Insigne, il tiro a giro nel mito del gol alla Del Piero

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Avviso ai lettori: l’articolo che vi accingete a leggere non è né vuole essere un confronto tra Lorenzo Insigne e Alessandro Del Piero ma solo una constatazione di come la loro storia azzurra sia svoltata grazie alla stessa traiettoria.

Insigne, il tiro a giro nel mito del gol alla Del Piero

È quello dello scugnizzo di Frattamaggiore il volto, forse, più felice della Nazionale che ha fermato la corsa del Belgio di Lukaku regalandosi la sfida di Wembley alla Spagna di Luis Enrique.

 La pennellata di Lorenzo dalla periferia di Napoli, seconda personale nel torneo del numero 10 azzurro, ha addirittura oscurato la prodezza, non certo un gol bruttino, con cui Barella aveva stappato il quarto di finale contro i diavoli fiamminghi.

Dopo il destro del centrocampista dell’Inter, è arrivata la giocata copertina dell’Italia di Mancini, insieme alle sgroppate dell’immenso Spinazzola, a cui va il nostro abbraccio: il tiro a giro di Lorenzo Insigne.

Un gol nato ben prima del dribbling vincente su Tielemans ma disegnato, sognato e immaginato dal giovane Insigne mentre Alessandro Del Piero, più di vent’anni fa, regalava al mondo il tiro “alla Del Piero”.

Quella traiettoria beffarda quanto ipnotica unisce infatti Insigne e Del Piero e non è un caso che proprio la leggenda bianconera sia da sempre idolo e modello di riferimento per Insigne, che non ha mai nascosto l’ammirazione per l’ex 10 juventino, pronto in passato a regalare la maglia al suo giovane e promettente (molto) ammiratore.

Diversa la storia del tiro “alla Del Piero” e del tiro “a giro”. Il primo è andato in scena soprattutto nelle notti di Champions, salvo poi essere custodito, quasi nascosto, per circa dieci anni per poi tornare ad incantare nella notte delle semifinale di Dortmund contro la Germania.

 Insigne, invece, sin dalle stagioni di Foggia e Pescara ha emulato più e più volte la mossa magica del suo idolo fino a farla sua, forse fin troppo (lo sa bene Mancini che, a volte, chiede senza successo al suo 10 di provare una giocata diversa).

Evoluzioni e tempistiche differenti per i destri di Del Piero e Insigne ma ugualmente puntuali nel cambiare la storia azzurra dei due calciatori. Una storia fatta di errori inaspettati in una finale, proprio di un Europeo, che a lungo sono pesati come macigni nei ricordi di Alex e, invece, storia di una consacrazione in Nazionale che pareva una chimera per Insigne, cui cinque anni fa nel dentro o fuori, poi diventato solo fuori, con la Svezia veniva preferito il contrariato De Rossi anche quando non c’era più niente da difendere.

Viaggi azzurri che hanno trovato la propria fermata più bella grazie alla stessa traiettoria, che ha trasformato in apoteosi una semifinale nel caso di Del Piero, e che invece ha permesso di centrare una seminale colma di ambizioni in quello di Insigne.

Dopo il destro “alla Del Piero”, un’altra traiettoria conduce l’Italia a un sogno: il tiro “a giro”.

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