Una Italia nella spazzatura, da Milano, passando per Roma e Napoli, fino a Palermo

In Italia, evidenziando la spazzatura dell’avversario politico, scopriamo che buona parte della Penisola è assediata...

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In Italia, evidenziando la spazzatura dell’avversario politico, scopriamo che buona parte della Penisola è assediata dai rifiuti.

Nel trascorso fine anno 2018, a seconda della soggettiva estrazione, sono state postate su Fb molte foto della spazzatura non raccolta da Nord a Sud di vari capoluoghi italiani soggettivamente considerati politicamente avversari.

Sicché è almeno emerso chiaramente, tranne per chi non può o non vuole vedere, una Italia che a macchia di leopardo, dalle Alpi a Capo Passero, è sommersa e inquinata dai rifiuti, tanto che il “Bel Paese” rischia di farsi catalogare più realisticamente come lo “Insudiciato Bel Paese”.

Sono certamente diversi i motivi per cui non si riesce a risolvere questo generale degrado civile, ambientale e risaputamente pericoloso per la salute pubblica Si aggiungano anche le continue battaglie politiche (detto in modo riassuntivo) tra coloro che sono per la totale raccolta differenziata (seppure necessita questa anche di una filiera organizzata e completa che però manca) e quelli che vogliono i cosiddetti termovalorizzatori (i quali ultimi sono dei bruciatori dalle incerta sicurezza ecologica che utilizzano il calore prodotto per il riscaldamento degli abitati circostanti e altro).

Da queste pagine non si vuole entrare nel merito di come risolvere il problema. Si cerca invece di evidenziare alla politica nazionale e regionale che la questione va urgentemente affrontata e risolta, poiché oltre ai gravi danni alla civiltà, all’ambiente, alla salute pubblica e all’immagine nazionale e locale e quindi al turismo, abbiamo pure ulteriori costi a carico dei contribuenti quando portiamo all’estero la nostra spazzatura, la quale viene riciclata e convertita da quelle Nazioni che poi, paradossalmente, ci vendono anche i prodotti ricavati, oppure viene utilizzata per ottenere energia, procurandosi così quegli Stati anche sviluppo, occupazione e benessere economico con i nostri soldi di fatto pagati due volte, mentre in Italia annaspiamo tra rifiuti, tributi, sottosviluppo e disoccupazione.

Eppure la scienza moderna italiana di certo non ha nulla di meno da quella restante nel mondo. Sicché assale il dubbio, come per tutto il resto in Italia, che anche l’endemico dilemma della raccolta e smaltimento rifiuti sia solo un groviglio di interessi e compiacente generale corruzione e spartizione pubblico-privata, spesso legalizzata con norme nazionali e regionali all’origine giuridicamente già manierate da fior fiore di scorretti esperti.

Nell’immagine di copertina, i rifiuti per strada nel 2018 di Milano, Roma, Napoli e Palermo.

Adduso Sebastiano

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