In breve: Gli scavi in corso presso Villa San Marco a Stabia, una lussuosa villa romana, hanno rivelato straordinarie pitture ben conservate e dettagli sul suo tragico destino durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La villa, di grande pregio archeologico, è stata esplorata in diverse epoche, inclusa l’epoca borbonica e il XX secolo.Punti Chiave Articolo
- 1. Villa San Marco: Tesoro Sepolto e Risvegliato
- In conclusione, gli scavi in corso presso Villa San Marco a Stabia hanno rivelato dettagli sorprendenti sulla vita e il tragico destino di questa lussuosa villa romana. L’attenzione del Ministro della Cultura e del direttore degli Scavi di Pompei sottolinea l’importanza delle scoperte e dei progetti futuri per valorizzare l’area e preservarne il patrimonio storico e archeologico.
Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il direttore degli Scavi di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, lodano l’importanza dei ritrovamenti e i progetti di valorizzazione dell’area.
Villa San Marco: Tesoro Sepolto e Risvegliato
L’ultima campagna di scavo a Stabia, una città di villeggiatura romana, ha avuto inizio nel marzo 2023 ed è ancora in corso.
L’attuale campagna di scavo, guidata dalla professoressa Maria Luisa Catoni, dal professor Carlo Rescigno e dal direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, è condotta come un cantiere didattico coinvolgendo docenti, giovani ricercatori e dottorandi.
L’obiettivo è comprendere meglio le dinamiche di distruzione della villa, causata dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dC..
Concentrandosi sulla monumentale Villa San Marco, gli scavi hanno svelato sorprendenti pitture murali ben conservate e nuovi dettagli sul tragico destino della residenza.
Questa villa di grande estensione è stata interessata da crolli e lapilli prima di essere definitivamente distrutta dai flussi piroclastici durante l’eruzione vulcanica.
La Villa San Marco, così chiamata da un’antica cappella ivi costruita nel XVII secolo, è una vasta villa romana a carattere residenziale situata in una posizione panoramica sul ciglio della collina.
Esplorata in diverse fasi, tra cui quella borbonica e quella tra il 1950 e il 1962, la villa si estendeva su circa 11.000 mq, sebbene solo 6.000 mq siano stati riportati alla luce.
La sua struttura originaria risale alla prima età augustea e subì trasformazioni in età claudia.
La villa era dotata di un quartiere termale, giardino e piscina, oltre a un porticato superiore con colonne tortili.
L’importanza degli scavi di Stabia è sottolineata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che evidenzia il pregio archeologico delle scoperte e la loro rilevanza nel contesto dell’area archeologica compresa tra Stabia, Oplonti, Ercolano e Pompei.
Questo contesto è tra i più significativi al mondo e continua a rivelare nuove informazioni sulla vita nell’antica Roma.
Gabriel Zuchtriegel, il direttore degli Scavi di Pompei, sottolinea la collaborazione con le università e la professionalità del team del Parco archeologico di Stabia.
Questo sottolinea l’importanza di Stabia come centro di ricerca archeologica di risonanza internazionale.
Vengono menzionati anche ambiziosi progetti di valorizzazione, tra cui l’ampliamento del Museo “Libero d’Orsi” e la creazione di un centro di formazione alla Reggia di Quisisana, oltre alla valorizzazione delle ville San Marco e Arianna.
In conclusione, gli scavi in corso presso Villa San Marco a Stabia hanno rivelato dettagli sorprendenti sulla vita e il tragico destino di questa lussuosa villa romana. L’attenzione del Ministro della Cultura e del direttore degli Scavi di Pompei sottolinea l’importanza delle scoperte e dei progetti futuri per valorizzare l’area e preservarne il patrimonio storico e archeologico.
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