Scafati, i giudici ascoltano il colonnello della Dia: prima dei Loreto-Ridosso, altri clan favorirono Aliberti

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Scafati, i giudici ascoltano il colonnello della Dia: prima dei Loreto-Ridosso, altri clan favorirono Aliberti

I clan avrebbero fatto a gara per stringere accordi con l’Amministrazione di Scafati. Ieri mattina il capitano della Dia, Fausto Iannaccone, ha ripercorso dinanzi ai giudici del collegio di Nocera Inferiore la genesi dell’indagine “Sarastra”, il cui impianto accusatorio ipotizza un patto tra l’amministrazione dell’ex sindaco, Pasquale Aliberti, con gli esponenti del clan Loreto-Ridosso. Oltre quattro ore di testimonianza cominciate con l’attentato avvenuto nel 2015 con tanto di bomba esplosa nei pressi della casa di Lucio Cuomo, cognato del consigliere d’opposizione del Partito Democratico, Vittorio D’Alessandro.
Iannaccone, tra le altre importanti dichiarazioni, ha illustrato i contenuti di alcuni verbali riempiti da collaboratori di giustizia, come Pasquale Loreto, che nel 2011 riferì che l’ex sindaco Aliberti fosse stato aiutato – prima del clan Loreto-Ridosso  – dai “Campagnuoli”, quelli del clan Sorrentino. Un primo indizio in tal senso era contenuto in un’appunto della polizia giudiziaria del 2003, quando Aliberti si candidò al consiglio comunale. In quell’occasione i militari registrarono la presenza del fratello Nello Maurizio, anch’egli imputato nel processo, con Sebastiano Sorrentino, ritenuto esponente di quel clan, presso un seggio elettorale. E ancora: quando i carabinieri del Ros erano sulle tracce del boss Francesco Matrone “A’ belva”, un controllo in un deposito dell’azienda Trans Europa, del figlio di Matrone, permise di trovare un carrello pubblicitario elettorale a sostegno di Pasquale Aliberti, candidato al consiglio provinciale nel 2009.
Il capitano della Dia ha poi riferito dell’impegno del figlio di Salvatore Ridosso per la campagna elettorale di Monica Paolino, con la promozione di un incontro elettorale – anche per mezzo Facebook – al bar Alba. Su richiesta del pubblico ministero, Vincenzo Montemurro, il capitano ha poi risposto su quali fossero le imprese legate al clan dei Casalesi ad aver ottenuto appalti nel comune di Scafati. La lunga deposizione con il contro esame degli avvocati difensori, riferisce Salerno Today , continuerà il prossimo 3 dicembre.

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