Leonardo Colucci Juve Stabia: Fiero della sua squadra

Leonardo Colucci, allenatore della Juve Stabia, difende sempre i suoi ragazzi per le prestazioni in campo nonostante il suo palese dispiacere

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Leonardo Colucci, allenatore della Juve Stabia, è sempre pronto a difendere i suoi ragazzi per le prestazioni in campo nonostante il suo dispiacere sia leggibile da tutti coloro che riescono ad andare oltre i risultati

Essere allenatori di calcio

L’allenatore di calcio è una figura importantissima, in quanto costituisce l’esempio del dire e del fare per i suoi giocatori.

Il mister non è, infatti, solo colui che insegna tecniche e strategie calcistiche, rappresenta il motivatore, colui che accoglie anche la personalità e le caratteristiche caratteriali dei componenti della sua squadra.

Il compito dell’allenatore è quello di trasmettere competenze e conoscenze ad un insieme di soggetti attraverso uno specifico allenamento al ruolo, con l’obiettivo di perseguire e raggiungere un risultato.

Al tempo stesso, l’allenatore rappresenta l’esperto, ovvero colui che facilita l’autoconsapevolezza dell’allievo e crea occasioni di apprendimento. È dunque, importante che sappia creare un rapporto con la propria squadra.

Leonardo Colucci mister della Juve Stabia: carriera

Mister Leonardo Colucci, come calciatore è cresciuto tra le file del Cerignola, dopo essersi messo in mostra in serie D poco più che ventenne, realizzando 103 presenze e 12 gol con i pugliesi.

Nella stagione 93/94 passa tra le file del Siracusa. Qui Colucci, mette a segno 6 reti, trascinando gli aretusei alla salvezza.

L’anno successivo gli azzurri nel girone di andata navigano nelle primissime posizioni di classifica, con Colucci autentico protagonista di questa scalata, tanto da attirare su di sé le sirene di alcuni club di massima serie.

Nel 94 viene acquistato dalla Lazio.

Ha esordito in serie A il 19 marzo 1995.  Nella sua seconda apparizione ha realizzato al 90º minuto dell’ultima giornata di campionato il gol della vittoria contro il Brescia.

Grazie a questa rete la Lazio ha terminato quel campionato al secondo posto alle spalle della Juventus.

Lunga e ricca è la sua carriera da calciatore.

Nel 2011 si ritira ed inizia la sua carriera da allenatore.

Oggi è il direttore tecnico delle Vespe.

Colucci: quanto valgono le sue direttive calcistiche

Mettere in campo le strategie ed i consigli di un allenatore non è così semplice come appare.

Amalgamare non solo le qualità tecniche di una rosa ma le componenti caratteriali, esperienziali e di convinzione di uomini prima e calciatori poi, è davvero un’impresa ardua.

In questo momento storico anche Mister Colucci è sotto la lente della tifoseria stabiese vista una serie di sconfitte che non permettono alle vespe di scalare la vetta delle vittorie anche se la vittoria con il Giugliano e le buone prestazione contro Pescara e Foggia (coppa Italia) fanno intravedere la luce in fondo al tunnel.

Premesso ciò, è necessaria però una considerazione

In molti, la nostra redazione in primis, ha più volte accolto le metafore del tecnico che ha sempre dichiarato di dover cucinare con gli ingredienti che ha, di cui tra l’altro si sente orgoglioso.

E se è vero che nelle ultime due partite, Pescara e Foggia, il pubblico ha avuto modo di assistere ad una Juve Stabia più tenace, programmata, con azioni importanti, è pur vero che una serie di under hanno dato dimostrazioni del loro saper fare come D’Agostino che ad Avellino ha fatto un’ottima prestazione.

Tra i giovani risaltano, infatti, Maselli, Vimercati e D’Agostino, per cui ci si augura di vederli più spesso in campo.

Dunque, questi calciatori, che insieme ai compagni over lavorano tanto durante la settimana, pare abbiamo appreso senza remore le indicazioni tecniche di Mister Colucci, dimostrando sveltezza, attenzione ed anche idee.

La questione al momento, quindi, potrebbe anche riguardare la sola miscelatura di ingredienti nuovi e vecchi, di convinzioni da grandi e voglia di fare dei giovani.

In quanto, se alla base ci fosse stata una scarsa motivazione mentale e tecnica di Colucci, nessuno avrebbe prodotto risultati.

Per l’amore che Castellammare nutre per la maglia gialloblù, ma soprattutto per quanto i calciatori la onorino, ci si augura vivamente di poter gustare quanto prima il piatto più succulento da servire alla tifoseria, alla Società e alla stessa autostima dei ragazzi: una grande vittoria casalinga contro la Virtus Francavilla che riesca a riaccendere l’entusiasmo della piazza.

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