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Juve Stabia, una notte amara per la Juve Stabia in Coppa Italia: Il Lecce passa il turno ma con sofferenza

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La notte di ferragosto a casa Juve Stabia non sarà ricordata con felicità.Il Lecce si è qualificato al turno successivo di Coppa Italia e tra qualche ora potrà sedersi e mettesi comoda in attesa di sapere l’esito di Milan – Bari che determinerà la prossima avversaria.

Diciamolo subito a scanso di equivoci: Non è stata una brutta Juve Stabia, anzi la squadra di Abate avrebbe meritato maggior fortuna ma le parate del portiere Falcone hanno fatto la differenza.I tifosi non si sono annoiati al Via del Mare e da casa abbiamo assistito ad uno spettacolo bello ed a tratti entusiasmante.

Il rigore di Krstovic ha aperto la gara ma la Juve Stabia è rimasta sempre sul pezzo.Il rosso per la squadra di Eusebio Di Francesco sul finire del primo tempo ha cambiato radicalmente le carte sul tavolo con le vespe che hanno preso nel secondo tempo il pallino del gioco.

Purtroppo vuoi per bravura del portiere di casa, vuoi per un attacco troppo sterile il gol del pareggio non è arrivato.

È mancata la malizia ma anche un po’ di fortuna e nel recupero i Salentini raddoppiavano ma la Juve Stabia dava già l’idea di aver finito la benzina nel motore negli ultimi 5 minuti di gara.Ignazio Abate può essere soddisfatto perché contro una squadra di Serie A sono arrivate delle risposte importanti ma bisogna dire che serve quel qualcosa in attacco che avrebbe potuto regalare un qualcosa di diverso per la serata ma che servirà per le prossime puntate iniziando dalla prossima sfida ancora in trasferta questa volta in terra ligure contro la Virtus Entella.

Lecce – Juve Stabia (2-0): Le pagelle dei gialloblù dopo il match di Coppa Italia

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Si chiude con l’amaro in bocca l’avventura della Juve Stabia in Coppa Italia.Al Via del Mare, i campani cedono il passo al Lecce per 2-0, un risultato che però non racconta appieno una partita combattuta e decisa da episodi cruciali.

A pesare sull’eliminazione delle Vespe è soprattutto un calcio di rigore, apparso ai più generoso, concesso ai padroni di casa e trasformato con freddezza da Krstovic nel primo tempo.Nonostante una prova di carattere, la squadra di Castellammare di Stabia non è riuscita a trovare la via del pareggio, subendo poi nel finale, al 95′, il colpo del k.o.

definitivo siglato da Kaba in contropiede.Un epilogo crudele che spegne i sogni tricolori della Juve Stabia, costretta a salutare la competizione tra i rimpianti per un match che avrebbe potuto avere un esito diverso.

Questi sono i voti ai calciatori della Juve Stabia:

Confente 6: sui due gol del Lecce non può davvero nulla.

Ruggero 5.5: nel finale si fa uccellare con troppa facilità da Camarda.

Bellich 5.5: anche lui nel finale male con Camarda.Nel primo tempo perde anche un brutto pallone con Kristovic.

Stabile 6.5: fin quando resta in campo fa bene, senza soffrire molto. (De Pieri: sv)

Carissoni 6: sa quando offendere e difendere.

Bene sulla fascia.

Battistella 6: quello su di lui non è mai rigore.Nel mezzo non demerita aggiungendo quantità. (Pierobon 6: non è al meglio ma entra con il giusto piglio).

Leone 6.5: qualità sopraffina, fa girare bene la palla.

Che sia tornato il Leone che tutti conosciamo?

Mannini 6: non è un sinistro ma si adatta bene, tiene botta contro avversari più quotati. (Burnete 5.5: entra ma non si nota molto).

Mosti 6: si muove tanto, anche se dovrebbe essere più nel vivo del gioco. (Cacciamani 6: entra bene e ci mette gamba.Aveva solo due giorni di allenamento con la squadra).

Piscopo 6: Interessanti alcune giocate sulla fascia di sinistra, spreca una bella occasione, ma la sua prestazione è sufficiente.

Candellone 6.5: Falcone gli dice di no in almeno due occasioni, non è un centravanti ma si sbatte. (Maistro sv).

Abate 6: il gioco c’è ma gli si deve completare la squadra.

Bene l’atteggiamento in campo e soprattutto la sua firma sul gioco delle Vespe che con il Lecce chiuso nel secondo tempo riescono a trovare diverse soluzioni offensive non finalizzate solo per poco.

Juve Stabia, Leone: “Peccato per la sconfitta. Qui per vincere e migliorare. I tifosi sono la nostra forza”

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Iniziata la sua terza stagione consecutiva in gialloblù, Giuseppe Leone è ormai uno dei calciatori più rappresentativi delle Vespe ed è il primo a presentarsi in sala stampa, per commentare la partita di Coppa Italia disputata dalle Vespe, uscite sconfitte col risultato di 2-0 dal “Via del Mare” ad opera del Lecce. 

Le prime parole sono sul rapporto con mister Abate: “Il tecnico è un gran lavoratore, che sul campo ci trasmette le sue idee – afferma Leone – Per quanto riguarda il mio ruolo, cerco di fare il meglio per la squadra, quello che serve”. 

A chi ritiene che il centrocampista non sia adatto ai ritmi della Serie B, Leone risponde così: “Non seguo le opinioni altrui, faccio il mio percorso e lavoro su quegli aspetti su cui posso migliorare.Parla il campo”.

Questo il parere di Leone sui nuovi acquisti: “Con Battistella mi sto trovando bene, è un bravo ragazzo e ci darà una mano, così come tutti i nuovi”.

Sui tifosi: “Questo è il mio terzo anno in maglia gialloblù e sono sorpreso dalla loro presenza costante, nei momenti belli e nelle difficoltà.

A nome della squadra, li ringrazio per questo motivo e prometto che faremo del nostro meglio, per regalare gioie a tutti loro”.

Infine, interpellato sull’eventualità di una sua partenza da Castellammare, Leone ha risposto categoricamente, tranquillizzando i tifosi: “Mi trovo bene qui”.

A cura di Mario Vollono e Angelo Mirante

Juve Stabia, Mister Ignazio Abate: “Nonostante la sconfitta ho sensazioni positive, ma dobbiamo crescere”

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La Juve Stabia viene eliminata dal Lecce al primo turno della Coppa Italia Frecciarossa 2025/26, ma la squadra gialloblù ha tenuto testa alla formazione salentina e nella ripresa, in superiorità numerica per l’espulsione di Banda al 49’ pt, avrebbe meritato almeno il gol del pareggio, prima che Kaba all’ultimo minuto di gioco chiudesse il discorso, portando a due reti a zero il risultato finale, che è troppo severo per quanto visto al “Via del Mare”.

Ecco le dichiarazioni del tecnico delle Vespe, Ignazio Abate: “Ci dispiace essere stati eliminati.Abbiamo giocato la partita alla pari, contro una squadra di categoria superiore.

Questa era la nostra prima partita “vera”, ad una settimana dall’inizio del campionato.Le sensazioni sono positive, abbiamo giocato con carattere anche quando abbiamo sofferto, cercando il goal più volte.Dobbiamo crescere, fare ancora di più, ma serve tempo.Abbiamo cambiato tanti calciatori, ne arriveranno ancora altri.Andremo a Chiavari per fare una buona partita”.

Un commento sui “nuovi”: “Cacciamani non si è mai allenato con la squadra praticamente: soltanto per due volte!Sono tutti giovani che hanno delle ottime qualità, che poi vanno sviluppate e noi lavoriamo per questo, per farli crescere, sempre all’interno degli equilibri della squadra”.

C’è delusione per l’eliminazione?

Abate ammette: “Accantoniamo questa serata un po’ amara, sarebbe stato bello proseguire il cammino in Coppa e forse andare a sfidare il Milan a “San Siro”.Faccio un grande in bocca al lupo al Lecce per il prosieguo della stagione, ha un allenatore preparato”.

Ai tifosi, che anche a Ferragosto hanno affrontato la trasferta di Lecce per seguire la Juve Stabia, Abate rivolge queste parole: “Sapevamo della loro passione.

Ci hanno seguito anche nelle amichevoli durante il ritiro.Stasera i ragazzi ce l’hanno messa tutta, siamo orgogliosi dei nostri tifosi, così come loro lo sono di noi”.

Infine una dichiarazione sul carattere di questa Juve Stabia: “Ho chiesto ai ragazzi di giocare ed essere propositivi, sempre.

Farlo qui a Lecce poteva essere rischioso, lo sapevamo, però se vuoi crescere, devi partire da questo.I ragazzi hanno cercato di farlo e molto spesso ci siamo riusciti, altre volte siamo stati disordinati.Possiamo essere molto più efficaci negli ultimi trenta metri”.A cura di Mario Vollono e Angelo Mirante

IL MORSO DELLA VESPA. Non basta una grande Juve Stabia: Vespe fuori a testa alta dalla Coppa Italia

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Allo Stadio Via del Mare di Lecce è andata in scena la gara dei trentaduesimi di finale di Coppa Italia Frecciarossa tra Lecce e Juve Stabia, terminata con la vittoria per 2-0 dei salentini.La partita, disputata davanti ad oltre 10mila spettatori, è stata un susseguirsi di emozioni, con la Juve Stabia che ha sfiorato il gol in più occasioni.

I Gialloblù di Abate hanno iniziato la gara con grande determinazione, creando diverse opportunità nel corso del primo tempo, con Piscopo e Leone che hanno impegnato la difesa avversaria.Al 27′, è stato assegnato un rigore al Lecce per un tocco di braccio di Battistella, giudicato dall’arbitro un’infrazione dopo la revisione al VAR.

Krstovic ha trasformato il penalty, portando in vantaggio i padroni di casa.Al 49′ del primo tempo, la situazione si è complicata per il Lecce con l’espulsione di Banda per un fallo da dietro su Mosti.

Nel secondo tempo, la Juve Stabia, in superiorità numerica, ha continuato a spingere, creando diverse occasioni da gol.La porta difesa da Falcone è stata bersagliata da tiri di Candellone, Piscopo e Cacciamani, ma il portiere del Lecce ha compiuto parate decisive, salvando il risultato in più occasioni.

Solo nel finale, a tempo quasi scaduto, il Lecce è riuscito a chiudere la partita.Al 95′, Kaba, su assist di Camarda, ha messo a segno il 2-0, spegnendo definitivamente le speranze di rimonta della Juve Stabia.

Nonostante la sconfitta, la squadra di Abate ha dimostrato carattere e determinazione, mettendo in difficoltà una formazione di categoria superiore.Il Lecce, invece, dovrà analizzare le difficoltà emerse in questa partita per affrontare i prossimi impegni con maggiore sicurezza.

Lecce – Juve Stabia (Coppa Italia Frecciarossa): 2-0 (26′ Krstovic (r) 95′ Dramè)

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Amici sportivi e appassionati di calcio, benvenuti alla diretta testuale di Lecce-Juve Stabia, incontro valido per i trentaduesimi di finale della Coppa Italia Frecciarossa.  In una calda serata di metà agosto, lo stadio “Ettore Giardiniero”, meglio conosciuto come Via del Mare, apre i suoi cancelli per il primo impegno ufficiale della stagione per i padroni di casa giallorossi.  La squadra salentina, militante in Serie A, riceve la visita della Juve Stabia del neo tecnico Ignazio Abate, ambiziosa formazione di Serie B, in una sfida che promette emozioni e spettacolo. È il primo passo nel lungo cammino della coppa nazionale, un trofeo che regala sempre sorprese e permette alle “piccole” di sognare in grande contro i giganti del calcio italiano.  Il Lecce, davanti al proprio pubblico, cercherà di imporre il proprio tasso tecnico e di partire con il piede giusto nella nuova stagione.  Dall’altra parte, le “Vespe” di Castellammare di Stabia arrivano in Salento con l’entusiasmo e la determinazione di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare, pronte a giocarsi le proprie carte per un’impresa che avrebbe del clamoroso

La gara sarà trasmessa in diretta televisiva, in chiaro per tutti, sul canale 20 di Mediaset

Restate con noi per non perdervi neanche un’emozione di questa affascinante sfida di Coppa Italia.Calcio d’inizio fissato per le ore 20:45.

Il tabellino

LECCE (4-3-3) – Falcone ©, Kouassi (56′ Veiga), Tiago Gabriel, Gaspar, Gallo; Coulibaly, Pierret (56′ Ramadani), Helgason (56′ Oliva); Pierotti (81′ Dramè), Krstovic (72′ Camarda), Banda

A disposizione: Früchtl, Samooja, Ndaba, Morente, Rafia, Berisha, N’Dri, Sottil, Gorter, Kaba, Maleh

Allenatore: Eusebio Di Francesco 

Juve Stabia (3-4-2-1): Confente; Ruggero, Stabile (78′ De Pieri), Bellich; Carissoni, Battistella (45′ Pierobon), Leone, Mannini (60′ Burnete); Piscopo, Mosti (60′ Cacciamani); Candellone (86′ Maistro)

A disposizione: Signorini, Boer, Buglio, Varnier, Baldi, D’Amore, Louati

Allenatore: Ignazio Abate

Arbitro: Giuseppe Mucera sez.di Palermo
Assistenti: Paolo Laudato sez.di Taranto – Francesco Cortese sez.di Palermo
IV Ufficiale: Marco Di Bello sez.di Brindisi
VAR: Francesco Meraviglia sez.di Pistoia
AVAR: Marco Monaldi sez.di Macerata

Marcatori: 26′ Krstovic (r)

Angoli: 3 – 10

Ammoniti: –

Espulsi: 48′ Banda

Recupero: 4 min pt – 5 min st

Note: Serata tipicamente estiva con temperatura gradevole.  Terreno in erba naturale.La Juve Stabia gioca con una maglia celebrativa realizzata dalla Givova solo per la serata di Coppa Italia con grafiche che ricordano la città di Castellammare di Stabia

Spettatori totali: 10.667 (circa 80 provenienti da Castellammare) per un incasso di 122.736€

PRIMO TEMPO

Fase di studio nei primi 10 minuti con il Lecce che prova a far valere il maggior tasso tecnico senza però riuscire a creare grossi problemi alla Juve Stabia che si difende con ordine ma non in arroccata nella propria metà campo.

12′ Il Lecce ci prova da calcio d’angolo: Helgason pesca Banda che non riesce ad inquadrare lo specchio

14′ Risponde la Juve Stabia con Piscopo che crossa per Candellone che per poco non arriva sulla palla in spaccata davanti la porta

15′ Sugli sviluppi dell’azione precedente la palla recuperata da Candellone vede come destinatario Mosti che con la coda dell’occhio vede l’arrivo di Leone che da fuori calcia alto da ottima posizione

18′ Lecce pericoloso con Krstovic che di testa non inquadra la porta su ottimo assist di Banda

22′ Buco difensivo di Bellich che non riesce a controllare un lancio lungo della difesa del Lecce e per poco Krstovic non ne approfitta calciando a lato da distanza notevole

26′ Rigore per il Lecce deciso al Var per un tocco di mano di Battistella su un cross di Pierotti.  Sulla palla va Krstovic che realizza mandando la palla nell’angolino alla sinistra di Confente

Dopo il rigore cooling break per le due squadre

32′ Risposta della Juve Stabia con Candellone che entra in area palla al piede e con un cross serve l’accorrente Carissoni che da fuori area calcia trovando la respinta in angolo della difesa del Lecce

33′ Sul calcio d’angolo battuto da Mosti ci prova Mannini ma la sua coordinazione da fuori area non gli permette di tenere la palla bassa che finisce abbondantemente sopra la traversa

45′ Bella azione della Juve Stabia con Mannini che serve Piscopo che se ne va sulla fascia destra e serve a centro dell’area Candellone che calcia a rete trovando la risposta di Falcone su cui per poco non ci arriva Mannini.Sull’uscita del Lecce grande recupero di Ruggero che scende sul fondo e serve Leone che spara di prima intenzione Leone che trova la respinta della difesa di casa

Il direttore di gara concede 4 minuti di recupero

47′ La Juve Stabia insiste sempre sull’asse di sinistra: Piscopo serve Candellone che fa velo e la palla arriva di nuovo a Leone che ancora una volta non inquadra la porta.

48′ Lecce in 10 uomini per l’espulsione di Banda per un brutto fallo a centrocampo su Mosti che stava ripartendo.Punita l’entrata a forbice da dietro del calciatore del Lecce.Il primo tempo finisce con i padroni di casa in vantaggio grazie al rigore realizzato da Krstovic

SECONDO TEMPO

Nella Juve Stabia entra Pierobon a posto di Battistella che aveva accusato un piccolo fastidio verso la fine del primo tempo.Al 3′ Juve Stabia pericolosa: Mannini scatta sul filo del fuorigioco e serve al centro Candellone che ancora una volta per questione di centimetri non arriva sul pallone davanti la porta

Al 51′ Mosti recupera palla al centro dell’area a causa di un pasticcio difensivo del Lecce e calcia a giro non trovando l’incrocio dei pali

Il Lecce in inferiorità numerica fa fatica a riorganizzarsi

56′ Triplo cambio per il Lecce: Esce Helgason entra Oliva, esce Pierret entra Ramadani esce Kouassi entra Veiga

60′ Doppio cambio nella Juve Stabia: Esce Mannini entra Burnete, esce Mosti entra Cacciamani

67′ Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Leone, Candellone di testa impegna Falcone

69′  Il neo entrato Cacciamani se ne va sulla fascia sinistra con la sua velocità e gioco di gambe e arriva a tu per tu con Falcone che respinge il tiro dell’esterno gialloblù

70′ Cacciamani se ne va sulla fascia e serve Piscopo al centro dell’area che calcia a volo trovando Falcone ancora una volta pronto alla respinta

Cooling break

72′ Nel Lecce esce Krstovic entra Camarda

78′ Cross di Cacciamani dalla sinistra ma sia Burnete e sia Candellone non arrivano per pco sulla palla.Nella Juve Stabia esce Stabile ed entra De Pieri

81′ Nel Lecce esce Pierotti ed entra Drame

86′ Nella Juve Stabia entra Maistro esce Candellone

Il direttore di gara concede 5 minuti di recupero

94′ Camarda recupera palla su Cacciamani e si invola verso la porta controllato da Bellich e Ruggero e la sua conclusione finisce nella mani di Confente.

95′ Il Lecce allo scadere chiude la pratica: Camarda ancora lui si incunea in area e elude la marcatura di Bellich servendo l’accorrente Drame che infila Confente proteso in tuffo nel disperato tentativo di chiudere lo specchio della porta.

 

La Juve Stabia viene eliminata dal Lecce dopo una gara giocata ad alti ritmi e in cui avrebbe meritato sicuramente qualcosa in più.Adesso testa al primo impegno di campionato tra 8 giorni a Chiavari contro la Virtus Entella.

I segnali sono positivi, è calcio d’agosto ma comunque si sono viste cose buone.C’è ancora tanto da lavorare soprattutto in ottica calciomercato ma si è sulla strada giusta.

Juve Stabia, mancano poche ore prima del debutto ufficiale stagionale da brividi contro il Lecce

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Ancora qualche ora e la Juve Stabia darà vita al primo debutto della stagione ufficiale 2025/2026.La Coppa Italia sarà l’antipasto del campionato il piatto decisamente forte ma allo stesso tempo più atteso.

Con il calciomercato ancora aperto con i tifosi delle vespe che dopo aver salutato tante pedine under si aspettano anche qualche over che possa riempire diverse caselle.Certo che ad oggi esiste qualche perplessità d una parte della piazza, non solo in materia di mercato ma anche in materia di logistica e organizzazione.

Infatti i tifosi non hanno potuto assistere a nessun allenamento e test amichevoli al Romeo Menti, nessuna presentazione delle nuova maglia e nemmeno nessuna presentazione delle rosa di Mister Ignazio Abate.D

etto questo le vespe voleranno al Via del Mare con il classico gratta e vinci trovato a terra dove hai tutto da guadagnare e niente da perdere.

Se infatti il Lecce, ricordiamo squadra di Serie A, dovesse battere le vespe avrebbe solo rispettato il classico copione.Sicuramente la Juve Stabia vorrà fare bella figura a prescindere dal risultato e non mancherà quella voglia di fare una grande impresa.

La squadra del neo allenatore Eusebio Di Francesco potrà contare anche su Andrea Sottil ultimo arrivato in puglia e calciatore decisamente importante, un pericolo in più per Confente e compagni.Sarà un ferragosto non di fuoco ma decisamente caldo con la Juve Stabia che dovrà necessariamente far parlare il campo e magari con uno squillo anche al quartier generale per ricompattare quella fetta di tifosi troppo polemici ma allo stesso tempo non irragionevoli.

Lecce – Juve Stabia: Designato il direttore di gara Giuseppe Mucera di Palermo

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La stagione calcistica 2025/2026 prende il via con i 32esimi di finale della Coppa Italia Frecciarossa, e l’incontro tra il Lecce e la Juve Stabia promette di essere una sfida interessante.A dirigere il match, in programma venerdì 15 agosto alle 20:45 allo stadio Ettore Giardiniero – Via del Mare di Lecce, è stato designato il signor Giuseppe Mucera della sezione AIA di Palermo.

Si tratta di un fischietto che, pur non essendo di primissimo piano, ha accumulato una solida esperienza nel calcio italiano.La sua gestione della partita sarà coadiuvata da un team di assistenti composto dal signor Paolo Laudato della sezione AIA di Taranto e dal signor Francesco Cortese della sezione AIA di Palermo, una scelta che potrebbe suggerire una buona intesa tra i due assistenti provenienti dalla stessa sezione.

Il ruolo di Quarto Ufficiale sarà ricoperto dal signor Marco Di Bello della sezione di Brindisi, un arbitro di grande esperienza che, in caso di necessità, potrebbe subentrare con la massima professionalità.Per quanto riguarda il VAR, un elemento ormai fondamentale nel calcio moderno, la responsabilità è affidata al signor Francesco Meraviglia della sezione AIA di Pistoia, con il supporto del signor Marco Monaldi della sezione AIA di Macerata nel ruolo di AVAR.

Questo team sarà chiamato a monitorare la gara da remoto per intervenire in caso di errori chiari ed evidenti, garantendo la correttezza delle decisioni prese in campo.L’attenzione è dunque puntata su Mucera e sulla sua squadra arbitrale, che avranno il compito di gestire un match che vedrà un Lecce, desideroso di ben figurare davanti ai propri tifosi, affrontare una Juve Stabia agguerrita e pronta a giocarsi tutte le sue carte per superare il turno.

Sarà interessante vedere come l’arbitro siciliano interpreterà la gara e quali saranno le sue scelte in un contesto di alta pressione.

Juve Stabia, Coppa Italia: Mister Ignazio Abate sceglie i 23 calciatori per la sfida al Lecce. Out Morachioli

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In vista del prestigioso impegno contro una squadra di categoria superiore come il Lecce, militante in Serie A, il nuovo tecnico delle Vespe, Ignazio Abate, ha sciolto le riserve, ufficializzando i calciatori che prenderanno parte alla trasferta.Dall’elenco emerge una rosa completa in ogni reparto, con tre portieri, sette difensori, otto centrocampisti e quattro attaccanti.

Una formazione che cercherà di mettere in pratica le idee del nuovo allenatore, subentrato quest’estate sulla panchina gialloblù.

L’elenco completo dei convocati:

  • Portieri: 1 Confente, 16 Signorini, 23 Boer
  • Difensori: 4 Ruggero, 6 Bellich, 13 Varnier, 15 Baldi, 19 Stabile, 24 Carissoni, 26 D’Amore, 76 Mannini.
  • Centrocampisti: 5 Battistella, 8 Buglio, 10 Pierobon, 37 Maistro, 55 Leone, 77 Cacciamani, 80 Louati, 98 Mosti.
  • Attaccanti: 7 Burnete, 11 Piscopo, 21 De Pieri, 27 Candellone.

Spicca nell’elenco l’assenza di Morachioli, che non prenderà parte alla sfida.La società non ha specificato i motivi della mancata convocazione.

Le scelte di Abate lasciano intravedere la volontà di giocarsi le proprie carte, nonostante il divario tecnico con l’avversario.Sarà un test importante per valutare lo stato di forma della squadra e l’assimilazione dei nuovi schemi di gioco in vista dell’imminente inizio del campionato di Serie B.

La Juve Stabia si presenterà al “Via Del Mare” con l’obiettivo di fare bella figura e, perché no, di sognare un’impresa in una calda notte di mezza estate.

Lecce, Di Francesco: Dalla sfida con la Juve Stabia al mercato, il tecnico non nasconde le sue carte

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Alla vigilia del debutto ufficiale nella stagione 2025/2026, che vedrà il Lecce opposto alla Juve Stabia nel palcoscenico della Coppa Italia Frecciarossa, il tecnico Eusebio Di Francesco traccia un primo, lucido bilancio.L’incontro con le “Vespe” non è solo il primo impegno agonistico, ma rappresenta il banco di prova fondamentale per misurare i progressi di una squadra che sta assimilando le nuove direttive tattiche dopo un intenso ritiro estivo.

La Sfida alle Vespe: Un Test per Verificare la Crescita

Lontano dai formalismi, il condottiero giallorosso ha delineato lo stato attuale della sua formazione, un gruppo in palese evoluzione sia dal punto di vista strategico che atletico. “Stiamo metabolizzando i carichi di lavoro e vedo segnali di crescita incoraggianti”, ha lasciato intendere Di Francesco, sottolineando come la sfida contro la compagine stabiese sarà il primo vero indicatore per valutare quanto i suoi uomini abbiano fatto propri i nuovi concetti di gioco.Pur avendo notato passi avanti significativi nell’ultima uscita amichevole, il tecnico è consapevole che la continuità di rendimento è un obiettivo ancora da raggiungere, un passaggio fisiologico in questa fase embrionale della stagione.La filosofia di Di Francesco per affrontare l’imminente duello è chiara: non esiste un “undici” fisso, ma un collettivo allargato. “Con le cinque sostituzioni a disposizione, il concetto di titolare perde di significato”, ha spiegato, evidenziando come la sua strategia si baserà sulla gestione dell’intero organico.

Le scelte definitive per la gara contro la Juve Stabia saranno dettate dalle condizioni fisiche dei singoli e dalle specifiche contromisure tattiche da adottare, con l’ultima sessione di allenamento che si rivelerà decisiva per sciogliere gli ultimi dubbi.

Mercato e Emergenze: la Concentrazione Resta sul Campo

Inevitabilmente, le dinamiche del calciomercato estivo si intrecciano con la preparazione della partita.Di Francesco ha affrontato con pragmatismo le questioni più spinose, come la situazione legata a Krstovic, ribadendo un principio non negoziabile: chi scende in campo deve onorare la maglia. “Finché un giocatore è qui, pretendo il massimo impegno.Rappresentiamo una tifoseria intera”, ha affermato, mettendo in chiaro che le speculazioni esterne non devono intaccare la professionalità e la dedizione alla causa.Tuttavia, è l’assetto difensivo a rappresentare la principale criticità in vista della sfida con i campani.

Con un solo duo di centrali a piena disposizione, l’allenatore ha ammesso senza mezzi termini la necessità numerica di un rinforzo nel reparto, una situazione nota alla dirigenza e sulla quale si sta lavorando attivamente.Ciononostante, l’urgenza non distoglie l’attenzione dall’obiettivo primario: valorizzare al massimo le risorse attuali per superare l’ostacolo Juve Stabia.

Un Nuovo Inizio e una Nuova Guida

Il tecnico ha concluso il suo intervento ribadendo l’entusiasmo per il suo ritorno nel Salento e la volontà di costruire una squadra fondata sull’organizzazione e sullo spirito di sacrificio. “Il collettivo deve esaltare le individualità, non il contrario”, ha chiosato, indicando nel lavoro di squadra l’unica via per raggiungere risultati importanti.In questo nuovo percorso, la squadra avrà una nuova guida in campo: sarà il portiere Falcone a indossare la fascia di capitano, un ruolo che, come svelato da Di Francesco, il giocatore ha fortemente desiderato e meritato per l’attaccamento dimostrato in questi anni.Un segnale di responsabilità che il tecnico si aspetta di vedere da tutto il gruppo, a cominciare dalla cruciale notte di coppa contro la Juve Stabia.

Dal primo tempo all’ultimo sorso: Borghetti è il gusto che accompagna ogni partita

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Il Campionato di Serie A è pronto a ripartire e, con lui, anche quei riti che per migliaia di tifosi italiani non sono semplici abitudini, ma veri e propri gesti identitari.Dal panino allo stadio fino alle discussioni sulle formazioni al bar, ogni dettaglio della passione calcistica ha un suo sapore preciso.

Tra questi, uno ha attraversato i decenni diventando un simbolo: Borghetti liquore, il liquore di vero caffè espresso, che scalda i cuori dei tifosi prima del fischio d’inizio, durante la partita e dopo l’ultimo gol.La nuova stagione inizia il 23 agosto, e il gusto intenso e corposo di Borghetti è pronto ad accompagnare l’attesa e dare la carica giusta sin dal primo istante.

Borghetti nasce nel 1860 in un bar della stazione di Ancona, dove Eugenio Borghetti dà vita a una ricetta rivoluzionaria, creando un liquore di vero caffè espresso, una miscela avvolgente ed energica, pensata per svegliare corpo e spirito.Una vera “sveglia liquida”, soprannominata lu svejari in dialetto marchigiano, che presto diventa celebre anche fuori dalle stazioni.

È proprio negli stadi, infatti, che Borghetti trova ben presto il suo successo.

La tradizione di gustare un “Borghettino” allo stadio prima della partita diventa un classico italiano.Quel formato comodo, pronto all’uso, racchiude tutta la meraviglia sensoriale di Borghetti: l’aroma inconfondibile del caffè appena estratto, che sprigiona sentori di fave di cacao, cioccolato fondente, nocciola tostata, mandorla e crosta di pane cotto a legna.

La sua ricetta è sempre stata ed è ancora oggi senza compromessi.Ogni fase della sua produzione, dalla selezione dei chicchi, passando per la tostatura e la macinazione, fino al risultato finale è pensata per conservare e valorizzare la purezza e il carattere armonioso del caffè italiano.

Borghetti è lo spirito autentico del tifo italiano: schietto, caldo, identitario. È il gusto che unisce, che si condivide sugli spalti come nei bar, nei momenti di festa o nell’attesa di un gol.Da sempre accompagna la passione per il calcio con la sua intensità avvolgente e la capacità di creare complicità tra amici, tifosi, famiglie.

Un sorso che parla di tradizione e convivialità, capace di accendere l’energia e il piacere di stare insieme.Nel calcio, ogni stagione è una storia da scrivere, ma alcune storie sono già parte del nostro DNA.

Borghetti accompagna da decenni il cuore pulsante dello sport italiano.Dal primo tempo all’ultimo sorso, è la scelta di chi vuole vivere ogni emozione con gusto.

e con il profumo intenso di un liquore che sa parlare al cuore dei tifosi.

Quando il cuore tradisce la testa: il tifo e le scelte nelle scommesse sportive

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C’è un momento, spesso impercettibile, in cui l’amore per una squadra travolge ogni logica.  Il tifoso scommettitore, in quel preciso istante, smette di essere un analista e si trasforma in credente.Questo conflitto interiore tra la fede calcistica e l’analisi oggettiva è una costante per milioni di appassionati che si cimentano con le scommesse sportive.  E se oggi piazzare una giocata è diventato questione di pochi clic, grazie a BetLabel Online, ciò che accade dentro la mente del tifoso resta ancora un enigma affascinante.

Il cuore non accetta quote

C’è un dato curioso, emerso da un’indagine condotta da YouGov nel 2023, che parla chiaro: il 47% degli scommettitori abituali ammette di aver puntato almeno una volta sulla propria squadra del cuore “contro ogni evidenza”.Non per convenienza, non per strategia, ma per puro istinto emotivo.  Il fenomeno ha un nome ben noto agli psicologi comportamentali: “bias del tifo”.In pratica, l’affezione emotiva verso un determinato club porta il cervello a sovrastimare le probabilità di successo, anche quando i numeri, quelli veri, dicono tutt’altro. È come se il pallone diventasse una sfera di cristallo, e ogni partita una profezia.

L’esempio che viene da Napoli

Basta spostarsi idealmente al Maradona, lo stadio dove il calcio è religione, per capire quanto il cuore possa influenzare le scelte.  Nel corso della stagione 2022-2023, in pieno slancio scudetto, le scommesse sul Napoli hanno subito un’impennata impressionante, con una crescita del 34% nelle giocate “1 fisso” anche contro squadre tecnicamente superiori in trasferta.

Molti tifosi partenopei hanno continuato a scommettere sulla vittoria della propria squadra anche dopo l’aritmetica conquista del campionato, quando Spalletti cominciava già a ruotare la rosaù; non importava, il Napoli avrebbe vinto comunque perché “se lo sentivano”.

Quando la testa fa il suo lavoro (e vince)

Ma c’è anche l’altro lato della medaglia: quello di chi riesce a scindere il tifo dal portafogli.Scommettitori che, pur amando la propria squadra, riescono a dire: oggi perdiamo.  Ed è lì che nasce il vero paradosso emotivo: tifare per la vittoria, ma incassare dalla sconfitta.Molti professionisti del betting lo sanno bene.L’ex trader di quote inglese Matthew Benham, diventato poi presidente del Brentford FC, ha più volte dichiarato di non aver mai scommesso sul suo club per non “inquinare” il giudizio.

Eppure, i dati elaborati dalla sua società di analisi, la Smartodds, venivano usati per orientare il comportamento di molti scommettitori professionisti.

L’illusione del “li conosco troppo bene”

Un altro tranello mentale tipico del tifoso scommettitore è la cosiddetta illusione di conoscenza approfondita.  Si crede di sapere tutto: l’undici titolare, gli infortuni, l’umore dello spogliatoio, il modulo preferito del mister.E allora si scommette d’impulso.  Perché “stavolta segna Politano”, oppure “la Juve contro le provinciali si addormenta sempre”.Ma le statistiche, spesso, raccontano un’altra verità.  Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Psychology of Sport and Exercise, i tifosi sovrastimano la probabilità di successo della propria squadra di oltre il 20% rispetto alla media dei pronostici neutri.

I social e l’effetto gregge

E poi ci sono i social, con le loro bollette condivise, i pronostici degli “esperti” improvvisati, gli screenshot celebrativi del giorno dopo.Lì il tifo diventa una giostra impazzita di conferme reciproche.Su Twitter e Telegram si moltiplicano i canali dedicati alle scommesse, spesso gestiti da appassionati (non sempre competenti), che mescolano fede calcistica e calcoli azzardati.

Eppure, nonostante l’elevato margine di errore, quel tipo di contenuto funziona.Perché dà l’illusione di essere parte di una tribù.

Cuore e testa: si può trovare un compromesso?

Forse sì ma serve metodo.  Alcuni consigliano di evitare del tutto le giocate che coinvolgono la propria squadra del cuore.Altri, più indulgenti, suggeriscono di usare stake minimi per queste partite, quasi a considerarle uno sfizio, un gesto scaramantico.  C’è anche chi si affida a software predittivi, per togliere di mezzo l’emotività.Ma la verità è che, finché il calcio sarà emozione pura, sarà impossibile spegnere del tutto il cuore.

SOTTO LA LENTE: Marco Bellich. Il difensore incedibile con il vizio del gol.

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Marco Bellich è nato a Novara il 5 maggio 1999.Alto 188 cm, nasce come difensore centrale di piede sinistro, ma può giocare anche nel ruolo di terzino sinistro.

Inizia la sua storia a Castellammare di Stabia nel 2023, viene infatti acquistato il 25 agosto ’23.All’inizio di quest’estate, voci di corridoio volevano Marco vicino ai biancoverdi, forte era infatti l’interesse dell’Avellino ad averlo in rosa, voci per fortuna smentite poche ore dopo dal nostro DS Matteo Lovisa, che lo ha definito INCEDIBILE.

Qualche giorno dopo, nello specifico il 2 luglio 2025 arriva infatti il rinnovo di Bellich con la Juve Stabia fino al 30/06/2027.

LA CARRIERA
Inizia la sua carriera nella sua città natale, nel club locale del Novara Calcio, per poi passare in prestito per una breve parentesi nella primavera del genoa, dove avrà modo di giocare con ragazzi che faranno il loro esordio in A, un nome che ricordiamo su tutti è quello di Sturaro.Ritorna dopo qualche mese a Novara e viene “promosso” in prima squadra nel 2017, esordendo in serie C però solo nel 2019 contro il Cuneo.

Resta con il Novara fino al 2021, collezionando 21 presenze.Nell’agosto dello stesso anno passa alla Lucchese, squadra militante in serie C girone B.

A Lucca incontra per la prima volta quello che potremmo definire il suo “mentore” Guido Pagliuca.Quell’anno Marco diventa un perno fondamentale della difesa, collezionando infatti 32 presenze e mettendo a segno anche un gol.

Con la Lucchese gioca per la prima volta i playoff di serie C, in quanto la squadra chiude il campionato in ottava posizione.Verrà eliminata al primo turno, a causa della sconfitta contro il Gubbio (1-0).

Si trasferisce nel 2022 a Vicenza, dove firma un contratto triennale fino al 30 giugno 2025.Tuttavia, con la squadra veneta resterà solo un anno, fino al 2023 collezionando 25 presenze.

Nell’agosto 2023 passa alla Juve Stabia, allora militante nel campionato serie C girone C per la sua prima esperienza al sud.A Castellammare ritrova il tecnico Guido Pagliuca, per il quale ritorna ad essere, anche in questa nuova esperienza, un titolare inamovibile.

Castellammare e la Juve stabia saranno per Marco il terreno della sua consacrazione.Nel primo anno a Castellammare, che vedrà poi la Juve Stabia, vincere matematicamente con 3 giornate d’anticipo il campionato di serie C girone C grazie al pareggio ottenuto l’8 aprile 2024 sul campo del Benevento, (So che questa data l’avete bene impressa nella memoria anche voi, ma è sempre bello ricordare certi momenti), il ragazzo si scopre anche prolifico in zona gol.

Segna infatti 8 gol in quel campionato, 2 dei quali, permettetemi di dirlo, pesantissimi, in 2 derby.Nella seconda giornata del campionato, è stato decisivo segnando il gol della vittoria contro l’Avellino, durante la sedicesima giornata, ha firmato la rete decisiva nel derby contro il Benevento.

Grazie ai suoi gol Marco è entrato nella storia del nostro club, diventando il difensore che ha segnato più gol in una sola stagione.Conclude un anno da incorniciare collezionando ben 39 presenze e grazie alle sue prestazioni (non solo i suoi gol) che non passano inosservate, vince il premio miglior calciatore del mese di dicembre 2023 della serie C.

L’anno scorso per la prima volta si trova a mettersi in gioco in un campionato difficile, non per nulla è stato definito come il campionato più equilibrato d’Europa, come quello della serie B italiana, ma lo fa con una crescita e consapevolezza dei suoi meriti caratteristici del leader che è ormai diventato nell’ambiente gialloblù.I numeri dell’anno scorso lo consacrano come una presenza titolarissima al centro della difesa, gioca infatti per 34 partite, per un totale di 2705 minuti.

Non si conferma il bomber della stagione precedente, tuttavia i suoi gol sono, seppur meno numericamente, altrettanto importanti.Da il via, infatti, al grande campionato della Juve stabia, segnando all’esordio contro il Bari, partita conclusasi per 3-1 a favore della squadra campana, e ritrovando la rete nella gara contro il Sudtirol il 6 dicembre 2024, anch’essa finita con la vittoria, questa volta di 2-1, a favore dei gialloblù.

CURIOSITA’
Marco ormai è “uno di noi”, così è stato definito da più tifosi e crediamo anche noi che un po’ sia vero, lui stesso ha sottolineato infatti il legame con la piazza in un post sul suo profilo Instagram a seguito della passata stagione definendola una “stagione straordinaria” e ringraziando la città con lo storico motto “Post fata resurgo”.

Nel dicembre 2024 è stato premiato come “Miglior difensore del girone C dell’anno 2023/2024” durante il festival del calcio italiano tenutosi a “Villa Egidio Events”.Nella scorsa primavera, Bellich ha partecipato ad un meet & greet presso lo store del club, riscuotendo grande successo tra i tifosi: in quell’occasione si è concesso a fare foto, firmare autografi e scambiare qualche chiacchera con i partecipanti, cosicché la città potesse conoscerlo un pò anche fuori dal campo.

La storia di Marco Bellich in gialloblù, finora, è stata sempre e solo fatta di note liete.Noi ci auguriamo che la nuova stagione, che è ormai ai nastri di partenza, (si parte domani con la sfida di coppa Italia Frecciarossa contro il Lecce) possa essere altrettanto (se non di più) soddisfacente e ricca di momenti straordinari e da incorniciare; ma, nel mentre, noi ci godiamo la sicurezza di avere il nostro muro-goleador ancora per un po’ in gialloblù.

Juve Stabia: L’attesa per i tifosi è finita, a Lecce inizia una nuova stagione con Ignazio Abate in panchina

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L’inizio di una nuova avventura porta sempre con sé un misto di emozioni, un’eccitazione palpabile che si avverte in ogni angolo della città.I tifosi sono pronti a riempire nuovamente gli spalti del “Romeo Menti”, a macinare chilometri per sostenere la squadra in ogni stadio d’Italia e a sognare un altro capitolo di gloria per le amate Vespe.

Una Nuova Guida e le Ambizioni di Mercato

A guidare la squadra in questa nuova sfida sarà il tecnico Ignazio Abate, arrivato per raccogliere l’eredità di una stagione trionfale e costruire una squadra capace di competere nel difficile campionato cadetto.

L’entusiasmo è alimentato anche dalle operazioni di mercato, con la società che lavora per allestire una rosa all’altezza, un mix di esperienza e giovani promesse pronte a lottare con il coltello tra i denti.C’è voglia di tornare a sognare in grande, di rivivere notti magiche e di vedere le Vespe affermarsi anche su palcoscenici più prestigiosi.

I primi impegni stagionali prima della sosta prevista per il 7 settembre

La stagione della Juve Stabia si apre con un calendario che promette scintille, un vero e proprio tour de force che metterà subito alla prova la squadra di Ignazio Abate.

Tre impegni cruciali, uno dietro l’altro, che definiranno le ambizioni e il potenziale delle Vespe in vista di un’annata impegnativa.Il mese di agosto si apre con un appuntamento di grande fascino e difficoltà: la trasferta in Coppa Italia al “Via del Mare” contro il Lecce.

Un esordio col botto per Abate, che avrà l’occasione di confrontarsi con una squadra di categoria superiore, misurando fin da subito la solidità del suo gruppo e l’efficacia del suo schema di gioco.La prima partita in Serie B, invece, vedrà la Juve Stabia ancora in viaggio, stavolta in Liguria, contro la Virtus Entella a Chiavari.

Una trasferta ostica, contro una squadra che neopromossa e difficile da decifrare.Sarà un esame cruciale per capire la vera forza e la mentalità di una squadra che ha voglia di stupire.

E infine, il momento più atteso: il debutto stagionale tra le mura amiche del “Romeo Menti” contro il Venezia di Andrea Adorante.Il ritorno a casa sarà un’occasione per abbracciare i propri tifosi e per mostrare di che pasta è fatta questa nuova Juve Stabia.

Il Venezia, con Adorante alla guida, sarà un avversario di tutto rispetto, e la partita si preannuncia spettacolare.Per Ignazio Abate, questo inizio di stagione sarà una vera e propria prova del nove.

In tre partite, il tecnico dovrà dimostrare di aver creato una squadra solida, in grado di reggere l’urto di avversari di alta caratura e di mettere in mostra un gioco efficace e vincente.Un agosto caldo, insomma, che dirà molto sulle ambizioni di questa nuova, entusiasmante, Juve Stabia.

ABATE: è scattata l’ora del primo impegno ufficiale.

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Il tempo delle amichevoli è finito e per la Juve Stabia è scattata l’ora del primo impegno ufficiale, domani sera in Coppa Italia in casa del Lecce.A presentare la gara è mister Ignazio Abate: “Una vigilia bella, arriviamo da un mese di ritiro in cui abbiamo lavorato a testa bassa con alti carichi.

Ora c’è una gara vera, con tensione ed emozione particolare.Sarà gara importante, contro squadra di categoria superiore.

SULLA PARTITA:
“Lecce ha un mix di esperti e giovani, ha un grande allenatore e ci sarà una bella cornice.

Per noi tappa di crescita, ci sarà da soffrire e anche tanto ma sono sicuro che è squadra ha carattere e umiltà per proporre qualcosa.Non perderemo la nostra identità.

Dovremo essere in grado di soffrire quando ci sarà da difendere, con un blocco basso.Sarà importante anche la gestione della palla, il non far respirare l’avversario, conterà trovare subito il giusto equilibrio.

I carichi di lavoro si faranno sentire e a livello numerico non siamo tanti, quindi non avremo tanti cambi”.

SUL SISTEMA DI GIOCO:
“il modulo lo fanno i calciatori.Amo e sono cresciuto con difesa a 4, ma ciò non toglie che potremo difendere a 5.

Contano i principi e lavorare su entrambe le idee.Poi dipende dal mercato, non dico che siamo ancora un cantiere aperto ma abbiamo bisogno di mettere dentro ancora dei tasselli.

Ho un gruppo tanto giovane che dobbiamo far crescere senza caricarli di responsabilità, ma allo stesso tempo devono crescere velocemente”.

SULLA FORMAZIONE:
“Varnier si è allenato con noi solo nell’ultimo giorno.Pierobon ha una infiammazione e va gestito per non perderlo per troppo tempo.

Idem Buglio che pure soffre di una infiammazione”.

SULLA PROSSIMA SERIE B:
“E’ il Campionato più equilibrato e imprevedibile di Europa.In due partite ti trovi dai playoff ai playout.

Serve un grande equilibrio mentale, conterà anche fisico e condizione, ovvero il motore della rosa”.

SUL MERCATO:
“Un attaccante arriverà sicuramente.Sappiamo dove intervenire, bisogna aver pazienza ma allo stesso tempo non ci dobbiamo far distrarre dal mercato ancora aperto.

Cacciamani?Ha già grande gamba e può aiutarci molto”.

infine, SULLA PIAZZA:
“Avverto il calore dei tifosi.Le piazze del Sud ti danno tantissima spinta che devi saper gestire e non farti trasportare troppo.

Non sono abituato a vendere fumo, io penso a lavorare.Noi dobbiamo mantenere la categoria con le unghie e con i denti, perché quando ti ritrovi in certe zone calde devi essere bravo a lottare.

Non è semplice quando cambi 13-14 calciatori quindi si deve resettare e ci vuole tempo.Ma sono fiducioso e bisogna far punti soprattutto in casa”.

Juve Stabia, storia in Coppa Italia: Un’altalena di emozioni, fatta di gioie inaspettate e cocenti delusioni

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Un filo lungo decenni lega le gesta della Juve Stabia in Coppa Italia, un percorso accidentato dove l’entusiasmo ha spesso dovuto fare i conti con la dura legge del campo.I tifosi più maturi ricorderanno la sfida del 1994 contro l’Udinese, un assaggio del grande calcio che si concluse con una sconfitta di misura (0-1), ma che lasciò il seme della consapevolezza di potersela giocare.

Ben più dolce è il ricordo della magica notte dell’agosto 2012, quando le Vespe di Piero Braglia fecero tremare la Sampdoria di Serie A, imponendole un pareggio per 1-1 e superandola poi in un’elettrizzante sequenza di calci di rigore che fece esplodere il “Menti”.Ma la Coppa sa essere anche crudele.

Brucia ancora oggi la delusione patita contro l’Imolese nell’agosto del 2019.Una sconfitta ai rigori che negò al popolo gialloblù un affascinante viaggio a Marassi contro il Genoa, un sogno svanito sul più bello che lasciò un’intera tifoseria con l’amaro in bocca.

Istantanee di un Amore Infinito: Firenze e la Beffa con il Siena

Nel ricco album dei ricordi della Juve Stabia in Coppa Italia, la trasferta a Firenze contro la Fiorentina occupa un posto d’onore, un’istantanea indelebile che continua a far battere forte il cuore dei tifosi.

Fu una notte di fine novembre 2012, una di quelle in cui il calcio sa regalare favole inaspettate.Le Vespe, all’epoca allenate da Piero Braglia, si ritrovarono a sfidare una squadra di Serie A, una corazzata guidata da campioni e con un blasone pesante.

Quella partita non era solo un match ma un’occasione per misurarsi con il grande calcio e per dimostrare che la passione e la grinta potevano fare la differenza.L’atmosfera era elettrica con migliaia di tifosi gialloblù che avevano invaso il settore ospiti del “Franchi”, trasformandolo in un’oasi di entusiasmo e colore.

In campo, la Juve Stabia non si lasciò intimorire dalla differenza di categoria.La squadra lottò su ogni pallone, giocando con il cuore e con la determinazione di chi non ha nulla da perdere.

L’impresa, purtroppo, non si concretizzò con la vittoria – i viola si imposero per 2-0 – ma quella sera le Vespe dimostrarono il loro valore, tenendo testa a una squadra di Serie A e uscendo dal campo a testa alta, tra gli applausi dei propri sostenitori.Una notte altrettanto carica di pathos si visse a Castellammare nell’agosto del 2005.

L’avversario era il Siena, allora militante nel massimo campionato.Le Vespe presiedute da Paolo D’Arco, erano state appena ripescate in C1, vivendo un’estate di grandi speranze.

La partita fu un’autentica battaglia, una sfida dal sapore di Davide contro Golia.Quando il sogno di portare la gara ai supplementari sembrava a un passo, un gol nel finale dell’attaccante argentino Roberto Nanni gelò il “Menti”, fissando il punteggio sull’1-2 e spezzando l’incantesimo.

Una beffa atroce ma anche la testimonianza di una squadra mai doma.

Il Presente si Chiama Lecce: Sognare non Costa Nulla

Ora, il passato si mette da parte e il presente si chiama Lecce.I salentini, squadra che milita stabilmente in Serie A, rappresentano un avversario temibile e un ostacolo sulla carta proibitivo.

Ma la Juve Stabia è pronta a lottare su ogni pallone, a mettere in campo tutta la sua grinta e a sognare un’altra impresa, sospinta dal calore del proprio pubblico.Il calcio, si sa, è imprevedibile e la Coppa Italia, in particolare, è il palcoscenico perfetto per le favole.

Che sia la volta buona per aggiungere un’altra pagina gloriosa a questa storia di passione e battaglie?I tifosi delle Vespe ci credono, pronti ancora una volta a cantare e a soffrire per i loro colori.

Juve Stabia, l’inizio della fine: Il 15 agosto 1999 e il tramonto dell’era Fiore

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Un Ferragosto di quasi un quarto di secolo fa, il 15 agosto 1999, si trasformò in un’arena di speranze e, col senno di poi, di amare illusioni per i tifosi della Juve Stabia.Le “Vespe”, ancora ferite dalla cocente delusione della finale playoff persa contro i cugini del Savoia al Partenio di Avellino, si apprestavano a iniziare una nuova stagione con l’ambizione di lasciarsi alle spalle il passato e puntare dritti alla Serie B.

L’esordio in Coppa Italia contro il Brescia di Nedo Sonetti, squadra di caratura superiore, sembrava l’occasione perfetta per lanciare un segnale al campionato.Sotto un sole cocente, in un “Romeo Menti” gremito di passione, la squadra stabiese compì l’impresa.

Un gol di Davide Di Nicola bastò per piegare le “Rondinelle” e regalare ai tifosi una vittoria di prestigio.L’entusiasmo era palpabile, la sensazione era quella di essere all’alba di una stagione da protagonisti.

Pochi potevano immaginare che quella vittoria, invece di essere l’inizio di una cavalcata trionfale, sarebbe rimasta una delle poche, se non l’unica, vera gioia di un’annata disastrosa.Il destino, infatti, iniziò subito a mostrare il suo lato più crudele.

Un gesto sconsiderato – il lancio di una bottiglietta verso un assistente dell’arbitro – costò alla Juve Stabia una pesantissima squalifica del campo.Il “Menti” divenne un fortino violato e le Vespe furono costrette a un esilio forzato che minò le certezze della squadra per quasi l’intera durata della competizione.

Quel successo estivo si rivelò un fuoco di paglia.Dopo un incoraggiante pareggio esterno contro la Reggiana, iniziò un cammino da incubo in Coppa Italia: le sconfitte contro Pescara (sia in “casa” al San Paolo di Napoli che in trasferta, con un pesante 5-2), Brescia e Reggiana sancirono una mesta eliminazione.

Nonostante le difficoltà in coppa, le premesse per il campionato rimanevano alte.La rosa allestita dal presidente Roberto Fiore era considerata da tutti una delle più forti del girone, costruita con l’obiettivo dichiarato della promozione diretta o, in subordine, attraverso i playoff.

Invece, la stagione si trasformò in una lenta e inesorabile agonia.Un girone di ritorno da incubo vide la squadra sprofondare in una crisi di gioco e di risultati, scivolando pericolosamente fino alla zona playout.

Lo spareggio per la salvezza contro l’Atletico Catania rappresenta ancora oggi una delle pagine più umilianti della storia gialloblù.La sconfitta decretò una drammatica e inaspettata retrocessione in Serie C2, un verdetto che la piazza visse come un affronto.

Quella caduta segnò la fine di un’era.L’ambizioso progetto del presidente Roberto Fiore si sgretolò sotto il peso della delusione e delle difficoltà economiche.

La stagione successiva in C2 fu anonima e travagliata, il preludio al fallimento societario che avrebbe cancellato, ancora una volta, la Juve Stabia dal calcio professionistico.Quel 15 agosto del 1999, con la sua vittoria illusoria, resta così il simbolo di un sogno infranto e dell’inizio della fine di un capitolo indimenticabile, nel bene e nel male, della storia del calcio a Castellammare di Stabia.

L’AZZURRO PENSIERO ESTIVO. Un romantico pensiero macedone. Per Conte la crescita è solo all’inizio

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Il club ha mosso passi concreti per rinforzare la rosa.La pista per Lookman si è riaperta con un’accelerazione verso l’Atalanta e la preparazione di un “contratto stellare”, mentre si valuta anche il possibile ritorno di Elmas.

Il DS Manna valuta anche altre alternative.Per Grealish, l’interesse è serio, ma le negoziazioni con il Manchester City presentano ancora degli ostacoli.

Intanto, si indaga sulla vendita di biglietti falsi per le amichevoli a Castel di Sangro, mentre i tifosi possono acquistare i tagliandi per le gare e seguirle in pay-per-view.L’ultima uscita sarà quella di domani contro i campioni di Grecia dell’Olympiakos.

Astor – Un secolo di tango: quando il Balletto di Roma incontra il cuore dell’Argentina

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Ieri sera, al Teatro Antico di Taormina, “Astor – Un secolo di tango” ha regalato al pubblico un viaggio intenso nella storia e nell’anima di uno dei generi più affascinanti e magnetici al mondo. Una produzione raffinata, sostenuta da un cast artistico di alto livello e da un’orchestra dal vivo che ha reso omaggio alla musica di Astor Piazzolla con passione e rigore.

Da cultrice della danza e della musica, con una direzione di scuola di danza alle spalle e due lauree in conservatorio, ho osservato ogni passo, ogni dinamica coreografica e ogni frase musicale con lo sguardo esperto di chi conosce i meccanismi della scena. Ma a un certo punto, le emozioni hanno preso il sopravvento: mio nonno paterno suonava la fisarmonica, e nelle vibrazioni del bandoneon, è emerso un ricordo personale, ho ritrovato il suono caldo e familiare della mia infanzia. Un frammento di memoria che ha reso la serata ancora più viva e toccante.

Il Balletto di Roma ha dimostrato ancora una volta la sua solidità e versatilità interpretativa. Le coreografie di Valerio Longo hanno saputo alternare momenti di precisione geometrica a frasi di movimento più libere e sensuali, restituendo la dualità del tango: disciplina e passione. La regia di Carlos Branca ha tessuto un racconto visivo coerente, arricchito dalla narrazione elegante di Vincenzo Bocciarelli, che ha accompagnato il pubblico in un viaggio culturale e sentimentale.

L’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, diretta con sensibilità e vigore da Luca Salvadori, ha sostenuto i danzatori con un tappeto sonoro impeccabile. In primo piano, il bandoneon di Mario Stefano Pietrodarchi – autentico protagonista emotivo della serata – ha incarnato la voce stessa del tango, con timbri capaci di passare dalla carezza alla ferita.

L’ingresso dei tangheri Giampiero Cantone e Stefany Ortiz ha alzato ulteriormente la temperatura scenica: la loro connessione fisica e musicale, frutto di anni di esperienza, ha reso tangibile la filosofia del tango, fatta di sguardi, sospensioni e improvvisi cambi di direzione. Il corpo di ballo del Balletto di Roma ha saputo integrarsi armoniosamente, evitando il cliché dell’imitazione sterile e restituendo un’interpretazione personale, rispettosa delle radici ma aperta alla contaminazione contemporanea.

Astor – Un secolo di tango non è stato solo uno spettacolo: è stato un atto d’amore per un’arte che nasce dalla strada e arriva nei teatri più prestigiosi, senza perdere la sua anima. Per me, è stato anche un ponte emotivo con la mia storia familiare e artistica, una conferma che la danza e la musica non vivono solo nei corpi e negli strumenti, ma nella memoria e nel cuore di chi le ama.

Chiunque ami l’arte – che sia tango, danza contemporanea o musica dal vivo – non può perdere un’occasione come questa. Perché il tango, come la vita, non si spiega: si balla, si ascolta e… si vive.

Ancora una volta la Fondazione Taormina Arte Sicilia, nell’ambito del Festival Taormina Arte e sotto la direzione artistica di Gianna Fratta, ha reso possibile una serata di altissimo livello, confermando la sua missione di promuovere cultura e bellezza in uno dei luoghi più suggestivi al mondo.

Mariella Musso – Giornalista pubblicista / Vivicentro 

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Juve Stabia, l’ex Niccolò Fortini e il prestito che valeva una carriera: Dalla Serie B al grande calcio

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Per Niccolò Fortini questa è un’estate da incorniciare.Il giovane difensore della Fiorentina, reduce da un’ottima stagione in prestito alla Juve Stabia, sta vivendo un precampionato da protagonista, respirando l’aria del calcio inglese e guadagnandosi la fiducia di mister Stefano Pioli.

I primi segnali positivi sono arrivati al King Power Stadium, dove Fortini è sceso in campo da titolare nell’amichevole contro il Leicester City.Un’opportunità importante per mettersi in mostra fin dall’inizio e dimostrare di meritare un posto in squadra.

Pochi giorni dopo, il sogno è diventato ancora più grande: il giovane calciatore ha assaggiato il prestigioso prato dell’Old Trafford di Manchester, subentrando nella ripresa del match contro il Manchester United.Queste due esperienze consecutive in stadi leggendari, e contro avversarie di primo livello, non sono casuali.

Sembrano indicare una chiara volontà da parte di Pioli di puntare su di lui.L’ex tecnico rossonero, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti, ha evidentemente notato la crescita del ragazzo durante la sua esperienza alla Juve Stabia, dove ha collezionato 27 presenze in Serie B.

Il percorso di Fortini è un esempio di come un prestito in una categoria inferiore possa essere un trampolino di lancio per una carriera ad alti livelli.Ora, con la fiducia dell’allenatore e l’esperienza accumulata in piazze importanti, il giovane calciatore ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un ruolo da protagonista nella sua prima vera stagione con la maglia della Fiorentina, pronto a respirare l’aria del grande calcio e a calcare palcoscenici sempre più prestigiosi.