Juve Stabia, il fine giustifica i mezzi..

L’ultima prestazione della Juve Stabia ben si incastra con le parole di Niccolò Machiavelli. Ecco...

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L’ultima prestazione della Juve Stabia ben si incastra con le parole di Niccolò Machiavelli.

Ecco perchè.

La Juve Stabia andata in scena ad Andria è stata una squadra sicuramente non spettacolare o brillante nel suo gioco, ma ha messo in campo concretezza, grinta ed essenzialità, doti imprescindibili per portare a casa un punto d’oro in chiave salvezza. Zavettieri ha quindi scelto per i gialloblù un atteggiamento che possiamo definire “machiavellico”, votato quindi in toto al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Lo storico e filosofo fiorentino diceva che “il fine giustifica i mezzi”, che quindi qualsiasi scelta, se finalizzata ad un determinato risultato, è lecita ed apprezzabile. E’ proprio quello che ha fatto il tecnico calabrese, il quale ha rivoluzionato il suo undici tipo per puntare, forse con meno fantasia, ma con maggior vigore, al punto messo nel mirino ad Andria.

Zavettieri ha rinunciato a tre delle frecce migliori che aveva nella sua faretra, Lisi, Diop e Maiorano, per occupare il campo in modo più corposo ed agguerrito. Contro i pugliesi le Vespe sono quindi scese sul terreno di gioco con un centrocampo decisamente più muscolare, con il rispolverato Favasuli ed il giovane dall’argento vivo addosso, Izzillo, ai lati del mastino Obodo. In aggiunta ai tre centrocampisti puri, sull’out destro Zavettieri ha avanzato Cancellotti, ormai bravo come esterno alto ma con tanto senso del dovere in fase di copertura e di assistenza difensiva.

In avanti il sacrificato è stato Abou Diop, forse l’attaccante con il maggior fiuto del gol nella rosa stabiese. Il nuovo assetto tattico richiedeva infatti la presenza di una torre pura in grado di far salire la squadra, Del Sante, a cui affiancare una seconda punta rapida e ludica palla al piede. La scelta è ricaduta inevitabilmente su Nicastro, giocatore di altra categoria quando scende in campo con la consapevolezza dei suoi mezzi.

Si è vista dunque una Juve Stabia non spumeggiante ma concreta fino all’essenziale, che non ha mollato di un centimetro, neanche dopo la clamorosa espulsione di Obodo, fino ad accaparrarsi il punto tanto agognato. Probabilmente, ai puristi ed agli amanti del calcio champagne, le scelte di Zavettieri non saranno certo piaciute ma l’allenatore ha preferito anzitutto non perdere in un momento delicatissimo della stagione. Una eventuale sconfitta contro la Fidelis Andria avrebbe avuto infatti effetti devastanti sulla testa e sulla classifica della Juve Stabia. Non dimentichiamo poi che la vittoria è sfumata per soli 3 o 4 centimetri, quelli che hanno separato la palla calciata da Cancellotti, dal palo della porta pugliese.

Adesso la lente si focalizza sul match casalingo contro il Messina, nel quale sarà fondamentale conquistare la vittoria. La salvezza delle Vespe passa per i match interni con Messina e Lupa Castelli, intervallati dal derby di Ischia; il discorso salvezza va chiuso in queste partite per non arrivare alle ultime difficili giornate con l’acqua alla gola.

Sarà dunque necessario riaffidarsi alle parole di Machiavelli, ma interpretandole in funzione della vittoria e non più del pareggio. Tutte le scelte e le azioni dovranno essere finalizzate a conquistare più punti possibili in questo trittico di partite, a cominciare da quella contro i siciliani.

Raffaele Izzo

Juve Stabia TV


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