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TEATRO SOCIALE (BS), ELISABETTA POZZI in ”ELENA” – 17/21 febbraio 2016

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TEATRO SOCIALE

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Da mercoledì 17 a sabato 20 febbraio 2016 (ore 20.30)

Domenica 21 febbraio (ore 15.30)

Fondazione TeatroDue

presenta

ELISABETTA POZZI in

ELENA

da Ghiannis Ritsos

Regia di ANDREA CHIODI

scene e costumi Ilaria Ariemme – luci Marco Grisa

musica di Daniele D’Angelo

Durata dello spettacolo: 1 h. (senza intervallo)

Da mercoledì 17 a sabato 20 febbraio 2016 alle ore 20.30 e domenica 21 febbraio alle ore 15.30 al teatro Sociale di Brescia sarà in scena il monologo ELENA, da Ghiannis Ritsos, per la regia di Andrea Chiodi e l’interpretazione di Elisabetta Pozzi, una delle attrici più amate del panorama teatrale italiano. Lo spettacolo è prodotto dalla Fondazione TeatroDue.

L’attrice, ritorna a Brescia, dopo essere stata straordinaria interprete insieme a Paolo Bessegato e Fausto Cabra nel 2013 dello spettacolo Macelleria Messicana di Enrico Groppali, per la regia di Daniele Salvo, prodotto dal CTB Centro Teatrale Bresciano.

In occasione dello spettacolo, sono programmati due appuntamenti nel Foyer del Teatro Sociale a cura di Daniele Pelizzari. Il primo incontro, si terrà giovedì 18 febbraio alle ore 17.45 con Elisabetta Pozzi, protagonista dello spettacolo “Elena”, Andrea Chiodi, regista, e Nicola Crocetti, traduttore del testo di Ghiannis Ritsos; dal 17 al 21 febbraio 2016 si terrà, sempre nel foyer del Sociale una mostra fotografica con immagini legate agli spettacoli Medea e Cassandra che compongono con lo spettacolo Elena, un progetto di riscrittura delle figure femminili del mito e di materiali legati a Ghiannis Ritsos. Infine, sabato 20 febbraio 2016 alle ore 17.30, al Nuovo Cinema Eden, per il consueto appuntamento de “I sabato pomeriggio tra cinema e teatro”, Elisabetta Pozzi incontrerà il pubblico, intervistata da Daniele Pelizzari. A seguire la proiezione del film “Donne” di George Cukor.

La Pozzi, sola in scena, dà corpo e voce all’ “Elena” del poeta greco Ghiannis Ritsos, per la regia di Andrea Chiodi. La protagonista del monologo lirico, composto nel 1970, incarna un vero e proprio ribaltamento dell’immagine di Elena che la tradizione letteraria ci ha donato. Lontana dagli stereotipi, è una donna del presente a noi più vicino, che valuta, ripensa la propria esistenza, seppur eccezionale!

Elisabetta Pozzi, torna ad indagare l’universo e la mitologia femminile attraverso la poesia, per raccontare un mondo vuoto e distrutto, dolente e bellissimo. Colorato dall’accompagnamento musicale di Daniele D’Angelo che la segue nel suo dire, il suono puro della parola poetica colpisce e rapisce.

Vendita biglietti:

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Biglietteria tel. 030 2808600 sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli di tutta la stagione al nuovo punto vendita nella sede del CTB in Piazza Loggia, 6 – dal 5 al 10 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 (esclusi i sabato e festivi) Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

Prezzo dei biglietti singoli:

  • Platea Intero € 26,00 – Ridotto gruppi 23,00 – Ridotto speciale 18,00
  • Galleria centrale Intero € 18,00 – Ridotto gruppi 16,00 – Ridotto speciale € 13,00
  • Galleria laterale Intero € 12,00 – Ridotto Gruppi € 11,00 – Ridotto speciale € 10,00

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928611/617 – fax 030 2928619 (dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: organizzazione@ctbteatrostabile.it

ctbteatrostabile.it

 

La gestione del potere è una faccenda complessa e il Napoli non ci è abituato

Quelli che vincono sempre contro quelli che vincono sempre: è Juve-Napoli, ma stasera qualcuno smetterà. Mai, in quattro anni, la potenza bianconera era stata messa in dubbio così. Il Napoli gioca meglio, la Juve sa meglio come si fa. Esuberanza e freschezza contro solidità e mestiere. Il miglior attacco contro la miglior difesa, e Higuain contro tutti. Se il Napoli vincerà, 5 punti di vantaggio diventerebbero un macigno all’ingresso del campionato, e dentro quella valle forse non entrerebbe più nessuno. Dunque la sfida di Torino può essere decisiva, perché gli scudetti si vincono a maggio ma si perdono a febbraio. Molto, forse troppo si è parlato di moduli e schemi, ma ben altro conterà stasera. Il guizzo del campione e il sistema nervoso collettivo, quella capacità di gestire le fasi di sofferenza che dentro scontri del genere sono matematiche. L’esperienza juventina può segnare il confine anche se all’andata, al San Paolo, quel confine lo tracciarono i giocatori: Higuain e Insigne, semplicemente, affettarono la Juventus come una torta. La grande scommessa napoletana, purtroppo senza tifosi al seguito perché il nostro calcio continua a essere ostaggio di violenti e pavidi, ha il forte sapore dell’eversione. Tre anni di Conte e uno di Allegri, per un totale di quattro scudetti, hanno reso la Juve una specie di piramide di vetro, tutti ci hanno guardato dentro ma nessuno ha saputo scalarla. Ora esiste davvero un’altra ipotesi non solo di squadra. Il Napoli gioca benissimo, ha imparato a difendersi non soltanto con i difensori, ha reso perfetto il suo centrocampo con un formidabile tuttofare come Allan, ha il miglior calciatore italiano (Insigne, ignorato dalla nazionale), ha ritrovato Hamsik e comincia ogni partita da 1-0 e non da 0-0 come tutti, perché il suo centravanti si chiama Gonzalo Higuain. Da molto tempo la Juve non aveva un avversario così. E’ anche vero che l’equilibrio è stato favorito dall’insensato inizio di stagione bianconero, da quelle assurde sconfitte quasi contro chiunque. Con un passo normale, normale almeno per lei, la Juventus sarebbe davanti: Sarri lo sa e lo ricorda sempre, perché è furbo. La gestione del potere è una faccenda complessa e il Napoli non ci è abituato. Ma la frenesia vorace di raggiungerlo, quel potere, può rendere draghi. Di sicuro stasera ci divertiremo.

La Repubblica

Il Napoli non sarà completamente solo stasera

Tuttosport scrive sul pubblico che sarà presente stasera allo Juventus Stadium: “Ma il Napoli non sarà completamente solo. Sarà, infatti, curioso scovare qua e là qualche macchia azzurra nel dominante bianconero. La vendita libera dei biglietti non può aver evitato l’acquisto da parte di tifoso partenepeo non residente in Campania, che quindi si mescolerà (solo in tribuna e nei settori meno “problematici”), chissà quanto mimetizzato. La Questura ha preparato un piano di sicurezza attentissimo e tutto dovrebbe filare liscio a Torino, anche perché il divieto di trasferta per i napoletani ha – di fatto – quasi azzerato i rischi”

ISCHIA, SONO 20 I CONVOCATI PER LA TRASFERTA DI AGRIGENTO

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Sono 20 i calciatori convocati dal tecnico Di Costanzo per la partita di domenica contro l’ Akragas, valevole per la 22^giornata del girone C di Lega Pro in programma domenica 14 Febbraio alle ore 14.00 presso lo stadio “Esseneto”. La squadra effettuerà la seduta di rifinitura nella giornata di oggi presso una struttura di Agrigento. L’unico indisponibile è il difensore Giampaolo Sirigu. Di seguito l’elenco dei convocati.

PORTIERI: IULIANO Rino, MODESTI Nicola.

DIFENSORI: BRUNO Francesco, FILOSA Liberato, FLORIO Filippo, GUARINO Vincenzo, MORACCI Leonardo, PORCINO Antonio, SAVI Davide.

CENTROCAMPISTI: ACAMPORA Gennaro, ARMENO Gennaro, BLASI Manuele, DI VICINO Giorgio, PALMA Giuseppe, PEPE Vincenzo, SPEZZANI Mattia.

ATTACCANTI: ALADJE GOMES DE PINA Alberto, BARBOSA MOREIRA BLAITNER Pablo, KANOUTE Mamadou Yaye, MANNA Giuseppe.

INDISPONIBILI: SIRIGU Giampaolo

Recupera un pallone, Sarri premia un bambino

Bellissimo gesto di Maurizio Sarri. Secondo quanto riferisce il collega di SkySport, Francesco Modugno, il tecnico azzurro ha fatto uno strappo alla regola concedendo l’accesso alla blindatissima rifinutura pre-Juventus ad un bambino: Il giovane tifoso azzurro era lì da ore e il mister ha voluto premiarlo. Il giovane tifoso si era impegnato tanto per recuperare un pallone calciato fuori dal campo di allenamento.

Leicester, Ranieri su Juve-Napoli: “Lotteranno fino alla fine”

Il tecnico del Leicester Claudio Ranieri, intervistato da Sky Sport, ha parlato anche della super sfida di questa sera tra Juventus e Napoli: “Nel Napoli è arrivato un allenatore nuovo, pochi giocatori nuovi, ma che dovevano capire il tecnico. Gli azzurri hanno fatto un grande lavoro. Dall’altra parte sono partiti tre giocatori importanti come Vidal, Pirlo e Tevez e non era facile ricominciare, ma la Juventus è una grande società e la squadra è stata in grado di fare una rincorsa incredibile che gli permetterà di giocarsela fino alla fine”.

Tra Caraibi e Medio Oriente FRANCO GARELLI*

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Che cosa c’è dietro il grande passo di riconciliazione tra le chiese di Roma e di Mosca che si è celebrato ieri a Cuba? Un momento storico atteso da decenni. 

Un momento auspicato da molti pontefici, ma che avviene solo ora, tra il Papa argentino (quindi una figura non europea e non occidentale) che vuole una chiesa estranea a ruoli politici e il Patriarca Kirill che sta guidando la chiesa ortodossa di Mosca e di tutta la Russia che mai fino ad ora è stata così filo governativa? Vi sono ragioni solo religiose o anche geo-politiche? E quali conseguenze questo gesto può avere invece in campo geo-religioso? E poi perché Cuba? Perché si incontrano all’Avana due personaggi che abitano l’uno a Roma e l’altro a Mosca? Perché questa pacificazione religiosa (e qualcos’altro) passa per un’isola dei Caraibi?  

Per quanti non credono nello Spirito Santo (ma anche per i non pochi «credenti») il tutto si presenta come uno dei thriller più avvincenti dei nostri tempi. Tempi da società globale, dove i destini di molte aree martoriate della terra dipendono da conflitti ed equilibri mondiali, e dove le grandi religioni – nel rappresentare i loro popoli e nel promuovere gli ideali di giustizia e di solidarietà che sono loro propri – vengono sempre più chiamate in causa (sia che lo vogliano o no) a giocare un ruolo «politico». 

Ma andiamo per ordine. Il passo di riconciliazione di ieri tra la chiesa cattolica di Roma e quella ortodossa russa è dettato certamente da ragioni spirituali. Da tempo è in atto il riavvicinamento tra Roma e Costantinopoli, in vista di un possibile abbraccio conclusivo tra la cattolicità e il ramo ortodosso che fa capo al patriarca Bartolomeo, che metta fine allo scisma d’Oriente. Più ostici invece sono sempre stati i rapporti tra Roma e la chiesa di Mosca, l’altro grande ramo dell’ortodossia mondiale. Che cosa ha facilitato l’incontro di riappacificazione tra Papa Francesco e il patriarca Kirill? Certamente il desiderio di superare gli steccati tra due chiese che hanno comuni radici lontane, fin qui in tensione perché emblema di due mondi diversi e per vari aspetti contrapposti: da un lato l’area russa e orientale, con la sua cultura e le sue tradizioni; dall’altro quella chiesa cattolica che tende a non avere confini. Il quadro sembra essere improvvisamente cambiato a fronte del prolungarsi e dell’acuirsi della crisi in Medio Oriente. Al riguardo, Papa Francesco sta facendo di tutto per salvare quel poco che resta delle comunità cristiane in quelle terre che erano la patria di Abramo; e svolge un ruolo di rilievo tra i grandi della terra perché venga pacificata un’area geografica oggi tramortita dai conflitti (Siria, Iraq) e che porta ancora i segni del colonialismo occidentale. Ma in questo impegno egli incontra la sensibilità del Patriarca di Mosca, anch’egli preoccupato della difesa dei cristiani in quelle terre in cui ha avuto origine il cristianesimo. 

È in questo quadro che – come ha osservato Cesare Martinetti qualche giorno fa su La Stampa – emerge l’ombra lunga di Putin. Quel nuovo zar di Mosca che sta giocando una partita di forza negli equilibri del Medio Oriente, sia per contrastare l’iniziativa delle potenze occidentali in quei territori, sia per uscire dall’isolamento internazionale (che ha pesanti conseguenze economiche per la Russia) in cui si è cacciato a seguito dell’invasione della Crimea e della conseguente guerra con l’Ucraina. Di qui tutto l’interesse di Putin perché sulla questione medio-orientale si crei una convergenza tra la Mosca ortodossa e la Roma cattolica, che non può che rafforzare la sua presenza sullo scacchiere mondiale. Del resto la reciproca vicinanza tra Putin e la chiesa ortodossa russa è nota da tempo. Quella di Mosca è una chiesa di stato, che ha trovato nell’attuale Patriarca Kirill un attivo interprete dell’identità e della cultura russa, musica questa assai gradita ad un Putin da tempo impegnato a far leva sulla religione della tradizione per aumentare la coesione sociale del suo popolo e persino a presentarsi come il difensore dei valori cristiani in un Occidente ormai secolarizzato. 

Ma c’è un altro fattore – tra il profano e il religioso – che spinge il Patriarca Kirill a riallacciare buoni rapporti con Roma. Dentro la galassia ortodossa, la chiesa di Mosca è sempre stata vista come quella più tollerante nei confronti del potere politico, e questa propensione ha prodotto non poche difficoltà di rapporto con l’altro ramo dell’ortodossia mondiale, quello che fa capo a Costantinopoli. Kirill, in altri termini, può cercare, attraverso il gesto di riappacificazione con Roma, una legittimazione in campo spirituale che la sua chiesa ha difficoltà a ottenere dall’altra chiesa ortodossa. L’incontro con Bergoglio quindi può favorire la vicinanza tra i due rami ortodossi che da tempo vivono come fratelli separati. 

Perché Cuba? Ecco un’altra domanda vitale. Certamente non perché il Papa è in viaggio per il Messico. Non perché il patriarca Kirill sta visitando la diaspora degli ortodossi in America Latina, che sono tra l’altro rappresentati da davvero poche comunità. Ma perché l’incontro sarebbe stato impossibile in Europa, in quanto non c’è un angolo del vecchio continente che non abbia nella sua memoria storica dei conflitti religiosi ed ecclesiali; per cui non si fa di una città o di un territorio che hanno vissuto dei tormenti in questo campo il simbolo di un cammino di riconciliazione. Questo simbolo, invece, può essere l’isola di Cuba, un campo neutro, che ha una sua tradizione cristiana debole ma reale, oggi governato da quel Raul Castro che si è dichiarato convertito. Cuba poi è l’emblema di una «periferia» del mondo – idea tanto cara a Francesco – distante dalle grandi potenze e di matrice antiamericana. Ma soprattutto sembra essere la chiave per il futuro. Un Paese che è stato lì lì per essere l’epicentro di una guerra mondiale può rappresentare per molti altri stati (in primis la Siria) un modello di ricostruzione e di riconciliazione, un luogo di speranza per la soluzione di casi storici disperati.  

Insomma, anche Papa Francesco è al centro di un bell’intreccio geo-religioso e geo-politico, interprete attivo di un ruolo che forse gli costa un po’ ma che può favorire cammini di pace e di riconciliazione. 

*lastampa

 
Alcuni diritti riservati.

Sarri e Bonomi hanno martellato Ghoulam: lezioni personalizzate per Cuadrado

Come riporta la Gazzetta dello Sport, Maurizio Sarri nelle esercitazioni difensive ha martellato di brutto Faouzi Ghoulam. L’algerino è un po’ l’allievo predilettodel mister e di Bonomi che in questi giorni gli hanno dato lezioni personalizzate per spiegargli nei minimi dettagli i movimenti che dovrà fare per arginare il colombiano Cuadrado. Sarri è riuscito ad isolare la squadra dall’entusiasmo della città che ha anche un po’ sorpreso lo stesso allenatore che in valigia per Torino ha messo anche qualche sorpresa da calcio piazzato.

Una folla unica ha scortato il Napoli verso Capodichino

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, quando ieri una folla straordinaria ha accompagnato il Napoli da Castel Volturno a Capodichino, c’è stato un azzurro emozionato come non mai. Stiamo parlando del brasiliano Allan che appena il bus ha varcato il quartier generale azzurro in uscita ha guardato stranito prima e poi si è emozionato vedendo 1.500 persone a Capodichino. L’espressione incredula del centrocampista brasiliano diceva davvero tutto.

In Francia si esalta Sarri: “E’ l’artefice del miracolo azzurro”

Il prestigioso giornale francese Le Monde esalta il lavoro di Sarri a Napoli: “Lo sconosciuto allenatore che prima lavorava in banca, è l’artefice di questo miracolo napoletano. Ha iniziato la sua carriera in provincia, fuma tante sigarette e legge libri. I suoi allenamenti sono moderni e non manca mai l’utilizzo del drone”

I giocatori del Napoli chiamano Maradona dal ritiro di Torino, il Pibe de Oro fa una richiesta speciale

Cresce l’attesa per Juventus-Napoli, sale l’adrenalina. Il conto alla rovescia è iniziato. I tifosi fremono e quelli del Napoli hanno salutato i loro beniamini all’aeroporto di Capodichino colorandolo tutto d’azzurro per caricare i giocatori prima della partenza alla volta di Torino. Ma c’è un fan speciale che da lontano seguirà la partita tifando, manco a dirlo, Napoli. È Diego Armando Maradona che da Dubai non perderà per nulla al mondo questa super sfida. Già è pronto: vestito tutto d’azzurro e in mano in bella vista la maglia di quel suo Napoli che vinse lo scudetto nella stagione ’86/’87.

Un messaggio forte, apprezzato da tutta la squadra di Sarri. Tanto che gli stessi giocatore gli hanno voluto telefonare dal ritiro, per parlare con il loro primo, indimenticabile tifoso. Tutti a cantare canzoni, anche a tanti chilometri di distanza. E Maradona li ha congedati con una richiesta, un regalo speciale: vincere per Napoli e per i napoletani.

gianlucadimarzio.com

Juve-Napoli, duello di mercato: Giuntoli e Marotta si sfidano

Tuttosport parla di un duello di mercato tra Juve e Napoli: “E non finisce qui. Nel senso che Juve-Napoli, Grande Sfida, proseguirà anche sul mercato perchè i due club hanno individuato gli stessi obiettivi. Uno su tutti: David Klaassen, classe 1993, trequartista dell’Ajax, uno dei campioni emergenti del calcio europeo. Il Napoli, per la cronaca, lo sta seguendo da molto tempo. Ha provato a prenderlo sia a giugno sia a gennaio ma gli olandesi non hanno mollato perchè sanno che nella prossima sessione estiva il valore del giocatore crescerà di molto: si parla, addirittura, di 20-25 milioni. Più 25 che 20. La Juve, dal canto suo, su indicazione di Allegri, ha cominciato a seguirlo con grande attenzione nell’ultimo mese inviando i suoi uomini di fiducia a seguirlo. Nel moduli del Conte Max l’olandese è perfetto. Juve e Napoli, dunque, sono sullo stesso giocatore. E su un altro giovanissimo mediano, sempre dell’Ajax, che in Olanda accostano addirittura al grande Rijkaard: si tratta di Riechedly Bazoer, 19 anni, uno che si posiziona davanti alla difesa e non molla mai niente. Tipo tosto e grintoso, un combattente del centrocampo”.

Candidati e burocrazia partitica rallentano il M5S

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Castellammare di Stabia. Mancano poco più di cento giorni all’ election day. Le forze politiche sono in fermento in vista di questo appuntamento così importante. La città è alla ricerca di continuità amministrativa. La situazione tragica è anche frutto del susseguirsi di sindaci che non riescono a completare il mandato secondo la scadenza naturale. Senza stabilità politica risulta difficile poter gestire una comunità cittadina. Mentre tutte le forze politiche stanno cercando di mettere da parte le divisioni e unirsi per giungere compatti al momento del voto chi non ha ancora trovato unità è il locale Movimento Cinque Stelle. L’attenzione si focalizza proprio su loro proprio perchè si propongono di portare una ventata di aria fresca a Palazzo Farnese. Democrazia partecipativa al 100% questo è il loro modus operandi che si rivela anche l’handicap maggiore del movimento di Grillo e Casaleggio. Un gruppo di persone senza un leader, o meglio tutti vorrebbero esserlo ma ci riescono ben poco, una guida assente capace di sintetizzare le varie espressioni presenti nel gruppo. Ciò rallenta, e non di poco, quelli che sono i “riti preparatori” in vista del voto. Programma, scelta dei criteri per la candidabilità, votazioni online, diciamo che, mentre gli altri parlano di snellire le procedure, i pentastellati sono autori e protagonisti di una macchina partita burocratica senza precedenti. In questo marasma generale sono spiccate alcune figure che potrebbero provare ad indossare la fascia tricolore. Vincenzo Amato, classe 70’, impiegato presso la banca Intesa Sanpaolo, già candidato sindaco per le scorse amministrative. Non riuscì ad essere eletto nemmeno in consiglio comunale. Si sono fatte avanti altre ipotesi tra cui il musicista Antonello Pappalardo e Luigi Battista. Gli occhi sono puntati, però, sul 25enne Criscuolo. Alessandro Criscuolo, da qualche anno attivista pentastellato e molto attivo sui social.  E’  stato tirato in ballo da qualche testata locale  e questo è stato il suo commento:              “ Anche se sono disposto a propormi come tale non sono il candidato sindaco di nessuno. Il giorno che sarà scelto il candidato sindaco spero che sarà sostenuto da tutti”.  Insomma non smentisce, anzi, conferma la voglia di correre come candidato sindaco. Così è molto più semplice accaparrarsi un posto in consiglio comunale. 

Subito il commento di un attivista in merito alla notizia  “ non sarà un nome noto, ci aggiungo che non avrà lauree e titoli appesi alla parete, ne esperienza, ma una cosa la so per certo, Alessandro è Movimento 5 Stelle, e Castellammare di plurilaurati ne ha avuti già a bizzeffe. Abbiamo bisogno solo di onestà.” Ciò dimostra che il 24enne di periferia può contare di alcuni “amici” che potrebbero sceglierlo quando avverrà la votazione interna al gruppo. Poi c’è il gruppo  “Figli delle Stelle”, fondato da Luigi de Rosa,  che si è discostato e martedì terrà una riunione separata.Può contare sull’ adesione di molti iscritti, anche quelli di vecchia data.  Il giovane avrebbe tutte le carte in regola per essere il candidato sindaco vista l’età, la sua esperienza a contatto anche con la fascia giovanile ( quella a cui punta o dovrebbe puntare il M5S ndr), e la sua formazione accademica. Non ha mai avuto precedenti partitici, ha 24 anni ed è laureato. I criteri del movimento nazionale li rispecchia tutti.  Nonostante ciò ha sempre smentito, fino ad oggi, dichiarando di non avere alcuna velleità ma solo intenzione di fare del bene per la città. Risulterebbe una figura giusta che i pentastellati devono prendere in considerazione, ammesso che vogliano ottenere un risultato discreto. Del resto sono così bravi che non riuscirebbero a vincere le elezioni.  E per vincere si intende ottenere almeno due consiglieri di “opposizione”.

 

Costanzo Federico

La redazione di Vivicentro.it augura, ”Buon San Valentino” a tutti gli innamorati

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Auguri a tutti gli innamorati con alcuni brani del nostro direttore artistico Luciano Somma, non solo per la ricorrenza di San Valentino ma per tutti i giorni dell’anno, per sempre!

Ultimo Piano Del Cielo

testo Luciano Somma Musica di Peter Ciani canta Flavia Stoica Ed. musicali italianan way music- Cusano milanino (milanino)

SAN VALENTINO

Tuffati nei miei sogni
Là dove
Vi è fragranza del pane
Ancora caldo
Il profumo del latte
Appena munto
Un cielo terso
Un volo d’aquiloni
Un mare calmo
Tra giochi di lampare
Tuffati nei miei sogni
Nelle onde d’un bene
Appena nato
Che lievita ogni istante
Carezze d’alba
In notti senza memoria
Di passeri impazziti
Tuffati nel mio calice d’immenso
Troverai un’ostia vergine
Sull’altare del mio amore
Sarà la nostra comunione
Vivere.

LUCIANO SOMMA

IL TUO SORRISO

Ovunque andrò
Qualsiasi cosa
Possa accadere
Lungo il corso
Della mia esistenza
Non potrò staccarmi
Dall’immagine nitida
Che ho nel mio cuore
Del tuo sorriso.
Non è possibile
Trovare un’altra
Che possa sorridermi
Come facevi tu.
In quelle ore fantastiche
Dove sogno e realtà
Formavano un connubio
Confidavamo i nostri desideri
Le nostre ansie, le nostre aspirazioni.
Tutto, tutto è legato a quei momenti.
Ogni attimo, ogni gesto,
ogni suono, ogni parola!
Ed è per questo
Che ovunque andrò
Ti vedrò accanto.

LUCIANO SOMMA

LUCIANO SOMMA

CORE MARENARO

Povero core mio, nu marenaro,
 
campa ‘int’all’acqua e nun è piscatore
 
cerca e nun trova ‘a luce ‘e na lampara
 
se sta cecanno ‘int’all’oscurità.
 
Vuleva ‘o ddoce ma ha truvato ‘o ffele
 
e tutto avesse dato pe’ n’ammore
 
sta vita na nemica assaje crudele
 
luntano ‘o puorto cu’’a serenità.
 
‘Ncopp’a chest’onne stenta ‘a varca a pprora
 
e ‘a sera lentamente s’avvicina
 
povero e scunzulato spera ancora
 
ca l’eco d’’e ssirene ‘o fa arrivà .
 
‘Mpruvvisamente ‘o cielo se fa scuro
 
nu lampo, po’ nu tuono, na tempesta!
 
senz’anema stu core comm’è annuro
 
ma sbatte forte, nun se vò fermà.
 
‘E rimme se so’ fatte cchiù pesante
 
‘a varca affonna e nun le pare overo
 
se vò salvà, ma nun ce stanno sante,
 
… e scunzulatamente se ne va… 
 

 

ESCLUSIVA – Birindelli: “Si incontrano due grandi squadre, ecco cosa amo del Napoli. Insigne? Deve andare all’Europeo!”

Ha vestito la maglia della Juventus per tanti anni, Alessandro Birindelli conosce bene l’ambiente, ma sa anche quanto forte è il Napoli. Lo abbiamo raggiunto in esclusiva e queste sono le sue dichiarazioni:

Una gara a dir poco particolare, Juve-Napoli è scontro scudetto

Una partita bellissima da giocare e da vedere. Si incontrano due grandi squadre che stanno facendo grandi cose. Il Napoli ha cambiato, allenatore nuovo, con nuove idee, solidità difensiva e giusto equilibrio. Sarà un crocevia importante per la lotta scudetto”.

La Juventus è partita male: gli addii di Pirlo, Vidal e Tevez hanno complicato tutto

L’inizio non è stato dei migliori: quando cambi tanto e perdi giocatori fondamentali in campo e nello spogliatoio, non è semplice. Allegri ha mantenuto la calma, ha cambiato qualcosa e ha dato tempo ai nuovi di inserirsi. Bravo lui, ma anche la società nelle scelte che ha fatto. Con il Napoli, la Juve è la seria pretendente al vertice”.

Dybala è in netta crescita, Pogba un po’ sottotono…

Lo vediamo meno in fase realizzativa, ma da amante del calcio dico che l’umiltà di questo ragazzo gli fa dare il massimo in un ruolo non suo. E’ a disposizione della squadra e questo non puo’ che fare bene alla sua crescita”.

Il Napoli invece ha in Higuain e Reina i due leader indiscussi

Higuain è l’attaccante più forte che ci sia in questo momento. A differenza degli anni passati è diventato un leader, aiuta tutti e si mette a disposizione. Sarri è stato molto bravo a motivarlo. Gli mancava uno step, raggiunto oggi, per fare il salto di qualità. Anche Hamsik, Insigne e Callejon hanno numeri straordinari”.

L’ha citato, Lorenzo Insigne merita l’Europeo…

Non c’è alternativa. Se all’Europeo vanno portati calciatori che hanno fame, lui deve andare per giocare da protagonista”.

Cosa le piace di più di questo Napoli di Sarri?

E’ bello tutto il Napoli di Sarri. Mi piacciono le squadre equilibrate, cosa che non sempre è presente. Sarri è stato bravissimo a lavorare anche sulla difesa, con un centrocampo che accompagna e aiuta la difesa. Il Napoli non è una squadra rotta ma tutti lavorano per tutti. Poche volte si vedono uno contro uno in fase difensiva per gli azzurri, bravo il tecnico e il suo staff”.

a cura di Ciro Novellino

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Bad…. Bank (Mauro Lo Piano)

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Debito Pubblico e Crediti fallocchi (deteriorati), rappresentano due spine nel fianco nel nostro Sistema Economico. Le bacchettate della Commisione Europea sono state incassate con tanta nonchalance dal Ministro alle Finanze Pier Paolo Padovan, e dal Primo Ministro Matteo Renzi. Questo Governo, venuto dal nulla, sta continuando in questa opera demolitrice.

Il “buco” del Debito Pubblico e’ una voragine che si va di minuto in minuto sempre piu’ ingrandendo, ad oggi  siamo a 2.297.130.231euro, neppure la fossa delle Marianne riuscirebbe a contenerlo. Se fino a qualche giorno fa lo Spread era rimasto entro certi limiti, in questi ultimi giorni sotto la spinta della caduta delle Banche e delle Borse sta iniziando a risalire.
 
Essere ottimisti fa bene alla mente ma non alle tasche, non si vive di sola aria, tutti i bei propositi sul lavoro, sulla ricrescita dell’economia, sullo sviluppo industriale ed edilizio, sembrano traguardi irraggiungibili per questo Governo. I buoni propositi non bastano se alla base non vi sono seri impegni. Agli italiani e’ stato tolto solo qualche pelo dalla parrucca che nostro malgrado siamo costretti a portare.
 
Come e’ possibile che quando le borse volano con il vento in poppa, e’ un problema che interessa poco agli Italiani, ma quando viene castigata dobbiamo piangere tutti?. Le Borse vanno male perche’ i titoli sono spesso gonfiati come palloni aerostatici, per la troppa pressione prima o dopo c’era d’aspettarselo che sarebbero scoppiati. 
 
Le Banche stanno pagando gli errori o meglio gli orrori di chi le ha amministrate, ma sono sempre in piedi, hanno le ancore sotto i caveau.
 
 Ieri la Borsa di Milano ha chiuso con un rialzo del 4,7%, i Bancari hanno guadagnato ancora di piu’, ormai si vive alla giornata, e’ come stare sulle montagne russe, non vi sono piu’ le condizioni perche’ i mercati abbiano una certa stabilita’. Investire in borsa e’ come la lotteria se prendi i biglietti giusti ti puoi arricchire, caso contrario si potrebbe restare senza il becco di un quattrino.

Mare Nero (Lo Piano – Santarossa)

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MARE NERO La Sicilia sembra essere diventata  terra di nessuno,  un’isola di facili conquiste, una colonia da sfruttare, da spremere come un limone, per poi buttarne via pure l’essenza.

Da un po’ di tempo nel Canale di Sicilia, con il beneplacido del Governatore Crocetta & del suo Governo “mutante”, sono iniziate le trivellazioni alla ricerca dell’oro nero. Non bastavano i danni incalcolabili prodotti in questi ultimi decenni sulla terra dagli insediamenti industriali, ora si fara’ di tutto per inquinare anche il mare.

Nei tempi migliori del boom industriale, un paio di magnati petroliferi hanno “civilizzato”  le nostre coste piu’ belle, parlo di Milazzo, Gela, Priolo Gargaleo Polo Petrolchimico solo per citare gli insediamenti di alcune grosse raffinerie siciliane.

Questi insediamenti industriali nel corso degli anni hanno portato desolazione, e morte di lavoro poco o niente. Non si contano piu’ i decessi che annualmente avvengono nei paesini prospicienti l’aria delle raffinerie.

Era stato fatto un ricorso contro le trivellazioni da alcuni Comuni e Associazioni ambientaliste, ma il Tar del Lazio lo ha respinto, cosi’ i grandi magnati potranno distruggere anche l’ambiente marino, in poco tempo il Canale di Sicilia potrebbe diventare un “Mare Nero”.

Saranno destinati a sparire i giardini di corallo, cosi’ come alcune specie protette, come BaleneDelfini, Tonni, Tartarughe, Pesci Spada che in questo tratto di mare hanno trovato il loro habitat naturale per potersi riprodurre.

In questi mesi in Sicilia si tentera’ di arrivare ad un quorum di firme per mettere fine alle trivellazioni selvagge, il Governo, sta facendo di tutto perche’ cio’ non avvenga. Il Governo Renzi ha fissato la data dell referendum per il prossimo 17 Aprile e ha detto no all’election day, all’ipotesi, cioè, di celebrare la consultazione popolare su un tema così delicato, lo stesso giorno delle Amministrative che interesseranno molte Città italiane.

Un No che ha un motivo ben preciso :
Questo governo italiano,  nel fissare al minimo, appena 9 settimane, il tempo per il referendum e scorporandolo dalle elezioni amministrative, sta mostrando tutta la sua arroganza. Sta facendo di tutto per cercare di farlo passare sotto silenzio, la disinformazione o la distrazione sono le migliori armi messe in campo dai burocrati romani, perche’ il quorum non venga raggiunto. 

I Siciliani devono essere informati, devono esprimere il proprio giudizio in merito, la partita che si sta giocando e’ di primaria importanza per la nostra sopravvivenza, mentre i burocrati palermitani sono allineati con la politica del Governo Nazionale, non oppongono “resistenza”, ormai fanno parte del giro.

E’ meglio non entrare nel merito degli interessi che girano intorno a questo nuovo business, certa solo e’ una cosa, dove la tavola e’ imbandita, in alto svolazzano gli avvoltoi.

vivicentro.it-isole-opinioni / Mare Nero (Lo Piano – Santarossa)

Casertana- Juve Stabia, la presentazione del match

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Al “Pinto” di Caserta, domani alle ore 15.00, andrà in scena, per la quinta giornata del girone di ritorno per il campionato di Lega Pro Girone C, il derby campano tra Casertana e Juve Stabia. Si preannuncia una massiccia cornice di pubblico grazie alla grande amicizia tra i falchetti e le vespe.

I padroni di casa, ben allenati da Nicola Romaniello, sono la vera e propria sorpresa del campionato, hanno perso la vetta solo la scorsa giornata e sono, dunque, in piena zona promozione nonostante un ultimo periodo di appannamento. Possono contare su giocatori formidabili e di categoria superiore come Jefferson, Matute, Marano, Negro e gli stabiesi Tito, Marano e De Angelis solo per citarne alcuni.

I rossoblu sono la squadra che tra le mura amiche ha conquistato più punti e vogliono senza dubbio vincere per inseguire fino alla fine il sogno serie B, nonostante l’agguerrita concorrenza di Lecce, Benevento e Foggia. Le vespe, invece, lottano per salvarsi in un campionato ricco di patemi.

Sulla panchina degli ospiti c’è Nunzio Zavettieri, chiamato a guidare la Casertana in estate ma poi subito allontanato per il ridimensionamento del progetto. Il derby potrebbe essere l’ultima spiaggia per lui sulla panchina dei gialloblù, in crisi di gioco e risultati ormai da mesi, nonostante l’esonero di Ciullo in luogo dello stesso Zavettieri avesse portato buoni risultati almeno nelle primissime giornate dopo il cambio in panchina. Entrambe le squadre non avranno tutti gli uomini al 100% e per le vespe non è una novità. Nel match d’andata fu lo stabiese De Angelis a regalare, al Menti, la vittoria alla Casertana. Finì 1-2 per i falchetti contro l’allora Juve Stabia di Ciullo che aveva pareggiato con Arcidiacono il gol iniziale di Negro. Nella passata stagione le vespe vinsero entrambe le gare: 0-1 al Pinto con gol di Vella e 1-0 al Menti con gol di Jidayi.

Ecco la probabile formazione della Juve Stabia di Zavettieri, pronto a giocarsi le sue ultime chance sulla panchina delle vespe:

(4-4-2): POLITO, CANCELLOTTI, POLAK, CARILLO, CONTESSA, LISI, OBODO, MAIORANO, NICASTRO, DIOP, DEL SANTE.

Pescara-Vicenza: prestazione opaca da parte del Delfino, che non può sempre sperare nel suo “Lapacadabra”

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Il pareggio agguantato a tempo scaduto, nella gara contro il Vicenza, grazie ad una gemma del solito Lapadula, sempre più capocannoniere con le sue 16 reti, ha evitato una sconfitta che sembrava oramai maturata, oltre che meritata. Il goal arrivato sul fischio di sirena, ha edulcorato gli animi dei tifosi e degli addetti ai lavori, che avevano cominciato a mostrare qualche segno di disappunto, vista la prestazione con annesso risultato, che stava maturando nel Friday Night cadetto.

Per tutta la gara, e soprattutto nella prima frazione, l’undici di Oddo, è parso contratto, confuso e con poche idee, come era apparso anche a tratti nell’ultima gara disputata a Salerno, finita anch’essa con un pari. In difesa si sono viste le solite sviste, con i terzini di fascia incapaci di dare la giusta spinta in avanti, oltre che risultare poco precisi nei vari interventi. A centrocampo le cose non sono andate meglio, con gli uomini di Oddo che facevano poco filtro, e con il solo Mitrita capace di fornire una certa qualità. In avanti, poi, il solito Lapadula, rapace, cinico, furbo (il rigore che si è procurato, molto dubbio per la verità, è stato frutto più della sua astuzia che dell’intervento scomposto di Sampirisi), ha dimostrato ampiamente di potere fare reparto da solo. Chissà il Pescara dove si troverebbe in classifica senza il suo bomber di madre peruviana, che riesce a trasformare in oro tutti i palloni con tocca, sebbene ieri non fosse in giornata di particolare grazia.

Squadra troppo sfilacciata, e, se è vero, come ha dichiarato Massimo Oddo in conferenza stampa, “Che in campo ci sono anche gli avversari, e che il Vicenza era molto ben disposto in campo”, e, altresì vero che una squadra che ambisce alla promozione diretta come la sua, deve sempre avere un piano “B”, e non affidarsi costantemente alle magie del suo “Harry Potter”, “Lapacadabra”. Ecco, una delle pochissime note positive della partita contro i berici, è rappresentata proprio dal bomber scuola Juventus, che nel finale è riuscito a estrarre dal suo cilindro, un colpo sensazionale, facendo avvilire il tecnico dei veneti, Pasquale Marino, assolutamente rammaricato, ed a ragion veduta, per la vittoria sfumata in riva all’Adriatico. “Sono dispiaciuto per questa vittoria mancata, e recrimino anche per alcuni episodi arbitrali, che ci hanno sfavorito. La rete di Lapadula è stata da cineteca, ma l’azione era in precedenza viziata da un’irregolarità.” In casa Pescara, per il momento, va bene così. Nono risultato utile di fila, sebbene il calo di forma della squadra abruzzese sia evidente, così come il fatto che questo Pescara sia “Lapadula-dipendente”. In attesa di sapere domani quali saranno i risultati delle dirette concorrenti del Pescara per il salto di categoria, la squadra biancazzurra è già proiettata con la testa e con la mente alla sfida di Cagliari, sabato prossimo. Contro i sardi il test sarà di quelli probanti. Allora sì che potremo avere delle indicazioni più precise sulle reali potenzialità di questa squadra, tanto reclamizzate.

CHRISTIAN BARISANI

ROMA, IL FILOTTO PROSEGUE: 3-1 AL CARPI E TERZO POSTO!! (Claudia Demenica)

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FORMAZIONI UFFICIALI:

CARPI: Belec; Suagher, Romagnoli, Gagliolo; Sabelli, Crimi, Cofie, Lollo, Letizia; Mancosu, Mbakogu.

A disp.: Brkic, Colombi, Suagher, Daprelà, Porcari, Ghahoré, Verdi, Di Gaudio, Martinho, Lasagna.

ROMA: Szczesny; Florenzi, Manolas, Rüdiger, Digne; Nainggolan, Vainqueur; Salah, Perotti, El Shaarawy; Dzeko.

A disp.: De Sanctis, Lobont, Castan, Maicon, Nura, Zukanovic, Emerson, Keita, Uçan, Sadiq, Iago Falque.

Arbitro: Tagliavento della sezione di Terni. Assistenti: Barbirati e Marzaloni. IV uomo: Manganelli. Assistenti di porta: Giacomelli e Baracani.

Ammoniti: Suagher, Mancosu, Mbakogu, Gagliolo, Vainqueur, Lasagna

Primo tempo povero di emozioni allo stadio Braglia di Modena, con gli emiliani molto attenti a chiudere tutti gli spazi e la Roma lenta e macchinosa che lascia scorrere il cronometro cimentandosi in uno sterile possesso palla. Gli unici acuti sono un paio di mete di Alessandro Florenzi, decisamente non in una delle sue migliori giornate. Si accende la luce solo al minuto 44, quando Salah magnificamente servito da Dzeko è abilissimo a controllare la sfera nello stretto ma tira alto con il mancino quando è praticamente ad un metro dalla porta. Il tiro si stampa sulla traversa. Serve sicuramente qualcosa di più.

Al nono minuto del secondo tempo ci pensa Lucas Digne a portare in vantaggio i giallorossi con un proiettile angolato e potente dalla distanza!! Lo splendido tiro del francese dalla trequarti campo porta momentaneamente la squadra della capitale in vantaggio. La Roma vuole chiudere subito i conti e al dodicesimo Nainngolan va vicino al suo terzo centro stagionale. Un vecchio detto calcistico però recita che per un gol mangiato ce n’è sempre uno subito e la prova dei fatti non si fa attendere a lungo: al minuto 61 un brutto errore di Rudiger costa il pareggio agli uomini di Spalletti. 

Il difensore tedesco si fa sorprendere dal pressing di Mbakogu, bravo poi a servire Kevin Lasagna che va a segno. Da questo momento in poi, però, è un assedio dei giallorossi. Al ventisettesimo minuto Dzeko serve un pallone col contagiri a Nainngolan che tira deciso ma trova  l’opposizione  dell’estremo difensore emiliano. Al ventottesimo una rasoiata di Perotti esce di poco dall’incrocio dei pali. Insomma, la Roma reagisce e torna a premere per portare a casa i 3 punti. Al trentacinquesimo trattenuta dubbia su Edin Dzeko in area di rigore, ma tre minuti dopo il centravanti bosniaco fa centro!!! L’ex Manchester City, che non segnava dal 21 novembre, infila un piattone sul primo palo e si porta il ditone in bocca per festeggiare la nascita della primogenita Una con un gol. Il merito è di Salah, che lo serve da fondocampo e fa pure 3 a 0 al 39’. L’azione parte da un ispiratissimo Dzeko che passa la palla a Nainngolan e l’egiziano fa centro ribattendo sulla respinta alla disperata del portiere avversario sul belga.

La Roma colleziona così la quarta vittoria consecutiva e si porta momentaneamente al terzo posto con 47 punti in classifica, in attesa dello scontro diretto tra le prime 4 (domani ci sarà Juve Napoli e domenica sera se la vedranno Fiorentina ed Inter). La squadra di Spalletti sembra aver trovato nuovo smalto e soprattutto si registra un rinnovato entusiasmo, tanto che il podio sembra ormai a portata di mano.

SOSTITUZIONI:

1’ 2T entra Pjanic, esce El Shaarawy

10’ 2T entra Lasagna, esce Mancosu

34’ 2T entra Di Gaudio, esce Mbakogu

41’ 2T entra Verdi, esce Gagliolo

47’ 2T entra Emerson, esce Salah