Teatro Sociale di Brescia: MACBETH, di William Shakespeare con Franco Branciaroli.

Martedì 10 maggio 2016, in prima nazionale, alle ore 20.30 debutta al Teatro Sociale di...

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Martedì 10 maggio 2016, in prima nazionale, alle ore 20.30 debutta al Teatro Sociale di Brescia MACBETH, di William Shakespeare con la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli.

Lo spettacolo, che chiude la stagione di prosa 2015/2016, è prodotto dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro de Gli Incamminati.

Macbeth, presentazione con Bandera, Boroni, BranciaroliAccanto a Franco Branciaroli, nel ruolo di Macbeth, Valentina Violo vestirà i panni di Lady Macbeth. Gli altri  interpreti  sono Tommaso Cardarelli (Malcom), Enzo Curcurù (Banquo), Stefano Moretti (Ross), Fulvio Pepe (Macduff), Livio Remuzzi (Lennox), Giovanni Battista Storti (Re Duncan).

Le scene portano la firma di Margherita Palli, i costumi sono di Gianluca Sbicca e le luci sono disegnate da Gigi Saccomandi.

Dopo i successi ottenuti su tutti i palcoscenici italiani con le produzioni CTB Servo di scena, Il Teatrante, Don Chisciotte, Enrico IV e Dipartita finale, Franco Branciaroli porta in scena MACBETH.

La tragedia è tra le più cupe e cruente del drammaturgo inglese, ed è quella che più di ogni altra racconta della seduzione al male dell’uomo, delle violazioni delle leggi morali e naturali, e del caos e dello stravolgimento che ne conseguono.

Secondo la suggestiva interpretazione sulla quale Franco Branciaroli ha impostato la regia e la messinscena dello spettacolo, la natura di Macbeth non è tanto la brama di potere, quanto piuttosto la propensione alla fantasia, che lo rende prigioniero dell’immaginazione. Macbeth avanza nel sangue come dentro un sogno dal quale non ci si desta più.

Da ciò deriva la difficoltà e la sfida per l’attore cui tocca affrontare questo grande ruolo; Macbeth è il personaggio più problematico e in qualche modo il più sfortunato dell’opera shakespeariana, poiché chi lo interpreta deve saper comunicare allo spettatore un senso di compassione.

L’incubo in cui Macbeth imprigiona sé stesso e coloro che lo circondano deriva dalla paura della vita, dalla paura della realtà. Macbeth non ama il mondo, non sta bene nella creazione. Per questo è un distruttore della vita: perché ne ha paura.

Questo fa di lui un sanguinario, ma un sanguinario speciale. Macbeth infatti non è un uomo crudele alla maniera di altri grandi personaggi shakespeariani, teorici del crimine o della frode, come Iago o Riccardo III. Non è sanguinario per un progetto di potere, ma per terrore.

In tale prospettiva la funzione di Lady Macbeth e le streghe è quella di far procedere questa sua immaginazione dentro la realtà e trasformare la realtà in una sorta di continuazione del sogno: un procedere che però non ha nulla di fiero, di spavaldo, ma è piuttosto come una continua caduta in avanti.

Nella lettura di Branciaroli Macbeth è dunque una grande, vertiginosa indagine sul male dell’uomo, sull’ambizione, la paura e la solitudine che smarriscono l’anima e disgregano l’ordine naturale del mondo.

Non è la prima volta che Franco Branciaroli si confronta con Macbeth, avendolo interpretato nell’edizione diretta da Giancarlo Sepe nel 1994.  Nel corso della sua carriera Ha interpretato anche altri protagonisti hakespeariani: Otello, con Umberto Orsini, per la regia di Gabriele Lavia, La Bisbetica domata, con Mariangela Melato, per la regia di Marco Sciaccaluga e Riccardo III, diretto da Antonio Calenda.

A margine dello spettacolo sono stati programmati due appuntamenti nel foyer del Teatro Sociale, inseriti nel ciclo di incontri I POMERIGGI AL CTB. Il primo in calendario, è stato condotto da Franco Lonati, docente di Letteratura inglese all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal titolo “Una corona infeconda. Ordine, caos e potere in Macbeth.” Il 6 maggio si svolgerà il secondo incontro dal titolo “Le radici di una storia: regalità, potere, impero” e “Il Principe di Niccolò Macchiavelli: un potere lontano dalla morale?” proposti rispettivamente da Guido Milanese, docente di Cultura classica e da Andrea Canova, docente di Letteratura Italiana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Martedì 10 maggio 2016 alle ore 20.00 nella galleria esterna del Teatro Sociale, in occasione del debutto dello spettacolo MACBETH, un gruppo di giovani artisti che hanno partecipato al laboratorio di “WRITING: UN OMAGGIO UNDERGROUND AL DEBUTTO DI MACBETH” , organizzato dalla Cooperativa Il Calabrone (nell’ambito dei laboratori esperienziali del “Progetto Shakespeare Imago Mundi”), realizzeranno su pannelli appositamente predisposti alcuni murales dedicati al grande drammaturgo inglese. Gli spettatori avranno così il piacere di vedere i creativi all’opera e, all’uscita dallo spettacolo, potranno ammirare i lavori ultimati.

Lo spettacolo replica fino al 22 maggio 2016 feriali ore 20.30 · domenica ore 15.30 · lunedì riposo.

Il 17 maggio 2016, è inserito nella rassegna ALTRI PERCORSI promossa dalla Regione Lombardia e Circuiti Lombardia Spettacolo dal Vivo

La stagione di Prosa 2015/2016 è realizzata grazie al sostegno del Gruppo A2A e della Fondazione ASM Gruppo A2A di Brescia.

VENDITA BIGLIETTI

  • Platea Intero € 26,00 · Ridotto gruppi € 23,00 · Ridotto speciale € 18,00
  • Galleria centrale Intero € 18,00 · Ridotto Gruppi € 16,00 · Ridotto speciale € 13,00
  • Galleria laterale Intero € 12,00 · Ridotto Gruppi € 11,00 · Ridotto speciale € 10,00

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale dalle 16.00 alle ore 20.00

Via Felice Cavallotti, 20 – 25121 Brescia – Biglietteria tel. 030 2808600 · sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

nella sede del CTB in Piazza Loggia, 6 da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

NOTE DI REGIA

Franco Branciaroli conferenza Macbeth“ Il Macbeth inizia da un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto salta e tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth a un certo punto sceglie di portare la violenza all’interno e a questo si somma il fatto che anche la Lady, la sua parte femminile, si snatura e prende caratteristiche maschili: allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Al caos generato da donne che sono uomini (ovvero da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo:  Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro. Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali.

vivicentro.it-nord-terza-pagina / Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia.

Franco Branciaroli

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