Castellammare, sfregiato in volto ora non può più lavorare: la vicenda

Castellammare, sfregiato in volto ora non può più lavorare: la vicenda Castellammare di Stabia, questa...

LEGGI ANCHE

Castellammare, sfregiato in volto ora non può più lavorare: la vicenda

Castellammare di Stabia, questa è la storia di Antonio, raccontata ai giudici di Torre Annunziata. Come riportato da “Campaniacrimenews”, ecco le parole dell’uomo: “Non trovo più lavoro per colpa di questa cicatrice, non posso fare lo show cooking”. A commettere l’atto sarebbero stati in due: un 40enne Gaetano Savarese che gli avrebbe bloccato le mani e Luigi Cascone 27enne che compiva lo sfregio costato oltre 50 punti di sutura ed alcuni interventi chirurgici.

La vicenda accadde nell’androne dell’istituto scolastico “Sturzo” dove il cuoco era a colloquio con gli insegnanti del figlio. Ad affrontare il processo per lesioni gravissime c’è Savarese che molto probabilmente opterà per il rito abbreviato in modo da ricevere uno sconto di pena in causa di condanna. Il motivo dello sfregio pare sia essere “uno scambio di sguardi con Cascone che aveva parcheggiato lo scooter sul marciapiedi, impedendo ad una anziana il passaggio. Io avevo assistito alla scena ma non dissi niente. Cascone mi guardò fisso. Io mi girai e gli chiesi perché guardava, tutto finì lì”.

Ma in realtà nulla finì lì: dopo circa dieci minuti i due entrarono nella scuola, e sfregiarono la vittima. “Nessuno si fermava per accompagnarmi in ospedale  Ho camminato a piedi per oltre cento metri, sanguinando e tenendomi il volto con la mano sinistra. Poi, un amico di mia suocera si è fermato e mi ha accompagnato in motorino al pronto soccorso”. Antonio, parte civile al processo, ha testimoniato più volte indicando uno degli aggressori.

Napoli – Frosinone (2-2): Le foto dei protagonisti in campo

Il Napoli non riesce a conquistare l'intera posta in palio e deve dire addio alla qualificazione Champions. Guarda le nostre foto
Pubblicita

Ti potrebbe interessare