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Il calo fisico si fa sentire, l’attacco del Napoli è il reparto più in crisi

L’attacco del Napoli è il reparto più in crisi sotto il punto di vista fisico, con Mertens che non segna da 4 partite e Callejon addirittura da 9 turni. Ecco quanto scrive l’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport: “Il calo del trio d’attacco è coinciso con lo 0-0 a Verona col Chievo, la vittoria su rigore, a Udine, e la sconfitta con la Juve. Proprio venerdì si è avuta l’esatta dimensione dello stato di forma dei tre. Insigne è stato l’unico a provare la conclusione, sempre alla portata di Buffon, Callejon una sola volta ha sfiorato il palo. Poi, più nulla se non la maestosità di Chiellini e Benatia che hanno sopraffatto i piccoletti del Napoli. La disponibilità di Milik avrebbe consentito una soluzione alternativa al solito 4-3-3: Sarri aveva sperimentato pure il 4-2-3-1, con Callejon, Mertens e Insigne alle spalle del centravanti polacco. Il suo infortunio, a Ferrara, ha ricacciato il Napoli nello stesso incubo vissuto nella passata stagione, quando nello stesso periodo, Milik si ruppe l’altro ginocchio. Quella volta, l’intuito di Sarri generò la soluzione Mertens centravanti. Stavolta in organico non c’è un altro Mertens da adattare”.

Amalfi, eccellenze gastronomiche con il Degusta Christmas Tour. Il programma dell’evento

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Natale 2017: eccellenze gastronomiche ad Amalfi con il Degusta Christmas Tour. Il programma dell’evento

Si terrà nei giorni 8-9-10, 15-16-17 dicembre e dal 27 al 31 dicembre 2017 il primo evento di street food della costiera amalfitana Amalfi degusta Christmas Tour.

La kermesse, organizzata dall’Associazione Eccellenza In Piazza, con il patrocinio del Comune di Amalfi, è inserita nel programma della rassegna “Natale ad Amalfi” e si propone di promuovere e valorizzare il legame delle eccellenze del territorio con le bellezze paesaggistiche ed architettoniche di Amalfi.

Per l’occasione saranno allestiti apecar, furgoncini e carretti che prepareranno sfizi e golosità della tradizione culinaria come la pizza a portafoglio, il baccalà fritto, le arancine di Agrigento o il cuoppo fritto. Tra i prodotti locali sarà possibile assaggiare il caciocavallo impiccato, i formaggi di capra e pecora, salumi tradizionali pugliesi ma anche le tipicità campane come il pomodorino del Piennolo, frutti antichi, corbezzoli, sorbe, pere cotogne e ancora miele del Cilento e Pporchetta dell’Irpinia. Da bere vini locali e birra artiginale.

Sono previsti anche dei laboratori di arti tradizionali come l’intreccio del pomodorino del piennolo del Vesuvio, la lavorazione del miele ed il workshop “agricoltura e biodiversità”. Saranno altresì presenti stand di artigianato ed antiquariato.

Informazioni su Amalfi degusta Christmas 2017:

Quando: dall’8 al 10 dicembre, dal 15 al 17 dicembre e dal 27 al 31 dicembre 2017

Dove: Lungomare dei Cavalieri, Amalfi

Orario: dalle 10:00 alle 21:00

Prezzo: ingresso gratuito

Contatti: Pagina Facebook | eccellenzeinpiazza@gmail.com

 

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Sarri chiama tutti a raccolta: archiviare la Juventus e concentrarsi sul Feyenoord

Per il Napoli bisogna archiviare quanto prima la sconfitta con la Juventus e pensare alla gara di Champions League contro il Feyenoord, una sfida decisiva come racconta l’edizione odierna del quotidiano Il Corriere dello Sport: “Dovrà essere affrontata con la mente sgombra da ogni tipo di ricordo in bianco e nero: proprio quello che il tecnico ha chiesto alla squadra. La delusione era però chiaramente leggibile sui volti degli azzurri che ieri mattina si sono presentati al centro sportivo di Castel Volturno: ecco perché Sarri, prima di cominciare l’allenamento, ha ribadito ai suoi di dimenticare e ripartire. Forti della consapevolezza che, fisiologica stanchezza e problemi fisici di qualcuno a parte, la squadra ha comunque mantenuto alti i parametri di gioco”

“Via da scuola solo se accompagnati dai genitori”. Padre denuncia la Preside

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Si è risolto  il caso dei due bambini di 11 e 12 anni trattenuti a scuola per seguire la regola secondo la quale gli alunni devono tornare a casa solo accompagnati dai genitori.

Ieri,il padre dei due bambini, un avvocato,  si è recato in Questura a Caserta per depositare una denuncia-querela ravvisando, in ipotesi, il sequestro di persona, da parte della Dirigente. La Preside risponde, però, di aver solo seguito la legge.

L’uomo ha incontrato la Preside, per ribellarsi alla piega “burocratica e totalitaria” della scuola, spiegando che ” non esiste nessuna norma che imponga ai genitori di essere presenti fisicamente per strada dopo che sia superato il perimetro scolastico”. Ieri,dunque,  è scattata la denuncia, così come riporta “Il Mattino”.

Sacchi: “A Sarri andrebbe fatto un monumento. Il Napoli? Si riprenderà”

L’ex tecnico del Milan, Arrigo Sacchi ha difeso Maurizio Sarri, dopo la sconfitta del Napoli, rimediata contro la Juventus. Ecco le parole di Sacchi intervistato dal quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno: “Gli eroi sono coloro che fanno ciò che possono. Mi è sembrato di assistere ad un incontro di pugilato tra un peso piuma e un peso massimo. Napoli primo? Ed è per questo che occorre essere grati a Sarri e ai suoi calciatori. Se, come si crede in giro, oggi il calcio pesa più per i soldi che per la passione, allora occorre fare i conti con il patrimonio calcistico della Juve che vale 450 milioni, mentre quello del Napoli è di appena 180 milioni. E con il costo dei bianconeri: di 180 milioni contro i 78 del Napoli. Sogno infranto? No, assolutamente. Il Napoli saprà riprendersi. Certo, l’altra sera gli azzurri non hanno potuto schierare in campo un top player alla Higuain. Anzi, lo avevano contro e gli ha fatto gol. Inoltre, il Napoli ha una rosa risicata, molti non sono ancora all’altezza delle ambizioni dei tifosi. Con i limiti attuali, i partenopei non possono giocare né di forza, né di esperienza, e neanche avvalendosi di uomini di elevazione. Tuttavia, finora hanno saputo contare sulla brillantezza della manovra e sulla freschezza mentale e fisica; ma oggi mancano proprio queste caratteristiche. Gli impegni della Champions spezzano le gambe, il Napoli ha dovuto subire due infortuni importanti e spero che Insigne si riprenda presto. Veramente gli azzurri hanno fatto tutto quello che hanno potuto. Gli altri possono vincere in tanti modi. Il Napoli soltanto giocando bene.

Sarri non ha nulla da rimproverarsi? Occorre fargli un monumento, altro che rimproveri. Ha visto Douglas Costa? Quando punta un avversario non ce ne è per nessuno”.

La Juventus? ma con un gol realizzato nei primi quindici minuti e poi tutti lì dietro a chiudersi a riccio. La Juve ha tutto per diventare una grande squadra, tuttavia la sua ascesa diventa complicata se per 70 minuti lascia giocare esclusivamente gli avversari. In Spagna una vittoria come quella della Juve non sarebbe celebrata. I padri fondatori del calcio non hanno mai immaginato di dar vita ad un gioco da sviluppare in termini difensivi. Per chi ama il calcio il gioco non può che essere offensivo”.

Ricarica Su Carta Prepagata (Lo Piano Saint Red)

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E’ ufficiale, 400 mila famiglie indigenti, avranno la possibilita’ di usufruire di un bonus mensile su carta prepagata REI.

Per accedervi bisogna avere : un indice ISEE non  superiore ai 3 mila euro, che il capo famiglia aderisca ad un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa messo in campo da Comuni e Regioni e di  accettare la proposta di eventuali corsi di formazione professionale.

La cifra messa a disposizione dallo Stato e’ di 2.2 MLD di euro, per i fortunati che dovessero avere i giusti requisiti, la nuova carta prepagata REI, verrebbe ricaricata con un minimo di 320 euro mensili, ad un massimo di 485.

Questa nuova ricaricabile, sembra piu’ una fotocopia che una carta velina delle vecchie SIA, e REIS, mutano le sigle ma il prodotto non cambia.

La durata della “ricarica”, e’ triennale, mentre annualmente  dovranno essere presentati tutti i certificati che ne attestino la perdurante indigenza.

Poi, se la vita di questi “fortunati”, dovesse prolungarsi oltre un triennio, questi ultimi potranno morire “artificialmente”, visto che lo Stato non garantira’ piu’ questo favoloso sussidio.

In Italia si va avanti con sigle sempre diverse e spesso in contrasto fra loro, questo sistema e’ abbastanza collaudato per confondere la gente.

Se il REI prenderà il posto dell’attuale SIA e dell’obsoleto REIS, (parliamo di tre facce della stessa medaglia), e’ evidente che non sono in contrasto tra loro, vista la loro cumulativita’.

In Italia vi sono 6 milioni di famiglie gia’ collassate da anni di siccita’ economica, dare “una tantum” un contentino, un pezzo di pane, una manciata di riso, una boccata d’ossigeno,non basta a far risollevare un’economia che e’ ancora ferma al palo.

Far salire l’eta’ pensionabile,  non offrire ai giovani e meno giovani, un’opportunita’ lavorativa, non abbassare le tasse, non aiutare le piccole e medie imprese, foraggiare le banche truffaldine, non essere vicini ai seri problemi delle persone, non porta da nessuna parte.

Se quasi l’ottanta per cento degli elettori diserta le urne, e’ la prova lampante del fallimento della politica clientelare.

Il politico per natura e’ un imbroglione, se non lo fosse, o lo fosse stato, non occuperebbe un posto nel firmamento amministrativo italiano, ancora non ci si e’ resi conti che i tempi cambiano, se quasi 40 milioni di Italiani voltano le spalle alla politica, un motivo ci deve essere.

Il lavoro non e’ di destra, ne’ di sinistra, o di centro, rappresenta la dignita’ di una persona, in Italia questo concetto non e’ ancora chiaro, quanto tempo ci vorra’ perche’ qualcosa cambi?

A questa domanda potranno rispondere i cittadini nella prossima tornata elettorale, sempre che la maggior parte di essi si decidano a non disertare piu’ i seggi. Solo cosi’ si potrebbe avere una ricarica economica senza limiti di tempo ne’ di spazio.

Higuain vuole Maurizio Sarri alla Juventus per il post-Allegri

Maurizio Sarri ha cambiato idea su Gonzalo Higuain? Può essere. A sottolinearlo è l’edizione odierna del quotidiano La Repubblica, che riporta alcune parole di Sarri: “Coi napoletani sono sempre d’accordo, ma in questo caso ho trovato ingiusti i loro fischi per Gonzalo. Qui lui ha sempre dato il massimo ed è andato via per la clausola”. Mentre il 3 aprile scorso il trainer toscano diceva: “I fischi erano inevitabili, ma il nostro pubblico ha dato una prova di grande civiltà”. Nel frattempo a Torino, l’avventura di Allegri sulla panchina bianconera sembra essere arrivata alla fine, con il cambio di panchina che arriverà al termine della stagione, Higuain potrebbe spingere affinché anche Sarri lo segua sotto la Mole Antonelliana.

De Laurentiis fortemente deluso dopo la sfida di venerdì, ecco cosa ha fatto al termine del match!

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, al termine del match tra gli azzurri e la Juventuus, che ha visto prevalere i bianconeri grazie ad un gol di Gonzalo Higuain, secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, si è chiuso nella stanza del San Paolo a lui riservata, insieme al figlio per la forte delusione post gara. A pochi metri c’era lo spogliatoio della Juventus, che fino a mezzanotte a cantato e ballato, tra questi c’è era anche il Pipita.

Napoletani contro Napoli: danneggiato il campanile della Pietrasanta. I cittadini scendono in piazza

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Napoli, violenza alla storia: danneggiato il campanile della Pietrasanta. I cittadini scendono in piazza

Un nuovo sfregio alla storia di Napoli. Questa volta ad essere usurpata con bombolette spray è stata l’Ara romana in marmo lunense databile al I – II secolo d.C. inglobata alla base del campanile romanico della chiesa della Pietrasanta, materiale di spoglio proveniente dalla città di Neapolis, come riporta il Mattino.

Situato nel tra via del Sole e via Tribunali, conosciuto col nome “Ad Arcum”, il monumento, patrimonio dell’Unesco, è stato danneggiato con vernice nera dai cosiddetti “graffitari”, una “piaga sociale” li definisce Antonio Pariante, presidente del Comitato civico di Portosalvo.

Un graffito che ha fatto infuriare i cittadini che Napoli la amano e la rispettano, e soprattutto che cercano di tutelarla e valorizzarla. Un atto che degrada e danneggia quello che del capoluogo partenopeo viene considerato dal mondo come un tesoro dal valore inestimabile.

E’ in programma il 14 dicembre una fiaccolata per dire basta agli sfregi fatti al patrimonio artistico e architettonico della città. L’evento partirà da Piazza Miraglia alle ore 17:30.

Napoli: parte la campagna di prevenzione per i botti di fine anno

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Parte la campagna per la prevenzione dei danni derivanti dall’esplosione di fuochi d’artificio.

La Questura di Napoli ha promosso una campagna di sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado della città di Napoli e provincia.

 

L’iniziativa, avviata alla fine di Novembre, proseguirà fino all’inizio delle feste natalizie e consentirà agli artificieri della Polizia di Stato di incontrare migliaia di alunni di oltre 20 istituti scolastici.

 

Negli ultimi anni, anche grazie alle campagne di prevenzione attuate, il numero dei feriti  è notevolmente diminuito, e allo stesso tempo si è registrato un incremento dei sequestri di materiale esplodente.

Del Piero: “Il Napoli gioca un calcio straordinario, ma alcuni giocatori non sono al top”

L’ex capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, ha parlato ai microfoni del quotidiano Tutto Sport, della sfida di venerdì sera, che ha visto la Juventus prevalere sul Napoli. Ecco le sue parole: “La Juve ha dato un segnale importante al campionato ed a se stessa. Ha ritrovato il sacrificio, quell’attenzione in difesa ed il collettivo che pareva smarrito. Campionato? Finalmente c’è equilibrio, un torneo con una squadra solista non è gratificante. Il Napoli? Gioca un calcio straordinario, ma deve fare i conti con alcuni suoi campioni non al meglio. Insigne è tra questi. L’Inter non ha le coppe, però, questo è un bel jolly”.

Higuain: “La mia esultanza non era polemica, mi ero rivolto ad un compagno. E su De Laurentiis dico…”

L’ attaccante della Juventus, Gonzalo Higuain, ha rilasciato alcune dichiarazioni all’edizione odierna del quotidiano La Stampa, parlando della vittoria di venerdì contro il Napoli, ottenuta grazie ad una sua rete: “La vittoria di Napoli ci darà una grossa spinta per qualificarci in Champions ad Atene e lottare per il vertice nel match contro l’Inter. Se vincessimo lo scudetto, sarebbe qualcosa di mostruoso, ma per l’Inter non giocare in Europa è un vantaggio, ma noi abbiamo una grandissima squadra, con tanti ricambi. Al San Paolo è stata la Juventus più umile di quest’anno. E’ un pregio: le grandi squadre vincono anche con umiltà. Il rimpianto che ho è di non aver giocato sempre così: in passato ci sono stati cali di tensione che non so spiegare. Il Napoli, con il suo gioco veloce, ci ha aiutato ad alzare il livello di attenzione: a volte, contro avversari che addormentano il gioco, si abbassa. De Laurentiis? Non l’ho trovato si sarà nascosto. La mia esultanza non era polemica, mi sono rivolto ad un compagno: io parlo in campo, è la risposta migliore”

Brindisi: bimbo di tre anni ingerisce farmaci, è grave

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Bimbo di tre anni ricoverato in gravi condizioni.

Brindisi, un bimbo di tre anni è rimasto intossicato ed è ora ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Brindisi, dopo avere ingerito alcuni farmaci che erano in casa. Il bambino avrebbe ingerito degli antinfiammatori. Le sue condizioni, al momento, sono gravi ma stazionarie, respira autonomamente ma la prognosi resta ancora riservata.

Milik al Chievo? No, Ounas! L’algerino potrebbe finire alla corte di Maran

Milik al Chievo? No, Ounas! E’ questa l’ultima idea che circola con insistenza in casa Napoli. L’ idea del polacco in gialloblu non fa impazzire il patron clivense Campedelli e così è nata l’idea di inserire Adam Ounas nello scambio che porterà Inglese alla corte di Maurizio Sarri. Il tecnico azzurro nel corso dell’ultima conferenza stampa di certo ha ammesso che l’algerino ha bisogno di crescere e per farlo la soluzione Chievo potrebbe essere la migliore.

Firenze choc : in caserma appare una bandiera neonazista

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Firenze, in caserma appare una bandiera neonazista.

La bandiera comparsa a Firenze è utilizzata in tutta Europa da gruppi neonazisti. Dall’Arma già si stanno valutando provvedimenti disciplinari per il militare, autore del gesto, ed eventuali conseguenze penali.

Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha dichiarato: “Chiunque giura di essere militare  lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich, dunque, non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento”.

Vico Equense, ex poliziotto stabiese trova 100mila euro in strada: “Qualcuno di voi ha perso questi soldi?”

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Vico Equense, ex poliziotto stabiese trova 100mila euro in strada: “Qualcuno di voi ha perso questi soldi?”

Vico Equense – Antonio Iozzino, ex poliziotto di Castellammare di Stabia, avrebbe ritrovato, subito dopo Seiano, circa 100mila euro per strada. Le banconote, da 20 e 50 euro, erano sparpagliate sul selciato, come mostra la foto postata sul profilo personale Facebook dell’agente.

E’ stato lui a dare direttamente la notizia sul Social:”…mo mo` …mi trovo dopo Seiano …in penisola sorrentina…Ops amici…. qualcuno di voi ha perso questi soldi…!!!? Aspetto un vostro contatto in modo di poterli restituire….Un abbraccio affettuoso a voi tutti…”

La foto postata, però, ha creato qualche dubbio: è molto simile, se non uguale, ad un’immagine che circola da anni sul web. Sarà uno scherzo fatto agli amici e subito diventato virale?

Intanto molti utenti hanno lasciato dei commenti al post del signor Iozzino: chi spiega che sarà la procura di Nocera Inferiore ad occuparsi del caso, chi invece afferma che sarà competenza di Sorrento o chi, ancora, lascia dei consigli spassionati sull’utilizzo delle banconote, ad esempio donarli in beneficenza.

Per gli aggiornamenti riguardanti la notizia clicca qui.

Moggi: “E’ un po di tempo che il Napoli non fa belle partite. Juve? Gara intelligente”

L’ ex dirigente di Napoli e Juventus, Luciano Moggi, ha parlato della sfida di venerdì sera al San Paolo ai microfoni della trasmissione radiofonica “Italia nel Pallone” in onda sulle frequenze di Radio Rai 2. Ecco le sue parole: “Il Napoli qualche segnale negativo lo aveva dato. Nelle gare precedenti Sarri ha detto che la squadra non era più brillante come un tempo .Anche col Milan non aveva fatto una bella partita, nemmeno a Verona col Chievo. La Juve s’è regolata di conseguenza e ha vinto perché ha fatto una partita intelligente. Callejon uno dei peggiori in campo, Reina il migliore. Gli azzurri restano comunque favoriti per lo scudetto insieme a Inter e Juventus”.

Mastella: “Resta l’anno buono per il Napoli. Sarri? Ho rispetto dei vecchi comunisti

Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco quanto scrive l’edizione odierna della Rosea: “E’ vero che i tifosi ce l’hanno con lei? Oggi ci saranno degli striscioni contro di me perché ho rilasciato dichiarazioni pessimistiche, ma si immagini se il sindaco non ha piacere che la squadra della sua città si salvi. Sono tifoso del Napoli, di cui sono stato consigliere e vicepresidente, però a Napoli-Benevento ho tifato per il Benevento.

Napoli ko con la Juve? Se fossimo a tre giornate dalla fine sarebbe una sconfitta decisiva, ma l’epilogo è lontano. Venerdì ho visto un Napoli lento. Resto convinto che possa essere l’anno buono per lo scudetto, a patto che si facciano delle operazioni sul mercato di gennaio. I giocatori sono contati

Sarri? Sì, anche se l’ho sentito parlare male della Democrazia Cristiana. Vecchio comunista? Ho rispetto dei “vecchi comunisti”. Come noi democristiani avevano e hanno degli ideali. Siamo stati avversari leali. Sarri è un bravo allenatore, si è inventato l’attacco dei tre piccoli tenori: Callejon, Mertens e Insigne sono l’equivalente calcistico di Pavarotti, Domingo e Carreras nella lirica”.

Il male oscuro italiano (ma mica tanto): l’ingovernabilità

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Una libertà senza eguaglianza affida il bene comune ai gruppi più forti, specie economicamente, di quel Paese. Se invece è l’eguaglianza a trionfare e la libertà a scomparire siamo a un passo dalla dittatura come del resto è accaduto in Russia. 

Scrivo da tempo che il problema più grave del nostro Paese è l’ingovernabilità: tre aree politiche maggiori che oscillano ciascuna attorno a un terzo dei voti disponibili, di fronte a una massa di astensioni mediamente arrivate al 40 per cento, anche al 50 per cento e oltre in alcune occasioni e in alcuni luoghi.

Questo problema rimane e non si vede il modo per superarlo. Uno dei tre partiti, il Movimento 5 Stelle, non può fare alleanze con altri perché le regole previste da Beppe Grillo lo escludono. Un altro, il Pd, vorrebbe riassorbire la sua sinistra dissidente che sarà d’ora in avanti un partito presieduto da Pietro Grasso, ancora presidente del Senato e che tale rimarrà fino a gennaio cioè tra un mese quando avrà termine la legislatura. Infine il raggruppamento di destra, formato da tre partiti: Forza Italia di Berlusconi, la Lega di Salvini e i Fratelli d’Italia di Meloni. Questi tre partiti sommati insieme arrivano – secondo gli attuali sondaggi – al 35 per cento.

Alleanze tra queste tre forze politiche maggiori sono dunque impossibili. A guardar bene la sola praticabile potrebbe essere quella tra un Pd che non sarà riuscito a riassorbire i dissidenti e Forza Italia purché si separi da Salvini. Berlusconi però è un appestato, politicamente e giudiziariamente parlando. In realtà appestati son tutti, ma lui lo è al massimo grado, senonché la destra, da lui in gran parte rappresentata, raccoglie la maggioranza dei voti.

Soprattutto dalla Lega di Salvini e dal partito di Meloni. Quand’anche quella ipotesi (Pd e Forza Italia) si verificasse l’ingovernabilità resterebbe e dunque, in queste condizioni, è del tutto inutile oltre che estremamente scomoda. Avverrà in tal caso il proseguimento dell’attuale governo Gentiloni, opportunamente rimaneggiato e mantenuto in carica dal presidente Mattarella come governo di ordinaria amministrazione, come un tempo furono Mario Monti ed Enrico Letta e perfino Renzi, nominati tutti e tre da Giorgio Napolitano.

Quanto potrà durare un Gentiloni prorogato? Forse un mese o forse un anno e poi di nuovo elezioni? È un futuro del tutto incerto, le ipotesi si intrecciano e si escludono a vicenda. Molto dipende anche dalle forze sociali e dall’andamento dell’economia; in tal caso tuttavia l’ingovernabilità dell’Italia si aggiungerà a quella di gran parte dell’Europa, a cominciare dalla Germania e dalla Spagna. Ma si estende perfino all’Inghilterra, a Trump e alle due Coree. Mezzo mondo, o se volete tutto il mondo democratico, ivi compresa l’Africa del Sud e il Sud America brasiliano e quello caraibico. Infine il Medio Oriente sconvolto da guerre e dal terrorismo dell’Isis che si infiltra ormai nelle periferie del mondo intero.

Dell’Africa non parliamo neppure: Mugabe a parte, l’Africa intera è un caos politico ma al tempo stesso è il continente più giovane di tutti, potenzialmente capace di un elevato sviluppo economico e di bloccare le migrazioni attirando capitali e tecnologie adeguate dall’Europa e soprattutto dall’Italia (piano Minniti) e perfino dagli Stati Uniti d’America.

C’è però, accanto a questo problema che rafforza il tema dell’ingovernabilità, un altro argomento di analoga importanza che riguarda soprattutto i governi, in Italia in particolare.

“Un’Italia dei rancori – così ha scritto ieri sul nostro giornale Guido Crainz – ci balza incontro dalle pagine del rapporto Censis, quasi a contrasto con una ripartenza del paese che pure viene segnalata. Questo fenomeno incrina drasticamente la coesione sociale: la sensazione sempre più drammatica che i figli non vivranno meglio dei loro padri, tutto al contrario (ed era stato questo invece il cemento solido dei primi decenni della nostra storia repubblicana). Un paese incapace di offrire realmente pari opportunità di lavoro e al tempo stesso segnato dal drastico ridursi dei giovani, con in più il rischio che il lavoro dequalificato diventi per loro una gabbia duratura. A questo bisogna aggiungere una diminuzione della popolazione sempre meno bilanciata dall’afflusso di immigrati.

Eppure i segni positivi sono indubbi: una crescita del Pil che supera le angustie dello “zero virgola” dell’ultimo biennio; una produzione industriale ai più alti livelli europei e un’occupazione che sta realmente aumentando. Si aggiunga poi una crescita dei consumi che sembra talora una “compensazione” del persistente blocco dell’ascesa sociale.

In questo complesso e contraddittorio quadro è impossibile ricostruire un reale futuro senza un progetto convincente e un immaginario collettivo coerente con esso, ma i dati che vengono proposti confermano la sfiducia dilagante nella politica e nel ceto politico; a influire sull’immaginario non è più quello che si chiamò “miracolo economico” dei nostri anni Sessanta. Di qui la radicalità delle scelte che sarebbero necessarie su tutti i terreni per invertire realmente la rotta e proprio l’attenzione del Censis sia agli elementi di ritrovata vitalità sia a quella di drammatica fragilità ce ne fa comprendere l’assoluta urgenza”.

Fin qui Crainz e il Censis da lui citato. Il tema principale che emerge da questa diagnosi è quello dei giovani. Abbiamo già constatato che stanno peggio dei padri e molto peggio dei nonni che vissero ai tempi del “miracolo economico”. Vari autori collaborarono a quel “miracolo” a partire dalla metà degli anni Cinquanta del Novecento, ma l’autore principale fu il governatore della Banca d’Italia Guido Carli e poi i suoi successori Paolo Baffi e soprattutto Carlo Azeglio Ciampi.

Non a caso oggi Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea (Bce) somiglia molto ai predecessori sopra citati e sta lavorando non solo per l’Italia ma per l’Europa con esito positivo. La sua politica monetaria e la politica economica che ne deriva sono ampiamente costruttive rispetto alla debolezza ed anzi all’assenza d’una politica europea. Non solo sul piano economico ma anche su quello politico e sociale: rigore contro flessibilità, nazionalismo contro europeismo, ingovernabilità contro stabilità. C’è soltanto Macron che regge il timone rafforzando la Francia con i poteri che ha sull’Europa per quanto possibile (poco). Macron da un lato, Draghi dall’altro.

Sul piano economico Macron non è in grado di operare in chiave europea mentre Draghi opera non soltanto sull’economia ma anche su una visione politica: l’Eurozona come cuore dell’Europa politica ed economica. Purtroppo nell’Eurozona ci sono anche la Spagna che sembra tuttavia in grado di placare la rivoluzione dell’indipendenza catalana e la Germania che invece è ancora lontana dall’aver superato la sconfitta elettorale di Merkel e quello che ne è seguito.

Draghi e Macron, come abbiamo già detto, sono i punti centrali per salvare una visione dell’Europa unita. Avrebbero bisogno di un’Italia politicamente stabile e governabile, d’un Renzi che si ponga come il collaboratore del rafforzamento europeo. Purtroppo Renzi sembra assai meno innovativo se non addirittura incapace di inventare un progetto e tanto meno di collaborare alla sua esecuzione.

Una vera e operante classe dirigente c’è nel partito e nel governo: Veltroni, Franceschini, Minniti, Orlando, Calenda, Fassino, Delrio e molti altri. Ma Renzi non li riconosce come classe dirigente, talvolta si avvale dell’uno o dell’altro ma poi li mette in disparte, se ne dimentica, una classe dirigente mobilitata in permanenza, la disconosce. Questo è il vero guaio per l’Italia ed anche per l’Europa ma lui, Renzi, non sembra rendersene conto: il fascino di comandare da solo lo possiede, è il suo modo di pensare ed è anche un malanno per lui e per il partito da lui guidato.

Quanto alla sinistra dissidente, che ormai si fregia come bandiera di Pietro Grasso, ancora presidente del Senato, non è interessata a nessuno dei temi che abbiamo fin qui esaminato. Vuole soltanto che esista un partito nuovo, creato tuttavia da persone politicamente assai vecchie. D’Alema è il più vecchio di tutti, ma anche Bersani non scherza e Vendola neppure. Hanno un progetto politico di respiro nazionale ed europeo? Non sembra, non l’hanno ancora coniato ma se lo avessero immaginato sarebbero poi in grado di attuarlo? Con chi? Qual è la loro classe dirigente? Civati? Sarebbe il migliore ma è uno solo. Il loro obiettivo è unico: far fuori Renzi. Ho definito domenica scorsa una lite tra comari. Lo ripeto: così sembra e purtroppo così è.

Post scriptum. Debbo purtroppo chiarire una mia frase, scritta e detta in una trasmissione televisiva: “La politica e la morale sono due entità in certi casi contrapposte ma in altri stanno invece insieme”. E cito in proposito Platone e Aristotele. Però non sono stato evidentemente chiaro e di conseguenza non compreso, perciò mi spiegherò ora con maggiore chiarezza. La politica è il governo dei pochi che hanno come compito quello di fare il bene dei molti, cioè di quelli che sono il popolo. La morale invece si può anche definire la visione della politica o, se volete, l’ideologia di quella politica.

Il bene degli altri per i fratelli Rosselli era definito Giustizia e Libertà. Per Marx era il superamento (ma non l’abolizione) delle libertà borghesi e la rivoluzione del proletariato il quale doveva instaurare un regime comunista che, era la parola d’ordine, doveva far lavorare tutti abolendo la proprietà privata dei beni. La proprietà doveva passare allo Stato che si limitava a garantire il bene del popolo.

Quando questa operazione fosse stata portata a termine lo Stato sarebbe stato di fatto abolito, limitandosi a far funzionare quel sistema di totale libertà. Questo tipo di regime comunista avrebbe dovuto gradualmente estendersi a tutto il mondo e a quel punto la pace e il benessere sarebbero stati mondiali. Potrei fare altri esempi ma questi mi sembrano ampiamente sufficienti e così lo ripeto e concludo: la politica si occupa di instaurare governi destinati al bene del popolo; la morale invece è la visione ideologica di quel bene e spera che la politica lo attui. Alle volte la visione è molto utile, altre volte è tardiva e contrastante con il compito della politica.

Spero che queste due parole siano state sufficientemente chiarite. La speranza è che politica e morale siano in pieno accordo. A volte capita e a volte no. La striscia del 03 Dicembre 2017

Quando Grillo depose con Decreto Regio la candidata di Genova vincitrice delle “cliccarie”, era proprio perché riteneva che il popolo ha bisogno di qualcuno che lo diriga. Lui da solo, però, è un po’ poco.

Grigi contro gialli? A scegliere le maglie sarebbe stato De Laurentiis, ecco perchè…

Grigi contro gialli non sembrava di certo un Napoli- Juventus, una delle sfide più affascinanti di tutto il panorama calcistico italiano. Anche il tecnico degli azzurri, Maurizio Sarri, non era contento della scelta dei colori della divisa sociale. L’edizione odierna del quotidiano Tutto Sport però svela un retroscena: “Una recriminazione che ha trovato d’accordo una bella fetta di tifosi:  l’eccesso di fantasia nei colori di seconde e terze maglie scontenta molti appassionati, cosi come il loro utilizzo quando non ce ne sarebbe la necessità. A ferire la sensibilità dei tifosi più attaccati alle tradizioni e di Sarri, però, è stato proprio De Laurentiis, in omaggio ad un’ altra tradizione: la scaramanzia napoletana. In grigio infatti il Napoli, aveva battuto il Milan. La scelta delle maglie spetta alla squadra di casa e il Napoli ha comunicato alla Juventus che avrebbe giocato in grigio”.