Francesca Martusciello, pugile e allenatrice, è intervenuta in esclusiva ai microfoni di Carlo Ametrano nel corso della trasmissione ‘A tu per tu’.Di seguito le sue dichiarazioni.
Francesca, ripercorriamo i tuoi impegni attuali?
“Al momento alleno.
Mi occupo del settore giovanile in una palestra e Roma, la Montesacro Box Academy, e allo stesso tempo sto svolgendo un dottorato di ricerca sul pugilato presso l’Università degli Studi di Roma del Foro Italico”.
Vuoi parlarci di questo passaggio: dal praticare il pugilato a diventarne allenatrice?
“Per noi sportivi, quando finisce la tua carriera da atleta si cerca sempre di restare in quel campo.Non è semplice, ma si cerca di trasmettere la passione che si ha ai più giovani, cercando di dare un contributo anche dal punto di vista scientifico, come ho fatto io.
Mi sono laureata in scienze motorie, poi ho svolto la magistrale e ora un dottorato sempre inerente al pugilato.L’obiettivo è cercare di unire entrambe le cose”.
Per chi volesse approcciare a questo sport, quale consiglio daresti?
“Direi di scegliere il pugilato perché è uno sport completo sia dal punto di vista agonistico ma non solo, anche per piacere e per divertimento. È una disciplina che aiuta molto a socializzare, oltre a essere completa anche dal punto di vista dell’allenamento comprendendo forza, velocità , resistenza, equilibrio e non solo. È uno sport che può essere aperto a tutti, anche per aumentare la propria autostima o la propria sicurezza, come donne che lo praticano per questioni di autodifesa.
Ottima anche per il dimagrimento.Davvero, i vantaggi sono infiniti”.
Torniamo nel tuo passato nel ring, quale incontro ti è rimasto nel cuore?
“Due episodi mi vengono in mente: i miei primi campionati italiani assoluti.
Ero in Italia circondata da tante persone che mi vogliono bene.Ero felicissima. È stato un traguardo davvero importante e che mi ha permesso un altro anno in Nazionale.
Un evento all’estero è la mia ultima medaglia d’argento ai campionati Europei Under-22. È stato un campionato meraviglioso, perso in finale, ma lo ricordo come il più bello di tutti.Salire sul podio con la maglietta della propria Nazione.
Un’emozione indescrivibile”.
Che emozione hai provato quando ti sei laureata?
“La laurea triennale è stata inaspettata perché ero ancora impegnata come atleta. È stata un’emozione unica.Ero molto felice, così come la mia famiglia.
Mi sono appassionata molto a questo settore.Nella mia laurea magistrale ero molto più consapevole in quanto avevo scelto già il mio percorso”.
Sei stata a Parigi quest’anno per le Olimpiadi, giusto?
“Sono andata per via di un progetto legato al mio dottorato di ricerca.
Abbiamo testato le atlete della Nazionale italiana di pugilato sotto diversi aspetti.Ci siamo divertiti tantissimo, è stata una grande esperienza.
Stare con le atlete, nonché mie ex compagne, al Villaggio Olimpico.Davvero incredibile”.
Tutto ciò grazie anche al tuo portafortuna Carlo Ametrano.
“Assolutamente, quasi inutile doverlo dire.
Carlo Ametrano è e sarà sempre con me, un grande portafortuna”.
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