Jonathan De Guzman, centrocampista olandese del Napoli, ha parlato a Sportsnet: “La mia avventura al Napoli? Al momento sono concentrato sul mio infortunio, la squadra sta andando bene in campionato ed è tra le prime cinque così come è andata bene la prima fase in Europa League dove abbiamo vinto sempre. Però ad oggi mi interessa il mio stato di salute, quando tornerò in forma allora tornerò disponibile. A Napoli i fans sono molto passionali, così come in Inghilterra: non ho una preferenza, ammetto di essere fortunato per aver giocato in Italia e in Inghilterra così come in Spagna. E’ incredibile l’affetto dei tifosi del Napoli, specialmente quelli delle curve: ci sono tanti video che mostrano l’entusiasmo dei tifosi ad ogni gol, con lo speaker che urla forte il nome di chi ha segnato. Sono momenti davvero incredibili, l’entusiasmo è tale che il Napoli in casa è davvero difficile da battere”.
Hamsik, l’agente: “Marek vuole lo scudetto col Napoli: con Sarri sta bene”
Juray Venglos, agente di Marek Hamsik, ha rilasciato un’intervista a Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc: “Non ho parlato con Marek dopo la gara di Frosinone. Il Napoli è abbastanza forte per vincere qualcosa d’importante, ma lo scudetto non si vince a gennaio, ma a maggio. Rendimento di Marek con Sarri? E’ felicissimo di questa nuova opportunità che sta avendo col mister, il fatto che parta da più dietro lo aiuta moltissimo. Il vice Hamsik che non c’è? Ci sono tante partite avanti e servono anche altre soluzioni. Marek vuole vincere tutto, partendo dallo scudetto. Probabilmente questo è il miglior Hamsik di sempre, è tornato ai livelli di tre o quattro anni fa. Sta giocando benissimo anche in nazionale. Se Marek ha mai pensato di andare via da Napoli? Nel calcio ci sono sempre proposte e anche se l’hanno fatta adesso ciò che conta è andare in Champions col Napoli. Se il Napoli vincerà lo scudetto? Verrò a festeggiarlo con voi a Napoli. Rinnovo? Al momento non è necessario parlare del rinnovo del contratto di Hamsik, al massimo se ne parlerà a fine stagione”.
Maradona: “Reina? Ritorno importante, bene Albiol-Koulibaly. Scudetto? Temo la Juve…”
E’ un Diego Armando Maradona raggiante quello dopo Frosinone-Napoli. Canchallena riporta altre dichiarazioni del Pibe de Oro: “Se Napoli è felice, lo sono anche io. Mi fa molto piacere che gli azzurri abbiano raggiunto il primo posto a fine girone d’andata. Il ritorno di Reina è stato importante, poi Koulibaly che ha ordinato Albiol. L’avversario da battere per lo scudetto resta la Juve. Se il Napoli vince il tricolore vengo in elicottero in città e festeggio come un tifoso”.
Il Porto chiede 30 mln per Herrera, ma il calciatore vuole il Napoli!
A Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc, è intervenuto Raffaele Auriemma: “La statistica dice che ormai da anni chi è campione d’inverno vince lo scudetto. Il campionato è strano, Napoli e Juventus sono le candidate principali a vincere il tricolore. Benitez? Chiudiamo definitivamente questa parentesi. Higuain con Sarri ha segnato 18 goal in 19 partite, perché con Benitez non segnava così tanto? Abbiamo il portiere che fa il minor numero di salvataggi, Handanovic ne ha fatti più del doppio. Dopo un girone intero possiamo dire che questo Napoli è forte, ma lo era anche prima, solo che andava organizzato meglio. Spero che il Napoli esca dalla Coppa Italia perché l’impegno psicologico sarebbe troppo forte. Affrontare la Juventus due volte nel giro di pochi giorni può essere dispendioso. Il Napoli può puntare a scudetto ed ad Europa League.Con Maksimovic ed Herrera il Napoli avrebbe due squadre da poter ruotare tranquillamente. Kramer? E’ uno dei centrocampisti che da tempo il Napoli segue. Ci sono stati dei contatti col Bayer Leverkusen, ma in settimana Giuntoli incontrerà l’agente del calciatore. Il tedesco ha un problemino, guadagna 1.8 mln più premi a stagione e per convincerlo bisognerebbe offrirgli almeno 2.5 a stagione più bonus. E’ una richiesta eccessiva e il Napoli potrebbe dirottarsi altrove. Preferisco Hector Herrera del Porto, il cui presidente ha chiesto una cifra vicina ai 30 mln di euro. Il Napoli ne ha offerto 18 di milioni, l’ultimo contatto tra le società risale a giorni fa. Il Napoli fa leva sulla volontà del calciatore che vuole guadagnare di più (al momento guadagna 800 mila euro l’anno). Scudetto? Le due formazioni che si giocano lo scudetto sono quelle che erano partite in maniera disastrosa, la Juve ed il Napoli”.
CAMPIONATO DANTE BERRETTI: ”L’ISCHIA CADE NEL FINALE CONTRO LA CAPOLISTA AREZZO”
Sconfitta interna per la formazione isolana,che cade soltanto nel finale contro la capolista Arezzo.
La squadra di mister Alessandria è l’unica a punteggio e non solo nella fascia giovanile di competenza ma in tutto il panorama “pro”,basti pensare che dopo 14 turni ha 13 punti di vantaggio dalla seconda. L’Ischia senza Puca, Palumbo e il bomber Romano (tutti ceduti in prestito in squadre di Serie D) e privi degli infortunati Parisi, Virzillo e Borrelli, i giovani gialloblù hanno disputato un ottimo primo tempo, concedendo soltanto una sola occasione agli ospiti, peraltro viziata da una posizione di off-side. I tanti ’99 di Porta, seppur bravi, alla distanza hanno dovuto cedere alla maggiore caratura dell’Arezzo, beneficiato da una svista del guardalinee in occasione della rete del vantaggio. Nella prima frazione prima D’Angelo (7’, tiro addosso al portiere in uscita) e poi Di Bello F. (25’, buon intervento di Garbinesi) mancano due buone palle-gol.
L’Arezzo mai si affaccia dalle parti di Lamarra, al ritorno in gialloblù dopo la parentesi di Picerno. Due situazioni di palla inattiva nella ripresa condannano l’Ischia. Al 29’ D’Abbrunzo su azione d’angolo devia proprio davanti a Lamarra un tiro di un compagno. E’ chiara posizione irregolare ma l’arbitro convalida. Poco dopo D’Angelo conclude fuori da posizione invitante. Al 44’ punizione laterale per l’Arezzo, Iacuzio salta bene di testa e per Lamarra non c’è nulla da fare che sigla il raddoppio aretino e chiude il match. L’Ischia sabato giocherà ancora in casa, al “Kennedy”, contro la Lupa Castelli Romani, squadra battuta all’andata. Si tratta della prima del girone di ritorno.
ISCHIA ISOLAVERDE-AREZZO 0-2
ISCHIA ISOLAVERDE: Lamarra, Petruccio, Pistola, Esempio, Todisco, Numerato (30’ s.t. Caracciolo), Di Bello F. (35’ s.t. Miranda), Vincenzi (20’ s.t. Agrillo), D’Angelo, Passariello, Belmonte. In panchina Cappa, Perna, Gonzales. All. Porta.
AREZZO: Garbinesi, Bernardini, Pauselli, D’Abbrunzo (47’ s.t. Romagnoli), Testi, Minocci, Magara, Bozzi, Iacuzio, Rampelli (39’ s.t. Kouadio), Galatini (3’ s.t. Benucci). In panchina Maffetti, Brunetti, Zammuto, Dal Pra. All. Alessandria
ARBITRO: Coluccino di Avellino (ass. Sannino e Imperatore di Ercolano).
MARCATORI: nel s.t. 29’ s.t. D’Abbrunzo, 44’ Iacuzio.
NOTE: ammoniti Esempio (I); Garbinesi, Bernardini, Paeselli, D’Abbrunzo, Magara, Rampelli (A).
RISULTATI GIRONE C
- Avellino-Virtus Lanciano 0-2
- Ischia Isolaverde-Arezzo 0-2
- JuveStabia-Tuttocuoio 0-0
- Pisa-Pontedera 1-1
- Salernitana-Robur Siena 0-0
- Teramo-Paganese 3-3
CLASSIFICA Gir. C:
- Arezzo 42;
- Tuttocuoio 29;
- Teramo 28;
- Paganese e L’Aquila* 23;
- Lupa Roma e R.Siena 20;
- Juve Stabia e Pisa 18;
- V.Lanciano 16;
- Ischia Isolaverde 15;
- Lupa Castelli Romani* 14;
- Salernitana 11;
- Pontedera 10;
- Avellino* 2.
(* una gara in meno)
ISCHIA, IN ARRIVO UN EX NAPOLI E IL VICE IULIANO
L’Ischia dopo la debacle di sabato contro il Cosenza, che salgono così a tre sconfitte consecutive, la società isolana dopo aver riconfermato mister Bitetto,anche se la trasferta di Rieti di sabato prossimo contro la Lupa Castelli sarà decisiva, ma non solo per il suo futuro ma anche per la squadra che si ritrova in piena zona play-out. I gialloblu sono chiamati ad una svolta,ma anche sul mercato e proprio per questo il d.s Femiano insieme al d.g Aiello sono a lavoro in queste ore per mettere a disposizione del tecnico ulteriori rinforzi. Il primo acquisto è stato il centrocampista Mattia Spezzani,dove sabato contro il Cosenza è sceso anche in campo dal primo minuto. Da una decina di giorni si sta allenando con il gruppo Giorgio Di Vicino, ex Napoli in serie A e non solo. L’esperto fantasista si era aggregato al gruppo alla ripresa degli allenamenti dopo la sosta natalizia,e dopo un periodo di prova ha convinto Bitetto e il suo staff.
Nelle prossime ore firmerà un contratto con la squadra isolana. Se a centrocampo arriva Di Vicino,sembra raggiunto anche l’accordo per il vice Iuliano. Dopo i vari sondaggi effettuati, la società ha deciso di puntare su Nicola Modesti classe ’90,che proprio qualche giorno fa ha rescisso il contratto con la JuveStabia. Ma a questa squadra manca ancora qualche pedina fondamentale per raggiungere l’obiettivo della salvezza diretta.
Morto David Bowie, addio al “Duca bianco”. Il nostro tributo
DAVID BOWIE, il Duca Bianco, uno degli ultimi grandi del rock, se ne è andato a 69 anni, per un cancro durante la notte appena trascorsa,
Il cantautore e compositore britannico era da tempo malato di cancro. La notizia è stata pubblicata sugli account ufficiali della rockstar questa mattina ed è stata confermata, su twitter, dal figlio Duncan Jones

Very sorry and sad to say it’s true. I’ll be offline for a while. Love to all.
pic.twitter.com/Kh2fq3tf9m
Sul profilo del social network si legge:
«Mentre molti di noi condivideranno questa perdita vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore».
e proseguiamo con i suoi primi successi del 1972:
The Rise and Fall of Ziggy Stardust
Un Paese che odia la scienza (Paolo Mieli*)
L’Italia sta diventando sempre più un Paese ostile al metodo scientifico e amante delle teorie del complotto. L’ennesima dimostrazione viene dal caso della «Xylella fastidiosa», batterio che produce grave nocumento all’ulivo, penetrato in Europa diciotto anni fa e più recentemente in Italia, nel Salento. Nelle Americhe la si combatte da un secolo, purtroppo senza successo. Il Consiglio nazionale delle ricerche di Bari ha lavorato sodo per scoprire origini e modo di debellare quello che prende il nome di CoDiRO (Complesso del disseccamento rapido dell’olivo). Prendendo in seria considerazione anche l’ipotesi di sradicare gli ulivi già colpiti per provare a sterminare gli insetti diffusori dell’infezione e creare un cordone sanitario che isoli le piante infette.
Ma la magistratura, con un’inchiesta della Procura di Lecce, si è opposta. Di più: ha accusato il Cnr barese di aver favorito la diffusione del batterio, ne ha fatto sequestrare il materiale sia informatico che cartaceo e ha deciso che gli ulivi malati restino lì dove sono. Ha poi anche denunciato «inquietanti aspetti» relativi al «progettato stravolgimento della tradizione agroalimentare e della identità territoriale del Salento per effetto del ricorso a sistemi di coltivazione superintensiva». In parole povere, i ricercatori avrebbero deliberatamente cospirato per abbattere i vecchi ulivi e soppiantarli con piante nuove. G li indagati sono accusati di diffusione colposa della malattia delle piante, violazione dolosa delle disposizioni in materia ambientale, falso materiale e ideologico, getto pericoloso di cose, distruzione di bellezze naturali. La «peste degli ulivi», secondo i magistrati leccesi, sarebbe stata volontariamente importata in Puglia dall’Olanda nell’ottobre del 2010 con un convegno ad essa dedicato. Poi, nel 2013, un professore barese, Giovanni Paolo Martelli, avrebbe messo in scena la «folgorante intuizione» di aver individuato la Xylella come agente patogeno del disseccamento degli ulivi salentini. Quindi il capo della Guardia forestale, Giuseppe Silletti, peraltro su sollecitazione dell’Unione Europea, avrebbe disposto il taglio di cinquemila alberi (così da salvarne un milione). In combutta con il professore di Agraria Angelo Godini fautore dell’eliminazione degli alberi infetti, in particolar modo, secondo l’accusa, «quelli monumentali». Accuse che hanno dell’incredibile.
Nature e Washington Post si sono scandalizzati per questo che a loro appare come un «processo italiano alla scienza». L’inchiesta del procuratore Cataldo Motta e dei pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci ipotizza che gli scienziati abbiano diffuso colposamente la malattia e abbiano poi presentato i fatti in modo da poter avallare come soluzione l’eradicazione delle piante malate, per legittimare lo sterminio degli ulivi salentini. Negli atti si parla anche di persone avvistate in tuta bianca a spalmare unguenti su alberi di ulivo, che successivamente sarebbero stati bruciati per cancellare le prove. Prove che avrebbero potuto portare al «grande vecchio» di questa cospirazione: la multinazionale dell’agroalimentare Monsanto. Persino l’ex Presidente del Tribunale di Bari Vito Savino ha preso le distanze da questa iniziativa giudiziaria e ha manifestato sulla stampa il proprio «sconcerto». Ma i magistrati – come sempre si fa in casi del genere – hanno ribattuto allargando il campo delle accuse ad un numero sempre più vasto di imputati, i quali (Savino, Godini, Martelli) avrebbero condiviso «un medesimo approccio culturale nell’Accademia dei Georgofili di cui fa parte anche il professor Paolo De Castro, già ministro dell’Agricoltura, attualmente eurodeputato, che ha riferito in commissione proprio sulla questione Xylella». Europa, Guardia forestale, Georgofili, ex ministri avrebbero dunque congiurato per distruggere gli ulivi salentini allo scopo di impiantare in quel di Gallipoli nuove coltivazioni. E gli scienziati dell’Università di Bari, del Cnr e dell’Istituto agronomico alimentare (Iam) avrebbero aderito (dietro compenso?) al complotto. Sulla Stampa Gilberto Corbellini e Roberto Defez hanno esortato coloro che in passato si sono indignati contro i tentativi di imporre per via giudiziaria le pseudo cure Di Bella o Stamina o contro il rinvio a giudizio e la condanna in primo grado della Commissione Grandi Rischi rea di non aver dato l’allarme per il terremoto dell’Aquila, a «insorgere per quanto sta accadendo nel Salento». Ma il loro appello è caduto nel vuoto.
Qualcuno ha messo in evidenza come l’inchiesta della procura di Lecce si basi su una grande contraddizione logica: da un lato i magistrati sostengono che non esiste «un reale nesso di causalità tra il batterio e il disseccamento degli ulivi», dall’altro accusano i ricercatori di aver diffuso il batterio. Saremmo quindi in presenza di «untori di una peste innocua» (ha ironizzato Luciano Capone sul Foglio ). Lo Iam è accusato, come si è detto, di aver dato inizio al contagio con le provette olandesi fatte giungere a Bari per il convegno scientifico del 2010. L’Istituto ha risposto dimostrando che i campioni introdotti in Italia per quell’incontro scientifico erano tutti di una sottospecie diversa da quella ritrovata nel Salento. Ma, con logica acrobatica, l’accusa ha trasformato anche questa in un’ammissione di colpa: fu «priva di plausibile giustificazione l’introduzione da parte dello Iam di tutte le sottospecie di Xylella conosciute a eccezione di quella individuata nel Salento» che c’era già, tenuta ben nascosta, e non aveva perciò bisogno di essere importata. Incredibile. L’inchiesta cita poi un’affermazione dell’esperto mondiale di Xylella, Alexander Purcell di Berkeley – «Contro la Xylella gli abbattimenti non servono a nulla» – che lo stesso Purcell nega di aver mai pronunciato ed è stata riferita da un’europarlamentare grillina. Il Movimento Cinque Stelle ha contemporaneamente depositato una mozione di sfiducia nei confronti del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina colpevole di non aver ostacolato il complotto.
Nel frattempo l’Unione Europea ha avviato nei confronti dell’Italia una procedura d’infrazione per i ritardi nell’attuazione del piano di guerra contro il flagello salentino. A questo punto non è lecito nutrire dubbi: vincerà la Xylella e gli italiani si troveranno a dover pagare una multa all’Europa. Poi, come sempre accade, tra un decennio verrà il tempo delle pubbliche scuse ai ricercatori che hanno fatto il loro dovere e per questo hanno avuto dei guai. Così vanno le cose nel nostro Paese.
*corrieredellasera
Energia, l’Europa va in campo divisa MARIO DEAGLIO*
Il flusso dei migranti non è l’unica sfida esistenziale che l’Unione Europea deve affrontare in questi tempi burrascosi. Un altro flusso può far correre all’Europa rischi ancora maggiori: si tratta di quello degli idrocarburi che arrivano in prevalenza grazie a oleodotti e gasdotti, e che soddisfano quasi i tre quarti del bisogno energetico europeo. Per quanto le attuali riserve di greggio dell’Europa risultino addirittura sovrabbondanti, senza una garanzia di rifornimenti regolari, a un prezzo accessibile e relativamente stabile, l’esistenza stessa dell’economia europea viene messa a rischio, assai più di quanto possono metterla a rischio gli arrivi – pur numerosi, caotici e destabilizzanti – dei profughi e degli altri immigrati.
Finora, ciascun Paese europeo ha sostanzialmente fatto da solo, affidando alle proprie compagnie petrolifere – talvolta in unione, talvolta in concorrenza tra loro – il compito di assicurare la stabilità dei propri rifornimenti energetici, in chiave esclusivamente o prevalentemente nazionale. Gli italiani dell’Eni si sono costruiti due linee di approvvigionamento: la prima su un asse Est-Ovest che parte dai giacimenti russi e dei Paesi dell’Asia centrale e attraversa l’Ucraina, la seconda su un asse Sud-Nord che dalla Libia e dall’Algeria (e in un prossimo futuro anche dall’Egitto) attraversa il Mediterraneo.
I tedeschi hanno stretto importanti accordi con i russi, ottenuto forti finanziamenti europei e terminato nel 2011 la costruzione del gasdotto Nord Stream, poggiato sul fondo del Mar Baltico per evitare di passare per la Polonia; i francesi, dal canto loro grazie alla scelta nucleare per l’elettricità, hanno partecipato solo marginalmente a questo «grande gioco».
Le reti elettriche europee sono state, sia pure debolmente, unite tra loro e così il sistema energetico del vecchio continente, per quanto un po’ zoppicante, è riuscito a stare in piedi. Negli ultimi anni, però, è saltato tutto. La caduta del regime di Gheddafi nel 2011 e la successiva dissoluzione dello Stato libico hanno reso complessivamente assai più aleatorie le forniture energetiche dalla Riva Sud del Mediterraneo mentre con l’esplodere della crisi ucraina è divenuta problematica una parte del rifornimento energetico da Est. L’ipotesi di un nuovo gasdotto che «scavalcasse» l’Ucraina, passando per il Mar Nero, la Bulgaria e la Grecia è sostanzialmente archiviata per il durissimo scontro tra Mosca e Ankara. L’Europa non può sottovalutare il rischio di essere messa in crisi, in un prossimo futuro, da una possibile penuria energetica con termosifoni soltanto tiepidi e il razionamento di fatto di elettricità e benzina.
In quest’orizzonte incerto, la Germania si è mossa da sola e ha concluso nuovi accordi preliminari con la Russia per il raddoppio del Nord Stream violando, se non la lettera, almeno lo spirito delle sanzioni anti-russe decise dall’Occidente a seguito della vicenda ucraina e creando una situazione con due pesi e due misure. Semplificando al massimo, l’Italia, come altri Paesi, deve sopportare, senza sconti, gli effetti negativi delle sanzioni anti-russe, mentre la Germania controbilancia almeno in parte questi effetti con i benefici diretti e indiretti derivanti dal raddoppio del gasdotto. Tutto ciò sta creando malumore in Europa – in quanto la Germania si ritaglierebbe una «posizione dominante» – il che ha fatto sì che al vertice europeo di metà dicembre la sola Olanda si sia schierata a fianco dei tedeschi. Si potrebbe andare verso un blocco del progetto da parte dell’Unione Europea. In questo clima si inquadra la telefonata fatta da Putin a Renzi un paio di giorni fa con la richiesta di fatto di una consistente partecipazione italiana. Il problema sarà certamente sollevato nell’imminente incontro tra lo stesso presidente del Consiglio e la cancelliera tedesca.
Al di là degli interessi nazionali, si sta facendo strada un essenziale interesse europeo: la necessità di un’«unione energetica» in cui le procedure, i vantaggi e i costi siano sufficientemente chiari e che risulti meno sbilanciata a favore della Germania di quanto non si stia rivelando l’unione bancaria. Il futuro dell’unificazione europea forse passa assai più dall’energia che dall’affannosa ricerca di una base ideologica.
*lastampa
COSENZA, MISTER ROSELLI: ”DOBBIAMO ESSERE PIU’ CINICI SOTTO PORTA, SONO CONTENTO A META’ PER LA VITTORIA”
“Non dobbiamo pensare di essere diventati più bravi degli altri. Siamo arrivati a questo punto del campionato e dobbiamo guardare avanti coscienti di dover dare sempre il massimo per restare sul pezzo”.
Vince meritatamente il Cosenza seppur con qualche patema. Il rigore sbagliato da Raimondi, le occasioni sprecate da Arrighini, l’errore di Corsi sul pari dell’Ischia stavano per mandare all’aria la prima vittoria esterna in campionato. Invece ci ha pensato Arrigoni a regalare una vittoria strameritata. L’ultima giornata del girone di andata consente ai silani di conquistare la vittoria del nuovo. Tira un sospiro di sollievo, per come si era messa la gara, l’allenatore silano Giorgio Roselli.
“Vittoria meritata su un campo difficile commenta ai microfoni di cosenzachannel.it, (Casertana, Benevento e Foggia non erano andate oltre il pari, ndr). Quando giochiamo come oggi dimostriamo di essere una squadra in salute. Abbiamo avuto dei momenti in cui c’è stata un’ottima lettura di gara. E’ normale che quando hai tanti occasioni come oggi, parliamo di 8-9 palle gol, è giusto che bisogna essere più cattivi. Soprattutto per evitare che gli avversari possano farti male su qualche episodio a loro favore. Ci sono gare come questa che sono molto particolari. Sarebbe stato un peccato non vincere questa partita. Sono contento per i ragazzi perché lo meritano”.
Poi un osservazione sul campo.
“Il campo era molle ma con questo non voglio trovare giustificazioni ad alcuni nostri errori. Sappiamo quali sono i nostri obiettivi. Adesso è normale che non dobbiamo pensare di essere diventati più bravi degli altri. Siamo arrivati a questo punto del campionato e dobbiamo guardare avanti coscienti di dover dare sempre il massimo per restare sul pezzo”.
Il Podio Gialloblù di Foggia – Juve Stabia 1 – 1
Prestazione coraggiosa ed ordinata per la Juve Stabia, che impone il pareggio al fortissimo Foggia di Roberto De Zerbi. In terra pugliese il match tra Vespe e Satanelli termina 1 a 1.
Campionato Lega Pro, Girone C, 10/01/2016, Foggia – Juve Stabia 1 – 1
PODIO
Medaglia d’oro: a Francesco Nicastro che con la sua perla dalla distanza gela lo Zaccheria. La seconda punta comincia l’anno nuovo così come aveva chiuso il 2015, ovvero risultando decisivo per le sorti della Juve Stabia. Nicastro dimostra di aver acquisito ormai la freddezza e l’istinto killer del grande attaccante e, dopo aver recuperato palla a seguito di un errato disimpegno della difesa pugliese, non si fa pregare un attimo per scaricare dai 25 metri un autentico bolide nel sette alla sinistra di Narciso. Il sinistro del numero 10 porta le Vespe ad un rete bellissima quanto importante, che incanala subito il match in binari favorevoli alla squadra di Zavettieri. Nella ripresa è sempre l’attaccante siciliano a sfiorare il nuovo vantaggio gialloblù con uno pallonetto mancino su Narciso in uscita, dopo un bel triangolo con Del Sante, che però l’estremo difensore foggiano neutralizza bene. Ancora, da ricordare è il bellissimo tuffo con cui la punta impatta di testa un cross teso proveniente dalla sinistra. Nicastro chiude dunque il suo girone d’andata con 5 gol all’attivo e la consapevolezza di essere ormai l’attaccante principe, per senso del gol e precisione negli assist, della squadra stabiese.
Medaglia d’argento: alla coppia difensiva Polak – Migliorini, a tratti insuperabile. I due difensori decidono di separarsi (le indicazioni ci dicono che con tutta probabilità quella di Foggia è stata l’ultima gara di Migliorini in gialloblù) con una super prestazione che resterà a lungo nei ricordi dei tifosi stabiesi. Per uscire indenni dallo Zaccheria era necessaria una prova di assoluto coraggio ed attenzione, proprio come quella offerta dai due giganti difensivi. Jan e Marco, quasi come se ci fosse un accordo, si sono divisi la scena; mentre Polak ha giganteggiato soprattutto nel primo tempo, quando la squadra ha solo traballato, senza però cadere, dinanzi ai colpi del Foggia proprio grazie alle chiusure difensive del ceco, Migliorini è salito in cattedra nella ripresa, rendendosi protagonista di svariati interventi volanti ed in acrobazia con cui ha chiuso la porta in faccia agli attaccanti pugliesi. Il punto strappato dalle Vespe ai Satanelli porta la firma dei due difensori, i quali dimostrano per l’ennesima volta di essere solo di passaggio in Lega Pro.
Medaglia di bronzo: a Kenneth Obodo, che mette il suo marchio sulla partita. Un match in trasferta, su un campo difficile, contro avversari forti sia fisicamente che tecnicamente, è l’ideale per le caratteristiche del leone nigeriano, che respinge quasi da solo (difesa a parte) i tentativi dei rossoneri. Obodo riesce spesso a strappare la palla dai piedi degli avversari e ad intercettare la sfera prima che questa arrivi nelle zone più pericolose per la Juve Stabia, risultando un baluardo quasi insuperabile per i foggiani. Allo strapotere fisico evidente a tutti, Obodo affianca una lucidità ed una serenità palla al piede rara per un giocatore delle sue caratteristiche e che lo rende imprescindibile negli equilibri della squadra. Sempre più leader in campo e fuori.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ai tifosi del Foggia ed ai loro beceri cori. Dopo il pareggio della propria squadra, i pugliesi che gremivano lo stadio Zaccheria hanno reputato fosse più utile inneggiare all’eruzione del Vesuvio anziché esultare per la rete della propria squadra. Passano gli anni ma l’ignoranza negli stadi italiani resta dilagante, imbarazzante e vergognosa. La riflessione che più sorge alla mente è che ormai i cosiddetti cori territoriali non provengono più da tifoserie del nord nei confronti di quelle del sud (non che questo fosse giustificabile), ma anche tra tifosi di regioni confinanti e che quindi dovrebbero essere quantomeno “alleati” nel debellare il fenomeno del razzismo territoriale. Senza dilungarci oltre modo su episodi che meritano meno considerazione possibile, speriamo soltanto che chi di dovere infligga la giusta sanzione agli autori di questi cori (una partita a porte chiuse, magari, cancellerebbe la voglia di “tifare” per il Vesuvio).
Medaglia d’argento: a Sergio Contessa, nel primo tempo disattento in copertura ed in generale poco preciso nei rifornimenti agli attaccanti. L’esterno pugliese nella prima frazione lascia troppo solo Liotti, spesso preso in mezzo dai due esterni del Foggia e in palese difficoltà, non fornendo la giusta assistenza ai colleghi della retroguardia. Anche in fase offensiva Contessa non sfoggia la sua miglior prestazione, sprecando qualche cross di troppo o sbagliando la misura dei traversoni. Infine, è grave la poca lucidità a causa della quale Contessa non vede, in occasione di un contropiede, Cancellotti lanciato verso la porta avversaria solo, sulla fascia destra del campo, intestardendosi invece nell’azione personale.
Medaglia di bronzo: spiace dirlo ma a Guido Gomez. Il nuovo acquisto Del Sante non si fa notare sotto porta, ma almeno fa a sportellate, spizzica la palla per i compagni, tiene alta la squadra e serve un assist delizioso che per poco Nicastro non trasforma nella rete del sorpasso gialloblù. La staffetta tra attaccanti produce effetti negativi per le Vespe, con Gomez che non riesce mai a far salire la squadra e che, in generale, appare poco reattivo e quasi sovrappensiero. Per ritagliarsi uno spazio importante, con l’arrivo di Del Sante ed il recupero di Ripa, occorrono una cattiveria ed una grinta completamente differenti. Al giovane attaccante non imputiamo nulla, le nostre parole vogliono essere solo uno sprone ad affiancare maggiore determinazione alle sue doti tecniche.
Raffaele Izzo
Le PAGELLE di Foggia-JuveStabia
Pareggio importante della Juve Stabia allo Zaccheria di Foggja. Apre le danze Nicastro con un bellissimo sinistro dal limite dell’area, acciuffa il pari Iemmello per i rossoneri.
Ecco le nostre pagelle dei gialloblù:
- POLITO 6: Risponde presente nelle volte in cui è chiamato in causa dagli attaccanti di casa.
- ROMEO 5.5: Soffre la velocità di Di Chiara e Floriano.
- MIGLIORINI- POLAK 7: La coppia difensiva centrale delle vespe alza il muro e il Foggia non riesce a raddoppiare, perfetti!
- LIOTTI 5.5: Qualche sbavatura di troppo, ma riesce a tenere botta con Sarno.
- OBODO 6.5: Solito mastino a centrocampo, annulla Agnelli e sradica un’infinità di palloni.”
- FAVASULI 6: Partita ordinata per il capitano della Juve Stabia, tanta gestione del pallone per lui.
- CANCELLOTTI 6: In attacco spinge poco, ripiega in difesa e aiuta Romeo a contenere le folate di Floriano, Viola e Di Chiara.
- CONTESSA 6: Spinge tantissimo, nel secondo tempo non serve il pallone a Cancellotti in posizione favorevole in almeno due occasioni, in difesa aiuta Liotti andando a comporre il muro difensivo delle vespe.
- (ARCIDIACONO 6.5: Entra nel finale e porta brio alla sua squadra, la quale potrebbe addirittura trovare il colpo dell’1-2 grazie ad alcune sue folate interessanti.)
- DEL SANTE 6: Buona prova per il neo attaccante dei gialloblù, arrivato dal Pavia. Intesa da affinare ma tutto sommato positiva con Nicastro, potrà dare il suo contributo.
- ( GOMEZ 5.5: Prova a dare una mano ai suoi ma risulta troppe volte impacciato, con l’arrivo di Del Sante, con ogni probabilità, perderà il posto da titolare)
- NICASTRO 7: Tanto lavoro sporco per lui, oltre al gran tiro che regala il momentaneo vantaggio alla sua squadra. Sembra ormai ritrovato.
- ( BOMBAGI 5.5: Lontano dalla forma migliore, non controlla bene la palla nei minuti finali, da rivedere)
Reina, vero leader: “Dobbiamo continuare a lavorare assaj!”
Pepe Reina, commenta tramite Twitter la vittoria del Napoli contro il Frosinone: “Grande soddisfazioni fino adesso! Primo girone alla grande,ma bisogna SEMPRE essere umili e continuare a lavorare assaj!! Forza Napoli Sempre”.
De Zerbi: Juve Stabia chiusa in difesa. Buona partita la nostra. (VIDEO)
Al termine del match pareggiato 1-1 allo Zaccheria tra Foggia e Juve Stabia, grazie alle reti di Nicastro e Iemmello, si è presentato in sala stampa il tecnico dei satanelli Roberto De Zerbi.
Ecco le sue parole:
” Ho messo Riverola al posto di Gerbo perché sapevo che la Juve Stabia si sarebbe chiusa, ha sbagliato nell’occasione del gol di Nicastro ma resta un giocatore di categoria superiore. La sosta forse ci ha danneggiato, nel secondo tempo siamo calati vistosamente dal punto di vista fisico, speriamo di recuperare subito la forma migliore. La Juve Stabia ha giocato praticamente con sei difensori e credo sarebbe stata dura per tutti scardinare la difesa. Le vespe ci temevano e questo ci deve fare solo onore, inoltre la buona prestazione della prima frazione deve farci essere speranzosi per il futuro. Abbiamo fatto benissimo nel girone d’andata e dobbiamo continuare così per arrivare ai nostri risultati.”
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Maradona gioisce da Dubai, De Laurentiis lo reclama
La notizia del titolo di campione di inverno del Napoli giunge anche nei paesi arabi, a Dubai. Il pibe de oro, Diego Armando Maradona con un messaggio inviato a Gianluca Di Marzio durante la trasmissione Goal Show su Sky, ha voluto manifestare tutto il suo entusiasmo per l’obiettivo raggiunto, chiedendo a gran voce lo scudetto a fine stagione per poter gioire assieme ai tifosi azzurri. Ad ascoltare il messaggio di Maradona c’era il presidente De Laurentiis che, visibilmente emozionato, in collegamento con i microfoni di Sky dal Matusa di Frosinone, ha dichiarato di volersi incontrare con l’ex numero 10 azzurro per poter intraprendere un discorso di collaborazione:”Dovrò creare un ponte tra Napoli e Dubai-afferma il Presidente De Laurentiis. Devo assolutamente incontrarmi con Diego e porre le basi per un tipo di collaborazione e di internalizzazione che studierò. Un personaggio come lui non può restare fuori da calcio. Era un’idea che avevo avuto qualche anno fa ma adesso è arrivato il momento di metterlo in pratica”.
Coletti: “Nicastro ha trovato il gol della domenica. Abbiamo fatto la partita.” (VIDEO)
Al termine del match pareggiato 1-1 allo Zaccheria tra Foggia e Juve Stabia, grazie alle reti di Nicastro e Iemmello, si è presentato in sala stampa il centrocampista dei satanelli Tommaso Coletti.
Ecco le sue parole:
” Secondo me abbiamo fatto una grandissima partita come al solito, abbiamo pagato l’unico nostro errore e siamo stati sfortunati ad aver trovato una squadra capace di sfruttare il nostro errore. Nicastro ha calciato bene trovato il gol della domenica, nella seconda frazione si sono chiusi di più e non siamo riusciti a segnare. Siamo rammaricati perché volevamo vincere, spero ci carichi in vista della Paganese, vogliamo regalare i 3 punti al nostro splendido pubblico. Dobbiamo, però, non regalare occasioni come oggi a Nicastro. La sosta non ha inciso assolutamente sulla gara odierna, è un luogo comune. Abbiamo fatto bene, con tanto possesso e tante occasioni, non siamo riusciti però a trovare il secondo gol. 32 punti in classifica sono giusti, dobbiamo ripartire subito dopo oggi, abbiamo bisogno di vincere per cullare il sogno promozione.”
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Di Chiara: “Volevamo vincere. Grande prestazione” (VIDEO)
Al termine del match pareggiato 1-1 allo Zaccheria tra Foggia e Juve Stabia, grazie alle reti di Nicastro e Iemmello, si è presentato in sala stampa il terzino dei satanelli Gianluca Di Chiara.
Ecco le sue parole:
” Siamo rammaricati per il risultato, la prestazione è stata ottima, volevamo vincere per tornare in testa alla classifica. La Juve Stabia era brava a chiudersi e ripartire, ha giocato una partita ordinata nonostante la partita l’abbiamo fatta noi. Era difficile scardinare la loro difesa, siamo stati bravissimi a schiacciare la Juve Stabia nella propria metà campo nel primo tempo. Abbiamo chiuso il girone d’andata con 32 punti, un ottimo bottino. Personalmente sono felice del mio girone d’andata, ma alla fine conta che la squadra vinca, e l’obiettivo di tutti è dar il massimo affinché il Foggia e i foggiani raggiungano i prestigiosi risultati che merita.”
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Nel 2016, aumentano gli incentivi per l’investimento nel emrcato immobiliare
Anche il mercato immobiliare inizia a muoversi. Nella legge di stabilità 2016, ci sono molte novità che riguardano la casa. Si va dalla proroga fino al 31 dicembre 2016, di tutti i bonus edilizi alla conferma del bonus del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, dalla conferma del 65% agli interventi verdi effettuati dagli istituti autonomi per le case popolari, all’estensione di questa detrazione anche ai dispositivi multimediali, per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e climatizzazione. Tra le novità, in particolare, si segnala la nuova possibilità di detrarre dall’Irpef il 19% dei canoni di leasing pagati dal 2016 al 2020, per acquistare o costruire un’unità immobiliare, da adibire ad abitazione principale entro un anno dalla consegna e la possibilità di detrarre il 50% dell’Iva pagata quest’anno o successivamente per l’acquisto, effettuato nel 2016, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B, cedute da imprese costruttrici delle stesse.
Fabio D’Amora
Nicastro: Felice per il gran gol e per il risultato. Speriamo in un girone di ritorno diverso..
Autore di un gran gol in casa Juve Stabia è Francesco Nicastro. L’attaccante ha punito il Foggia con un bolide da fuori area.
Ecco le parole rilasciate dalla punta dopo il pareggio dello Zaccheria:
Sono ovviamente felice per il gol. In effetti è stata davvero una bella rete. Sono stato fortunato a trovarmi la palla sul sinistro dopo l’errore del difensore del Foggia e poi coraggioso a tentare subito il tiro dalla distanza. Non vedendo nessuno dei miei compagni vicino, ho provato a calciare e mi è andata bene.
Siamo soddisfatti a metà perché fare punti qui è difficilissimo ma con un pò di fortuna avremmo portato a casa la vittoria. Dopo il nostro gol il Foggia, come era perevedibile, ci ha schiacciato fino ad arrivare al pareggio. Nel secondo tempo, al contrario, sono stati loro a soffrire le nostre ripartenze e per poco non siamo andati di nuovo in vantaggio.
Mi trovo bene nel ruolo di attaccante e sono pronto a mettermi a disposizione della squadra, qualsiasi sia la posizione in campo scelta per me dal Mister. Oggi mi sono mosso bene con Del Sante, così come mi trovo bene con Ripa e Gomez.
Ora guardiamo alla gara contro il Melfi per cominciare bene l’anno in casa e per continuare nella striscia positiva, magari con una vittoria che in casa manca da troppo tempo.
Dedico il gol alla mia famiglia.
Raffaele Izzo
Favasuli: Risultato importantissimo che ci dà tanto morale..
Abbiamo ascoltato Capitan Francesco Favasuli dopo la prestazione gagliarda della Juve Stabia contro il temibile Foggia di Roberto De Zerbi.
Di seguito le parole del centrocampista:
Siamo contenti per la grande prestazione fatta, qui hanno perso e perderanno molte squadre quindi è un punto importantissimo per noi. Questo risultato, seppur non da tre punti, ci dà una carica incredibile in vista di una seconda parte di stagione che deve segnare il nostro riscatto.
È stato importante tenere botta dopo il pareggio subìto e anzi rispondere, tanto da andare vicini alla vittoria nella ripresa. Il secondo tempo ci ha visto poche volte sofferenti di fronte alle loro azioni. Se in un paio di occasioni avessimo gestito la palla con un pizzico di attenzione in più, avremmo pututo colpire come nel primo tempo.
Ora sarà decisivo cominciare ad essere continui in casa così da staccarci definitivamente dalle zone calde della classifica. Occorre fare molti più punti al Menti; in casa dobbiamo giocare con meno ansia e puntare con più decisione alla vittoria.
Siamo un grande gruppo e sono sicuro che, senza i tanti infortuni che ci hanno colpito, la nostra classifica sarebbe diversa.
Raffaele Izzo



