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American Staffordshire Terrier, noto anche come AmStaff

L’American Staffordshire Terrier, a differenza del suo cugino American Pit Bull Terrier; è stato selezionato ed allevato curandone il canone estetico ed è conosciuto anche, e meglio, come Amstaff  (abbreviazione del suo nome) del quale si dice che ride con la coda, parla con gli occhi, ama con il cuore.

L’American Staffordshire Terrier ha dato i natali ad un cane di nome Stubby, nato poco prima della Prima Guerra Mondiale, a cui vennero attribuite decorazioni militari in numero maggiore di qualsiasi altro cane prima di lui e l’unico a essere stato promosso al rango di sergente (Sergente Stubby) dell’esercito statunitense per meriti in combattimento, come riportato anche dalla Smithsonian Institution.

Amstaff, American Staffordshire Terrier : carattere

L’American Staffordshire Terrier ha un carattere simile a quello del Pitbull, ma più temperato; ha infatti anch’esso una personalità combattiva e orgogliosa, tuttavia è un cane che può vantare anche un certo autocontrollo derivante dalle origini miste con il Bulldog.

Ama la compagnia, e al contrario non sopporta molto la solitudine; ha un’indole che può risultare aggressiva se affidata alle mani sbagliate, per cui non va mai aizzato a fare del male o comunque ad aggredire. Se, invece, sarà ben instradato, l’Amstaff rimarrà facilmente all’interno del ruolo che gli viene dato.

L’American Staffordshire Terrier è un cane che ha bisogno di molto esercizio fisico a causa della sua corporatura massiccia ed agile.

L’Amstaff  (L’American Staffordshire Terrier) si adegua abbastanza bene alla vita in appartamento e tende a legarsi molto alla famiglia che lo adotta, prediligendo tuttavia colui o colei che si occupa della sua educazione.

Ha un buon rapporto con i bambini, soprattutto se fin da cucciolo non viene istigato alla violenza e all’aggressività ma, al contrario, viene instradato verso la socializzazione per cui, generalmente, si rivela essere amico dei bambini: tenero, paziente e affettuoso, sarà con loro gentile e diventerà un ottimo compagno di giochi.

L’American Staffordshire Terrier insomma si merita di essere definito affidabile con i più piccoli di casa, che se ne innamoreranno perdutamente.

Caratteristiche fisiche ammesse dallo standard:

Colori: rosso, fulvo, pezzato, grigio, nero, blu, cannella, dorato

Pelo: denso, duro, liscio, corto

Mantello: bicolore, uniforme, tigrato

Le 5 caratteristiche migliori:

  •     Affettuosità verso la famiglia
  •     Cura e perdita del pelo
  •     Salivazione e contenimento della bava
  •     Facilità di pulizia
  •     Salute e malattie

Le 5 caratteristiche più problematiche:

  •     Socialità con altri cani
  •     Tolleranza a stare da solo
  •     Adatto come primo cane
  •     Carattere e temperamento
  •     Tolleranza alle temperature fredde

L’educazione dell’Amstaff

Il cucciolo Amstaff impara in fretta poiché gli piace molto far piacere al suo compagno umano perciò impartendo per una buona mezz’oretta al giorno qualche regola di  “buona educazione” si avrà un soggetto equilibrato, sociale ed educato che potrà seguirci ovunque senza alcun disguido. L’ambiente famigliare potrà essere composto anche da altri animali che saranno comunque rispettati dall’Amstaff se correttamente abituato ad essi.

American Staffordshire Terrier : utilizzo

L’American Staffordshire Terrier per la sua origine da cani da combattimento, da cui ha preso il carattere è sì un cane coraggioso, ma non aggressivo dotato di una sensibilità molto spiccata che gli permette di capire subito se la persona che si avvicina è dotata di buone o cattive intenzioni. Per questo motivo il suo impiego ideale è come cane da guardia.

American Staffordshire Terrier: patologie

L’American Staffordshire Terrier può soffrire di alcune malattie e problemi di salute che si presentano con una certa frequenza in questa razza. Tra queste c’è l’atassia ereditaria, che consiste in una degenerazione del sistema nervoso e si manifesta con la perdita di coordinazione dei movimenti.
L’Amstaff inoltre può soffrire di cardiopatie, per cui sarà bene programmare delle visite regolari dal veterinario che controllerà lo stato del cuore del cane. L’American Staffordshire Terrier inoltre può soffrire di displasia dell’anca o del gomito, ovvero una malformazione che si sviluppa durante la crescita.

PREZZI E MANTENIMENTO

Il prezzo di un cucciolo di razza American Staffordshire Terrier, testato e dotato di pedigree si attesta tra i 800 e 1.200 euro tenendo conto anche un costo per il suo addestramento visto che il morso è una delle caratteristiche specifiche dell’Amstaff.

Questo cane, infatti, adora utilizzare questo specifico talento, sostenuto da una mascella forte, per mordere oggetti di diversa consistenza. Un particolare che richiede l’attenzione del proprietario. Per quanto riguarda, invece, la possibilità che questo cane possa utilizzare il morso contro le persone siamo lontani dalla verità. Va invece posta , se non ben abituato sin da cucciolo ad interagire con altri animali, grande attenzione e precauzione nell’approccio con altri cani e altri animali.

Non male quindi, anzi più che utile, sarebbe il prevedere, nel suo costo, anche un importo per un buon addestramento del vostro cucciolo a tutto vantaggio vostro e suo perché così imparerà a ben autocontrollarsi, anche nel gioco, visto che ha una tendenza a mordere ma che, se ben instradata sin da cucciolo, saprà ben controllarla anche grazie al suo buon autocontrollo.

Per l’acquisto è obbligo, e buon senso, rivolgersi a un allevatore serio e competente che può assicurare il buon fattore caratteriale e che, già come imprinting, avrà saputo educare il cucciolo e mitigarne l’aggressività oltre ad avere eseguito tutti i test genetici sui riproduttori, soprattutto riguardo l’atassia per cui, si ripete: conviene contattare e visitare alcuni allevamenti tra quelli riconosciuti da ENCI per informarsi.

Diffidate da prezzi troppo bassi o da annunci poco chiari.

ASSOLUTAMENTE da evitare, come già detto sin dall’inizio di questa serie dedicata agli animali da compagnia e/o da difesa, acquisti via internet.

Cura

L’Amstaff è un cane piuttosto rustico che ha però necessità di un nutrimento di prima qualità.

La spesa per del cibo di qualità per un American Staffordshire adulto è di circa 60 euro al mese

Perdita del pelo

«Minima perdita di pelo»

Il suo mantello, molto corto e caratterizzato da un pelo piuttosto resistente, è l’ideale per ogni ambiente. Come per quasi tutte le razze, subisce due mute annuali in occasione dei cambi di stagione invernali e estivi che, nel caso dell’Amstaff, sono minime.

La sua toeletta è semplice e non ha bisogno di una figura professionale.

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American Staffordshire Terrier, noto anche come AmStaff / Cristina Adriana Botis / Redazione

La Protezione Civile Nazionale ha appena emanato un Allerta Meteo

Allerta Meteo della Protezione Civile Nazionale: Settimana, tra Intenso Ciclone carico di Nubifragi, Vento Forte ed Estate di San Martino. Allerta gialla in otto regioni: Piogge e temporali al Sud

Un’ampia area di bassa pressione, posizionata tra il Mar Mediterraneo occidentale e il Nord-Africa, innesca un flusso di correnti sud-occidentali umide ed instabili verso la nostra penisola, che determinano condizioni meteo diffusamente instabili. Nei primi giorni della prossima settimana si prevedono, infatti, precipitazioni sparse su tutte le regioni centro-meridionali, con fenomeni temporaleschi che interesseranno in particolare le regioni meridionali.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dal primo mattino di domani, lunedì 8 novembre, precipitazioni sparse a diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale, su Sicilia e Campania, in estensione a Molise e Puglia settentrionale. Tali fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, lunedì 8 novembre, allerta gialla su Abruzzo, Molise, Lazio meridionale, Campania, su parte di Puglia, Basilicata e Calabria, sulla Sicilia.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

La Protezione Civile Nazionale ha appena emanato un Allerta Meteo / Cristina Adriana Botis / Redazione

Pagelle Milan-Inter: Tatarusanu decisivo; male Lautaro

PAGELLE MILAN-INTER – In archivio il Derby della Madonnina. Milan e Inter pareggiano in una gara spettacolare; Calhanoglu infiamma il derby e segna su rigore. Autorete di De Vrij. Lautaro sbaglia il rigore commesso da Ballo-Touré. Le pagelle Milan-Inter. 

Pagelle Milan-Inter, 12ˆ giornata Serie A

Pagelle Milan-Inter. Un Derby così non si vedeva da un po’. Equilibrio dal primo all’ultimo minuto. Nei primi venticinque succede di tutto: due rigori, uno fallito, l’altro segnato, e un’autorete. Calhanoglu si prende il Derby e segna alla sua ex, ma l’autogol di De Vrij fissa il risultato sull’1-1. Tatarusanu è decisivo con il rigore parato a Lautaro. Ecco le pagelle Milan-Inter.

Milan

Tatarusanu 7: è il vero eroe della partita. Si prende il posto dell’infortunato Maignan e para il rigore del possibile 2-1 nel Derby.

Calabria 6: contiene a fatica Perisic, soprattutto nel primo tempo. In fase offensiva detta bene i tempi. Buona prestazione per il capitano rossonero.

Tomori 6,5: non segna, perché la tocca De Vrij, ma gioca una partita gagliarda. Una prova da non dimenticare la sua nella stracittadina.

Kjaer 7: un muro. Chi impatta su di lui viene spinto via senza problemi. Il calciatore danese sta giocando una stagione incredibile.

Ballo-Touré 5,5: sempre in confusione, viene infilato da chiunque. Ingenuo e sbadato in occasione del rigore. Mezzo punto in più per il salvataggio sulla linea che salva la sua squadra. (dal 46’ Kalulu 6,5: molto meglio del predecessore. Argina Darmian e salva sulla linea su Vidal.)

Tonali 6,5: partita di assoluto spessore, la sua. Si prende le redini del centrocampo, smista palloni con assoluta personalità. Grande prestazione per un giocatore che l’anno scorso ha avuto molte difficoltà. (dal 71’ Bennacer 6: ancora qualità per Pioli, un aiuto per l’assalto finale).

Kessié 5: ingenuità colossale sul primo rigore nerazzurro. Che sia o meno fallo è un altro conto, ma l’errore è netto per un giocatore che dovrebbe essere il leader della squadra.

Krunic 5,5: viene buttato nella mischia, ma non si fa notare molto. (dall’84’ Bakayoko SV).

Dìaz 5,5: compassato, ancora non al meglio dopo la malattia. Non un’ottima prestazione la sua. (dal 58’ Saelaemaekers 7: un fiume in piena. Dà una verve incredibile all’offensiva finale rossonera. Nel finale colpisce un palo clamoroso.)

Leao 6: è il più pericoloso nel primo tempo del Milan, ma anche il più impreciso.  (dal 58’ Rebic 6: dà un aiuto all’assalto rossonero della ripresa.)

Ibrahimovic 6: partita dai due volti quella dello svedese. Praticamente inoperoso per i primi 65 minuti, poi si accende con una punizione che impegna Handanovic.

All. Pioli 7: il suo Milan è tosto da affrontare. Sa quando attaccare, sa quando difendere. La parola chiave è: consapevolezza. Conosce le proprie potenzialità e le sfrutta al meglio.

Inter

Handanovic 6,5: non può nulla sull’autorete, ma è attento su Ibrahimovic.

Skriniar 6,5: è l’enclave inespugnabile, argina la fisicità di Ibrahimovic con nonchalance e spesso si butta nella mischia.

De Vrij 5: è colpevole – e anche un po’ goffo – nell’autorete che porta al definitivo 1-1.

Bastoni 6: attento e propositivo; nel primo tempo una sua incursione provoca l’occasione di Barella. (dal 84’ Dimarco SV)

Darmian 7: quando la posta è alta lui c’è sempre. Si guadagna il rigore – fallito da Lautaro – grazie ad un ottimo inserimento. (dal 75’ Dumfries SV)

Barella 6,5: infaticabile, non smette mai di correre. Quantità su quantità in mezzo al campo. Esce per infortunio: non un’ottima notizia per Mancini in vista di Italia-Svizzera. (dal 68’ Vidal 6: entra bene in campo. Kalulu gli blocca la via del gol con un doppio salvataggio.)

Brozovic 5,5: un po’ meno oggi. È contenuto bene dal centrocampo milanista, che lo ingabbia perfettamente.

Calhanoglu 7: è la sua serata. Si carica sulle spalle la responsabilità del primo penalty nel giorno in cui ha tutto lo stadio contro. Per il resto, inserimenti precisi e di qualità; sempre ordinato tra le linee.

Perisic 6: tanta corsa e cross per il croato. Calabria lo tiene a fatica ma l’esterno nerazzurro non sfonda.

Lautaro 4,5: prosegue il suo momento no. Sbaglia un rigore pesantissimo che di fatto non permette all’Inter di accorciare in classifica.  (dal 84’ Sanchez SV)

Dzeko 5,5: anche lui non eclatante. Certo, generoso. Come sempre. Però quando i ritmi si alzano resta compassato, non al passo. (dal 75’ Correa SV)

All. Inzaghi 6: la sua Inter gioca bene, è vero. Però non ha ancora trovato i tre punti contro una big e questa, per i Campioni d’Italia in carica, non è una buona cosa. I cambi, ritardati di troppi minuti, non hanno sortito alcun effetto.

 

Milan-Inter 1-1, 12ª giornata: spettacolo a San Siro

MILAN-INTER – Finisce 1-1 il Derby di Milano che vale la 12ª giornata di Serie A. Il Milan fallisce l’aggancio al Napoli e l’Inter resta a -7 dalla vetta.

Milan-Inter (1-1): 9’ Calhanoglu, 16’ De Vrij (AG)

Doveva essere una partita spettacolare e lo è stata. Milan e Inter si annullano a vicenda e il Derby di Milano finisce 1-1. Nel primo tempo succede di tutto: i nerazzurri vanno in vantaggio grazie al rigore realizzato da Calhanoglu su rigore. Risponde il Milan, grazie all’autorete di De Vrij. Alla mezz’ora, secondo rigore per i nerazzurri, ma Lautaro viene ipnotizzato da Tatarusanu. Nella ripresa le squadre si affrontano a viso aperto, ma nessuna la spunta e il derby finisce 1-1. Ecco la cronaca di Milan-Inter.

Primo tempo

La partita inizia subito all’arrembaggio con entrambe le squadre all’attacco, ma nessuna riesce a sfondare. Passano 8 minuti ed è calcio di rigore per l’Inter. Calhanoglu recupera su Kessié e si procura il fallo. Calhanoglu arriva sul dischetto e fa 1-0 Inter nel Derby. Al 13’ i rossoneri provano a rispondere, ma il tiro di Leao è lento e centrale. Al 16’, Tonali batte la punizione dal limite e trova la testa di Tomori, ma a colpire il pallone è De Vrij che sbaglia porta e fa 1-1.

Parità totale nel Derby di Milano. Altro rigore per l’Inter! Ballo-Touré sciagurato atterra Darmian in area di rigore: Lautaro sul dischetto, ma Tatarusanu para! Si resta sull’1-1. Derby infuocato. Occasione per i rossoneri; Leao prende palla e tira addosso ad Handanovic, poi sulla respinta spara in curva. Al 43’, Bastoni vola in area di rigore, mette in mezzo per Barella che a porta scoperta trova la respinta di Ballo-Touré posizionato sulla linea. Passa un minuto e Lautaro arriva al tiro. La palla esce fuori, però.

Secondo tempo

La prima occasione della ripresa è per la squadra di Inzaghi: Dzeko stacca di testa, ma la palla finisce alta. Ci prova Lautaro al 55’, la palla è deviata in angolo. I nerazzurri all’assalto dell’area rossonera: Calhangolu colpisce al volo di destro, la palla termina a lato. Si rivede il Milan dalle parti di Handanovic, con il tiro di Ibrahimovic che termina fuori di poco.

Torna l’Inter all’attacco, Vidal tira due volte, ma Kalulu è fantastico a respingere. Ibrahimovic da punizione tira come contro la Roma, ma Handanovic para e salva l’Inter.  Occasione incredibile per il Milan! Bennacer colpice un palo con un bellissimo tiro di Salaemaekers, poi Kessié sbaglia a due passi dalla porta. Il Derby della Madonnina finisce 1-1.

 

Formula Uno, GP Messico: una garona di Verstappen! Red  Bull infermabile

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Formula Uno, in Messico è una super Red Bull che vince il Gran Premio davanti a Lewis Hamilton e Sergio Perez

 

Formula Uno, GP Messico: una garona di Verstappen! Red  Bull infermabile

 

Una gara incredibile, svolta in totale controllo da parte di Max Verstappen che vince il Gran Premio del Messico davanti a Lewis Hamilton e al compagno di squadra Sergio Perez. La lotta mondiale adesso inizia a delinearsi sempre di più: dopo Austin, questo è il secondo successo consecutivo per Verstappen. L’aspetto volendo che stupisce di più è la velocità della Red Bull che, per tutta la gara, si è dimostrata migliore di Mercedes. Il team inglese non è riuscito a sfruttare la grande qualifica di ieri, con una partenza molto brutta da parte di Bottas che ha permesso a Verstappen di prendersi la leadership del GP.  Ciliegina sulla torta per esaltare una domenica da dimenticare per il finlandese è stato il contatto con Ricciardo che lo ha fatto scalare in quindicesima casella. Da questa domenica dunque, sia per il mondiale piloti che per costruttori, possiamo dirlo: Red Bull 2-0  Mercedes.

 

 Nuova terza forza

Una domenica abbastanza normale invece per la Ferrari che chiude in quinta e sesta posizione con Charles Leclerc e Carlos Sainz. I due della Rossa non sono riusciti però a superare un incredibile e meraviglioso Pierre Gasly che porta in alto il nome AlphaTauri a causa del ritiro del compagno di squadra Tsunoda. Ferrari che sale dunque al terzo posto nei costruttori, ringraziando una McLaren molto deludente: Norris, partito dal fondo, ha raggiunto la decima posizione, mentre Ricciardo non va oltre la dodicesima casella.

 

Ora Brasile

Per l’Alpine invece Alonso riesce a entrare in zona punti con la nona posizione, dietro all’Aston Martin di Sebastian Vettel che batte il compagno di squadra Stroll quattordicesimo.  Si conclude così una fantastica gara del Messico. Appuntamento tra sette giorni  con il Gran Premio del Brasile!

 

IL PODIO

Max Verstappen Red  Bull 25 punti
Lewis Hamilton Mercedes 18 punti
Sergio Perez Red Bull 15 punti

Luciano Spalletti: “Potevamo e dovevamo fare di più, ma va dato merito al Verona”

Luciano Spalletti come di consueto ha partecipato all’intervista post-partita ai microfoni di DAZN per discutere della prestazione dei suoi contro il Verona.

Luciano Spalletti: “Potevamo e dovevamo fare di più, ma va dato merito al Verona”

Ecco di seguito le dichiarazioni di Luciano Spalletti riprese dal sito ufficiale della SSC Napoli e riportate su Vivicentro.it:

I complimenti agli avversari

“Potevamo e dovevamo fare di più, ma va dato merito al Verona”

Cosa bisognava fare

“Bisognava avere più qualità e maggiore concretezza, ma le squadre come il Verona sono molto difficili da affrontare. Bisognava essere più rapidi in fase offensiva e avere maggiore velocità negli uno-due”.

Il dispiacere per il pareggio

“Mi dispiace non aver vinto soprattutto per gli ultras azzurri, però non è facile riuscire sempre a cogliere il risultato pieno. Il calcio va interpretato attraverso le prestazioni. Le nostre sono sempre state di spessore, stasera è mancato qualcosa ma la squadra si è sempre dimostrata compatta”.

La consapevolezza di essere una grande squadra

“Dobbiamo accettare questo pareggio ma allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che abbiamo una rosa competitiva, una Società di alto profilo e tutto quello che serve per essere protagonisti fino alla fine”.

L’episodio da possibile rigore su Osimhen

“L’arbitro mi ha detto che lo hanno riguardato al Var e quindi non posso dire nulla. Di certo vorrei rivederlo anche io…”

Nuove restrizioni per far fronte ai nuovi contagi di Covid-19

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Si pensa a delle nuove regole da adottare per combattere la potenziale nuova ondata di contagi

 

Modifica del green pass

 

Il governo sta considerando l’idea di introdurre delle modifiche alle regole anti-contagio attualmente in vigore; l’obiettivo è far fronte all’aumento dei contagi che sta affliggendo non solo alcune zone d’Italia, ma anche svariati paesi del mondo.

La prima modifica alla quale si sta pensando riguarda l’emissione del green pass, ovvero quella certificazione, cartacea o digitale, che permette a chi ne è provvisto di accedere a diverse attività pubbliche e private.

Il governo sta considerando di rendere il green pass esclusiva solo di coloro che hanno completato il ciclo vaccinale o che sono guariti dal Covid; di conseguenza, non sarà più possibile utilizzare un tampone negativo come sostitutivo della certificazione.

Naturalmente non c’è nulla di già deciso, è soltanto un’idea, ma potrebbe concretizzarsi se essa viene ritenuta una valida arma per aumentare la copertura e ridurre i rischi sull’intera popolazione.

 

Lockdown per i no vax

 

Il governo sta, inoltre, valutando di introdurre un lockdown per i non vaccinati; essi non potranno più accedere ai posti di lavoro e nelle aree in cui vi è possibilità di assembramenti.

L’opinione pubblica è spaccata su tale argomento, con la discussione che è molto accesa in quanto tale regola potrebbe essere considerata una violazione della Costituzione; questa ipotesi possiede però un ulteriore problema in quanto nella società non vi sono soltanto pro e no vax, ma anche persone le quali non sono convinte dell’efficacia del virus, probabilmente spaventate e sfiduciate dal prossimo e da alcune voci poco tutt’altro che ottimiste.

Alcune persone sono impossibilitate a fare il vaccino per problemi clinici che li mettono in un posizione scomoda; essi magari non sono complottisti, ma soltanto coscienziosi e posti in difficoltà sul da farsi.

La popolazione spera in un miglioramento progressivo della situazione sia in Italia che in Europa, ma bisogna comunque fare di necessità virtù e fare ciò che è necessario per debellare questa emergenza.

 

Nuove restrizioni per far fronte ai nuovi contagi di Covid-19/Antonio Cascone/redazione

Sanità siciliana: bottino di guerra, una terra di mezzo da conquistare. Relazione dell’antimafia

“Il legame in Sicilia tra politica e sanità è ovunque solido, antico, irrisolto. Spesso, purtroppo, opaco: la privatizzazione della gestione della sanità siciliana, declinata secondo interessi e convenienze non sempre legittime, rappresenta un elemento ricorrente di questi ultimi vent’anni. E l’elemento che viene fuori negli ultimi vent’anni ci dice che l’interferenza della politica continua a essere molto pervasiva, spesso assillante”. Questa la fotografia che emerge dall’inchiesta sulla Sanità siciliana della commissione Antimafia regionale, presieduta da Claudio Fava, presentata all’Ars.

“Un bottino di guerra, una terra di mezzo da conquistare, un’occasione per fabbricare vantaggi economici e rendite personali“ il giudizio della Commissione regionale Antimafia relativamente alla sanità siciliana. La relazione finale è stata approvata il 3 novembre 2021 all’unanimità. L’investigazione tratta anche di Antonio Candela, il manager palermitano, considerato a lungo un paladino della legalità, poi finito dentro l’inchiesta ‘Sorella Sanità” che ha portato anche a un altro arresto eccellente: quello dell’ex direttore della Cuc, Fabio Damiani.

Dell’inchiesta recente “Sorella Sanità” e di altre vicende inerenti indagini giudiziarie sulla Sanità siciliana ce ne siamo occupati negli articoli8 Dicembre 2020 Tangenti nella sanità siciliana, l’ex manager avrebbe confessato”, “15 Dicembre 2020 Ai domiciliari il contabile di tangenti dell’imprenditore in concorso con l’ex direttore dell’ASP 9 di Trapani” e “30 Marzo 2021 Sicilia: i dati sulla pandemia erano falsati, arresti e indagati”.

La sanità pubblica “nelle parole di Antonio Candela, sarebbe stata solo un ‘condominio’ del quale spartirsi quote millesimali, carriere, appalti, profitti: tutto. Ad intercettare la molestia e l’avidità di certi comportamenti è intervenuta (quando ha saputo, quando ha voluto) la Magistratura. Raramente la politica. Poche le denunce, pochissimi gli interventi in autotutela”. È il dato più eloquente che consegnano

“Questi undici mesi di lavoro – prosegue la relazione nelle conclusioni – un peccato di ignavia, nel più benevolo dei casi; più spesso, una somma di interessati silenzi che hanno messo la nostra sanità nelle condizioni di essere costantemente contesa, occupata, maltrattata. E chi ha avuto cuore e libertà per denunciare, spesso ne ha pagato un prezzo alto in termini personali, di carriera, di isolamento». C’è poi

Un’indagine sulla Sanità siciliana a cui la Commissione regionale antimafia ha dedicato undici mesi di lavoro svolgendo cinquantacinque audizioni tra amministratori, medici, sindacalisti, giornalisti, imprenditori, dirigenti regionali, parlamentari, assessori, e che si è concentrata soprattutto su due direttrici: la trasparenza o meno della spesa sanitaria e dunque l’efficacia dei meccanismi di controllo; la legittimità o meno delle interferenze della politica nella gestione della sanità siciliana.

Ne emerge “un quadro a tinte cangianti, si legge nella relazione. Accanto a qualità e professionalità complessive dell’offerta medica, pubblica e privata, in Sicilia, si collocano una serie di episodi non marginali di corruzione, interferenza, arrivismo, manipolazione della pubblica fede”.

La relazione chiama in causa gli ultimi tre Governi Siciliani, Lombardo, Crocetta e Musumeci.

“Esemplare e imbarazzante” afferma la Commissione: “la lunga permanenza, a fianco degli uffici di governo siciliani all’epoca della giunta Crocetta, d’un ‘governo parallelo, estraneo alle istituzioni regionali, avido ed impunito, che puntava ad orientare scelte, carriere, spesa e profitti. Fino all’epifania giudiziaria dell’inchiesta Sorella sanità che ci ha mostrato la labilità del confine che separa certa supponente antimafia dalla pratica della corruzione”.

L’assalto ai 10 miliardi previsti per la sanità ha portato regalie ai privati e perfino all’utilizzo “in modo ignobile” del nome dei Borsellino e della sua storia, utilizzando la figlia del magistrato ucciso dalla mafia, Lucia, come immagine, nominandola assessore, per poi circondarla da “un nutrito nugolo di malversatori e presunti ‘consigliori’. Una delle pagine meno degne di questi anni”, ha detto Fava che presiede l’Antimafia siciliana. Che in questa relazione fa di fatto un passo indietro nella storia, passando al vaglio i governi Lombardo e Crocetta.

Un capitolo a parte riguarda il caso Humanitas, in cui rivestono ruoli dirigenziali madre e zio del deputato Luca Sammartino (oggi passato alla Lega) e l’accordo del 2013 che riconosce 70 posti letti in più in convenzione per un budget di 10 milioni di euro al nuovo ospedale di Misterbianco. Una “circostanza, alquanto incresciosa, per le modalità formali e sostanziali con cui si è determinata”. Lo scriveva l’ex assessore Lucia Borsellino in una “nota riservata”, indirizzata all’ex presidente Crocetta e “ritrovata” dall’attuale assessore Razza che l’ha consegnata alla Commissione e alla Procura. La nota – protocollata in uscita e non in entrata dall’ufficio di Presidenza – chiama in causa uno dei superburocrati della Regione, Ignazio Tozzo, attuale ragioniere generale e allora dirigente del dipartimento Attività sanitarie che con altri uffici curò l’iter della delibera che tutti, davanti alla Commissione, hanno disconosciuto. Eppure, scrive Borsellino, fu proprio Tozzo a consegnarle “brevi manu” la bozza qualche ore prima che sbarcasse in giunta. Una “trappola” secondo la figlia del Magistrato ucciso dalla mafia, il cui cognome – accusa la commissione – “fu oltraggiato senza alcun rispetto”.

Nel fascicolo di 203 pagine si accendono i riflettori sui cantieri per costruire nuovi reparti di terapia intensiva AntiCovid, con i 128 milioni di euro assegnati dal Governo nazionale. A un anno dalla nomina dell’ex dirigente regionale di Tuccio D’Urso*, come soggetto attuatore, solo 7 dei 79 interventi programmati sono stati portati a termine. Colpa della vacatio di due mesi all’assessorato alla Salute, si giustificherà D’Urso in Antimafia, riferendosi alle dimissioni dell’assessore Ruggero Razza per l’inchiesta sui numeri “taroccati” della pandemia. Una versione sconfessata dallo stesso assessore Razza, ri-nominato poi dal Presidente Musumeci e ascoltato in Commissione. In compenso velocissimi sono stati invece gli affidamenti di 300 incarichi professionali per la direzione dei lavori, per chiamata diretta in ragione dell’importo inferiore a 75 mila euro.

Un ritardo complessivo della politica siciliana “nel mettere in campo strumenti normativi che diminuiscano le aree di arbitrio, garantiscano qualità e rapidità delle scelte sottraendo la spesa pubblica ai rischi corruttivi. In questo senso il fallimento dell’esperienza della Cuc (Centrale Unica di Committenza) è il monito più significativo che questa inchiesta registra”.

* Tuccio D’Urso è l’ex dirigente generale del dipartimento Energia, andato in pensione alla fine di agosto 2020 – dopo aver lanciato una campagna per chiedere ai dipendenti regionali di rinunciare alle ferie per l’emergenza economica dell’Isola – rientrato poi in Regione nella struttura tecnica che doveva supportare il Presidente Nello Musumeci, nelle funzioni di Commissario delegato per l’emergenza coronavirus. D’Urso era stato scelto dallo stesso Presidente Musumeci con la prima disposizione firmata proprio nelle vesti di Commissario delegato per essere coordinatore della struttura tecnica e soggetto.

L’OPINIONE

Il cancro malefico di fondo, non solo della Sicilia ma anche dell’Italia, sono le leggi votate nel tempo e tutt’oggi dai Parlamenti, quello nazionale e quelli regionali. Norme partorite subdole, pensate e proposte di tutta evidenza già all’origine per la corruzione legalizzata, trasversale commistione, ingordigia lecita e spartizione consensuale. A ciò si aggiunga l’ormai generalizzata cronica ipocrisia interiore, non solo della politica ma anche delle Istituzioni e società, mistificata da magniloquenza e saggezza, quando poi – almeno per chi ha qualche anno in più – di tutta evidenza non è mai cambiato nulla nel sistema pubblico-politico siciliano e italiano. Mi occupo indirettamente per impegno sociale di amministrazione comunale e oggi scrivevo in un post:  “… nessuno ormai, per opportunismo o per forzosa impotenza, si lamenta pressoché più di nulla riguardante la Cosa pubblica locale, salvo che non sia tratti di questioni o interessi personali, tanto più in un paese di politica arrogante e discriminante in cui, addirittura, congiuntamente alle Forze dell’Ordine si organizza un dibattito pubblico nella Sala consiliare contro le truffe, quando, in quel Municipio sarebbe scomparso un milione di euro e di cui tutti della locale politica sanno e nessuno parla”. In Sicilia e in Italia siamo pieni di tonnellate di relazioni e oratorie, ma se non si ha il coraggio di ammettere la realtà dissimulata o rimossa, a cominciare dai Governi e Parlamenti, anche dovendo toccare fili e situazioni lecite innominabili e, soprattutto non si rivedono le leggi che regolano la Cosa pubblica, anche una doviziosa relazione, come quella sopra citata, rimarrà, alla pari di innumerevoli altre, solo parole nell’Informazione. L’input etico veritiero deve tuttavia partire da “sopra”, dal Governo, dal Parlamento, dalle alte Istituzioni. Quando al contrario si veicola e si declama, come da anni per lampante elusione, che: l’iniziativa deve essere innanzitutto di ogni singolo cittadino, insomma che “ognuno deve fare la propria parte”; è perché si cerca di buttare unicamente retorica per propaganda, ovverosia far credere che si vuole cambiare le cose sapendo implicitamente così di non fare mutare nulla: il pesce puzza dalla testa non dalla coda.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Codice della strada; tutte le novità sulle nuove regole

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Tutte le nuove regole nel dettaglio riguardo la circolazione stradale

 

Il decreto

 

Il 5 Novembre il Senato ha approvato il decreto sulle infrastrutture che apporterà dei cambiamenti al codice della strada come noi lo conosciamo; si tratta di un insieme di novità che potrebbero cambiare alcune dinamiche stradali.

L’insieme delle novità verranno pubblicate il 10 novembre sulla Gazzetta Ufficiale.

 

Cosa cambierà?

 

Le nuove regolamentazioni riguardanti il codice stradale riguardano svariati argomenti; foglio rosa, patente, parcheggi ed alcune regole sui nuovi mezzi messi recentemente in circolazione.

La durata del foglio rosa è stata raddoppiata; esso infatti non durerà più sei mesi ma un anno.

L’esame di guida potrà essere ripetuto tre volte, anche se dopo la seconda bocciatura bisognerà presentare nuovamente domanda e pagare i diritti.

È stato introdotto un contributo fino a mille euro per soggetti fino a 35 anni che percepiscono reddito di cittadinanza o ammortizzatori sociali per far fronte alle spese per la patente; inoltre, il richiedente dovrà dimostrare di voler lavorare nel settore degli autotrasporti presentando, entro tre mesi di distanza, un contratto di lavoro come conducente.

Leggera modifica anche per l’uso di oggetti elettronici alla guida; nella legge è stato implementato l’uso di smartphone, portatili, notebook e tablet, tutti oggetti che comportano anche solo un temporaneo allontanamento delle mani dal volante.

Non è stata invece inclusa la sospensione della patente alla prima infrazione, mentre le multe restano invariate.

È stato incluso il “parcheggio rosa” ovvero un permesso per tutte le donne in stato di gravidanza o genitori con un bambino di età non superiore a due anni.

A partire dal primo gennaio, i disabili potranno utilizzare gratuitamente i posti con le strisce blu, ma soltanto se i posti a loro riservati sono occupati abusivamente.

I monopattini sono da poco stati introdotti nelle strade, quindi necessitavano di alcune regole per la loro circolazione; niente casco per i maggiorenni, frecce e freni obbligatori su entrambe le ruote, copertura obbligatoria.

Tali mezzi non potranno viaggiare oltre i 6 km/h nelle aree pedonali, mentre negli altri casi non devono andare oltre i 20 km/h.

La prossima novità sui mezzi riguarderà l’uso del casco; se il passeggero ne è sprovvisto, il guidatore sarà sanzionato anche se quest’ultimo non è minorenne.

Le strade continueranno ad essere occupate da pubblicità; esse però non devono riguardare forme di violenza o messaggi lesivi delle libertà dell’individuo.

 

Codice della strada; tutte le novità sulle nuove regole/Antonio Cascone/redazione

 

Il tema dell’aborto torna prepotentemente ai tavoli di discussione

Il  tema dell’aborto torna prepotentemente ai tavoli di discussione a seguito delle notizie riguardanti la Polonia dove si torna in piazza contro il divieto -quasi totale- di aborto.

In Italia, nonostante la legge 194, la faccenda è piuttosto ipocrita in quanto molti, troppi, sono i medici obiettori di coscienza. Ancora più “fastidioso” è il fatto che su questo tema, ci siano spesso panel dove a presenziare siano soprattutto uomini.

L’idea di base spesso “usata come spiegazione” dagli obiettori di coscienza è la critica dell’ “uso dell’aborto” come metodo “anticoncezionale” per respingere gravidanze indesiderate… La nuova vita merita di essere tutelata, “sempre”, anche a costo della vita della madre stessa.

Insomma, in questo tipo di discussioni, le donne vengono viste come delle sprovvedute che fanno uso della propria libertà sessuale senza preoccuparsi di utilizzare anticoncezionali… Quando invece è più che dimostrato che per tutte le donne l’aborto “non è una passeggiata”.

Sebbene a queste discussioni siano quasi sempre invitati a parlare uomini, quasi mai -anzi mai- viene messo in tavola la questione del ruolo e della responsabilità dei maschi che “provocano” queste gravidanze…

Dopotutto le donne non sono cavallucci marini capaci di fecondarsi da sole, eppure, ai maschi non viene riconosciuta alcuna responsabilità nell’aver “provocato” una gravidanza indesiderata.

Ci si riferisce nello specifico, ai maschi responsabili di violenze, stupri, stealthing (è una pratica che consiste nel danneggiare, o addirittura togliere, il preservativo durante un rapporto sessuale senza il consenso del partner).

Persino dinanzi a questi casi, gli obiettori di coscienza ritengono che la donna -cattiva- sia un’assassina, che non si prende le “responsabilità” di avere cura di una nuova Vita.

La legge 194 va difesa, perché è un sacrosanto diritto delle donne di essere padrone di sé stesse del proprio corpo sempre e comunque.

Sarebbe il caso, che a partire da un tema del genere, si promuovesse un’altra discussione: quella in cui si parli della responsabilità della condotta maschile in un rapporto sessuale.

Quando per strada si vedono ragazzine incinte ritenute “troppo giovani” per diventare madri, si tende istintivamente a considerarle come uniche responsabili del proprio stato -dato che si auspicherebbe che la gravidanza avvenga ad un’età in cui si sia maggiormente responsabili e capaci di avere cura di un nascituro.

Dopotutto, per strada è difficile riconoscere un ragazzino che stia per diventare padre ad un’età adolescenziale…

Per quanto le nuove generazioni sembrino essere “più avanti” delle precedenti resta il fatto che ad oggi, i canali da cui “attingono” informazioni sul sesso sono tutt’altro che autorevoli.

Senza contare che le malattie e infezioni sessualmente trasmissibili -che si potrebbero evitare con l’uso corretto del preservativo- resistono in percentuali alte a partire da età giovanissime.

I genitori, per quanto si sforzino di non somigliare ai propri padri e madri, non sono capaci di affrontare la tematica del sesso con intelligenza e serenità: ritengono i propri figli adulti abbastanza da meritare il motorino, la macchina, l’i-phone  etc., ma all’idea di intavolare un discorso su una questione -del tutto naturale- come il sesso…

Questa resta il tabù -non ci si azzarda nemmeno ad indirizzare il proprio figlio o la propria figlia ad andare -da sola/o- da un medico specialista a cui poter rivolgere liberamente tutte le domande che gli passano per la testa in merito al tema del sesso.

Non c’è da meravigliarsi se nei paesi più che civilizzati, resista e persista un manto di ignoranza che favorisce il succedersi di gravidanze in età giovanissime.

Troppo spesso “gli adulti” dimenticano che cosa significa essere adolescenti e giovani -dopotutto un tempo lo erano anche loro: nel tentativo di non somigliare ai propri genitori, si finisce per comportarsi in maniera ancora più bigotta, dato che in quest’epoca si tende a mettere i propri figli su di un piedistallo considerandoli “principi” e “principesse” a cui non si vuole far mancare nulla, e soprattutto non gli si vuole parlare “delle cose zozze -come il sesso, appunto”.

Qui salta il banco: se ancora oggi nei panel si condanna l’aborto, le donne vengono viste come delle libertine-assassine rispetto alle gravidanze indesiderate, è perché  permane e resiste una visione e concezione del sesso piena di tabù… Non ci si può meravigliare se “i giovani” poi si dimostrano altrettanto irresponsabili e ignoranti, se permane ancora tanta ignoranza “nelle teste degli adulti”.

Invece di preoccuparsi del genere a cui si appartiene, bisognerebbe innanzitutto parlare -con coscienza – del ruolo del sesso nella vita di un essere umano: invitando a parlare medici, filosofi, artisti, si capirebbe che il sesso ha a che fare con il rapporto che ognuno di noi ha con sé stesso, la percezione di sé, l’amor proprio …

Di conseguenza si inizierebbe a valutare il modo in cui ci si rapporta all’altro e ci si vuole rapportare, tenendo presente che il sesso è sempre una cosa seria e può incidere sul corso della nostra vita.

La morte e il sesso sono due verità dinanzi alle quali si smette di essere bambini o ”nell’età dell’innocenza”, sarebbe ora che invece di voler preservare “la mente immacolata” dei propri figli, ci si preoccupasse di prepararli al mondo con lucidità e saggezza…

Questo sì che sarebbe un grande atto di Amore.

Il tema dell’aborto torna prepotentemente ai tavoli di discussione /Stephanie E. Perna – Redazione Campania

 

Napoli-Verona 1-1(13′ Simeone, 18′ Di Lorenzo, RILEGGI LIVE)

Si ferma contro il Verona il Napoli che non va oltre l’1-1.

RILEGGI LIVE: Napoli-Verona 1-1(13′ Simeone, 18′ Di Lorenzo)

Finisce qui al Maradona! 1-1 tra Napoli-Verona.

92′ Gomitata di Kalinic a Mario  Rui: doppio giallo! Verona in nove.

Concessi quattro minuti di recupero.

90′ Ultimo cambio di Spalletti: esce Osimhen, entra Petagna.

89′ Super punizione di Mertens, palla sul palo!

Doppio giallo per Bessa! Verona in dieci!

84′ Due cambi anche per Spalletti: Anguissa e Insigne lasciano il campo a Mertens e Ounas.

83′ Altre due sostituzioni per il Verona: Kalinic per Caprari; Magnani per Gunter.

74′ Due cambi anche per il Verona: Bessa e Lasagna entrano per Simeone e Barak.

61′ Doppio cambio per il Napoli: Lozano ed Elmas per Zielinski e Politano.

Si riparte, inizia il secondo tempo di Napoli-Verona.

Senza recupero, finisce il primo tempo tra Napoli-Verona. Si va negli spogliatoi col risultato di 1-1.

41′ Clamorosa occasione per il Napoli con Osimhen che, servito da Politano, controlla di destro calcia col sinistro ma scheggia il palo.

18′ GOOL DEL NAPOLI! Grande azione sugli spioventi di punizione per il Napoli con Fabian che serve il pallone a Di Lorenzo, destro secco e 1-1!

13′ GOOL DEL VERONA! Super azione di Barak che da sinistra entra in area, mette i pallone in mezzo dove Simeone la tocca a fa 1-0!

7′ Grande occasione per il Verona per Caprari che ci prova da fuori, ma è ottimo l’intervento di Ospina

1′ Iniziata Napoli-Verona!

Gentili signori  e signori, amici di Vivicentro, buonasera a tutti e benvenuti alla live testuale della sfida Napoli-Verona. Tutto pronto al Maradona per l’inizio della sfida programmata alle ore 18.00.

Movida: Carabinieri in azione nel vesuviano, 13 i locali multati

I Carabinieri della compagnia di Torre Annunziata mantengono alta la sorveglianza nei comuni di San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano.

 

SAN GIUSEPPE VESUVIANO E OTTAVIANO (Na): I Carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno tenuto numerosi controlli nei comuni di San Giuseppe Vesuviano e Ottaviano.

Con il supporto dei militari del Reggimento Campania, del nucleo cinofili di Sarno e del nucleo elicotteristi di Pontecagnano, del Nas e del nil di Napoli, sono state controllate 132 persone e 72 veicoli.
Sono state 29 le sanzioni al codice della strada per sanzioni che vanno oltre i 10mila euro.

Un caso di detenzione di droga

Un 37enne di Ottaviano già noto alle forze dell’ordine è finito in manette per detenzione di droga a fini di spaccio. I militari hanno rinvenuto nella sua abitazione 115 grammi di cocaina, 359 di hashish, quasi 10 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento delle dosi. E’ ora ai domiciliari in attesa di giudizio.

Un arresto

Arrestato anche Pasquale Enrico de Nicola, 46enne di San Giuseppe Vesuviano già sottoposto al divieto di dimora nel suo comune di nascita. Considerate le reiterate violazioni alla misura, il tribunale di Nola, su segnalazione della locale stazione carabinieri, ha aggravato la sua posizione disponendo la sua traduzione al carcere di Poggioreale.

Una denunciata

Una cittadina di origini cinesi, titolare di un opificio tessile nel comune di Terzigno, è stato denunciato per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e per avere impiegato “in nero” un connazionale, già irregolare sul territorio nazionale. Risponderà anche dell’installazione abusiva di un impianto di videosorveglianza all’interno dei luoghi di lavoro. La struttura, estesa circa 400 metri quadri, è stata sequestrata. Oltre 31mila euro l’importo delle sanzioni applicate.

Inseguimento dei Carabinieri in via Aielli

Denunciato anche un 31enne di Ottaviano per non aver rispettato l’alt imposto dai Carabinieri durante un posto di controllo in Via Aielli, nel comune di San Giuseppe vesuviano. Dopo un inseguimento di circa 500 metri, l’uomo è stato bloccato, identificato e poi segnalato all’autorità giudiziaria per resistenza a p.u.

 

Violato il divieto di dimora

Un 36enne di Ottaviano, sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Napoli, è stato sorpreso nei pressi di un bar in piazza Garibaldi. Siamo ancora nel comune di San Giuseppe Vesuviano e per il 36enne è scattata una denuncia.

Pub e bar “inospitali”

13 tra bar e pub controllati: tutti sono stati sanzionati per violazioni alla normativa che tutela il lavoro e la sicurezza alimentare. In alcuni di questi era diffusa musica senza la prevista autorizzazione della SIAE. 3 i giovani segnalati alla prefettura perché trovato in possesso di hashish marijuana per uso personale.

 

Controlli “movida” anche a San Ferdinando

Nell’ambito dei servizi predisposti dalla Questura di Napoli nelle aree della “movida”, ieri sera gli agenti del Commissariato San Ferdinando, i militari dell’Arma dei Carabinieri e del NAS (Nucleo anti sofisticazione), i militari della Guardia di Finanza e gli agenti della Polizia Locale, con il supporto del Reparto Mobile e di personale dell’Asl Napoli 1, hanno effettuato controlli nella zona dei “baretti” di Chiaia e nelle strade limitrofe.

Nel corso dell’attività sono state identificate 103 persone, di cui 3 con precedenti di polizia, una delle quali sanzionata per mancanza della certificazione verde (c.d. green pass).

Gli operatori hanno controllato 27 attività commerciali sanzionandone una in via Palepoli poiché priva di nulla osta d’impatto acustico, una in piazza Rodinò per violazioni in materia di sicurezza alimentare, una in vico II Alaberdieri poiché il titolare è risultato sprovvisto della certificazione verde, due in piazza Rodinò e piazza Amendola per violazioni di norme igienico-sanitarie disponendo l’immediata chiusura a una delle due per importanti carenze igieniche.

In via Bisignano e piazzetta Rodinó hanno sanzionato i titolari di due esercizi commerciali per carenze igieniche sanitarie e sequestrato 40 kg di alimenti per mancanza dei requisiti di tracciabilità.
Dei 27 locali commerciali, 18 sono stati sottoposti a un totale di 60 prescrizioni di natura igienico-sanitaria per mancanza delle relative autorizzazioni.
Infine, in piazza dei Martiri è stata sanzionata, ai sensi dell’art. 7 co. 15bis del Codice della Strada, una 54enne napoletana sorpresa ad esercitare l’attività di parcheggiatore abusivo.

 

 

 

Movida: Carabinieri in azione nel vesuviano, 13 i locali multati – Redazione Campania – Stéphanie E. Perna

 

 

Approdata al porto di Trapani la Sea Eye 4 con 847 migranti

La nave Sea Eye 4 con oltre 847 migranti a bordo è approdata nel porto di Trapani dove farà scendere le persone tra cui circa 200 minorenni tra i quali molti bambini sotto ai 10 anni, oltre 5 donne incinte. I migranti sono stati recuperati nello specchio d’acqua tra Libia e Sicilia in diversi interventi. Alcune delle persone salvate hanno trascorso 5 notti sulla Sea Eye.

Già da questa mattina era stata predisposta la complessa macchina dell’accoglienza organizzata dalla Prefettura è pronta per le prime visite con tamponi e l’identificazione. Difficile possa concludersi il tutto in giornata poiché ci sono una serie di adempimenti burocratici e sanitari prima di dare il via libera allo sbarco. Il controllo infatti a bordo da parte della Sanità marittima e della Polizia di frontiera sono sempre i primi atti che vengono compiuti quando una nave con migranti a bordo arriva in un porto italiano e sono procedure che hanno bisogno di tempo.

La nave era arrivata stamani davanti a Trapani intorno alle 10,30 ma ha dovuto attendere alcune ore prima di ricevere il via libera all’ingresso in porto. Solo ieri sera, due giorni dopo l’ultimo imponente salvataggio di 400 delle 800 persone che ha a bordo, la Sea-Eye 4 aveva ricevuto dalla Guardia costiera e dal Viminale l’autorizzazione a poter sbarcare i migranti in Italia.

Il presidente di Sea-Eye, Gordon Isler, punta ancora il dito contro Malta, che si è rifiutata non solo di concedere un Pos (porto sicuro) ma perfino di coordinare i soccorsi “Siamo sgomenti del fatto che il rifiuto di Malta a prestare assistenza ci abbia lasciati in una situazione eccezionale. Gli Stati europei dovrebbero ammonire Malta il prima possibile affinché assicuri che il Centro di coordinamento soccorsi in mare della Valletta risponda nuovamente alle richieste di emergenza e coordini gli interventi”.

Intanto la Ocean Viking di Sos Mediterranee con 308 i migranti, è sempre a largo di Lampedusa in attesa di un Pos (porto sicuro). Nella giornata di ieri 2 migranti e 4 loro familiari erano stati evacuati dalla predetta nave e portati a Lampedusa dalla Guardia costiera italiana, per urgenze di carattere sanitario.

La stessa Guardia costiera nella notte ha effettuato anche un’operazione di salvataggio nella Sar italiana (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso- identifica una serie di operazioni di salvataggio condotte da personale addestrato a tale scopo e all’impiego di specifici mezzi) a 154 miglia a Sud Est di Pozzallo (RG) di un’imbarcazione con a bordo 14 cittadini del Bangladesh era alla deriva da 5 giorni, dopo essere partita dalla città libica di Bengasi. Il gruppo è stato portato a Pozzallo. Ancora uno sbarco anche in Calabria, il 57esimo negli ultimi tre mesi: 53 persone sono giunte autonomamente, con un veliero della «rotta turca», su una spiaggia del Crotonese.

Sull’arrivo della Sea-Eye4 a Trapani, il leader della Lega Matteo Salvini ha nuovamente attaccato il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e anche il Ministro degli esteri Luigi Di Maio “Una nave tedesca sta per lasciare in Sicilia più di 800 clandestini. Domanda: i ministri dell’Interno e degli Esteri hanno chiesto a Berlino e Bruxelles di farsi carico di questi immigrati o per loro va bene così?”.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)

Le inchieste di Report: Lunedì 8 alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay

Lunedì 8 novembre alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay tornano le inchieste della squadra di Report. (https://www.raiplay.it/dirette/rai3).

LA RESA DEI CONTI
di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella
collaborazione di Eleonora Zocca e Norma Ferrara

Report torna sull’inchiesta che ha fatto il giro del mondo: la soppressione del dossier sulla gestione della pandemia in Italia, frutto del lavoro dei ricercatori Oms della sede di Venezia. Il rapporto denunciava l’esistenza in Italia di un piano pandemico vecchio, datato 2006, e mai aggiornato, ma denunciava anche le bugie della Cina sui primi contagi e gli errori della stessa Organizzazione mondiale della sanità. Per questo andava riscritto o fatto morire. Attraverso materiali inediti Report può rivelare tutta la catena di eventi che ha portato a silenziare il lavoro di Francesco Zambon, responsabile del dossier ritirato e mai più ripubblicato. Più che motivazioni scientifiche si è trattato di un vero intrigo internazionale. Inoltre sarà trasmesso un video esclusivo in cui un funzionario di primo livello dell’organizzazione di Ginevra dice che se ci sono problemi non bisogna andare a parlare coi giornalisti, perché i panni sporchi si lavano in casa. Infine, mentre i pm di Bergamo indagano anche sulla mancata applicazione del piano pandemico, gli inviati di Report sono andati a curiosare dietro le quinte della Commissione d’inchiesta parlamentare che dovrebbe indagare sul Covid-19. E hanno scoperto insospettabili accordi tra destra e sinistra per limitare l’ambito di indagine.

IL GRANDE SCHEMA
di Giorgio Mottola

collaborazione di Norma Ferrara e Alessia Marzi

Dove finiscono i soldi delle mafie? Report ha provato a cercare una risposta entrando nella storia di un imprenditore calabrese che potrebbe aver riciclato circa 500 miliardi di euro per conto di ‘ndrangheta, Cosa nostra e del clan dei Casalesi. Potrebbe essere lo schema di riciclaggio più imponente della storia italiana. Secondo gli investigatori, l’imprenditore aveva creato una rete che andava da Cipro alla Malaysia, passando per Tagikistan, Pakistan, Dubai e Afghanistan. Sul suo computer le forze dell’ordine hanno trovato decine di passaporti falsi e documenti che attestavano la gestione diretta di investimenti finanziari per quasi 40 miliardi di euro. In esclusiva Report è riuscito a intervistare il presunto riciclatore, che ha spiegato i meccanismi della finanza internazionale con cui è possibile movimentare somme di denaro colossali. Si va dai templari ai broker internazionali, con sullo sfondo i rapporti con gli esponenti dell’ala finanziaria di alcuni tra i clan di mafia più potenti in Italia. L’imprenditore è stato intercettato e pedinato per quasi un anno e le sue operazioni finanziarie restituiscono un racconto completamente inedito di come le mafie riciclano i soldi, degli uomini che li fanno circolare, di chi li incassa e di chi finisce, senza saperlo, per usare gli stessi canali dei clan per muovere il proprio denaro. Una storia in grado di ridisegnare lo schema del riciclaggio dei soldi che partono dal nostro paese e fanno il giro del mondo.

CONTROLLI AL CAMPIONE
di Giulia Presutti

Tra gli atleti italiani, molti hanno scelto di non vivere più in patria. Il Principato di Monaco e la Svizzera sono le mete preferite per chi sposta la residenza fiscale. Si tratta in genere di tennisti, come i numeri 9 e 7 mondiali Jannik Sinner e Matteo Berrettini, e di piloti di Formula 1 e Moto GP. Girano il mondo tutto l’anno per competizioni e tornei, perciò la normativa internazionale impone loro di pagare le tasse in tutti i paesi nei quali competono e producono reddito. In Italia è chi eroga il compenso, l’organizzatore del torneo o la casa automobilistica, a trattenere le imposte dovute al fisco. Ma è sempre così? Alcune scuderie di Formula 1 hanno deciso di utilizzare società estere per fare i contratti ai piloti. Con qualche vantaggio fiscale…

Le inchieste di Report: Lunedì 8 alle 21.20 su Rai3 e su RaiPlay  / Cristina Adriana Botis / Redazione

Juve Stabia – Bari (1-0). Le foto di ViViCentro

Guarda le foto di Juve Stabia – Bari realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così la vittoria casalinga delle Vespe allenate dal tecnico Mister Sottili contro i ragazzi di Mister Mignani allo stadio Menti di Castellammare di Stabia.

Queste le foto dei calciatori protagonisti del match Juve Stabia – Bari:

FORMAZIONI UFFICIALI JUVE STABIA-BARI.

JUVE STABIA (4-2-3-1): Sarri; Donati, Caldore, Troest, Rizzo; Davì, Scaccabarozzi (Esposito dal 44° s.t.); Bentivegna (Berardocco dal 9° s.t.), Stoppa, Panico (Guarracino dal 31° s.t.); Eusepi (Evacuo dal 9° s.t.).

A disposizione: Russo, Pozzer, Todisco, Squizzato, Della Pietra, Lipari, Esposito.

Allenatore: sig. Stefano Sottili.

BARI (4-3-1-2): Frattali; Pucino, Gigliotti, Terranova, Ricci; Bianco (D’Errico dal 15° s.t.), Scavone (Di Gennaro dal 1° s.t.), Mallamo (Citro dal 31° s.t.); Botta (Marras dal 1° s.t.); Antenucci, Simeri (Cheddira dal 15° s.t.).

A disposizione: Polverino, Plitko, Celiento, Citro, De Risio, Mazzotta, Belli, Paponi.

Allenatore: sig. Michele Mignani.

Ammoniti: 22° Scavone (B), 45° e 42° s.t. Gigliotti (B), 19° s.t. Ricci (B), 22° s.t. Evacuo (J), 46° s.t. Guarracino (J).

Espulsi: 42° s.t. Gigliotti (B).

Spettatori: 1.000 circa

Angoli 2-4

La gara è stata diretta dal sig. Nicolò MARINI della sezione di Trieste.

L’assistente numero uno sarà: Riccardo VITALI della sezione di Brescia.

L’assistente numero due: Roberto TERENZIO della sezione di Cosenza.

Il quarto ufficiale sarà: Aleksandar DJURDJEVIC della sezione di Trieste.

OCCASIONE CHIAVE

45° rigore per la Juve Stabia: bel lancio in area di Rizzo per Stoppa, tocca di mani Gigliotti che viene anche ammonito nell’occasione.

46° GGGGOOOLLLLL DELLA JUVE STABIA: Eusepi dal dischetto spiazza completamente Frattali per l’1-0 della Juve Stabia meritatissimo.

Givova Scafati da sogno: contro Chiusi la sesta vittoria

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Sei partite, sei successi consecutivi. La Givova Scafati fa paura, anche l’Umana Chiusi si arrende al PalaMangano.

La Givova Scafati non si ferma più. Dopo sei turni del campionato di serie A2 (girone rosso), la compagine dell’Agro è a punteggio pieno, in vetta al raggruppamento. Ultima vittima sacrificale in ordine di tempo è stata l’Umana Chiusi, superata nettamente 82-59 al PalaMangano, al termine di una sfida che, tranne i primi minuti, non è mai stata realmente in discussione.

Nonostante l’uscita prematura dal campo di Daniel, espulso a metà gara dagli arbitri per un accenno di reazione nei confronti di un avversario, la società salernitana ha tenuto sempre in mano le redini dell’incontro, condotta positivamente in porto, grazie ad una prestazione maiuscola.

I toscani, che per scelta tecnica hanno tenuto fuori l’esterno Mei, hanno avuto il merito di non mollare mai e di mettere il fisico dove non arrivava la tecnica, ma tanto non è bastato per portare a casa il risultato contro un collettivo completo ed organizzato in entrambe le fasi del gioco.

Stella Azzurra mai doma, la Givova la spunta nel finale

LA PARTITA

Tanti errori in fase realizzativa da una parte e dall’altra caratterizzano le prime fasi della contesa, che resta bloccata per i primi due minuti. Proprio da un errore nasce infatti il primo canestro ospite ad opera di Wilson, che si ripete poi un minuto più tardi, portando avanti 0-3 i suoi, che hanno il merito di conservare a lungo la testa di una sfida che non regala particolari emozioni (3-5 al 6’). È Clarke l’unico tra i locali ad andare a segno. La siccità offensiva dei padroni di casa si ripercuote sull’andazzo della sfida, che vede sempre i senesi (bene Ancellotti) col naso avanti (7-9 all’8’). Coach Rossi chiama allora time-out. La risposta dei suoi è tutta nelle mani di capitan Rossato, il quale, supportato da una difesa più arcigna, sale in cattedra e ribalta il risultato (12-9 al 9’), che alla prima sirena continua a dare ragione ai gialloblù, anche in maniera più netta (18-10).

In linea con l’ultima parte della prima frazione, la Givova Scafati (bene Parravicini) gioca con un rinnovato piglio e con una gagliardia tale da riuscire a prendere il largo (27-12 al 12’). L’Umana Chiusi accusa il colpo e prova a rispondere, mettendo innanzitutto ordine nel proprio assetto difensivo e cercando di trovare maggiore circolazione di palla in attacco. Ma la difesa gialloblù è arcigna e non molla un centimetro, mentre l’attacco, trascinato da capitan Rossato, è lucido e prolifico (37-19 al 17’). Il finale di tempo è un crescendo scafatese (Cucci sugli scudi), macchiato solo dall’espulsione di Daniel per un accenno di reazione nei confronti di un avversario (43-24).

Mobio in palleggio nella sfida contro Umana Chiusi

In avvio di ripresa, i viaggianti iniziano ad imporre la loro fisicità, cercando di recuperare qualche possesso ed assottigliare il divario, con Ancellotti, Musso e Medford ispirati (45-31 al 22’). Nonostante l’assenza di Daniel, i padroni di casa non si demoralizzano e non si lasciano sopraffare dall’avversario, riuscendo nell’intento di tenerlo a debita distanza, grazie ad un gioco corale ed organizzato. Ne viene fuori un parziale importante, che allarga la forbice del divario tra le due contendenti (54-33 al 26’). Un divario che cresce col passare dei minuti (61-37 al 28’) e che al termine della terza frazione vale quanto una chiusura di gara anticipata (64-40).

Ritmi più blandi e gioco più compassato caratterizzano i primi minuti dell’ultimo periodo, nel quale i tentativi di rimonta biancorossi vengono prontamente rintuzzati da Mobio, Parravicini e compagni, che riescono così a conservare un tranquillo margine di vantaggio (74-48 al 35’). I minuti che precedono la sirena servono solo per le statistiche e per concedere spazio a chi in genere viene utilizzato di meno, come Grimaldi e Perrino, che coach Rossi getta nella mischia a risultato praticamente già acquisito. Finale: Givova Scafati 82 – Umana Chiusi 59.

Riccardo Rossato in campo contro Umana Chiusi

LE DICHIARAZIONI

 Coach Alessandro Rossi: «Faccio i complimenti ai miei ragazzi. Abbiamo vinto una partita che temevamo moltissimo. Avevamo infatti affrontato Chiusi circa un mese e mezzo fa in SuperCoppa ed eravamo ben consapevoli dei problemi che avremmo incontrato. Nei primi minuti non abbiamo interpretato bene la gara, poi però siamo cresciuti, abbiamo capito come attaccare ed in difesa abbiamo aumentato l’energia, tenuta poi costante per il resto dell’incontro, traendone indubbi benefici. Abbiamo assorbito bene l’espulsione di Daniel, che stava disputando oggi una partita molto solida: senza perdere la calma e la testa, abbiamo continuato a giocare alla nostra maniera. Ci godiamo queste sei vittorie, ma restiamo sempre a testa bassa sul manubrio e continuiamo a pedalare».

I TABELLINI

 GIVOVA SCAFATI – UMANA CHIUSI 82-59

 GIVOVA SCAFATI: Mobio 7, Daniel 2, Grimaldi, Perrino, Parravicini 11, De Laurentiis 6, Ambrosin 10, Clarke 13, Rossato 15, Monaldi 5, Cucci 8, Ikangi 5. Allenatore: Rossi Alessandro. Assistente Allenatore: Nanni Francesco.

UMANA CHIUSI: Criconia 4, Fratto 1, Musso 7, Biancotto 5, Medford 11, Carenza 4, Pollone, Wilson 11, Raffaelli 4, Ancellotti 12. Allenatore: Bassi Giovanni. Assistente Allenatore: Fabrizi Andrea.

ARBITRI: Catani Marco di Pescara, Di Toro Claudio di Perugia, Saraceni Alessandro di Zola Predosa (Bo).

NOTE: Parziali: 18-10; 25-14; 21-16; 18-19. Falli: Scafati 17; Chiusi 20. Usciti per cinque falli: nessuno. Espulsi: Daniel. Tiri dal campo: Scafati 28/61 (45,9%); Chiusi 24/49 (49,0%). Tiri da due: Scafati 16/32 (50,0%); Chiusi 19/30 (63,3%). Tiri da tre: Scafati 12/29 (41,4%); Chiusi 5/19 (26,3%). Tiri liberi: Scafati 14/19 (73,7%); Chiusi 6/10 (60,0%). Rimbalzi: Scafati 35 (12 off.; 23 dif.); Chiusi 26 (2 off.; 24 dif.). Assist: Scafati 18; Chiusi 14. Palle perse: Scafati 14; Chiusi 23. Palle recuperate: Scafati 14; Chiusi 7. Stoppate: Scafati 2; Chiusi 1. Spettatori: 400 circa.

 

Il Barano non sfata il tabù, 0-0 con l’Ercolanese

Continua il tabù del Barano al “Don Luigi Di Iorio”. I bianconeri di mister Isidoro Di Meglio, non vanno oltre il nulla di fatto con l’Ercolanese, squadra in crescita avendo eliminato la Puteolana dalla coppa e aver rifilato quattro gol al Real Forio. Risultato comunque bugiardo, tenuto conto che gli aquilotti hanno comandato il gioco per buona parte dei novanta minuti, andando vicino alla marcatura in almeno tre circostanze. Occasioni buttate al vento per l’inesperienza dei tanti giovani che compongono la rosa o per eccessiva precipitazione.

Sull’altro fronte Mennella ha trascorso un pomeriggio quasi tranquillo, fatta eccezione per gli ultimi quindici minuti, quando i baranesi sono rimasti in inferiorità numerica per l’espulsione di Monti che in un contrasto di gioco ha preso il secondo giallo ed è stato costretto a guadagnare la via degli spogliatoi. Neanche in inferiorità numerica il Barano ha sofferto più di tanto. Conte, ultimo uomo, è stato sempre pronto a chiudere gli spazi, sbrogliando con grande lucidità sul nascere tutte le situazioni più pericolose. Al suo fianco ancora una volta si è messo in bella evidenza Mocerino, bravo a svettare sia nel gioco aereo che sullo stretto.

Comunque a conti fatti, malgrado ancora una volta non siano arrivati i tre punti, stando a quanto visto, la squadra è in crescita sia sotto il profilo atletico, grazie al lavoro egregio che sta facendo il preparatore Pierangelo Pesce, che di gioco. Continuando su questo passo, non è utopistico pensare che il traguardo della salvezza possa essere raggiunto. Certamente ci sarà da sudare e soffrire, ma nulla è precluso.

L’Ercolanese, malgrado il suo antico blasone, è sembrata un’altra che per il traguardo della salvezza dovrà sudare fino all’ultima giornata. Di sicuro un passo indietro per i granata vesuviani, con mister Perrella ha pensato prima a non prenderle, tenendo i suoi col baricentro basso, per chiudere tutti i varchi verso la porta difesa da Marino, e dove non sono arrivati i difensori ci ha pensato l’estremo difensore a togliere le castagne dal fuoco con alcuni interventi di buona fattura. Poi quando è stato superato ci ha pensato la dea bendata a correre in suo aiuto, facendo terminare sui legni la conclusione vincente di Cerase.

SCHIERAMENTI – Mister Di Meglio, a causa dell’indisponibilità di Rubino (ne avrà per almeno altre due settimane) e dello squalificato Selva, schiera al centro dell’attacco Fabio Mattera. Malgrado la giovane età, se l’è cavata egregiamente, tenendo sempre allerta la retroguardia avversaria. Al suo fianco hanno agito il funambolico De Stefano da un lato e Antignano dall’altro. A centrocampo Scritturale, Conte e Matarese sono stati bravi sia nelle fasi di non possesso, che nelle ripartenze.

LA PARTITA – Partono bene i padroni di casa che già al 7’ provano a perforare la retroguardia avversaria con Cerase, ma è attento Marino che para senza affanno. Malgrado il predominio territoriale, i padroni di casa faticano ad affacciarsi nell’area avversaria. Al 18, con l’Ercolanese sbilanciata in avanti, De Stefano, su azione di contropiede impegna seriamente Marino, bravissimo a salvare la sua porta e su capovolgimento di fronte per poco l’Ercolanese non passa, ma Castellano tutto solo davanti a Mennella, e con la porta completamente spalancata, calcia incredibilmente fuori. In chiusura di tempo, Cerase colpisce la traversa a Marino battuto.

Si riprende e il copione è sempre lo stesso. Palla a centro e De Stefano impegna Marino che si salva in angolo mostrando una prontezza di riflessi non comune. Al 3’ ci prova Mattera, ma la sua conclusione al volo è rintuzzata da Molisso con il corpo. La replica degli ospiti al 9’ quando, su angolo di Lucignano, la retroguardia del Barano si salva con un po’ di fortuna. Al 23’ brivido per i tifosi bianconeri, ma ci pensa Mennella a spedire in angolo la punizione dal limite di Basso. Sul successivo tiro dalla bandierina, Castellano manda fuori di poco.

Poi l’espulsione di Vincenzo Monti e più nulla. Il Barano in inferiorità numerica ha pensato quasi solo a difendersi. Lo ha fatto con ordine e di tanto in tanto ha cercato di affacciarsi nella metà campo avversaria in contropiede.

BARANO             0

ERCOLANESE     0

BARANO: Mennella L., Petrone (14’ st Mennella A.), Matarese (45’ st Ruffo), Conte, Mocerino, Monti, Antignano, Scritturale, Mattera (34’ st Abbandonato), Cerase, De Stefano. (In panchina Castaldi, Sorbo, Pica, Cuomo, Di Iorio, Buono). All. Di Meglio.

ERCOLANESE: Marino, Donzetti (40’ st Liguori), Di Costanzo, Molisso (26’ st Sicuro), Petrosino, Menna, Lucignano(26’ st Sicuro), Castellano (40’ st Minchella), Orefice, Mirante (18’ st Digilio), Basso. (In panchina Pirone, Di Gennaro, Marino, Fiele, Amendola). All. Perrella.

ARBITRO: Alfonso Alfieri di Nola (ass. Panico e Lemos di Nola).

NOTE: angoli 6 a 4 per l’Ercolanese. Ammoniti: Mattera, Menna, Monti, Castellano, Mocerino, Cerase, Donzetti. Espulso Monti al 30’ st per doppia ammonizione. Spettatori 150 circa.

La Puteolana espugna Forio con un gol di Amelio

Tre punti sotto la pioggia e la Puteolana va in fuga, approfittando della contemporanea sconfitta della Frattese a Torre Annunziata. Per il Real Forio è il secondo stop di fila, il primo al “Salvatore Calise”. A decidere un match tutto sommato privo di emozioni, un gran sinistro dello specialista Amelio su calcio piazzato dopo 62 secondi di gioco.

La squadra di casa ha provato subito a raddrizzarla con Jelicanin, ma la rasoiata dell’argentino è risultata un tantino “larga”. I granata di Sasà Marra, ieri in casacca bianca, hanno legittimato il successo con almeno altre due limpide palle-gol costruite nella ripresa, mentre il Real Forio ha fatto tanta fatica a mettere un uomo davanti a Maiellaro che di parate non ne ha effettuate praticamente nessuna.

L’assenza di Cantelli e il forfait nel riscaldamento di Gianluca Saurino (è la seconda volta che capita in questo inizio di stagione), non hanno agevolato il compito a Flavio Leo che ha cercato tanta intensità a centrocampo nel tentativo di creare problemi a Marigliano e compagni. Con l’arretramento di Ciro Saurino sulla linea difensiva, è mancato quel pizzico di fosforo che Granato non ha saputo dare. Sirabella a centrocampo la sua parte la fa sempre ma lo preferiamo sulla corsia dove la scelta di Fiorentino alla lunga non ha pagato.

La Puteolana ha concesso poco o nulla ai biancoverdi (da elogiare per l’impegno profuso, ma nulla più), cercando sempre l’ampiezza ma rifornendo Grezio e Guarracino in poche occasioni, tanto che Marra nell’ultima parte dell’incontro ha dovuto cambiare gli avanti per cercare di sorprendere gli avversari con qualche giocata di Gioielli o con quale pallone in area per il panzer Evacuo. Dunque successo con il minimo sforzo per la capolista che ha ottenuto quello che voleva, senza guanti bianchi e bollicine. Spesso i campionati si vincono anche con le mani unte e un bicchiere di vino da tavola.

SCHIERAMENTI – Lamarra in porta. Centrali Iacono e Saurino C.; terzini Fiorentino e Accurso. A centrocampo Granato con Annunziata (recuperato in extremis) e Sirabella. In avanti Jelicanin e Castaldi a sinistra con Valentino che si inserisce dalla destra. Puteolana con la difesa a quattro comandata da Amelio, con Balzano che è perennemente sulla linea dei mediani, dove agiscono Marigliano come play, Fontanarosa e Di Lorenzo. I avanti Grezio e Guarracino con Petrarca a fare da pendolo sulla destra.

LA PARTITA – Nemmeno il tempo di annotare gli schieramenti che la Puteolana passa. Calcio di punizione di Amelio da circa venticinque metri, la parabola di sinistro è arcuata e pallone che si infila nell’angolo alla sinistra di Lamarra. Al 5’ Jelicanin dalla sinistra potrebbe impattare subito: l’argentino sfodera un gran tiro in diagonale con la sfera che termina non lontana dal palo. I flegrei amministrano il minimo vantaggio senza correre grossi pericoli, proponendosi soprattutto sulla corsia di destra. Capuano in difesa prende il posto di Saurino C., ammonito (era in diffida) e anche claudicante.

Al 28’ fuga di Balzano, cross basso da destra per De Simone che prova la conclusione da sottomisura ma la difesa biancoverde riesce a spazzare. 4’ dopo Guarracino riceve da Marigliano, cerca di scavalcare Lamarra in uscita ma il guardalinee segnala la posizione di off-side del capitano granata. Al 43’ la difesa puteolana non riesce a sbrogliare una situazione critica in area, Jelicanin cerca di approfittarne ma poi Balzano mette in angolo.

La ripresa si apre con un diagonale dalla destra di Sirabella che si spegne sul fondo, a un paio di metri dal montante. Al 6’ Lamarra con un colpo di reni alza in angolo un altro pericoloso calcio piazzato di Amelio da posizione laterale. 2’ dopo il neo entrato Evacuo è solo in area, calcia ma Lamarra interviene con prontezza (poi l’attaccate ex Napoli United viene fermato in posizione irregolare). Leo sostituisce Granato con il neo acquisto Martiniello che va a potenziare il reparto offensivo sistemandosi sulla destra. Al 13’ Puteolana pericolosissima: assist in area per Grezio che salta Iacono ma rinviene Martiniello che disturba il tiro a botta sicura dell’attaccate flegreo che ormai era solissimo.

Al 29’ Valentino a destra ha spazio per calciare ma Maiellaro para con sicurezza. 2’ più tardi errore di Fiorentino, Sica gli soffia la sfera e va al cross ma Lamarra interviene con prontezza. Al 38’ ripartenza flegrea: Grezio entra in area ma Fiorentino riesce a intervenire, toccandogli la sfera al momento della battuta. Al 41’ traversone dalla sinistra per il neo entrato Di Giorgio il cui sinistro da ottima posizione sorvola la trasversale. Sul capovolgimento di fronte Sirabella ha una buona opportunità ma l’arbitro ferma il gioco su segnalazione del guardalinee. Le chance del Real Forio di evitare la sconfitta sono tutte qui…

REAL FORIO       0

PUTEOLANA      1

REAL FORIO: Lamarra, Accurso, Annunziata, Saurino C. (18’ st Capuano), Fiorentino, Iacono, Jelicanin (44’ st Moschini), Valentino, Granato (1’ st Martiniello), Castaldi, Sirabella. (In panchina Atteo, Trani, Verde, De Luise, Sorrentino, Moschini, Migliaccio). All. Leo.

PUTEOLANA 1902: Maiellaro, Balzano, Sica, Marigliano, Petrarca, Amelio, Di Lorenzo (41’ st Sardo), Fontanarosa, Grezio (40’ st Di Giorgio), De Simone (19’ st Gioielli), Guarracino (1’ st Evacuo). (In panchina Caparro, Rinaldi, D’Ascia, Di Napoli, De Rosa). All. Marra.

ARBITRO: Pazzarelli di Macerata (ass. Sabatino di Napoli e Beltrani di Ercolano).

MARCATORE: 2’ p.t. Amelio.

NOTE: angoli 2-2. Ammoniti Saurino C., Fiorentino, Sirabella, Castaldi, Grezio. Durata: pt 46’, st 49’. Spettatori 70 circa.

MARRA: «STAVOLTA È ANDATA BENE»

«Questa volta è andata bene, qualche mese fa su questo campo è perso un campionato», dice Sasà Marra a fine partita, ricordando la sconfitta del suo Pianura sotto i colpi di Massimo De Luise. «La squadra ha giocato in maniera compatta, non era facile vincere in casa del Real Forio che qui sta facendo molto bene».

Flavio Leo non appare deluso dalla prova dei biancoverdi. «Nonostante qualche problema, credo che i ragazzi abbiano disputato una prova coraggiosa, giocando alla pari contro la capolista per larghi tratti. Peccato per non aver saputo rimediare a quel gol a freddo».

Maddalonese-Ischia pareggio a reti bianche, vince la pioggia

Simone Vicidomini- L’Ischia esce indenne dalla trasferta di Maddaloni. I gialloblu conquistano il terzo pareggio consecutivo. La squadra di Iervolino impatta allo stadio “Cappuccini” sul risultato di 0-0. Non a caso anche l’ultimo precedente tra le due squadre nella stagione 1969\70 terminò sempre a reti bianche. Una partita davvero brutta, complice anche il vento ma soprattutto l’intensità della pioggia che ha condizionato pesantemente il terreno di gioco dove spesso risultava difficile giocare palla a terra. Una gara che però ha regalato delle fiammate all’improvviso da entrambi i lati. Al netto delle occasioni avute da entrami i lati il pareggio sicuramente è il risultato più giusto.

Nella prima frazione per oltre mezz’ora di gioco non si è visto ben poco, poi prima il gol annullato a Sogliuzzo per fuorigioco e successivamente due palle gol con D’Antonio e Filosa. La Maddalonese molto più positiva ad inizio secondo tempo dove ha avuto diverse palle gol, sfruttando degli errori della retroguardia isolana. L’occasione più ghiotta della partita l’ha avuta proprio Castagna (anche oggi autore di un’ottima prestazione dove in settimana ha rifiutato due proposte dalla Serie D) che da due passi sotto porta si è divorato un gol facile.

Un punto che, forse, serve più per il morale dei granata che tornano a muovere la classifica dopo la debacle subita a Fratta sette giorni fa, per i gialloblu è un punto che rallenta la corsa in classifica verso il primato, viste le vittorie di Puteolana (1-0 a Forio e il Napoli United che continua a vincere). Nel prossimo turno l’Ischia ospiterà al “Mazzella” il Savoia (vittorioso sulla Frattese 1-o) altra partita ostica e da non sottovalutare Iervolino.

GLI SCHIERAMENTI- La squadra casertana deve fare i conti con le assenze di Di Mauro, Della Ventura e De Rosa. In settimana c’è stato l’addio di Di Pietro dopo ben tre stagioni. Ritorna dopo l’infortunio Dino Fava che parte titolare assieme ai gemelli Allegretta arrivati in settimana. Non al meglio della condizione DI Costanzo e Barletta che sono in panchina.

In casa gialloblu Iervolino fa la conta dell’assenze con i vari Trani, Di Meglio, Iacono, Inverinini, Florio, Pistola insieme ai lungodegenti Impagliazzo e Angelo Arcamone (risultato positivo e quindi dovrà stare a riposo). Massimo De Luise al momento è stato messo fuori rosa. L’Ischia è scesa in campo con la terza maglia ufficiale con Mazzella tra i pali, Chiariello e Di Costanzo al centro della difesa con Buono e Trofa terzini. In mediana Arcamone e Cibelli, Sogliuzzo schierato ancora una volta falso nueve supportato alle sue spalle da Filosa con Castagna e D’Antonio ai lati.

LA PARTITA- Terreno di gioco molto pesante a causa della piogga. Primo squillo del match per i gialloblu con D’Antonio che conclude verso lo specchio della porta, ma è tutto fermo per posizione di fuorigioco. Al 26’ Giuseppe Allegretta si presenta con un tiro dalla distanza che impensierisce Mazzella che respinge in corner. Al 36’ gol annullato all’Ischia con Sogliuzzo che aveva superato il portiere in uscita, per il direttore di gara è in posizione di fuorigioco.

Dopo un giro di lancette ci prova Castagna che si libera in area e lascia partire un rasoterra indirizzato nell’angolo basso: Cerreto risponde in maniera straordinaria. Al 40’ altra occasione per gli isolani: cross di Sogliuzzo per D’Antonio sul secondo palo che non arriva con i tempi giusti, Cerreto esce e blocca. Al 46’ cross di Buono dalla destra sul secondo palo per Filosa che tenta la mezza sforbiciata, Cerreto blocca in uscita.

Nella ripresa gli stessi ventidue in campo del primo tempo. Al 7’ occasionissima per la Maddalonese: dormita difensiva dei gialloblu con Fava che mette Giuseppe Allegretta a tu per tu con Mazzella, ma il numero uno isolano è bravo a chiudere lo specchio della porta e bloccare. Al 10’ locali ancora vicini al gol con Fava che sbaglia un rigore in movimento, ma ancora una volta la retroguardia isolana si è fatta trovare impreparata. Al 16’ calcio d’angolo battuto dall’Ischia sul secondo palo Sogliuzzo che viene letteralmente trattenuto in area, per il direttore di gara è tutto regolare. Iervolino si gioca la carta Montanino al posto di D’Antonio.

Con il passare dei minuti il ritmo tra le due squadre in campo cala, complice anche il terreno di gioco che di certo non aiuta. Al 33’ l’occasione migliore per l’Ischia: Castagna con una serie di dribbling riesce ad entrare in area, da due passi sotto porta incredibilmente incrocia troppo, conclusione che lambisce il palo e termine fuori. Al 44’ ancora Castagna ci prova dal limite dell’area che impegna Cerreto che respinge sul primo palo. Al 47’ ci prova Di Costanzo per i padroni di casa, Mazzella blocca senza alcun pericolo.

MADDALONESE-ISCHIA 0-0

MADDALONESE: Cerreto. De Fenza, Percope, Zacchia, Falco, Colella, Pingue, Guglielmo, Allegretta G. (86’ Ferraro), Allegretta P., Fava (83’ Di Costanzo). A disp.: Domigno, Viscovo, Sannazzaro, Barletta, Romagnoli, Alfano. Allenatore: Valerio

ISCHIA: Mazzarella, Buono, Trofa, Arcamone G., Chiariello, Di Costanzo, Filosa (86’ Pesce), Cibelli, Castagna, Sogliuzzo, D’Antonio (62’ Montanino). A disp.: Di Chiara, Esposito, Muscariello, Formisano, Arcamone M, Di Sapia, Di Meglio. Allenatore: Iervolino

ARBITRO: Alice Gagliardi sez. di San Benedetto del Tronto. (Ass. Nocera di Nocera Inferiore e Elisio di Cast. Di Stabia)

Ammoniti: Buono, Arcamone, Sogliuzzo, Pingue.

Note: calci d’angolo 4-7

Recupero: 46’ p.t- 48’ st.

IERVOLINO: “Un punto che ci soddisfa”

“Uscire da questo campo per le condizioni in cui eravamo con tanti titolari fuori che abbiamo sicuramente ci soddisfa. Siamo venuti a Maddaloni per cercare di portare l’intera posta in palio a casa, abbiamo avuto diverse occasioni da gol nel primo tempo e una nel secondo, purtroppo non siamo riusciti a mettere la palla in rete. Guardiamo il momento, la prestazione che abbiamo fatto e soprattutto l’avversario che avevamo di fronte.

Un’Ischia che rimane nelle posizioni alte della classifica nonostante il risultato di oggi e comunque se la vuole giocare? “Assolutamente. Ho sempre detto ai ragazzi che dobbiamo rimanere sul treno, sul vagone anteriore e sperare quanto prima che cambi la sorte con i tanti infortuni che abbiamo. Con il mercato di dicembre alle porte, noi gli acquisti c’è li abbiamo già in casa. Ora bisogna uscire indenni e compatti da questo momento che ci vede penalizzati sotto questo aspetto. Veniamo da una serie di risultati positivi importanti”.

 

Primavera 4, Juve Stabia corsara a Taranto: vittoria per 1-2

Primavera 4, la Juve Stabia consegue una importantissima vittoria a Taranto col risultato di 1-2. Decidono le reti di Nemolato e Romilli per le Vespette dopo l’iniziale vantaggio dei pugliesi siglato da Basile.

Match caratterizzato anche da un’espulsione per parte. Espulsi infatti Aruta per la Juve Stabia e Amatulli per il Taranto, entrambi per doppia ammonizione.

Una vittoria che consente ora alle Vespette guidate dal tecnico De Martino di guidare il Girone D a pari merito con la Turris ad 11 punti. Segue proprio il Taranto battuto e quindi fermo ad 8 punti. Seguono Fidelis Andria eVibonese a 6 punti, ACR Messina a 5 punti e Picerno, fanalino di coda, con un solo punto.

Di seguito il tabellino del match tra Taranto e Juve Stabia che ha visto la vittoria delle Vespette per 1-2 e che consente quindi ai ragazzi di De Martino di tornare in vetta alla classifica del Girone D di Primavera 4.

Taranto – Zecchino, Saponaro, Tigri, Amatulli, Giaracuni, Marinelli, Buzzacchino (Marzoli), Sabetta (Pasqualicchio), Basile, Maiorino (La Gioia), Mele (La Corte). A. disp. Surino, Dell’ Anna, Torinti, Cannizzaro, Vaio, Modica. All. Rogazzo.

Juve Stabia – Maresca, Picardi, Grimaldi, Cacciuttolo, Puolo, Sigismondo, Aruta, Marzuillo, Minasi (54′ Maglione), Nemolato (90′ Musto), Balzano (67′ Romilli). A disp. Martoriello, Leone, Elayache, Esposito. All. De Martino.

Marcatori: 9′ Basile (T), 21′ Nemolato (J), 86′ Romilli (J).

Ammonizioni: Amatulli (T), Sabetta (T), Maiorino (T), Crimaldi, Aruta, Nemolato.

Espulsioni: Amatulli, Aruta.

 

Foto: ssjuvestabia.it