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Mediterraneo: un cimitero non visto ed il grido di una madre – VIDEO

Stanislao Barretta di Stanislao Barretta
12 Novembre 2020
in Attualità, Editoriali, Ultime Notizie
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Mediterraneo un cimitero non visto, il grido di una madre
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Mediterraneo, un cimitero non visto dato che, bloccando la Guardia Costiera e le ONG in porto, si è adottata la politica dell’occhio non vede, cuore non duole,

Un cimitero non visto: il Mediterraneo con tragedie e vittime – VIDEO

Nella notte dell’11 novembre 2020 un ennesimo soccorso a migranti in pericolo nel Mediterraneo che è tornato ad essere un cimitero spesso nemmeno noto come nel quanto voluto dal precedente governo ma, a quanto sembra, anche da questo visto che:

  •  i decreti Salvini sono ancora lì tutti intonsi,
  • i mezzi della Guardia costiera tutti in porto,
  • le altre navi ONG anch’esse ancora trattenute con scusanti che solo l’italiotica nota fantasia poteva escogitare:
    • troppi salvagenti a bordo;
    • pane nel congelatore;
    • migranti issati a bordo oltre la capienza della nave

e tant’altre amenità del genere.

NOTA: per inciso si ricorda che, grazie al governo gialloverde, tutto l’efficiente sistema di soccorso sia della Guardia Costiera che delle ONG, ridotte a tutt’ora alla sola Open Arms per le azioni di cui sopra, è stato smantellato per dar seguito ai desiderata di Caporal Salvini ed ai suoi folli decreti.

Ed è così che oggi tocca segnalare l’ennesima tragedia del mare ma, soprattutto, delle scelte (in)umane di un Governo scellerato.

Nelle prime ore di questa mattina, un velivolo dell’agenzia europea FRONTEX ha avvistato, in area SAR di responsabilità libica, un gommone con circa cento migranti, in precarie condizioni di navigabilità. In ragione dell’imminente pericolo per le persone a bordo, l’aereo contattava la nave Open Arms quale mezzo più utilmente impiegabile al momento. Quest’ultima unità, giunta sul posto ed intercettato il gommone, dava inizio al recupero dei migranti.

Durante le operazioni di soccorso, il gommone già in precarie condizioni, è collassato ed il fondo della barca ha ceduto facendo finire in acqua le persone.

In ragione della particolare gravità dello stato di salute di 4 dei migranti salvati (due bambini, una donna incinta e un giovane uomo), la stessa unità ha preso contatti con la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma per chiederne un’evacuazione medica urgente senza però riuscire, nonostante tutto, a salvare la vita del piccolo Joseph, un bambino di sei mesi che veniva dalla Guinea, che è deceduto tra le grida strazianti della madre documentate nel video di Open Arms che vi riportiamo.

La Guardia Costiera italiana, avviati i primi contatti tra personale di bordo dell’Open Arms e il CIRM (Centro Internazionale Radio Medico) e verificata l’indisponibilità di assetti operativi degli Stati vicini che potevano utilmente intervenire, disponeva l’invio di una propria motovedetta di Lampedusa con medici del CISOM imbarcati, che ha raggiunto l’Open Arms intorno alle ore 22:00​ ed ha iniziato le operazioni che si sono protratte per tutta la notte.

Oltre all’invio di una propria motovedetta partita da Lampedusa, la Guardia Costiera italiana ha disposto l’impiego anche di un elicottero “Nemo 11-07” della propria Base Aeromobili di Catania che, rischierandosi a Lampedusa, ha eseguito due differenti missioni sull’Unità Open Arms, già in navigazione verso Lampedusa.

Nelle due missioni sono state prelevate d’urgenza complessivamente 6 persone tra cui il corpo esanime di un bimbo di sei mesi, Joseph, che veniva dalla Guinea (nel video le grida strazianti della madre che avvertiva di aver perso in acqua il proprio figlio e che, seppur recuperato, non ha superato due crisi respiratorie ed è successivamente deceduto).

NOTA: sempre per inciso, mezzi che molto probabilmente sarebbero già stati operativi ed in zona (e quindi magari utili a salvare anche il piccolo Joseph) senza il nefasto intermezzo del governo gialloverde com’anche, ripeto, dell’ignavia del presente che, avendo ancora il “pericolo Giallo” in seno, ha sempre badato ad altro e che ora ha anche la scusante di avere l’urgenza dell’ondata pandemica del Covid

Questo è, ad ora, il triste bilancio di una ennesima tragedia diretta conseguenza anche delle scellerate disposizioni del Governo gialloverde, quelle note come “decreti Salvini”,  nonché dell’ignavia dell’attuale Governo che, per la presenza al suo interno della parte gialla (M5S) del precedente Governo Gialloverde promulgatore di tali abominevoli decreti, non è riuscita ancora ad abolirli perpetuando così il fine del Caporale: “occhio non vede, cuore non duole”, e consentendo così i perpetuare di tali nefandezze e di consentire allo stesso di poter ancora lucrare (politicamente) su di esse e di continuare ad essere sempre più Caporale ed ancor più bufalaro.

Stanislao Barretta

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