Milan-Napoli 1-2, l’occhio indiscreto di Natale Giusti

Milan-Napoli era un banco di prova importantissimo e gli uomini di Spalletti lo hanno superato a pieni voti vincendo una gara che probabilmente i rossoneri non avrebbero meritato di perdere ma che il Napoli ha legittimato soprattutto con un ottimo secondo tempo

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Milan-Napoli era un banco di prova importantissimo e gli uomini di Spalletti lo hanno superato a pieni voti vincendo una gara che probabilmente i rossoneri non avrebbero meritato di perdere ma che il Napoli ha legittimato soprattutto con un ottimo secondo tempo.

ANALISI E CONSIDERAZIONI SULLA VITTORIA DEGLI AZZURRI CONTRO IL MILAN.

Tuttavia a Stefano Pioli, che nel post-gara ancora lodava i suoi e diceva di non essere contento per, a suo modo di vedere il match, le tante occasioni da gol create dal Milan che secondo lui avrebbe meritato addirittura l’intera posta in palio, si può rispondere di andare a rivedere il modo in cui il Milan espugnò il “Maradona” nel girone di ritorno dello scorso campionato.

Anche in quel caso si trattò di una gara molto equilibrata in cui l’equilibrio fu rotto dal guizzo di Giroud nel secondo tempo ma se in quella gara dopo pochissimi minuti di gioco l’arbitro avesse concesso un rigore abbastanza chiaro a favore del Napoli per fallo su Osimhen probabilmente l’esito del match avrebbe potuto essere ben diverso.

Tornando ai fatti del “Meazza” il Napoli soffre nella prima mezzora di gioco la maggiore fisicità dei rossoneri. I duelli in mezzo al campo vengono quasi sempre vinti dai centrocampisti del Milan, la palla non scorre come dovrebbe da destra a sinistra e ci sono almeno due occasioni gol nette per il Milan con Giroud, sventata da Meret con l’aiuto della traversa, e con Krunic con un colpo di testa.

La chiave di volta del match in una gara prevalentemente decisa dagli episodi, è rappresentata da Kvara che stravolge gli equilibri rossoneri fino ad allora dominanti con le ammonizioni procurate su Calabria e Kiaer, entrambi sostituiti da Pioli. Non a caso la frittata sul georgiano la fa il neo entrato Dest che procura il fallo da rigore poi trasformato da Politano.

Spalletti tatticamente fa due soli errori: la scelta di Raspadori al posto di Simeone dal primo minuto e l’ingresso di Zerbin al posto di Politano infortunato che da il via libera alle scorribande di Theo Hernandez sulla fascia sinistra del Milan. E non a caso da una di queste scorribande arriva il pareggio di Giroud per il Milan e arriva anche il possibile 2-2 nel finale con la traversa clamorosamente colpita da Kalulu.

Il resto lo fa Simeone con un gol straordinario con avvitamento perfetto di testa come spesso faceva anche suo padre e palla nel sacco innescato da un perfetto cross dalla sinistra di Mario Rui, migliore in campo per gli azzurri con Kvara e Anguissa sempre più dominanti senza dimenticare la coppia dei centrali difensivi azzurri pressoché perfetta soprattutto nell’arrembaggio finale del Milan e un Meret in versione salva-risultato.

Il Napoli, migliore attacco e seconda difesa del campionato e leader a punteggio pieno anche nel Gruppo A di Champions, passa anche in casa dei campioni d’Italia. Ammortizzata anche la pesante assenza di Osimhen, questa squadra fa paura a tutte le dirette concorrenti soprattutto per la profondità della rosa e l’ampia possibilità di scelta per Spalletti. Dopo Milano, sognare è lecito?

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