Il “Giardino della Memoria” della Polizia di Stato, all’interno del reparto Scorte presso la caserma “Pietro Lungaro” di Palermo, è uno dei luoghi simbolo dentro i quali è racchiusa la teca della “Quarto Savona 15”, ricordo della terribile strage di Capaci, recentemente restaurata ed ospitata nel giardino.
All’opera di manutenzione di quest’area, recentemente portata a termine con indifferibili interventi per esempio di rizollatura, ha collaborato l’Assemblea Regionale Siciliana.
Questa importante collaborazione tra Enti per la concreta ristrutturazione di un luogo del ricordo è quindi anche la migliore metafora della condivisione della memoria, per definizione un bene collettivo.
Per suggellarla, il Questore di Palermo ha ritenuto di presentare l’opera di ristrutturazione nel corso di una formale cerimonia che si è svolta oggi, alle 11:30, alla presenza di autorità locali.
All’evento ha presenziato il Presidente dell’Ars., Onorevole Gianfranco Miccichè.
Maradona ha regalato tante perle ai tifosi del Napoli nei suoi sette anni di permanenza all’ombra del Vesuvio. Ma ce n’è una che è rimasta scolpita perennemente nella memoria dei tifosi partenopei, al di là degli scudetti vinti e della vittoria della Coppa Uefa che ha consegnato il Napoli alla gloria europea qualche anno più tardi.
Pioveva come oggi… Era il 3 novembre come oggi ma del 1985. Qualsiasi tifoso del Napoli, chiunque sia rimasto folgorato dall’epopea maradoniana di quegli anni, e anche chi vi scrive, non sa quantificare quanto pagherebbe pur di salire su una Delorean come quella di Ritorno al Futuro e tornare a quell’istante.
Il 3 novembre 1985 è il giorno in cui venne spostata l’inerzia del calcio italiano. Ma anche il giorno in cui Michel Platini che aveva contribuito a far vincere tutto alla Juventus in campo nazionale e internazionale, dovette iniziare a cedere definitivamente il suo scettro a Diego Maradona.
La Juventus arrivava a quella partita forte di ben 8 vittorie consecutiva che si infransero al San Paolo grazie alla diavoleria di Maradona. Ci sono altre date ben più importanti del settennato maradoniano al Napoli, come quella del 10 maggio 1987 con la vittoria del primo scudetto o quella del 29 aprile 1990 del secondo tricolore così come quella della vittoria in Coppa Uefa, ma quel 3 novembre 1985 è un qualcosa che non si scorda tanto facilmente.
Era il giorno in cui il genio del Pelusa, che si era intravisto l’anno prima, si palesava a tutto tondo come foriero di grandi vittorie che ci sarebbero state di lì a poco.
Cosa accadde con Maradona al San Paolo quel 3 novembre 1985?
Ma cosa accadde di preciso quel giorno? Innanzitutto un diluvio universale, una pioggia battente che proprio come quella di oggi caratterizzò tutti i 90 minuti della grande sfida contro l’odiata Juventus.
In una gara anche spigolosa (espulsi Bagni e Brio al 40° del primo tempo per reciproche scorrettezze) in cui non mancarono le ruvidezze nei confronti del Pibe tartassato per tutta la gara, c’era la netta sensazione che qualcosa di grande stesse davvero per accadere e finire per stravolgere gli equilibri del calcio italiano. La Juventus vinse comunque quel campionato ma quel 3 novembre 1985 si capì che il tricolore stava per fare tappa anche nel golfo di Napoli come puntualmente avvenne l’anno dopo.
Al minuto 75 di quel 3 novembre 1985 il tempo sembrò fermarsi al San Paolo. Il compianto Gaetano Scirea travolse fallosamente Bertoni all’ingresso dell’area di rigore della Juventus. Intorno all’arbitro si accesero le proteste con il Napoli che chiese il calcio di rigore ma il fischietto, sig. Redini di Pisa, fu inamovibile: punizione in area di rigore e da battere di seconda.
E così mentre Eraldo Pecci chiedeva di tirare forte perchè solo in quel modo a distanza ravvicinata dalla barriera si poteva mettere in difficoltà Tacconi, Diego prese il pallone e fece di testa sua dopo un conciliabolo con lo stesso Pecci che è passato alla storia.
“Eraldo, passamela indietro”. “Ma sei matto Diego, come fai a farla passare sopra?” “Tu dammela dietro”. “Diego, da qui non passerà mai”. “Tu non ti preoccupare. Tranquillo, tanto faccio gol lo stesso”.
Maradona aveva già previsto tutto. Aveva già visto nella propria mente il film di quello che poi sarebbe stato un gol epico, sicuramente il più bello sotto ogni punto di vista del suo settennato al Napoli. E così fu. Pecci non la passò neanche in modo perfetto quella palla ma al resto pensò tutto Diego Maradona.
E così il 3 novembre 1985 divenne il giorno in cui vennero sfidate e infrante anche le leggi della fisica con il SUO piede sinistro che toccò la palla come un guanto e con la barriera a nemmeno 4-5 metri. E a tutti i napoletani nel vedere quell’esecuzione dal vivo, come fece anche il sottoscritto sotto il diluvio universale, sembrò di stare assistendo ad una favola.
Ma la vera favola era appena iniziata. Quel 3 novembre 1985 fu l’alba di una favola che poi diventò realtà appena un anno dopo.
Caro Diego Maradona, ovunque tu sia, sappi che quel giorno hai portato al settimo cielo un intero popolo e che quel gol fu talmente divino che in molti, compreso il sottoscritto, pagherebbero non so quanto per prendere in affitto una macchina del tempo, una Delorean proprio come quella di Ritorno al Futuro, per riandare a quell’istante e poter rivivere quel gol scolpito non solo nella memoria dei tifosi azzurri ma di chiunque ami il calcio. Quel calcio di cui Maradona è stato e resta per sempre in eterno la massima espressione.
Sono undici i tifosi del Napoli che, nella sfida contro il Torino, sono accusati di aver scavalcato il settore di curva B inferiore-superiore
Napoli-Torino, avviata procedura per undici tifosi. I dettagli
Per chi pensava che Napoli-Torino potesse chiudersi tre settimane fa, beh, si sbagliava. La sfida infatti del Diego Armando Maradona ha evidenziato ben undici persone accusate di scavalcamento dal settore inferiore di curva B a quello superiore. Sono stati presi provvedimenti ovviamente per i loro atteggiamenti. Ecco il comunicato a riguardo:
“Con riferimento all’incontro di calcio Napoli-Torino del 17 ottobre scorso, la Questura di Napoli ha denunciato 11 persone resesi responsabili di scavalcamento dal settore inferiore della curva B a quello superiore; nei loro confronti è stata anche avviata la procedura per l’emissione del DASPO.
Inoltre, in occasione del medesimo incontro, sono state denunciate 2 persone che, a bordo di un motociclo, avevano acceso un fumogeno mentre percorrevano la tangenziale di Napoli seguendo il pullman della Società Sportiva Calcio Napoli che stava accompagnando la squadra allo stadio.
Anche in questo caso è stata avviata la procedura finalizzata all’emissione del DASPO.
Infine, sono state sanzionate per violazione del regolamento d’uso dell’impianto sportivo due persone che, durante i servizi di pre-filtraggio, sono state trovate in possesso di sostanza stupefacente”.
Primavera 4, la Juve Stabia subisce una sconfitta in casa contro il Messina che comunque non offusca l’ottimo campionato fino a questo momento dei ragazzi di De Martino e Di Pasquale.
Va in vantaggio il Messina con una rete si Maisano al 4° minuto. Pareggiano le Vespette con Sigismondo al 6° del secondo tempo e il gol che decide la partita è realizzato da Petino per il Messina al 16° del secondo tempo.
E’ una sconfitta che comunque non pregiudica niente. Infatti i ragazzi della Primavera 4 della Juve Stabia stanno comunque conducendo un ottimo campionato e dopo 5 gare disputate comandano il Girone D in condominio con Taranto e Turris che hanno disputato una gara in meno.
Di seguito il tabellino del match tra Juve Stabia e Messina per il Girone D del campionato di Primavera 4 terminato con la vittoria dei siciliani per 1-2.
JUVE STABIA – Maresca, Picardi (23′ st Bevilacqua), Cacciuttolo, Nemolato (32′ st Esposito), Puolo, Sigismondo, Balzano (45′ Minasi), Musto (23′ st Esposito G.), Maglione, Aruta (45′ Marzuillo), Damiano. A disp. Martoriello, Mele, Mottola, Crimaldi, Cuccurullo, Tassiero, D’Auria. All. De Martino-Di Pasquale
MESSINA – Raimondi, Nicosia, Spaticchia, Casile, Giuffrida, Zapalà, Santonicito, D’Amore, Sabar (23′ st Silipigni), Marino, Maisano. A disp. Caruso, Ferio, Veca, De Luca, Petino, Frassica, Castiglione, Verdura, Cicala. All. Recita
GOL – 4′ st Maisano (M), 6′ st Sigismondo (J), 16′ st Petino (M)
AMMONIZIONI – Casile (M), Cacciuttolo (J), Musto (J)
ESPULSIONI – /
La Formula Uno sbarca in Messico in vista dell’ultima tripletta dell’anno. Scopriamo insieme tutti gli appuntamenti
Formula Uno, gli appuntamenti del GP del Messico
Ultima tripletta, o meglio, le ultime cinque. Il senso, volendo, poco cambia. La Formula Uno è pronta a tornare in azione con il Gran Premio del Messico. Inizia dunque l’ultimo tour de force che vede la gara di domenica, quella del Brasile e il volo in Qatar. Tre gare che possono, perché no, essere determinanti per una lotta al titolo sempre comunque imprevedibile.
Ora è decisiva
Imprevedibile? Sì, perché a oggi i pronostici in Formula Uno non vengono mai rispecchiati. Basti pensare a due settimane fa, in America. Hamilton, in particolare per la tipologia di tracciato, era un bel po’ favorito a discapito di Verstappen. E invece, sappiamo tutti come è andata a finire. L’olandese ha dimostrato di avere quel qualcosa in più, legato non solo alla vettura, che gli ha permesso di vincere e portare a casa una vittoria che alla fine potrebbe anche essere determinante per la lotta finale.
La terza piazza
Lotta finale che vede anche la Ferrari protagonista. Il team di Maranello è pronto in quest’ultimo scatto per agguantare il terzo posto nei costruttori. Non è chiaramente facile, però secondo molti, quella di Austin sarebbe dovuta essere la pista più complicata per la Rossa. Di fronte però c’è un team come la McLaren che, per quanto possa esser sembrato meno veloce della Ferrari in America, è pronto a difendere quella terza piazza, senza dimenticare gli ottimi piloti(soprattutto Norris) capaci di tirarti fuori dal cilindro la magia quanto meno te l’aspetti.
Gli appuntamenti
I temi, ovviamente, non mancano mai. Ora, spazio agli appuntamenti che riportiamo di seguito:
Comotto, Direttore Generale del Perugia Calcio, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva:
“Dopo il passo falso casalingo con la Reggina è arrivato il pronto riscatto a Ferrara con la Spal. Da Direttore Generale dico che dobbiamo conservare la categoria come primario obiettivo. Troppo importante anche per quello che economicamente è successo andando in serie C, dovendo subito risalire. Poi da ex calciatore, da uno che ama il calcio dico che sognare è una cosa che nello sport ci deve essere, anzi è la cosa più bella sognare noi e far sognare i tifosi. E cercheremo di farlo. E’ evidente ed innegabile che da neo promossa stiamo facendo bene, ma siamo soprattutto confortati da un gioco e da una quadratura di squadra. Contenti del lavoro del mister e dei ragazzi; bello vedere che chiunque entra fa bene. Sono particolari che danno importanza a tutta questa stagione. Per il derby che ritorna ho l’impressione che non bastino i posti che abbiamo. C’è tanta aspettativa come sempre in più in un derby con due squadre che stan facendo bene quest’anno ed entrambe hanno vinto quasi in simbiosi l’anno scorso”.
Su delega della locale Procura della Repubblica, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti di 3 soggetti, destinatari della misura degli arresti domiciliari e della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività d’impresa per la durata di dodici mesi, procedendo contestualmente al sequestro preventivo del capitale di 4 società, nonché di 6 negozi di abbigliamento attivi nel centro di Palermo e Cefalù.
I destinatari del provvedimento cautelare sono CIULLA Cesare (cl. 60), GIANNETTINO Patrizia (cl. 62) e CIULLA Noemi (cl. 94), imprenditori storicamente presenti nel settore della vendita di abbigliamento e accessori, ai quali vengono contestati, nella loro veste rispettivamente di amministratori di fatto e di diritto, i reati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.
Le indagini, condotte dagli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Mercato Capitali con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, nonché attraverso accurati accertamenti contabili, documentali e finanziari, hanno permesso di disvelare un articolato “sistema di società”, ideato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati, frutto di una complessa pianificazione distrattiva, finalizzata a proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società aventi similare compagine societaria e governance nonché coincidenti sedi legali e operative ed identici asset aziendali, che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.
Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda, procedevano a svuotare la società che, lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie.
Con questo schema veniva accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di euro.
Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo affinché li gestisca nell’interesse della collettività, con il compito di garantire la continuità aziendale e mantenere i livelli occupazionali, per preservare i diritti dei lavoratori e della stessa utenza.
NOTA
L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo volte a rafforzare l’azione di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, nonché all’aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto della legge.
Nella mattinata odierna, operatori della Guardia di Finanza di Messina e Taormina e della Polizia di Stato sono stati impegnati nell’esecuzione di cinque misure cautelari interdittive nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di peculato, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e violazioni alla normativa in materia di subappalto.
A dare avvio alle investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, sono intervenute mirate segnalazioni inerenti anomalie nell’affidamento e nella gestione dei servizi e delle attività afferenti il settore acquedotto dell’azienda.
Specificamente, erano stati riscontrati una eccessiva frammentazione dei lavori ed un frequente ricorso alla trattativa privata e/o all’affidamento diretto a favore di un limitatissimo numero di ditte, in palese violazione degli obblighi di evidenza pubblica e del principio di rotazione previsto per gli appalti c.d. sottosoglia che utilizzano la procedura negoziata.
I successivi approfondimenti, quindi, espletati per il tramite di intercettazioni telefoniche ed ambientali, interventi di natura dinamica e di riscontro sul territorio ed acquisizioni documentali, hanno consentito di fare luce, secondo ipotesi d’accusa e che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, su un sistema radicato nel suddetto Ente, connotato dalla cattiva gestione dei poteri e delle prerogative connesse alla funzione pubblica afferente agli affidamenti di lavori e forniture da parte dell’A.S.M. (Azienda Servizi Municipalizzati Taormina) – Settore Acquedotto, il cui esercizio, allo stato delle investigazioni, sarebbe risultato piegato alla realizzazione di interessi di tipo personalistico piuttosto che rispondente ai principi di correttezza, trasparenza ed imparzialità che dovrebbero presiedere all’azione amministrativa.
Nella presente fase delle indagini, che hanno trovato un primo vaglio positivo nel Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Messina, la figura centrale è risultato un funzionario del predetto Ente, responsabile del servizio acquedotto, il quale operava, secondo ipotesi d’accusa, con spregiudicatezza e gestendo in maniera personalistica l’articolazione da lui diretta, tanto da fare mercimonio della funzione ricoperta, per ottenere vantaggi personali.
In svariate circostanze il funzionario, essendo necessario eseguire lavori di scavo per perdite della rete idrica comunale e ripristinare la sede stradale, provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici.
Inoltre, come emergente dall’attività d’indagine svolta dalle Fiamme Gialle e dalla Polizia di Stato, il predetto funzionario si sarebbe appropriato, avendone la disponibilità, di materiale idraulico di proprietà dell’A.S.M. del valore di circa 1.000 Euro e di alcuni contatori in ottone dismessi, vendendoli a terzi per oltre 2.000 Euro e acquistando, con il ricavato, una caldaia e dei radiatori da installare nella propria abitazione.
Da ultimo, allo stesso funzionario è altresì oggetto di contestazione provvisoria l’aver richiesto ad un imprenditore, che accettava, di assumere a tempo determinato il proprio figlio, offrendogli in cambio informazioni sulle offerte presentate da altre ditte concorrenti nelle gare per l’aggiudicazione dei lavori ed annullando procedure già concluse, al solo fine di favorirlo.
Sulla scorta del quadro indiziario così raccolto, salvo diverse valutazioni giudiziarie nei successivi livelli e fermo restando il generale principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, il competente Tribunale di Messina disponeva nei confronti del funzionario indagato la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno, con interdizione, per il medesimo periodo, dello svolgimento di tutte le attività inerenti al pubblico ufficio o servizio da lui ricoperto; parimenti, nel medesimo ambito, venivano disposte ulteriori quattro misure cautelari del divieto temporaneo di contrattare con la P.A. nei confronti di altrettanti imprenditori, nella misura variabile da sei mesi a 10 mesi.
Al rintraccio ed alla notifica dei provvedimenti hanno proceduto, per la Polizia di Stato, la Squadra Mobile della Questura di Messina, insieme al Commissariato di Taormina, e per la Guardia di Finanza, il G.I.C.O del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, unitamente alla Compagnia di Taormina.
L’OPINIONE
Rilevante, per chi ancora può e vuole capire, la puntualizzazione delle Forze dell’Ordine “… provvedeva con affidamento diretto ad incaricare ditte, i cui titolari erano ovviamente compiacenti, senza la previa consultazione di altre imprese e, quindi, in violazione alla normativa in materia di appalti pubblici”. Risaputamente quella è l’annosa velata prassi un po’ ovunque, specialmente negli Enti locali. Una “regola” non scritta quanto pure non penalmente timorosa nelle leggi votate dal sistematico sistema politico-parlamentare (e figurarsi). A detta di molti non basterebbero alcuni milioni di agenti in Italia per potere far rispettare quanto tra l’altro evidenziato anche dall’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) e dalla Giurisprudenza, ovverosia che si deve rispettare il criterio della “rotazione”. Il cittadino intellettualmente onesto, indipendente e civile non può più neanche forzosamente – per rimozione governativa e parlamentare in anni addietro – partecipare efficacemente alla Cosa pubblica del suo Comune, altrettanto è disarmato, salvo assumersi ritorsioni e rischi di ogni genere anche per i propri familiari, innanzi alla trasversale arcinota corruzione pressoché legalizzatasi e sindacalizzatasi nel sistema pubblico-politico italiano e siciliano con rispettivi innumerevoli seguiti clientelari, familisti, nepotisti, elettorali, di voto per scambio sociale e ”altro”. Pertanto il cittadino per vivere se non anche sopravvivere, davanti a tale “esercito” spesso unicamente assiste, ingoia e subisce così implicitamente assoggettandosi. Se non fosse per il freno delle indagini come quella sopra, saremmo di tutta evidenza molto peggio di certi noti Stati, poiché da noi, in modo lampante, tutto anche il “marcio”, dagli scranni più alti fino all’ultimo sgabello, è innanzitutto edulcorato, imbellettato, magniloquente e ipocrita.
Juve Stabia e Bari, si sono affrontate in gare di campionato allo stadio Romeo Menti di Castellammare quattro volte; due vittorie per i gialloblù un pari ed una vittoria biancorossa avvenuta appena otto mesi fa nell’unico incontro disputatosi in terza serie dopo i precedenti tre in cadetteria.
Questi i dettagli:
– 2011 / 2012 – Campionato Nazionale di Serie BWin
15 ottobre 2011 – 11° giornata d’andata: JUVE STABIA – BARI 1– 0 (arbitro Emilio Ostinelli di Como) Marco SAU su calcio di rigore.
– 2012 / 2013 – Campionato Nazionale di Serie BWin
13 ottobre 2012 – 9° giornata d’andata: JUVE STABIA – BARI 2 – 1 (arbitro Francesco Castrignanò di Roma 2) doppietta di Jerry Uche MBAKOGU (JS) intervallato dalla rete di Caputo (B).
– 2013 / 2014 – Campionato Nazionale di Serie B EUROBET
7 dicembre 2013 – 17° giornata d’andata: JUVE STABIA – BARI 1 – 1 (arbitro Maurizio Ciampi di Roma 1) Bertrand Yves BARAYE (JS) e Marotta (B).
– 2020 / 2021 – Campionato Nazionale di Serie C girone ‘ C ‘
3 marzo 2021 – 9° giornata di ritorno: JUVE STABIA – BARI 0 – 2 (arbitro Daniele Perenzoni di Rovereto) doppietta di Marras.
Piove nuovamente sul bagnato in casa Ischia. Ugo Invernini appena entrato in campo contro il Mondragone è dovuto uscire in barella in seguito ad uno scontro di gioco con l’ex di turno Alvino. Il possente attaccante isolano, nel momento della caduta e del contrasto con l’esterno casertano ha avvertito una fitta al ginocchio destro che si è leggermente gonfiato. Nella giornata di oggi, o massimo giovedì, Invernini sarà sottoposto a risonanza magnetica che sancirà l’entità del danno: se si tratta di una semplice distorsione o se ci sarà l’interessamento al legamento collaterale.
Mister Iervolino spera che non sia nulla di grave, anche perchè a questo punto gli uomini a disposizione sono veramente contati. Non è finita qui anche perchè Matteo Arcamone nella gara giocata con la Juniores nel derby contro il Barano (vittoria per 1-0) è dovuto uscire per un pestone. Alla ripresa degli allenamenti erano assenti Trani, Pistola, Pesce, Di Meglio e Florio, oltre ai lungodegenti Impagliazzo e Angelo Arcamone.
Nel prossimo turno del campionato di Eccellenza, ottava giornata le tre isolane giocheranno tutte e tre sabato in contemporanea. Sabato 6 novembre ore 14:30 in campo Barano-Ercolanese al “Di Iorio”, Real Forio-Puteolana al “S.Calise” e anche Maddalonese-Ischia.
Gianfranco Pilato non è più il responsabile tecnico del Real Forio. Lo ha reso noto il club biancoverde con una breve nota sui canali ufficiali. “Il Real Forio 2014 rende noto che il rapporto con il Responsabile Area Tecnica, Gianfranco Pilato, è stato risolto consensualmente. La società ringrazia Pilato per il lavoro svolto, mostrando indiscutibili doti umane e professionali, e gli augura le migliori fortune professionali per il futuro”.
Non si tratta di nessun colpo di scena, anzi lo stesso Pilato già qualche settimana fa aveva avuto un momento di riflessione. Sicuramente non c’era la sintonia con lo staff tecnico e stesso la dirigenza e per questo ha deciso di farsi da parte.
Intanto il mercato del Real Forio, come anticipato nei giorni scorsi dallo stesso vice presidente Amato, è ancora aperto. La società, insieme all’allenatore Leo, sta lavorando per arrivare a un paio di calciatori esperti per la precisione un difensore e un centrocampista. Occhio ai primi tagli in rosa, dove potrebbe esserci quello di Moschini, giovane attaccante esterno l’ultimo arrivato in casa foriana qualche giorno fa.
I Carabinieri hanno svolto un servizio sul territorio per individuare chi percepisce il reddito di cittadinanza senza i requisiti.
Diversi arresti e denunce per irregolarità sul reddito di cittadinanza
Indagini ad ampio spettro
In un periodo come questo, in cui si sta riprendendo man mano a ritornare nei posti di lavoro, non mancano ancora quei furbetti che cercano di eludere il sistema legislativo; sono stati riscontrati numerosi casi di truffa allo stato in diverse zone della provincia di Napoli.
I Carabinieri hanno indagato sull’intero territorio, riscontrando un numero esorbitante di casi di irregolarità; al momento se ne contano più di 2mila, e tutte riguardano lavoratori abusivi e truffatori che percepiscono illegalmente il reddito di cittadinanza.
La collaborazione con l’INPS e l’ispettorato del lavoro ha permesso la scoperta delle irregolarità e la presa di provvedimenti; tra i casi più eclatanti vi è quello di un 46enne di Castellammare di Stabia, che, fingendosi straniero, ha presentato richiesta per il reddito di cittadinanza esibendo un documento falso.
L’uomo è stato beccato e arrestato dai Carabinieri della sezione radiomobile locale.
Un altro caso riguarda invece un 41enne di Cardito che da 7 aprile 2020 percepisce il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto in quanto agli arresti domiciliari; egli dovrà ora rispondere di truffa aggravata ai danni dello stato oltre al provvedimento già in corso.
Tra i denunciati spuntano anche nomi noti alle forze dell’ordine di affiliati alla criminalità organizzata; spicca uno degli esponenti del clan Frizziero, il quale percepiva indirettamente il reddito di cittadinanza attraverso la moglie pur trovandosi agli arresti domiciliari per associazione di stampo mafioso.
Si tirano le somme
Tra lavoratori in nero, parcheggiatori abusivi e camorristi che aggirano le leggi sono stati trovati numerose irregolarità da parte delle forze dell’ordine; l’operazione è stata corposa e ha dato ottimi riscontri, anche se lungi dall’essere completamente conclusa.
Nonostante i buoni propositi iniziali attorno al reddito di cittadinanza, come al solito alcuni soggetti presunti furbi hanno ben pensato di studiare un modo per lucrare alle spalle di persone e famiglie più bisognose; se tutti questi truffatori impiegassero in modo costruttivo un decimo dell’impegno che mettono nel fregare il prossimo, probabilmente l’Italia avrebbe in casa molti papabili premi Nobel.
La notizia del numero esorbitante di truffatori mette tristezza e diffonde sfiducia, ma il lavoro delle autorità può, in parte, essere consolatorio; verrà il giorno in cui i truffatori non affliggeranno più la società, e quel giorno sarà un bel giorno per tutte quelle persone che pensano a mandare avanti la famiglia in modo onesto e pulito.
Reddito di cittadinanza; operazione per individuare i truffatori/Antonio Cascone/Redazione Campania
PROBABILI FORMAZIONI SHERIFF-INTER – Va di scena allo “Sheriff Stadium”, la gara valida per la 4ª giornata di Champions League tra Sheriff e Inter. I nerazzurri sognano il primo posto nel girone, ma una vittoria è fondamentale per tener vive le speranze qualificazione.
Probabili formazioni Sheriff-Inter, Champions League
Probabili formazioni Sheriff-Inter. Mezza stagione nerazzurra passa dalla Moldavia, più precisamente da Tiraspol, dove Sheriff e Inter si affrontano per sognare la qualificazione agli ottavi. Se per la squadra di casa arrivare a questo match con tali sogni era impensabile, per i nerazzurri è l’obiettivo minimo e, con una sconfitta, lo scenario diverrebbe drammatico. La qualificazione passa per la vittoria e l’Inter, che proprio due settimane fa a San Siro, ha rilanciato la propria candidatura a uno dei primi due posti del girone, oggi ha l’obbligo di vincere per superare in classifica lo Sheriff e sperare in un harakiri del Real Madrid, così da agganciare, almeno il primo posto. Ecco le probabili formazioni Sheriff-Inter.
Sheriff Tiraspol
Dopo le prime due vittorie contro Shakhtar e Real Madrid, lo Sheriff ha perso la sua prima in Champions a San Siro contro i nerazzurri, dove erano anche riusciti a rimontare lo svantaggio, prima di crollare sotto i colpi di Vidal e De Vrij. L’11 da schierare è il solito, con giusto qualche appunto: Celeadnic dal primo minuto, con Fernando Costanza, Arboleda, Dulanto e Cristiano in difesa. A centrocampo, pronto Thill, autore del gol del momentaneo pareggio in quel del Meazza. E sarà affiancato da Addo, in mediana, mentre Traoré, Kolovos e Castaneda spazieranno alle spalle dell’unica punta, Bruno Souza.
SHERIFF (4-2-3-1): Celeadnic; Fernando Costanza, Arboleda, Dulanto, Cristiano; Addo, Thill; Traoré, Kolovos, Castañeda; Bruno Souza. All. Vernydub.
Inter
Conta solo vincere, domani, per l’Inter. Il gruppo si è riaperto e le speranze per passare il turno sono molte. Occorre, però, vincere. Inzaghi, dunque, ha approfittato delle vittorie, non agevoli ma neanche impossibili, contro Empoli e Udinese, hanno permesso al tecnico di far rifiatare alcuni giocatori, su tutti Lautaro e Dzeko. Ecco, quindi, che si rivede De Vrij dal primo minuto, insieme ai soliti Skriniar e Bastoni.
Nel centrocampo a cinque spazio a Brozovic e Barella con il terzo solitamente che ruota, ma questa volta dovrebbe toccare a Calhanoglu. Sulle fasce, invece, scalpitano Perisic e Darmian, ma c’è ancora spazio per Dimarco, che potrebbe essere chiamato a giocare dal primo minuto. Lì davanti, pochi dubbi: dovrebbe essere Lautaro ad affiancare Dzeko.
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro Martinez, Dzeko. All. Inzaghi.
La Polizia Ferroviaria di Messina ha denunciato per il reato di violenza sessuale un italiano di 45 anni, pluripregiudicato originario del siracusano.
Gli agenti, durante il servizio di vigilanza presso la stazione di Messina, sono stati avvicinati da una donna che ha riferito di aver subìto poco prima un pesante approccio da parte di un uomo incontrato nei pressi dello scalo ferroviario.
La donna, di 48 anni, ha riferito di aver subito dall’uomo dapprima delle avances, compresa la richiesta di un rapporto intimo, quindi, riceveva inoltre minacce nei confronti suoi e di chiunque si fosse interessato a lei sentimentalmente.
Nonostante il tentativo di allontanarsi, l’uomo l’ha seguita, riuscendo nell’intento di palpeggiarla.
La donna è riuscita a defilarsi e a dirigersi nuovamente in stazione dove ha chiesto aiuto alla Polizia Ferroviaria.
Grazie alla descrizione fornita, i poliziotti sono riusciti, pertanto, a rintracciare l’uomo nella piazza antistante alla stazione ferroviaria di Messina e lo hanno denunciato per il reato di violenza sessuale.
Guarda le foto di Salernitana – Napoli (0-1) realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma, che ci raccontano di un Napoli inarrestabile che in esterna fa suo un derby sentitissimo.
Erano ben 17 anni che il derby mancava dallo stadio Arechi, grande attesa tra i tifosi granata mentre per disposizione del CASMS i tifosi azzurri non hanno potuto assistere alla gara.
Gara decisa dal gol di Zielinski che recupera un pallone dal limite dell’area e piega le mani al portiere della Salernitana. Il derby è stata una gara sporca e nervosa, finita in 10 contro 10, che ha visto prevalere comunque il maggior tasso tecnico del Napoli.
La Salernitana (neo promossa in serie A) di Colantuono subentrato a Castori è un’altra squadra ma deve ancora lavorare tanto se vuole ottenere la salvezza.
Tabellino di Salernitana – Napoli:
SALERNITANA (4-2-3-1): Belec; Zortea, Strandberg, Gyomber, Ranieri (43′ st Gagliolo); Kastanos, Di Tacchio, Schiavone (43′ st Djuric); Ribery; Bonazzoli (26′ st Obi), Gondo (19′ st Simy). Adisposizione: Fiorillo, Russo, Jaroszynski, Veseli, Aya, Kechrida, Delli Carri, Vergani.
Allenatore: Colantuono.
NAPOLI (4-3-3): Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Anguissa, Fabian Ruiz, Zielinski, Politano (35′ st Juan Jesus), Mertens (15′ st Petagna), Lozano (15′ st Elmas). Adisposizione: Meret, Marfella, Demme, Insigne, Ghoulam, Zanoli, Lobotka.
Allenatore: Spalletti.
ARBITRO: Fabbri di Ravenna
MARCATORI: 16′ st Zielinski (N)
NOTE: Espulsi: 24′ st Kastanos (S) per gioco scorretto, 31′ st Koulibaly (N) per gioco scorretto. Ammoniti (S); Anguissa, Mario Rui (N). Recupero: 3′ pt, 7′ st
Nicolò MARINI della sezione di Trieste è l’arbitro designato per la direzione di gara tra Juve Stabia e Bari valevole per la tredicesima giornata d’andata del campionato di serie C girone C che si disputerà a Castellammare di Stabia sabato 6 novembre alle ore 14 e 30 allo stadio “Romeo Menti”.
Nicolò Marini, nato a Trieste il 26 ottobre 1989 è al suo sesto campionato in Serie C, ha tre precedenti con le vespe e due con i galletti.
3 sono i precedenti con la Juve Stabia:
– 2018 / 2019 – Campionato Nazionale di Serie C girone C
Gianfranco Piccirillo, presidente dell’associazione StabiAmore, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” rilasciando alcune dichiarazioni sul momento delle Vespe.
Le dichiarazioni di Gianfranco Piccirillo sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Non vedo una situazione drammatica per la Juve Stabia. Forse eravamo più in difficoltà lo scorso anno all’inizio del girone di ritorno quando Padalino era in discussione – aggiunge Piccirillo – e sul mercato di gennaio arrivò Marotta e altri calciatori anche nel settore difensivo che risolsero molti problemi.
I calciatori in questo momento hanno una grande occasione: quella di battere il Barie dare una grande svolta alla squadra e alla stagione. Langella in conferenza si è difeso attaccando. Sono i giocatori che determinano le vicende. Ci sono diversi giocatori – continua Piccirillo – che non stanno rendendo forse per il modulo tattico non congeniale a loro oppure per la loro condizione fisica. Su tutti Bentivegna e Panico due giocatori molto tecnici che non stanno rendendo per quelle che erano le aspettative.
Bentivegna aveva iniziato bene ma ora ha ripreso a giocare male. Stesso discorso per Panico. Ci sono però gli elementi per una ripresa. Tranne che col Picerno in casa e a Catania la squadra ha sempre fatto molto bene. C’è molto da lavorare sia in attacco che a centrocampo. Si deve lavorare tanto – continua Piccirillo – anche sulle palle inattive. Non vedo un a situazione drammatica, solo un momento di confusione che riguarda tutte le componenti della società.
Quest’anno c’è un po’ di confusione. Non si sono capiti bene Novellino con la società e poi non ho capito perchè sia stato allontanato anche il preparatore atletico che è un ottimo preparatore che vinse un campionato con Rastelli.
Gli allenatori hanno le loro responsabilità, i calciatori ancora di più. Ma nessuno è immune da colpe. E’ un momento di mancanza di serenità. Una vittoria o un pareggio – aggiunge Piccirillo – con una buona prestazione contro la capolista può determinare un’inversione di tendenza. Solo così si può riprendere la serenità.
Abbiamo perso qualcosina rispetto alla scorsa stagione ma il campionato è diverso quest’anno. Quest’anno paghiamo qualcosa perché manchiamo sugli esterni e manca qualcosa anche a centrocampo. Spero che sabato – conclude Piccirillo – il pubblico faccia un grande applauso all’ex Daniele Paponi che ha dato tantissimo a questa maglia e che fu un po’ trattato male dalla società dell’epoca al momento del suo addio”.
Gaetano D’Onofrio, corrispondente de Il Mattino, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.
Le dichiarazioni di D’Onofrio sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Giuseppe Langella ha detto a mo’ anche di provocazione se c’è qualcuno più bravo di me posso anche dare il mio 50% a chi ritiene di essere più bravo di noi. Io ho sottolineato – aggiunge D’Onofrio – nel corso della conferenza come sarebbe bello far parlare i giocatori più rappresentativi e tenere un po’ di più sotto traccia la società.
Hanno parlato nelle ultime settimane Todaro, Rubino e Langella ma non i giocatori che dovrebbero parlare anche in settimana non solo nel post-gara. Anche per cercare di capire i perché di alcune situazioni. Giuseppe Langella ha espresso il suo amore per la società. Ha sottolineato come oggi si stanno ancora pagando debiti pregressi. Ha chiarito anche il discorso del minutaggio. Non c’è nessuna forzatura – continua D’Onofrio – ed è il mister che eventualmente li fa giocare. Con Novellino invece il minutaggio era concordato.
Credo che la Juve Stabia abbia dei buoni giovani ma non lo sono tutti al livello dei migliori giocatori della squadra. E’ mancato Schiavi per infortunio e la sua assenza si è sentita tanto. Bisogna anche sistemare qualcosa dietro. Finché è rimasto Caldore si sono presi meno gol, quando non è stato più titolare si sono presi più gol. Ci sta nel calcio – aggiunge D’Onofrio – che ci sia una base di 7-8 giocatori che possono dare la tranquillità di squadra nella quale far variare gli altri.
Ora arriva il Bari nel momento peggiore, che sta facendo benissimo in campionato. Gara molto delicata e importante perché potrebbe essere quella della svolta. Ciò che mi preoccupa è un po’ il nervosismo di mister Sottili. Alla prima domanda avvertire questo tipo di nervosismo fa pensare. E’ un segnale – aggiunge D’Onofrio – di un periodo in cui servirebbe maggiore tranquillità data dalla società.
A Castellammare anche Roberto Fiore è stato chiamato ladro, stessa cosa con Manniello. Purtroppo ci sta ma farsi prendere la mano perché qualcuno inizia ad attaccare sui social ce ne corre. E’ anche giusto però che chi mette mano alla tasca pretenda rispetto.
In questo momento – continua D’Onofrio – c’è una squadra in difficoltà che sta trovando una quadra. Panico per esempio l’impegno ce lo mette, forse non è nemmeno il suo ruolo ma l’impegno ce lo mette. E’ facile scrivere sui social preferisco fallire. Ma ci sono realtà intorno a noi in cui veramente si è arrivati al fallimento e non è assolutamente il caso.
Questo è un campionato livellato verso il basso. Basterebbero un paio di risultati positivi per scalare la classifica. Credo che Donati, Esposito forse anche lo stesso Sarri – conclude D’Onofrio – siano i giovani veramente validi e possano fare la differenza in questa squadra. Poi ci sono dei giovani che possono essere inseriti. Credo che Esposito meriti di giocare”.
Nel 2022 in Sicilia si andrà a votare e, guarda caso (come accade da sempre anche negli Enti locali), l’anno precedente alle votazioni, cioè in questo 2021, la classe politica regionale siciliana sembra risvegliarsi, comunicando ed elargendo finanziamenti, contributi, indicendo opere e appalti, eventi e spettacoli, ma soprattutto, annunciando l’agognato posto pubblico alla Regione, oppure se è un Ente locale al Comune.
L’annuncio del posto pubblico in particolare è risaputamente garanzia di stabilità e prosecuzione della trasversale annosa nomenclatura (e non solo siciliana ma anche italiana, lo hanno capito anche i nuovi arrivati al Governo nazionale). Chi ancora può e vuole vedere, sa bene infatti che nella Penisola e tanto più nell’Isola, i cittadini siamo da decenni assoggettati, assuefatti e quindi addestrati ad ogni pre-elezione al clientelismo e al voto di scambio sociale.
E così, come scrive Repubblica oggi, improvvisamente spuntano dalla Giunta regionale siciliana circa 1.740 posti, ma che nelle intenzioni (e specialmente nelle promesse) potrebbero lievitare fino a oltre 2000.
Ma d’altronde, pochi giorni addietro anche l’attuale Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha confermato di volersi ricandidare alla guida di Palazzo d’Orléans.
Tutto un complesso sistematico sistema politico-istituzionale-brucoratico-professionale-imprenditoriale-sociale, da destra a sinistra, si è pertanto riattivato e ingegnato in prospettiva delle prossime elezioni, poiché, in Sicilia, in genere, non si vota per opinione, ma in maggioranza per il favore ricevuto per se oppure famiglia, impresa, occupazione, incarico, nomina o persona vicina. Ciò principalmente a causa del decennale stato di “bisogno” per assenza di sviluppo reale che non sia principalmente pubblico e in una certa parte mafioso. Prevale dunque ancora il tracotante favoritismo della classe politica che nel tempo è divenuto socio-culturale, quasi incarnandosi come normale in buona parte della società, pure in quella cosiddetta civile, tramandandosi dalle vecchie generazioni a quelle nuove. Insomma non è pressoché cambiato ancora nulla nell’etica interiore della politica siciliana. E chi non si allinea, anche solo implicitamente, viene tagliato fuori. Per carità, tutto legalizzatosi.
La più corposa delle assunzioni è quella di altri 1.135 dipendenti nei Centri per l’impiego che seppure era stata annunciata nel 2019, una serie di ritardi l’hanno fatta slittare ad oggi “Entro quest’anno – diceva la settimana scorsa l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone – partiranno le procedure. Le prove saranno celebrate fra gennaio e febbraio”.
Un altro concorso è quello di 80 persone alla Regione, previsto inizialmente per 40 posti ai quali se ne sono aggiunti altrettanti poiché nel frattempo, guarda caso, si sono liberate delle risorse finanziarie.
C’è anche il contratto per circa 265 dipendenti, sempre alla Regione, ma in atto con termine di tre anni. Il bando, sarebbe prossimo nelle settimane a venire e, prevederebbe l’ingaggio di due esperti nel settore economico- finanziario, cinque professionisti della pianificazione, 48 esperti nel settore amministrativo e 215 tecnici, tutti da distribuire fra Regione e Comuni.
Intanto si sta procedendo con l’assunzione di 23 super- esperti che – con un contratto da appena 220 giorni, ma pagato complessivamente quasi 50mila euro lordi – entro lunedì prossimo devono candidarsi per partecipare ai bandi pubblicati nelle settimane scorse dalla presidenza della Regione e dall’assessorato alla Formazione per ottenere un aiuto, anche in questo caso, in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Si starebbe anche sbloccando il concorso per circa altri 600 forestali entro il prossimo quinquennio.
Le partecipate della Regione Siciliana (ma anche in quelle comunali), coincidenza vuole, stanno avviando delle assunzioni. L’AST (Azienda Siciliana Trasporti) di proprietà regionale, ha redatto un piano del fabbisogno che prevede 250 nuovi dipendenti. Al momento è stato dato il consenso per 150 posti, rinviando il resto al prossimo anno.
Bisogna tenersi pronti per tutto, assunzioni, lavori, opere, infrastrutture, ecc. in quanto poi passate le elezioni del 20022 se ne parlerà unicamente e come sempre nell’anno prima di quelle successive, che saranno nel 2027. Così funziona nella vera realtà siciliana (anche comunale).
Fino a che dura (…durano i soldi del debito pubblico e le tasse dei contribuenti noti).
Ercolano: un 31enne del posto è stato arrestato dei Carabinieri per i maltrattamenti inflitti alla madre per non aver ottenuto i soldi per gli stupefacenti.
Ercolano (Na): Un 31enne è stato arrestato dai Carabinieri a seguito dell’ennesimo episodio di violenza a discapito della madre.
L’uomo rivendicava nei confronti della genitrice il denaro necessario, 10 euro, per acquistare sostanza stupefacenti di cui è dipendente.
Il 31enne è un soggetto già noto alle Forze dell’Ordine. E’ stato bloccato dopo che aveva picchiato e minacciato di morte la madre per appena 10 euro.
Aggressioni di questo tipo erano all’ordine del giorno ma la donna non aveva mai avuto il coraggio di denunciarle.
E’ ora in carcere, in attesa di giudizio.
Intervento Carabinieri e Polizia
Altro episodio di violenza a Via Medina: aggredisce i poliziotti con un coltello, arrestato.
Ieri sera il personale della Digos, nel transitare in via Guglielmo San Felice all’angolo con via Medina, ha notato una persona che camminava brandendo un coltello.
I poliziotti, con il supporto di un agente dell’Ufficio Prevenzione Generale libero dal servizio, hanno intimato l’alt all’uomo che, alla loro vista, li ha minacciati con il coltello e, solo dopo una colluttazione, è stato bloccato .
L’arma, della lunghezza di 40 cm, è stata sequestrata; i poliziotti, inoltre, hanno rinvenuto nello zaino dell’aggressore altri due coltelli dalla lama lunga 25 cm, un paletto in legno con punta acuminata, una lametta lunga 5 cm, un taglierino ed una forbice.
Samson Okougbo, 40enne nigeriano con precedenti di polizia, è stato arrestato per porto di armi od oggetti atti ad offendere, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Violenza familiare: aggredisce la madre per 10 euro, arrestato dai Carabinieri- RedazioneCampania