<em>Vicenda ex Cirio di Castellammare: chiesto il rinvio a giudizio per due presunti casi di corruzione attribuiti a Cesaro e Pentangelo.
Ex Cirio Castellammare: richiesta incriminazione di Cesaro e Pentangelo
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Caso ex Cirio di Castellammare di Stabia: il pm di Torre Annunziata ha chiesto, nell’udienza preliminare che si è tenuta questa mattina presso il Tribunale Oplontino, l’incriminazione di Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, senatore e rappresentante di Forza Italia, e di altre sette persone.
A giudizio anche l’imprenditore lattiero-caseario Adolfo Greco, la moglie Angelina Annita Rega, il designer Antonio Elefante, l’assessore ad acta nominato dalla provincia, Maurizio Biondi, e tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate.
Il comune di Castellammare di Stabia ha chiesto la costituzione di una parte civile. L’udienza è stata rinviata a ottobre.
Già lo scorso maggio i magistrati della Procura di Torre Annunziata hanno presentato ricorso in Cassazione per chiedere nuovamente un riesame che si esprima sulla richiesta di arresto del senatore Luigi Cesaro e del deputato Antonio Pentangelo, entrambi espressioni di Forza Italia Campania.
Ex Cirio di Castellammare: i collegamenti con l’inchiesta sull'”Olimpo III”
La vicenda è legata all’inchiesta sull'”Olimpo III” che vide entrambi i parlamentari coinvolti in vicende che risalivano a quando entrambi erano presidenti dell’allora Provincia di Napoli.
Nello specifico, gli episodi contestati sono relativi a due presunti casi di corruzione che avrebbero visto protagonista l’imprenditore Adolfo Greco, in relazione al futuro del complesso edilizio dell’ex Cirio di Castellammare di Stabia.
La motivazione dei Giudici del Riesame sull’annullamento dell’arresto
La richiesta di arresto dei due parlamentari fu annullata dal Riesame per l’inutilizzabilità delle intercettazioni ed impugnata dalla Procura in Cassazione.
Gli ermellini diedero ragione agli inquirenti di Torre Annunziata, spingendo nuovamente il Riesame ad esprimersi sulla richiesta.
Speranze vane poiché, ancora una volta, è stata annullata; stavolta perché a distanza di due anni non sarebbero più sussistite le esigenze cautelari.
Da qui la ragione del nuovo ricorso.
I fatti si riferiscono agli anni 2014 e 2015.
L’indagine presuppone alcuni episodi di corruzione di Adolfo Greco nei confronti di Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo.
L’obiettivo sarebbe stato quello di nominare commissari ad acta nell’ex provincia per accelerare il processo di rilascio delle concessioni edilizie.
Dopo la notizia di un’indagine in corso, l’amministrazione comunale dell’allora sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino, bloccò completamente la procedura.
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