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hiusa un’era, se ne apre subito un’altra. Dopo il prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2028, il Direttore Sportivo Matteo Lovisa ha mosso la prima fondamentale pedina sullo scacchiere della Juve Stabia per la prossima stagione. Il compito più delicato era trovare un sostituto all’altezza di Guido Pagliuca, l’artefice della cavalcata trionfale dalla Serie C fino ai play off di Serie B e recentemente ufficializzato dall’Empoli. Un’eredità pesante che la dirigenza stabiese ha deciso di affidare a Ignazio Abate.
La scelta, dopo giorni di voci e speculazioni, è ricaduta sull’ex allenatore della Ternana. Secondo quanto trapela da fonti vicine alla società l’accordo è ormai ai dettagli: Abate risolverà il suo legame contrattuale con il club umbro per poi legarsi alla Juve Stabia con un contratto biennale (si puntava ad un triennale). Manca solo l’annuncio ufficiale per dare il via al nuovo corso tecnico delle Vespe.
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Una Scommessa Giovane e Ambiziosa
Nato a Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, il 12 novembre 1986, Ignazio Abate porta con sé un bagaglio di esperienze da calciatore ad altissimi livelli e una carriera da allenatore in rampa di lancia. Proprio come il suo predecessore Pagliuca, Abate è stato ammesso al prestigioso corso UEFA Pro il massimo livello di formazione per un tecnico.
La sua carriera in panchina è decollata nel settore giovanile del Milan, club di cui è stato una bandiera sul campo. Alla guida della squadra Primavera rossonera ha sorpreso tutti per la qualità del gioco e i risultati, raggiungendo in due anni prima la semifinale e poi una storica finale di Youth League (la Champions League giovanile). Un percorso impreziosito dalla coraggiosa scelta di impiegare costantemente giocatori sotto età dimostrando una spiccata capacità nel valorizzare i giovani talenti.
I moduli utilizzati vanno dal 4-3-3 al 4-2-3-1 passando anche per il 3-5-2. Praticamente è un allenatore che sa adattarsi al materiale umano a disposizione.
L’Esperienza con la Ternana e il particolare “doppio” esonero
La scorsa stagione Abate ha fatto il suo esordio nel calcio professionistico sulla panchina della Ternana, squadra ambiziosa e neoretrocessa in Serie C dopo aver perso lo spareggio con il Bari. L’impatto è stato notevole: prima di essere sollevato dall’incarico, aveva messo insieme un bottino di tutto rispetto, portando la squadra nelle zone altissime della classifica fino al primo posto.
La fine del suo rapporto con la società umbra è stata a dir poco singolare. Un primo esonero a inizio febbraio era stato revocato nel giro di poche ore su pressione della stessa squadra, segno del forte legame creato con lo spogliatoio. Tuttavia, la rottura definitiva è arrivata ad aprile, dopo una sconfitta esterna con la Lucchese, quando le Fere si trovavano ancora al secondo posto in classifica a -5 dall’Entella a sole quattro giornate dal termine del campionato. La sua stagione si chiude quindi prematuramente dopo la giornata numero 34 e dopo aver collezionato 21 vittorie, nove pareggi e quattro sconfitte (cinque se contiamo la coppa Italia).
L’Eredità di Pagliuca e le Sfide della B
Abate raccoglie il testimone da un allenatore, Guido Pagliuca, che in due stagioni indimenticabili ha saputo traghettare le Vespe dalla serie C fino alla semifinale play off con la Cremonese. Un’impresa che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi gialloblù. Non sarà un compito semplice per il nuovo tecnico che avrà la responsabilità di guidare la Juve Stabia nel difficile e competitivo campionato cadetto.
La scelta del DS Lovisa appare chiara: puntare su un allenatore giovane, moderno, con idee di gioco propositive e una forte attitudine a lavorare con i giovani. Un profilo in linea con la programmazione e la sostenibilità portate avanti dal club. Con l’arrivo di Ignazio Abate, a Castellammare si apre un nuovo capitolo, con la speranza che possa essere altrettanto vincente come quello appena concluso.