La sinistra stabiese ricuce i ranghi: l’assemblea pubblica dei progressisti

Domenica, presso il salone Cral Fincantieri, si è svolta la prima assemblea pubblica dei progressisti per ricucire le varie anime della sinistra stabiese.

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Domenica 13 marzo presso il salone Cral Fincantieri si è svolta la prima assemblea pubblica dei progressisti con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza  e ricucire le varie anime della sinistra stabiese.

Rilevanti le presenze di Sandro Turcio (ricercatore del CNR), del giornalista de “Il fatto quotidiano” Vincenzo Iurillo e dell’ex candidato sindaco Tonino Scala.

“I progressisti quello che ci unisce” è un laboratorio politico nato lo scorso maggio che si è posto l’obiettivo di unire tutte le sigle della sinistra comunista, socialista e ambientalista sotto un unico simbolo.

L’assemblea si apre con la relazione introduttiva del coordinatore Davide Bozza il quale con un intervento di circa 20 minuti ha toccato svariate tematiche: dalla Guerra in Ucraina allo scioglimento del comune stabiese, dallo sfruttamento del lavoro e dei lavoratori alle tematiche ambientali. Serrata e feroce è stata la critica alle ex amministrazioni del centrodestra (Cimmino e Bobbio).

Saluta Tonino Scala che a causa di un contatto stretto con positivo non è stato presente:” Care compagne, cari compagni Un contatto diretto con una persona contagiata purtroppo non mi dà la possibilità di essere con voi questa mattina, vi sto seguendo da casa, e mi dispiace non potervi abbracciare. La politica è fatta anche di rapporti umani che uno sterile schermo non potrà mai sostituire. Un incontro importante quello di stamattina non solo perché è l’inizio pubblico per un percorso, quello di provare, insieme a costruire la sinistra in un Paese in guerra”

Continua l’ex candidato sindaco: “Poi l’altra guerra, quella che abbiamo e che continuiamo a combattere nella nostra città da sempre: il malaffare che ha prodotto lo scioglimento del consiglio comunale per camorra. Non era mai accaduto nella storia di Castellammare medaglia d’oro al valore civile per la resistenza. Una guerra, dicevo, che abbiamo combattuto sul campo con l’azione politica, con il potere ispettivo, con le denunce, con 4 anni di isolamento da parte della politica e della città stessa, questo detto. Il quadro che emerge è inquietante, le conclusioni ancor più: Svilimento e perdita di credibilità delle istituzioni locali”.

Segue il dibattito nel quale sono state proposte diverse iniziative e idee per programmare il lavoro e raggiungere l’obiettivo.

Tanti sono stati i tentativi sia a livello nazionale che locale di riunire la sinistra, molte le navi partite e poi naufragate miseramente. Ma c’è una prerogativa che distingue questo esperimento?

Cosi risponde Davide Bozza:

“quello che ci contraddistingue è quello di non porci in modo unico.  Il nostro obiettivo è quello di proporre un metodo analitico che ci consente di analizzare lo sfruttamento e le diversità nella citta, nel cittadino nel lavoratore e nella lavoratrice, insomma il metodo di Marx rivisto con l’occhio di oggi. Castellammare inoltre ha dimostrato di avere ancora un desiderio di sinistra, tanto è vero che i partiti che più si rifanno a livello nazionale ad un idea di lotta alla disuguaglianza (Pd, M5S e LEU anche se i primi 2 sono lontani dalla nostra idea di sinistra) nel 2019 hanno ottenuto il 70%. Tutti i fenomeni di corruzione e abuso che hanno distrutto la nostra città vanno contrastati. La sinistra vuole rientrare unita nel dibattito politico stabiese”

Michele De Feo – Redazione Campania

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