Scaccabarozzi: “Darei ogni cosa per rivivere le emozioni del 20 aprile 2019 con la Juve Stabia”

Jacopo Scaccabarozzi, centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione "Il Pungiglione Stabiese"

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Jacopo Scaccabarozzi, centrocampista della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.

Le dichiarazioni di Scaccabarozzi sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Le panchine con Novellino? Non è successo niente, in realtà Il mister faceva le sue scelte tecniche e io le rispettavo. Non potevo essere contento perché tutti aspirano ad essere protagonisti. Mi sono sempre fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa. A livello umano è andato sempre tutto bene con Novellino. Solo una scelta tecnica che io rispettavo. In primis – aggiunge Scaccabarozzi – va sempre messa la squadra. Bisogna sempre sfruttare il tempo che viene concesso in campo.

Il mio ruolo preferito? Nasco mezzala pura in un centrocampo a tre. Quello è il mio ruolo, mezzala. E’ stata sempre una mia caratteristica quella di poter interpretare più ruoli. Nel calcio moderno è fondamentale. E’ il primo anno che ho fatto nella scorsa stagione il quarto di centrocampo con Padalino. Questi sono i due ruoli che io preferisco.

Per ciò che concerne le differenti metodologie di allenamento tra Novellino e Sottili, l’attuale mister lavora più sull’intensità negli allenamenti che ritroviamo anche la domenica nelle gare. Molte gare le affrontiamo più sull’intensità cercando di utilizzare il contropiede.

Il centrocampo come quello attuale nel 4-3-3 è una buona soluzione. Considerando tutti, siamo tanti giocatori in mezzo al campo. Chi va in campo rende, che sia a due o a tre possiamo giocare in entrambi i modi. C’è tanta voglia di macinare punti, ne abbiamo persi troppi per strada. Con questo tipo di prestazioni come a Catanzaro dove abbiamo fatto una grande partita. Perderla sarebbe stata una beffa. Un punto però – continua Scaccabarozzi – che vale oro per come si era messa. Col Taranto dobbiamo tornare a vincere per consolidare la nostra classifica.

Di Castellammare mi piace il calore della gente. In Serie C non è sempre così e non è la stessa cosa. Quando mi hanno detto di questa possibilità della Juve Stabia sono rimasto sorpreso perchè venivo da un’annata non positiva. Mi contattò Ghinassi – continua Scaccabarozzi – e per me è stato un qualcosa che si è fatto da solo e sono arrivato molto entusiasta.

Venendo da Lecco qui c’è un tipo di cucina molto diversa. A Castellammare si mangia molto bene. Sicuramente Castellammare con il mare davanti agli occhi è un qualcosa di nuovo e bello per me. Ci sono tante località bellissime e ho avuto modo di girarle con la mia famiglia e la mia ragazza.
Mi ha spinto a fare il calciatore la mia famiglia. Mio fratello e mia nonna che da piccolino mi hanno fatto tirare i primi calci al pallone. Mi sono stati sempre vicini – continua Scaccabarozzi – e mi hanno supportato in ogni decisione e non posso che ringraziarli.

Il 20 aprile 2019 (giorno dell’ultima promozione in Serie B delle Vespe) rimasi impressionato dal Menti. A parte lo stadio pienissimo, mi ricordo che il terreno di gioco quasi tremava mentre giocavamo. Sono sensazioni che ti permettono di rendere al massimo e di dare quel qualcosa in più. Vivere una giornata così sarebbe un sogno. Per vincere un campionato – continua Scaccabarozzi – con la maglia della Juve Stabia e provare emozioni simili, darei qualsiasi cosa.

Non ci fissiamo obiettivi perché nel momento che stiamo vivendo pensiamo a gara dopo gara. Non serve parlare di obiettivi a lungo termine perché non sarebbe realistico. Questa squadra può e deve fare di più rispetto a quello che stiamo facendo.

Resto colpito dell’affetto dei tifosi. Prima del calciatore bisogna dimostrare di essere uomini. Sono cresciuto con dei valori e per me è importante anche questo aspetto.

Come modello di calciatore, ho sempre citato Claudio Marchisio ai tempi della Juve che mi è sempre piaciuto nel modo di giocare e per i tempi di inserimento. Il rinnovo è stato più o meno come la stessa trattativa di quando sono arrivato. Si era già accennato lo scorso anno. Avevo già parlato col mio procuratore – continua Scaccabarozzi – e si è concretizzato quest’anno. Non c’è stato alcun problema ed è stato tutto fatto in modo molto normale.

Dagli 8 ai 13 anni sono stato all’Inter di cui sono tifoso e poi sono tornato alla squadra del mio paese. Una esperienza formativa che a livello calcistico mi è servita tantissimo.

In passato c’è stato qualche interessamento da squadre di Serie B che poi non si è concretizzato. Sono stato contento però della mia carriera. Il tiro da lontano? Ci dovrò provare sicuramente di più.
Lo scorso anno non so dare una spiegazione logica al nostro fallimento nei playoff. Probabilmente abbiamo pagato un po’ la stanchezza. Nelle due gare dei playoff – conclude Scaccabarozzi -non abbiamo espresso quel gioco espresso nel girone di ritorno che ci aveva caratterizzato. La squadra era forte lo scorso anno”.

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