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Cuba, il giorno dello storico incontro tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill. ANDREA GUALTIERI

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Bergoglio arriva all’Avana, in aeroporto l’abbraccio con il primate ortodosso di Mosca: un evento atteso dallo scisma del 1054.

L’incontro che le Chiese cristiane d’Oriente e Occidente aspettavano dal 1054, anno del grande scisma, si concretizza a Cuba. Il volo col quale papa Francesco ha lasciato Fiumicino è atterrato all’aeroporto dell’Avana, dove ad attendere il pontefice c’è il patriarca di Mosca, Kirill. Nella sala riservata dell’aeroporto, i due primati di Mosca e di Roma si sono scambiati una serie di abbracci, entrambi sorridenti. E Francesco si è toccato il cuore, in segno simbolico di un battito condiviso nell’ecumenismo. “Anche se le nostre difficoltà non si
sono ancora appianate c’è la possibilità di incontrarci e questo è bello”, ha detto il primate russo

  • In historic encounter with leader of Russian Orthodox Church, pope set to meet staunch Kremlin ally.

“Oggi è un giorno di grazia”, aveva twittato il profilo social di Bergoglio, mentre l’Airbus Alitalia sorvolava l’oceano. “Nutro grandi speranze riguardo al mio incontro con papa Francesco”, aveva invece affermato Kirill durante l’incontro con il leader cubano Raul Castro.

È proprio Castro ad accogliere Bergoglio appena atterrato ed è la seconda volta, dopo il viaggio che ha portato il papa latinoamericano nell’isola caraibica nel settembre scorso. Poi i due si spostano nell’edificio dove c’è ad attendere Kirill. Il Papa e il patriarca avranno due ore di dialogo privato in spagnolo e russo, in una sala nella quale sono ammessi, insieme ai due protagonisti, solo il cardinale Kurt Koch, presidente del pontificio consiglio per l’Unità dei cristiani, il metropolita Hilarion, stretto collaboratore di Kirill. Di seguito ci saranno uno scambio di doni, la firma congiunta di un ampio testo e le brevi dichiarazioni pubbliche del patriarca e del Papa, alla presenza di Castro. In tutto, saranno circa tre ore. Poi Francesco ripartirà per il Messico, dove lo attende una intensa visita apostolica fino al 18 febbraio, mentre Kirill continuerà il viaggio che, oltre a Cuba, lo condurrà in Brasile e Paraguay.

Cuba: l’incontro tra Raul Castro e il patriarca Kirill (VIDEO)

L’incontro tra Francesco e Kirill viene definito dal patriarcato di Mosca un “concreto esempio di due persone, due Chiese che si ergono sopra le loro difficoltà al fine di risolvere un compito molto serio”, nelle parole pronunciate dal presidente del dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, Vladimir Legoida. Al centro del dialogo tra i due primati c’è sicuramente la questione dei cristiani perseguitati nel mondo. Ma lo storico appuntamento arriva grazie ad un percorso diplomatico che si è prolungato per anni, sin dai tempi di Giovanni Paolo II, il pontefice polacco che a lungo sognò di visitare Mosca ma che incontrò forti resistenze proprio per il suo ruolo nella sgretolazione dell’impero sovietico. Il suo successore, Benedetto XVI, ricevette in Vaticano una delegazione della Chiesa russa della quale faceva parte anche il futuro patriarca Kirill. Anche il suo pontificato, però, si è chiuso senza riuscire a trovare l’accordo per un faccia a faccia che comunque si cominciava già a profilare all’orizzonte. Con l’avvento di Bergoglio, che dopo il conclave si è presentato come vescovo di Roma – accezione gradita al mondo ortodosso – i contatti si sono intensificati per fissare un’occasione e un luogo che, per ragioni di opportunità, non poteva avvenire nell’Europa che a lungo è stata scenario dei conflitti tra i seguaci delle due Chiese.

“Io credo che con l’Ortodossia siamo in cammino – disse Francesco nel 2014 – Loro hanno i sacramenti, hanno la successione apostolica. Siamo in cammino. Che cosa dobbiamo aspettare? Che i teologi si mettano d’accordo? Mai arriverà quel giorno, glielo assicuro, sono scettico”. E allora nel frattempo diede la sua disponibilità ad un incontro: “A Kirill ho detto: Io vengo dove tu vuoi. Tu mi chiami e io vengo’. E anche lui ha la stessa volontà”. Oggi, quel desiderio si è concretizzato.

L’ORDA AZZURRA- Daniele Acampa: “Pre-partita gonfiato, domani non è una finale”

E’ intervenuto ai microfoni dell’Orda Azzurra, il giornalista Daniele Acampa: “Sarri cerca di fare il suo lavoro, ogni cosa che dice lo fa per arrivare al cuore dei suoi ragazzi. Domani non è una finale, è una partita di campionato importante, ma non una finale. Vuole giocarsela, imporre il gioco, senza pressione. E’ importante quando l’allenatore trasmette serenità. Questo pre-partita si sta gonfiando troppo. 1000 tifosi sono uno spettacolo, Napoli non smetterà mai di stupire. I giocatori sono orogliosi di vestire questa maglia. Gli azzurri non possono più nascondersi, adesso si parla di scudetto, è giusto così e che lo facciano i leader, ossia Higuain e Pepe Reina.”

L’ORDA AZZURRA- Massimo Sparnelli: “Non è una partita come tutte le altre, Hamsik farà la differenza”

E’ intervenuto ai microfoni dell’Orda Azzurra, il noto giornalista Massimo Sparnelli: “Bisogna essere fiduciosi, ma non spavaldi, perché la Juventus in casa non ha mai perso, bisogna giocare con umiltà, nonostante il gioco spettacolare che sta facendo divertire l’Italia intera. Gli scudetti non si vincono lamentandosi, ADL è riuscito a comprende molte cose, Orsato è gradito agli azzurri, al di sopra delle parti, sbagliano e andando a favore. Un arbitro neutrale. Sarri è un grande comunicatore, non è provinciale, sa vestire e anche bene. Vuole trasmettere la propria filofosofia, con le parole, i gesti e gli abiti. Forse non come Rafa Benitez, ma è voluto bene da tutta la squadra, in particolare Higuain. Oggi lui è sereno, così come Insigne e Reina. Gli azzurri si divertono in modo sereno e intelligente. Questa è una partita come le altre? Per l’aspetto numerico lo è; per l’aspetto sociale e morale no. Juve-Napoli sarà sempre la partita. Lo ricorda Maradona, a cui gli chiedevano di battere i bianconeri e poi di vincere lo scudetto. Allegri? Dicono che cambierà modulo, ma non so qualcosa in particolare, il mio pensiero e che non modificherà nulla. Hamsik? Quest’anno è completamente diverso. Non solo nel campo, ma anche caratterialmente. Aggressivo, orgoglioso, un grande campione che potrà fare la differenza domani.”

Sanremo 2016, al via la quarta e penultima serata: ospiti Elisa ed Enrico Brignano. ALESSANDRA VITALI*

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Tornano in gara i 20 Campioni, ma con un sistema di voto differente. Gli ospiti attesi sono Elisa, il cantante colombiano J Balvin, il dj Lost Frequencies e gli attori Brignano, Gassmann e Papaleo

Inizierà questa sera il quarto e penultimo appuntamento della 66esima edizione del Festival della Canzone Italiana. Sul palco dell’Ariston di Sanremo tornano in gara tutti i 20 Campioni, cambia il sistema di voto che sarà affidato al pubblico tramite televoto, alla giuria degli esperti e alla giuria demoscopica. La media darà luogo a una classifica delle 30 canzoni: gli ultimi 5 artisti verranno eliminati, gli altri 15 passano alla serata finale di domani. Ma le 5 eliminate saranno nuovamente affidate al giudizio del pubblico con il televoto, e quella che otterà la percentuale più alta di consensi sarà riammessa in competizione.

Quanto alla vicenda del voto annullato e poi ripetuto, in seguito al quale Francesco Gabbani ha avuto la meglio su Miele nelle Nuove proposte, l’artista non sarà reinserita nella gara, così come aveva chiesto alla direzione di RaiUno e alla direzione artistica del festival. Ma questa sera tornerà a esibirsi sul palco.

In historic encounter with leader of Russian Orthodox Church, pope set to meet staunch Kremlin ally

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MOSCOW – He is a man who many hoped would reform the Russian Orthodox Church – but he has been a conservative force with the ear of the Kremlin. He is renowned for his openness to other branches of the Christian faith – and also a lover of fine watches, luxury cars and comfortable living.

Patriarch Kirill, who has led the Russian Orthodox Church since 2009, is meeting Pope Francis on Friday in a historic encounter, the first ever between the heads of the two churches. And though he has a sharply different personal style from the homespun Francis, both men have made building ties among Christians a major focus of their careers.

Kirill “has always been the face of Russian orthodoxy ecumenism in the West,” said Chad Pecknold, a theologian at Catholic University of America. “His entire career has been, in a sense, a preparation for this kind of meeting.”

The 69-year-old patriarch grew up in the officially atheist Soviet Union, where the Orthodox Church was at times repressed and at other times exploited by Communist leaders. Unlike many priests in the Soviet era, who held down secular jobs outside their religious duties, Kirill spent his entire career inside the church.

During the 18-year reign of Kirill’s predecessor, Alexy II, the future patriarch was the church’s chief diplomat as it rebuilt itself after Communism. He was a participant in the moves that took the church progressively closer to the center of Russian official life, allying the church with the Kremlin as President Vladimir Putin made the Orthodox faith a centerpiece of Russia’s cultural life. He backed Putin in 2012 presidential elections, and appears in so many Kremlin celebrations it sometimes looks as though the church is another branch of the Russian government.

In the West, Kirill may be best-known for moments in which he has trumpeted sharply conservative, nationalist views – and also for his $30,000 Breguet watch, which disappeared in doctored church photos for which the church hierarchy later apologized.

The deception was caught when the gold watch could be seen in a highly reflective wooden table in 2012, but not on the patriarch’s wrist. He also wore the watch to a 2009 television interview in Ukraine where he focused on the importance of modesty and disdain for material trappings.

And when members of the opposition group Pussy Riot were sentenced to two years in prison after they sang an anti-Putin song in Moscow’s main Orthodox church in 2012, Kirill condemned calls inside the church for leniency. The performance was “blasphemy,” he said, backing the maximum sentence in a Siberian labor camp.

“We hope society and the country will be able to provide adequate measures of reeducation,” he said at the time.

More recently he has blessed the work of the Russian military in Syria, saying that they are engaged in a “defensive” war and that Russia’s air force is justified to take part.

Michael Birnbaum e Andrew Roth 

Grecia, la Guardia costiera italiana soccorre 3 gommoni in difficoltà (VIDEO)

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Proseguono in Grecia i salvataggi di migranti da parte della Guardia costiera italiana. Per tutta la notte, l’equipaggio della motovedetta CP 292 è stato impegnato nel soccorso di 3 gommoni in difficoltà. Dopo quasi 18 ore di navigazione e 160 miglia percorse, la motovedetta ha salvato complessivamente 47 migranti, tutti di sesso maschile, successivamente condotti nel porto dell’isola di Kos.

Juventus-Napoli: probabili formazioni. (Pasquale Ammora)

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E’ giunta l’ora: sfida al vertice in serie A, per la 25esima giornata di campionato si affrontano le prime due della classe, la capolista Napoli in trasferta a Torino contro la Juventus staccata da sole due lunghezze dalla vetta della classifica.

Partita dell’ anno tra le due squadre più in forma del momento, numeri straordinari da una parte e dall’ altra, record superati; insomma il meglio che possa offrire il calcio italiano in questo momento. Calcio di inizio domani alle 20:45 allo Juventus Stadium di Torino.

Brutta tegola in casa bianconera, la doppia assenza per infortunio di Chiellini e Caceres, costringe Allegri a ridisegnare difesa e modulo. Al posto del consueto 3-5-2 dovrebbe schierare un 4-3-3 speculare arretrando Linchtsteiner sulla destra e avanzando Cuadrado nel terzetto offensivo. A centrocampo non al meglio Khedira, al suo posto Sturaro.

Situazione diversa per Sarri che, ad eccezione del neo acquisto Grassi, può contare su tutti gli effettivi. Dopo il turno di squalifica torna in regia Jorginho. Difficile attendersi sorprese, in campo l’ undici tipo.

ECCO LE PROBABILI FORMAZIONI

Juventus(4-3-3): Buffon, Linchtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra, Sturaro, Marchisio, Pogba, Cuadrado, Dybala, Morata. All. Allegri

Napoli(4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik, Calle jon, Higuain, Insigne All. Sarri

AKRAGAS-ISCHIA ISOLAVERDE. ARBITRA MASSIMI

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La gara Akragas-Ischia Isolaverde, valevole per la 22^giornata del girone C di Lega Pro, in programma domenica 14 Febbraio alle ore 14.00, sarà diretta a Luca Massimi di Termoli che sarà coadiuvato dagli assistenti Pietro Guglielmi e Daniele Colizzi, entrambi della sezione di Albano Laziale. Un precedente con il fischietto molisano, nella scorsa stagione quando i gialloblù vennero sconfitti a Caserta (3-1)

ISCHIA, IERI ULTIMO ALLENAMENTO SULL’ISOLA. OGGI POMERIGGIO ALLENAMENTO AL KENNEDY E DOMANI MATTINA PARTENZA PER AGRIGENTO

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Ieri pomeriggio si è conclusa la mini settimana di allenamento sull’isola dell’Ischia Calcio.

La squadra ha svolto una seduta improntata sull’aspetto tecnico-tattica. Non sono mancate le classiche partitine sia a metà campo che a tutto campo. Quasi certamente si va verso la riconferma degli undici che sabato scorso hanno battuto il Catania. Tra i papabili giocatori che scalpitano di scendere in campo c’è Manuele Blasi. L’ex Napoli e Juventus sta facendo progressi per ritornare alla forma migliore. Difficile vederlo in campo dal primo minuto,ma quasi certamente partirà dalla panchina pronto a subentrare a partita in corso. Per il resto tutto confermato,da monitorare le condizioni di Liberato Filosa,uscito anzitempo dall’allenamento di ieri per il solito problema al ginocchio che lo affligge da mesi.

La squadra domattina partirà alle ore 7,30 da Capodichino con l’aereo dove giungerà a Catania per poi raggiungere Agrigento dove effettuerà una seduta di rifinitura.

Juventus-Napoli: i convocati. (Pasquale Ammora)

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Dopo la seduta pomeridiana di allenamento per il Napoli a Castelvolturno è stata diramata la lista dei convocati per la partita contro la Juventus allo Stadium domani sera(ore 20:45).

A parte Grassi, che prosegue gradualmente nella sua tabella personalizzata, i calciatori azzurri stanno tutti bene e sono a disposizione di Sarri.

I convocati: Reina, Gabriel, Rafael, Hysaj, Maggio, Strinic, Ghoulam, Albiol, Regini, Koulibaly, Chiriches, Allan, David Lopez, Chalobah, Jorginho, Valdifiori, Hamsik, El Kaddouri, Callejon, Mertens, Insigne, Gabbiadini, Higuain.

ESCLUSIVA – Morris Molinari: Dispiace per i risultati della Juve Stabia, bisogna stare uniti per uscirne

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese” programma radiofonico a cura della nostra redazione e in onda ogni lunedì sulle onde di ViviRadioWeb, è intervenuto il difensore goleador della storica Juve Stabia che nel 2011 ha conquistato la promozione in serie B, Morris Molinari.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Sto seguendo le gesta della Juve Stabia e mi dispiace per i risultati, ora bisogna stare tutti uniti per uscirne fuori da una situazione difficile. Il campionato di lega pro è un campionato difficile, il segreto è fare gruppo, non serve averMorris Molinarie solo fenomeni, bisogna avere un gruppo affiatato e c’è bisogno di tutti, dalla società ai tifosi, passano per il lavoro di tecnico e giocatori. Ora non bisogna trovare alibi ma bisogna lavorare tanto per salvarsi dopo un campionato che si sta mettendo male. La gara di Pagani può essere una mazzata psicologica per il risultato, ma può essere anche uno stimolo in più dopo il secondo tempo, bisogna dire che se Del Sante avesse segnato il rigore ora le vespe avrebbero recuperato una gara chiusa 4-1 al primo tempo. Quindi bisogna prendere le cose positive e lavorare su quelle negative per ottenere risultati migliori e portare a casa una salvezza importante. Dopo aver chiuso la mia carriera da giocatore, aspetto qualche opportunità per iniziare una carriera diversa da allenatore, sono in attesa e speranzoso per il futuro.”

 

Berretti, segui la diretta radiofonica di sabato – Juve Stabia-Lupa Roma, i convocati di Liguori

Dopo la sconfitta esterna con l’Arezzo, la Juve Stabia, categoria Berretti, di mister Nicola Liguori, chiede strada anche alla Lupa Roma. Lo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia ospiterà la gara interna delle Vespette a caccia dei 3 punti per continuare a rincorrere la zona play off. Gli ospiti sono ad un passo dal 4° posto, dopo la vittoria interno contro la Virtus Lanciano per 3-0. Appuntamento alle ore 14 di domani, sabato, su Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it per la diretta del match.

Questi i convocati di Nicola Liguori: Montella, Riccio, Rubino, Noto, Elefante, Lombardi, Ioio, Borrelli, Rossi, Strianese, Servillo, Sorrentino, Melone, Vanacore, Esposito Lauri, Del Prete, Langella, Viscosi, Natale, Matassa, Contieri.

Poi via a tutte le interviste e le immagini della gara su Vivicentro.it

Come sempre potrete ascoltarla in diretta a questo indirizzo:

Link per ascoltare dal pc: https://37.187.93.104/start/viviradioweb/ (Link ottimizzato per Google Chrome, con altri browser tipo Mozilla Firefox, Internet Explorer, ecc. bisogna installare Java)

Link per ascoltare dai dispositivi mobili: https://lyra.shoutca.st:8212/
 
Sui cellulari e dispositivi mobili è possibile installare l’applicazione TUNEIN e cercare ViViRadioWEB

ESCLUSIVA-Turi: “C’è tanto da lavorare”

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Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese” programma radiofonico a cura della nostra redazione e in onda ogni lunedì sulle onde di ViviRadioWeb, è intervenuto il responsabile del settore giovanile delle vespe Alberico Turi.

Ecco le sue parole:

“Siamo reduci da un week end difficile dal punto di vista dei risultati. Alcuni hanno criticato l’operato dell’arbitro nel match con l’Akragas ma noi dobbiamo insegnare ai ragazzi i veri valori dello sport, dobbiamo accettare la sconfitta perché la meritavamo, non bisogna insegnare ai ragazzi tutte queste polemiche, devono solo lavorare bene da questa settimana e ripartire subito. Sicuramente la doppia espulsione ci ha penalizzato, ma gli svarioni ci possono essere, ripeto che ormai è andata così, abbiamo perso e dobbiamo accettare la sconfitta, il calcio è così. Una volta finita la partita bisogna pensare a quella successiva, è inutile piangersi addosso. Siamo secondi ad un punto dalla capolista che deve, però, ancora venire al Menti. Se saremo bravi, faremo bene. Abbiamo le carte in regola per essere capolista. Prima squadra? Non ho visto la partita, so che la società ha parlato con Zavettieri perché pretende di più, so anche che Manniello, Logiudice e Filippi sono stati molto vicini alla squadra in settimana e spero che già a Caserta si possa fare bene.

L’ORDA AZZURRA – Ore 20:15 per una puntata speciale con tanti ospiti: Birindelli, Acampa, Sparnelli, Luisi e tanti altri ospiti…

Questa sera non perderti l’appuntamento con L’Orda Azzurra, il programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Tutto quello che c’è da sapere sul Napoli, sempre live…

A condurre il programma, Ciro Novellino (giornalista di Vivicentro) e al suo fianco Mario Vollono (vicedirettore di Vivicentro). Tanti ospiti al telefono e in studio, ma i protagonisti siete voi, come sempre. Mandate i vostri messaggi sulla pagina Facebook della radio, o chiamate allo 081 048 73 45 oppure mandare un messaggio Whatsapp al 338 94 05 888.

Gli ospiti di questa sera: un ex calciatore della Juventus, Alessandro Birindelli, i giornalisti Massimo Sparnelli e Daniele Acampa, oltre al presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, Vincenzo Luisi e altri ancora…

Non mancate, L’Orda Azzurra sta arrivando…!

Come sempre potrete ascoltarla in diretta a questo indirizzo:

dalle 20:15 e in differita due ore dopo la fine della trasmissione a questo indirizzo https://www.spreaker.com/show/tracce-di-lorda-azzurra

Mister Nunzio Zavettieri: a Caserta in campo senza paura. C’è delusione per come sono stato trattato..

Nella conferenza stampa che precede il derby tra Casertana e Juve Stabia abbiamo ascoltato il trainer delle Vespe, Nunzio Zavettieri.

Ecco le parole dell’allenatore calabrese:

Ci aspetta una partita molto complicata contro una squadra che punta a vincere il campionato e che si è ulteriormente rinforzata nel mercato di gennaio. Sarà molto difficile ma andremo come sempre lì a fare la nostra partita.

Accetto le critiche perché non mi sono mai tirato indietro. Ma non accetto le parole di chi dice che il sottoscritto abbia terminato le giustificazioni, perché non ho mai accampato scuse o appunto giustificazioni. Anzi, forse nei mesi scorsi avrei dovuto farlo ma proprio per la persona che sono ho preferito evitare. Dico solo che da quando sono qui non ho mai e dico mai avuto tutti gli uomini a disposizione ed anche questa settimana, come sempre, è stato così e dovrò combattere con le assenze.

Tornando al match di Pagani ci tengo a difendere chi è stato oggetto più degli altri della critica, parlo di Grifoni e Rosania soprattutto. La sconfitta è colpa di tutti così come la reazione della ripresa non è stata merito solo dei vari Maiorano, Contessa e Del Sante ma di tutta la squadra. Peccato che l’ottimo secondo tempo non abbia portato al pareggio che sarebbe stato meritato.

Sappiamo che a Caserta ci sarà una cornice di pubblico importante e questo renderà il match ancor più difficile. Sappiamo anche che queste sono partite belle da giocare, e che possono invertire l’andamento della stagione. Speriamo che i nostri tifosi possano seguirci in tanti e possano spingerci a dare il massimo e a fare risultato.

La Casertana è una corazzata in tutti i reparti, ha in organico giocatori che sono solo di passaggio in Lega Pro e che sono un lusso per la categoria. Dal canto nostro punteremo su quelle che sono le nostre qualità per far male agli avversari; sicuramente dovremo stare attenti a non scoprirci troppo ma senza dubbio il nostro obiettivo è quello di fare punti. Quello che più mi preme, a prescindere dai moduli e dalla tattica, è che la squadra abbia l’atteggiamento cattivo, indomito, corsaro che non si è visto nel primo tempo di Pagani. Se domenica lasciamo la paura negli spogliatoi, sono sicuro che possiamo fare una grande partita.

Sarà fondamentale il sostegno dei nostri tifosi. A questo proposito ci tengo a dire che sono rimasto molto male per come sono stato trattato in questa settimana. Accetto ogni sorta di critica professionale ma gli insulti a me ed alla mia famiglia mi hanno fatto molto male. Spero che la partita di domenica possa permetterci di mettere alle spalle questa brutta settimana.

Raffaele Izzo

 

Il Punto – 12 febbraio

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Da oggi e nei prossimi giorni proviamo a valutare nel dettaglio i primi due anni del governo Renzi tracciando un bilancio di quanto fatto, delle occasioni mancate, di quel che c’è da fare. La ricetta del premier – ridare fiato all’Italia con un misto di riforme fatte e da completare e in più soldi pubblici per aiutare la ripresa – per ora non è bastata a far tornare una ripresa visibile e diffusa: produzione industriale e vendite al dettaglio rimangono al palo. Sul fronte delle banche l’attivismo di Renzi si è visto negli ultimi 12 mesi. Le riforme delle popolari e quella – fresca di approvazione – degli istituti di credito cooperativo dovrebbero rafforzare la struttura del sistema. Rimane controversa e ancora irrisolta la gestione di due patate bollenti: i crack delle quattro banche regionali e il negoziato con l’Europa per creare le bad bank dove far confluire i crediti incagliati. Tra i successi che il governo si attribuisce c’è l’Italicum, legge elettorale per la Camera, votata ma non funzionante finché non sarà compiuta la riforma del Senato. È un farraginoso compromesso che rimpiazza l’indecoroso “porcellum” ma esibisce capilista bloccati e la possibilità di candidature multiple. Dove si è un po’ tagliata la spesa (rispetto all’aumento tendenziale) è nella sanità, destinata forse a ridursi sotto il 7 per cento del Pil. Va bene disciplinare le regioni sprecone. Ma il governo dovrebbe chiarire quanta autonomia vuole lasciare loro, presentando una visione chiara di cosa sarà della sanità pubblica.

È partita la corsa degli enti territoriali ad adeguarsi ai sistemi contabili entrati in vigore a inizio anno. Prevedono un rendiconto semplificato per il cittadino con sintesi del bilancio, risorse finanziarie e umane utilizzate, risultati in termini di quantità e qualità dei servizi alla popolazione. Tutto sul sito internet.
 

  • Quello che è mancato nei primi #ventiquattro mesi di Renzi
    12.02.16
    Francesco Daveri

    A due anni dall’insediamento, Renzi traccia un bilancio del suo governo. E rivendica i successi raggiunti. Ma niente si dice sulla produzione industriale e le vendite al dettaglio che continuano ad arrancare. Le riforme e gli interventi concreti per tornare a una vera crescita.

  • Il governo e le banche: un anno vissuto pericolosamente
    12.02.16
    Angelo Baglioni

    Nel suo secondo anno di vita, il governo è stato molto attivo sul fronte bancario. Sulle quattro banche salvate ha agito in condizioni difficili. La riforma delle popolari e delle Bcc ha rimediato all’immobilismo del settore. La bad bank e il pasticcio della garanzia statale senza aiuto di Stato.

  • Due riforme inseparabili
    12.02.16
    Paolo Balduzzi e Massimo Bordignon

    Il governo Renzi ha incassato due importanti vittorie sul piano delle riforme: l’approvazione definitiva della legge elettorale e quella ancora in itinere della revisione costituzionale. L’analisi dell’Italicum ne rivela pregi e difetti. Il rischio di votare con sistemi diversi per Camera e Senato.

  • Tutto (o quasi) già scritto nel patto per la salute
    12.02.16
    Gilberto Turati

    Il manifesto del governo Renzi sulla sanità pubblica è contenuto nel patto per la salute per il 2014-2016. E l’agenda è certamente ricca di contenuti. Manca però una visione complessiva del servizio sanitario nazionale che guardi al futuro. Le scelte sulle risorse e i rapporti con le regioni.

  • Bilancio comunale più comprensibile. Per i cittadini
    12.02.16
    Davide Giacomini e Laura Rocca

    La normativa sul sistema contabile degli enti locali ha introdotto l’obbligo di redigere un rendiconto semplificato per i cittadini. Aumenterà la trasparenza, soprattutto nei comuni più piccoli. Il nuovo strumento non ha i difetti che hanno portato al sostanziale abbandono del bilancio sociale.

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Sarri: “I nostri tifosi sono maturi. Juve? Vogliamo imporre il nostro gioco”

Maurizio Sarri ha presentato la gara con la Juventus in conferenza stampa:

Firmeresti per il pareggio? “Io non firmo mai per nulla, mi dà gusto la sfida e andiamo lì a brutto muso. Per la nostra gente non è una gara comune, quindi giocheremo anche per una città che ci spinge. Poi ci sono le difficoltà della gara, ma se giochiamo con l’orgoglio ed il cuore, alla fine accetterà il risultato”.

E’ cambiato l’arbitro, ci sarà Orsato come all’andata. “Si parla di arbitri di assoluto valore. Con Orsato ho avuto quache discussione, ma è straordinario, va benissimo, io non ho mai avuto problemi con gli arbitri anche se mi chiedono spesso l’opinione su un episodio e dico la mia”

Cuadrado è in grande forma, bisognerà fare attenzione sugli esterni? “Loro puntano sull’ampiezza, per noi è difficile sotto questo punto di vista, ma anche Insigne e Callejon hanno determinato e non siamo messi malissimo. Per il loro modo di giocare però l’ampiezza è più importante rispetto a noi. Se noi copriamo la loro ampiezza con gli attaccanti esterni, ci ritroveremmo a difendere a 6, dovremo prenderci qualche rischio”.

Grandi meriti sono tuoi, dove si può arrivare? “I tifosi del Napoli sono più maturi di quello che si dice, trasmettono tanto e lo sappiamo quanto è importante per domani. Voi pensate ai punti, noi pensiamo ai tifosi, al loro orgoglio a Torino per dargli una soddisfazione”.

Più entusiasmo o euforia? “E’ stata una settimana come altre, l’entusiasmo c’è da tempo ma non c’è stato nessun tipo di eccesso. La squadra arriva alla gara in modo normale”.

Juventus più abituata a certe partite. “L’esperienza può influire, ma poi subentrano anche altri fattori, altrimenti giocherebbe ancora Gigi Riva”.

Napoli fa pochi falli rispetto alla Juve. “Noi ci orientiamo sulla palle, meno duelli individuali mentre loro vanno di più allo scontro fisico perchè hanno una fisicità importante. Sono modi diversi di giocare, anche per questo domani dobbiamo giocare ancora più in velocità e non fisicamente”.

Per la prima volta la Juve insegue dopo 4 anni. “Noi giocheremo il nostro calcio, l’esperienza ci dice che quando smettiamo di giocare diventiamo vulnerabili, quindi l’unica possibilità per uscire da uno stadio tremendo per gli avversari della Juve è giocare il nostro calcio. Magari non ci riusciremo, staremo 70 minuti nella nosra area, ma non per scelta, anche per 30 secondi faremo il nostro calcio. I nostri ragazzi non devono essere tesi, ma pensare solo alla prestazione e poi accettare il risultato”.

C’è più di te nel Napoli o Allegri nella Juve? “E’ difficile trarre certe conclusioni. Nella Juve ci sarà anche un pò di Conte e nel Napoli qualcosa di Benitez. Qualcosa rimane dopo anni di lavoro. Allegri ha fatto un lavoro eccezionale, dopo Conte poteva essere dura, forse c’è più di lui di quello che si dice”.

Higuain e gli altri big possono aiutare gli altri in questa partita? “Noi non abbiamo obiettivi finali, ma solo la partita di domani. La gara ci dà un gusto enorme perchè siamo alla pari con la Juventus, la squadra che è padrone del calcio italiano negli ultimi anni, quindi è già motivo d’orgoglio. Non ci accontentiamo, ma abbiamo la follia di andare a Torino ed imporre il nostro calcio. Loro sono più abituati i noi a giocare queste gare, ma noi ne abbiamo 4-5 che possono prendere per mano i più giovani”.

Cosa proverà ad affrontare questa sfida? “Sono le domande che si fanno a chi viene dal basso, io non provo nulla, penso solo alla partita. Non ritengo la gara di domani quella più importante di domani, quelle 500 fatte in precedenza se non le avessi fatte non sarei qui. Voi credete che sia l’aspetto mediatico a determinare l’importanza, per me era importante anche Sangiovannese-Grosseto per determinare la C2”
Marchisio, Buffon, Dybala, chi toglierebbe alla Juve? “Nessuno, sono fenomenali, Buffon ha fatto la storia, Marchisio è straordinario e Dybala ha un futuro grandioso”.

Se il Napoli dovesse vincere sarebbe un segnale, ha detto Reina. “Sarebbe una soddisfazione per i nostri tifosi, ci tengono tanto, ci dispiace che non siano a Torino. Io la ritengo una ingiustizia, le pene collettive non hanno senso e pensavo lo stesso quando i tifosi della Juventus non sono venuti qui e lo dissi anche pubblciamente. Non credo in queste decisioni e proveremo a dare una soddisfazione ai nostri tifosi. Poi finirebbe lì perchè mancano 13 partite”.

Cosa può decidere? “Quando ci sono difese solide è la giocata del singolo a determinare. Loro hanno tanti singoli che possono determinare la gara, ma non siamo messi male neanche noi”.

Ancora sull’avvicinamento alla sfida: “Non ho visto tensioni particolari, ho visto la solita intensità della squadra. Credo che l’approccio alla gara sia normale, poi darà stimoli che bisogna gestire con lucidità”.

Si parla di un cambio di modulo per Allegri, dalla difesa a tre o a quattro. “Non penso cambi molto, anche a tre scivola l’esterno e si difendono a quattro, quindi non penso cambi molto”.

I due migliori attacchi contro le due migliori difese. Secondo lei alla fine cosa prevale in queste sfide? “Una difesa solida è un buon punto di partenza, la Juventus ce l’ha da anni, è un’abitudine, noi stiamo cercando di costruire delle certezze difensive. La loro solidità è storica”.

Aveva invocato il basso profilo, così è stato. Serenità nell’ambiente, è soddisfatto? “E’ una vigilia normale, per una gara importante ma a tre mesi dalla fine del campionato”.

Periferie di Roma: il degrado di un quartiere e la persistente indifferenza delle istituzioni

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Periferie di Roma: continua il degrado e l’ indifferenza delle istituzioni

Roma- Erbacce, buche, sporcizia. È così che inizia il degrado di un quartiere quando le istituzioni sono assenti e l’inciviltà dilaga.

A Lunghezzina gli slalom tra le tante buche sono ormai diventati insopportabili per chi ogni giorno è costretto a percorrere quella sola ed unica strada in entrata ed uscita dal quartiere.

Siamo nella periferia Est di Roma, una delle tante borgate che ogni giorno deve fare i conti con le mancanze delle istituzioni, troppo spesso assenti e il più delle volte sorde di fronte al grido di disperazione degli abitanti.

Lunghezzina- Pericolose voragini

LA STRADA

Percorrendo la via del quartiere di Lunghezzina ti imbatti subito nelle buche. Sono tante, le trovi a distanza di pochi metri una dall’altra e sono oramai diventate vere proprie voragini che con le piogge di questi giorni puntano ad allargarsi a vista d’occhio. Il dissesto del manto stradale e i dislivelli dei tombini, insieme alle voragini, creano un autentico pericolo che da tempo è stato segnalato dai residenti agli organi competenti del VI Municipio. Ma come di consueto accade in questi casi, ad oggi tutto tace, nulla è stato fatto per mettere in sicurezza un quartiere giovane che sembra abbandonato alla sua sorte.

Purtroppo lo stato di incuria delle aree pubbliche di Lunghezzina continua, con alcuni peggioramenti”- ci fa sapere Antonio Cataldi, Presidente dell’Associazione Nuova Urbe, che si occupa dei problemi di Lunghezzina da diversi anni- “Aumentano le buche delle strade, a ciò si aggiunge la mancata pulizia dei marciapiedi, delle piazze e dei cestini di rifiuti da parte degli operatori AMA. L’ultima volta che si è avuta una pulizia generalizzata è stata in occasione della X Giornata Ecologica lo scorso ottobre. In quell’occasione l’AMA ci fornì di alcune scope, pale e rastrelli, ma non di operatori, e dunque la pulizia fu effettuata unicamente da volontari di Nuova Urbe”. Il decoro e la dignità di un quartiere è dunque affidato solo ai volontari che però più di tanto non riescono a fare.

I MARCIAPIEDI

Tra i residenti la rabbia è davvero tanta, il degrado tocca una soglia mai raggiunta prima: marciapiedi sporchi sui quali alcuni incivili si sentono autorizzati a sversare di tutto, erbacce che aggrediscono ogni spazio circostante le abitazioni, parchi mai presi in carico dalle autorità e pertanto mai puliti. Eppure la tassa per questo servizio inesistente la paghiamo”, ribadiscono i residenti. Proprio per questo insistono nel chiedere interventi di pulizia del quartiere e il ripristino della sicurezza stradale rivolgendosi ai diversi organi istituzionali del municipio… senza però alcun esito. Di recente al municipio VI di Roma si è avvicendato l’insediamento di Maurizio Mattei alla presidenza della Commissione dei Lavori Pubblici. Molte mail sono giunte al suo indirizzo, il consigliere si è premurato di rispondere ai residenti di Lunghezzina fornendo promesse generiche, ma a distanza di 2 mesi nessun atto concreto ha colmato quelle buche scandalose.

LE AZIONI FUTURE

Slalom tra buche e dissesto del manto stradale

L’Associazione continua imperterrita la battaglia contro il degrado.

È partita la seconda petizione per chiedere ancora una volta la bonifica di un terreno (e la sua  conversione in parco urbano attrezzato con valorizzazione delle sottostanti memorie archeologiche) insieme alla richiesta della realizzazione urgente di una seconda strada nel quartiere. “Abbiamo raccolto circa milleduecento firme di cittadini sottoscrittori-  tuona il Presidente di Nuova Urbe–  petizione che speriamo di consegnare presto a Gabrielli o a Tronca. Cercheremo anche di far luce sulle opere incompiute in questo quartiere, come il mancato completamento dell’opera di illuminazione pubblica di Via Francolisco… Insomma, la battaglia continua!”.

Maria D’Auria

PROCURA di BRESCIA, Pedofilia: 11 arrestati, tra loro un prete e un malato di Hiv. “Chiedeva rapporti sessuali non protetti”

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Blitz dei Cc tra Brescia, Bergamo, Milano, Monza, Pavia e Parma

Hanno 15, 16, massimo 17 anni, e non sembrano appartenere a un ambiente particolarmente degradato, i ragazzi le cui storie desolanti emergono dall’ inchiesta dei carabinieri di Brescia che ha portato in carcere undici loro clienti, mentre un dodicesimo non è ancora stato trovato. Tra i clienti posti ai domiciliari tra la Lombardia e l’ Emilia con l’accusa di prostituzione minorile, mentre il pm Ambrogio Cassiani aveva chiesto per loro il carcere, piccoli imprenditori, un sacerdote, un agente della Polizia locale e un allenatore di una squadra giovanile di calcio. Tra le persone indagate nell’inchiesta della Procura di Brescia vi è anche, secondo quanto si è appreso, un personaggio televisivo lombardo che si è occupato in passato di trasmissioni osé. L’uomo è anche noto per essere un commentatore sportivo su emittenti locali. Gli investigatori hanno sequestrato computer e cellulari per verificare che non vi siano contenute immagini a sfondo pedopornografico o di altre loro vittime.

  • Don Diego Rota, gli incontri anche davanti a una chiesa: Solza piomba nell’incubo

Del resto, uno degli arrestati, Claudio Tonoli, 56 anni, che era già stato fermato nelle settimane scorse perché, ammalato di Hiv, cercava rapporti non protetti con minori, era già finito nei guai anni fa per aver mostrato a un tredicenne immagini pedoporno. Ed è dalle chat e dagli sms che i ragazzi si scambiavano con gli adulti che emerge un vaso di Pandora di sconfinato squallore, scoperchiato dalla madre di uno dei ragazzi la quale si era accorta di messaggi di tenore sessuale sul telefonino del figlio. Con altri quattro amici aveva cominciato a frequentare un sito per incontri, fingendosi maggiorenne “per fare un po’ di soldi con i gay”. Dapprima, una volta incontrato il cliente, prendevano i soldi e scappavano. Poi, però, gli incontri, nei parcheggi di supermercati, ma anche nei pressi di cimiteri, si erano intensificati e non era più stato così.

Accadeva con “Città Alta”, così si faceva chiamare uno degli arrestati, con “il gay famoso” che regalava catenine dell’Inter, con Billy, l’agente della Polizia locale, e con “Marco”. “Marco” era don Diego Rota, parroco a Solza, che la Curia di Bergamo ha sostituito con un amministratore parrocchiale, manifestando la propria “vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno”, mentre la stessa Curia vuole “con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino”. Dalle indagini dei militari bresciani, è emerso che il sacerdote, lo scorso 10 settembre, a due ragazzi aveva regalato altrettanti telefoni cellulari che costavano complessivamente 399 euro. Nel corso di uno scambio di sms intercettato un minore chiedeva al sacerdote, che girava a bordo di un vistoso Suv scuro: “Ma quante volte lo dobbiamo ancora fare gratis?”. Don Diego Rota rispondeva: “Abbiamo appena cominciato, ce ne hai per 15 volte su 20 pattuite. Se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna”.

Si spacciavano per maggiorenni sul sito i quattro ragazzi, ma a nessuno dei clienti, prima degli incontri, nascondevano mai quanti anni avevano effettivamente. “Ai propri interlocutori non mentivano mai sulla loro reale età, del resto direttamente percepibile al momento degli incontri” scrive infatti il gip Alessandra Sabatucci che, parlando delle esigenze cautelari, spiega che “la natura stessa del reato evidenzia come le pulsioni degli indagati prevalgano su qualsivoglia elementare considerazione in merito alle nocive conseguenze psichiche e fisiche indotte nelle loro giovani vittime”.

Don Diego Rota, gli incontri anche davanti a una chiesa: Solza piomba nell’incubo

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Un prete amante del lusso e delle auto potenti

 

Solza, 12 febbraio 2016 – Quando i carabinieri mercoledì all’alba si sono presentati alla sua porta e gli hanno notificato il provvedimento di custodia cautelaredon Diego Rota ha capito e si è chiuso nel silenzio. Parroco da qualche anno nel paese di Solza, ora è ai domiciliari con l’accusa di aver consumato rapporti sessuali a pagamento con alcuni ragazzini tra i 15 e i 17 anni di età. Gli ultimi incontri erano avvenuti solo poche settimane fa. Si faceva chiamare Marco e la prima volta aveva adescato due dei cinque ragazzini coinvolti nell’inchiesta nei pressi del cimitero di Bergamo. Per consumare, anche il piazzale antistante una chiesa della provincia. Con i minori si era intrattenuto per almeno sette volte e per ogni incontro pagava 20 euro. A Solza, don Diego nel 2012 era arrivato a bordo di una 500 d’epoca color azzurro salutando i fedeli affacciato dal tettuccio apribile dell’auto. Ora spesso si faceva vedere al volante di un potente Suv nero. «Il lusso non gli dispiaceva», raccontano gli investigatori che mercoledì lo hanno arrestato. A due dei ragazzini coinvolti aveva comprato un cellulare spendendo circa 400 euro. Non un regalo, come hanno appurato gli inquirenti, ma una sorta di cambiale che i due giovanissimi dovevano pagare con rapporti sessuali.

“Un giorno – ha raccontato agli inquirenti uno dei ragazzini – ho visto mio fratello a bordo dell‘auto di “Marco” nei pressi di un negozio. L‘ho immediatamente fatto scendere strattonandolo”. Don Diego aveva capito che il cerchio intorno a lui si stava chiudendo e quando gli inquirenti avevano convocato uno dei ragazzini per interrogarlo lo aveva contattato dicendogli di cancellare tutte le loro conversazioni dai cellulari. Troppo tardi. In Curia, a Bergamo, la notizia del suo arresto ha creato scompiglio. «Come facciamo per la messa delle Ceneri? – sarebbe stata questa la domanda posta dal vescovo Beschi agli inquirenti che lo avevano messo al corrente dell’arresto – A seguito di questo provvedimento restrittivo nominiamo un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità parrocchiale di Solza».

Intanto i cittadini di Solza hanno accolto la notizia dell’arresto con sgomento. Per gli abitanti don Diego era «una persona seria, che non ha mai mostrato alcun atteggiamento con gli adolescenti che potesse dare adito a dubbi o solo a voci particolari», racconta una signora in piazza. «Il suo arresto ci coglie tutti di sorpresa e quasi stentiamo a crederci – conferma Pierangelo Manzoni, il vicesindaco – La comunità è ora scossa anche perchè l’accusa è molto grave». Tutti ricordano don Rota soprattutto per i lavori di ristrutturazione della chiesa e per la sua devozione alla Madonna, che si traduceva in frequenti pellegrinaggi ai santuari: «Medjugorie e Assisi sono la sua passione – dicono al bar Piper, vicino alla chiesa – Ne organizza più di uno al mese e addirittura è capitato che fosse lui a guidare il pullman. Comunque ci è sempre apparso come una persona seria, persino rigorosa». Nessuno, insomma, ha mai notato atteggiamenti ambigui da parte del parroco, nemmeno le suore Orsoline che gestiscono la scuola dell’infanzia e che si limitano a dire: «Siamo sconvolte e preghiamo per don Rota».

Così il sindaco Maria Carla Rocca, che è anche assessore ai servizi sociali: «Non mi sono giunte voci strane in questa direzione. Il mio sostegno va ora alle giovani vittime di questo giro di prostituzione. L’altro pensiero va alla nostra comunità che è profondamente scossa: il parroco è una figura di riferimento etica e morale e la gente è spiazzata. Ho sentito le collaboratrici dell’oratorio: sono tutte affrante e incredule. La giustizia farà il suo corso ma la ferita ora c’è e sarà difficile rimarginarla».

di PAOLO CITTADINI e GIUSEPPE PURCARO / ilgiorno

 

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