Quando la pecora va in vacanza. Una tradizione millenaria che si rinnova.

Ecco una nota diffusa dalla ASL di Pescara, firmata dal Dott. Franco Ruggeri, medico –...

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Ecco una nota diffusa dalla ASL di Pescara, firmata dal Dott. Franco Ruggeri, medico – veterinario della ASL pescarese

 

Come ogni anno diversi greggi, per un totale di svariate migliaia di animali, si apprestano , con l’arrivo della stagione estiva, a trasferirsi nei pascoli delle nostre montagne. Le località “turistiche” più gettonate dai proprietari pastori, sono  Campo Imperatore, Passo Lanciano, Piana delle Cinque Miglia, Voltigno , Monti della Laga.

Secondo un rito millenario, dopo avere provveduto alla tosatura nel mese di maggio ed avere svezzato gli  agnelli , le greggi sarebbero pronti per partire ma, mentre qualche secolo fa, in base ai ritmi dettati dalle fasi lunari, dal tempo ed altri riti, si decideva una data e si partiva, oggi, per fortuna degli animali e del consumatore, si parte dopo avere ottemperato a svariate incombenze di ordine amministrativo e soprattutto sanitario.   Oggi  le pecore  viaggiano su moderni camion super attrezzati per raggiungere i pascoli in un giorno, tranne qualche gruppo più “proletario  ed irriducibile” che sfidando tutto  e tutti viaggia a piedi, con un tempo previsto Pescara -pascoli di Rocca Pia (AQ)  di giorni 10.

Ma torniamo all’aspetto sanitario che  vede coinvolto il servizio veterinario delle ASL , e quindi anche quella di Pescara , presso la quale fornisco la mia opera professionale. Descriverò succintamente le fasi del nostro lavoro, e ci si accorgerà che una situazione, che apparentemente sembra ferma al Medio Evo ,oggi utilizza tecnologie di avanguardia.

Gli animali vengono sottoposti ad un prelievo di  sangue per verificare la presenza o meno della  brucellosi ovi caprina, sostenuta da un batterio che   causa  aborto  e spesso sterilità negli animali, mentre  nell’uomo provoca una complessa malattia febbrile.

L’ identificazione avviene attraverso una marca ben visibile applicata all’orecchio, contenente un microchip, che può essere contenuto anche in un bolo che viene fatto ingerire all’animale, che lo “conserverà” nel  suo prestomaco.

Un apposito lettore decodificherà  il microchip, trasferendo con sistema bluetooth, il dato su di un palmare che compone il codice da applicare alla provetta di sangue, che verrà poi inviata in laboratorio, per gli esami.

Tutto questo viene fatto per ogni singolo animale, per la “gioia” dei proprietari , che provvedono nel giorno stabilito a radunare gli animali  negli stazzi, dove la nostra equipe si reca e  provvede ad eseguire le operazioni sopradescritte.

Comunque sia, anche quest’anno, con difficoltà sempre crescenti siamo riusciti a garantire le vacanze ai nostri animali, e la salute dei consumatori, grazie  all’ impegno e la disponibilità di eccellenti colleghi , collaboratori validissimi come Luca Perilli, un vero Chiellini del nostro gruppo, ed  alla pazienza di  tutti  i colleghi dell’Istituto Zooprofilattico della Sezione di Pescara . Vi ringrazio tutti .

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