Napoli – Fiorentina (3-0): I voti della supercoppa 2024

Vi proponiamo le pagelle di Napoli - Fiorentina terminata 3-0. Gli azzurri superano i gigliati e volano in finale

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La gara tra Napoli e Fiorentina valida per la Supercoppa 2024 finisce con il risultato di 3-0, al termine del match stiliamo le nostre pagelle della gara per assegnare i voti ai componenti delle due rose che si sono dati battaglia in campo.

Queste i voti agli azzurri dopo Napoli – Fiorentina semifinale della Supercoppa Italiana 2023 – 2024:

GOLLINI, voto 6.5: sempre molto attento nelle uscite e nessuna sbavatura quando viene chiamato in causa; pur non dovendo compiere interventi proibitivi, dimostra sempre di stare sul pezzo e soprattutto sfodera la dote più ricercata in un portiere: dare sicurezza a tutto il reparto difensivo.

DIFESA

DI LORENZO, voto 6.5: Mazzarri lo schiera braccetto di destra e il Capitano risponde presente con una prestazione solida, non appariscente ma più che dignitosa anche se con qualche errore. Non disdegna comunque di offrire il suo contributo alla manovra quando può.

RRAHMANI, voto 6.5: si giova della prestazione convincente di reparto e torna il difensore tosto e concentrato di una volta.

JUAN JESUS, voto 7.5: probabilmente una delle sue migliori performance da quando veste azzurro. Braccetto di sinistra in una difesa a 3 è la posizione che più gli è congeniale e così, coadiuvato da una linea difensiva più folta, si scioglie e appare più convincente in marcatura, con interventi sempre lucidi e precisi. Semplicemente decisivo in occasione del goal di Simeone, quando si veste da trequartista navigato e imbuca una palla perfetta per l’attacco alla profondità del Cholito.

CENTROCAMPO

MAZZOCCHI, voto 6.5: motorino instancabile e perpetuo a tutta fascia. Resetta l’esordio shock di Torino e sfodera una prestazione da leader consumato: tanta abnegazione, tanto spirito di sacrificio e tanta lucidità nelle giocate.

CAJUSTE, voto 6.5: sempre validissimo soprattutto in fase di interdizione, non rinuncia all’offensiva proponendosi in the box o lanciandosi alle spalle della linea difensiva viola, più di una volta sorpresa dai suoi inserimenti.

LOBOTKA, voto 6.5: una prestazione convincente, dopo un recente periodo di buio. Lotta, dà l’anima, cuce, ricuce, strappa e, se qualche volte sbaglia, rimedia all’errore con prontezza.

MARIO RUI, voto 6.5: ingenuo nell’occasione del rigore conquistato da Ikonè, ma nella circostanza è più furbo il giocatore di Italiano che disattento il portoghese. Che viene chiamato a una partita di sacrificio a cui non era abituato ormai da tempo e risponde presente mostrando grande spirito di adattamento alle richieste dell’allenatore.

ATTACCO

POLITANO, voto 6.5: soprattutto nel primo tempo è l’uomo più intraprendente del Napoli: anche se la squadra non supporta a dovere la manovra, Matteo riesce spesso a portare a casa il massimo da sgusciate in ripartenza. Cala un po’ nella ripresa ma era prevedibile.

KVARA, voto 6.5:  viene chiamato, come un po’ tutti i suoi compagni, agli straordinari in fase difensiva ed è fin troppo evidente che questo lo limiti nell’estro. Ciononostante, entra anche Kvicha in modo decisivo nel primo goal del Cholito, quando protegge palla e la scava per l’accorrente Juan Jesus, poi assist-man.

SIMEONE, voto 8: di importanza capitale il goal che stappa la partita, ne cambia per sempre l’inerzia e concede al Napoli di aver vita più facile nell’interpretare il piano partita – tutto agonismo e compattezza – che aveva nella testa Walter Mazzarri. Cholito ha letteralmente una sola palla giocabile e la fa diventare goal con un movimento da bomber di razza e un destro perfetto con una visione minima d’angolo di porta. Garra, fame, senso di appartenenza. Lo avevamo detto contro la Salernitana, non possiamo che ribadirlo stasera: in attesa di Osihmen, uno come il Cholito, non può non essere il titolare di questo Napoli. Un calciatore che cava l’oro dai pidocchi. Uno che, il Napoli, farebbe bene a tenersi stretto.

I SUBENTRATI

ZERBIN, voto 8: l’uomo che non ti aspetti diventa l’MVP di serata. Entra, chiude la partita col 2-0, nell’occasione batte la testa contro il palo, esce momentaneamente e proprio nel frangente in cui rimette piede in campo si invola in serpentina e scrive il 3-0 definitivo con un destro perfetto all’angolino. Se lo meritava, Alessio. Uno dei gregari dal cuore grande a cui Mazzarri si sta affidando nell’ultimo periodo.

OSTIGARD, voto 6: va a comporre la linea a 5 fissa del Napoli nel finale e assolve al ruolo con grande attenzione. Spesso, di testa, la risolve lui e non è una novità.

LINDSTROM, voto 6: uno spezzone di concentrazione e qualità. Sul pezzo, nonostante le voci di mercato.

ZIELINSKI, voto 6: entra con buon piglio e approccia alla partita con applicazione e umiltà.

I voti degli gigliati dopo Napoli – Fiorentina:

TERRACCIANO 6

KAYODE 6

MILENKOVIC 5,5

MARTINEZ QUARTA 5,5

FARAONI s.v.

BIRAGHI 5

PARISI 5,5

ARTHUR 6

DUNCAN 5,5

IKONÉ 5

NZOLA 5

BONAVENTURA 6

BARAK s.v.

BREKALO 5

SOTTIL 5

BELTRAN 6

I voti agli allenatori dopo Napoli – Fiorentina di Supercoppa:

MAZZARRI, voto 7.5: Walter, finalmente, torna a fare il Mazzarri. Vecchio lupo di mestiere, la incarta a Vincenzo Italiano – pur con una rosa rimaneggiata da numerosissime assenze e problemi di varia natura – e agguanta meritatamente la finale di Supercoppa. Il suo Napoli, tutto cuore e senza fronzoli, stasera si fa apprezzare per disciplina e compattezza. Forse la chiave di (s)volta era tornare all’antico.

ITALIANO, voto 5: tanto gentile e tanto bella pare, la sua Fiorentina, ma quando poi si trova di contro una squadra tignosa e compatta, la proposta di gioco diventa possesso palla per lo più sterile e di occasioni da rete non se ne vede manco l’ombra. La fotografia sono le rimesse laterali lunghissime, di Kayode, che di fatto diventano lo schema a cui la Viola ricorre più spesso nella ripresa per tentare di impensierire il Napoli. Alibi ce ne sono pochi, anche perché gli azzurri presentavano svariate defezioni nell’11 titolare. Nelle serate di gala, quello che rimane uno degli allenatori italiani più promettenti, spesso sfiata. E’ un limite su cui dovrà lavorare, se vorrà compiere il salto di qualità.

Il voto al direttore di gara

LA PENNA, voto 5: il rigore fischiato su Ikonè era oggettivamente un rigorino. Menomale non abbia inciso sul risultato finale.

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