Pompei, fermato algerino contromano su auto rubata, in direzione del Santuario: i dettagli

Pompei, fermato algerino contromano su auto rubata: i dettagli Pompei. Un algerino è stato fermato...

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Pompei, fermato algerino contromano su auto rubata: i dettagli

Pompei. Un algerino è stato fermato dai carabinieri perchè guidava un’auto rubata e viaggiava contromano in direzione del Santuario di Pompei. A riportare la notizia, il Corriere del Mezzogiorno. La vicenda sarebbe capitata lunedì, quando i carabinieri, allertati dai vigili urbani che avevano sorpreso l’algerino, Othman Jridi, 21 anni, in auto davanti alla basilica, lo hanno bloccato mentre tentava di nascondersi su un bus. Nel momento in cui è stato interrogato, l’uomo ha mentito sul suo indirizzo di residenza dove è stato condotto dai carabinieri durante le indagini. All’interno dell’abitazione è stata trovata una persona, a cui l’uomo,i n arabo, ha chiesto, sussurrando, di confermare la sua versione. Il tutto è stato scoperto grazie alla presenza di un interprete. Da lì è nato il sospetto di un presunto allarme terrorismo.

I carabinieri, continuando ad investigare, hanno poi scoperto che l’auto era stata rubata a Terzigno, nel Vesuviano, alle 14 di lunedì. Alle 16 dello stesso giorno il giovane si è recato a Pompei dove, a bordo della vettura, ha percorso via Lepanto (strada che porta davanti alla basilica) fino ad arrivare in piazza Bartolo Longo, senza trovare ostacoli come fioriere e transenne, che erano stati rimossi per agevolare l’allestimento di un palco per la via Crucis pasquale. Il giovane è stato qui, avvicinato dai vigili che hanno cercato di bloccarlo. L’algerino è fuggito e gli agenti hanno avvertito i carabinieri che lo hanno scovato su un bus dove è stato arrestato per furto d’auto e false dichiarazioni.

In processo, avvenuto martedì per direttissima, l’algerino non è sembrato lucido, infatti, ha anche ammesso di avere assunto sostanze psicotrope, prima di mettersi alla guida, per «sentirsi più vicino ad Allah» e recitato, durante l’udienza, una litania in arabo. Al termine del procedimento il giudice ha deciso di procedere con la custodia cautelare in carcere. Il magistrato ha anche chiesto al pm di valutare se trasmettere gli atti al pool antiterrorismo della Procura di Napoli.

 

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