermo su punizione che ricorderò per sempre.

Il calciatore che ha segnato domenica, Stoppa, ha fatto un gol di pregevole fattura. Anche il pubblico contribuirà a far crescere in maniera tranquilla i giovani. Un anno a Castellammare li può solo far crescere da un punto di vista professionale.

La vittoria col Messina è stata fondamentale per avere un rapporto diverso con i calciatori. Darà sicuramente maggiore tranquillità per affrontare le prossime partite. Anche se sofferta nel calcio contano solo i risultati. Avrà un grosso vantaggio sul piano psicologico. Vedremo una Juve Stabia sicuramente diversa. Ora bisogna dimostrare tutte le capacità non solo dal punto di vista tecnico.

Discutere Novellino non è facile perché parla da solo il curriculum per lui. Un personaggio di quella levatura però è strano che abbia accettato il minutaggio. Se si è fatta questa scelta non convinti – conclude Izzo – si è sbagliato tutto dall’inizio secondo me. Mi è dispiaciuto perciò moltissimo l’esonero”. 

 

 

Il sottosegretario alla Salute: presto bandi per produzione cannabis medica

Ospite nella trasmissione del 24 c.m. di “Mi manda Rai3” condotta da Federico Ruffo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha annunciato che nelle prossime settimane saranno predisposti i bandi per la coltivazione di cannabis terapeutica ad uso medico da parte di aziende pubbliche e private.

La cannabis terapeutica in Italia è utilizzata per alcune tipologie di malattie gravi, come la sclerosi multipla. Non sempre è facile accedere alle cure, le procedure possono cambiare da regione a regione, e la quantità di cannabis terapeutica prodotta in Italia copre solo un quarto del fabbisogno totale.

Mi manda RaiTre nella puntata in questione ha incontrato tra gli altri: l’Ammiraglio Stefano Corona, Capo Ufficio Generale delle Attività Industriali dello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, dove si produce la cannabis ad uso medico per l’Italia; Roberto Tobia, Segretario Nazionale di Federfarma; Monica Cirillo, avvocato Adusbef; Marco Melosi, veterinario; Paolo Simoncelli, padre di Marco Simoncelli – pilota motociclistico italiano, campione del mondo della classe 250 nel 2008, deceduto dieci anni fa il 23 ottobre 2011 a 24 anni durante il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepangmotociclista – e che in nome del figlio ha fondato una associazione a scopo benefico.

Durante la trasmissione Costa ha spiegato che si sta “varando dei bandi che diano la possibilità di coltivare cannabis ad uso medico anche ad aziende private e pubbliche per essere in grado di raggiungere l’obiettivo di essere autosufficienti nell’ambito della produzione. Questo – ha detto durante la trasmissione Rai – è un tema che stiamo affrontando insieme al ministero dell’agricoltura e al ministero dell’interno, siamo a buon punto del percorso”.

“Confido – ha aggiunto Costa – che nelle prossime settimane si possano avviare questi bandi che diano il via alla produzione nel nostro paese. Per quanto riguarda la predisposizione dei bandi siamo già a buon punto. Io credo che lo stato nel momento in cui approva una legge che garantisce dei diritti debba impegnarsi affinché questi diritti siano garantiti”.

Era giusto e necessario affrontare con decisione la questione della Cannabis terapeuticaha scritto su Fb il sottosegretario alla Salute Andrea Costae ora come Ministero della Salute abbiamo avviato un percorso cruciale, che ho sostenuto e sto seguendo personalmente. Siamo di fronte ad una nuova fase. Finalmente si torna a parlare di cannabis come terapia per il dolore per alleviare le sofferenze e per salvare la vita di pazienti. Fuori da ogni diatriba ideologica. Occorre però non confondere la produzione della cannabis ad uso terapeutico dalla liberalizzazione della cannabis, che è tutt’altra cosa. Quest’ultimo è un altro tema e si rischia di alimentare il dibattito e radicalizzarlo. Un discorso tutt’altro che utile per nostri concittadini che hanno bisogno di cura”.

In merito, la vicepresidente Santa Sarta del “Comitato Pazienti Cannabis Medica” (che nella puntata di Mi manda Rai3 è anche tra gli intervistati da Alfonso Iuliano, nello specifico nella Villa comunale di Sant’Alessio Siculo-ME) congiuntamente alle associazioni: Canapa Caffè; Deep Green; La Piantiamo; Associazione Cannabis Sociale Libera Trento; Cannabis social club bolzano; Associazione Luca Coscioni; Meglio legale; Associazione Ornella Muti hemp Club; Associazione The Hemp Club Milano; Aisf; Cfu; Mi. Ma. Re; Alma star; hanno scritto al sottosegretario Costa.

«… avendo seguito il suo intervento a “Mi manda Raitre” – scrivono i comitati e associazioni che rappresentano i pazienti della cannabis medica – vogliamo congratularci per la risolutezza e la sensibilità mostrata verso chi soffre: soprattutto apprezziamo la Sua volontà di “risolvere il tema in un arco di settimane” … Le associazioni di pazienti che Le scrivono e che ha conosciuto, vivono questo dramma sulla propria pelle da anni, come riportato nell’ intervento del programma di Rai Tre, e da anni suggeriscono come agire. E’ certo che “bandi” possano e debbano essere lanciati per un ampliamento della fornitura quantitativa e qualitativa di cannabis medica da tutto il mondo … partire immediatamente con progetti “sperimentali” per la produzione e distribuzione di cannabis. Le associazioni sono già in contatto con alcuni istituti Universitari e di ricerca, con aziende private dotate delle strutture più adeguate, per per avviare progetti innovativi, in ambito clinico, di ricerca e tecnologico … i malati hanno assecondato le richieste di affidabilità del Ministero, attraverso la ricerca di partner accademici. I partner sono presenti e disponibili … Le associazioni sono già nelle condizioni di poter fornire analisi di alto livello, della cannabis prodotta da nuovi progetti, attraverso collaborazioni con laboratori privati e universitari. Un’altra finalità è quella di tracciare e facilitare i percorsi di approfondimento sugli impieghi medici della cannabis e adempiere alla esigenza di adeguata formazione del personale sanitario sul tema cannabis medica. Chiediamo che il Ministero della Salute rilasci, alle associazioni in collaborazione con le università, la possibilità di produrre la cannabis medicinale per il proprio fabbisogno interno, in maniera trasparente. Rinnoviamo la richiesta di un incontro immediato, entro il termine del 29 ottobre, visti i termini normativi: un incontro conclusivo, per la firma di un accordo riguardante l’autorizzazione per la coltivazione di cannabis medica per le associazioni, e in linea con l’inquadramento normativo proposto, che sia parte integrante del nuovo decreto, e che possa delineare una nuova filiera della cannabis medica italiana».

Qui la puntata su Facebook e anche su RaiPlay.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Juve Stabia – ACR Messina (1-0). Le foto di ViViCentro

Guarda le foto di Juve Stabia – ACR Messina realizzate dal nostro fotografo Antonio Russo che ci raccontano così la prima vittoria casalinga delle Vespe allenate dal neo tecnico Mister Sottili, all’esordio sulla panchina gialloblè, con i ragazzi di Mister Eziolino Capuano allo stadio Menti di Castellammare di Stabia.

Sfoglia la galleria e trova la tua foto mentre assistevi a questa importante vittoria della Juve Stabia.

Queste le foto dei calciatori protagonisti del match Juve Stabia – ACR Messina e del pubblico presente al Menti:

FORMAZIONI UFFICIALI JUVE STABIA – ACR MESSINA.

JUVE STABIA (4-2-3-1): Sarri; Donati, Tonucci, Cinaglia , Rizzo; Altobelli (Stoppa dal 9° s.t.), Squizzato (Davì dal 36°); Bentivegna (Caldore dal 37 s.t.), Scaccabarozzi, Panico; Eusepi (Della Pietra dal 37° s.t.).

A disposizione: Russo, Todisco, Berardocco, Guarracino, Lipari, Troest, Esposito, Evacuo.

Allenatore: sig. Stefano Sottili.

MESSINA (5-3-2): Lewandowski; Morelli (Da Silva dal 21° s.t.), Carillo, Fazzi, Mikulic, Sarzi Puttini (Russo dal 28° s.t.); Catania (Konate dal 9° s.t.), Damian (Fofana dal 1° s.t.), Simonetti (Balde dal 21° s.t.); Adorante, Vukusic.

A disposizione: Fusco, Fantoni, Di Stefano, Busatto, Celic, Rondinella, Marginean.

Allenatore: sig. Eziolino Capuano.

Angoli 3-2.

Ammoniti: 31° Fazzi (M), 34° Squizzato (J), 47° Altobelli (J), 6° s.t. Davì (J), 12° Konate (M)

Espulsi: –

Marcatori: 14° s.t. Stoppa.

Spettatori: 1.500 circa.

Inchieste Come Bolle Di Sapone Al Sole.. (Lo Piano – Red)

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Siamo quasi tutti “vaccinati”, nulla ci fa paura, neppure le inchieste giudiziarie che nel volgere di pochi giorni si sciolgono come bolle di sapone al sole.

Prendo spunto dall’ultima inchiesta da parte di alcuni magistrati messinesi nei confronti di Cliniche private convenzionate. Dopo mesi di serrate indagini si era giunti alla “conclusione” che queste ultime tramite la complicità di una funzionaria ASL, facessero una sottospecie di “cresta” sulle degenze e sulle cure prestate ai loro pazienti.

A prima botta.

A prima botta, come sempre accade, nell’immediatezza in cui la notizia si diffonde sui social, a caldo sembra che i magistrati abbiano scoperchiato una pentola fumante colma di reati.

Non essendo peccati di gola, se le inchieste avessero il loro giusto epilogo con prove inoppugnabili, i rei verrebbero giudicati in sede penale. Ma come spesso accade non solo a Messina, a distanza di pochi giorni dall’enorme scalpore dovuto alla notizia, le somme che erano state sequestrate, sono state restituite in base alla disposizione del Tribunale del riesame.

Quest’ultimo ha completamente capovolto tutte le conclusioni a cui erano giunti i magistrati inquirenti, che avevano posto il sequestro di alcune somme.

Prima domanda :

Come è possibile che i giudici possano vedere la realtà dei fatti con angolazioni diverse? Come si fa a costruire prove che nel giro di poche ore vengono messe in soffitta da altri giudici?

La magistratura come direbbe un siciliano doc, “peddi coppa” (perde colpi), inutile parlare delle varie inchieste in cui magistrati altolocati sono stati messi in causa. I giornali non solo nazionali ne hanno parlato lungamente, forse nei prossimi anni avremo le risposte giuste.

In ogni caso quando a pagare il prezzo di una giustizia, spesso distratta, è il cittadino onesto, viene da porsi un’altra domanda:
“Sarebbe giusto che il giudice paghi di persona quando distrugge ingiustamente con prove spesso labili la vita di un uomo?” Cadere nel baratro per chi riceve un simile trattamento è facile, lo è di meno a rialzarsi.

Quì non si tratta di cadere e rialzarsi 3 volte sulla polvere e 3 volte sugli altari al pari di un certo Napoleone Buonaparte, per molti comuni mortali, è sufficiente una sola volta per non rialzarsi più.

Per non parlare delle inchieste fiume che vanno avanti per anni e anni, prima che la verità venga a galla, in questo caso qualsiasi risarcimento monetario, non compenserà mai il danno morale subito.

Mancano i giudici, bisognerebbe fare un censimento di quelli che non lavorano. Ve ne sono tanti che per emettere una sentenza tessono la tela peggio di Penelope, per questi ‘esimi’ bisognerebbe fare solo una cosa: mandarli a casa.

Lo so, vi sono tanti giudici che svolgono con serietà il loro lavoro, questa è l’unica speranza che resta per un popolo che da tanti anni si trova spaesato, frastornato da una Giustizia distratta e lacunosa al pari dell’acqua Granda di Venezia.

Inchieste Come Bolle Di Sapone Al Sole.. (Lo Piano – Red) / Lo Piano – Sain Red/ Redazione

 

 

Formula Uno, GP degli USA 2021: le pagelle di Carlo Ametrano

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Formula Uno, le classiche pagelle dello scrittore stabiese Carlo Ametrano intervenuto in esclusiva al termine del GP degli USA vinto da Max Verstappen

 

Formula Uno, GP degli USA 2021: le pagelle di Carlo Ametrano

 

Perché alla fine la Formula Uno è anche strategia. Ed è stata proprio questo il fattore determinante che ha permesso a Verstappen di vincere e chiudere davanti a Hamilton e al compagno di squadra Perez. Su una pista, teoricamente Mercedes, l’olandese vince ancora e si conferma sempre più leader del mondiale. La scelta vincente, quella fatta da Verstappen che, dopo aver perso la prima posizione,  si è voluto fermare  prima del suo rivale in entrambi i pit stop. Nonostante una piccola pressione negli ultimi giri, Hamilton non è più riuscito ad attaccare e a impedire a Verstappen di salire sul gradino più alto del podio.

 

Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno.

 

Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, prima di iniziare con il pagellone ti chiediamo una considerazione sulla gara.

“E’ stata una gara tutto sommato equilibrata. Verstappen ha vinto non con un gran margine su Hamilton. Ma da questo GP credo che Verstappen ne esca molto più forte mentalmente, però mancano ancora altre cinque gare e può succedere davvero di tutto”.

 

Vince Verstappen, sempre più leader: voto?

“Questa non era una pista Red Bull, poteva forse accontentarsi anche di una seconda posizione, però lui ha la vittoria nel DNA. Voto 10 e lode”.

 

Dodici punti che separato Hamilton dalla vetta. Voto all’inglese che chiude secondo?

“Lewis sta facendo il possibile, anche se in questa stagione ha vinto di meno rispetto a Verstappen. La strada non è facile per lui, però comunque ci sono ancora cinque gare. Voto 9”.

 

Super gara di Perez, che centra il suo secondo podio consecutivo.

“Perez è un pilota molto forte. Credo che debba ancora migliorare anche se la Red Bull punta su Verstappen. Voto 7.5”.

Fuori dal podio c’è la Rossa di Leclerc, voto?

“Se ti chiami Ferrari non puoi accontentarti di questo posto. Leclerc deve capire che la Rossa non è una scuderia come la Haas. Bisogna comunque fare ancora di più. Voto 6.5”.

 

Quinto Ricciardo, molto positivo per tutto il weekend.

“Ha fatto il possibile ieri. Con lui, il team può lottare per il terzo posto nei costruttori. Voto 6”.

 

Che voto diamo a Valtteri Bottas?

“Di certo questa non è la posizione da mantenere se vuoi aiutare Hamilton. So che ha avuto cinque  posizioni di penalità ma la gara non è stata di grande rimonta. Voto 6”.

 

Settimo Sainz, autore di una gara molto combattuta.

“Non mi è piaciuto tantissimo. Poteva fare qualcosina di più, soprattutto nel finale. Voto 5.5”.

 

Un po’ spento in questo GP Lando Norris ottavo: voto?

Non un ottimo risultato se vuoi ambire ad arrivare terzo nel mondiale costruttori col tuo team. Ci si aspettava qualcosa di più. Voto 6″.

 

Nono il giapponese Tsunoda su AlphaTauri.

“Ho sempre creduto nel suo potenziale. E’ davvero molto molto forte e ieri ha portato a casa punti importantissimi per la scuderia. Ne sentiremo parlare molto e per questo gli do 8”.

 

Chiude la top ten l’Aston Martin del buon Sebastian Vettel.

“E’ un punto che aiuta lui e anche il team. Voto 6”:

carlo-ametrano-Griglia-di-Partenza.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo. Diamo appuntamento a tutti in nostri lettori per i voti del prossimo GP di Formula Uno che si correrà dunque in Messico tra due settimane. Prima di chiudere ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

 

“Ci tenevo a ringraziare la famiglia Odeon, composta da due persone fantastiche e meravigliose come Filippo Gherardi e Martina Renna. Far parte della loro trasmissione in un’emittente come Odeon per me può essere solamente motivo di orgoglio. Non dimentichiamoci infine anche il mio caro Senna Day che si terrà il 30 aprile alle Cantine Zuffa di Imola”.

 

Se vuoi riascoltare tutta l’intervista telefonica di Carlo Ametrano, è possibile farlo semplicemente cliccando play sul lettore multimediale che segue: https://chirb.it/D6pMak

Juve Stabia, Berardocco e Scaccabarozzi rinnovano fino al 2023

Juve Stabia, definito oggi il prolungamento di contratto di due elementi fondamentali del centrocampo gialloblè: si tratta di Luca Berardocco, classe 1991, e di Jacopo Scaccabarozzi, classe 1994, entrambi al loro secondo anno in gialloblè.

Entrambi i centrocampisti hanno prolungato il loro contratto con il sodalizio stabiese fino al 30 giugno 2023, a conferma della bontà del progetto e del fatto che i due calciatori si siano trovati benissimo nella piazza stabiese e in questa squadra.

Proprio ieri nella consueta rituale conferenza stampa post-gara, il direttore sportivo delle Vespe, Raffaele Rubino, al collega che gli chiedeva se esistessero alcune problematiche relative al rinnovo del contratto di alcuni calciatori delle Vespe, così rispondeva: “Credo siano pochi i giocatori che hanno una posizione contrattuale da valutare. Avranno modo di dimostrarlo e farò le giuste valutazione. Non è il momento però di fare queste considerazioni”. 

Anche in questa ottica quindi importante la conferma fino al giugno 2023 del metronomo del centrocampo gialloblè, Luca Berardocco, nonchè di Scaccabarozzi, ieri impiegato da mister Stefano Sottili da sotto punta nel modulo tattico 4-2-3-1.

Di seguito il comunicato ufficiale della Juve Stabia circa il prolungamento di contratto di Luca Berardocco e Jacopo Scaccabarozzi fino al 2023.

“La S.S. Juve Stabia comunica di aver perfezionato il prolungamento di contratto con i calciatori Luca Berardocco, classe ’91, fino al 30 giugno 2023, e Jacopo Scaccabarozzi, classe ’94, fino al 30 giugno 2023.

S.S. Juve Stabia. 

 

 

 

Covid: a Belpasso plesso scolastico in dad per contagi in aumento

 

 

A Belpasso, in quel  di Catania, la situazione Covid non accenna a quietarsi. Nel plesso scolastico centro – “Madre Teresa di Cacculta” – si sono verificati tanti casi di positività tra gli alunni di svariate classi. Forse a causa di qualche inopportuna festicciola di compleanno organizzata da improvvidi genitori.

 

Il risultato è stato la diffusione del panico tra insegnati e genitori che – vaccinati o no – sono corsi a sottoporsi al consueto tampone. Valutata la situazione dal punto di vista sanitario, il sindaco Daniele Motta, ha emesso una ordinanza (n. 110/21) con la quale dispone la chiusura del plesso scolastico in sofferenza, a partire da oggi 25 ottobre fino a venerdì 29.

 

“Questa decisione è frutto, come sempre, di interlocuzione tra scuola ed enti (preposti),  in particolare l’ASP che ha dato parere positivo alla chiusura della scuola, mediante una nota del Commissario G.Liberti”, ci tiene a precisare il primo cittadino sulla sua pagina FB.

 

Il sindaco ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, affermando: “Sappiamo che in parte questa circostanza è stata causata da una enorme “leggerezza”… ebbene, non ce lo possiamo permettere e soprattutto dobbiamo mirare a vivere un inverno migliore rispetto a quello che abbiamo vissuto l’anno scorso, in salute e in sicurezza”.

 

Conclude facendo ”appello, per l’ennesima volta, alla massima prudenza da parte di tutti, perché a prescindere da come la pensiamo in fatto di vaccini, il virus è ancora fra noi e agisce in maniera subdola”.

 

E, per fugare ogni facile insinuazione vacanziera, alla fine posta un: “ NB – negli altri plessi del territorio (comunale) la situazione “contagi” non è tale da giustificare la chiusura”. Come a sottolineare che la decisione è scaturita “dalla effettiva necessità di prudenza di cui ha bisogno adesso la situazione del Circolo ‘Madre Teresa di Calcutta’ ”.

 

Nel frattempo nella giornata di venerdì, presso la palestra della scuola, sarà possibile sottoporsi gratuitamente al tampone e su base volontaria. Nell’intento di valutare l’andamento del contagio e – nel contempo – aiutare la popolazione a gestite l’ansia da contagio ed il panico da malattia.

 

La sospensione delle lezioni in presenza ed i giorni di vacanza per la festività di Ognissanti, consentirà di effettuare la pulizia straordinaria dell’edificio scolastico e la idonea disinfezione anti-Covid.

 

 

// Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia

10 misure cautelari per associazione mafiosa, estorsione e spaccio

Alle prime ore di stamattina, a San Giuseppe Jato (PA) e a San Cipirello (PA), i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monreale, con l’Operazione ‘’Jato Bet’’, hanno dato esecuzione a n.10 provvedimenti cautelari (8 in carcere, 1 domiciliare e 1 della sospensione dall’ufficio o servizio) emessi dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Palermo sulla base delle risultanze investigative emerse al termine dell’indagine dei militari e diretta da un pool di Magistrati della locale Direzione Distrettuale Antimafia, coordinati dal Procuratore Aggiunto Salvatore DE LUCA, per le ipotesi di reato di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, cessione di sostanze stupefacenti e accesso abusivo a sistema informatico.

Le condotte di reato contestate agli indagati, 6 dei quali vengono ritenuti affiliati alla famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato (inquadrata nell’omonimo mandamento mafioso), sono relative al periodo compreso tra il febbraio 2017 ed il novembre 2019, durante il quale il Gruppo Carabinieri di Monreale ha condotto il monitoraggio degli assetti criminali interni allo storico mandamento mafioso jatino per come ridefinitisi nel periodo successivo alla conclusione delle manovre investigative di contesto convenzionalmente denominate ‘Nuovo Mandamento’ (2013), ‘Quattro.Zero’ (2014), ‘Montereale’ (2016) e ‘Nuovo Papa’ (2017).

Secondo quanto ritenuto nel provvedimento cautelare sulla base di gravi indizi, gli associati hanno esercitato il controllo del territorio attraverso:

  • la realizzazione di estorsioni nel territorio del Comune di San Giuseppe Jato (in particolare in danno di un centro scommesse), devolvendo gran parte dei proventi derivanti da tali attività illecite in favore delle famiglie degli associati detenuti;
  • l’espansione imprenditoriale nel settore edilizio, attraverso il conseguimento di diversi appalti, sia nella valle dello Jato che a Palermo (gli associati jatini sono entrati in relazione con esponenti di famiglie mafiose del centro e gli corrispondevano somme di denaro quali ‘messe a posto’ per lavori di edilizia privata eseguiti nelle zone di rispettiva operatività);
  • la cessione di sostanze stupefacenti del tipo hashish tra i territori di Palermo (mandamenti mafiosi di Santa Maria del Gesù e Porta Nuova) e San Giuseppe Jato.

Le attività di indagine hanno consentito, in particolare, di fornire concreti indizi circa quanto accaduto all’indomani dell’arresto di BRUNO Ignazio, capo del mandamento mafioso di San Giuseppe JATO, e di SIMONETTI Vincenzo, suo autista e consigliere, avvenuti, rispettivamente, nelle operazioni di polizia convenzionalmente denominate ‘Quattro.Zero’ e ‘Montereale’.

I due uomini d’onore, anche durante la loro detenzione, hanno mantenuto stabili contatti con gli altri associati oggi destinatari del provvedimento cautelare. In particolare, le comunicazioni avvenivano con ALAMIA Calogero (nipote di ALAMIA Antonino, elemento di vertice della famiglia mafiosa di San Giuseppe Jato e già individuato quale ‘cassiere’ del citato mandamento mafioso, attualmente detenuto), cui viene contestato il ruolo di promotore dell’organizzazione dal luglio del 2018, e LICARI Maurizio.

Gli altri indagati per associazione mafiosa, tutti in qualità di partecipi, sono TINJALA Nicusor, BOMMARITO Giuseppe, storico esponente di ‘Cosa Nostra’ e già condannato a 10 anni e 6 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso ed estorsione (sentenza divenuta irrevocabile nel 2006), ed i figli BOMMARITO Calogero e BOMMARITO Giuseppe Antonio. Il provvedimento eseguito oggi colpisce anche GIANGRANDE Massimiliano (al quale non viene però contestato il reato associativo).

Vicenda sintomatica del controllo territoriale esercitato da ‘Cosa Nostra’ a San Giuseppe Jato è quella relativa all’estorsione in danno del gestore di un centro scommesse di quel Comune. In più circostanze, tra cui le festività di Pasqua del 2017, l’uomo ha consegnato agli indagati LICARI Maurizio, BOMMARITO Giuseppe Antonio e TINJALA Nicusor somme di denaro utilizzate sia per alimentare la ‘cassa’ della famiglia mafiosa che per supportare i detenuti associati attraverso il sostentamento delle rispettive famiglie.

Inoltre, è stato possibile documentare l’autorevolezza del capo famiglia ALAMIA Calogero all’interno di ‘Cosa Nostra’ jatina. Solo grazie al suo intervento, infatti, è stato possibile ricomporre, nell’estate 2018, gravi contrasti tra membri della famiglia mafiosa che ambivano alla ‘reggenza’ della stessa. Tale spaccatura si sarebbe poi ricomposta solo grazie alla pressione esercitata dall’ALAMIA, il quale avrebbe sollecitato gli associati a mantenere l’unità per non compromettere il potere della famiglia sul territorio.

Infine, tra i destinatari del provvedimento cautelare eseguito vi è il già Comandante della Polizia Municipale di San Giuseppe Jato (oggi in pensione), al quale è stata applicata la misura della sospensione dall’ufficio o servizio.

A lui viene contestato di essersi introdotto abusivamente nel sistema informativo dell’ACI per verificare l’intestatario della targa di un veicolo da cui erano stati scaricati rifiuti edili in un’area di quel centro monitorata da telecamere comunali. Nel dettaglio, il pubblico ufficiale avrebbe riferito, per sua iniziativa, l’esito dell’accertamento informatico svolto all’indagato BOMMARITO Giuseppe Antonio, consentendogli di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi.

Adduso Sebastiano

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25 Ottobre 2021 Sgominata una delle più fiorenti piazze di spaccio in città e provincia: 6 arresti

Sgominata dalla Polizia di Stato di Palermo. La banda aveva un ambiente non ostile e nascondeva la droga sui tetti degli esercizi commerciali e appartamenti

Sgominata una delle più fiorenti piazze di spaccio in città e provincia: 6 arresti

Sgominata dalla Polizia di Stato di Palermo. La banda aveva un ambiente non ostile e nascondeva la droga sui tetti degli esercizi commerciali e appartamenti

Nel corso della notte, con arresti e sequestri, la Polizia di Stato di Palermo ha assestato un duro colpo a quella che è considerata una delle tradizionali e più fiorenti piazze dello spaccio “al minuto” della città e dell’intera provincia palermitana, quella allocata in via Di Vittorio, allo Sperone.

6 le persone arrestate. Tre sono finiti in carcere e tre ai domiciliari con l’obbligo di uso del braccialetto elettronico.

La banda rappresentava un assoluto punto di riferimento perché luogo di rifornimento istantaneo per assuntori e “clienti”, provenienti da altri quartieri cittadini o dalla parte orientale della provincia palermitana che riescono a procurarsi lo stupefacente con rapidi blitz nel popoloso e periferico quartiere, giungendo alle porte del capoluogo senza lunghe e pericolose soste nel suo tessuto metropolitano.

I poliziotti del Commissariato di P.S. “Brancaccio” hanno calcolato un approssimativo giro d’affari, giornaliero, legato a questa piazza di spaccio, di 5000,00 euro, circa.

L’epicentro della instancabile attività di spaccio è stato registrato nei pressi di un noto bar dello Sperone.

Qui le telecamere della Polizia di Stato hanno registrato l’avvilente attitudine dei malviventi a muoversi nel contesto di un ambiente a loro certamente non ostile con nascondigli per lo stupefacente ricavati sui tetti degli esercizi commerciali, in cavità naturali del terreno o addirittura calati dagli appartamenti attraverso tradizionali panieri, trasformati in contenitori di droga.

Adduso Sebastiano

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Sorrento tenace a Molfetta: rossoneri salvati dal dischetto

Cacace risponde a Cappiello a pochi minuti dal 90’ e tiene a galla il Sorrento al “Poli”. I rossoneri giocano la loro miglior gara sul piano tattico. Esordio in maglia costiera per Rizzo.

Un punto è sempre un punto, e se c’è bisogno di far cassa non si butta via niente. Lo sa bene il Sorrento, che dopo la brutta sconfitta di Rotonda ha viaggiato nuovamente fuori regione. In occasione dell’ottava giornata del Girone H i rossoneri sono infatti scesi in campo a Molfetta, per cercare di ritrovare una vittoria che mancava da tre partite.

Al “Poli” la squadra di Cioffi non trova i tre punti, ma un ottima prestazione e un pareggio contro una squadra ambiziosa. Succede tutto nel secondo tempo: al gol del vantaggio biancorosso targato Cappiello controbatte Cacace nel finale. Il calcio di rigore, più volte negato al Sorrento nelle gare precedenti, stavolta è stato l’ancora di salvezza.

MOLFETTA vs SORRENTO: la cronaca

1° TEMPO

Sorpresa tra i titolari rossoneri, in cui campeggia il nome di Rizzo. L’ultimo arrivato in casa Sorrento scende subito in campo per sostituire lo squalificato Mezavilla. Di ritorno anche Cassata, che ha scontato la squalifica di tre giornate, schierato in coppia con Gargiulo. Costieri con il lutto al braccio nel ricordo di Giuseppe Porrino, storico portiere rossonero scomparso a poche ore dal match.

Nel primo quarto d’ora è il Sorrento a far la partita, il Molfetta prova timidamente a farsi vedere in avanti con una conclusione altissima di Fedel. Il primo sussulto sorrentino arriva al 12’ con un destro da fuori del solito La Monica che sfila a lato. Al 23’ clamorosa l’occasione capitata sui piedi di Gargiulo, Cassata galoppa sulla sinistra e serve in area l’attaccante santagatese che sbaglia totalmente la conclusione, troppo debole.

Al 31’ costieri ancora pericolosi con Rizzo, bravo a saltare Fedel e ad affondare in area ma meno preciso nel tiro, lontano dallo specchio. Complessivamente il Sorrento gioca un buon primo tempo, mantenendo il pallino del gioco. Ma il rischio è dietro l’angolo, prima dell’intervallo De Col trova Pozzebon in area che incorna verso Volzone, il portiere rossonero compie un vero miracolo tra i pali. Il risultato resta così fisso sullo 0 a 0.

2° TEMPO

L’inizio di ripresa è privo di emozioni, nessuna delle due squadre si espone. Il Sorrento è compatto e riparte bene. Al 61’ La Monica batte una punizione in area, causata da un retropassaggio che Viola blocca con le mani, il tiro potente sbatte però contro la nutrita barriera posizionata dai padroni di casa. Vantaggio Molfetta al 73’: Cappiello sfrutta la sponda di Pozzebon e sorprende Volzone con un tiro al volo dai venti metri.

A questo punto i pugliesi provano a difende con le unghie e con i denti il risultato. Il Sorrento non ci sta, e negli ultimi dieci minuti continua ad attaccare mostrando una buona tenuta fisica. Al 80’ Cassata tenta la conclusione a giro col destro, di poco alta, preceduta da un altro tentativo di mancino bloccato a terra da Viola.

Gli sforzi dei costieri sono premiati quando, a pochi giri di lancette dal 90’ un fallo di mano in area di Rafetraniaina, poi espulso per proteste, sul tiro di De Marco porta Cacace sul dischetto. Il capitano rossonero non sbaglia e acciuffa il pareggio. Lo stesso Cacace viene poi espulso durante il recupero per una brutta trattenuta su Pizzutelli. La conseguente punizione dal limite non sortisce però gli effetti sperati per i padroni di casa. Pari e patta al “Paolo Poli”.

TABELLINO

MOLFETTA-SORRENTO 1-1 (Cappiello (M) 73’, Cacace rig. 88’)

MOLFETTA (3-5-2): Viola; Pinto, De Gol, Dubaz; Rafetraniaina; Boccadamo, Legari, Pizzuttelli, Fedel; Pozzebon, Cappiello (77’ Camara). A disposizione: Rollo, Cianciaruso, Gjonaj, Demoleoni, Caputo, Semiao, Romio, Traore. All: Bartoli

SORRENTO (3-5-2): Volzone; Rizzo (77’ Sosa), Cacace, Mansi; Manco, La Monica (77’ Procida), Virgilio, De Marco, Romano; Cassata, Gargiulo. A disposizione: Del Sorbo, Ferraro, Cesarano, Marciano, Selvaggio, Diop, Acampora. All: Cioffi

Arbitro: Stabile di Padova (Bosco-D’Ettorre)

Ammoniti: Pizzutelli, De Gol (M), De Marco, Rizzo, Cassata (S)

Espulsi: Rafetraniaina (M) 43’ s.t., Cacace (S) 90’+4

Note: giornata calda, spettatori 500 circa con sparuta rappresentanza ospiti.

Recuperi: 2’ p.t., 6’ s.t.

Givova Scafati a valanga sulla Top Secret Ferrara: al PalaMangano è 97-75

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La squadra gialloblu vince e convince contro il team di coach Leka. Il successo tra le mura amiche blinda il primo posto nel girone rosso.

Quattro vittorie dopo quattro giornate di campionato: meglio di così non poteva iniziare il campionato di serie A2 Old Wild West della Givova Scafati, che dopo aver superato nell’ordine l’Allianz Pazienza San Severo (in trasferta), l’Atlante Eurobasket Roma (in casa) e la Next Nardò (in trasferta), stavolta ha fatto un sol boccone anche della Top Secret Ferrara, superata 97-75 tra le mura amiche del PalaMangano.

La formazione estense, orfana degli infortunati Fabi e Zampini, è rimasta praticamente in partita solo un quarto di gioco. Poi, già nel secondo quarto, è stata la compagine dell’Agro a menare le danze, a dettare i ritmi e a costruirsi il successo con un mega parziale di 28-14, che ha letteralmente diviso in due la contesa. Ogni successivo e strenuo tentativo dei viaggianti di rimettere in piedi la sfida è cozzato contro il muro difensivo di capitan Rossato e soci, che hanno avuto il merito, nonostante qualche leggero colpo a vuoto, di restare sempre con la testa nella partita, trovando un diverso protagonista nei vari frangenti del match che in maniera meritata, in virtù dell’energia e della fisicità in difesa ed a rimbalzo, è andata ad appannaggio degli scafatesi, che restano così a punteggio pieno e in vetta alla classifica del girone rosso.

LA PARTITA

Il ferrarese Mayfield inizia la sfida di gran carriera, portando i suoi avanti 0-4 in meno di un minuto. La risposta gialloblù è veemente: con grande ritmo ed intensità, la Givova Scafati ribalta il punteggio (9-7 al 3’) e, con Ikangi particolarmente ispirato, prova ad allungare (15-9 al 6’). Il rientrante Vencato (all’esordio stagionale) si erge a protagonista e tiene i suoi a galla (17-14 al 7‘). Coach Rossi ruota tutti gli uomini a sua disposizione (tranne l’under Grimaldi), tenendo in campo sempre forze fresche (bene Ambrosin), scelta che gli permette di chiudere in vantaggio 24-17 la prima frazione.

Un ottimo Vildera non basta alla Top Secret per riuscire a ridurre le distanze in avvio di secondo quarto, anche perché dalla parte opposta è Ambrosin a fare pentole e coperchi, tanto da portare in doppia cifra il vantaggio gialloblù (34-24 al 14’). Col trascorrere dei minuti, il divario resta invariato, nonostante i tentativi dei viaggianti di ridurre le distanze (39-29 al 17’). Tra le fila della Givova Scafati, tocca stavolta a Daniel interpretare la parte del leone: è lui a sospingere i compagni avanti 47-31 al 19’ e addirittura 52-31 all’intervallo, grazie ad una tripla di Ikangi sulla sirena.

Riccardo Rossato prova il tiro da tre durante Givova Scafati vs Top Secret Ferrara

In avvio di ripresa, i due statunitensi di Ferrara Mayfield e Pacher provano a prendere per mano i compagni, stringendo la forbice del divario ed approfittando di qualche indecisione avversaria (60-43 al 24’). I ragazzi di patron Longobardi (bene Cucci e De Laurentiis) non si lasciano sopraffare, tengono comunque bene il campo e cercano di gestire al meglio l’importante vantaggio accumulato (69-47 al 28’). I ritmi sono più compassati ed il gioco spezzettato dai continui fischi arbitrali, ma ciononostante i padroni di casa, nonostante qualche errore di troppo, conservano un buon margine di vantaggio anche al termine della penultima frazione di gioco (73-54).

Petrovic e Vencato accorciano ulteriormente le distanze nei primi due minuti dell’ultimo quarto (73-58) e danno l’impressione di potersi spingere oltre. Corre ai rimedi coach Rossi, chiamando time out e strigliando i suoi uomini, che rispondono alle sollecitazioni del loro tecnico e riportano le distanze sul +20 a metà periodo (83-63). Monaldi in cabina di regia gestisce al meglio ritmo e, coadiuvato da Clarke, tiene a debita distanza l’avversario (90-65 al 37’). Gli ultimi minuti sono solo per le statistiche: il tabellone elettronico, alla fine, segna 97 -75.

LE DICHIARAZIONI

Coach Alessandro Rossi: «Abbiamo fatto una partita intensa e solida su entrambi i fronti del gioco ed interpretato bene le direttive per limitare il loro attacco che, al netto dei problemi che hanno, resta molto prolifico. Continuiamo ad avere grande rispetto di Ferrara, che di sicuro, appena rimetterà in ritmo i giocatori infortunati, riuscirà ad emergere. Noi siamo riusciti a mettere la partita sui binari dell’energia, fisicità e controllo dei rimbalzi, che ci ha permesso di vincere. Ognuno dei miei ragazzi ha dato il proprio contributo per il successo. Nel secondo quarto ci siamo presi un buon vantaggio grazie alla possibilità di disporre di una rosa ampia: ognuno si è fatto trovare pronto. Ora ci godiamo questa vittoria e guardiamo al futuro con ottimismo. Mobio? Dobbiamo effettuare il percorso di inserimento, sono certo che ci darà il massimo e sarà sicuramente aiutato dal fatto che la nostra è una squadra molto energica e competitiva».

I TABELLINI

GIVOVA SCAFATI – TOP SECRET FERRARA 97-75

GIVOVA SCAFATI: Mobio 3, Daniel 12, Grimaldi, Parravicini 2, De Laurentiis 13, Ambrosin 12, Clarke 18, Rossato 5, Monaldi 13, Cucci 7, Ikangi 12. Allenatore: Rossi Alessandro. Assistente Allenatore: Nanni Francesco.

TOP SECRET FERRARA: Mayfield 19, Pacher 11, Vencato 8, Fantoni 6, Petrovic 11, Vildera 6, Panni 12, Pianegonda, Filoni 2, Manfrini. Allenatore: Leka Spiro. Assistenti Allenatori: Carretto Marco e Maione Nando.

ARBITRI: Boscolo Nale Enrico di Chioggia (Ve), Puccini Paolo di Genova, Yang Yao Daniele di Vigasio (Vr).

NOTE: Parziali: 24-17; 28-14; 21-23; 24-21. Falli: Givova Scafati 23; Top Secret Ferrara 16. Usciti per cinque falli: Daniel, Ikangi, Filoni. Tiri dal campo: Givova Scafati 37/69 (53,6%); Top Secret Ferrara 26/53 (49,1%). Tiri da due: Givova Scafati 24/39 (61,5%); Top Secret Ferrara 18/38 (47,4%). Tiri da tre: Scafati 12/30 (43,3%); Ferrara 8/15 (53,3%). Tiri liberi: Scafati 10/11 (90,9%); Ferrara 15/20 (75,0%). Rimbalzi: Scafati 38 (11 off.; 27 dif.); Ferrara 25 (3 off.; 22 dif.). Assist: Scafati 21; Ferrara 14. Palle perse: Scafati 10; Ferrara 13. Palle recuperate: Scafati 9; Ferrara 4. Stoppate: Scafati 1; Ferrara 1. Spettatori: 700 circa.

Ordinanza custodia cautelare a Castellammare di Stabia (con video)

Operazione notturna a Castellammare con l’arresto di diversi indagati per vari reati di stampo mafioso

Le indagini

I Carabinieri della compagnia di Castellammare hanno svolto un’operazione atta a trarre in arresto 16 soggetti sui quali pendono forti sospetti di reati di spaccio e detenzione di stupefacenti e associazione di stampo mafioso.

I militari, su ordine della DDA, hanno indagato e scoperto l’esistenza di un grosso giro di attività illecite che un tempo faceva parte del Clan Cesarano; stando agli elementi riscontrati, il gruppo avrebbe tentato di impadronirsi della zona Nord della cittadina attraverso estorsioni ai commercianti e spaccio di droga.

Il gruppo aveva iniziato ad operare nel 2018, e con la scarcerazione nel 2019 di Lambiase Grimaldi Giovanni Battista, il gruppo ha proseguito le sue attività con maggior vigore, forti del vuoto di potere creatosi all’interno del Clan Cesarano.

Le indagini hanno, quindi, riportato l’esistenza del giro di droga gestito dal gruppo, e grazie alle intercettazioni da parte dei militari è stato possibile stroncare le attività.

 

L’esito

 

Una volta raccolti elementi a sufficienza, i Carabinieri sono passati all’azione traendo in arresto numerosi soggetti; 5 di essi sono stati colti in flagranza di reato e trasportati in carcere, altri 6 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari e infine ad altre 5 persone è stato imposto il divieto di dimora nella Regione Campania.

Ordinanza custodia cautelare a Castellammare di Stabia/Antonio Cascone/redazionecampania

Allerta arancione in Calabria e Sicilia: venti di burrasca sud-orientali

Prosegue la marcata fase di maltempo che ha generato l’Allerta arancione in Calabria e Sicilia, con fenomeni in parziale estensione a Puglia e Basilicata, specie sui relativi settori meridionali e ionici.

Questo il Comunicato Ufficiale Urgente della Protezione Civile Nazionale:

Prosegue la marcata fase di maltempo che sta interessando in particolare Sicilia e Calabria, con fenomeni in parziale estensione a Puglia e Basilicata, specie sui relativi settori meridionali e ionici. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quello diffuso ieri.

I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (https://www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede il persistere di precipitazioni intense, a prevalente carattere di rovescio o temporale, sulla Calabria, con fenomeni particolarmente insistenti sui settori ionici; dalle prime ore di oggi, lunedì 25 ottobre, sono previste, inoltre, precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale sulla Basilicata, con fenomeni più intensi sui settori meridionali e ionici.

I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, locali grandinate, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

L’avviso prevede anche il persistere di venti di burrasca, con raffiche di burrasca forte, sud-orientali sulla Calabria, specie sui settori ionici.

Dal primo mattino di oggi, lunedì 25 ottobre, venti di burrasca sud-orientali, con raffiche di burrasca forte, interesseranno anche Puglia e Basilicata, specie sui relativi settori ionici. Attese intense mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per oggi allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico su parte della Calabria e della Sicilia e,  per rischio temporali, riguarderà anche parte della Basilicata; allerta gialla meteo-idro in Puglia e Basilicata.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (https://www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo.

Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

Allerta arancione in Calabria e Sicilia: venti di burrasca sud-orientali / Cristina Adriana Botis / Redazione