Mertens, il commiato ritardato della SSC Napoli al bomber più prolifico della storia azzurra

Mertens, meglio tardi che mai: arriva solo oggi a 24 giorni di distanza dalla scadenza del contratto il commiato ufficiale al bomber più prolifico della storia azzurra affidato ad un video pubblicato sui social del Napoli

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Mertens, meglio tardi che mai: arriva solo oggi a 24 giorni di distanza dalla scadenza del contratto il commiato ufficiale al bomber più prolifico della storia azzurra affidato ad un video pubblicato sui social del Napoli che mostra i gol più belli del belga con una scritta: “GRAZIE”.

LA VICENDA MERTENS POTEVA ESSERE GESTITA DIVERSAMENTE DAL NAPOLI?

Si poteva gestire diversamente questa vicenda magari molto tempo prima senza dover per forza arrivare all’estate inoltrata e lasciare tanto amaro in bocca ai tifosi del Napoli?

Nel calcio moderno si sa che le bandiere non esistono più ma Dries Mertens, ribattezzato Ciro dai tifosi napoletani, si era identificato con il popolo napoletano e crediamo che magari decidere l’addio con largo anticipo organizzando se possibile anche una partita d’addio al “Maradona” sarebbe stato il modo più consono da parte della società azzurra per salutare un calciatore che non avrà vinto molto con la maglia azzurra ma che ha legato indissolubilmente il proprio nome alla storia del Napoli.

148 gol, capocannoniere di tutta la storia della SSC Napoli e un contratto scaduto lo scorso 30 giugno. A prescindere dalle cifre che sono girate sui media e dai 35 anni dell’ormai ex attaccante del Napoli (bisognerebbe ascoltare sempre entrambe le campane e non solo quella presidenziale che parla di un’ultima offerta di 4,5 milioni lordi rifiutata dal belga), quest’uomo che ha dato tutto se stesso al Napoli in 9 anni (dal 2013 al 2022) meritava ben altro commiato da parte di una società che fa di tutto e di più ogni giorno per dividere i tifosi e allontanarsi pericolosamente dai propri sostenitori con dichiarazioni spesso inopportune del proprio presidente.

Addio ieri anticipato proprio da due paroline del presidente De Laurentiis che in una intervista banale di inizio stagione affronta in pochi minuti anche il tema Mertens tra le varie cose. “Dries si è proposto per un solo anno perché sa che a 35 anni dopo si deve ritirare. Ma se anche lui ne fa solo una questione economica allora io devo dirgli no. Se devo pagare una cifra sproporzionata a lui mancherebbe una parte che ci serve per investire su calciatori più giovani. L’ultima offerta da 4,5 milioni lordi l’ha rifiutata, non posso che ringraziarlo e augurargli il meglio, ma devo andare a investire sui giovani che saranno il Napoli dei prossimi anni”.

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Sembra ieri di rivederlo Dries Mertens, era l’estate del 2013, quando aspettava in compagnia della bella moglie Kat Kerkhofs (sposata nel 2015 in Belgio) in un albergo del lungomare di Napoli che la società azzurra ultimasse gli ultimi dettagli burocratici prima di poter ufficializzare il suo acquisto. Prima di insediarsi nel magnifico Palazzo Donn’Anna a Posillipo da cui poter ammirare ogni giorno le bellezze senza eguali del mare di Napoli.

Era il Napoli di Rafa Benitez in cui il ribattezzato dai tifosi napoletani Ciro Mertens doveva duellare con Lorenzo Insigne per un posto da titolare su quella fascia sinistra su cui poter agire da esterno offensivo nel 4-2-3-1 di Benitez che quell’anno ebbe alterne fortune.

Già nelle prima stagione tante perle di Ciro il belga tra cui quella importante nella finale di Coppa Italia a Roma, il 3-1 definitivo contro la Fiorentina, che diede agli azzurri la quinta Coppa Italia della propria storia.

Ma il vero Ciro Mertens i napoletani lo hanno potuto ammirare solo con l’arrivo del Maestro, Maurizio Sarri. Complice il grave infortunio occorso a Milik (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio), Dries Mertens si prende la scena da vero e proprio centravanti nel 4-3-3 di Sarri e sono dolori per gli avversari a suon di gol e di grandissime prestazioni.

E le doppiette e le triplette di Mertens, che arrivano con grande continuità soprattutto nel periodo sarriano ma non solo, vanno di pari passo con l’amore verso la città e la grande empatia con i napoletani e il loro modo di vivere.

Parafrasando “Così parlò Bellavista” del grandissimo Luciano De Crescenzo, Ciro Mertens è il classico uomo di libertà che arriva dalle fredde terre del nord europa, si trasferisce a Napoli e diventa in breve tempo un uomo d’amore. Un uomo d’amore che, in pieno accordo con la moglie innamoratissima di Napoli, decide di dare il nome di “Ciro” attribuitogli dai napoletani anche a suo figlio che si chiamerà Ciro Romeo in segno del suo grande amore verso questa terra.

E in questa storia molto amara di un arrivederci a Ciro Mertens con il commiato ufficiale arrivato solo oggi 24 luglio a quasi un mese dalla scadenza del contratto, sapete chi è il più contento di tutti? Luciano Spalletti da Certaldo, attuale tecnico del Napoli, che di sicuro non si è strappato le vesti di dosso (“arriveranno altri giocatori importanti…” ipse dixit) e avrà una stella in meno da dover sopportare e gestire nello spogliatoio (sulla falsariga di quanto già avvenuto con altre bandiere del calibro di Francesco Totti e Mauro Icardi) e che ha fatto capire a tutta l’Italia quanto gli stesse indigesto il belga nel post-gara del 6-1 col Sassuolo quando accese uno scontro dialettico con Mertens gratuitamente rispondendo ad una semplice domanda del cronista di Dazn.

Un tecnico che ha già cancellato il ricordo di Mertens anche tatticamente dichiarando di voler adottare nella prossima stagione un 4-3-3 che lascia probabilmente definitivamente in freezer l’ipotesi Deulofeu (forse il miglior possibile sostituto di Ciro Mertens) dopo aver avuto notizie confortanti dalle prime gare amichevoli e aver battuto, udite udite, nientedimeno che la Rappresentativa Anaune e il Perugia di Castori.

Caro Spalletti, noi tutti ti auguriamo un inizio folgorante di campionato a partire dalla trasferta del prossimo 15 agosto a Verona sulla falsariga di quanto avvenuto già lo scorso anno. Ma se ciò non dovesse essere e i risultati non dovessero arrivare, l’ostracismo verso il belga-napoletano, migliore bomber della storia del Napoli, che hai già pagato con uno scudetto gettato alle ortiche lo scorso anno per non impiegarlo con continuità (13 gol senza rigori) soprattutto nel momento decisivo della stagione, si potrebbe trasformare in un pericoloso boomerang per il buon esito della tua seconda stagione alla guida tecnica degli azzurri.

https://twitter.com/sscnapoli/status/1551118738270760960?s=20&t=lJTqj_7gdPFztFEVEK26Ng

 

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