Tutelare, forse, 3 sorgenti stabiesi: e le altre 10? Nusquam esse!

A Castellammare torna in scena una vecchia commedia: Tutela delle sorgenti! La novità? arrangiamento ridotto, solo 3 sorgenti su 13 da sempre presenti

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A Castellammare di Stabia torna in scena una vecchia commedia: Tutela delle sorgenti!  La novità?: arrangiamento ridotto, solo 3 sorgenti su 13 da sempre presenti in quella che la Regina delle Acque ha sempre avute.

Tutelare, forse, 3 sorgenti stabiesi: e le altre 10? Nusquam esse!

Quello che lega la città di Castellammare di Stabia al “tema delle acque” è cosa antichissima che si perde nei secoli, e che era già ben nota ed apprezzata sin dai tempi dell’Impero romano.

E questo è, sarebbe, un bene se solo di esse ci si fosse preso reale cura e fossero state managerialmente gestite come un bene prezioso quale sono. Ed invece niente! Come tanti altri doni che madre natura ha voluto regalare alla sua “Regina” non sono stati per niente realmente apprezzati ma, semplicemente, visti come la solita mucca da mungere a proprio comodo.

I mungitori?

Da lustri, sono stati (e sono) anzitutto i cittadini triplamente colpevoli vuoi per:

  • l’essere tutti tesserati per accesso gratuito,
  • NON essersi opposti allo sperpero/scempio di costruire un secondo stabilimento termale quando era già ovvio che NON si riusciva a far “rendere”, e a prendersi cura seria, nemmeno di quello già esistente,
  • avere, infine, eletto sempre e comunque amministrazioni di ogni tipo e colore ma tutte con una sola caratteristica: incapacità manageriale;

che la classe politica chiaramente incapace di farsene carico con competenza manageriale e far si che fossero fonti in grado di essere fonte di ricchezza per la Città e per i suoi cittadini.

Ma quelli, evidentemente, sono diversi amministratori con diverse visioni e capacità amministrative come anche, ripeto, diversi “padroni”, alias “cittadini”.

E questa non è solo utopia o pia illusione, ma amarezza e disillusione visto che diverse altre città di una sola, e ribadisco UNA SOLA, acqua hanno saputo fare la propria ricchezza (e notorietà nel mondo) mentre invece, Castellammare di Stabia, Regina delle Acque per concessione di Madre Natura, chi la conosce? Forse gli stabiesi, e dico forse perché sono convinto che non sono tanti quelli di essi che ben ne conoscono la storia o che sappiano che la loro Città ha ben 13, e sottolineo TREDICI, fonti termali tutte diverse tra loro, alcune anche calde:

Acque solforose

  • Acqua Muraglione
  • Acqua Solfurea
  • Acqua Solfurea Carbonica
  • Acqua Solfurea Ferrata
  • Acqua Stabia

Acque bicarbonato calciche

  • Acqua Acidula
  • Acqua Ferrata
  • Acqua Magnesica
  • Acqua Media
  • Acqua Pozzillo
  • Acqua San Vincenzo

Acque medio minerali

  • Acqua Acetosella
  • Acqua della Madonna
  • Acqua San Giacomo
  • Acqua Rossa
  • Acqua Ferrata

E questa è la storia. Questi i fatti, da sempre. E questa l’incuria che la sta macerando da lustri.

Oggi, anno domini 2021, nuova ennesima amministrazione e “nuovo”  comunicato comunale che tanto sa di spartito vecchio al quale ormai non si riesce a cambiare più ne la musica ne le parole. Ma tant’è! C’è sempre una prima volta, si dice per cui, parafrasando il celebre “fusse che fusse la vorta bbona” di Manfredana memoria, vi riporto l’ultimo comuncicato promulgato, via FB, dall’attuale amministrazione.

Buona lettura ed incrociate le dite ripetendo, con me: “fusse che fusse la vorta bbona” e che magari ci si ricordi anche delle altre 10 anch’esse da decenni, lustri direi, pretesto per lucrosi lavori e guadagni per pochi.

  1. Acqua Acidula, acqua della Madonna, sorgente di Fontana Grande: dopo decenni al via opere edili, idrauliche, manutenzione straordinaria, pulizia, installazione di impianti elettrici, aerazione ed antintrusione. Il Comune di Castellammare di Stabia, guidato dall’amministrazione del sindaco Gaetano Cimmino, punta così alla tutela, alla valorizzazione delle sorgenti che danno lustro da secoli alla “Città delle Acque”.
  • “Si tratta di opere fondamentali che finalmente ci daranno modo di riappropriarci delle nostre acque. – ha dichiarato il sindaco Gaetano Cimmino – Le sorgenti e gli impianti vanno tutelati con attenzione. E’ la prima volta, dopo decenni, che Castellammare si prende cura in questo modo del dono che la natura ha fatto alla nostra terra”.
  • La sorgente denominata “Acqua Acidula” è situata all’interno di un locale al piano terra di via Brin e la captazione delle acque minerali avviene per mezzo di tre “polle” sorgive che adducono l’intera massa liquida alla mescita nell’omonima piazzetta. La sorgente dell’“Acqua della Madonna”, invece, è ubicata in un locale seminterrato della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo ove le acque vengono addotte direttamente sulla banchina.
  1. In entrambi i casi, allo scopo di ridurre al minimo il rischio di inquinamenti esterni alla sorgente è necessario effettuare interventi di manutenzione straordinaria ai locali interni ed alla mescita, comprendenti opere edili, idrauliche ed elettriche. Verranno rimosse le apparecchiature elettromeccaniche e gli impianti dismessi e verranno effettuate opere edili ed idrauliche. Inoltre, per garantire le idonee condizioni di fruibilità e sicurezza è necessario dotare i locali di impianti elettrici, di aerazione e di un sistema di allarme antintrusivo.

Per quanto concerne la sorgente di piazza Fontana Grande, qui si provvederà ad interdire l’accesso al pubblico con la delimitazione quindi della fontana tramite il posizionamento di pannelli metallici e di segnaletica di preavviso. Si tratta in questo caso di una prima messa in sicurezza. Le analisi periodiche di Comune di Castellammare, Arpac ed Asl di inizio maggio, necessarie per la tutela della salute pubblica, avevano evidenziato il superamento di alcuni parametri. Da qui la decisione di intervenire subito per risolvere la problematica, da sempre trascurata ed affrontata con opere “tampone”. Il cronoprogramma prevede una durata dei lavori di circa 120 giorni.

“Da quando è scattato l’allarme sulle sorgenti, qualche settimana fa, è stato palese che bisognava intervenire in maniera radicale. – ha concluso il sindaco Cimmino – In questo modo gli stabiesi e tutti coloro che conoscono le nostre acque meravigliose ed uniche al mondo potranno tornare a goderne. Nuova vita per le nostre acque, nuova vita per Castellammare”.

Castellammare di Stabia – Tutelare, forse, 3 sorgenti stabiesi: e le altre 10? Nusquam esse! / Stanislao BARRETTA / Redazione

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