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Juve Stabia, il giovane cuore pulsante: Attesa e speranza per la nuova annata del settore giovanile gialloblù

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Non solo la prima squadra, ma tutto il mondo giallo e blu della Juve Stabia si prepara a vivere una nuova, entusiasmante stagione.Riflettori puntati sul settore giovanile, vero e proprio cuore pulsante del club e fucina di talenti che, un giorno, potrebbero calcare i campi professionistici indossando la maglia delle Vespe.

Dalla Primavera fino alle categorie dei più piccoli, l’obiettivo è chiaro: formare i campioni del domani, sia a livello tecnico che umano.Il lavoro svolto sui giovani atleti non si limita al campo da gioco, ma si concentra sulla crescita a 360 gradi, trasmettendo i valori sportivi fondamentali come il rispetto, la disciplina e la passione.

La stagione che sta per iniziare si preannuncia ricca di sfide e opportunità.I giovani talenti avranno modo di confrontarsi con realtà importanti, mettendosi alla prova e affinando le proprie capacità.

L’impegno e la dedizione di allenatori, preparatori e staff dirigenziale saranno cruciali per guidare questi ragazzi nel loro percorso di crescita.Il successo della prima squadra, oramai consolidata in Serie B, è un ulteriore stimolo per tutto il movimento giovanile.

I ragazzi sognano di ripercorrere le orme dei loro idoli, e la società è pronta a investire tempo e risorse per coltivare questi sogni.La Juve Stabia crede fermamente nel potenziale dei suoi giovani e sa che da questi vivai possono nascere i protagonisti del futuro.

Il fischio d’inizio è vicino e l’attesa è palpabile: la nuova stagione del settore giovanile sta per cominciare e con essa la speranza di vedere, un domani, questi ragazzi brillare sul grande palcoscenico del calcio.Alla guida della Primavera ci sono i mister Donato Capone e Rosario Chiaiese, che lavoreranno per preparare i ragazzi al salto nel calcio dei grandi.

La squadra Under 17 sarà diretta da mister Michele Sacco, mentre le altre formazioni Under saranno guidate da Eugenio Romano, Francesco Criscuoli e Alessandro Gaveglia.Questi mister avranno il compito cruciale di non solo allenare i ragazzi sul campo, ma anche di trasmettere loro i valori fondamentali dello sport e della vita.

L’obiettivo è chiaro: far crescere atleti di talento e, soprattutto, uomini integri.

Juve Stabia, ufficiale: Tomi Petrovic lascia le Vespe e firma con il Treviso

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Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, si è concretizzata ufficialmente la cessione di Tomi Petrovic dalla Juve Stabia al Treviso.L’attaccante, arrivato in gialloblù solo nel corso di questa sessione estiva, non ha pienamente convinto il nuovo tecnico Ignazio Abate.

In un’ottica di reciproca correttezza e per garantire al calciatore le giuste opportunità di crescita e continuità, la società e il giocatore hanno deciso di comune accordo di separare le proprie strade.

I comunicati ufficiali dei club

La Juve Stabia ha formalizzato l’operazione attraverso una nota ufficiale: “La S.S.Juve Stabia 1907 comunica di aver ceduto in prestito con obbligo di riscatto l’attaccante Tomi Petrovic, classe 1999, al Treviso F.C.

La società desidera ringraziare Tomi per la professionalità, la dedizione e l’attaccamento alla maglia dimostrati in gialloblù, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo della carriera.”

Poco dopo è arrivata anche la nota del club veneto.Il Treviso ha accolto con entusiasmo il nuovo acquisto: “Il Treviso FBC è lieto di annunciare l’ingaggio dell’attaccante Tomi Petrovic, classe ‘99, che arriva dalla Juve Stabia in prestito con obbligo di riscatto condizionato al verificarsi di determinate condizioni.

L’operazione gestita dal Direttore Sportivo del Club, Pierfrancesco Strano, porta dunque in biancoceleste una prima punta di spessore e con un importante bagaglio di esperienze tra Serie B e Serie C.”

Le parole della dirigenza del Treviso

Grande soddisfazione è stata espressa da Alessandro Botter, Vicepresidente e Socio di maggioranza del Treviso FBC, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’ingaggio: “L’ingaggio di Tomi chiude il nostro mercato nel migliore dei modi.Parliamo di un attaccante importante, con caratteristiche precise che cercavamo.

Ma più di tutto, ciò che ci ha colpiti è stata la sua determinazione nel voler scendere dalla Serie B alla Serie D pur di sposare il progetto Treviso.Una scelta controcorrente che dimostra mentalità, fame e consapevolezza del percorso che vogliamo fare.

Questo tipo di motivazione è ciò che ci serve per affrontare una stagione ambiziosa.”

Botter ha inoltre aggiunto dettagli sulla visione a lungo termine del club: “Con la firma di Petrovic confermiamo una linea societaria ben precisa, ovvero quella di iniziare a costruire il Treviso del futuro blindando i giocatori con contratti pluriennali e anche Tomi, al verificarsi di determinate condizioni, rientra in questa strategia.Ecco perché oggi l’80% della nostra rosa ha già in tasca un contratto biennale, segno che stiamo pensando non solo all’immediato, ma anche a dare continuità e solidità al progetto tecnico.”

Il profilo dell’attaccante

Nato a Tolosa, Francia, Tomi Petrovic è un attaccante moderno di 26 anni, che unisce una notevole prestanza fisica a una tecnica di buon livello.

Alto 1,93 metri, è un centravanti di piede destro abile nel gioco aereo e forte nella protezione della palla.Le sue qualità non si limitano all’area di rigore: è anche uno specialista nei calci piazzati, in particolare punizioni e rigori.

La sua carriera è iniziata nelle giovanili di club prestigiosi come il Sesvete e la Dinamo Zagabria in Croazia.A soli 16 anni ha esordito nel calcio professionistico in Austria, vestendo le maglie di Deutschlandsberger SC, GAK 1902, Rapid Kapfenberg e SV Kapfenberg, con cui ha giocato nella 2.

Liga.Il suo arrivo in Italia è avvenuto con la Virtus Entella, dove ha giocato sia con la formazione Under 19 che in Prima Squadra.

Da lì, ha costruito una solida carriera in Serie C, giocando per Rimini, Pro Vercelli, Lucchese, Lecco, Pordenone, Pontedera, SPAL e Trento, prima del recente passaggio alla Juve Stabia in Serie B.Nel suo curriculum vanta:

  • 17 presenze e 1 gol in Serie B
  • 174 presenze, 27 gol e 9 assist in Serie C
  • 28 presenze e 1 gol nella 2.

    Liga austriaca

  • 6 presenze, 2 reti e 1 assist in Coppa Italia

Depilazione 2025: Le tecnologie avanzate rendono il tutto più veloce, meno doloroso e adatto a tutti di pelle

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Il futuro della depilazione è già qui, e il 2025 si preannuncia come un anno di consolidamento e ulteriore sviluppo per le tecnologie più avanzate che stanno rivoluzionando il modo in cui ci liberiamo dei peli superflui.L’era delle cerette dolorose e delle rasature quotidiane sta progressivamente lasciando spazio a soluzioni sempre più efficaci, confortevoli e, soprattutto, accessibili a un pubblico più ampio.

La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica hanno permesso di superare molti dei limiti che caratterizzavano i metodi tradizionali, rendendo i trattamenti di epilazione non solo più veloci e meno dolorosi, ma anche adattabili a una varietà impensabile di tipi di pelle e colorazioni di peli.Questa trasformazione risponde a una crescente domanda di praticità, benessere e risultati duraturi, spingendo i centri estetici a dotarsi di apparecchiature all’avanguardia per soddisfare le aspettative di una clientela sempre più informata ed esigente.

Il desiderio di una pelle liscia e impeccabile, unito alla necessità di ottimizzare tempo e risorse, ha alimentato lo sviluppo di dispositivi laser e a luce pulsata (IPL) sempre più sofisticati.Questi sistemi non solo promettono una riduzione significativa e permanente della peluria, ma lo fanno con un livello di comfort prima impensabile.

L’attenzione si è spostata dalla semplice eliminazione del pelo a un approccio più olistico, che considera la salute e l’integrità della pelle.L’obiettivo è offrire un’esperienza di depilazione che sia al tempo stesso efficace e delicata, minimizzando disagi e tempi di recupero.

Se si sta considerando di intraprendere questo percorso e si desidera valutarne l’investimento, è utile consultare risorse specializzate come Lasermilano.it  per farsi un’idea dei costi dell’epilazione laser e comprendere meglio le opzioni disponibili.

L’innovazione al servizio del comfort e della velocità

Uno dei progressi più significativi nel campo dell’epilazione avanzata riguarda la velocità e il comfort dei trattamenti.Le nuove generazioni di dispositivi laser e IPL sono dotate di tecnologie che permettono di trattare aree più ampie in tempi ridotti e con una sensazione di calore o pizzicore notevolmente attenuata.

  • Tecnologie a movimento continuo (in-motion): Molti laser moderni operano con una modalità “in-motion”, che consente all’operatore di passare il manipolo sulla pelle in modo fluido e continuo.

    Questo non solo velocizza l’esecuzione del trattamento, ma distribuisce l’energia in modo più uniforme e progressivo, rendendo l’esperienza meno fastidiosa e più tollerabile rispetto ai precedenti impulsi singoli più intensi.

  • Sistemi di raffreddamento avanzati: Il comfort è ulteriormente migliorato grazie a sofisticati sistemi di raffreddamento integrati nei manipoli dei dispositivi.Cristalli di zaffiro raffreddati, getti d’aria fredda o sistemi criogenici pre-raffreddano la pelle prima, durante e dopo l’emissione dell’impulso laser.

    Questo non solo riduce la sensazione di calore, ma protegge anche l’epidermide da eventuali surriscaldamenti, garantendo una maggiore sicurezza.

  • Larghezze di spot maggiori: I manipoli più recenti sono dotati di spot (l’area coperta dall’impulso laser) di dimensioni maggiori.Questo significa che una singola “passata” del laser copre una superficie più ampia, riducendo drasticamente il tempo necessario per trattare zone estese come gambe o schiena.

Adattabilità a tutti i tipi di pelle e peli

Un’altra rivoluzione riguarda l’ampia gamma di fototipi e colori di peli che possono essere trattati con successo.

In passato, l’epilazione laser era meno efficace su pelli scure o peli chiari, a causa del rischio di danneggiare la melanina presente nella pelle o della scarsa presenza di melanina nel pelo.Il 2025 vede il superamento di questi limiti:

  • Laser specifici per pelli scure (Nd-YAG): I laser Nd-YAG, con la loro lunghezza d’onda più lunga, sono ora ottimizzati per penetrare più in profondità, bypassando la melanina dell’epidermide e bersagliando direttamente il follicolo.

    Questo li rende estremamente sicuri ed efficaci anche su fototipi di pelle più scuri, riducendo al minimo il rischio di iperpigmentazione o ipopigmentazione.

  • Tecnologie ottimizzate per peli chiari o sottili: Sebbene i peli molto chiari (biondi, rossi, bianchi) rimangano una sfida, le innovazioni stanno portando a risultati migliori.Alcuni dispositivi sfruttano la luce pulsata con filtri specifici o combinano diverse lunghezze d’onda per aumentare l’assorbimento da parte della melanina residua o di altri cromofori nel follicolo, migliorando l’efficacia anche su peli meno pigmentati. È fondamentale, in questi casi, la valutazione di un professionista esperto.
  • Epilazione per pelli abbronzate: I nuovi laser sono progettati con sistemi che permettono trattamenti sicuri anche su pelli leggermente abbronzate, riducendo i lunghi periodi di astensione dal sole che in passato rendevano l’epilazione laser impraticabile in alcuni periodi dell’anno.

    Tuttavia, è sempre consigliabile una valutazione medica per determinare la sicurezza del trattamento su pelle abbronzata.

Un approccio sempre più personalizzato e professionale

L’avanzamento tecnologico è accompagnato da un approccio sempre più personalizzato e professionale all’epilazione.Non si tratta solo di avere l’apparecchiatura migliore, ma di saperla utilizzare al meglio per ogni singolo individuo.

I centri estetici all’avanguardia offrono:

  • Consulenze dettagliate: Prima di iniziare qualsiasi trattamento, viene effettuata un’analisi approfondita del tipo di pelle, del colore e dello spessore del pelo, della storia clinica del cliente e delle sue aspettative.Questo permette di creare un protocollo personalizzato che massimizzi l’efficacia e la sicurezza.
  • Operatori altamente qualificati: L’esperienza e la formazione dell’operatore sono cruciali.

    Solo un professionista qualificato è in grado di settare correttamente i parametri del dispositivo, riconoscere eventuali reazioni cutanee e gestire al meglio ogni fase del trattamento.

  • Percorsi di trattamento integrati: In alcuni casi, l’epilazione laser può essere integrata con altri trattamenti per migliorare la qualità della pelle o risolvere problemi specifici (come la cheratosi pilare).

In conclusione, il 2025 segna una nuova era per la depilazione professionale.Le tecnologie avanzate non solo stanno rendendo il processo più rapido e confortevole, ma lo stanno democratizzando, rendendolo accessibile a un numero maggiore di persone, indipendentemente dal loro tipo di pelle o dalla colorazione dei peli.

L’investimento in queste soluzioni non è più solo una questione estetica, ma un passo verso un maggiore benessere personale, una pelle più sana e una routine di bellezza semplificata e priva di pensieri superflui.

Juve Stabia, Antonio Amodio: “Serve l’umiltà. L’obiettivo è la salvezza. Sono arrivati giovani interessanti”

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Un periodo di pausa riflessiva per uno dei talenti emergenti più considerati nel panorama dirigenziale calcistico.Antonio Amodio, stratega di mercato di origini stabiesi e figlio d’arte dell’indimenticato capitano gialloblù Roberto Amodio, si trova attualmente libero da vincoli contrattuali.

Una scelta ponderata, non una necessità, dopo le significative esperienze maturate tra la Serie D, con i progetti vincenti di Sorrento e Santa Maria Cilento, e la Serie C, dove ha lasciato il segno con Giugliano e Crotone.Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, Amodio ha chiarito la sua posizione attuale. “Nonostante un accordo in essere, ho deciso di interrompere il rapporto con il Crotone per questioni strettamente personali,” ha spiegato il dirigente. “Le proposte che ho ricevuto successivamente non si allineavano con il mio desiderio di intraprendere un percorso di evoluzione professionale.

Preferisco attendere l’opportunità giusta piuttosto che fare una scelta affrettata.La validità di un direttore sportivo, a mio avviso, non si misura solo attraverso i successi sul campo, che ritengo di aver conseguito, ma anche tramite la capacità di generare valore patrimoniale per il club.

In questo senso, la valorizzazione di atleti come Vitale, Felippe, Salvemini e Oviszach rappresenta un motivo di grande soddisfazione”.Il legame con la sua città, Castellammare di Stabia, rimane un punto fermo. “La Juve Stabia occupa un posto speciale nel mio cuore, è la squadra che rappresenta le mie origini,” confessa Amodio. “Apprezzo enormemente il lavoro del direttore Lovisa, un professionista coraggioso che condivide la mia stessa concezione calcistica, incentrata sulla fiducia nei giovani.

L’ambiente, tuttavia, deve avere la maturità di voltare pagina dopo la straordinaria stagione passata.L’obiettivo primario deve essere la permanenza nella categoria, un traguardo da raggiungere con umiltà e pazienza, sostenendo questo nuovo ciclo tecnico”.

Amodio prosegue con un’analisi dettagliata della nuova Juve Stabia: “Abate è un tecnico di grande talento, sono convinto che farà una carriera importante.La partenza di un riferimento come Adorante è stata compensata dall’arrivo di giovani di grande prospettiva.

Ho osservato Cacciamani durante il ritiro del Torino: è un calciatore dotato di una progressione notevole.Stabile ha già dimostrato il suo valore in Serie C con l’Alcione, mentre Mannini, pur non avendo una grande stazza, possiede doti tecniche degne di nota.

De Pieri, per qualità, è un elemento sopra la media, con un controllo di palla e un tocco nello stretto eccezionali.Burnete? È quel tipo di attaccante che può sbocciare da un momento all’altro.

Per i finalizzatori, la componente mentale e la fiducia sono decisive; basti pensare al percorso di Adorante prima della sua esplosione in maglia gialloblù”.Lo sguardo del direttore sportivo si allarga poi al resto della Campania.

Le corazzate e le ambizioni

“Il Benevento si è imposto come il dominatore assoluto di questa sessione di trasferimenti, ingaggiando calciatori di primissimo livello.

La società sannita ha evidentemente fatto tesoro degli errori passati e si candida come la principale favorita per la promozione in Serie B.L’Avellino ha condotto una campagna acquisti altrettanto sontuosa, ma ora si trova di fronte al complesso compito di snellire l’organico per agevolare il lavoro del tecnico.

La fase delle cessioni è spesso più ardua di quella degli acquisti.La permanenza in Serie B, per quanto difficile, è un traguardo alla loro portata”.

Le realtà consolidate e le sfide

“Il Sorrento dovrà affrontare l’handicap di non potersi allenare sul proprio territorio, ma poggia su una società seria e ben organizzata.

Gli innesti di elementi di categoria come Franco, D’Ursi e Plescia, uniti alle idee di un tecnico come Conte, che si era già distinto alla Turris, sono un’ottima base.Stimo profondamente la proprietà del Giugliano, la famiglia Mazzamauro.

Hanno avuto l’intelligenza di confermare un nucleo importante di calciatori e credo raggiungeranno una salvezza serena”.

Situazioni in evoluzione

“La Salernitana deve fare i conti con il peso psicologico di due retrocessioni consecutive.L’arrivo di un direttore sportivo e di un allenatore esperti della categoria è però una garanzia.

La Casertana si sta muovendo in maniera eccellente sul mercato e, dopo un’annata con più ombre che luci, ha le carte in regola per essere una delle sorprese del campionato.Per la Cavese, infine, prevedo un percorso più complesso.

Hanno salutato figure di riferimento come il direttore Logiudice e l’allenatore Maiuri.Sebbene De Liguori conosca bene l’ambiente, la qualità complessiva della rosa sembra leggermente inferiore a quella dello scorso anno, ma la salvezza resta un obiettivo raggiungibile”.

Il disastro ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio: prevenzione, aspetti normativi e leggi di riferimento

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Sono ormai 5 giorni che assistiamo ad uno dei più grandi disastri ambientali, Il Parco Nazionale del Vesuvio arde senza sosta.Un’altra estate ed un’altra ferita aperta, come quella del 2017, un monito che doveva guidare le nuove strategie di prevenzione ed intervento.

Quell’estate del 2017 ha provocato danni enormi, 20.000 ettari bruciati, emergenza per 40 giorni tra Giugno ed Agosto.Dalle Testimonianze di vari cittadini, prima del grande incendio, erano stati ravvisati piccoli focolai, presumibilmente gestibili se si fosse intervenuti immediatamente.

Ma tutti sappiamo, ed abbiamo visto poi cosa è successo anche per la forza del vento che soffiava verso nord e quindi riducendo la parte nord e quindi il versante del Tirone ad una completa massa corposa di fiamme incandescenti.Tanta la rabbia dei Cittadini della Comunità del Parco, che invocavano ed invocano ancora, le dimissioni del Presidente del Parco, rammentando una poca prevenzione, ma la cosa ancora più eclatante, le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente, che era in contatto con il Presidente del Parco, riguardo all’evoluzione degli eventi ma ancora più eclatante, è che solo alcuni giorni fa il Ministro Musumeci ha decretato lo stato di emergenza e di mobilitazione nazionale della Protezione civile, tanto che, c’è stato l’intervento dell’Esercito e della Protezione Civile, sul posto sono arrivati anche il Prefetto di Napoli e varie autorità.

Facciamo un po’ di chiarezza anche sotto l’aspetto normativo

Il quadro normativo di riferimento è il Piano Antincendio Boschivo Nazionale, istituito dalla Legge quadro n. 353 del 2000, che raccoglie misure di conservazione e difesa del patrimonio boschivo nazionale.

Il piano prevede un’articolazione in strategie regionali, elaborate sulla base delle linee guida ministeriali, con aggiornamenti annuali e piani triennali per ridurre le superfici boschive percorse dal fuoco.Il Piano AIB ha una validità di 4 anno 2020-2024 e in Particolare del Parco Nazionale del Vesuvio ricadente nel territorio della Regione Campania, ai sensi dell’art.8 comma 2 della legge sopra citata.

La Regione Campania rafforza il proprio impegno nella lotta agli incendi boschivi, approvando due importanti provvedimenti che puntano a prevenire e contrastare i roghi nei prossimi anni.Con la Delibera n. 309 del 24 giugno 2024, la Giunta Regionale della Campania ha approvato il Piano regionale antincendio boschivo (AIB) 2024-2026, destinando 5 milioni di euro tra Province, Città Metropolitana di Napoli e Comunità Montane.

Il programma prevede anche il potenziamento dell’organico con 2.000 nuove unità, allo scopo di migliorare la capacità di intervento sul territorio.A questo si aggiunge la Delibera n. 368 del 16 giugno 2025, che dà il via al Piano regionale 2025-2027 per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

Un doppio intervento, dunque, che mira non solo a rafforzare le infrastrutture antincendio e i mezzi a disposizione, ma anche a diffondere azioni di prevenzione, affinché i roghi possano essere fermati prima di danneggiare il patrimonio ambientale e paesaggistico della regione.

Juve Stabia, Alessio Cacciamani. Il gioiello del Torino arriva a Castellammare per incantare il Romeo Menti

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La Juve Stabia si muove ancora sul mercato e piazza un altro colpo dal potenziale enorme: è stato chiuso l’accordo per il prestito secco dal Torino dell’esterno offensivo Alessio Cacciamani, classe 2007.  L’operazione, nell’aria da giorni, è stata confermata dalle parole del DS Matteo Lovisa che ieri a Sky aveva anticipato: “Nelle prossime ore prenderemo il giovane Cacciamani dal Torino in prestito.  Può fare il percorso di Fortini”.  Detto, fatto.  Il calciatore arriverà oggi pomeriggio a Castellammare di Stabia prima della firma sul contratto che lo legherà alle Vespe per la prossima stagione di Serie B.Da domani si metterà a disposizione del nuovo tecnico Ignazio Abate.

Chi è Alessio Cacciamani: dal trionfo Scudetto Primavera all’esordio in Serie A

Considerato uno dei giovani più promettenti del vivaio granata, Cacciamani è stato individuato dalla dirigenza stabiese come l’erede naturale di Fortini, che la scorsa stagione ha lasciato un segno indelebile sulla fascia e nel cuore dei tifosi.  Nato a Jesi il 29 giugno 2007, Alessio muove i primi passi tra Biagio Lazzaro e Fano, prima di approdare nel calcio professionistico con l’Ancona nel 2022.  Con i marchigiani si mette in mostra, trascinando la squadra fino alle semifinali del campionato Under 16 di Serie C.  Le sue prestazioni non passano inosservate e il Torino se ne innamora, portandolo sotto la Mole.  Al suo primo anno in granata, con l’Under 17, il suo nome inizia a circolare in tutta Italia.  Ala sinistra funambolica, dotata di un “doppio passo mortifero” che diventa il suo marchio di fabbrica, colleziona 3 reti al suo esordio.  Ma è nella stagione successiva che il suo talento esplode definitivamente.

Con l’Under 18 diventa un’ira di Dio: i dati parlano di 13 reti in 17 presenze, numeri che gli valgono la promozione in Primavera 1.  Anche con i più grandi, Cacciamani non delude.  Diventa un punto fermo della formazione di Felice Tufano prima e di Christian Fioratti poi, collezionando 18 presenze e segnando un gol pesantissimo e bellissimo nel derby contro la Juventus.  Nel frattempo, trascina l’Under 18 alla conquista di uno storico Scudetto, segnando il gol decisivo in semifinale contro il Cesena e risultando tra i migliori in campo nella finale vinta 2-1 contro la Roma.  La sua crescita esponenziale attira l’attenzione dell’allora tecnico della prima squadra, Paolo Vanoli, che lo convoca per ben 6 volte a partire da aprile 2025.L’11 maggio, Cacciamani vive i 10 minuti probabilmente più belli della sua vita, esordendo in Serie A contro l’Inter davanti ai suoi tifosi.  Si ripeterà una settimana dopo, giocando una ventina di minuti al Via del Mare contro il Lecce.

L’opportunità Juve Stabia e le caratteristiche tecniche

Dopo aver svolto la preparazione estiva con la prima squadra di Marco Baroni, il Torino ha ritenuto che un prestito in una piazza ambiziosa e in un campionato competitivo come la Serie B fosse la scelta ideale per la sua crescita.  Un’esperienza per accumulare minutaggio e confrontarsi con il calcio “dei grandi”, mantenendo il club granata il controllo sul suo cartellino.Destro di piede, Cacciamani predilige agire come esterno offensivo sulla fascia sinistra.  Questa posizione gli consente di sfruttare al meglio le sue qualità nel dribbling e la sua tecnica, permettendogli di convergere verso il centro per calciare in porta o per servire assist decisivi ai compagni.

Una strategia chiara: le Vespe puntano sulla “linea verde”

L’arrivo di Cacciamani si inserisce in una strategia societaria molto chiara.  Sotto la guida di Ignazio Abate, un allenatore che ha fatto del lavoro con i giovani il suo fiore all’occhiello, le Vespe stanno costruendo una squadra che unisce esperienza e talento puro.  Il nome di Cacciamani si aggiunge a una lista di giovani promesse arrivate in prestito: dal nerazzurro Giacomo De Pieri (9 gol in Primavera e un esordio in Champions League), al terzino destro Mattia Mannini (2006) dalla Roma, passando per il centrale Giacomo Stabile (anche lui dall’Inter) e la punta Rares Burnete, capocannoniere dello Scudetto Primavera 2023 con il Lecce e già a segno nelle amichevoli estive.  La Serie B sarà la palestra per questi talenti, e Castellammare si candida a diventare l’ambiente ideale per farli sbocciare definitivamente.  L’avventura di Alessio Cacciamani con la maglia gialloblù è appena iniziata.

Incendio sul Vesuvio, situazione migliora: ultime news

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”La situazione è in miglioramento, si sta lavorando alacremente con lo stesso dispositivo di ieri. Nelle zone in cui il rogo è stato estinto è iniziata l’opera di bonifica e sono state create almeno 5-6 piste tagliafuoco”. Così all’Adnkronos il prefetto di Napoli Michele Di Bari facendo il punto sull’incendio al parco del Vesuvio.

Nel parco del Vesuvio stanno intervenendo da terra, l’Esercito Italiano–Brigata Garibaldi con mezzi speciali per aprire piste tagliafuoco, creando barriere fondamentali per contenere le fiamme e dal cielo, i Canadair della flotta nazionale e gli elicotteri della Regione Campania che effettuano lanci continui di estinguente per domare i fronti più critici. Lo fa sapere su Facebook la Protezione Civile della Regione Campania a cui è affidato il coordinamento delle operazioni.

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Fonte AdnKronos

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Nel parco del Vesuvio stanno intervenendo da terra, l’Esercito Italiano–Brigata Garibaldi con mezzi speciali per aprire piste tagliafuoco, creando barriere fondamentali per contenere le fiamme e dal cielo, i Canadair della flotta nazionale e gli elicotteri della Regione Campania che effettuano lanci continui di estinguente per domare i fronti più critici. Lo fa sapere su Facebook la Protezione Civile della Regione Campania a cui è affidato il coordinamento delle operazioni.

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Fonte AdnKronos

Juve Stabia, al via la stagione del settore giovanile: definite squadre e campionati per il 2025/2026

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La S.S.Juve Stabia 1907 è lieta di annunciare la propria partecipazione ai campionati nazionali per la stagione sportiva 2025/2026 con le formazioni Primavera, Under 17, Under 16, Under 15 A-B e Under 14 Pro.

Un impegno importante che testimonia la volontà del club di investire sulla crescita dei giovani talenti.

Primavera 3: le Vespette nel girone B

La squadra Primavera, affidata alla guida tecnica dei mister Donato Capone e Rosario Chiaiese, inizierà la preparazione precampionato lunedì 18 agosto presso lo stadio Pozzo di Boscoreale.Le Vespette sono state inserite nel girone B del campionato Primavera 3 e se la vedranno con Arezzo, Audace Cerignola, Catania, Foggia, Giugliano, Gubbio, Latina, Pontedera, Potenza, Trapani e Vis Pesaro.

L’esordio è fissato per sabato 20 settembre 2025, in casa contro il Trapani.

Under 17: un girone di ferro con le big del centro-sud

Ha già iniziato a sudare la formazione Under 17, che si è radunata lo scorso giovedì 31 luglio al Comunale di Cesa sotto la guida di mister Michele Sacco.I giovani gialloblù affronteranno un girone C di altissimo livello, misurandosi con corazzate del calibro di Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina ed Empoli.

Completano il raggruppamento U.S.Avellino 1912, S.S.C.

Bari, U.S.Catanzaro 1929, Delfino Pescara 1936, Frosinone Calcio, U.S.

Lecce e Palermo F.C.La prima giornata di campionato è in programma per domenica 31 agosto 2025, con la Juve Stabia che ospiterà il Catanzaro.

Under 16 e Under 15: stesso girone, stesso avversario all’esordio

Hanno iniziato ieri, lunedì 11 agosto, la loro preparazione le formazioni Under 16 e Under 15, che lavoreranno anch’esse presso il Comunale di Cesa.

La guida tecnica dell’Under 16 è stata affidata a mister Eugenio Romano, mentre l’Under 15 sarà allenata da mister Francesco Criscuoli.Entrambe le squadre sono state inserite nello stesso girone C dell’Under 17, affrontando quindi i medesimi prestigiosi avversari.

I campionati inizieranno domenica 14 settembre 2025 e vedranno entrambe le formazioni stabiesi impegnate nella difficile trasferta di Bari.

Under 14 Pro: in attesa di girone e calendario

Infine, la squadra Under 14 Pro, allenata da mister Alessandro Gaveglia, si radunerà lunedì 1 settembre allo stadio Piccolo di Cercola per iniziare la preparazione.Il girone e il calendario del campionato sono ancora in via di definizione da parte della Lega.

Incendio al Centro direzionale di Napoli, cascata di fuoco dal grattacielo

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Incendio nella notte in un grattacielo al Centro Direzionale di Napoli: nessun ferito, ma paura per il distacco di alcune finestre. È accaduto poco prima delle 2. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe scoppiato al 20esimo piano dell’edificio che si trova all’isola G1 del Centro Direzionale di Napoli, propagandosi anche al 21esimo e lambendo il 22esimo piano. Fortunatamente non ci sono feriti. A causa delle fiamme, alcune finestre sono precipitate al suolo. Il rogo ha interessato alcuni studi professionali.

Sul posto, insieme ai vigili del fuoco, sono intervenuti gli agenti delle volanti e dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli. Sono in corso le indagini per chiarire le cause dell’incendio.



Fonte AdnKronos

Centrodestra in stand by sulle elezioni regionali, stallo sui nodi Zaia e Campania

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“C’è un caos calmo”, scherza un big del centrodestra citando il titolo del bestseller di Sandro Veronesi per descrivere il clima all’interno della maggioranza sulle regionali. In pratica: tutto è in stand by, non ci sarà nessun vertice a Ferragosto, anche perché la priorità per i leader, in particolare Giorgia Meloni, è il conflitto in Ucraina in vista del vertice Trump-Putin in Alaska proprio il 15. In agenda non ci sono nemmeno incontri tra i coordinatori regionali. I nodi sono sempre quelli del Veneto e della Campania.

La ‘variabile Zaia’, nessuna novità e gelo Fdi

Per il ‘dopo-Zaia’ non ci sono novità: ovvero, c’è la Lega che rivendica un suo candidato. Intanto, i ‘problemi’ continuano ad arrivare proprio da Luca Zaia che rilancia la sua lista personale alle regionali, assicurando che si tratta di un “valore aggiunto” per la coalizione.

”La mia lista non è un atto di narcisismo o megalomania, in realtà ho sempre avuto una lista civica”, e anche stavolta servirà a “portare voti”, “Meloni lo sa”, ci tiene a sottolineare al Corriere della Sera il governatore leghista, che a causa del tetto al terzo mandato non potrà ricandidarsi alla guida della Regione.

La ‘variabile Zaia’, però, non va giù agli alleati: Fi e Fdi hanno dimostrato freddezza. Un comportamento che in casa Lega non comprendono, visto che conta vincere e con la lista del governatore uscente il Veneto potrà essere conquistato più facilmente. “Se non è un problema per la Lega, perché Zaia deve esserlo per gli alleati, visto che ci fa vincere”, commenta un big del Carroccio che sta seguendo da vicino il dossier elezioni.

Dalle parti di Fdi, però, una lista Zaia viene interpretata come una fuga in avanti. “Sarà il futuro candidato presidente a decidere quali sono le liste che lo sosterranno”, taglia corto all’Adnkronos il senatore meloniano Raffaele Speranzon, uno dei nomi in campo per il post-Zaia. Anche il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo – altro possibile candidato del partito della premier – ribadisce le perplessità di Fdi sull’ipotesi di una lista Zaia: “L’assetto che la Lega vuole darsi per affrontare le prossime regionali non riguarda Fratelli d’Italia: noi – spiega il senatore all’Adnkronos – siamo impegnati a costruire la miglior lista possibile per Fdi. Potremmo eventualmente occuparci della lista del presidente solo nel caso in cui il presidente fosse espressione nostra”.

“Gli assetti con cui gli alleati intendono presentarsi alle elezioni sono una loro scelta: se la Lega vuole dividere i voti con una ‘lista Zaia’, nessun problema. È però singolare – dice ancora De Carlo – trovare una lista guidata da una persona che non è candidato presidente: si tratta di un’anomalia. Se in Fdi avessimo un fuoriclasse come Zaia, lo candideremmo nella nostra lista”. Al momento, non sembra prioritario un vertice sulle regionali. “Credo che la prima cosa importante sia definire la data delle elezioni. La priorità assoluta è l’unità della coalizione: con quella, si vince. La seconda è elaborare un programma solido per affrontare i prossimi 5-10 anni. La scelta dell’uomo di punta viene solo dopo: è un problema secondario rispetto all’unità e alla visione”, sottolinea il presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama.

Pure Forza Italia è fredda sul governatore veneto uscente per bocca del coordinatore regionale in Campania, Fulvio Martusciello, fedelissimo di Antonio Tajani: “La lista Zaia rischia di produrre tantissime schede nulle non essendo Zaia candidato a presidente. L’elettore potrebbe confondersi…”. Nel 2020, avverte l’eurodeputato azzurro all’Adnkronos, “ce ne furono 100mila tra bianche e nulle. Con questa lista non escludo che se ne possano aggiungere altre 50mila”.

Stallo anche in Campania, i papabili e il timore sconfitta

Lo stallo persiste anche all’ombra del Vesuvio. In Campania probabilmente si voterà tra ottobre e novembre ma la maggioranza sembra attendere le mosse del centrosinistra, che con Roberto Fico candidato presidente viene dato per vincente anche ‘al netto’ dell’incognita rappresentata da Vincenzo De Luca.

Intanto, i papabili alla presidenza della Regione sarebbero Edmondo Cirielli, viceministro meloniano degli Esteri; Giosi Romano, coordinatore della Zes unica del Mezzogiorno; il rettore dell’Università Federico II, Matteo Lorito a cui si aggiungerebbe la carta di un altro ‘magnifico’, l’attuale rettore dell’università Vanvitelli Giovanni Francesco Nicoletti. “Il vero problema è che in Campania il centrodestra non ha nessun nome pronto a metterci la faccia visto che si preannuncia una sconfitta”, confida un parlamentare di maggioranza di lungo corso.

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Fonte AdnKronos

Lecce – Juve Stabia, Coppa Italia: Camarda contro Burnete, è già sfida tra bomber del futuro

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Il Ferragosto calcistico regalerà un antipasto di stagione tanto affascinante quanto ricco di spunti.Al Via del Mare, il Lecce di Di Francesco e la Juve Stabia di Abate si contenderanno il passaggio del turno in Coppa Italia, in una partita che va oltre il semplice risultato sportivo.

I fari saranno puntati su due giovani attaccanti pronti a prendersi la scena e a dimostrare il proprio valore: da una parte l’astro nascente Francesco Camarda, dall’altra l’ex di turno, Rareș Burnete.

Camarda, il predestinato alla prova del nove

Appena approdato nel Salento in prestito dal Milan, Francesco Camarda rappresenta uno dei colpi più intriganti del mercato estivo.Classe 2008, stella della Primavera rossonera e detentore del record come più giovane esordiente nella storia della Serie A, il giovane attaccante cerca a Lecce la consacrazione nel calcio dei grandi.

La società giallorossa ha scommesso forte su di lui offrendogli la possibilità di trovare quella continuità di minutaggio fondamentale per la crescita di un talento cristallino.La sfida contro la Juve Stabia sarà il suo primo vero banco di prova con la nuova maglia, un’occasione per far subito breccia nel cuore dei suoi nuovi tifosi e per iniziare a ripagare la fiducia riposta in lui.

Burnete, il dente avvelenato dell’ex

Sulla sponda opposta, ci sarà un altro giovane con motivazioni alle stelle.

Rareș Burnete, attaccante rumeno classe 2004, è stato appena ceduto in prestito secco dal Lecce proprio alla Juve Stabia.Il destino ha voluto che il suo esordio ufficiale con le “Vespe” sia proprio contro la squadra che detiene il suo cartellino.

Dopo essersi messo in luce nel campionato Primavera con i salentini, vincendo anche un campionato da protagonista, Burnete avrà l’opportunità di dimostrare al suo ex club di essere pronto per un ruolo da protagonista in Serie B.La voglia di farsi notare e di guidare i suoi nuovi compagni verso un’impresa è altissima.

Un duello nel duello

Lecce – Juve Stabia non sarà quindi solo una partita di Coppa, ma un affascinante duello a distanza tra due attaccanti che puntano a scrivere pagine importanti del proprio futuro e di quello dei rispettivi club.

Entrambi arrivano a questo appuntamento con un bagaglio di promesse e con la fame tipica di chi vuole lasciare il segno.La curiosità dei sostenitori è palpabile: il successo delle due squadre in questa stagione passerà inevitabilmente anche dai loro gol.

La sfida, ora, sarà per entrambi quella di integrarsi al meglio nei rispettivi sistemi di gioco e di gestire la pressione e le grandi aspettative che li circondano.In attesa del fischio d’inizio, non resta che godersi l’attesa per uno spettacolo che promette emozioni.

La speranza, per i tifosi di entrambe le compagini, è che il talento di questi due ragazzi possa brillare, trascinando a suon di gol Lecce e Juve Stabia verso un campionato da protagonisti.

Juve Stabia, un altro ex cambia casacca: Il portiere Andrea Seculin firma con la Reggiana

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Un altro pezzo di storia recente della Juve Stabia saluta e si accasa altrove, creando un suggestivo incrocio di destini. Andrea Seculin, l’ex portiere delle Vespe che difese i pali del Menti ai tempi della memorabile Serie B con Piero Braglia in panchina, è un nuovo giocatore della Reggiana.Il suo arrivo in Emilia porta con sé non solo il ricordo di quegli anni per i tifosi stabiesi, ma anche una reunion che farà piacere agli amanti delle statistiche e dei corsi e ricorsi storici: Seculin dividerà lo spogliatoio con Danilo Quaranta, difensore che solo pochi mesi fa vestiva la casacca gialloblù.

L’annuncio è stato dato direttamente dal club emiliano attraverso i propri canali ufficiali, formalizzando un’operazione che porta esperienza e affidabilità tra i pali della squadra granata. “AC Reggiana comunica di avere acquisito dal Trapani FC il diritto alle prestazioni sportive di Andrea Seculin, che firma in granata un contratto fino al 30 giugno 2026 con opzione di estensione per un’ulteriore stagione”, si legge nella nota del club.Classe 1990, Seculin arriva alla Reggiana portando in dote un bagaglio di oltre 140 presenze tra i professionisti in Italia, un’esperienza consolidata che lo ha visto protagonista in piazze importanti.

La sua carriera include anche il prestigioso traguardo della maglia della Nazionale Under 21 a testimonianza di un talento riconosciuto fin da giovane.Per i tifosi della Juve Stabia, il nome di Seculin è legato indissolubilmente alle stagioni in Serie B sotto la guida di Piero Braglia.

Arrivato in prestito dalla Fiorentina, il portiere goriziano divenne un punto fermo della squadra, collezionando quasi 40 presenze tra il 2011 e il 2013 e facendosi apprezzare per la sua reattività tra i pali e la sua affidabilità.Anni intensi e ricchi di sfide che hanno lasciato un’impronta significativa nella sua carriera e nel cuore dei sostenitori stabiesi.

Il destino ha voluto che il suo approdo alla Reggiana coincidesse con quello di Danilo Quaranta.Il difensore, arrivato alla Juve Stabia nel mercato di gennaio della scorsa stagione, ha da poco compiuto lo stesso percorso, trasferendosi in granata.

I due ex gialloblù si ritrovano così compagni di squadra pronti a difendere insieme i colori di un’altra nobile del calcio italiano.Con questa nuova avventura, Andrea Seculin cerca una nuova consacrazione, mettendo la sua esperienza al servizio di un club ambizioso come la Reggiana.

Per i tifosi delle Vespe la notizia del suo trasferimento è l’occasione per ricordare un altro dei protagonisti che hanno scritto pagine importanti della storia recente del club con la curiosità di vederlo all’opera in una nuova sfida fianco a fianco con un altro volto noto del Menti.

Incendio sul Vesuvio, ultime news e aggiornamenti

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Proseguono da più di 48 ore le operazioni di spegnimento dell’incendio che sta interessando il Parco nazionale del Vesuvio. Imponente il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale, in questo momento sono 80 i vigili del fuoco impegnati, con rinforzi giunti da Emilia Romagna, Toscana e Marche e dai comandi di Salerno e Caserta. Dalle prime luci dell’alba stanno operando anche 4 velivoli Canadair CL-415 dei vigili del fuoco. Questa notte le squadre a terra hanno operato per contrastare le fiamme sul versante Sud del Vesuvio, nei territori di Terzigno, Boscotrecase e Trecase.

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Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Enrico Piovanello riparte da Crotone: un addio che ha il sapore di una bocciatura definitiva

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Enrico Piovanello è ufficialmente un nuovo giocatore del Crotone.L’esterno offensivo, classe 2000, si trasferisce in Calabria dalla Juve Stabia, raggiungendo l’ex compagno di squadra Cristian Andreoni, in un’operazione di mercato che segna quindi per il giocatore la fine di un rapporto travagliato con la società campana.

Il trasferimento, avvenuto con la formula del prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni, rappresenta per Piovanello la seconda cessione in pochi mesi da parte del club gialloblù.Già a gennaio, infatti, l’attaccante era stato mandato in prestito al Trapani, un segnale che le strade tra il giocatore e la Juve Stabia si stavano separando.

Nonostante un contributo significativo alla promozione in Serie B della Juve Stabia nella stagione 2023/24, con prestazioni che ne avevano messo in luce le qualità tecniche e la grinta, la società ha optato per altre scelte e la doppia bocciatura con due diversi allenatori (Pagliuca e Abate) hanno fatto trapelare una inadeguatezza del calciatore per il difficile campionato di Serie B.Questa gestione ha lasciato comunque perplessi parte della tifoseria, che non ha mai nascosto l’apprezzamento per il giocatore, considerandolo un potenziale per il futuro della squadra.

Ora, per Piovanello si apre un nuovo capitolo.A Crotone cerca quella continuità e quella fiducia che a Castellammare di Stabia sembravano svanite.

L’ambiente calabrese potrebbe essere ideale per il suo rilancio.La presenza di un volto familiare come quello di Cristian Andreoni, anch’egli trasferitosi in rossoblù dalla Juve Stabia, potrebbe accelerare il suo processo di inserimento nel nuovo contesto tattico e umano.

Per Piovanello, Crotone rappresenta l’occasione per dimostrare il proprio valore e trasformare l’amarezza di una doppia bocciatura in un nuovo, entusiasmante, punto di partenza per la sua carriera.

Nei Musei Vaticani il cuore della Campania: un viaggio tra arte, fede e identità

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Visitare i Musei Vaticani è sempre un’esperienza straordinaria, ma per chi arriva dalla Campania, c’è un motivo in più per varcare i cancelli di questo scrigno d’arte: tra le infinite meraviglie custodite, sono numerosi i capolavori che raccontano la storia, l’arte e la spiritualità della nostra terra.

Durante una recente visita, abbiamo intrapreso un percorso mirato, alla scoperta delle opere che legano i Musei Vaticani a Napoli e al Sud Italia, testimoniando il ruolo centrale che la nostra regione ha avuto nei secoli nell’ambito della produzione artistica e del patrimonio ecclesiastico.

Nella Pinacoteca Vaticana, ad esempio, spicca una delle opere più preziose di Caravaggio: la celebre “Deposizione”, proveniente originariamente dalla Chiesa di Santa Maria in Vallicella, ma con un’estetica che richiama fortemente le sue esperienze napoletane.L’uso del chiaroscuro, la drammaticità dei volti e la corporeità dei personaggi ricordano lo stile che Caravaggio affinò proprio durante il suo soggiorno a Napoli nei primi anni del Seicento.

Ma la presenza della Campania nei Musei Vaticani non è solo pittorica.

Nella Collezione Gregoriana Egizia e nel Museo Pio Clementino, si trovano reperti provenienti dagli scavi di Pompei, Ercolano e Cuma, arrivati a Roma durante il periodo borbonico o donati alla Santa Sede da nobili collezionisti.Statue, busti e mosaici che testimoniano la ricchezza e la vivacità culturale dell’antica Campania felix.

In uno spazio più raccolto, ma non meno suggestivo, troviamo anche un riferimento alla più popolare delle tradizioni campane: il presepe napoletano.

Ogni anno, nella stagione natalizia, i Musei Vaticani allestiscono una sezione dedicata alla Natività con opere provenienti da tutto il mondo, ma le figure in terracotta della scuola napoletana del ‘700, con i loro dettagli realistici e le vesti in tessuto, restano sempre tra le più apprezzate dai visitatori.

La visita si chiude con una consapevolezza profonda: la Campania non è solo spettatrice, ma protagonista della grande storia dell’arte sacra e della cultura universale.Le opere presenti nei Musei Vaticani parlano ancora oggi della vitalità culturale della nostra terra, del talento dei suoi artisti e della sua centralità spirituale.

Un viaggio a Roma, quindi, può diventare anche un modo per riscoprire le nostre radici, osservandole da una nuova prospettiva: quella di chi, a migliaia di chilometri, riconosce nella bellezza di un’opera l’inconfondibile impronta della Campania.

Il Mantegna di Pompei: ai Musei Vaticani un capolavoro riemerge dall’oblio

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Un ritrovamento eccezionale scuote il mondo dell’arte e della cultura: una Deposizione di Cristo, attribuita ad Andrea Mantegna, è tornata alla luce dopo secoli di oblio e oggi è protagonista della mostra “Il Mantegna di Pompei.Un capolavoro ritrovato”, in corso presso la Pinacoteca dei Musei Vaticani.

La tela, scomparsa dai radar documentari fin dal XVI secolo, era originariamente conservata nella chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli.

Riemersa in tempi recenti nel Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, l’opera è stata riconosciuta grazie all’intuizione dello storico dell’arte Stefano De Mieri, che ne ha scorto l’importanza attraverso una semplice immagine online pubblicata sul portale CEI BeWeB.

Il quadro, a lungo creduto una copia di bottega, è stato oggetto di approfondite analisi tecniche e di un restauro meticoloso nei laboratori vaticani, che ne hanno svelato la sorprendente paternità: quella del grande maestro del Rinascimento padano, Andrea Mantegna (1431–1506).

L’intervento conservativo, durato oltre due anni, ha permesso di rimuovere secoli di ridipinture e verniciature che ne offuscavano la qualità originaria.Riflettografie, raggi X e indagini multispettrali hanno rivelato un disegno preparatorio e uno stile che non lasciano dubbi: si tratta di un’opera autografa, realizzata dal pittore mantovano in età matura.

Secondo Fabrizio Biferali, curatore della mostra e responsabile della sezione arte del XV-XVI secolo ai Musei Vaticani, non ci si trova di fronte a una copia o a un derivato, ma a un autentico Mantegna: la composizione, la forza espressiva, la monumentalità delle figure parlano chiaramente.

La scena raffigura Cristo deposto, sorretto da Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, con Maria Maddalena inginocchiata in primo piano.

Il corpo scolpito di Cristo, la rigidità plastica dei panneggi, l’uso di elementi architettonici classici sullo sfondo e l’intensità emotiva rimandano con evidenza alla poetica mantegnesca.

Un dettaglio colpisce: il rosario di corallo nelle mani della Maddalena, simbolo di devozione e redenzione, e probabile indicazione del legame con la committenza napoletana e la cultura religiosa dell’Italia meridionale.

L’esposizione, allestita nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana e visitabile fino al prossimo ottobre, si inserisce nel programma “Museums at Work” pensato per il Giubileo e il periodo quaresimale.L’obiettivo è valorizzare il dialogo tra arte, fede e ricerca scientifica.

Al termine della mostra vaticana, l’opera tornerà a Pompei per essere definitivamente esposta in un nuovo spazio museale del Santuario, accessibile al pubblico e valorizzato con nuovi strumenti espositivi e didattici.

Il “Mantegna di Pompei” non è solo un ritrovamento straordinario per la storia dell’arte, ma anche una testimonianza concreta del ruolo che la ricerca, la conservazione e la fede possono avere nel riportare alla luce i tesori dimenticati del nostro patrimonio culturale.

Juve Stabia e Lecce, Da Santin a Padalino: Storie di panchine incrociate

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In vista dell’importante trasferta della Juve Stabia a Lecce, emerge un affascinante intreccio di storie che lega le due società attraverso le figure di quattro allenatori che hanno lasciato un’impronta significativa sia in Salento sia a Castellammare di Stabia: Pietro Santin, Gianni Di Marzio, Piero Braglia e Pasquale Padalino.Questi nomi evocano ricordi, successi e momenti indelebili nel cuore di entrambe le tifoserie, testimoniando un legame calcistico più profondo di una singola partita.

La storia della panchina del Lecce, oggi guidata da Eusebio Di Francesco, è costellata di nomi prestigiosi che hanno contribuito a costruire la solida reputazione del club.Figure come l’indimenticato Carlo Mazzone, artefice di memorabili salvezze in Serie A con il suo calcio concreto e il suo carisma travolgente, e Eugenio Fascetti, il tecnico della prima, storica promozione in massima serie nella stagione 1984-85, sono entrate di diritto nella leggenda giallorossa.

Anche la parentesi spettacolare con Zdeněk Zeman, con il suo calcio offensivo e spregiudicato, e la più recente doppia promozione dalla C alla A firmata da Fabio Liverani, rappresentano capitoli fondamentali di una narrazione ricca di passione.In questo racconto si inseriscono, con ruoli da protagonisti, anche i tecnici che hanno guidato sia le “Vespe” che i “Lupi”.

Pietro Santin: L’Allenatore Gentiluomo

Definito da molti un “allenatore gentiluomo”, Pietro Santin ha rappresentato un punto di riferimento in entrambe le piazze.

Prima di approdare nel Salento, Santin si era fatto le ossa in Campania, guidando tra le altre proprio la Juve Stabia.La sua esperienza a Lecce è divisa in due atti: il primo, particolarmente significativo, nella stagione di Serie B 1978-79, in cui condusse la squadra a un lusinghiero sesto posto, uno dei migliori piazzamenti del club fino a quel momento.

Tornò a Lecce anche nella stagione 1986-87, sempre in B, in un’annata più complessa che vide poi l’arrivo di Carletto Mazzone.Il suo ricordo è quello di un tecnico preparato e dai modi garbati, capace di ottenere il massimo dalle sue squadre.

Gianni Di Marzio: Il Grande Intenditore

Figura carismatica e profondo conoscitore di calcio, Gianni Di Marzio è un altro nome che unisce le due città.

Allenatore della Juve Stabia nella stagione 1972-73 in Serie D, ha poi guidato il Lecce in Serie B dal novembre 1980 al 1982.Sebbene a Lecce non abbia conquistato promozioni, ha contribuito a consolidare la squadra nella serie cadetta.

Di Marzio è universalmente ricordato come uno straordinario talent scout, colui che per primo mise gli occhi su un giovanissimo Diego Armando Maradona.La sua competenza e la sua personalità vulcanica hanno lasciato un segno in tutte le piazze in cui ha lavorato, e sia la Juve Stabia che il Lecce hanno espresso un commosso cordoglio alla sua scomparsa a testimonianza del profondo rispetto guadagnato.

Piero Braglia: L’Eroe della Promozione Storica

Il nome di Piero Braglia è scolpito a lettere d’oro nella storia della Juve Stabia. È lui il condottiero della storica promozione in Serie B nella stagione 2010-2011, un traguardo atteso per sessant’anni che fece esplodere di gioia Castellammare di Stabia.

In quella stessa stagione, le “Vespe” conquistarono anche la Coppa Italia di Lega Pro, a coronamento di un’annata memorabile.Il suo calcio, fatto di grinta, organizzazione e pragmatismo, si rivelò la formula vincente.

Anni dopo, nell’ottobre del 2015, Braglia si sedette sulla panchina del Lecce, in Serie C.Visto come un tecnico alla “Mazzone” per carattere e concretezza, diede una scossa alla squadra, portandola a lottare per la promozione fino ai playoff, confermando la sua fama di allenatore esperto e capace di infiammare le piazze.

Pasquale Padalino: Il Legame più Recente

Pasquale Padalino rappresenta il legame più recente sull’asse Castellammare-Lecce.

Da calciatore, il difensore foggiano aveva già vestito la maglia giallorossa in Serie A nella stagione 1993-94.Da allenatore, ha guidato il Lecce nella stagione 2016-17 in Serie C, proponendo un calcio offensivo, influenzato dal suo maestro Zeman, e sfiorando la promozione.

Curiosamente, durante quella stagione fu protagonista di una memorabile vittoria in rimonta proprio contro la Juve Stabia.Il destino lo ha poi portato ad allenare le “Vespe” nella stagione 2020-21, dove ha cercato di trasmettere la sua filosofia di gioco.

La sua doppia esperienza lo rende uno dei testimoni più diretti delle passioni e delle ambizioni che animano queste due importanti realtà del calcio meridionale.Mentre Juve Stabia e Lecce si preparano a darsi battaglia sul campo, il ricordo di questi quattro allenatori serve a rammentare che, al di là della rivalità sportiva, esistono storie comuni e un rispetto reciproco cementato da uomini che hanno dedicato la loro carriera a questi colori.

il maltempo si sposta verso sud

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Dopo il caldo dei giorni scorsi, l’annunciata allerta meteo di 24 ore in Campania sta producendo una tempesta di fulmini su Napoli, violenti temporali nel Golfo e anche una bomba d’acqua a Bacoli, nell’area dei Campi Flegrei. In queste ore sono state inoltre segnalate strade allagate per le vie del centro di Napoli, dove vengono segnalati anche tombini allagati, caditoie intasate ed allagamenti stradali.

Il maltempo ha colpito anche l’area flegrea: il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione ha informato su Facebook: “Siamo in strada. Si è appena abbattuta su Bacoli una bomba d’acqua tra le più importanti mai registrate in città negli ultimi decenni. Una tempesta fortissima. In meno di un’ora, registriamo la caduta di 90 mm d’acqua. È la quantità più elevata, al momento, che le stazioni meteo hanno registrato in tutta la provincia di Napoli”.

“Ho disposto la disattivazione di tutte le Ztl per favorire un miglior deflusso di auto. Stiamo in strada con gli agenti di Polizia Municipale e gli operai ed i tecnici dell’Ufficio Tecnico e dell’Ufficio Manutenzione. Stiamo rispondendo a tutte le segnalazioni che ci giungono. Non lasceremo nessuno solo”, scrive il primo cittadino che mette a disposizione anche sul numero di cellulare. E, se in auto, ad accostare e attendere che il maltempo finisca – aggiunge – Sono vere e proprie calamità naturali che fanno danni in tutta Italia. E non solo. Vanno affrontati con assoluta cautela e attenzione. Ricordo a tutti che l’allerta meteo resterà in corso per l’intera giornata di oggi. Ci sono e ci saranno disagi. Non fatevi prendere dal panico. Li affronteremo con la massima urgenza. Insieme. Le opere di prevenzione che abbiamo attivato in questi mesi, permetteranno un veloce deflusso dell’acqua appena la situazione climatica sarà migliore”.

Fonte AdnKronos

Incendio sul Vesuvio, soccorsi ancora al lavoro per spegnere le fiamme: il punto

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Dopo le fiamme che hanno incendiato da ieri il Parco del Vesuvio, oggi ”stiamo lavorando alacremente, abbiamo rafforzato il dispositivo su alcune fasce e ci sono zone in cui l’incendio si sta marginalizzando. Credo però che ne avremo ancora per tutta la giornata”. Così all’Adnkronos il prefetto di Napoli, Michele di Bari, facendo il punto sulla situazione.

Ieri il Dipartimento di Protezione Civile ha attivato la mobilitazione nazionale per fronteggiare le fiamme. Sono al lavoro vigili del fuoco, volontari di Protezione civile e militari. Ad annunciarlo è stato il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

L’incendio ha interessato in particolare la pineta di Terzigno, con il coinvolgimento della Riserva Integrale Tirone, nonché dei territori boschivi dei comuni di Trecase, Ercolano e Ottaviano, con un fronte di fuoco che ieri ha raggiunto i 3.000 metri e un’area di diverse centinaia di ettari bruciati.

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Fonte AdnKronos