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a cronaca delle ultime frenetiche ore in casa Juve Stabia potrebbe iniziare con: “Tanto tuonò che non piovve”. Un fulmine a ciel sereno che alla fine ha lasciato spazio a un arcobaleno di rinnovate speranze. Il “caso Lovisa”, che per giorni ha tenuto con il fiato sospeso la tifoseria gialloblù si è finalmente risolto nel modo più auspicato ponendo fine alla prima vera telenovela di questa estate di calciomercato.
Il rumore mediatico, amplificato dalla cassa di risonanza dei social e dal passaparola incessante tra i tifosi, aveva creato una spaccatura nell’ambiente. Il dilemma “resta o va via?” aveva alimentato dubbi e incertezze sul futuro del progetto tecnico che ha riportato prima le Vespe in Serie B per poi affermarsi prepotentemente con un quinto posto storico.
Nelle ultime ore le nubi hanno iniziato a diradarsi, le sensazioni sono tornate positive e nella serata di martedì è arrivata la parola fine: un comunicato stampa della società che non solo ha confermato la permanenza del direttore sportivo Matteo Lovisa ma ne ha annunciato anche il prolungamento contrattuale per altri 2 anni (fino al 30 giugno 2027).
Una notizia accolta con un boato di gioia virtuale e non solo dai tifosi. Matteo Lovisa piace, e non poco. In questo biennio, il giovane DS ha saputo conquistare la fiducia e l’apprezzamento della piazza con scelte oculate, una programmazione seria e la capacità di costruire una squadra vincente. La sua conferma rappresenta un pilastro fondamentale per la continuità del progetto, un segnale forte lanciato dalla società.
Certo, la continuità non sarà totale. Come ormai noto, non sarà Guido Pagliuca a guidare la squadra nel prossimo campionato. Ma anche qui, il disegno di Lovisa appare chiaro e coerente. Il nome prescelto, come da noi anticipato nei giorni scorsi escludendo altri nomi di allenatori più esperti, è stato quello di Ignazio Abate. Un profilo giovane, ambizioso, reduce da un’ottima esperienza alla guida della Primavera del Milan e della Ternana in serie C. Con lui si aprirà una nuova era sulla panchina gialloblù.
Abate sa di avere davanti a sé una sfida complessa: conquistare il cuore di una tifoseria esigente e passionale. La strada, come sempre nel calcio, è una sola: i risultati. Un concetto che suona quasi banale, un “è facile a dirsi” che però nasconde le infinite variabili del rettangolo verde. Ma il “Lovisa 3.0” rappresenta la migliore garanzia possibile per i tifosi, un marchio di fabbrica che unisce competenza e visione futura.
Un plauso va senza dubbio al Presidente Andrea Langella. La sua scelta di puntare ancora con forza su Lovisa è la risposta più efficace ai soliti disfattisti, a coloro che dopo l’addio di Pagliuca già presagivano un progetto al ribasso, un ridimensionamento mascherato. La realtà invece parla di un nuovo capitolo, sì, ma scritto all’insegna della continuità, della professionalità e dell’ambizione.
Gli stessi principi che sono il mantra del Presidente Langella e il biglietto da visita del direttore Lovisa. La Juve Stabia riparte da qui, con la stessa forza e la stessa voglia di stupire.