Ferragosto angosciante per i lavoratori Almaviva di Palermo

Ferragosto angosciante per i 2760 lavoratori di Almaviva-call center di Palermo con la prospettiva di...

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Ferragosto angosciante per i 2760 lavoratori di Almaviva-call center di Palermo con la prospettiva di circa 1300 a rischio licenziamento.

Ferragosto angosciante per i lavoratori Almaviva di Palermo

“Continuano le preoccupazioni per i lavoratori di Almaviva Palermo. Ieri Almaviva Contact, nel corso di un incontro per i collaboratori a progetto, ha comunicato alle Organizzazioni sindacali la disdetta del contratto di locazione relativo ai locali di via Ugo La Malfa, e che dall’1 gennaio 2020 via Cordova rimarrà l’unica sede aziendale a Palermo per tutti i lavoratori e i collaboratori a progetto” fa sapere Francesco Assisi, segretario generale della FISTel Cisl Sicilia.

“La comunicazione di Almaviva ci preoccupa molto – aggiunge il segretario generale della FISTel Cisl Sicilia – perchè manifesta un chiaro intento di concentrarsi su un unico sito, già non sufficiente per le risorse in organico. Se uniamo questa notizia all’annunciata apertura delle procedure di riduzione del personale nel mese di settembre – prosegue il sindacalista – il quadro complessivo non è rassicurante per il futuro del sito palermitano. Ci auguriamo che la crisi di Governo in atto non pregiudichi i lavori previsti e programmati per l’apertura del tavolo ministeriale per Almaviva giá fissato per il 5 di settembre, con la speranza che riesca ad evitare il tragico epilogo che sembra prefigurarsi all’orizzonte”.

A fine giugno la vertenza Almaviva Contact, nella sede di Sicindustria, ha visto solo l’attivazione della procedura unilaterale dell’ammortizzatore sociale. Non è stato infatti trovato l’accordo tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, per il sito di Palermo. Almaviva Contact aveva confermato la necessità di ricorrere al Fondo di integrazione salariale (Fis) fino al 60% (60% su Tim e Wind, 35% sugli altri servizi e 30% sullo staff), a fronte dello scenario prospettato il 4 giugno scorso, come anche ribadito precedentemente al tavolo ministeriale con il Minisro del Lavoro Di Maio, nella previsione di una riduzione drastica dei volumi pari al 70% da parte dei committenti Tim e Wind Tre.

I dati economici relativi al primo semestre del 2019 della sede del capoluogo siciliano hanno segnato circa 5,7 milioni di euro di perdita. Tranne alcuni aumenti temporanei che riguarderanno esclusivamente i mesi di luglio e agosto, i committenti non hanno proposto nessun incremento di volumi utile a consolidare l’occupazione nel sito palermitano. L’azienda ha pertanto fatto sapere che, in mancanza di interventi immediati di natura strutturale, sarà inevitabile a settembre l’avvio delle procedure di riduzione del personale. Sarebbero a rischio 1244 lavoratori su un totalAdduso Sebastianoe di 2700

“L’incontro svoltosi ieri al ministero del Lavoro – scrivevano in quegli ultimi giorni di Giugno 2019 Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc – non ha prodotto soluzioni utili a affrontare nell’immediato le criticità di Almaviva Contact né tantomeno la crisi strutturale del Settore. L’assenza di prospettive risolutive per il comparto, l’insostenibilità per i lavoratori delle condizioni poste dall’azienda, il drammatico taglio degli stipendi causato dall’ammortizzatore con percentuali senza precedenti, la perdita dei requisiti di accesso al bonus da 80 euro per i part time, unite alla previsione dei licenziamenti, impediscono di raggiungere qualunque intesa”.

“Non è più rinviabile – concludevano i sindacati nella nota unitaria – da parte del governo un piano di interventi strutturali per il comparto, occorrono regole per gli appalti dei call center, misure per contrastare la delocalizzazione all’estero, il rispetto delle tabelle ministeriali sul costo del lavoro, l’istituzione di un Fondo di Settore anche per la riqualificazione. Siamo di fronte all’ennesimo dramma occupazionale che non riguarda solo Almaviva Palermo ma coinvolge l’intera filiera produttiva dei call Center, che solo in Sicilia occupa 20 mila addetti”.

L’opinione.

In Sicilia i trasversali partiti di sempre, destra e sinistra con rispettive pletore di codazzi, hanno distrutto quest’Isola, sia sotto il profilo dello sviluppo economico equilibrato che quello occupazionale. A livello nazionale il Governo 5stelle-lega si è fatto travolgere elettoralmente dalle martellanti campagne propagandistiche, pro e contro, scatenate dai media nazionali allineati al vecchio sistema destra-sinistra, finendo così l’uno contro l’altra e quindi nell’attuale crisi politica. Si sono, di tutta evidenza 5stelle e lega, ubriacati entrambi di ripetute elezioni che hanno dimostrato solo l’inquietante e ormai instabile liquidità consensuale di noi italiani (forse perché ormai annosamente stanchi, avviliti e quindi cronicamente indecisi). Noi cittadini, tra l’altro e specialmente i siciliani, sembra non ci rendiamo neanche più conto del rischio generale che stiamo correndo, distratti e avvitati da tanti impegni, scadenze incombenze ma soprattutto dalla evidente ipocrisia ed elusione veicolataci da diverse fonti informative e intellettuali. Conseguentemente, da un lato la forza biologica (i giovani) della nostra Nazione e specialmente della Sicilia (200 mila negli ultimi dieci anni circa, fonte Censis) si vede costretta ad emigrare per trovare lavoro, dall’altro continua la razzia remunerativa, di incarichi, nomine, e privilegi delle nostre, per carità, costituzionali Istituzioni, burocrazia, ecc. Per un altro verso siamo impantanati da decenni da una Camera, Senato, Governi e Parlamenti regionali, che succhiano risorse andando avanti a via di inerzia, estorsione fiscale, debito pubblico e propaganda. Poi siamo anche invasi da nostalgici di destra e cantastorie di sinistra, nonché da varie orde di profittatori e squillo della politica. Nei blasonati Tg e talk show: i cittadini, le periferie, i disoccupati, i disagiati, la delinquenza minorile e adulta, la corruzione, la giungla delle leggi e della giurisprudenza, certo generalizzato degrado sociale e ambientale, ecc. sembrano non esistere se non in qualche occasione e di solito drammatica. Intanto ieri Wall Street ha chiuso a -3,05. Da un po’ di tempo, molti economisti, temono una recessione economica globale, come nel 2008. Se dovesse ripetersi nel mentre che in Italia e in Sicilia siamo ancora dopo anni in queste generali condizioni di peculiare stagnazione e indebitamento, nessuno nel Mondo ci presterà più un euro e per molti di noi cittadini finirà peggio dell’ultima crisi mondiale. Questa Penisola è come divenuta da decenni una bolgia di dissennati.

In copertina i lavoratori Almaviva che sfilano per le vie di Palermo

Adduso Sebastiano

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