Il Buongiorno in compagnia di Giulio Cavalli e Gaetano Azzariti – VIDEO

Buongiorno! Che dire! Sono veramente stanco, amareggiato, finanche disgustato del come si sta riducendo (o...

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Buongiorno! Che dire! Sono veramente stanco, amareggiato, finanche disgustato del come si sta riducendo (o forse solo svelando) la mia nazione.

Il mio Buongiorno in compagnia di Giulio Cavalli e Gaetano Azzariti (VIDEO)

Il mio disgusto e la mia amarezza non va unicamente a chi ha nelle mani tutto il potere del comando, quelli – uno in particolare – sono nati così. Sono nati, come diceva Totò, CAPORALI e, più che commiserarli e sopportarli finquanto sarà possibile, altro non si può fare

Il mio disgusto, e finanche disprezzo, va agli altri, a tutti gli altri, ai beotamente plaudenti ed ignorantemente adoranti. Tutte genti che proprio faccio sempre più fatica a sopportare, men che meno a giustificare dal momento che sì, è vero, magari in tanti sono poveri ignoranti frustrati e, alla fin fine, nullatenenti, ma questo non giustifica, men che meno autorizza, ad essere anche incivili e boriosi.

Poi, e qui la mia “rabbia” sale di tanto, ci sono anche altri. Quelli che, almeno sulla carta, sono istruiti/e e che, non meno degli altri, spargono veleno e acrimonia, alimentando sempre più gli italioti della cosiddetta folla  e di essa approfittano – per loro interesse diretto (leggi: stipendio da parlamentare) e indiretto, vanagloria – contando sul fatto che, come da un assunto mai smentito, la folla è per natura “ignorante”, “malvagia” e non vuole mai verità, ma solo illusioni, a partire da quella di poter sentirsi, almeno una volta nella vita, superiore a qualcuno. Insomma, la folla è, e resta, sempre quella che tra Barabba e Gesù, scelse e sempre sceglierà Barabba!

Ecco, sono questi, tutti questi, che proprio non riesco a comprendere, e men che meno a giustificare a qualsiasi titolo dato che sono quelli che mi stanno portando perfino a scendere sempre più al loro livello e a cominciare a sentire, anch’io, odio verso di loro. E questo non mi piace, ed è altra cosa che addebito al loro essere e che mi riesce sempre meno facile tollerare.

BRIZIARELLI LUCAMentre scrivo sono, come d’abitudine, sintonizzato su vari canali e, ad esempio, ho appena riascoltata l’elevata riflessione di un senatore leghista, tal Briziarelli Luca, che ha l’improntitudine di chiedersi, e chiederci, per giustificare la sua acrimonia vs la Capitana Carola e le ONG, come mai le ONG pattugliano i mari alla ricerca di eventuali naufraghi? Domanda molto profonda, in verità non solo sua ma dei salviscisti in genere, che li porta poi all’assunto che questo mostra e certifica il fatto che loro, le ONG, sono lì proprio e solo per quello (il quello è: per salvare persone; per loro: importare migranti) e quindi, ragionamento ancora più sommo e profondo, segno di indiscutibile elevato intelletto, è la loro presenza e la loro azione che fa nascere i profughi.

Insomma: sono lì apposta per quello (ma va? Io pensavo che fossero in crociera) e ne favoriscono lo sviluppo (ancora, ma diverso: ma va …..). Ma che bravo, quale somma intelligenza e profonda riflessione.

Peccato che però, con un milligrammo di vero cervello, intelligenza e potere/capacità ragionante, potrebbe da solo capire (e con lui tutti gli altri salviscisti ed anche i plaudenti italioti) che, così dicendo, in pratica dice, traslando, anche che tutti i Vigili del Fuoco, il personale del Pronto soccorso (su strada o in ospsdale), finanche le Forze dell’ordine (polizia, carabinieri, gdf, vigili urbani ecc ecc) che sono li in caserma o in ambulatori, o a pattugliare il territorio, sono essi stessi la causa degli incidenti, dei furti, degli omicidi ecc ecc che, purtroppo, affliggono noi tutti per cui basterebbe abolirli per poter vivere in un bengodi senza più ne malanni, ne incidenti ne crimini.

Ma si vergogni, se non di esserci almeno per lo stipendio che prende per sparare queste ….zate

Ecco, volevo evitare di scrivere di certe persone, e certi fatti,  e di giungere quindi, inevitabilmente, a trascendere ma, purtroppo, vedo che non è possibile perché il martellare di questi soggetti è incessante, come incessante è il plaudire delle masse alimentate da certe “mamme sempre incinte” e passate, a quanto sembra, a parti plurigemellari.

OK, basta! Mi taccio, per ora, e lascio per me parlare prima Giulio Cavalli di Left, del quale vi propongo un video (con trascrizione a seguire) e poi, tanto per completare il quadro con veri pensieri e non solo ….zate sparse al vento come becchime per i propri polli, in parallelo, riporto anche una riflessione/editoriale da “Il Manifesto” di Gaetano Azzariti (giurista): Che fare se il potere viola la costituzione. E vi assicuro che non è poca roba, soprattutto non campata in aria.

Buona visione e buona lettura

220mila euro per Sea Watch

Giulio CavalliGIULIO CAVALLI

Può impegnarsi quanto vuole il ministro dell’Interno a rivendersi come padre di tutti gli italiani. Sea Watch e la capitana Carola hanno raccolto 220 mila euro in 24 ore. Duecentoventimila euro, non so se ne avete idea, sono un cifra astronomica per chi crede che gli italiani sono stufi o altre cazzate del genere che ci vengono propinate tutti i giorni.

Si tratta di tredici mila donatori per una media di 17 euro. Un movimento popolare che ha creato un’onda opposta e contraria a quella del cattivismo nostrano. Di solito i piccoli sovranisti nostrani rispondono con un pagate voi e gli altri hanno pagato. Zitti tutti.

Ora la giustizia farà il suo corso e finalmente si avrà l’occasione di chiarire una volta per tutte le leggi (e la Costituzione) in un’aula di tribunale. Ci sarà da divertirsi. Visto, tra l’altro, che il vigliacco Salvini invece si è sottratto dal processo come uno sbruffoncello qualsiasi.

A proposito di sbruffoncelli. Il pm di Napoli Catello Maresca nella sua requisitoria contro Casapound, nel processo in corso a Napoli contro 34 attivisti ha usato parole che andrebbero scolpite: «Ci siamo trovati di fronte a un gruppo criminale che in un determinato momento storico del nostro Paese ha fatto della “caccia al compagno” l’espressione della sua ideologia, concretizzatasi tra il 2010 e il 2011 in varie azioni violente».

E poi: «L’inserimento in ambienti istituzionali di suoi componenti aveva l’intento di creare un complesso affaristico di cooperative finanziarie del comitato politico-eversivo occulto». Un’intercettazione racconta bene la vigliaccheria di cui stiamo parlando, si parla di una ragazza ebrea: «Ma se tu vedi passa e la salutano tutti, gli arabi che la salutano con rispetto. Mi sta facendo stizzire troppo… Io a questa qua la devo vattere (picchiare, ndr) o la picchio o la stupro e le faccio uscire il sangue dal culo».

Avanti così.

Che fare se il potere viola la costituzione

Gaetano Azzariti

Se le norme violate dalla comandante della Sea-Watch 3 risultassero incostituzionali l’atto di disubbidienza civile potrebbe alla fine non essere sanzionato. È evidente che in questa fase l’illegalità è stata commessa e la responsabile della nave si è dichiarata consapevole di dover essere sottoposta a giudizio e dover rispondere delle proprie azioni contra legem. Ma è appunto nel corso del giudizio che la vedrà protagonista che si potrà sollevare una questione di legittimità costituzionale chiedendo il sindacato della Consulta.

Ed è lì – io credo – che si giocherà la partita decisiva. Se, come molti sostengono, il decreto Salvini che ha dettato le nuove regole sull’entrata nelle acque territoriali delle imbarcazioni non governative che operano i salvataggi nel Mediterraneo si dovessero rivelare in contrasto con i principi dettati dalla nostra costituzione, oltre che non conformi alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute, la Corte costituzionale dovrà dichiarare la «cessazione dell’efficacia». Si dovrà allora riconoscere che il comportamento illegale del capitano della Sea-Watch è stato però conforme alla «superiore» legalità costituzionale. A quel punto a nulla serviranno le urla o le reazioni boriose di chi è stato definito «il ministro della propaganda», poiché – si ricorda – è la costituzione a porre limiti insuperabili e indisponibili alla politica. E quando il Parlamento o il Governo pongono in essere leggi o atti aventi forza di legge in contrasto con la costituzione quest’ultimi vengono espunti dal nostro ordinamento e ripristinati i principi di civiltà violati. Così è sempre stato in epoca repubblicana, e così ancora sarà anche in questo caso. Sin dalla prima sentenza della corte costituzionale promossa da altri disubbidienti civili (in quel caso si trattava della libertà di manifestazione del pensiero assoggettata ad autorizzazioni della pubblica sicurezza che ne limitavano la diffusione) abbiamo avuto persone che – a loro rischio – hanno violato le leggi per far valere la costituzione. Come ha scritto Gustavo Zagrebelsky: «Il violatore apparirà, ma solo ex post, o come un “fuorilegge”, oppure come un benemerito della Costituzione».
Si tratta pertanto ora di far valere le ragioni della costituzione in una contesa che non ha nulla di predeterminato. Quel che può dirsi sin d’ora che sono chiari i principi e le domande da porsi.

Da un lato il «paradigma sicuritario», in base al quale l’ordine pubblico e il controllo dei confini sono una specifica manifestazione della sovranità degli Stati; dall’altra il «paradigma umanitario», che ritiene non potere in nessun caso violare la dignità delle persone. Questo secondo paradigma non nega il primo, lo limita. Non rinuncia cioè a governare i flussi ovvero a garantire l’ordine necessario per l’esistenza stessa di ogni ordinamento giuridico. Stabilisce però che in nessun caso si possono porre in essere atti contrari al senso di umanità. Dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale è questo il principio che si rinviene in tutte la Carte sovranazionali (a partire da quella dell’Onu, passando per la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sino alla Carta di Nizza) e le costituzioni nazionali (con particolare enfasi quella Italiana, ma anche quella tedesca). Sono queste le norme cui si dovrebbero attenere tutti gli Stati.

Potrei a questo punto ricordare le numerose disposizioni che la nostra costituzione contiene, a partire dall’articolo 2 sulla necessità di riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo, ovvero la giurisprudenza della Consulta, che risale ai lontani anni ’60, sull’estensione delle garanzie dei diritti fondamentali agli stranieri; potrei richiamare le norme internazionali relative alla protezione umanitaria cui l’Italia ha l’obbligo di conformarsi. Lo abbiamo fatto tante volte su questo giornale. Ora però mi sembra ancor più importante comprendere qual è la sfida che l’atto di ribellione di una cittadina straniera su una nave battente bandiera olandese pone al nostro paese. Forse potremmo usare le parole di Antigone per intenderne la portata: «Non potevo consentire a un mortale di calpestare le leggi non scritte degli dèi. Io non potevo cadere nella loro condanna per paura di un uomo e della sua arroganza». Antigone pensava che fosse inaccettabile trasgredire la legge di natura, noi possiamo interrogarci se sia oggi possibile che l’arroganza del potere possa giungere a violare la costituzione.

Nel rispetto della legalità e nelle forme che il nostro ordinamento prevede, dovremmo proporci di chiederlo al giudice delle leggi cui spetta l’ultima parola.

EDITORIALE / Il mio Buongiorno in compagnia di Giulio Cavalli e Gaetano Azzariti (VIDEO)

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