Inaugurato oggi il Museo Archeologico di Castellammare di STABIA

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Museo Archeologico Libero D’Orsi, finalmente l’inaugurazione nei locali della Reggia di Quisisana a Castellammare

« Finalmente un luogo storico restituito ad un uso adeguato » è un Massimo Osanna visibilmente emozionato e soddisfatto, nonostante la mascherina anti-Covid, ad aprire la cerimonia di inaugurazione del Museo Archeologico di Castellammare Libero D’Orsi tenutasi stamane negli ambienti della meravigliosa Reggia di Quisisana, l’operazione è stata curata e promossa dal Parco Archeologico di Pompei con l’organizzazione di Electa.

L’operazione restituisce al patrimonio italiano il più antico sito reale borbonico – edificio simbolo che vanta una storia di oltre sette secoli – insieme a preziose testimonianze della vita quotidiana, in particolare quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium (lussuose residenze finalizzate al riposo, del corpo e dello spirito, dalle attività e dagli affari) e nelle ville rustiche (simili nella concezione alle moderne fattorie), site in posizione panoramica con “vista” sul Golfo di Napoli.

Il Museo è intitolato a Libero D’Orsi (1888-1977) preside che, negli anni ’50, intraprese la riscoperta delle Ville Stabiane, già parzialmente indagate in età borbonica. Numerosi i reperti in mostra, alcuni mai esposti prima in Italia, tra affreschi, pavimenti in opus sectile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro, in parte già ospitati nell’Antiquarium stabiano, allestito nel centro cittadino da Libero d’Orsi e chiuso al pubblico dal 1997.

Il percorso espositivo del museo si propone di offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C. Le prime sale sono dedicate alla storia della Reggia di Quisisana e alle ricerche archeologiche, con particolare attenzione agli scavi borbonici e a quelli di Libero D’Orsi.

Si prosegue con Stabiae preromana, illustrata da materiali votivi dal santuario in località Privati (metà IV-fine II sec. a.C.), riferibili al culto di una divinità femminile, e da corredi funerari dalla necropoli arcaica di Via Madonna delle Grazie (dalla seconda metà del VII sec.a.C. alla fine del III sec. a.C.).

Il periodo romano, fino al 79 d.C., è invece ricostruito attraverso un criterio espositivo cronologico e topografico, con alcuni approfondimenti tematici.

Un Museo atteso dalla città tutta da oltre 20 anni, l’attesa della cittadinanza è stata al centro dell’intervento di Osanna “Raramente ho trovato una collettività con tale entusiasmo” ha infatti commentato il Direttore Generale ad interim del Parco Archeologico di Pompei e Direttore Generale Musei, un entusiasmo che, però, è stato messo a dura prova nel corso dei decenni durante i quali i numerosi ed inestimabili reperti sono stati lasciati a giacere impolverati nelle sale dell’Antiquarium Stabiano, inaugurato nel 1958 per volere del Preside Libero D’Orsi e chiuso alla fine degli anni ’90 o messi in mostra a centinaia di chilometri dalla loro sede naturale rendendoli inaccessibili alla stessa cittadinanza che li ha sempre rivendicati con la tenacia e l’entusiasmo ribaditi da Massimo Osanna.  “Il Museo attuale, seppur nuovissimo – continua Osanna – reimpiega le vetrine degli anni ’50 ed è solo il primo passo di un lungo lavoro in quanto abbiamo ripreso gli scavi a Stabia e i reperti vengono fuori di continuo”

A seguire il saluto del Generale Cipolletta, Direttore del Grande Progetto Pompei che ha ribadito l’importanza di Castellammare tra i 9 comuni della cosiddetta ‘Buffer zone’ quella zona, cioè, posta ai margini del sito archeologico di Pompei ed ha sottolineato quanto sia importante ora, per non far si che tale operazione resti una cattedrale nel deserto, un collegamento tra il Museo, le ville romane e la città.

Prendendo la parola il sindaco Gaetano Cimmino ha definito il Museo uno “… scrigno prezioso che viene consegnato alla città e si va ad aggiungere alle ville e al progetto per la candidatura di Castellammare come Capitale della cultura 2022 al quale stiamo lavorando da nove mesi” Il primo cittadino stabiese si è impegnato a far si che la storia di Castellammare sia, d’ora in poi, presente nelle scuole perché “trarre insegnamento dal passato è fondamentale per il presente e per costruire il futuro” .

Altro momento di forte emozione è stato il conferimento della cittadinanza onoraria al Direttore Osanna da parte del sindaco, un gesto che va a suggellare una collaborazione che ci si augura possa portare al compimento naturale del percorso iniziato oggi.

A cura di Giusy Somma

Museo Archeologico di Stabiae Libero D’Orsi

Data di apertura al pubblico

25 settembre 2020-09-24

Orari

Estivi. 9.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)

Invernali: 9.00-17.00 (ultimo ingresso ore 16.00)

Biglietti

Intero: euro 6.00 (+1,50 euro su prevendita online)

Ridotto: euro 2.00 (+ 1,50 euro su prevendita online)

Gratuità come da normativa

Il biglietto di ingresso è acquistabile sul sito www.ticketone.it unico rivenditore online autorizzato

Chiusura settimanale: martedì

Informazioni: www.pompeiites.org

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