Gussago: va in scena “Il Paradiso inaspettato”, seme di speranza

A Gussago è andato in scena “Il Paradiso inaspettato”, seme di speranza tra le tenebre della violenza dell’ultima guerra mondiale

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A Gussago è andato in scena “Il Paradiso inaspettato”, seme di speranza tra le tenebre della violenza dell’ultima guerra mondiale

“Il Paradiso inaspettato” è la incredibile storia di un campo di concentramento istituito dal regime fascista a Ferramonti – Cosenza – nel giugno del 1940 per internare ebrei, apolidi, antifascisti, ecc.

Lo stabilimento era enorme, progettato sul modello del famigerato Dachau: 92 capannoni situati in contrada Tarsìa, nei pressi del fiume Crati.

A pieno regime venne ad ospitare circa 4.000 persone provenienti da tutto il mondo, ebrei per la maggior parte. Il miracolo, sconosciuto ai più di noi, è che nel campo di Tarsìa nessuno subì violenza né visse con il terrore e l’angoscia di essere avviati ad un campo di sterminio.

A Ferramonti si viveva la vita da reclusi – certamente! – ma non si subiva né violenza né coercizione di sorta.

La vita nel campo scorreva quasi “normalmente”: per bambini e ragazzi c’era la scuola. Addirittura fu istituita anche una scuola talmudica. Si faceva vita sociale e persino teatro. La religione era praticata nella sinagoga allestita nel campo.

Sembra impossibile, pensando agli orrori perpetrati in Europa in quel periodo. Eppure tanti ex internati hanno testimoniato in proposito. E tutti sono concordi nel sostenere che il merito fu del senso di giustizia e di umanità che ispirava il comandante del campo: Paolo Salvatore. Uomo giusto tra i giusti.

Tra gli internati ve ne furono anche di famosi: Allan Herskovic, tennista; Michel Fingesten, incisore; Evangelos Averoff-Tossizza, uomo politico greco; Oscar Klein, trombettista jazz; Richard Dattner, architetto americano; David Mel, medico jugoslavo; Moris Ergas, produttore cinematografico greco.

Lucilla Perrini – sapientemente – ne ha cavato una pièce drammatica e toccante, che con una sola voce narrante riesce a far rivivere la tragedia di quegli anni bui, dove il campo di Tarsia appare come una “inaspettata scheggia di luce” tra le tenebre fitte degli orrori di quella guerra.

Sergio Mascherpa ha prestato la sua voce calda e la sua consumata versatilità artistica per animare la scena di innumerevoli personaggi e situazioni, ora accorate ora drammatiche.

A lui va pure il merito della impeccabile regia. Scene di Giacomo Andrico, molto evocative pur nella loro linearità. Costumi di Mariella Visalli e luci di Nicola Ciccone. Efficaci ed appassionate le musiche di Claudio Smussi.

La sala Togni di Gussago era strapiena di un pubblico attento ed empatico. Come dimostrano gli applausi finali, calorosi e prolungati.

Lo spettacolo “Il Paradiso inaspettato” è una produzione di Teatro Laboratorio – Brescia, nell’ambito della rassegna “Pressione Bassa”, stagione 2022-23.

Gussago: va in scena “Il Paradiso inaspettato”, seme di speranza // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia

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