Juve Stabia | Langella: “Faremo una squadra degna della piazza stabiese”

Andrea Langella, presidente della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa insieme all’altro socio di...

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Andrea Langella, presidente della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa insieme all’altro socio di maggioranza e fratello, Giuseppe 

Juve Stabia | Langella: “Faremo una squadra degna della piazza stabiese”

 

Andrea Langella, presidente della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa insieme all’altro socio di maggioranza, Giuseppe Langella, presentato stamane presso la sala stampa dello stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

Le sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Il fatto di essere della stessa famiglia e’ un fatto importante. Il fatto che sia entrato mio fratello in società è importantissimo e l’unità d’intenti è un fattore fondamentale. Io avevo giurato di non rilevare le quote dopo la fumata nera con Manniello. Per fortuna e’ entrato anche mio fratello e abbiamo potuto creare una società solida che fa ben sperare per il futuro.

Questa settimana sono accadute due cose straordinarie. L’uscita di scena del presidente Manniello che ringrazio per i successi conseguiti e per l’impegno profuso finora. Poi c’è stato l’avvento del nuovo socio, mio fratello Giuseppe che lavora nel settore petrolchimico ed è molto appassionato di calcio.

Questa retrocessione mi ha lasciato un segno indelebile e sono molto arrabbiato. Ancora oggi ci sono persone che non hanno capito niente di ciò che è accaduto lo scorso anno. Sono entrato come sponsor e a marzo 2019 sono entrato al 50% in questo club. E’stato un anno bello e drammatico. Bello perché la squadra vinceva ma drammatico perché eravamo in grosse difficoltà economiche. Poi ci siamo dissanguati per l’iscrizione al nuovo campionato di Serie B. Ho portato avanti la Juve Stabia con la mia progettualità. Abbiamo potenziato il settore giovanile e ringrazio il responsabile Mainolfi e il direttore Amodio per l’egregio lavoro svolto i cui frutti abbiamo visto tutti nella gara di Coppa Italia con la Tritium. Poi c’è stato il lockdown e la retrocessione amarissima. L’amarezza più forte e’ stato l’ingessamento societario che si è avuto dopo e le critiche che ho ricevuto.

Non ci illudiamo di fare una squadra come il Bari. Abbiamo debiti degli anni precedenti da spalmare. La squadra si fa rispettando una serie di regole. Se non si rispettano queste regole sprofondiamo.

Da domani in poi inizia un percorso nuovo. Ci siamo attivati già per la fideiussione integrativa. In questo club ci sarà un consiglio di amministrazione che si interesserà dalla parte ordinaria e straordinaria di tutte le operazioni del club. Ci sarà la direzione tecnica affidata al direttore Ghinassi e all’allenatore Padalino.

L’effetto COVID ci porta a non avere paganti allo stadio e ancora meno sponsor. Nonostante ciò faremo una squadra dignitosa per questa piazza. Non si farà la squadra solo per pagare i debiti vecchi. Faremo una squadra all’altezza di questa piazza. Se ci fossimo salvati, avremmo avuto giocatori che valevano di più e avremmo avuto un valore patrimoniale maggiore. Dobbiamo fare un lavoro degno della piazza.

Oggi sono aperto anche a una finestra di nuovi soci che possano contribuire ma che siano del posto per rafforzare economicamente la società.

Voglio lanciare una sorta di carta fedeltà ad un prezzo stracciatissimo in modo da legare ancora di più i tifosi. Qualcosa faremo sicuramente per i vecchi abbonati che non hanno potuto assistere alle ultime gare interne dello scorso campionato.

Caserta mi ha deluso soprattutto per le prime due partite post lockdown e dopo la gara con il Livorno volevo esonerarlo.

Ho capito di poter rilevare le quote di Manniello nel post lockdown. Per pochi milioni di euro nel post lockdown e’ saltata la trattativa con lui. Se non fosse entrato mio fratello si rischiava di perdere il titolo. E’ stato il momento di maggiore difficoltà.

Con Manniello c’è sempre un filo aperto. Lui potrebbe entrare come sponsor facendo un regalo non solo alla società ma anche alla città.

Forte non voleva restare in Lega Pro e alla fine lo abbiamo ceduto. Abbiamo venduto a poco e dilazionato anche in quattro anni con il Venezia.

Oggi la Juve Stabia costa tre milioni come gestione complessiva. La vecchia guardia dei calciatori dello scorso anno? Dipende da loro. Fazio ha scioperato e non voleva restare. Vedremo per gli altri.

Io vedo che stiamo costruendo una buona squadra. Stiamo cercando di avere nuovi profili e una squadra che punti sempre in alto e che sia degna della piazza che rappresenta”. 

 

a cura di Natale Giusti

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