16.7 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5694

Koulibaly: “De Laurentiis ha rifiutato 15mln per tenermi”

Kalidou Koulibaly ha rilasciato una lunga intervista a L’Equipe: “Nella mia carriera ho dovuto lavorare molto fin dal settore giovanile del Metz. Vedevo ragazzi che si allenavano e venivano chiamati da club professionistici per giocare, in me ho sempre avuto questa ambizione: guadagnare con il calcio per aiutare la mia famiglia. Mio padre è un operaio mentre mamma è una casalinga, loro mi hanno aiutato molto. Dopo l’esperienza al Metz sono andato al Genk. Devo dire che inizialmente il Belgio mi faceva paura come campionato, ma poi giocandoci ho scoperto che davvero è un torneo interessante”

BENITEZ – “Mi ha chiamato due volte quando ero al Genk, parlo del dicembre del 2013, quando ho sentito la sua voce per la prima volta pensavo ad uno scherzo tanto che risposi: “Basta scherzare, non ne ho voglia”. Quando poi il mio agente Satin mi ha confermato che era davvero Rafa e che stavo per passare al Napoli ho capito che non era più uno scherzo. In azzurro sono arrivato nell’estate del 2014. Devo ammetterlo, vedendo nomi come Higuain, Callejon, Albiol mi ha fatto un po’di paura. Loro erano campioni assoluti mentre io mi stavo appena affacciando al mondo professionistico e in un grande club.

Ricordo il primo giorno quando Benitez mi convocò nel suo ufficio per dirmi cosa dovevo fare. Mi indicò con gli occhiali i movimenti da fare sul campo e mi disse queste parole: “Se mi seguirai in quello che ti dico, diventerai un grande giocatore”. Già nel primo allenamento mi dedicò un lavoro personalizzato per dirmi le cose che facevo male e dove dovevo migliorarmi. Quando poi lui è andato al Real, nessuno di noi lo sapeva.

Qualcuno ha provato ad acquistarmi in estate, ma de Laurentiis ha detto no rifiutando 15 milioni dal Norwich. Anche mister Sarri ha creduto in me e dopo il ritiro mi ha dato fiducia”.

Lutto nel mondo del cinema, è morta Silvana Pampanini. Aveva compiuto 90 anni a settembre.

0

Negli anni ‘50 era stata tra i simboli della bellezza italiana. Aveva recitato con Alberto Sordi, Totò e Marcello Mastroianni

Muore a 90 anni Silvana Pampanini, una delle icone del cinema italiano degli anni ’50. L’attrice si è spenta dopo un lungo ricovero presso il Policlinico Agostino Gemelli: due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale. Dopo un’iniziale ripresa, tanto da far pensare a un ritorno a casa, sono insorte complicanze che ne hanno interrotto il recupero. I funerali si svolgeranno venerdì 8 gennaio ore 11 presso la Parrocchia Santa Croce in Via Guido Reni 2 Roma. 

Di famiglia veneta trapiantata a Roma da tre generazioni, nipote della famosa cantante d’opera Rosetta Pampanini, Silvana era ancora una studentessa quando, a sua insaputa, la maestra di canto la iscrisse al concorso di Miss Italia rilanciato a Stresa nel settembre del 1946 dopo la pausa bellica: nonostante la vittoria ufficiale di Rossana Martini le vivaci proteste del pubblico determinarono l’assegnazione del premio “ex aequo” anche a Silvana. 

Sul grande schermo la Pampanini apparve, spesso doppiata nella voce ma non nel canto, accanto a tutti i migliori attori italiani del dopoguerra: da Totò ad Alberto Sordi passando per Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Negli anni ’50 molti film con la Pampanini furono distribuiti in tutto il mondo. I titoli più noti sono: “I pompieri di Viggiù” che nel 1949 la rivelò al grande pubblico; nel 1951 “O.K. Nerone”, suo primo successo internazionale nonché parodia di Quo vadis? e “Bellezze in bicicletta” in cui cantò una delle più celebri canzoni dell’epoca; nel 1952 il pluripremiato “Processo alla città” e “La presidentessa” tratto da una brillante pochade francese; nel 1953 un riuscito episodio di Un giorno in pretura per cui si lasciò invecchiare di 30 anni dal truccatore; nel 1955 la commedia “La bella di Roma” di Luigi Comencini e il campione di incassi “Racconti romani” da un soggetto di Alberto Moravia. Infine La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis, candidato all’Oscar 1959 e vincitore del Globo d’Oro come miglior film straniero.

Juve Stabia, se parte Migliorini è pronta la difesa dell’Est?

miglioriniiIl leitmotiv della sessione di mercato della Juve Stabia è il nome di Marco Migliorini, che compare in quasi tutte le trattative riguardanti le Vespe. Il difensore scuola Toro è ancora una volta il pezzo pregiato del marcato gialloblè, che risulta nel mirino di molte squadre di categorie superiori.

Già in estate Migliorini era stato vicinissimo alla cessione; su di lui si erano infatti fiondate, tra le altre, Avellino, Salernitana, Ascoli, Spezia ma soprattutto il Lugano, compagine svizzera allenata da Zdenek Zeman. Proprio la società allenata dal boemo era arrivata ad assecondare le richieste di Manniello e Logiudice per il proprio gioiello, ma la trattativa saltò per intoppi burocratici non risolvibili entro la chiusura del calciomercato. D’altronde episodi del genere sono all’ordine del giorno, basti pensare che, sempre in estate, anche il passaggio di Soriano al Napoli non si concluse perché definito pochi minuti dopo il GONG finale.

Dopo sei mesi la situazione non è cambiata, è sempre il Colosso della difesa l’oggetto del desiderio continuamente richiesto a Manniello e Logiudice. A rendere più probabile la cessione, ad oggi, è anche il rapporto non più idilliaco tra il giocatore e la piazza stabiese. Anche questa volta, per l’acquisto del difensore, appaiono favoriti i lupi biancoverdi dell’Avellino, pronti ad offrire come contropartita l’esterno Giron oltre ad un conguaglio economico.

Sullo sfondo resta forte la pressione anche dello Spezia, pronto a mettere sul piatto circa 250.000 euro a fronte dei 600.000 richiesti invece dalla Juve Stabia.

In caso di cessione di Migliorini, ovviamente, la Juve Stabia dovrebbe rifare il look alla difesa e le possibilità di vedere una batteria di centrali dell’Est Europa sono alte.

Sì, perchè il sogno della società termale, per sostituire Marco,è il gigante albanese classe 92 Kastriot Dermaku, attualmente all’Empoli ma senza mai essere sceso in campo. Il giovane centrale sarebbe un colpo di mercato importantissimo per la categoria, avendo già maturato esperienza in Lega Pro ed essendo il profilo ideale per età, carisma, doti fisiche e tecniche per la Juve Stabia. Dermaku, tra l’altro, conosce bene le Vespe, avendole incontrate lo scorso anno quando vestiva la maglia del Melfi; anzi, nella gara in lucania del campionato scorso fu proprio l’incornata vincente del difensore albanese a spianare la strada della vittoria degli uomini di Bitetto sui gialloblè. Le concorrenza per l’albanese è altissima, ma Logiudice farà di tutto per regalare il difensore a Zavettieri.

Altro rinforzo proveniente dall’Est potrebbe essere il bulgaro Zhivko Stanislavov Atanasov, attualmente monitorato dalle Vespe e già aggregato al gruppo di Zavettieri. Il centrale classe 91 sfiora il metro e 90 di altezza e sembra avere tempismo e senso della posizione non solo in difesa ma anche sui calci piazzati, risultando dunque anche un’arma per far male agli avversari. Se l’ex difensore dello Slavia Sofia convincerà lo staff gialloblè, il suo ingaggio sarà più che una semplice ipotesi. Proprio la parabola di Atanasov, con le settimane in prova e l’eventuale tesseramento, potrebbe ricordare l’iter dell’acquisto di Jan Polak, arrivato tra l’indifferenza generale per un semplice provino e poi diventato colonna delle Vespe.

Proprio il difensore ceco diventerebbe, con gli arrivi di Dermaku e Atanasov, il leader della nuova difesa tutta dell’Est della Juve Stabia.

Se son rose, fioriranno.

 

Raffaele Izzo

L’escalation di Pyongyang. Dubbi e conseguenze del test nucleare Nondcoreano

0

Escalation inattesa e senza precedenti della Corea del Nord che ha annunciato in mattinata ora locale di aver fatto esplodere in un centro atomico al nord del Paese una bomba termonucleare all’idrogeno. 

Seul – L’annuncio di un nuovo test atomico, stavolta con una bomba a idrogeno (più potente di una bomba nucleare), da parte del regime di Pyongyang torna a far innalzare la tensione nel penisola coreana. Di seguito alcuni interrogativi, i dubbi e le conseguenze sul piano diplomatico e di sicurezza del nuovo test.

E’ CREDIBILE L’ANNUNCIO DI PYONGYANG? – Gli analisti concordano sul fatto che il regime nordcoreano con ogni probabilità ha effettivamente condotto un qualche tipo di esplosione nucleare, ma sono scettici sull’affermazione che si sia trattato di una “bomba a idrogeno”. Il primo indizio che qualcosa è effettivamente accaduto è venuto dal terremoto di magnitudo 5,1 registrato vicino all’impianto nucleare di Punggye-ri. Ma gli esperti osservano che i dati tellurici registrati indicano che la violenza dell’esplosione è stata decisamente al di sotto di quella che ci si aspetterebbe da una bomba a idrogeno; il che probabilmente significa che il regime ancora non è riuscito a completare la seconda fase dell’esplosione a idrogeno.

DOVE E’ STATO REALIZZATO IL TEST? – Nello stesso laboratorio che i precedenti, nel sito nucleare di Punggye-ri, in una regione isolata e montagnosa del nord-est del Paese, a circa 100km dalla frontiera con la Cina e 200km dal confine russo. Secondo gli esperti, il sito -largamente documentato dai satelliti-spia- è stato costruito in oltre 20 anni.

COSA INDICA IL TEST IN RELAZIONE ALLO SVILUPPO DEL PROGRAMMA NUCLEARE NORDCOREANO? – Assodati i dubbi sull’effettivo test di una bomba a idrogeno, l’esplosione odierna conferma l’impegno del regime a portare avanti comunque il suo programma nucleare. La Corea del Nord ha realizzato tre test nucleari tra il 2006 e il 2013 (i primi due molto probabilmente con bombe al plutonio a bassa resa; il terzo con una bomba all’uranio forse con un dispositivo miniaturizzato) e lo scorso anno ha annunciato di aver messo a punto una bomba a idrogeno. Christopher Hill, l’ex capo negoziatore americano per i colloqui a sei sulla denuclearizzazione della Corea del Nord, ha rilevato che il regime sta continuando il suo programma di esperimenti a dispetto della comunità internazionale: “Il problema è enorme indipendentemente dal tipo di esplosione odierna”, ha detto alla Bbc.

COSA SIGNIFICA IL TEST PER L RELAZIONI DIPLOMATICHE IN ASIA? – Il test segna un nuovo ribasso nelle relazioni tra la Corea del Nord e la Cina, per decenni il suo principale sostenitore: Pechino ha subito condannato formalmente il test e questo indica che la pazienza del potente vicino si sta esaurendo perchè considera il regime un elemento di instabilità nella penisola coreana, dove la Cina ha forti relazioni commerciali con la Corea del Sud.

PERCHE’ ORA? – Il giovane dittatore al potere a Pygonyang, Kim Jong-Un, che ha effettuato numerose epurazioni da quando è salito al potere dopo la morte del padre, Kim Jong-Il, nel dicembre 2011, vuole probabilmente consolidare la sua base di consenso e dimostrare che porta a termine risultati addirittura superiori a quelli del padre e del nonno, il fondatore della dinastia nordcoreana, Kim Il-Sung.L’annuncio precede di due soli giorni il suo compleanno, l’8 gennaio, e precede anche l’atteso congresso del partito unico al potere, il Partito dei Lavoratori, il primo congresso in 35 anni.

COSA ACCADRA’ ORA? – Nel passato, i test nucleari e di missili balistici del regime nordcoreano sono stati seguiti da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e da sanzioni. In questo caso, è già stato convocato per oggi su richiesta di Giappone e Stati Uniti, una riunione del Consiglio di Sicurezza al Palazzo di Vetro.

Bologna, criticarono inchiesta sul sindaco: i pm querelano consiglieri Pd e Sel

0

Il sindaco di Bologna Virginio Merola

Claudio Mazzanti e Cathy La Torre bollarono come “vicenda surreale” e di “follia pura” l’indagine della procura sull’acqua restituita agli occupanti di uno stabile.

BOLOGNA – ll 23 luglio, intervenendo a difesa del sindaco di Bologna Virginio Merola finito indagato, criticarono con dichiarazioni riportate dai media l’operato dei magistrati titolari dell’indagine, per abuso di ufficio, sul riallaccio dell’acqua a due immobili occupati abusivamente. Per questo due consiglieri comunali, il capogruppo Pd Claudio Mazzanti e la collega di Sel Cathy La Torre, sono stati querelati per diffamazione dai Pm Antonello Gustapane e Antonella Scandellari.

L’inchiesta è ad Ancona, che ha competenza sulle vicende che riguardano i magistrati di Bologna, in questo caso persone offese dal reato ipotizzato. La notizia è stata riportata dal Corriere di Bologna e trova conferme in ambienti giudiziari. Mazzanti, commentando l’indagine, parlò di “vicenda surreale”. La Torre la definì “follia pura”. Ora il pm di Ancona Ruggiero Dicuonzo dovrà stabilire se le espressioni dei politici siano state lesive della reputazione dei magistrati inquirenti o se invece possano rientrare nella legittima espressione del pensiero e del diritto di critica.

In queste ore si stanno identificando tutte le persone che riportarono le dichiarazioni. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini a luglio intervenne per chiedere “rispetto del nostro lavoro, in questo momento particolarmente delicato, difficile e sovraesposto”. Invito rivolto soprattutto “a chi ricopre cariche pubbliche”.

Il ritorno della questione cattolica MARCELLO SORGI*

0

Il tema delle unioni civili, come quello dei matrimoni gay, ha diviso tutti i Paesi in cui s’è arrivati a una regolamentazione per legge, dall’America all’Europa. Era inevitabile dunque che accadesse in Italia, ora che anche qui è arrivato il momento delle decisioni, e dopo tanti rinvii Renzi punta all’approvazione del testo in discussione in Parlamento in tempi brevi o brevissimi, prima della campagna elettorale per le amministrative.  

Era altrettanto scontato che tutto ciò avrebbe riacceso le polemiche, non solo all’interno della maggioranza di governo, dove il principale alleato del Pd, il Nuovo centrodestra, più sensibile alla campagna contraria condotta dalla Conferenza dei vescovi italiani, e dichiaratamente contrario al diritto, all’interno delle unioni omosessuali, di adozione del figlio (nato o in prospettiva concepito artificialmente) di uno dei membri della coppia, da parte dell’altro o dell’altra. Ma anche dentro lo stesso Partito democratico, che sconta perplessità simili nella sua componente cattolica.  

Era meno prevedibile, invece, che divergenze affiorassero anche a livello istituzionale, con timori, su cui circolano voci senza conferme da parte del Quirinale, per una legge che, come tutte quelle approvate in Parlamento, toccherebbe poi al Capo dello Stato firmare e promulgare, o rinviare alle Camere per un nuovo esame. 

In passato, anche di recente, nel 2006 ai tempi dell’ultimo governo Prodi – in cui ministro della Famiglia era l’attuale presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, cattolica, ma favorevole alle unioni civili -, i rischi di una rottura interna alla coalizione di centrosinistra portarono all’accantonamento del problema. Stavolta la volontà di trovare una soluzione legislativa è prevalente, perché la pressione della società civile, e in particolare delle associazioni gay, è diventata più forte, l’Italia è rimasta tra i Paesi attardatisi troppo in materia, ed esiste in Parlamento uno schieramento che molti scommettono uscirebbe vincitore nel confronto con quello dei frenatori.  

Oltre alla maggior parte dei gruppi parlamentari del Pd e della sinistra radicale, il partito trasversale pro-unioni civili si allarga a un pezzo di centrodestra, compreso Berlusconi, pronunciatosi seppure con ripensamenti, a favore delle unioni gay, e arriva al Movimento 5 stelle, favorevole quasi in blocco anche al diritto alle adozioni. L’iter parlamentare si trascina da mesi. Ma a questo punto basterebbe lasciare libertà di coscienza ai parlamentari e mettere ai voti gli emendamenti, moderati o radicali che siano, per ritrovarsi con la legge approvata. Renzi, certo, correrebbe dei rischi a forzare con una parte della sua maggioranza, stringendo al contempo la mano al M5s. Ma come s’è visto qualche settimana fa – con l’inedita alleanza Pd-5 stelle, che finalmente ha portato a casa l’elezione di tre giudici costituzionali, dopo più di trenta votazioni a vuoto delle Camere riunite -, con Grillo le convergenze sono occasionali, senza sbocchi successivi. Alla fine il Parlamento è sovrano, e le ferite politiche si aprono e si rimarginano in poco tempo. 

La questione cattolica – intesa come legittima riserva dei credenti, non tutti, su una legge considerata a rischio per il futuro delle famiglie – tuttavia non va trascurata, anche se si pone in termini diversi. Non siamo a dieci anni fa, quando un premier cattolico come Prodi preferì archiviare il dossier per non mettere sotto stress la sua assai traballante coalizione. E neppure a quarantasei anni fa, quando nel ’70 la legge sul divorzio fu approvata a dispetto della Dc, che rappresentava ancora il partito di maggioranza relativa (e promosse subito dopo, perdendolo, il primo referendum abrogativo), e dell’allora presidente del Consiglio democristiano Giovanni Leone, che si dimise per non contribuire con la sua firma ad aprire la strada allo scioglimento legittimo dei matrimoni.  

Oggi Renzi, cattolico anche lui, al contrario dei suoi predecessori che in materia di valori scelsero di fare un passo indietro, laicamente considera obiettivo del suo governo, al pari delle altre riforme, riconoscere i diritti delle coppie non sposate, e segnatamente di quelle omosessuali. Quanto a Mattarella, non parla: per il modo che ha di intendere il suo ruolo, eserciterà riservatamente la sua moral suasion, se lo ritiene, e interverrà, se lo giudicherà necessario, solo dopo l’approvazione della legge, e soltanto nel caso in cui il testo solleciti qualche dubbio. Governo e Parlamento sono insomma pienamente liberi di decidere su un tema così delicato. 

Una ragione di più per non trascurare un aspetto importante. Una legge come questa, chiamata a regolare, non solo i diritti delle coppie di fatto, ma anche quelli dei figli, e perfino, secondo le interpretazioni più contestate, dei nascituri, va scritta con grande attenzione: valutandone bene, fino in fondo, i confini, le implicazioni e le conseguenze, e facendo in modo che il testo approvato non si risolva in un collage di incisi e rammendi, usciti, come purtroppo accade spesso, da una serie infinita di votazioni contrapposte. Non è un compito tecnico. È altamente politico, e va svolto nel migliore dei modi. Se lo aspettano, non solo i cattolici, la cui coscienza è di nuovo messa alla prova. Ma proprio i cittadini in attesa dell’eguaglianza e dei diritti negati loro da troppo tempo. 

*lastampa

GrilLost in translation. MASSIMO GRAMELLINI*

0

A fine anno il blog di Beppe Grillo rilanciava l’intervista al «Financial Times» del premier in pectore dei Cinquestelle, Luigi Di Maio. I toni del blog erano enfatici e un po’ provinciali, come succede spesso a noi italiani quando un’istituzione anglosassone si degna di abbassare lo sguardo sulle nostre meschine esistenze. Il giornale della supercasta dei soldi consacrava la parabola dei pentastellati fin dal titolo, definendoli «maturi per il governo». Sfuggono le ragioni per cui un movimento che prende voti in odio all’establishment dovrebbe guaire di felicità per gli attestati di stima del nemico. Ma persino questa bizzarria sarebbe passata inosservata in mezzo ai botti di san Silvestro, se non fosse accaduta una cosa inaudita: qualcuno si è preso la briga di leggere il «Financial Times» in inglese. E questo qualcuno è un bieco economista e deputato del Pd, due disgrazie in un solo destino. Giampaolo Galli – il nome del reprobo – ha scoperto che il titolo originale era più controverso e comunque diverso: «Il M5S vuole essere preso sul serio». E che alcune paroline antipatiche come «populist» erano misteriosamente scomparse nella traduzione italiana.

Ora, delle due l’una. O i grillini non conoscono l’inglese, e allora sono dei dilettanti né più né meno (ma forse un po’ di più) di chi ci governa. Oppure lo conoscono così bene da avere volutamente manipolato la realtà a fini di propaganda. E anche in questo caso si stenta purtroppo a scorgere una grande differenza con la classe dirigente che vorrebbero sostituire.

*lastampa

La sfida del nuovo Barack: commuovere l’America. GIANNI RIOTTA*

0

Il filosofo Baruch Spinoza raccomandava «Non ridere, non lugere, sed intelligere», non ridere, né piangere ma capire, contraddetto dal poeta William Blake, persuaso invece che «a tear is an intellectual thing», una lacrima è un fatto intellettuale. Nella sua vita pubblica, Obama ha sempre seguito la saggezza di Spinoza, freddo, cerebrale, distaccato, spesso incapace di scaldare l’opinione pubblica pur di non distaccarsi dall’algida strategia politica.  

A sorpresa ieri, in quello che sulla rivista The Atlantic l’analista James Fallows già definisce «l’atto che in futuro sarà più studiato della sua condotta», Obama è scoppiato in lacrime annunciando un pacchetto, non troppo severo, di provvedimenti per limitare l’accesso alle armi dopo le numerose stragi, ultima in California, a San Bernardino.

  • Obama contro “la lobby delle armi”: oggi i primi provvedimenti

Obama ha citato gli scolari della prima elementare di Newtown, in Connecticut, caduti nel massacro di 20 bambini e 6 adulti, nel 2012, sotto i colpi del killer Adam Lanza che impugnava una carabina Bushmaster XM15-E2S e una pistola Glock 20SF. Dapprima ha tentato di ricacciare il pianto e continuare con il discorso, quindi, come nel verso di Blake, ha lasciato scorrere le lacrime, riconoscendo «quando ripenso a quei bambini divento pazzo di rabbia…». 

Non è la prima volta che il Presidente lascia affiorare i sentimenti, un breve giro su YouTube offre la cineteca delle sue lacrime, ma ieri il compassato leader ha incluso il dolore stesso nel messaggio politico, lasciando un segno profondo, razionale e sentimentale. 

Barack Obama è ferito dalla resistenza delle lobby pro armi da fuoco, in prima fila la National Rifle Association, ad ogni controllo, non un porto d’armi severo come in Europa, ma perfino più accurati controlli psicologici, o della fedina penale, per chi acquista un’arma da guerra. Intervenendo nella campagna elettorale contro chi si oppone alla libera vendita, la Nra spaventa i candidati e alle fiere degli armaioli impone l’acquisto diretto, dopo un controllo superficiale del background risolto da 5 minuti al computer http://goo.gl/nu30Mh . Il pacchetto proposto da Obama non risolverà il problema, né ha la durezza che volevano i più radicali, per esempio non elimina la vendita in saldo alle fiere. Il nuovo leader repubblicano della Camera, Paul Ryan, annuncia opposizione, e i candidati dell’opposizione alla Casa Bianca insistono a sostenere l’interpretazione letterale del Secondo Emendamento alla Costituzione, che a loro modo di vedere garantisce il diritto a tenere in tinello Uzi, Kalashnikov e M 16. Con saggezza, invece, i Padri Costituenti parlavano di «Ben regolata milizia» popolare, non di matti armati sino ai denti. 

Sarebbe però sbagliato pesare con il bilancino da notista la performance di Obama ieri. Il Presidente, a dieci mesi dalla fine del mandato, ha fatto della questione porto d’armi un tema nevralgico della campagna 2016, costringendo i repubblicani a venire allo scoperto in difesa della Nra e concedendo un vantaggio tattico alla capofila democratica Hillary Clinton, sua ex Segretario di Stato (l’altro candidato, il senatore socialista Sanders, è meno duro contro le armi, perché eletto sulle montagne del Vermont, dove ogni casa rurale ha un fucile in cantina). 

Obama poteva proporre un articolato provvedimento che poi il Congresso, repubblicano, gli avrebbe pian piano svuotato. Sarebbe stato più razionale ma meno efficace: piangendo in diretta ha diviso il Paese in due, davanti al ricordo straziante dei bambini caduti a Newtown. Con disciplina l’ex studente della Columbia University e di Harvard ha nascosto l’anima inquieta, pur di non spaventare l’opinione pubblica, che per la prima volta nella storia della repubblica eleggeva un Presidente afroamericano. Bambino, giovane, adulto, Obama ha represso rabbia, sentimenti, emozioni pur di farsi accettare dalla middle class bianca. A fine corsa ritrova i toni del predicatore nero delle chiese di periferia a Chicago, i sermoni dove le lacrime del pastore dal pulpito echeggiano tra i banchi dei fedeli, «fatto» non solo «intellettuale», come in Blake, ma anche religioso e politico. Avete visto ieri il nuovo Barack Obama, un uomo che, lasciata Washington a soli 55 anni, a lungo emozionerà e dividerà l’America. 

* Facebook riotta.it  / lastampa

 

 

SARNO: rapina al supermercato. Uomo a volto coperto porta via l’incasso

0

Ieri sera Sarno è stata protagonista di due fatti di cronaca.

Erano circa le 19 quando le sirene delle forze dell’ordine hanno interrotto l’uggioso pomeriggio per dirigersi a Foce nei pressi di un noto esercizio commerciale dove da poco era avvenuta una rapina: un uomo, volto coperto da passamontagna, pistola alla mano, ha fatto irruzione all’interno dell’attività e, minacciando il proprietario, si è fatto consegnare l’incasso serale.

Poco dopo, sempre nelle campagne di Foce, scatta l’allarme di una villa iniziando a suonare: tre malviventi si erano introdotti all’interno dell’abitazione. I vicini, richiamati dal suono, si sono recati sul posto. I ladri,scoperti e sentendosi braccati, si sono dati alla fuga raggiungendo l’auto ferma sul ciglio della strada. Episodi inquietanti consumati ancora una volta nelle prime ore serali. Una banda che viola la vita privata dei sarnesi, mette a repentaglio la sicurezza cittadina ormai da più di un mese.

Su entrambi gli episodi indagano le forze dell’ordine.

Juve Stabia: Tre elementi delle giovanili in prestito in serie D

comunicato ufficiale JS

S.S.Juve Stabia rende noto di aver ceduto, con la formula del prestito:

– l’attaccante Claudio Pagano, classe ’97, al Città di Gragnano,

– l’esterno d’attacco Carmine Padovano, classe ’97, alla Cavese

– il centrocampista Luigi Buondonno, classe ’97, alla Frattese.

S.S.Juve Stabia

Lascia un posto sicuro e di prestigio al Nord Italia per fare l’agricoltore a Valguarnera (Rino Caltagirone*)

0

Valguarnera. Lascia un posto sicuro e di prestigio al Nord Italia per venire a fare l’agricoltore in Sicilia. Alfonso Accorso, 43 anni sposato e padre di una splendida creatura, ha lavorato per 12 anni presso un gruppo multinazionale del bricolage, prima a Milano e dopo a Trieste, con una esperienza lavorativa pure a Palermo. Ma non ha saputo resistere al richiamo della sua terra, al sole, alle bellezze del territorio, alle fertili colline dei monti Erei, credendo ciecamente che il suo futuro fosse proprio nell’agricoltura. Ed adesso dopo aver assaporato i primi risultati, dà un consiglio ai giovani: “non lasciate la Sicilia, il nostro futuro sta proprio nell’agricoltura, non in quella dei nostri nonni, ma in quella biologica”. Infatti, dell’agricoltura biologica ne ha fatto il proprio credo. Le molle che gli hanno fatto prendere la strada del ritorno non sono stati solo gli aspetti climatici della Sicilia e la qualità degli alimenti, ma determinante è stata l’esperienza positiva maturata presso l’azienda di bricolage, dal punto di vista formativo e professionale. Dodici anni splendidi vissuti intensamente, ma ad un certo punto della vita, innamoratissimo della sua terra, si è posto un interrogativo: Perché non tentare di mettere in campo l’esperienza accumulata a disposizione della azienda agricola di famiglia? Dopo averci pensato tanto, lascia la splendida Trieste, tra le prime in Italia per qualità della vita, per venire a scommettere il suo futuro nella sua terra amata. Accorso è a Valguarnera da circa un anno e non si è pentito affatto della scelta. Per primo con l’aiuto della sua famiglia comincia a lavorare sul logo chiamandola azienda agricola Accorso, Poi punta tutto sulla riconversione biologica. Quei campi, gestiti sin dal 1954 prima dal nonno, poi dal padre ed adesso da lui, vuol farli diventare oro. Il suo obiettivo è quello di farne un’eccellenza di prodotti tipici agricoli, diversi dal solito. Da alcuni mesi produce olio di qualità, origano, finocchietto e zafferano con quest’ultimo, chiamato “oro rosso” che sta riscuotendo in paese vasto successo. Prodotti che nella mente di Accorso non nascono per caso, ma da un’indagine di mercato che ha dato come risultato che il 70% di queste specialità vengono importate dall’estero. E allora, si è chiesto, perché non investire su questi prodotti le cui condizioni climatiche si sposano perfettamente? Ed ecco quindi lo zafferano, ma non solo ma anche origano e finocchietto. L’origano e finocchietto costituiscono per Accorso, il fiore all’occhiello della cucina siciliana visto che si abbinano a tanti alimenti compresi pizza, salsiccia, pasta con sarde etc. Per il momento i prodotti, con l’ausilio della moglie, li vende tramite internet e i primi risultati già si vedono con i mercati del Nord Italia. Sino ad adesso, essendo agli inizi, non si può parlare di fatturato, ma i segnali sono incoraggianti. Non intende però fermarsi qui. “Voglio sondare meglio il mercato dei legumi-afferma- tra cui quello della cicerchia di Aidone, un antico legume assomigliante ai ceci ma che ha un sapore tutto particolare. In più mi prefiggo dal prossimo autunno, di seminare grani antichi che hanno un ottimo glutine, facilmente digeribile”. Ma affinché l’azienda si espandi occorre però tanto denaro, ma non demorde. “Spero- afferma di poter usufruire dei finanziamenti previsti dal PSR (piano di sviluppo rurale), già approvato dalla Comunità Europea e che dovrebbero essere erogati già dai prossimi mesi. Se riceverò qualcosa- continua- è mia intenzione realizzare un laboratorio per il confezionamento dei prodotti, un bacino di acqua piovana per irrigare le colture, ma sopratutto una fattoria didattica per mostrare agli alunni i cicli produttivi.” Le idee non mancano al giovane imprenditore, ma quello a cui forse tiene di più è un messaggio ai giovani della sua terra: “Bisogna uscire da luoghi comuni come quello che non si possa realizzare nulla nella nostra terra. Il mio esempio- conclude- già lo stanno mettendo in pratica alcuni giovani che intendono puntare molto sui prodotti di eccellenza. Dobbiamo valorizzare il turismo e l’agricoltura e i giovani dell’entroterra devono puntare su quest’ultima, sapendosi però innovare e facendo sistema con altri”.

*/vivienna

Calciomercato Juve Stabia: Nel mirino un esterno che gioca in serie B

0

Giacomo CasoliLa Juve Stabia, nelle persone di Franco Manniello e Pasquale Logiudice, dopo aver rinforzato l’attacco con l’innesto di Stefano Del Sante, punta a migliorare l’organico a disposizione del tecnico Nunzio Zavettieri con un difensore centrale, un regista e un esterno capace di agire su entrambi gli out, quello destro e quello sinistro.

Proprio l’ultima lacuna citata potrebbe essere colmata da Giacomo Casoli, esterno nativo di Gubbio e classe 1988.

Attualmente gioca in B con il fanalino di coda Como, ma in carriera ha vestito le maglie di Gubbio, Pro Vercelli, Empoli, Spezia, Fiorentina e Cremonese.

Tanta esperienza in Lega Pro e Serie B per lui, porterebbe qualità alla batteria di esterni a disposizione del tecnico calabrese.

Si attendono novità, la Juve Stabia è attiva sul mercato…

Stefano Sorrentino

Castellammare, lavori in villa: “Ma la pista ciclabile?” (Carmine Iovine)

0

“Ma la ciclabile? Siamo stanchi di accontentarci, di giocare al ribasso, la nostra generazione e quelle che verranno meritano dignità. Aspettiamo delucidazioni dagli organi competenti, a chiederlo sono i volontari dell’associazione “Gli Amici della Filangieri”

la ciclabile 1024x575I lavori in villa comunale procedono a rilento e l’unico tratto concluso, quello in mosaico, ha già subito vari danni e tante critiche. Una storia infinita quella dei lavori di restyling del lungomare stabiese che forse, purtroppo, vedrà l’inizio di un nuovo capitolo: quello della pista ciclabile che, prevista dal progetto iniziale, a quanto pare non si farà più. La questione è stata posta dagli “Amici della Filangieri”, associazione stabiese che negli ultimi anni si è distinta con numerose attività finalizzati a promuovere l’uso della bicicletta a Castellammare. “Ma la ciclabile?” , una domanda molto semplice quella espressa con un manifesto comparso in villa comunale a cui ha fatto seguito un comunicato dell’associazione stabiese:

“Varie fonti ci dicono che la pista ciclabile in villa comunale non si farà più. Com’è possibile che un’infrastruttura del genere venga estromessa dal progetto senza che nessuno ne sappia niente?! Sappiamo benissimo che ci sono tantissime altre problematiche in città, ma la nostra battaglia principale è la mobilità sostenibile e su questo ci focalizziamo.

Amici della filangieriDiffondere la cultura della bici a Castellammare è sempre stata la nostra mission fin dai primi giorni di vita dell’associazione: la bicicletta non migliora “solamente” la qualità dell’ambiente e della salute, ma incrementa anche l’economia! Nonostante il caos dei vari progetti che si sono susseguiti, ricordiamo benissimo che la pista ciclabile è sempre stata un punto fermo, anche perché è un ottimo alibi per ottenere finanziamenti europei. E il progetto del waterfront? La pista ciclabile di corso De Gasperi, solo in minima parte completata, doveva collegarsi “naturalmente” a quella della villa comunale, ma allo stato attuale delle cose resterà una cattedrale nel deserto. Se si vuole incentivare una mobilità alternativa bisogna concentrarsi sui collegamenti dalle periferie al centro e sull’incremento del trasporto pubblico. Siamo stanchi di accontentarci, di giocare al ribasso, la nostra generazione e quelle che verranno meritano dignità! Aspettiamo delucidazioni dagli organi competenti”.

 

 

Agguato nel Napoletano, giovane inseguito e ucciso a colpi di pistola tra i clienti di un bar

0

Paura in via Po a Melito.  E’ il primo omicidio del 2016

Inseguito e ucciso in un bar di Melito. Fuggi fuggi generale, panico, terrore, il titolare del bar che si nasconde in bagno.

La vittima ha appena 25 anni, è senza documenti. Si pensa agli ex scissionisti di Scampia, gli Amato che hanno il fortino a Melito. Ma quando la vittima viene identificata cambia lo scenario: Luigi Di Rupo, residente a Mugnano, era stato arrestato dalla polizia lo scorso 7 febbraio. In via Santi Filippo e Giacomo, ai decumani, in dieci erano stati arrestati durante un summit del clan Sibillo. Ma i dieci riuscirono a liberarsi dìelle pistole gettandole dalle finestre e così a stretto giro erano stati scarcerati.

L’omicidio di Di Rupo si incastona dunque a pieno titolo nelle indagini sull’agguato di piazza Calenda con la morte della vittima innocente Maikol Giuseppe Russo. Un agguato che avrebbero ordinato i Mazzarella che, in guerra con i Giuliano-Sibillo, non sono riusciti a individuare a Forcella un reale nemico da eliminare.

Non è forse un caso che questo sia il primo omicidio del 2016 nel Napoletano, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno e che proprio stamattina a Forcella – Napoli – si sono svolti i funerali di Maikol Giuseppe Russo, 27 anni, vittima innocente di un agguato di camorra il 31 dicembre.

Il nuovo modello ISEE

0

Con il decreto interministeriale Lavoro – Economia n. 363 del 29 dicembre 2015 è stata approvata la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente ISEE.

A far data dal 1 gennaio 2016, infatti, i nuovi modelli e le relative istruzioni sostituiscono la precedente modulistica.

La DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), ossia il documento contenente le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale atte a descrivere la situazione economica del nucleo familiare, è necessaria per la richiesta di tutte le prestazioni sociali agevolate, ovverossia quei servizi sociali o assistenziali la cui erogazione dipende dalla situazione economica che fa capo al richiedente.

Ma vediamo più in dettaglio quali sono le principali modifiche e le integrazioni alla modulistica necessarie per ottenere tale documento, così come riepilogate dall’INPS nel messaggio n. 7665 del 30 dicembre 2015:

  • 1. sono state aggiornate le indicazioni agli anni e sono stati inseriti i riferimenti alle dichiarazioni e certificazioni fiscali relative all’anno d’imposta 2014;
  • 2. è stata modificata la denominazione della casella riferita ai soggetti minorenni, precisando che tale casella deve essere barrata nel caso in cui il minorenne, nell’anno di riferimento, non abbia avuto trattamenti, redditi o patrimoni;
  • 3. è stata introdotta, per lo studente universitario, la casistica dell’unico genitore separato;
  • 4. nelle istruzioni si precisa che “l’adeguata capacità di reddito” deve essere riferita, in linea di principio, al singolo studente universitario. Tuttavia, se questi è coniugato, tale requisito deve essere valutato tenendo conto anche dei redditi del coniuge dello studente universitario;
  • 5. nelle istruzioni sono stati inseriti alcuni chiarimenti circa il patrimonio mobiliare;
  • 6. è stata introdotta una deroga al principio per il quale non vanno riportati in DSU i contributi a titolo di rimborso spese laddove le spese siano rendicontate.  In particolare, devono essere indicati i contributi per spese per collaboratori domestici e addetti all’assistenza personale poiché, seppur le stesse spese siano rendicontate, sono detratte dall’INPS in via automatica;
  • 7. è stata inserita una casella da spuntare nell’ipotesi di componente esonerato dalla presentazione della dichiarazione fiscale o di sospensione degli adempimenti tributari a causa di eventi eccezionali. Ciò consente una migliore individuazione delle ipotesi in cui i dati reddituali vengono autodichiarati dal dichiarante.

Pertanto, per consentire la corretta compilazione, la nuova modulistica e le relative istruzioni sono disponibili sul sito dell’INPS.

Ufficio per il Servizio Civile Nazionale: Bando per giovani volontari per il Giubileo Straordinario della Misericordia

0

Bando per il Giubileo Straordinario della Misericordia

 E’ pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale il Bando Giubileo straordinario della Misericordia per la selezione di volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale. Il termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla selezione dei volontari di Servizio Civile Nazionale è il 17 dicembre 2015 ore 14:00. Tra i progetti a bando anche “In cammino per il Giubileo”, promosso da OPES, per complessivi 50 volontari.

Calendario delle selezioni

Di seguito riportiamo il calendario dei colloqui e l’elenco dei candidati esclusi alla selezione con relativa motivazione.

Elenco candidati esclusi (vedi file in allegato)

Calendario dei colloqui (vedi file in allegato)

Si rende noto che i colloqui di selezione per il progetto “In cammino per il Giubileo” si terranno presso il CAE – Città dell’Altra Economia – Largo Dino Frisullo snc, Roma (VAI ALLA MAPPA)

Ricordiamo che tutti i candidati sono pregati di presentarsi muniti di valido documento di riconoscimento.Per ogni informazione e/o chiarimento in merito alla presente comunicazione è possibile inviare una mail all’indirizzo di posta serviziocivile@opesitalia.it oppure telefonando al numero 06/55179340.

Requisiti

Possono presentare domanda tutti i cittadini senza distinzione di sesso che abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno d’età (28 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda e che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadini dell’Unione europea;
  • cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti;
  • non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata.

Non possono presentare domanda i giovani che:

  1. già prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari ai sensi della legge n. 64 del 2001, ovvero che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista, nonché coloro che alla data di pubblicazione del presente bando siano impegnati nella realizzazione di progetti di servizio civile nazionale per l’attuazione del programma europeo Garanzia Giovani;
  2. abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi.

Si ricorda che è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale, da scegliere tra quelli inseriti nel bando pena l’esclusione dalla selezione.

Termini e modalità di presentazione della domanda di partecipazione

Il termine per presentare la domanda di partecipazione è fissato alle ore 14:00 del 17 dicembre 2015. La consegna della domanda di partecipazione può avvenire:

  • a mezzo “raccomandata A/R” indirizzata a OPES Via Salvatore Quasimodo n°129 – 00144 – Roma in busta chiusa riportante la dicitura :”Domanda di partecipazione Bando Servizio Civile Giubileo 2015″ Si precisa che non farà fede il timbro postale;
  • a mano consegnando in busta chiusa riportante la dicitura :”Domanda di partecipazione Bando Servizio Civile Giubileo 2015″ presso l’ufficio protocollo di OPES sito in Via Salvatore Quasimodo n°129 – 00144 – Romaaperto al pubblico negli orari indicati (dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 17;);
  • con Posta Elettronica Certificata (PEC)* all’indirizzo scnopes@pec.it avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf. Si prega di inviare tutto il materiale allegato in un unico file. La domanda inviata tramite PEC dovrà indicare come oggetto della mail “Domanda di partecipazione Bando Servizio Civile Giubileo 2015”. Si fa presente che i giovani in possesso della PEC denominata “…@postacertificata.gov.it” non possono presentare domande ad indirizzi PEC degli enti privati no profit, atteso che con il dominio suddetto è possibile dialogare solo con enti pubblici e pertanto per la presentazione delle domande ad enti privati dovranno utilizzare una delle altre due modalità indicate all’art.4 del Bando, ovvero un indirizzo PEC diverso da quello sopra indicato e di cui è titolare l’interessato.

Le domande trasmesse con modalità diverse da quelle indicate all’art. 4 del Bando non saranno prese in considerazione.

Il progetto

Scarica il Bando

Scarica l’Allegato 1 (elenco di enti)

Documentazione da presentare

  • Domanda di partecipazione (All. 2 e All. 3);
  • Fotocopia di valido documento di identità personale;
  • Fotocopia del tesserino del codice fiscale;
  • Curriculum Vitae debitamente sottoscritto;
  • Fotocopia di ogni altra documentazione significativa ai fini della valutazione dei titoli.

Aggiornamenti e comunicazioni sulle selezioni

Si informa inoltre che i colloqui previsti per la selezione dei candidati avranno luogo presso CAE (Centro dell’Altra Economia) Largo Dino Frisullo s.n.c. – 00135 – Roma a partire dal giorno 21 dicembre 2015. 

Contatti

Per ogni ulteriore informazioni e chiarimenti è possibile inviare una mail a serviziocivile@opesitalia.it oppure contattare lo 06.55179340 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.

I candidati devono avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni e, ai volontari così selezionati, spetterà un assegno mensile di 433,80 euro.

L’impiego di questi volontari decorrerà dal prossimo 7 marzo 2016 e la durata del servizio è prevista in 12 mesi.

Non ci resta che augurare un grosso in bocca al lupo a tutti i giovani che approfitteranno di questa opportunità!

Benitez dice addio: “Ringrazio la squadra e faccio gli auguri a Zidane”

Arriva il congedo di Rafa Benitez, dopo l’addio al Real Madrid. Il mister saluta la sua ex squadra, il presidente e fa gli auguri al nuovo tecnico che subentra, lasciandogli in eredità una squadra a soli 4 punti in classifica dal primo posto ed agli ottavi di Champions. Queste le sue parole rese note attraverso il suo sito ufficiale: “Ora, alla fine del mio periodo come allenatore della del Real Madrid, vorrei utilizzare questo nota per dire addio a tutti i membri del club. Voglio dire a tutti, al Consiglio di amministrazione, ai dirigenti, ai lavoratori e a tutti i tifosi, che è stato un onore e un privilegio essere stato in questo club. Qui sono cresciuto come persona, giocatore e allenatore, dalle categorie più basse fino alla prima squadra. In particolare vorrei ringraziare tutti quelli che nella nuova città dello sport e al Santiago Bernabéu fin dai miei primi passi mi hanno sostenuto e hanno reso il mio lavoro più facile. Grazie a tutti per l’aiuto.nCon tutto quello che ho detto ancora nella mente, vorrei augurare buona fortuna a Zinedine Zidane, il mio successore, e il suo staff. A tutti i giocatori, allenatori e personale auguro tutto il meglio e anche buona fortuna. Con tutto il mio rispetto e grazie … HALA MADRID e nient’altro.”

Bologna, tutto su Zuniga: le ultime

Alla ricerca di un esterno: il Bologna si guarda intorno. Secondo quanto riporta Gianluca Di Marzio, attraverso il suo sito ufficiale gli emiliani avrebbero individuato in Zuniga il proflio ideale in grado di migliorare la rosa a disposizione di Donadoni. Ecco quanto dichiarato dal noto esperto di mercato: “L’idea sarebbe quella di prenderlo con la formula del prestito, ma il club di De Laurentiis dovrebbe contribuire al pagamento dell’ingaggio. Le parti sono al lavoro per cercare una soluzione, con il Bologna fortemente interessato al calciatore. Zuniga e non solo. Già, perché Corvino sta tenendo in piedi anche il discorso con l’Inter per Davide Santon.”

Arriva l’ufficialità per il nuovo attaccante delle Vespe, Stefano Del Sante!

S.S. Juve Stabia rende noto  di aver perfezionato l’accordo per l’acquisizione delle prestazioni sportive dell’attaccante Stefano Del Sante, classe ‘87.
Il calciatore vanta quasi 300 presenze in Lega Pro e nella scorsa stagione ha segnato 10 reti con la maglia della Vigor Lamezia, disputando 31 partite. Per tre volte in doppia cifra, ha stabilito nelle stagioni 2008-09 e 2012-13 il proprio record di marcature, siglando 14 reti. Con la maglia del Mantova ha collezionato in tutto 67 presenze dal 2011 al 2013, segnando 23 gol. Molto positiva anche la sua esperienza a Varese, dal 2007 al 2009, con 24 reti realizzate. In carriera ha indossato inoltre le maglie di Pizzighettone, Lecco e Pavia, formazione con cui ha giocato nel 2010 e in questa prima parte di stagione.
L’attaccante, nativo di Perugia, ha commentato così il suo arrivo alla Juve Stabia: “Non vedo l’ora di giocare con le Vespe. Sono pronto per questa nuova avventura e so che i tifosi si aspettano che io dia un contributo importante alla squadra”.
Stefano Del Sante si aggregherà al gruppo a disposizione di mister Zavettieri questo pomeriggio  allo Stadio Comunale di Casola.
 

Ufficio Stampa S.S. Juve Stabia

 

Charlie Hebdo, errore nella targa dedicata alle vittime: un nome è scritto male

0

Targa Charlie Hebdo sbagliataLa targa è stata scoperta dal presidente Francois Hollande davanti ai familiari delle 12 vittime di Charlie Hebdo. E’ stata posta sulla facciata dell’edificio in rue Nicolas Appert, dove aveva sede il giornale satirico a un anno dalla strage compiuta dai fratelli Said e Chérif Kouachi. C’è un errore, però. Il nome del disegnatore Georges Wolinski è scritto sbagliato: con la “Y” finale.

Appena individuato lo strafalcione, scrive Le Parisien, la targa è stata coperta da un drappo nero nell’imbarazzo generale. Il Comune di Parigi ha subito informato la vedova e ha promesso una nuova targa con l’ortografia corretta entro 48 ore. Intanto su Twitter si sono scatenati gli sfottò, con il famoso slogan JeSuisCharlie subito trasformato in JeSuisCharly.

Nella cerimonia commemorativa a un anno dalla strage, il presidente francese era accompagnato dal sindaco di Parigi Anne Hidalgo, il primo ministro Manuel Valls, il ministro dell’InternoBernard Cazeneuve e la ministra della Cultura Fleur Pellerin. La lapide è dedicata “alla memoria delle vittime dell’attentato terroristico contro la libertà d’espressione perpetrato nei locali di Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015″. Poi i nomi delle vittime in ordine alfabetico: “Frédéric Boisseau, Franck Brinsolaro, Cabu, Elsa Cayat, Charb, Honoré, Bernard Maris, Mustapha Ourrad, Michel Renaud, Tignous, Georges Wolinsky (sic!)”.  Durante la commemorazione è stato osservato un minuto di silenzio. Infine, è stata deposta una corona di fiori.

Un’altra targa è stata scoperta dal Hollande al supermercato ‘Hyper Cacher’, che vendeva alimenti di tipo Kosher della tradizione ebraica e che è stato colpito da Coulibaly. La lapide è stata posta “in memoria delle vittime di un attentato antisemita”.