Napoli, sequestra un’ambulanza e minaccia il personale 118 fingendo di avere una pistola

Napoli, sequestra un’ambulanza e minaccia il personale 118 fingendo di avere una pistola Nella giornata...

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Napoli, sequestra un’ambulanza e minaccia il personale 118 fingendo di avere una pistola

Nella giornata di ieri, in via Sorrento a San Giovanni a Teduccio (Napoli), la postazione del 118 del Loreto Mare è intervenuta per soccorrere un pregiudicato, costretto ai domiciliari, che aveva simulato un incidente. L’uomo, che non poteva trovarsi in strada a causa della misura cautelare, aveva dichiarato di essere stato investito poco prima, ma il personale sanitario ha scoperto subito il suo gioco: voleva essere portato al Loreto mare in quanto aveva una impegnativa del medico di famiglia per visita dermatologica da effettuare presso suddetto nosocomio.
Il rifiuto da parte della postazione 118 – raccontano i responsabili dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate – il paziente è andato in escandescenza barricandosi dentro al mezzo di soccorso e minacciando di morte l’equipaggio addirittura simulando la presenza di una pistola nella cintola.
Per “stato di necessità “ la postazione ha deciso di assecondare il paziente, non prima però aver avvertito di nascosto la centrale operativa. Ad accogliere il facinoroso all’ingresso dell’ospedale c’era una pattuglia dei carabinieri che dopo gli accertamenti del caso hanno trasportato l’uomo in carcere.
Si tratta dell’aggressione subita da personale sanitario e ospedaliero numero 65 dall’inizio del 2019.

Una situazione di grande allarme che denota l’esistenza di un problema enorme da risolvere”. Riferisce Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e membro della Commissione Sanità.
Troppi delinquenti hanno ormai preso quasi come una normale prassi l’aggredire i medici. E molti criminali hanno scambiato la sanità pubblica per privata. La deriva delinquenziale – ha aggiunto Borrelli – che dilaga in città porta questa gentaglia a tenere sotto pressione ed aggredire il personale sanitario. Servono soluzioni concrete che possano risolvere il problema. Siamo felici che l’Asl Napoli 1 abbia dato un’accelerata decisiva all’adozione di nuovi sistemi di videosorveglianza a bordo delle ambulanze, ma serve anche altro. Presidi di polizia nei pronto soccorso e processi per direttissima per questi energumeni”.

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