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Gazzetta: “La situazione Hamsik sta creando imbarazzo in Sarri”

Gazzetta: “La situazione Hamsik sta creando imbarazzo in Sarri”

La Gazzetta dello Sport scrive su Marek Hamsik“Il dubbio resta. Probabilmente, Maurizio Sarri lo scioglierà soltanto stamattina, prima della riunione tecnica. Il dibattito, non tanto per lui ma per la critica, è su Marek Hamsik, il caso del momento. Chi l’avrebbe mai detto che il capitano sarebbe finito in discussione? Eppure, potrebbe anche succedere che oggi pomeriggio, nel derby col Benevento, il centrocampista slovacco resti fuori per fare spazio a Zielinski. Una supposizione, nulla di più, che viene fuori ragionando sulle sue condizioni di forma. Dopo sei partite ufficiali, i dati parlano chiaro: Hamsik è il giocatore con il rendimento peggiore, un qualcosa che ne sta condizionando quest’avvio di stagione e, soprattutto, sta creando imbarazzo anche nello stesso allenatore, cui spettano le scelte. Logica vorrebbe che Sarri gli concedesse un po’ di riposo, che gli desse la possibilità di recuperare e di ritornare ad essere il punto di riferimento dei compagni”.

FOTO ViViCentro – Un Renate cinico affonda il Modena 0 a 3

FOTO ViViCentro – Un Renate cinico affonda il Modena 0 a 3
A Forlì i ragazzi di Capuano vengono strapazzati da un Renate molto ben organizzato e sempre attento. Il Modena è sempre più lontano da casa ed orfano dei suoi tifosi si va travolgere già al 4’ di gioco da una bella incursione di Lunetta che trafigge sul suo palo Manfredini. Il gioco, nonostante tutto, è in mano ai padroni di casa che con un bel fraseggio arrivano quasi sempre alla trequarti ma senza mai concludere. Gli uomini di Mister Cevoli si chiudono bene e spesso con ripartenze fulminee sono i più pericolosi. Nel secondo tempo ci si aspetta un Modena reattivo e aggressivo ma è proprio il Renate a scendere con questo appiglio e senza troppi sforzi segna due reti con Gomez e Teso e chiude ogni spiraglio ai canarini che finiranno la partita con 2 tiri in porta. Adesso la Classifica preoccupa con un Modena sempre più fanalino di coda.
MODENA (3-5-2): Manfredini ; Ambrosini (dal 45’ Louzada), Polverini, Sosa; Calapai, Giorno (dal 45’ Badjie), Carraro, Capellini (dal 62’ Momentè), Popescu; Maritato, Galuppini (dal 66’ Castagna). A disp. Chiriac, Remedi, Arcaleni, Persano, Aldrovandi, Garofalo. All. Capuano.

RENATE (4-3-3) – Di Gregorio; Anghileri, Di Gennaro (dal 33’ Mattioli), Teso, Vannucci; Simonetti, Pavan, Palma (dal 74’ Antezza); Ungaro (dal 58’ Finocchio), Gomez (da 74’ Musto), Lunetta (dal 74’ Piscopo). A disp. Cincilla, Savi, Makinen, De Micheli. All. Cevoli.

Arbitro: Carella di Bari (Segat-Miniutti).

Reti: Lunetta al 3’, Gomez al 53’, Teso al 70’

Note: Partita giocata a porte chiuse al Morgagni di Forlì. Ammoniti Giorno, Lunetta, Anghieri. Angoli 4-4. Fuorigioco 3-0

Recupero: 3’ pt, 3’ st.

dal nostro inviato, Christian Mastalli

Un nome per guidare la nuova Europa di Ventotene

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Nel vecchio Continente attuale una figura simile è molto difficile da trovare. Ma un personaggio c’è: è tedesco ma non è un allievo di Angela Merkel, semmai potrebbe essere il contrario. Ha un’esperienza politica di prim’ordine; è social-democratico; ha 73 anni, età perfetta per quella carica; è stato Cancelliere tedesco dal 1998 al 2005. Si chiama Gerhard Schröder.

In un’intervista rilasciata venerdì al nostro giornale Romano Prodi rilancia la legge sullo “Ius soli” presentata da tempo al Parlamento. Il testo è fermo al Senato dove il Pd non raggiunge da solo la maggioranza assoluta e quindi ha bisogno di essere rafforzato con apporti esterni. Successivamente però le opposizioni a quel progetto sono aumentate e la maggioranza l’ha congelato, almeno fino a quando la legge di stabilità finanziaria non sarà stata approvata. Ciò significa che lo “Ius soli” tornerebbe in Parlamento nel gennaio 2018 senza tuttavia escludere che bisognerebbe forse emendarlo e rendere possibile il formarsi di una maggioranza assoluta. Il 2018 è tuttavia l’anno di fine legislatura e quindi di un nuovo Parlamento. La conseguenza di tutto questo discorso è che la sorte dello “Ius soli” è diventata quanto mai dubitabile.

Di qui l’intervento di Prodi il quale, per evitare che quella legge finisca in un cassetto e lì rimanga per un tempo indeterminato, ne chiede la ripresentazione immediata, magari con qualche emendamento di poca importanza e senza il voto di fiducia. Il tema a suo giudizio è talmente importante che il voto parlamentare deve esser dato per coscienza e non col vincolo politico della fiducia. Naturalmente la posizione di Prodi è interamente per il sì: chi nasce in Italia deve essere italiano e quindi europeo, sempre che, subito dopo la nascita, quel neonato e la sua famiglia restino in Italia per un periodo ragionevole di tempo e non per pochi giorni.

Romano: quasi sempre e ormai da molti e molti anni la pensiamo allo stesso modo. In questo caso tuttavia vedo parecchie e notevoli difficoltà. Le elenco anche se alcune di queste mie domande potrebbero sembrare paradossali.

1. La cittadinanza viene concessa a qualunque neonato figlio di genitori stranieri, provenienti da qualunque altro Paese, oppure alcuni ne sono esclusi ed altri no? Faccio un esempio: una famiglia anagraficamente nata in un qualunque Stato dell’Unione europea fa automaticamente parte dei 27 Paesi dell’Ue e non ha quindi bisogno di chiedere la cittadinanza ad uno di essi diverso da quello dei genitori?

2. Questo principio — se esiste per l’Europa dell’Ue — può essere esteso anche ad altri Paesi la cui storia abbia valori comuni con i nostri? Per esempio l’Inghilterra uscita dall’Ue ma comunque europea a tutti gli effetti; o anche gli Stati Uniti d’America e il Canada? E l’America del Sud e quella Centrale, di origini spagnole o portoghesi? Se queste ipotesi fossero applicate tutto il mondo occidentale avrebbe un’unica cittadinanza. Ma se non fosse così e per quanto ci riguarda, la cittadinanza italiana sarebbe singolare e non condivisibile se non si nasce sul nostro territorio. Nel qual caso si pongono altri e complessi problemi.

3. Accenniamo ad uno di questi. Supponiamo che i genitori del neonato in Italia sono di New York o di Los Angeles o di qualsiasi città Usa. E mettiamo che il neonato in Italia, una volta raggiunta l’età della ragione, preferirà avere la cittadinanza americana oppure inglese o tedesca o francese o brasiliana. Butterebbe via quella italiana e ne chiederebbe un’altra? Oppure si possono avere insieme tre o anche più cittadinanze?

4. Infine un’altra ipotesi: la famiglia che fa nascere il figlio in Italia appartiene ad una etnia profondamente diversa e anche a una diversa religione. Supponiamo che la famiglia sia turca oppure del Ghana, oppure dell’India o del Pakistan. Quel neonato è italiano se nasce a Roma o a Bari o a Palermo. Se è anagraficamente italiano, quando sarà adulto e avrà figli italiani, quei figli avranno profonde tracce dei genitori e dei nonni. L’americano no e l’arabo o il cinese sì? Ha un senso tutto questo?
Oppure in una società globale, sei giudicato e devi rispettare i doveri e i diritti del luogo dove ti trovi e non necessariamente in quello dove sei nato?

Caro Romano, mi piacerebbe conoscere la tua risposta a queste domande. Papa Francesco, come certamente sai, suppone che nella società globale in cui viviamo interi popoli si trasferiranno in questo o quel Paese e si creerà, man mano che il tempo passa, una sorta di “meticciato” sempre più integrato. Lui lo considera un fatto positivo, dove le singole persone e famiglie e comunità diventano sempre più integrate, le varie etnie tenderanno a scomparire e gran parte della nostra Terra verrà abitata da una popolazione con nuovi connotati fisici e spirituali.

Ci vorranno secoli o addirittura millenni affinché un fenomeno del genere accada ma — stando alle parole del Papa — la tendenza è questa. Non a caso egli predica il Dio Unico, cioè uno per tutti. Io non sono credente, ma riconosco una logica nelle parole di papa Francesco: un popolo unico e un unico Dio. Non c’è stato finora nessun capo religioso che abbia predicato al mondo questa sua verità.

Per lo “Ius soli” se ne riparlerà tra qualche mese in Parlamento e vedremo come andrà a finire. Nel frattempo però è accaduto in Europa un evento che nessuno si attendeva: di fronte alla Plenaria del Parlamento europeo Jean-Claude Juncker ha raccontato una situazione che sembrava poco ascoltata ma era invece molto importante e oserei dire rivoluzionaria a pochi giorni di distanza dalle elezioni politiche in Germania.

Ho scritto “una situazione rivoluzionaria” ed è effettivamente questa la realtà, ma se si guarda con occhio storico si vedrà che essa era già in corso di attuazione ai tempi del primo governo Prodi e poi quando lo stesso Prodi diventò Presidente della Commissione Ue ed estese i confini a molti altri paesi dell’Europa ex sovietica ed infine fu fatta propria da Matteo Renzi tre anni fa, all’epoca della sua visita con Hollande e con Merkel all’isola di Ventotene in seguito alla quale lo stesso Renzi formulò un programma europeista e quindi spinelliano, per l’attuazione del quale l’ex premier aveva cominciato a battersi senza tuttavia ottenere nulla di concreto.

Quel programma che per brevità possiamo chiamare Ventotene, è da tempo condiviso da Mario Draghi con un campo di competenze molto diverso ma con analoghe o addirittura identiche finalità ed ora, con una mossa improvvisa e radicale, è stato fatto proprio da Jean-Claude Juncker. In che cosa consiste? Nel rafforzamento e mutamento dell’Europa sulla linea di Ventotene.

Un’Europa collettiva, con meno senso di sovranismo nazionale e molto più ampio sovranismo europeo. A questa linea aderiscono già molte personalità ed anche alcuni governi. Abbiamo già indicato i nomi di Renzi e di Draghi ed ora anche quelli di Mattarella, Gentiloni e Minniti. Non è poco, le forze in campo sono autorevoli e sarebbero maggiori se Renzi si risvegliasse dal letargo vacanziero e riprendesse completamente il programma di Ventotene, da lui stesso lanciato ma poi messo a dormire.

L’intervento di Juncker, cui altri ne seguiranno come da lui stesso previsto dopo le imminenti elezioni tedesche, consiste nella creazione di un Ministro delle Finanze europeo, d’una velocità di offerta e di domanda economica promossa dai Paesi dell’eurozona, dal rafforzamento politico all’interno dell’Unione, dal presidente dell’eurozona, dalla creazione d’una vigilanza politica e poliziesca che controlli le cosiddette periferie dell’Isis in Europa, Londra compresa.

Juncker ha poi lanciato un programma di investimento e proposto una serie di accordi di libero scambio con paesi come il Giappone, il Messico, l’Australia e la Nuova Zelanda e tutta l’America Latina, dall’Argentina al Brasile, al Cile e a tutti gli altri. Ha proposto anche la creazione di un nuovo Fondo europeo e una politica dell’immigrazione molto simile a quella praticata da Gentiloni e Minniti per quanto riguarda l’Africa occidentale.

Infine — e sia pure con opportune cautele — Juncker ha lumeggiato la nuova figura d’un Presidente europeo eletto direttamente dal popolo sovrano dell’Unione. Non è da escludere che lo stesso attuale presidente della Commissione di Bruxelles che decadrà dal suo attuale incarico nel 2019, pensi a se stesso come candidato a quella carica presidenziale che oggi è più di forma che di sostanza ma che in un’Europa sulla linea di Ventotene diventerebbe del tutto simile alla struttura costituzionale degli Usa.

L’alternativa è che quella carica, ammesso che la linea Ventotene diventi una realtà, sia rivendicata da Merkel o da Macron. Si tratta tuttavia, in entrambi i casi, delle due figure politicamente più importanti dell’Europa attuale, partecipi di un duumvirato che non può essere rotto a favore dell’uno o dell’altro. Più probabile, sempre che sia una figura conosciuta e approvata dal corpo elettorale europeo, che sia di uno spagnolo o di un italiano. Non credo Renzi e non credo neppure Gentiloni o Mattarella: non sono personaggi di autorità popolare europea. Mario Draghi? È la persona più nota e più internazionale. Forse avrebbe le maggiori chance anche se non è molto amato dalla classe dirigente tedesca. Ma l’idea che Draghi sia pronto a battersi per raggiungere quell’obiettivo mi sembra — conoscendolo bene — da escludere.

Un Presidente europeo con poteri simili a quelli del Presidente americano non è facile da individuare. Il primo negli Stati Uniti americani fu Washington che veniva dall’aver guidato e vinto la guerra anticoloniale contro gli inglesi. Nell’Europa attuale una figura simile è molto difficile da trovare. Ma un personaggio c’è: è tedesco ma non è un allievo di Angela Merkel, semmai potrebbe essere il contrario. Ha un’esperienza politica di prim’ordine; è social-democratico; ha 73 anni, età perfetta per quella carica; è stato Cancelliere tedesco dal 1998 al 2005; adesso presiede un’associazione dedicata ad educare politicamente e culturalmente i giovani.

Si chiama Gerhard Schröder. Sarebbe un eccellente Presidente della nuova Europa. E Juncker potrebbe essere uno dei ministri del suo governo mentre Merkel, come tutti gli altri capi dei 27 governi, continuerebbe ad essere la Cancelliera del proprio, sempre che le elezioni imminenti vadano a suo favore. Quanto all’Italia, in una situazione auspicabile di quel genere, noi avremmo tutto lo spazio per far valere le nostre motivazioni ed anche un ruolo importante nella politica europea, specie sul tema dell’immigrazione e su quello economico dell’occupazione e del liberalismo socialdemocratico.

Se il nome di Schröder che ora abbiamo fatto e la proposta che diventi presidente dell’Europa andassero a buon fine, immagino che Spinelli, Rossi e Colorni ne sarebbero felici. Ed io con loro.

repubblica/Un nome per guidare la nuova Europa di Ventotene di EUGENIO SCALFARI

Al museo Rodolfo Lanciani nuovo allestimento della Triade Capitolina con particolari inediti

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Nuovo allestimento della Triade Capitolina al Museo Lanciani

Guidonia-Monteceli0 (Rm). Venerdì 22 settembre 2017 alle ore 17,00, il gruppo scultoreo della Triade Capitolina, recuperato nel 1994 ed esposto dal 2012 nel Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” di Montecelio, sarà presentato, in anteprima, in un nuovo allestimento che valorizza particolari finora inediti dell’opera.

L’ormai famoso gruppo scultoreo della Triade Capitolina, rinvenuto durante scavi clandestini in una grande villa romana a carattere residenziale della storica Tenuta dell’Inviolata, nel Comune di Guidonia Montecelio (Rm), e recuperato nel 1994 dal Reparto Operativo Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, è rimasto esposto per vari anni nel Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, quindi nel 2012 è stato trasportato nel neo-istituito Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” allestito nell’ex convento di S. Michele Arcangelo a Montecelio.

Di ritorno dalla mostra fiorentina, “Il tricolore della tutela” (dicembre 2016 – febbraio 2017), viene presentato ora nella sede museale in un nuovo allestimento, mostrato in anteprima, che consentirà di averne una visione a 360°. Sarà infatti possibile, contrariamente alla vecchia sistemazione, girare intorno all’opera, per ammirare nel lato posteriore le tre piccole Vittorie che incoronano le divinità, nonché scoprire particolari interessanti della tecnica di lavorazione, rivelatori della destinazione e collocazione originarie della scultura databile alla fine del II sec. d.C.

Per inquadrare l’opera nel contesto di rinvenimento, saranno effettuate visite guidate al Museo, ove sono esposti altri reperti provenienti dall’Inviolata; il culto delle divinità olimpiche dello Stato romano in ambito privato sarà illustrato con una video-proiezione dedicata al pantheon delle divinità del territorio tiburtino-cornicolano.copyright-vivicentro

 

Mixed Zone: Alessandro Florenzi nel post Roma Hellas Verona (VIDEO)

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Mixed: Alessandro Florenzi, in campo per 90 minuti nel match contro il Verona

Roma- In zona mista arriva Alessandro Florenzi che torna titolare dopo un lungo periodo di assenza a causa di un infortunio. Consacra il suo ritorno in campo giocando 90 minuti nell’anticipo serale contro l’Hellas Verona. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni dei cronisti.

Leggi anche: “Roma Hellas Verona 3-0|CRONACA”.

Video: Intervista Alessandro Florenzi- Post Roma Verona

TRE DOMANDE ad Alessandro Florenzi…

E’ stata una grande emozione tornare in campo oggi dopo tanto tempo?

“Sì, una grande emozione, è quello che volevo da fare da tanto, il campo mi è mancato molto e sono felice di essere tornato a fare quello che amo di più al mondo”.

Hai giocato per 30 minuti da esterno basso. Il tecnico ti ha chiesto eventualmente la disponibilità a giocare anche da esterno alto?

“Non serve, a inizio stagione ne abbiamo parlato e ho detto al mister di essere a sua completa disposizione”.

Mi dai un giudizio sul Verona? È stato troppo facile batterlo?

“Il Verona ha un buon allenatore, ci sono dei buoni giocatori ma oggi c’è stata troppa Roma, purtroppo per il Verona. Oggi la Roma ha girato bene anche con tutti gli attaccanti”.

Sicuro di esserti riposatoHai giocato una partita meravigliosa…

“No, mi sono riposato 11 mesi. Adesso il riposo è finito e ora ricominciamo a giocare a pallone”.

Benevento, Udinese e Qarabag. Quale delle tre prossime sfide è la più insidiosa secondo te?

“Tutte e tre. Dobbiamo pensare che ogni partita sia come una finale se vogliamo avere qualcosa in cambio”.

Maria D’Auria

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Roma-Hellas Verona 3-0 (22′ Nainggolan, 34′, 60′ Dzeko) – I giallorossi proseguono la striscia positiva, doppietta di Dzeko e 90′ per Florenzi

CRONACA DEL MATCH – Esordio dal primo minuto in questa gara per Pellegrini e Cengiz Under. La Roma è attardata in classifica rispetto alle concorrenti a causa del rinvio della gara del Ferraris contro la Sampdoria. Il signor Pairetto (direttore di gara) fischierà un miniuto di silenzio prima della gara. Intanto, è anche la prima uscita ufficiale con la terza maglia marrone bordata di arancio.

SECONDO TEMPO:

50′ Va Kolarov con il sinistro, palla alta di soli 30 centimetri

53′ Ci riprova Kolarov, questa volta da punizione sulla trequarti campo (la sua posizione preferita per calciare). Il pallone si infrange sulla barriera e finisce in corner

55′ Tiro velenoso di El Shaarawy sul lato corto dell’area di rigore: Nicolas blocca il pallone

57′ Prima sostituzione del match ed è tra le fila del Verona: esce Buchel ed entra l’ex Roma Verde

60′ GOL DELLA ROMA CON DZEKO! Doppietta personale per il bosniaco che riceve una gran bella palla da Kolarov e la mette alle spalle di Nicolas con un taglio da vero centravanti. È 3-0 Roma!

63′ Secondo cambio tra le fila gialloazzurre: entra Pazzini tra i fischi dell’Olimpico, a passargli il testimone Ken

65′ Fallo di Souprayen su Pellegrini: è somma di ammonizioni. Il Verona resta in 10 uomini

66′ Tiro alto sulla traversa di Cengiz Under: la palla gli era arrivata sul piede non suo ed il turco non è riuscito a far di meglio

70′ Dzeko ci riprova: tiro con l’interno piede e la palla non esce di moltissimo

71′ Tiro di El Shaarawy fuori di pochissomo ma è calcio d’angolo per la deviazione di un difensore avversario

73′ Rete di Pazzini annullata per offside

74′ Doppio cambio tra le fila giallorosse: Nainggolan passa il testimone a Schick, poi in campo il numero 30 Gerson al posto di Cengiz Under

75′ Primo tocco di Schick della partita ed il ceco lascia già partire un tiro verso la porta avversaria. Trova, però, l’opposizione di Nicolas che non riesce a bloccare il ballone e Dzeko allora prova a ribattere a rete. Niente da fare: il portiere stavolta blocca

80′ Terza ed ultima sostituzione per la Roma: esce dal campo Manolas a causa di un problema fisico. Dentro Hector Moreno

85′ Nicolas si oppone ancora una volta ad un tiro di El Shaarawy. Intanto gioco fermo per infortunio di Ferrari

90′ Assegnati 2 minuti di recupero

92′ Termina il match con il risultato di 3-0

Nel corso dell’intervallo sono stati diramati i dati relativi all’affluenza del pubblico all’Olimpico: 860.721,00 l’incasso di stasera. 29.045 il totale paganti per questa serata caratterizzata da condizioni metereologiche avverse

 

PRIMO TEMPO:

20.47 Fischia il direttore di gara, inizia Roma-Verona

2′ Percussione di Pellegrini che serve El Shaarawy che stoppa di petto. L’italoegiziano, però, non riesce a dare potenza al tiro

3′ Destro di Pellegrini alto sopra la traversa. Nicolas devìa leggermente ma l’arbitro non assegna il corner

6′ Dzeko a tu per tu con Nicolas dopo aver dribblato tutti, incespica sul pallone e si fa bloccare la palla dal portiere

8′ Dzeko colpisce in pieno Nicolas dopo un’azione insisitita a tu per tu ancora una volta contro l’estremo difensore avversario. “Disturbato” nella corsa, se si fosse buttato sarebbe stato rigore

12′ Pellegrini si procura una punizione all’altezza del lato corto dell’area di rigore sull’out di destra. Posizione interessante. A battere si presenta Florenzi ma il calcio piazzato non ha sviluppi

17′ Florenzi lascia partire un tiro che si infrange sull’incrocio dei pali. Occasione monumentale per la Roma

20′ Intervento sconsiderato di Zuculini su El Shaarawy. Cartellino giallo per lui

22′ GOL DELLA ROMA CON NAINGGOLAN! grande velocità di esecuzione dell’azione giallorossa, al termine della quale El Shaarawy consegna il pallone al centrocampista belga che lo deposita alle spalle dell’incolpevole Nicolas

29′ Rete annullata al Verona

32′ Calcio di punizione dalla trequarti offensiva lungo l’out di sinistra per la Roma. Sul pallone ci va Kolarov ma l’azione non ha sviluppi

34′ GOL DELLA ROMA CON DZEKO! Cross dentro al bacio di Florenzi (con il sinistro che peraltro non è il suo piede) indirizzato al centravanti bosniaco, che segna la rete del doppio vantaggio.

37′ Dzeko sta come un avvoltoio appostato davanti alla porta difesa da Nicolas: ormai ci ha preso gusto. Prova a spizzarla di testa su un tiro cross ma non centra lo specchio

39′ Gioco momentaneamente fermo a causa di un problema fisico di Ferrari. Il difensore del Verona ha avuto la peggio in uno scontro con Dzeko

41′ Buon cross di Florenzi verso El Shaarawy ma Nicolas riesce ad intercettare

46′ Calcio di punizione dalla destra per la Roma , cross dentro per El Shaarawy ma c’è il salvataggio sulla linea di Ferrari

47′ Termina il primo parziale di gioco sul risultato di 2-0 per la squadra di casa

 

 

 

 

 

Roma-Hellas Verona, le formazioni ufficiali: Pellegrini al posto di Strootman, prima da titolare per Under

NOTIZIE AS ROMA – Dopo aver collezionato il primo punto della sua stagione di Champions League la Roma torna all’Olimpico (questa volta in vista della partita di campionato) e dovrà vedersela con l’Hellas Verona. È prevista pioggia nelle ore serali, soprattutto a partire dalle 22.30 la situazione metereologica potrebbe diventare addirittura critica.

19.45 Ecco come si schiereranno le due squadre:

FORMAZIONI UFFICIALI:
ROMA (4-3-3) Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Pellegrini, De Rossi, Nainggolan; Cengiz, Dzeko, El Shaarawy
A DISP: Lobont, Skorupski, Juan Jesus, Moreno, Bruno Peres, Castan, Gonalons, Gerson, Strootman, Defrel, Perotti, Schick
ALLENATORE: Eusebio Di Francesco

VERONA (4-3-3) Nicolas; Caceres, Ferrari, Hertaux, Souprayen; Buchel, Zuculini, Romulo; Bessa, Kean, Valoti
A DISP: Silvestri, Coppola, Caracciolo, Laner, Bearzotti, Fossati, Zaccagni, Pazzini, Verde, Lee
ALLENATORE: Fabio Pecchia

UFFICIALI DI GARA:
Arbitro: Pairetto Luca di Nichelino
Assistenti: Tolfo- Carbone
Quarto ufficiale: Saia Francesco
VAR: Calvarese
AVAR: Pillitteri

Diretta testuale di Claudia Demenica

Le parole di Mr Calori al termine di Juve Stabia Vs Trapani (VIDEO)

Al termine del match Juve Stabia vs Trapani terminato 3-1 per la squadra di mister Calori, così il tecnico siciliano ha commentato la vittoria ai nostri microfoni

“Nel primo tempo siamo stati lenti, aspettavamo senza sapere nemmeno cosa. Quando é arrivato il goal siamo stati colti di sorpresa. Nel secondo tempo, invece, abbiamo capito cosa fare e l’abbiamo fatto. Nei primi 45 minuti abbiamo giocato alla pari con la Juve Stabia, nella seconda frazione di gioco invece abbiamo fatto la voce grossa, abbiamo osato e siamo riusciti a sfruttare le palle goal.
Dicono che abbiamo una squadra che può vincere il campionato, ma quello che dicono è poco rilevante. Le cose bisogna dimostrarle ad ogni partita, per questo è indispensabile che tutti e 23 i giocatori siano pronti a far vedere la propria forza in tutte le occasioni.

Abbiamo cambiato 18-19 giocatori dallo scarso anno, siamo all’inizio e ci sono grandi aspettative sulla nostra squadra. Io sono rimasto qui per continuare quello che avevo iniziato, ho voluto riprovare poi riuscirci è un’altra cosa. Bisogna osare altrimenti non si raccoglie mai niente”.

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COLLEGATE:

Juve Stabia vs Trapani. Caserta: Nel secondo tempo non siamo scesi in campo (VIDEO)

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Juve Stabia sconfitta 1 – 3 dal Trapani a al Pinto. Questa l’analisi della gara del tecnico della Juve Stabia, Fabio Caserta.

Abbiamo giocato un buonissimo primo tempo, dopo si è visto tanto anche oltre il gol. Nella ripresa invece non siamo scesi in campo, sbagliando tutto, anche il calcio di inizio.

C’è rabbia perché dopo aver messo alle corde un avversario forte, forse il più completo del campionato, non si può rovinare tutto con un secondo tempo nullo. Mi assumo ovviamente la responsabilità e voglio che questo non accada più.

Nella ripresa abbiamo cercato di cambiare qualcosa ma quando si prendono due gol in fotocopia in tre minuti vuol dire che non è questione di uomini. Evidentemente non abbiamo lottato per tutti i novanta minuti e questo è sempre sbagliato, a maggior ragione per una squadra come la nostra.

È un qualcosa di molto grave. Se devo perdere voglio farlo lottando su ogni palla. Cercheremo di capire subito gli errori fatti oggi e con il duro lavoro punteremo ad invertire la rotta.

I fischi dei tifosi? Fanno male ma per come abbiamo giocato nella ripresa mi sento di capire la reazione dei tifosi.

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Juve STabia VS Trapani, 1-3, 16-9-17

JUVESTABIA – NEWS

Juve Stabia VS Trapani, 1-3 (1-0)

Juve Stabia VS Trapani, 1-3 (1-0) Juve Stabia (4-3- 3): Branduani; Nava, Morero, Redolfi, Crialese; Matute, Calò, Mastalli; Canotto, Simeri, Lisi. A disp:…

Juve Stabia – Simeri: Il gol personale conta poco. Il rammarico è tanto (VIDEO)

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La sua rete ha illuso la Juve Stabia, poi sopraffatta dal Trapani nella ripresa.

Queste le dichiarazioni di Simone Simeri, attaccante delle Vespe.

Il primo gol con la maglia della Juve Stabia mi rende orgoglioso ma, quando non si vince, segnare non conta nulla, quindi non sono certo contento.

Discussione con Canotto? Nulla di rilevante; volevamo calciare entrambi il rigore ma sono episodi di campo.

Ora dovremo lavorare a testa bassa. Abbiamo perso contro una squadra costruita per tornare in Serie B, dopo aver condotto la gara tra l’altro. Ora puntiamo a dare seguito ai risultati positivi in trasferta già a Pagani.

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COLLEGATE:

 

Juve Stabia vs Trapani, le pagelle

Juve Stabia vs Trapani, le pagelle di Salvatore Sorrentino

Brutta sconfitta per 1-3 della Juve Stabia nel match del Pinto di Caserta contro il Trapani. Simeri illude le vespe nel primo tempo ma nella ripresa un doppio Pagliarulo prima e Murano poi, ribaltano il risultato e regalano i tre punti agli uomini di Calori. Vespe sempre più giù in classifica con due punti in tre gare.

Juve STabia VS Trapani, 1-3, 16-9-17

Juve Stabia VS Trapani, 1-3 (1-0)

Ecco le pagelle delle vespe:

BRANDUANI 6: Può poco e nulla in occasione dei gol.
NAVA 5: Si vede poco sia in fase offensiva che difensiva.
MORERO 5.5: Alterna momenti positivi a momenti negativi.
REDOLFI 6: È l’unico a tenere a bada gli attaccanti trapanesi.
CRIALESE 5.5: Prova qualche cross ma non riesce mai ad incidere.
MASTALLI 5: Male anche lui quest’oggi.
MATUTE 6: Recupera una buona quantità di palloni, prestazione sufficiente.
CALÒ 5.5: Si intravede qualcosa di buono, soprattutto nel primo tempo.
LISI 5.5: Non è ancora al meglio dal punto di vista fisico e si vede.
CANOTTO 5: Mai pericoloso per i suoi ex compagni.
SIMERI 6.5: Primo gol in gialloblù per lui. Si procura due rigori solari (il secondo non gli viene concesso).
BACHINI 5: Si perde Murano in occasione dell’1-3.
ALLIEVI 5: Entra al posto di Redolfi e, insieme ai compagni, viene travolto dai siciliani nella ripresa.
AWUA 5.5: Primi minuti nelle vespe per lui, da rivedere.
PAPONI 5: Entra per dare una mano in avanti ma viene chiuso da Fazio e Pagliarulo.
BERARDI: SV

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Salernitana – Pescara 2 – 2 : Pescara raggiunto nei minuti di recupero

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Finisce con il punteggio di 2 – 2 la sfida dell’ “Arechi” tra Salernitana e Pescara, con i biancazzurri che hanno il rammarico per essere stati raggiunti nei minuti finali.

Parte subito forte la Salernitana, che ha una buona occasione dopo pochi secondi con Sprocati, il quale a tu per tu con Pigliacelli si lascia respingere il tiro. Al 10′ è il Pescara ad avere un’ottima occasione con Perrotta: Radunovic salva porta e risultato.

Al 13′ Vitale si libera di un avversario dal limite dell’area, lasciando partire un tiro dal limite dell’area che sorvola di poco la traversa. Al 25′ arriva il vantaggio del Pescara con Capone, il quale da due passi sblocca il risultato. Al 36′ arriva l’occasione per il raddoppio per il Pescara, ma Del Sole si fa respingere il tiro angolato in corner.

La prima frazione termina con il Pescara in vantaggio per 1 – 0.

Al 50′ Del Sole ha una buona occasione, ma spreca malamente. Al 67 arriva il raddoppio del Pescara con Pettinari. Al 78′ arriva la rete della Salernitana con Sprocati, con un destro a giro che batte Pigliacelli. Nei minuti di recupero arriva la rete del pari granata, con una punizione dai 35 metri di Vitale. Finisce 2 – 2.

Salernitana – Pescara 2-2  (0-1)

Reti: 25’ Capone, 72’ Pettinari (P), 78’ Sprocati, 90′ Minala (S)

Salernitana (4-3-3): Radunovic; Perico (46’ Alex), Tuia (C), Bernardini, Pucino (77’ Rodriguez); Della Rocca (61’ Zito), Minala, Ricci; Vitale, Bocalon, Sprocati,.
A disposizione: Adamonis, Mantovani, Signorelli , Kiyine, Schiavi, Di Roberto, Asmah, Rossi, Cicerelli.
Allenatore: A. Bollini.

Pescara (4-3-3): Pigliacelli; Zampano, Coda, Perrotta, Mazzotta; Brugman (C), Coulibay (78’ Kanouté), Proietti (46’ Carraro); Del Sole, Pettinari, Capone (66’ Benali).
A disposizione: Fiorillo, Crescenzi, Balzano,Bovo, Ganz, Valzania, Cappelluzzo, Baez.
Allenatore: Z. Zeman.

Ammoniti: 9’ Perico, 34’ Tuia, 64’ Minala (S), 30’ Coulibaly, 43’ Pettinari, 89’ Perrotta (P)

Arbitro: Federico La Penna di Roma 1

Assistenti: Pietro Dei Giudici di Latina e Valerio Colarossi di Roma 2, quarto ufficiale Luca Massimi di Termoli.

Un altro talento va al nord: De Luca vicino alla firma con la Triestina

FOTO ViVICENTRO – Un altro talento va al nord: De Luca vicino alla firma con la Triestina

Un altro talento della città di Castellammare di Stabia costretto a trovare fortuna in un’altra città. Infatti, secondo quanto raccolto dalla redazione di ViViCentro.it, la Triestina è vicina al tesseramento di Aniello De Luca, classe 2003, 14 anni, di ruolo portiere. Tra l’altro una vecchia conoscenza, in quanto è il ragazzo che ha ‘rappresentato’ in un video, il giovane Gigio Donnarumma. Proveniente dalla Scuola Calcio Club Napoli, è un altro prodotto di mister Ernesto Ferrara. L’ultimo suo allenatore prima di volare in Friuli è stato Antonio Valente.

a cura di Ciro Novellino

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Juve Stabia VS Trapani, 1-3 (1-0)

Juve Stabia VS Trapani, 1-3 (1-0)

Juve Stabia (4-3- 3): Branduani; Nava, Morero, Redolfi, Crialese; Matute, Calò, Mastalli; Canotto, Simeri, Lisi. A disp: Bacci, Polverino, Awua, Allievi, Capece, Paponi, Costantini, Gaye, Bachini, Berardi, Strefezza, D’Auria. All. Fabio Caserta – Ciro Ferrara.

Trapani (4-3- 3): Furlan; Fazio, Pagliarulo, Silvestri, Visconti; Maracchi, Taugourdeau, Palumbo; Marras, Evacuo, Ferretti. A disp: Pacini, Biajic, Rizzo, Legittimo, Bastoni, Reginaldo, Murano, Ferrara, Da Silva, Steffè, Canino, Minelli. All. Alessandro Calori.

ARBITRO: Alessandro Prontera di Bologna, assistenti Alessio Saccenti di Modena e Daniele Marchi di Bologna.
Marcatori: 27’ pt Simeri su rig. (J), 9-12’ st Pagliarulo (T), 26’ st Murano (T).
Ammoniti: 40’ Morero (J)
Note: Corner: 1-4. Recuperi: 1’ – 4’. Spettatori complessivi mille circa.

Prima della partita osservato un minuto di raccoglimento per le vittime di Livorno, con l’esposizione di uno triscione dei mille supporter stabiesi: “Vicini al popolo livornese”.

Arriva la prima sconfitta per la Juve Stabia di Fabio Caserta e Ciro Ferrara, surclassata nel secondo tempo da un grande Trapani che approfitta degli errori colossali della difesa, soprattutto sui calci piazzati, ma perdere 3-1 in casa con il proprio portiere migliore in campo fa capire come dopo un buonissimo primo tempo le vespe sono praticamente scomparse dal campo. Trapani troppo forte per questa squadra ancora in assemblamento, ora non resta che attendere partite più alla portata.

Sul campo neutro di Caserta la squadra di casa, all’esordio casalingo dopo aver riposato alla seconda giornata e aver pareggiato le due gare precedenti in trasferta (3-3 ad Andria, 0-0 a Catanzaro), rinuncia allo squalificato Viola e agli infortunati Dentice e Paponi, portato comunque in panchina. Per l’undici di mister Calori, dal primo minuto Felice Evacuo, soffiato in estate proprio alla concorrenza dei campani, preferito a Murano, favorito della vigilia, e Ferretti toglie il posto a Reginaldo, che parte dalla panchina. Assente Girasole.

Il primo tentativo trapanese è di Ferretti, al 3’, che scappa a Crialese sulla destra, entra in area di rigore ma mette al centro un cross sbilenco sul quale Evacuo e Marras non riescono ad arrivare.

Nei primi quindici minuti non ci sono azioni degne di nota, nessun tiro verso le porte con i campani un po’ intraprendenti soprattutto grazie alle iniziative dell’ex Canotto, bravo fino ai sedici metri avversari in un paio di circostanze, senza però riuscire nel passaggio decisivo.

Al 18’ il Trapani accenna una piccola protesta con Marras che prova ad entrare in area di rigore avversaria dalla sinistra, e va a terra dopo una leggera spinta di Morero, capitano stabiese, ma Prontera non ravvisa gli estremi per il penalty, che non c’era.

Al 25’ c’è l’episodio che può sbloccare il match, Nava prende palla a centrocampo e mette palla in profondità, dove Silvestri è lento e Simeri ne approfitta per anticiparlo sul tempo e subire il fallo da rigore che Prontera, arbitro del match, assegna con l’aiuto del secondo assistente Marchi. Proteste vibranti dei giocatori siciliani, ma le immagini danno ragione alla terna, mentre litigano per tirare il penalty lo stesso avanti campano e Canotto, l’ex che ci tiene a far bene. Alla fine, dopo quasi due minuti, è Simeri che va sul discetto e spiazza Furlan per l’1-0 dei termali. Passano sessanta secondi e il Trapani, ci prova con Ferretti che mette altissimo un tiro dai 20 metri.
Il team di Calori sembra frastornato, soprattutto dalla fisicità messa in campo da Simeri, e dalla velocità di Lisi e Canotto, ma spesso l’undici diretto da Caserta pecca nel trovare l’ultimo passaggio.

Al 42’ il Trapani sfiora il pari sugli sviluppi di un cross dalla sinistra di Visconti, sul pallone arriva Ferretti che al volo mette la palla al centro per Evacuo, il quale non arriva sul pallone contrastato, da Redolfi, ma lo stesso resta in zona dove Maracchi tira a botta sicura, ma Branduani si supera negando il goal alla mezzala sinistra dello scacchiere trapanese.

Doppio cambio nell’intervallo per i due trainer con Calori che manda in campo Murano per Ferretti mentre il duo Caserta-Ferrara sostituisce il centrale difensivo Redolfi con Allievi. La scossa data nell’intervallo da Calori sembra dare i suoi effetti ad inizio ripresa con l’undici in maglia bianca che mette insieme due occasioni tra il 3’ e il 6’ più dell’intero primo tempo.

Al 3’ Fazio di testa, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, colpisce di testa, in anticipo, sul primo palo, alzando troppo la sfera che finisce alta sulla traversa.

Al 6’ è invece il nuovo entrato Murano a trovarsi solo ai sedici metri, dopo una verticalizzazione di Taugourdeau, ma il suo tiro, di prima intenzione, finisce fuori con Branduani immobile.

Al 9’ il pareggio del Trapani, che era nell’aria, su un calcio d’angolo dalla destra, colpo di testa sul primo palo di Maracchi, interviene in scivolata sul secondo palo Pagliarulo che segna facilmente il pari, con il Trapani che domina il campo. Il match è completamente capovolto, con capitan Pagliarulo che al 12’ fa addirittura il bis su un altro calcio d’angolo battuto dalla destra da Taugourdeau, stavolta la palla sfila sul secondo palo senza tocchi, e per il centrale difensivo dei siculi è semplicissimo fare il 2-1 andando ad esultare sotto la curva del 20 tifosi giunti in Campania.

Il secondo tempo è ricco di occasioni, al 15’ Lisi scappa sulla sinistra, servito da Paponi, che viene servito da un cross a chiusura della triangolazione, ma l’uscita di Furlan chiude il varco, con l’avanti di casa che chiede il rigore.

Al 17’ uno scatenato Murano scappa al nuovo entrato Bachini, con il duo Caserta-Ferrara passato al 3-5- 2, e a tu per tu con Branduani di fa ipnotizzare dal portiere stabiese che devia, e sugli sviluppi Marras non riesce a mettere in rete, chiuso da Morero. La Juve Stabia è scossa, il Trapani continua ad attaccare ed approfittare dell’evidente calo degli avversari.

Al minuto 22 Murano impegna ancora Branduani in una parata in angolo, trenta secondi dopo un colpo di testa di Maracchi finisce fuori lambendo il palo alla sinistra dell’estremo difensore avversario.

L’undici siciliano mostra una superiorità evidente, e al 28’ Marras continua il suo show personale della ripresa, supera facilmente Allievi e crossa per Murano che segna il 3-1 che chiude il match.

Al 36’ incredibile quasi autogoal di Visconti che nel tentativo di rinviare quasi trova l’incrocio dei pali.

Finisce 3-1 per il Trapani, che continua ad essere una vera e propria “bestia nera” per la Juve Stabia

Mario Di Capua

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Napoli-Benevento, le probabili formazioni: ancora turnover per Sarri, Baroni senza Ciciretti

Dopo diversi anni torna un derby campano in Serie A con il Napoli che ospita il Benevento per la quarta giornata. Match in programma domani pomeriggio, ore 15:00, allo stadio San Paolo.
Il Napoli si rituffa in campionato dopo la sconfitta in Champions League contro lo Shakhtar, una battutta di arresto dopo ben 10 vittorie consecutive tra questa e la passata stagione. Azzurri subito a caccia del riscatto per allungare in vetta alla classifica, di fronte un Benevento ancora a secco di punti in questa stagione. Classifica bugiarda per la squadra allenata da Marco Baroni che ha ben figurato in queste prime tre uscite contro Sampdoria, Bologna e Torino. Le ambizioni dei due club sono chiaramente diverse, il pronostico è tutto dalla parte degli azzurri ma i derby non sono mai partite come le altre.

LE ULTIME SUL NAPOLI – La sconfitta in Ucraina ha fatto riemergere dei dubbi sulla tenuta fisica ma soprattutto mentale degli azzurri. Contro lo Shakhtar l’approccio non è stato dei migliori, segnali in tal senso si erano già avuti nei match di campionato con Atalanta e Bologna. Sarri costretto, ancora una volta, a centellinare le forze in vista dei tanti impegni ravvicinati. Contro le streghe, dunque, ci sarà turnover a cominciare dalla difesa dove Maggio e Maksimovic insidiano Hysaj e Albiol. In mediana tornano Jorginho e Allan, a sinistra potrebbe riposare Marek Hamsik non al top della condizione: ballottaggio aperto con Marko Rog ma lo slovacco rimane favorito. In attacco rientra dall’inizio Mertens al centro del tridente, occhio a Giaccherini che potrebbe far rifiatare Lorenzo Insigne.

LE ULTIME SUL BENEVENTO – Brutta tegola per Baroni che dovrà fare a meno di Amato Ciciretti per il match del San Paolo. Non al meglio neanche D’Alessandro che dovrebbe essere comunque della partita. In difesa la coppia centrale sarà composta da Lucioni e Antei, Venuti agirà sulla destra mentre sulla sinistra è sfida aperta tra Di Chiara e Letizia. Lazaar e D’alessandro esterni di centrocampo con Memushaj e Cataldi al centro. In avanti spazio a Iemmello e uno tra Armenteros e Coda.

PROBABILI FORMAZIONI

NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri

BENEVENTO(4-4-2): Belec; Venuti, Antei, Lucioni, Di Chiara; D’Alessandro, Memushaj, Cataldi, Lazaar; Iemmello, Coda. All. Baroni

A cura di Antonino Gargiulo

Racing Fondi- Siracusa: 1-3. I Leoni si riconoscono dagli artigli!

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Quarta giornata di campionato  della Serie C allo Stadio “S. Purificato di Fondi”.

Racing Fondi – Siracusa: 1-3

Dopo il minuto di silenzio, dedicato alle vittime dell’alluvione di Livorno, il match tra Racing Fondi e Siracusa inizia con vispe azioni.

Al 6’ minuto Sandomenico cerca da subito di conquistare il primo goal della partita,  azione però non andata a buon fine.

Al 9’ Lazzari tenta di depredare la rete aretusea, ma guardato bene dalla difesa, fallisce il suo tentativo.

Al ‘ 12 si esulta al goal di Mangiacasale  che con una palla netta sorprende il portiere del Fondi.

Al 25’ Pompei cerca di attaccare Tomei, ma prontamente abbraccia la palla. Nel frattempo Mangiacasale si infortuna e viene sostituito da Mazzocchi, è il primo cambio per il Siracusa.

Al 29’ Sandomenico cerca la doppietta, ma tocca la traversa e il tiro finisce fuori.

Al 33’ Lazzari cerca di portare la squadra in parità, ma lo intercede Palermo.

Tomei al 34’ blocca la prima azione di un certo rilievo del Fondi da parte di Lazzari.

Tomei uscendo dall’area blocca un cross pericoloso del Fondi al 37’.

Primo cartellino giallo, meritato, della partita  al 38’ per Lazzari per un fallo  che blocca Palermo.

Al 39’ primo cambio per il Fondi:  Ciotola viene sostituito da De Martino portando la difesa a 4 e quindi uno schema 4-3-3.

Il primo tempo si chiude con quattro minuti di recupero. Molte occasioni  perse per il Siracusa per distanziare ancor di più gli avversari.

Il secondo tempo  inizia con il secondo cambio per il Siracusa esce Sandomenico per prendere il suo posto Grillo.

Al 48’ tiro di Parisi verso la porta ma tocca fuori la porta e la palla rimbalza in campo.

Al 53’ Scardina raddoppia il ricordo del 12 marzo del 2017 e porta in netto vantaggio gli aretusei.

Calcio di Punizione per il Fondi al 50’, grande cross ma parata da parte di super Tomei che con un balzo afferra  la palla.

Al 60’ esce Catania ed entra Giordano.

Al 70’ fallo di Turati su Nolè e quindi assegnato calcio di rigore e Lazzari accorcia le distanze.

Primo cartellino giallo per gli aretusei al 72’ su Giorndano, con calcio di punizione che pota confusione sulla porta dei leoni.

Al 76’ Turati si fa perdonare il calcio di rigore che aveva regalato un gol al Fondi mettendo in rete il terzo goal

Rissa in campo che porta un cartellino giallo per Magnani e uno rosso per Pompei, al 79’ per un fallo su Scardina.

All’88’  ulteriore sostituzione per i leoni ,esce Scardina ed entra Bernardo.

Tre minuti di recupero, fischio finale e il Siracusa porta la vittoria a casa.

Il match si chiude 1-3.

RACING FONDI: Elezai, Ghinassi, Pompei, Maldini, Vasco, De Sousa, Ricciardi, De Leidi, Galasso, Lazzari, Ciotola.

A disposizone: Cojocaru, Quaini, De Martino, Pezone, Corticchia, Serra, Mastropietro, Vastola, Utzeri, Nolè, Gosheh, Paparusso.

Allenatore: G. Giannini

SIRACUSA: Tomei; Parisi, Turati, Magnani, De Vito; Spinelli, Palermo; Mangiacasale, Catania, Sandomenico;

Scardina

A disposizione: D’alessandro, Bernardo, Giordano, Mancino, Daffara, Vicaroni, Mucciante, Mazzocchi, Liotti, Grillo, Toscano.

Allenatotore: P. Bianco

Arbitra: D. Miele, G.Basile, F. Di Monte

 

Si autorizza l’uso dei contenuti ai fini di cronaca, a condizione di citare la fonte: Vivicentro.it , in base alla legge n. 633/1941 sul diritto d’autore.

Juve Stabia – Trapani: in tribuna anche un ex allenatore delle Vespe

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Presente al Pinto di Caserta per assistere al primo match casalingo delle Vespe contro il Trapani, anche l’ex allenatore della Juve Stabia Giuseppe Pancaro.

Il tecnico calabrese ha guidato i gialloble nella stagione 2014-2015, prima in Lega Pro dopo la retrocessione dalla serie B.

Mister Pancaro non perde così occasione di seguire i gialloble da tifoso e di aggiornarsi in attesa di trovare una nuova squadra.

Juve Stabia, la gara con il Trapani non solo su Sportube. Ecco dove sarà possibile vedere il match

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Juve Stabia – Trapani, valevole per la quarta giornata del Campionato di Serie C sarà visibile anche in TV. Non solo, quindi, la soluzione “tradizionale” ossia la visione in streaming offerta da Lega Pro Channel ospitata dalla piattaforma web Sportube.

La gara di oggi della Juve Stabia sarà infatti in diretta streaming in chiaro anche su Ultima Tv, canale 887 del satellitare nonchè canale 87 in Sicilia.

Una soluzione che sicuramente aiuterà i tanti tifosi, stabiesi e trapanesi che non potranno essere al Pinto di Caserta, nel seguire il risultato della propria squadra.

Le probabili formazioni di Napoli-Benevento

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L’edizione di oggi della Gazzetta dello Sport propone una probabile formazione di Napoli-Benevento, derby campano di Serie A che si terrà domani al San Paolo alle ore 15

Nel 4-3-3 di Maurizio Sarri sono pronti quattro cambi rispetto agli undici titolare di Kharkiv: Christian Maggio in difesa al posto di Elseid Hysaj, Allan e Jorginho al posto di Piotr Zielinski ed Amadou Diawara, Dries Mertens e non Arkadiusz Milik.

Quattro ballottaggi:
1. Maggio-Hysaj 60%-40%
2. Insigne-Giaccherini 60%-40%
3. Hamsik-Zielinski 60%-40%
4. Koulibaly-Maksimovic 60%-40%

Nel Benevento pronto il 4-4-2 con D’Alessandro e Lazaar esterni di centrocampo, nel caso Ciciretti non dovesse farcela: Baroni ha tre dubbi con Di Chiara, Memushaj e Coda in vantaggio su Letizia, Chibsah ed Armenteros.

probabile forzamione napoli benevento

 

Roma nun fa la svizzera (mp3 Atac)

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Un controllore dell’ Atac, l’azienda romana di trasporti che tutta Zurigo ci invidia, ha trovato finalmente il coraggio di farsi rispettare. Avrebbe potuto placcare uno di quegli acrobati del tornello che scavalcano le staccionate metropolitane per evitarsi il disturbo di timbrare il biglietto. Avrebbe potuto seppellire di multe il marcantonio strafottente che prende a cazzotti la macchina obliteratrice. Avrebbe potuto, e sicuramente saputo, castigare i guappi di ogni colore che considerano il pagamento della corsa una prova di scarsa virilità. Invece il funzionario comunale ha scelto di cimentarsi in un’impresa molto più ardua. Snidare una signora filippina che aveva avuto l’ardire di salire sul tram numero 3. Non tragga in inganno la sua natura apparentemente mansueta. Per impietosirlo, l’astuta donna si era precostituita una scusa: la bambina da andare a prendere a scuola. «Favorisca la tessera», le ha intimato impavido l’uomo in divisa. Lei gliel’ha data. «E ora la ricevuta». Una corrente di panico ha attraversato il tram perché nessuno era a conoscenza del terzo mistero dell’Atac (il primo è quanto costa, il secondo perché non fallisce): chi ha l’abbonamento deve portarsi sempre dietro anche lo scontrino? La criminale ha mostrato la foto della ricevuta sul telefonino, ma il controllore pretendeva la versione cartacea e l’ha costretta a scendere con lui per compilare il verbale. Una prova di efficienza che non avrà mancato di suscitare il plauso dell’azionista di riferimento, l’associazione Arroganti & Imbucati.