15.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6524

Juve Stabia imbattuta al Pinto di Caserta dal 1977. Tutti i precedenti

Casertana e Stabia, si sono affrontate in gare di campionato al “Pinto” di Caserta due volte ed in entrambi gli incontri, la squadra di Castellammare ha avuto la meglio.

Questi i due precedenti:

– 1947 / 1948 – Campionato Nazionale di Serie C

13° giornata di ritorno CASERTANA – STABIA 1- 2.

– 1950 / 1951 – Campionato di Serie C girone ‘ D ‘

11° giornata d’andata: CASERTANA – STABIA 1-3.

Casertana e Juve Stabia, si sono affrontate in gare di campionato al “Pinto” di Caserta nove volte, lo score recita di un solo pareggio mentre le vittorie sono sei per i falchetti e due per le vespe. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

– 1956 / 1957 – Campionato di IV Serie girone ‘ H ‘

2° giornata di ritorno: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1960 / 1961 – Campionato di Serie D girone ‘ H ‘

8° giornata di ritorno: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1961 / 1962 – Campionato di Serie D girone ‘ F ‘

16° giornata d’andata: CASERTANA – JUVE STABIA 0 – 1 la rete fu siglata dell’attaccante PAGURA.

– 1962 / 1963 – Campionato di Serie D girone ‘ F ‘

11° giornata d’andata: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1972 / 1973 – Campionato di Serie C

15° giornata di ritorno CASERTANA – JUVE STABIA 2 – 1 la rete per le vespe fu realizzata dell’attaccante Adelchi MALAMAN.

– 1973 / 1974 – Campionato Nazionale di Serie C girone ‘ C ‘

9° giornata di ritorno: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1977 / 1978 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

10° giornata d’andata: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 0.

– 2003 / 2004 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

26 ottobre 2003 – 8° giornata d’andata: CASERTANA – JUVE STABIA 1 – 1 (arbitro Emiliano Gallione di Alessandria) la rete delle vespe fu messa a segno dal difensore Renato MANCINI.

– 2014 / 2015 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘

13 settembre 2014 – 3° giornata d’andata: CASERTANA – JUVE STABIA 0 – 1 (arbitro Lorenzo Illuzzi di Molfetta) gol vittoria dei gialloblù a quattro minuti dalla fine con Maurizio VELLA.

Giovanni MATRONE

Gazzetta su Hysaj: “De Laurentiis s’è garantito la fascia destra per 10 anni”

La Gazzetta dello Sport scrive su Elseid Hysaj: “Ingaggiandolo dall’Empoli, De Laurentiis s’è garantito la fascia destra almeno per un decennio. Un investimento importante, considerato il valore di mercato attuale: 20 milioni è il costo del suo cartellino rispetto ai 5 versati dal presidente del Napoli nella scorsa estate, al club toscano dal quale ha prelevato anche l’allenatore e Valdifiori. La sua è una storia particolare, che riporta alla mente i tormenti delle grandi emigrazioni che stanno caratterizzando i nostri giorni. Suo padre, infatti, è arrivato in Italia, dall’Albania, dove Hysaj è nato 22 anni fa, a Scutari, seconda città per importanza, dopo la capitale Tirana. Il Napoli giocò una partita di Intertoto, nell’agosto 2008, in quella città, contro il Vllaznia: finì 0-5 e il giovane Hysaj non era tra i convocati, ma guardò la partita dalla tribuna. Domani sera, la grande occasione, per lui e per il Napoli, la possibilità di staccare la Juventus e di volare verso lo scudetto. La sua favola è appena cominciata”.

Sarri ha blindato il Napoli: dalla sala tv al campo…

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport: “La concitazione è tutta quanta intorno, ma dentro no. Oltre il cancello di Castelvolturno si lavora, lontano dal clamore, con una trasparente cortina di protezione che protegge la squadra. Si fa così quando la gara è importante, ci si protegge da occhi ed orecchie indiscrete, anche quelle che solitamente frequentano il campo di allenamento, come amici e qualche procuratore. Sarri ha blindato il Napoli e pure ieri ha battuto sul tasto delle soluzioni alternative da adottare di fronte ad ogni evenienza, cioè quelle tattiche che sta sperimentando Allegri per ovviare all’assenza di Chiellini. Nulla sarà lasciato al caso, soprattutto adesso che l’avversaria è stata studiata da cima a fondo, in sala tv, quanto sui campi di allenamento del centro tecnico. Soprattutto ieri, con una lunga seduta dedicata alle palle inattive, in particolare ai calci d’angolo e alle punizioni a sfavore che spesso in area azzurra diventano preda dei colpitori di testa avversari”.

Sarri e il terrore dell’aereo, Higuain consola il mister

La Repubblica racconta un simpatico retroscena tra Sarri e Higuain: “Sul fiume, a Vaggio, s’affaccia la villetta di Sarri. La sua giornata tipo, quando torna a casa, non è cambiata, il suo quartier generale resta il circolo Arci a Matassino, il vecchio bar gestito da Enzo Bernardoni. Sul tavolo L’Unità, intorno gli operai che bevono un goccio sono abituati al viavai dei cronisti. “Da ragazzi – dice il titolare – giocavamo nella Figlinese, io portiere, lui stopper. Io ero il Berna, lui il Secco, tanti chili fa. Maurizio tifava Fiorentina e un po’ Napoli, gli era uno tosto, prestante, parlava poco e picchiava tanto, amava il tackle, si esaltava sui campi fangosi, ma spesso gli usciva via la spalla. Aveva un’intelligenza sovrannaturale, però se litigava non la smetteva più. Ha rischiato tutto sulla sua pelle, lasciando un posto di prestigio in banca per fare l’allenatore: perciò merita lo scudetto. E lo dico io, che sono un gobbo di m…,come mi chiama lui. Affettuosamente, oh”. Una figurina di Sarri è incollata sulla mensola dei brandy, fra un gagliardetto della Juve e uno del Napoli. Un piccolo sacrario ospita souvenir delle sue squadre e una foto in cui tiene per mano Higuain all’aeroporto: “Il Pipita consola Maurizio dopo un volo…”, ironizza un bontempone: Sarri non ama volare, si sa”

Stadio San Paolo, il Comune rifarà la pista d’atletica

La ristrutturazione del San Paolo che il Comune di Napoli sta progettando comprende anche il rifacimento della pista d’atletica. Questo significa — saltata l’intesa con De Laurentiis — mettere una pietra tombale su qualsiasi progetto futuro di affidamento dello stadio, visto che ormai gli stadi moderni — questo peraltro chiede l’Uefa — hanno le gradinate a ridosso del campo di gioco. Ieri c’è stato sopralluogo allo stadio che i tecnici del Coni Servizi, guidati dall’architetto Attilio Magni, insieme all’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello. L’incontro è propedeutico all’erogazione del mutuo da parte del Credito Sportivo per i lavori. Il progetto del Comune prevede il rifacimento degli impianti elettrici, bagni e spogliatoi. Si sostituiranno i seggiolini dell’intero stadio e verranno ristrutturate le palestre e, appunto, la pista di atletica, che quindi non sarà rimossa Con il progetto di massima, il Comune porterà anche una delibera di giunta che chiede l’erogazione di un mutuo tra i 18 e i 22 milioni di euro. A quel punto sarà il credito sportivo a dover deliberarne l’erogazione. Lo riporta il Corriere del Mezzogiorno.

Aronica: “Napoli, approfitta dell’assenza di Chiellini!”

Al Corriere dello Sport ha parlato Salvatore Aronica, ex difensore di Juventus e Napoli: «E’ una sfida di livello stratosferico, tra le migliori espressioni del calcio italiano. L’assenza di Chiellini è pesante, ma la Juventus ha il vantaggio del fattore campo. Però il Napoli di oggi è pronto, andrà a giocarsela senza timore, avendo calciatori di personalità enorme come Reina, come Higuain, come Albiol, come Callejon, tutta gente abituata alle pressioni delle grandi partite. Gli equilibri sono sottilissimi e possono essere spezzati in qualsiasi momento da chiunque: gli infortuni capitati alla Juve, uniti alla forza del Napoli, possono spostare l’ago della bilancia in favore degli azzurri»

“Non dobbiamo fare così!” Sarri sgrida tutti in allenamento

Come riferisce la Gazzetta dello Sport, Raul Albiol è il più martellato da Maurizio Sarri durante le esercitazioni difensive. E’ lui che deve comandare il reparto e chiamare la linea a salire. Maurizio Sarri ieri ha fischiato in continuazione durante l’allenamento nel silenzio di Castel Volturno. I calciatori protestavano troppo con un suo collaboratore che dirigeva la partitella. Il vocione dell’allenatore azzurro si è fatto sentire tanto che ha sgridato tutti: “Non dobbiamo fare cosi. E’ lo specchio dell’allenamento” riferendosi alla partitella.

RETROSCENA – “E’ da mesi che preparo una gara così”, Rizzoli era designato per Juve-Napoli

La Gazzetta dello Sport racconta l’infortunio dell’arbitro Rizzoli che non dirigerà Juve-Napoli: Un ultimo scatto, poi la fitta al polpaccio. Il mercoledì nero di Nicola Rizzoli si è consumato così, mentre stava concludendo la seduta di allenamento in vista di Juve-Napoli. La designazione dell’arbitro bolognese era cosa fatta da settimane, ieri mattina ci sarebbe stata l’ufficializzazione. E invece a dirigere la sfida scudetto è stato reclutato in tutta fretta Daniele Orsato, messo in preallarme subito dopo l’infortunio del collega. Sono state ore frenetiche, tra telefonate e consulti medici. Poi la diagnosi ha spazzato via ogni illusione: per Rizzoli lesione (micro) al polpaccio. Tradotto: almeno 7-10 giorni di stop prima di riprendere a correre con cautela. Per rivederlo in campo ci vorranno circa 20 giorni anche perché con l’Europeo alle porte (l’Italia sarà rappresentata proprio dal chi ha diretto l’ultima finale Mondiale) sarebbe davvero insensato forzare i tempi. “L’arbitro di Juve-Napoli? E’ da mesi che sta preparando una gara simile”. Suonano come una beffa le parole pronunciate da Rizzoli lo scorso lunedì, quando gli era stata posta la domanda a margine dell’incontro tra fischietti, allenatori e giocatori. Era proprio così: la scelta del designatore Messina per il match scudetto era fatta da tempo, incluso il paracadute per gli imprevisti. Il bolognese era stato persino risparmiato nell’ultimo turno di campionato: non era uscito neppure come addizionale”

Da Castel Volturno a Capodichino, il pullman del Napoli verrà scortato dai tifosi

Raffaele Auriemma su Tuttosport scrive del big match tra Juve e Napoli: “Andare allo Juventus Stadium da primi in classifica, con l’intento di restare tali: nel Napoli lo pensano, ma lo sussurrano appena. “Contro la Juventus non è la gara più importante, perché lo saranno tutte fino a maggio. Certo, se dovessimo vincere, manderemmo un messaggio forte al campionato”, un leader come Pepe Reina al Tg5 ha pesato ogni parola, senza rinunciare all’ambizione di tornare a casa con i 3 punti. La richiesta arriverà rumorosa anche dai tifosi, che oggi accompagneranno il pullman del Napoli da Castelvolturno all’aeroporto di Capodichino, con un corteo anticipato ieri da uno striscione apparso davanti al cancello della sede: “Chiudono Curve, sequestrano bandiere: siate più forti del loro potere””

TEATRO SANTA CHIARA (BS): LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo

0

TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri

Contrada S.Chiara 50/a – Brescia

RASSEGNA

BRESCIA CONTEMPORANEA

Prima Rassegna di Teatro Contemporaneo

VENERDI’ 12 FEBBRAIO 2016 ore 20.30

Fibre Parallele e Festival delle Colline Torinesi

con il contributo di MIBAC Teatri del Tempo Presente

LO SPLENDORE DEI SUPPLIZI

di e con Licia Lanera e Riccardo Spagnulo

presentano

e con Mino Decataldo

assistente alla regia Arianna Gambaccini

disegno luci Vincent Longuemare

organizzazione Antonella Dipierro

tecnico di palco Amedeo Russi

foto di scena Luigi Laselva

Durata dello spettacolo: 2.10 (con intervallo)

Terzo spettacolo della rassegna teatrale BRESCIA CONTEMPORANEA – Prima rassegna di teatro contemporaneo, promossa dal Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi.

La rassegna è articolata in quattro spettacoli che saranno ospiti la Teatro Santa Chiara dal 15 gennaio al 4 marzo 2016.

La Compagnia Fibre Parallele porta in scena “Lo splendore dei supplizi”, testo scritto e interpretato da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, con Mino Decataldo.

Quattro storie che costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso. La città di riferimento è Bari, ma potrebbe essere una qualunque città d’Italia.

Il nome dello spettacolo è tratto da un saggio di Foucault in cui si parla di come le esecuzioni e le torture pubbliche, per ragioni legate alla sicurezza pubblica ma anche in seguito ad un mutamento del concetto di Stato, siano scomparsi dalle pubbliche piazze per avvenire secondo modalità diverse in luoghi chiusi sicuri, nelle carceri, al riparo da ogni contatto con il popolo. In scena, i quattro interni comuni (un salotto, una stanza da letto, una sala e un sottoscala) assumono il riverbero, gli echi delle celle, in cui le quattro figure che animano gli episodi scontano colpe di ipocrisia, menzogna, opportunismo ed egoismo.

VENDITA BIGLIETTI

Ingresso spettacoli singoli

Intero € 15,00 · Ridotto € 12,00

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – 25121 Brescia – Biglietteria tel. 030 2808600

sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli di tutta la stagione al nuovo punto vendita nella sede del

CTB in Piazza Loggia, 6 da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 – Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri

è possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo la sera stessa alla biglietteria del Teatro Santa Chiara Mina

Mezzadri, mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Contrada Santa Chiara, 20 – 25122 Brescia – Biglietteria tel. 030 3772134

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928611/617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: organizzazione@ctbteatrostabile.it – ctbteatrostabile.it

SCHEDA dello spettacolo

Nelle piazze delle città d’Europa, in un tempo non troppo lontano, si mandavano a morte attraverso un percorso di sofferenze crescenti, migliaia di criminali, i quali giungevano alla loro fine in maniera lenta e dolorosa. Lo spettacolo della punizione andava in scena seguendo un cerimoniale preciso, in cui il pubblico partecipava attivamente con sputi, spintonamenti e insulti.

Lo scopo del supplizio era quello di raggiungere la verità, attraverso confessioni fatte a mezza voce tra le pene della tortura, parole estorte in fin di vita, che celebravano il trionfo del potere giudiziario e quindi, di riflesso, del re. 

Giudichiamo ancora i crimini e i delitti, ma ancora di più istinti, passioni, anomalie, infermità, disadattamenti, effetti dell’ambiente o dell’eredità, le aggressività, le perversioni, le pulsazioni e i desideri.

Siamo il pubblico del supplizio del nostro vicino di casa e il suo boia potrebbe vivere con lui sotto lo stesso tetto.

Ma cos’è l’autorità adesso? Ognuno si può fare giustizia da solo.

Per il nostro povero vicino, le cose si sono messe in una maniera tale che la vita assomiglia ad un castigo incorporeo.

Quattro storie costituiscono il quadro unitario di un presente schizofrenico: c’è la coppietta in crisi, un giocatore compulsivo di videopoker, la convivenza forzata di una badante straniera con un vecchio un po’ razzista un po’ infame e ci sono due operai che rapiscono un vegano per sfogare l’insoddisfazione di una vita che non ha più senso.

Allo stesso modo delle figure che si muovono in queste quattro storie, sappiamo che stiamo andando a schiantarci ad una velocità folle contro un muro, ma per fede, stoltezza e stupido amore, indugiamo nello stesso errore che dura una vita e speriamo che quel muro, come ha già fatto altre volte, sia solo un’illusione.

Lo Splendore dei supplizi è uno spettacolo modulare composto da quattro segmenti autonomi; quattro castighi esemplari su quattro figure tipo del presente che viviamo:

La Coppia, Il Giocatore, La badante e Il vegano.

La città di riferimento è Bari, ma potrebbe essere una qualunque città d’Italia.

Il nome dello spettacolo è tratto dal titolo del secondo capitolo del saggio Sorvegliare e punire di Michel Foucault in cui si parla di come le esecuzioni e le torture pubbliche, per ragioni legate alla sicurezza pubblica ma anche in seguito ad un mutamento del concetto di Stato, siano scomparsi dalle pubbliche piazze per avvenire secondo modalità diverse in luoghi chiusi sicuri, nelle carceri, al riparo da ogni contatto con il popolo.

Noi mettiamo in scena quattro interni comuni (un salotto, una stanza da letto, una sala e un sottoscala) che assumono il riverbero gli echi delle celle, in cui le quattro figure che animano gli episodi scontano colpe di ipocrisia, menzogna, opportunismo ed egoismo.

La coppia parla di una crisi, di una distanza, di un processo. Di problemi veri o presunti, di dolci e di corpi celesti. Del passato e del futuro. Dell’adolescenza e della maturità. Dello scorrere del tempo e dell’eternità. Di come i fenomeni abbiano tanti punti di vista quanti sono i soggetti con cui entrano in contatto. Di come sia facile scendere a compromessi in cui la felicità non esiste. Di una giovane coppia in crisi che fa finta di essere felice. I due sono condannati ad essere legati ad un divano e mangiare come animali la loro torta nuziale.

Il giocatore è il ritratto della solitudine che si ubriaca del gioco, dell’illusione di poter vincere, della speranza di cambiare. Tra amici immaginari, fantasmi di madri incazzate che reclamano sepolture promesse e non mantenute, videopoker e macchinette mangiasoldi, il sogno di Pasquale si infrange contro il muro della realtà che non muta mai, della povertà di mezzi e di spirito.

La badante racconta il rapporto asfissiante tra un vecchio italiano un po’ infame un po’ razzista, che parla parafrasando il Mein kampf, e una badante rumena giovane ed impaziente. I due vivono il supplizio di vivere insieme pur non avendolo scelto. E’ un rapporto vittima/carnefice che muta in continuazione rivelando la labilità di un legame imposto. Da questa convivenza forzata, come spesso leggiamo nella cronaca, scaturisce la morte.

Il vegano è la breve e violenta storia di due operai che, schiacciati dal peso di un’economia che è crollata sulle loro spalle, rapiscono e torturano un vegano radical- chic di sinistra, costringendolo a mangiare carne, uova e salumi. E’ il ritratto di due parti del nostro paese che non si parlano più, che non hanno coscienza l’uno dell’altro e che quando giungono a contatto, fanno scintille. Questo rappresenta il supplizio più grande: la fine dell’ideologia, cioè quando la scontentezza e la disperazione portano a gesti feroci e senza senso, quando l’egoistico fine personale prevale senza il benché minimo interesse nella collettività.

De Laurentiis: “Juve-Napoli come il Gladiatore, ma non sarà decisiva”

Dalla sede della Filmauro, a due passi ma proprio due dal Quirinale, Aurelio De Laurentiis si gode la grande bellezza, Roma illuminata dal sole. Nel panorama c’è anche il suo Napoli capolista e la sfida di domani alla Juve.  

Presidente, la sua prima vera partita scudetto. Come la affronta?  

«Mancano ancora 13 giornate, 39 punti. A Torino non si deciderà il campionato». 

Fatta salva la matematica, come la immagina?  

«Provo un senso di grande solidarietà con Napoli e i napoletani che vivono questo momento con un sentimento straordinario. Qualcosa che non si provava più dai tempi di Maradona. E io mi sento come uno che ha fatto elementari, medie, liceo e Università in un lampo. Me li ricordo ancora gli sputi presi dai tifosi del Martina Franca quando il Napoli stava in serie C…». 

Per giocarsi lo scudetto, la Juve è il miglior o il peggior avversario?  

«La Juve è una società straordinaria, con una struttura collaudata. Che arriva da molto lontano. E che le permette ogni tanto anche di sbagliare qualcosa. Proprio per questo riuscire a batterla, non domani ma su un intero campionato, per noi sarebbe un fatto storico». 

Il Napoli ha due punti in più, la Juve il triplo del fatturato. Che cosa fa la differenza per lo scudetto?  

«Io non mi illudo, credo che sarà una lotta a più di due squadre fino all’ultimo. Significa che si può essere competitivi, almeno in Italia, al di là dei bilanci. Ma sarebbe anche ora di cambiare le leggi che governano il calcio se vogliamo adeguarci ai principali tornei europei». 

Che cosa non le piace?  

«Non c’è un progetto, non c’è una vision. Ogni anno si fa partire il Barnum senza guardare al futuro. La questione non è se far partecipare il Carpi o il Frosinone alla serie A come dice Lotito, ma proprio di avviare una vera e propria rivoluzione copernicana. Dove ora ci sono Barcellona, Real e Bayern una volta c’erano Milan, Inter e Juventus. Vede come ci siamo ridotti? Dobbiamo batterci per recuperare il tempo perduto». 

Con chi vorrebbe fare la rivoluzione?  

«Andrea Agnelli è preparato e ha tutto l’interesse a migliorare le sorti del calcio. Con Diego e Andrea Della Valle c’è molta sintonia, Urbano Cairo sa fare impresa. Inter e Roma? I proprietari sono all’estero, oggi parli con un loro bravissimo manager che magari domani non c’è più…». 

Federazione e Lega: basterà cambiare i vertici?  

«La federazione non è capace di tutelare i bravi, il caso Parma non ha insegnato nulla. In Lega anche oggi ci azzufferemo per la questione dei diritti tv. E aspettiamo ancora gli sviluppi del caso Antitrust che vede coinvolte Infront, Mediaset e Sky. Io dico: stabiliamo un business plan e poi scegliamo gli uomini». 

Bacchetta ad Aurelio De Laurentiis: tre cose che farebbe subito?  

«Cambiare la legge Melandri sui diritti tv; scriverne una nuova sugli stadi, basterebbero tre paginette e senza tutti i vincoli attuali; adottare una nuova tipologia di campionato internazionale a venti squadre. Tra campionato nazionale autogestito e commercializzato in proprio, attraverso una propria piattaforma, e campionato europeo a 20 squadre, potremmo arrivare a un fatturato vicino ai 10 miliardi».  

Chi metterebbe a governare il calcio?  

«Non le faccio un nome ma l’identikit: italiano, laureato negli Usa perché non faccia figure con la lingua se deve parlare a una platea internazionale e che abbia una grande conoscenza del fare impresa». 

In attesa, sembra che abbia centrato invece l’allenatore. Come le è venuta l’idea di scegliere Sarri?  

«L’ho scoperto quando ho preso gli schiaffi dall’Empoli, 2-2 al San Paolo e 4-2 al ritorno. Prima di lui però avevo già scelto Valdifiori». 

Perché è così legato a questo acquisto?  

«Nel cinema il regista è fondamentale. Ma nel calcio, né con Mazzarri né con Benitez ce l’ho mai avuto. Oggi di registi ne ho due, Jorginho e Valdifiori. Proprio Valdifiori è stato il tramite per arrivare a Sarri. Che è anche di sinistra, il che non guasta visto che nel cinema tutti i registi di successo sono di sinistra. Sa che con Benitez la squadra non si è mai allenata così tanto come con Sarri?». 

Perché con Benitez è finita?  

«Non guardo mai indietro». 

Che cosa la colpì di Sarri al primo incontro?  

«Mi disse che leggeva molto e io pensai: “se uno ha tempo di leggere ha una grande testa”. In più aveva lavorato in banca nel settore dei cambi: quindi possedeva un’elasticità mentale significativa. Ma non ero convinto, non volevo fare come con Benitez e decidere subito. Ci siamo rivisti, mi piaceva che non mi parlasse di mercato, ma di progetto».  

Il mercato lo decide lei?  

«In otto ore ho chiuso l’acquisto di Higuain in una saletta dell’aeroporto di Venezia. Nel cinema, al produttore danno l’Oscar: io non voglio fare il presidente passacarte». 

Higuain può diventare per lei quello che Maradona fu per Ferlaino?  

«Maradona è stato il più grande di sempre, più di Pelé. Higuain ha una mentalità vincente straordinaria che mette al servizio della squadra. Sa qual è la sua forza?». 

La rapidità in area?  

«No, la famiglia che gli sta intorno. Un gruppo eccezionale». 

Rimarrà o no a Napoli?  

«È arrivato che era un ragazzo, Se resta con noi altri tre anni avrà una consacrazione che difficilmente potrà trovare altrove. Può fare la storia come Maradona». 

Come ha fatto a spiegare a Koulibaly perché lo hanno insultato?  

«Dandogli un bacio a fine partita. Come facevo nella scorsa stagione quando veniva criticato». 

Presidente, giocatore o tifoso: potesse scegliere, come preferirebbe affrontare la Juve?  

«Da presidente-tifoso. Ma visto che mia moglie fa la tifosa, io mi devo ricordare di fare il presidente». 

Nella Juve tutti tranne Dybala sono abituati a certe sfide, nel Napoli no. Peserà?  

«Non credo. E comunque spero che Dybala non giochi…». 

Che partita si immagina?  

«All’inizio molto tattica. Poi, se prenderà il sopravvento la voglia di giocare, potrebbe diventare uno spettacolo pazzesco». 

Se Juve-Napoli fosse un film, a chi lo farebbe dirigere?  

«Me la immagino come un film storico. Come il Gladiatore: ecco Ridley Scott sarebbe perfetto».  

La Stampa

Higuain: “Sarri come un padre, mi ha trasmesso fiducia e sottolinea i difetti”

Segnare ventiquattro gol in ventiquattro partite e beccarsi dei rimproveri, da tuo padre e dal tuo allenatore. Dura la vita di Gonzalo Higuain, capocannoniere del campionato e trascinatore del Napoli capolista: “Sarri è come mio padre – ha detto in un’intervista a Undici – Sottolinea principalmente i miei lati negativi: mi ha detto subito ciò che pensava di me, nel bene e nel male. In fondo crescere è imparare dagli errori”. Di sicuro il Pipita ascolta, visti i risultati: “Sarri mi ha trasmesso tutta la sua fiducia. Apprezzo il suo essere un uomo onesto a cui piace giocare un bel calcio”.

IL PERSONAGGIO — “Non penso di poter cambiare da un giorno all’altro – spiega Higuain -. Ho un carattere forte, perché mi piace sempre vincere. Se reagisco in certe maniere dipende solo da questo, gioco sempre per vincere. Da piccolino ero già abituato al calcio, al clima della partita. La mia aspirazione massima era fare il calciatore. A Napoli mi trovo molto bene, sono felicissimo dell’amore che mi hanno dimostrato tutti e spero di godermi al massimo il tempo in cui resterò qui. Il presidente ha fatto un grande sforzo per avermi”. Ma non giura amore eterno: “Io vivo al momento”.

GOL — Un centravanti moderno che conosce la parola sacrificio. Se gli si chiede cosa debba fare secondo lui un nove moderno Higuain risponde così: “Aiutare la squadra a vincere le partite. Ovviamente non si può fare sempre gol. Il calcio in tv? Solo se c’è una partita interessantissima e divertente. Altrimenti provo a fare altre cose, anche per non stare sempre con la testa nel calcio”.

gazzetta.it

Ascoltare il brusio dell’universo ANTONIO SCURATI*

0

Fermatevi un istante. Silenziate quel cavolo di smartphone e mettetevi ad ascoltare. Usciamo dalle caverne e scopriamo la meraviglia. 

Anche qui, nel fondo delle nostre metropoli assordate dai crolli di Borsa, dai proclami di politici garruli e dai romanzi d’appendice, perfino qui, sotto il sordo tran tran della vita tardo-moderna, quando la città dorme e gli uomini piangono, ci si può sintonizzare sulla frequenza di una stella morente, si può udire il brusio dell’universo. Arriva anche qui la musica delle sfere celesti. 

Oggi, infatti, a cento anni esatti dal giorno in cui il genio di Albert Einstein ne dedusse la necessità per via teorica attraverso un calcolo matematico, e dopo numerose prove indirette, l’esistenza delle onde gravitazionali è stata provata. Quella sorta d’invisibile e inaudito tessuto cosmico che lega tra loro i corpi celesti nelle loro universali gravitazioni, che lega i destini della materia e dell’anti-materia, le sorti delle masse cieche inter-stellari, che stringe un nesso indissolubile tra il tempo e lo spazio, quel tessuto sottilissimo e ubiquo, più simile a un tappeto sonoro che a un substrato materiale, è stato per la prima volta ascoltato. 

Da oggi, grazie a strumenti giganteschi e avveniristici che portano antichi e leggiadri epiteti e nomi di donna – Virgo, Lisa – potremo percepire il «sonoro» dell’universo, udire gli inauditi messaggi inviatici dai moti di massa in galassie remote. Oggi siamo ancora e di nuovo all’incrocio delle risonanze, oggi inizia una nuova era di ascolto dell’universo. 

Percepisco un diverso tipo di brusio. Più acuto, più consueto, più metallico. Suona più o meno così: «Capirai che me ne frega a me! Io ci ho la bolletta da pagare e il reflusso gastrico». E subito il meraviglioso mormorio dell’universo notturno svanisce soffocato dalla diuturna querimonia terrestre, dal raglio d’asino del cantante a San Remo e dalla nota di basso continuo dei lamenti per la fine del mese. A chi può importare davvero che il tempo non sia una grandezza assoluta, che l’evento spazio-temporale si curvi come un foglio di gomma sotto il peso della materia, aggravata anche dalla minuscola macchia di sangue dei nostri corpi affannati, a chi può davvero importare del comportamento di stelle binarie in procinto di collassare l’una sull’altra, di buchi neri che si scontrano nel centro inimmaginabile della nostra galassia, a chi frega dello «orizzonte degli eventi», di quella zona di confine oltre la quale non ci sono più né lo spazio né il tempo? A noi che non abbiamo più né santi né eroi – nemmeno il progresso – quale sorpresa potrebbe riservare ancora l’universo? 

«Le città di notte contengono uomini che piangono nel sonno, poi dicono Niente. Non è niente. Solo un sogno triste. O qualcosa del genere … Passa rasente sulla nave del pianto, con i radar delle lacrime e le sonde dei singhiozzi, e li scoprirai». Attraverso questo memorabile incipit del suo miglior romanzo, Martin Amis ci introduce a quel mondo in cui gli uomini non alzano mai la testa verso il cielo – accanto a sé hanno solo donne che li fraintendono per l’ennesima volta prima di tornare a dormire, niente dietro e niente davanti, se non la scadenza del mutuo mensile – in cui gli eventi non accadono mai eppure schiantano perché non hanno orizzonte. E’ il nostro mondo, non c’è che dire, quello in cui lo spazio e il tempo non si curvano nemmeno a martellate e se per caso provi qualche volta a mettere la testa fuori dal guscio ti senti subito uno smarrito idiota del cosmo. 

Eppure, a ben guardare, il grande romanziere e la grande scienza si accordano. Lo strano bipede che nel fondo delle città, a notte, piange nel sonno ripetendosi «niente, non è niente» entra a modo suo in risonanza con l’universo. E’ lo stesso animale che in un giorno glorioso riuscirà a captare le onde gravitazionali. Si estinguerebbe presto se non provasse ancora a cercare il proprio posto nel cosmo. 

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati.

InsuperAbile. MASSIMO GRAMELLINI*

0

Commentando il ciuffo a banana esibito dal pianista Ezio Bosso sul palco di Sanremo (ndr: VIDEO), il sito satirico Spinoza ha scritto: «È davvero commovente vedere come anche una persona con una grave disabilità possa avere una pettinatura da coglione». La tanta Italia che ha scoperto Bosso soltanto l’altra sera si è indignata, ma lui no. «Perché cerco di pettinarmi da solo» ha risposto, e anche i provocatori di Spinoza hanno dovuto concedere l’onore delle armi a quest’anima enorme, capace di prendere in giro la malattia degenerativa che gli ha invaso il corpo senza riuscire a intorbidirgli i pensieri. 

 

 

Essere sfottuto è meglio che essere compatito: ti fa sentire normale. Ma chi l’altra sera lo ha ascoltato parlare e suonare – come la giovane orchestrale con gli occhi umidi inquadrata più volte dalla regia, in cui ci siamo riconosciuti un po’ tutti – non era mosso dalla compassione. Semmai dalla meraviglia. La stessa che un bambino prova davanti al mistero. E qui il mistero è l’uomo, quest’essere fatto di fango e di stelle che non trattiene niente eppure contiene tutto, anche se spesso se ne dimentica. Poi una sera a Sanremo, dopo una silhouette perfetta e una bocca rifatta, spunta uno di quei «diversamente abili» dinanzi ai quali per strada giriamo educatamente la testa ed estrae l’universo dal suo corpo straziato. Allora accade un piccolo miracolo e persino lo spettatore più cinico percepisce confusamente che Ezio Bosso non è un uomo con le spalle al muro. È l’uomo che oltrepassa il muro nell’unico modo possibile. Volando. 

 

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati

Il volo di Icaro (Mauro Lo Piano)

0

Le Borse scendono in picchiata, le Banche compagne di cordata non sono da meno, in pochi giorni hanno perso piu’ del 25% del loro Capitale. Le cadute si possono paragonare al volo di Icaro, le ali sono di cera, non adatte a volare vicino ai raggi ultravioletti dell’Economia Mondiale, 

Le Banche Italiane, parlo delle piu’ importanti, nonostante gli uppercut ricevuti, a detta del Primo Ministro Renzi e del Ministro dell’Economia Padoan, godono di una salute di ferro,la loro pressione e’ stabile 120 Miliardi di capitale su 80 di sofferenze.  
 
Visto che i forzieri sono ancora pieni, e trasudano euro, perche’ non si restituiscono i soldi truffati alle migliaia di correntisti delle quattro Banche dell’Apocalisse?. Fino ad ora abbiamo avuto figli e figliastri, si e’ pensato solo a fare galleggiare le Banche, per coloro che sono stati spinti ad investire su titoli monnezza, nessun risarcimento. 
 
Renzi afferma : 
 
Bisognera’ valutare caso per caso, ogni correntista dovra’ dare spiegazioni logiche, mostrare un certificato di interdizione, o quantomeno che al momento della firma non era in condizione d’intendere e volere. Cosi’ potrebbero passare anni luce prima che gli “azionisti per caso”, rientrino in possesso dei propri risparmi. Fino ad oggi a nulla sono valse tutte le manifestazioni di protesta, il Governo continua a prendere e perdere tempo, ma e’ stato veloce a dare soldi pubblici alle Banche andate in default.
 
Proprio ieri si e’ avuta notizia che il Tribunale fallimentare di Arezzo ha depositato la sentenza che dichiara lo stato di insolvenza della Banca Etruria, respingendo cosi’ il ricorso di incostituzionalita’ del decreto presentato dagli avvocati dell’Istituto di Credito.
 
Si apre un’altro scenario, il Procuratore Capo Roberto Rossi potrebbe ipotizzare il reato di BANCAROTTA FRAUDOLENTA, art. 216 CPP, per gli ex Amministratori dell’Istituto di Credito. Le pene per questo reato vanno dai 3 ai 10 anni, e possono essere aumentate di un terzo se il danno patrimoniale arrecato e’ di particolare gravita’.
 
Si “suppone” che alcuni Dirigenti delle 4 Banche dell’Apocalisse, siano riusciti con manovre “mirate”, a distrarre un credito di un miliardo e centomila euro. L’aspetto piu’ grave in questa squallida vicenda e’ che gli Istituti di Vigilanza tanto decantati per la loro solerzia e intransigenza,non siano intervenuti. Le Centrali Rischio, funzionano a pieno ritmo solo per i piccoli correntisti e non per gli Istituti di Credito. 
 
Questa e’ una vergogna Nazionale, speriamo che i Magistrati inquirenti inchiodino alle loro responsabilita’ gli autori di questo crac.
 
In questi giorni il Governo e’ impegnato sulle Stepchild Adoption?, non sarebbe meglio adottare una Banca con sole 9 euro al mese sempre con addebito sulla bolletta telefonica.  

Ciclone PANTA REI: 7 giorni di pioggia e NEVE, san Valentino sotto la pioggia

0

Settimana di perturbazioni con tanta pioggia e NEVE. Oggi piogge al Sud, Venerdì diffuse anche al Centro. Weekend di San Valentino con NEVE sugli Appennini. Tra Lunedì e Martedì piogge su tutta Italia. 

 

Situazione ed evoluzione generale
L’Italia è interessata da una serie di perturbazioni che la raggiungeranno almeno fino a mercoledì 17 febbraio. Giovedì bel tempo al Nord, piogge su Calabria, Sicilia e Toscana centro-settentrionale, poi anche su coste campane. Venerdì nuovo peggioramento al Centro-Nord, Campania e poi Calabria e Sicilia tirreniche con piogge via via più diffuse e anche intense al Centro e in serata al Nordest e tra Campania e Calabria. Sabato, le piogge interesseranno principalmente la Toscana settentrionale, il Lazio, la Campania e la Calabria tirrenica.
 
 Venerdì 12 Febbraio 2016
Al mattino piogge su Calabria, Sicilia, Toscana e Venezia Giulia, anche con dei temporali. Nel corso della giornata peggiora dalla Sardegna tutto il Centro, il Nordovest e infine Campania e Calabria tirreniche. Piogge diffuse, anche localmente forti e con temporali soprattutto sulle regioni tirreniche. Piogge in arrivo anche al Nordest. In nottata nubifragi tra Salernitano e Cosentino. 

Sabato 13 Febbraio 2016
Tempo più soleggiato al mattino, salvo temporali in Calabria e pioviggine in Sicilia. Nel pomeriggio piogge su Toscana centrale e settentrionale, anche moderate e piogge lungo le coste meridionali tirreniche. In nottata piogge anche in Emilia.

Domenica 14 Febbraio 2016
Mattino: piogge diffuse al Nordest, Toscana, Lazio e Sardegna anche con temporali al Centro. Temporali su Trapanese e piovaschi su coste del basso Tirreno. Pomeriggio: temporali su Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania, Calabria, Sicilia. Maltempo intenso su Lazio e Campania anche con nubifragi. NOTTE: piogge in Emilia Romagna, bassa Lombardia, Toscana, Campania, Calabria, Salento e Nord Sicilia.

Lunedì 15 Febbraio 2016
Maltempo al Nordest, Centro, Sardegna, Campania e Sicilia occidentale. Nel pomeriggio ancora piogge diffuse al Nordest, piogge su gran parte del Centro e in Campania. Temporali sulle regioni tirreniche. In nottata continuano le piogge diffuse al Nordest, poi Lombardia, Marche settentrionali e regioni tirreniche fino alla Campania.

Martedì 16 Febbraio 2016
Sole al Sud e regioni adriatiche centrali. Piogge su Lazio e Toscana, ma migliora nel pomeriggio. Perturbato al Nord con piogge diffuse al mattino e neve a 800 metri. Nel pomeriggio precipitazioni più intermittenti. In nottata piogge al Nordovest e Friuli.

Mercoledì 17 Febbraio 2016
Bel tempo al Centro e al Sud. Piogge deboli al Nord, soprattutto al Nordovest e schiarite al Nordest.

Parla Reina: “ per il nostro popolo non è una partita come le altre”. (Pasquale Ammora)

0

Sale sempre di più l’ adrenalina in vista della super sfida di sabato sera e Pepe Reina, sempre più leader di questo Napoli, ha rilasciato un’ intervista ai microfoni del Tg 5.

Ecco le sue parole:

“Sappiamo benissimo che per i nostri tifosi non è una semplice partita e cercheremo con tutti i mezzi di vincere per loro. Tutte le partite sono importanti e anche se non dovessimo vincere sabato ciò che conta è arrivare primi a maggio. Siamo felicissimi per il momento e condividiamo la gioia con i nostri tifosi. Se vinciamo sicuramente canteremo tutti insieme il coro “Un giorno All’ improvviso” quando rientreremo in città.”

Campania, insediato tavolo per valorizzazione area monte Faito

0

Assessore Palmieri: comunione d’intenti, idee chiare.

Napoli, 11 feb. – Insediato in Regione Campania il tavolo tecnico per la valorizzazione del monte Faito. Si è svolta, infatti, la Conferenza dei servizi per la tutela, la gestione e la valorizzazione del patrimonio dell’area.

Per la prima volta al tavolo:

i Comuni coinvolti, l’Ente Parco dei monti Lattari, la Città metropolitana, l’Autorità di bacino centrale, il corpo Forestale dello Stato, gli assessorati regionali all’Ambiente e all’Agricoltura.

Al termine della conferenza L’assessore regionale al Lavoro, Demanio e Patrimonio, Sonia Palmeri, ha insediato il tavolo tecnico ristretto per la elaborazione di un primo piano d’azione per la messa in sicurezza dell’area di 488 ettari, ex Fintecna. “Nel corso della riunione – ha evidenziato l’assessore Palmeri – si è registrata una comunione di intenti tra tutti i presenti e la volontà reale di scendere in campo sinergicamente, con le idee chiare su cosa fare e come farlo”.

Banca Etruria, il tribunale dichiara l’insolvenza

0

Ora Rossi valuterà l’apertura di un’indagine per bancarotta fraudolenta.

“Irreversibilità dello stato di crisi” ed un “drammatico ed irreversibile dissolvimento dello stato patrimoniale dell’ente”: ci sono queste valutazioni nella sentenza con cui il tribunale di Arezzo ha dichiarato lo stato di insolvenza della vecchia Banca Etruria. Lo ha deciso il collegio fallimentare al quale era stata sottoposta la richiesta dal commissario Giuseppe Santoni. Rigettata la eccezione di costituzionalità sul decreto salvabanche presentata dagli avvocati di Lorenzo Rosi, ultimo presidente dell’istituto.

A dichiarare lo stato di insolvenza di Banca Etruria è stato il collegio fallimentare del Tribunale di Arezzo presieduto da Carla Galantino. Con il dispositivo depositato in mattinata i giudici hanno respinto anche la richiesta di sollevare la questione di legittimità costituzionale del decreto salva-banche che era stata formulata in sede di udienza lo scorso lunedì dai legali Michele Desario e Antonino Giunta che rappresentano Lorenzo Rosi, l’ultimo presidente del cda di Banca Etruria.

Gli atti sullo stato di insolvenza di Banca Etruria saranno ora inviati al procuratore della Repubblica della città toscana, Roberto Rossi, che attendeva la decisione per valutare l’eventuale apertura di un’ indagine per bancarotta fraudolenta.   

 Le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all’ex direttore generale Luca Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali, i fidi concessi agli imprenditori considerati “vicini” ai dirigenti saranno probabilmente al centro del lavoro del procuratore che, se ravviserà gli estremi per la bancarotta fraudolenta, potrebbe far confluire in tale fascicolo anche il lavoro di indagine per conflitto di interessi ancora non chiuso e che vede indagati Lorenzo Rosi e il dirigente Luciano Nataloni. Dell’ultimo cda della banca hanno fatto parte Lorenzo Rosi, presidente, vicepresidente vicario Alfredo Berni, vicepresidente Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena, Alessandro Benocci, Claudia Bugno, Carlo Catanossi, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori, Luigi Nannipieri, Luciano Nataloni, Anna Maria Nocentini, Andrea Orlandi, Felice Santonastaso, Claudio Salini, Ilaria Tosti.

Difesa ricorre in appello – Gli avvocati Michele Desario e Antonino Giunta, che rappresentano l’ultimo presidente di banca Etruria Lorenzo Rosi, hanno annunciato l’impugnazione in appello della decisione con cui il tribunale di Arezzo ha dichiarato lo stato di insolvenza dell’istituto di credito ed ha rigettato l’eccezione di costituzionalità per il decreto salva-banche.

Csm non chiude caso Rossi,chiesti altri atti – Il Csm non chiude il caso del procuratore di Arezzo, Roberto Rossi. La I Commissione ha deciso di andare avanti nell’istruttoria, chiedendo ulteriori atti al Procuratore generale di Firenze sulle inchieste sul padre del ministro Boschi, l’ex vicepresidente di Banca Etruria, di cui si è occupato Rossi, direttamente o come capo dell’Ufficio.

Consumatori, niente arbitrati ma rimborsi integrali  – Il governo rinunci agli arbitrati e rimborsi integralmente le famiglie ‘truffate ed espropriate’. E’ quanto tornano a chiedere in una nota Adusbef e Federconsumatori, “non riponendo alcuna fiducia nei collegi arbitrali”. “Invece delle norme sui criteri per i rimborsi dei clienti delle 4 banche fallite (Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti)”, continua la nota, “Adusbef e Federconsumatori, che continuano a sollecitare soluzioni urgenti anche nell’interesse della stabilità del sistema bancario sotto attacco speculativo dei mercati, hanno individuato le coperture integrali ai truffati nelle plusvalenze delle valutazione svilite delle sofferenze, valutate senza alcuna perizia al 17,6%, contro valutazioni di mercato tra il 28 e 32% (Fondo inglese Anacap), ed iscrizioni dei crediti ammalorati nei bilanci tra il 40 ed il 44%”.

Unioni civili, bagarre in Senato

0

Roma  – Scoppia la bagarre in Aula al Senato, dopo alcuni interventi molto critici nei confronti del Pd, accusato di voler prendere tempo solo per risolvere i problemi interni al gruppo. La replica alle accuse spetta al capogruppo Luigi Zanda, che non ci va giù morbido: “Questi sono atteggiamenti ostruzionistici. Noi vogliamo la legge, se pensate di tenerci qui mesi a discutere sbagliate”, dice alle opposizioni, lamentando “che questo clima non è il clima su cui ci siamo impegnati tutti”. Paroel che vengono accolte dalle proteste di Forza Italia, Area popolare ma anche 5 Stelle. Più volte la presidente di turno, Valeria fedeli, è costretta a richiamare all’ordine, in particolare il senatore Giovanardi, che grida “bugiardo” alla volta di Zanda.

Sia FI che i 5 Stelle, hanno chiesto che si proceda con l’illustrazione degli emendamenti del solo articolo 1 del ddl Cirinnà, mentre per il Pd la conferenza dei capigruppo ieri ha stabilito che si procedesse, nella seduta di oggi, con l’illustrazione di tutti gli emendamenti. Il tema divide l’Aula: per Vincenzo Santangelo dei 5 Stelle, “non ha senso illustrare tutti gli emendamenti quando non sappiamo ancora quelli che saranno ammessi. Procediamo articolo per articolo”.

Ma Zanda richiama alle decisioni assunte ieri dalla capigruppo: “Si è discusso sull’organizzazione dei lavori e in capigruppo sono stati tutti unanimi, nessuno ha sollevato obiezioni: abbiamo avuto una lunghissima discussione generale e non sono stati posti termini e nessuno in capigruppo ieri ha chiesto date finali perchè non vi erano tattiche ostruzionistiche, impegno che finora tutti hanno onorato.

Ieri Grasso ha proposto, e nessuno ha obiettato, che nella giornata di oggi iniziassimo illustrazione degli emendamenti su tutto il provvedimento e nessuno ha detto una parola, nessuno ha fiatato. Ma come facciamo a dare ordine ai lavori se ogni momento vengono sollevate questioni che non hanno mai a che vedere con il merito del ddl ma con cavilli che servono solo a prendere tempo?”, insiste Zanda. Al capogruppo Pd replica il presidente dei senatori di FI, Paolo Romani: “Zanda forse oggi si è svegliato male, inutile che ci voglia provocare, non c’è nessuna vlontà ostruzionistica ma vogliamo solo dibattere un tema che è controverso nel paese e quindi anche al Senato. Nessuno vuole fare ostruzionismo – garantisce Romani – andiamo avanti ma in una maniera virtuosa, presidente Zanda non provochi l’assemblea è inutile, si parli oggi solo dell’illustrazione degli emendamenti all’articolo 1”.

Interviene anche il capogruppo della Lega, Gian Marco Centinaio: “tutti hanno riconosciuto che nessuno vuole fare ostruzionismo, siete voi – dice rivolto al Pd – a non rispettare i patti. Io ritiro 4500 emendamenti adesso, vengo giù e li ritiro subito, e voi chiamate Marcucci che ritira il suo emendamento: rispettate il patto tra gentiluomini e in 24 ore vi approvate la legge. Il problema è che voi non sapete dove andare, tutte le volte alzate l’asticella. Voi siete quelli che state facendo ostruzionismo”, conclude.