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Juve Stabia – Empoli, Dionisi: La trasferta di Castellammare sarà un esame di maturità, vogliono più cinismo

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Il conto alla rovescia per la sfida del “Romeo Menti” è quasi terminato. In vista del match contro le Vespe, fissato per domani pomeriggio alle 15:00, l’allenatore dell’Empoli, Alessio Dionisi, ha incontrato i giornalisti per analizzare le insidie della trasferta campana.

La trappola del fattore campo

Il tecnico toscano non usa mezzi termini: la trasferta a Castellammare di Stabia rappresenta un esame di maturità. Dionisi ha richiamato alla memoria la brutta prestazione di Chiavari, sottolineando come quella débâcle debba servire da lezione per non sbagliare nuovamente approccio su un terreno ostico.

“Ci troveremo di fronte a un ostacolo complesso. Dobbiamo fare tesoro del passo falso contro l’Entella, dove l’impatto sul match non fu all’altezza. Le Vespe sono una realtà solida, capace di imporre il proprio ritmo e di fermare diverse ‘big’ tra le mura amiche, dove hanno costruito gran parte della loro classifica.”

Continuità e cinismo

Riguardo alla sconfitta contro il Palermo, l’imperativo non è mantenere la qualità del gioco ma blindare il risultato.

“Non possiamo permetterci cali di tensione,” ha ribadito Dionisi. “Contro i rosanero ci è mancata la lucidità nei minuti finali, un errore che domani non dobbiamo commettere. Voglio vedere una squadra che lotta su ogni pallone, capace di incassare il colpo se serve, ma senza mai smettere di macinare gioco, indipendentemente dal tabellone.”

Adattamento e panchina lunga

L’allenatore azzurro è consapevole che la battaglia sarà tattica e fisica, prevedendo una gara bloccata e con spazi ridotti.

“I numeri parlano chiaro: in casa la Juve Stabia è una macchina da punti. Non potremo dominare per 90 minuti, quindi sarà fondamentale lo spirito di adattamento. Mi aspetto molto anche da chi subentrerà a gara in corso: la freschezza e la testa di chi entra dalla panchina potrebbero rivelarsi l’arma vincente per scardinare la loro difesa.”

Cocchi (PianetaEmpoli): “Gli azzurri hanno ritrovato leggerezza. Il Menti sarà la prova del 9”

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Alessio Cocchi, collega e amico di Empoli, ospite al Juve Stabia Live Talk Show, ha fornito un’analisi dettagliata sul momento attuale dell’Empoli, in vista dell’incontro con la Juve Stabia, sottolineando il cambio di passo della squadra dopo l’avvicendamento tecnico e le aspettative per la prossima gara casalinga delle Vespe,.
Il Momento Positivo e la Transizione Tecnica
Cocchi ha definito la recente sconfitta contro il Palermo come “abbastanza indolore”, in quanto l’Empoli ha disputato una prestazione “ampiamente alla pari” con i rosanero, dove il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto,. La sconfitta è giunta a causa di due “errori marchiani” di singoli, che hanno di fatto consegnato la palla a un giocatore come Giampaolo,.
Dopo l’avvicendamento con Guido Pagliuca, Alessio Dionisi è riuscito a ridare quella “leggerezza” che purtroppo si era persa. Secondo Cocchi, tra Pagliuca e la squadra non era scattato il giusto feeling né la sintonia, e i modi di Pagliuca non avevano fatto “breccia” nel gruppo. Dionisi, con il suo approccio umano ed empatico, ha invece saputo ristabilire tranquillità e serenità. Nonostante ciò, l’Empoli (che vanta il quinto valore di mercato della Serie B) continua a perseguire l’obiettivo della salvezza, pur essendo ora “in carreggiata” e dotata di maggiore consapevolezza dei propri mezzi,.
Il ritorno di Dionisi è stato accolto con freddezza dalla piazza, a causa del modo in cui aveva lasciato precedentemente per andare al Sassuolo. Cocchi stesso ha ammesso di essere rimasto sorpreso da tale scelta, e ha notato che ancora oggi esiste molta “freddezza” intorno a Dionisi, soprattutto da parte degli ultras,.
Condizione Fisica e Settore Giovanile
Riguardo alla condizione della rosa, Cocchi ha indicato che l’Empoli arriva “abbastanza bene”, con solo pochi indisponibili. Popov, sebbene stia rientrando da un’influenza, dovrebbe essere a disposizione, pur non essendo titolare.
A proposito delle palle inattive, un punto debole emerso nella sconfitta contro il Palermo, Cocchi ha precisato che la squadra veniva da tre gare consecutive senza subire gol, segno di un miglioramento. Ha ribadito che i gol subiti contro il Palermo sono stati dettati da errori individuali, piuttosto che da problemi tattici.
Analizzando la realtà della società, Cocchi ha evidenziato che la retrocessione dalla Serie A è stata assorbita in modo “molto molto sereno”, poiché per una città di 48.000 abitanti, stretta tra Firenze e Pisa, la Serie A è un palcoscenico “fin troppo grosso”. Il vero fiore all’occhiello dell’Empoli è il suo settore giovanile, riconosciuto come una delle migliori realtà in Europa.
Aspettative per Juve Stabia-Empoli
Per quanto riguarda la partita di sabato, Cocchi si aspetta un incontro interessante. Ha notato che la Juve Stabia in casa fa bene, spinta dal pubblico e avvantaggiata dal terreno di gioco in sintetico. L’Empoli, d’altra parte, soffre questo tipo di campo, come dimostrato in una delle peggiori partite stagionali disputate a Chiavari.
Nonostante la sconfitta subita, l’Empoli scenderà in campo con l’obiettivo di vincere, senza tatticismi. Cocchi spera in una gara aperta, dove entrambe le squadre cerchino la vittoria, creando spazi per il contropiede. Ha anche evidenziato una statistica interessante: l’Empoli non pareggia in trasferta da 11 partite, ovvero dal marzo dell’anno scorso, ottenendo solo vittorie o sconfitte. In conclusione, ha definito l’incontro contro la Juve Stabia come una “bella prova del nove” per testare il carattere e la tempra dell’Empoli.

Juve Stabia – Empoli, alla vigilia Abate: “Guardiamo al +5 sul baratro. Serve mentalità operaia e carattere”

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È un Ignazio Abate lucido, diretto e combattivo quello che si è presentato oggi, venerdì 12 dicembre, nella sala stampa dello Stadio “Romeo Menti”. Alle ore 14:30, il tecnico della  Juve Stabia ha incontrato i media per presentare l’attesa sfida contro l’Empoli, un match che rappresenta uno snodo fondamentale per il cammino delle Vespe dopo la difficile trasferta di Frosinone.

Analisi e realismo: “Percorso tortuoso, serve equilibrio”

Il tecnico gialloblù non si nasconde dietro frasi di circostanza e parte subito con un’analisi onesta del momento, chiedendo equilibrio all’ambiente e sottolineando la consapevolezza delle difficoltà intrinseche al campionato:

“Ho sempre saputo quale percorso ci attende. Fin dall’inizio ho sottolineato che sarebbe stato un cammino lungo e tortuoso, anche se forse non tutti l’hanno compreso. Siamo pienamente consapevoli del tipo di campionato che dovremo affrontare.”

Abate ritorna sulla recente sconfitta, spiegando le cause del calo ma difendendo il gruppo: “Arriviamo da una trasferta negativa, soprattutto perché la squadra era scarica e senza energia, complici le tre gare ravvicinate e i diversi infortuni. Tuttavia, questo è un gruppo responsabile, con un grande senso di appartenenza. Siamo i primi a voler fare punti.”

La classifica: Guardarsi alle spalle per andare avanti

Uno dei passaggi più significativi della conferenza riguarda la gestione mentale della classifica. Abate traccia una linea netta sulla prospettiva che la squadra deve avere: “Attualmente siamo in linea con gli obiettivi. Dobbiamo pensare che siamo a +5 dal baratro e non a -1 dai play off.”

Il mister sottolinea l’importanza del rapporto schietto con i suoi ragazzi: “Preferisco dire la verità piuttosto che non parlare. Bisogna crescere e il primo a doverlo fare sono io”, citando poi l’esempio di altre piazze storiche, come Modena, che faticano da un pò a trovare la vittoria nonostante obiettivi diversi.

Verso l’Empoli: Carattere e “Mentalità Operaia”

L’avversario di domani è di quelli che fanno tremare i polsi, una squadra “destinata a lottare per i primi posti”. Per affrontarla, Abate ha le idee chiare sulle scelte di formazione, dettate più dallo spirito che dalla tecnica pura in questo momento di emergenza:

“Domani giocherà chi mi dà più garanzie dal punto di vista caratteriale. Siamo corti in diversi ruoli, ma ci sono ragazzi che danno la massima disponibilità nonostante condizioni precarie. Dobbiamo avere una mentalità operaia: la squadra deve limitare gli errori individuali pur mantenendo la sua identità di gioco.”

L’appello alla città

In chiusura, un messaggio ai tifosi e il punto sull’infermeria. Se da un lato il tecnico ringrazia i 4.000 fedelissimi sempre presenti, dall’altro lancia una sfida alla piazza: “Credo sia nelle corde della città aumentare questi numeri”.

Per la gara di domani, il gruppo è quasi al completo. Tutti convocati ad eccezione di due pedine: Battistella e Morachioli. La Juve Stabia è pronta: domani al Menti servirà tutto il calore del pubblico e il cuore delle Vespe per tornare a muovere la classifica.

Juve Stabia – Empoli è anche il ritorno mancato di Guido Pagliuca al Menti: Questa è la crudeltà del calcio

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Il fischio d’inizio di Juve Stabia – Empoli allo Stadio Romeo Menti non sarà una partita come le altre, soprattutto per chi ha vissuto le ultime stagioni di entrambe le squadre. Nonostante il match sia un generico appuntamento del calendario di Serie B, l’aria sarà carica di un retrogusto malinconico, quello del “ritorno mancato” che racconta un destino sportivo beffardo.

Le assenze tristi al Menti: Pagliuca e Tarantino

Sugli spalti e tra gli addetti ai lavori, l’attenzione andrà inevitabilmente a assenze pesanti: quella della coppia formata da Guido Pagliuca e dal suo vice Nazzareno Tarantino.

L’Empoli, infatti, ha esonerato l’allenatore e il suo staff alcune settimane fa, dopo un avvio di campionato non all’altezza delle aspettative. Proprio a Castellammare, la coppia tecnica aveva lasciato un segno indelebile sulla panchina della Juve Stabia, culminato con una promozione e un periodo di grandi soddisfazioni, prima del passaggio in Toscana, in Serie B. Un cammino, quello in azzurro, interrotto bruscamente da un esonero che sa di beffa.

Pagliuca e Tarantino sono gli eroi della promozione in gialloblù, esonerati in Serie B, un destino che li allontana dal ‘loro’ Menti proprio nel giorno in cui l’Empoli fa tappa a Castellammare.

Il ritorno eccellente di Dionisi

A rendere ancora più amara la vicenda c’è la figura del nuovo tecnico empolese, Alessio Dionisi. L’allenatore, che ha già guidato l’Empoli alla promozione in Serie A nella stagione 2020/2021, rappresenta il ritorno eccellente, quello che ha chiuso definitivamente le porte a Pagliuca.

Il suo ingaggio simboleggia la volontà dei toscani di voltare pagina, affidandosi a un tecnico che conosce bene l’ambiente e ha già dimostrato di saper vincere. Un’accelerazione sul mercato che ha spazzato via ogni ipotesi di permanenza per la coppia Pagliuca-Tarantino.

Un incrocio tra passato glorioso e presente amaro

Chissà se, lontani dalla panchina e dalle tensioni del campo, Pagliuca e Tarantino seguiranno la partita. Sarà un incrocio tra il loro passato glorioso, rappresentato dal Menti e dai colori gialloblù della Juve Stabia e un presente amaro, quello di chi è stato costretto a farsi da parte nonostante il lavoro svolto e le ambizioni.

Per i tifosi stabiesi, sarà l’occasione per tributare un pensiero, un ringraziamento a chi ha regalato loro grandi emozioni, osservando nel contempo una delle tante, crudeli, nemesi che solo il calcio sa regalare.

Juve Stabia – Empoli, una gara che evoca ricordi: Da Montella a Sarri, Vespe contro una “Piccola Terribile”

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Quando si pensa alla sfida con l’Empoli, sicuramente alla mente dei tifosi della Juve Stabia riaffiorano tanti ricordi, sia positivi che negativi, per un avversario che conosce bene il manto erboso del Romeo Menti.

È impossibile non citare, ad esempio, un giovane Vincenzo Montella e quella leggendaria “rovesciata” che faceva intendere che sarebbe diventato il calciatore importante che tutti abbiamo conosciuto. L’attaccante, oggi affermato allenatore, è stato peraltro spesso visto proprio a Castellammare di Stabia per un momento di relax con la sua famiglia.

Da Montella a Maurizio Sarri, la lista dei personaggi noti che hanno indossato o guidato la casacca dell’Empoli è decisamente lunga. Ricordiamo il percorso del tecnico toscano, partito da queste realtà per poi diventare uno degli allenatori più importanti del nostro calcio. Un altro nome illustre che ha contribuito non poco alla storia di questo club è quello di Luciano Spalletti.

La lezione Empoli: Idee, Programmazione e Calcio Sostenibile

La Juve Stabia di Ignazio Abate si troverà ad affrontare un avversario decisamente tosto, ormai abituato a giocare i campionati di Serie B e, soprattutto, quelli di Serie A. L’Empoli insegna che, nonostante un budget non proprio elevatissimo, si possono realizzare i sogni e raggiungere obiettivi incredibili.

Certo, i toscani nel massimo campionato non potevano competere con i top team, ma con il passare degli anni questa squadra si è saputa togliere tante soddisfazioni, diventando una sorta di “Piccola Terribile”.

Quella dell’Empoli è una bella realtà da cui prendere esempio, dove le idee e la programmazione hanno saputo fare la differenza.

La sfida delle Vespe

La Juve Stabia sarà chiamata a confrontarsi con una realtà solida ed organizzata, senza dimenticare il valore della rosa della squadra di Dionisi, decisamente importante e ricca di calciatori di categoria.

Il campionato di Serie B è questo, e ancora una volta i colori giallo e blu dovranno stringere i denti per regalare al suo popolo una nuova grande impresa. La forza della programmazione empolese è il metro di paragone con cui le Vespe dovranno misurarsi, provando a replicare il loro stesso percorso virtuoso.

Precedenti: Juve Stabia-Empoli sono 6 in campionato a Castellammare

Dopo quasi sei anni le vespe tornano a sfidare in campionato l’Empoli al Menti, l’ultima volta fiorentini sconfitti con un gol di Forte

I precedenti tra Juve Stabia ed Empoli sono sei in campionato disputati a Castellammare con tre vittorie per i toscani, un pari e due vittorie per le vespe.

Il precedente risalente al campionato 1952 / 1953:

– 1952 / 1953 – Campionato Nazionale di Serie C

11 gennaio 1953 – 16° giornata d’andata: STABIA – EMPOLI 1 – 3 Bernard (E), Trevisan (E), Luigi GANELLI (S) e Buda (E).

Il precedente risalente al campionato 1994 / 1995:

– 1994 / 1995 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B

23 ottobre 1994 – 9° giornata d’andata: JUVE STABIA – EMPOLI 1 – 1 (arbitro Luigi Freddi di Sassari) Montella (E) e Salvatore BUONCAMMINO (video).

Dagli anni duemila ai giorni nostri

– 2011 / 2012 – Campionato Nazionale di Serie Bwin

14 gennaio 2012 – 1° giornata di ritorno: JUVE STABIA – EMPOLI 3 – 1 (arbitro Emiliano Gallione di Alessandria) Tomas DANILEVICIUS (JS), Marco SAU (JS) e BRUGMAN (E).

– 2012 / 2013 – Campionato Nazionale di Serie Bwin

24 novembre 2012 – 16° giornata d’andata: JUVE STABIA – EMPOLI 1 – 2 (arbitro Francesco Borriello di Mantova) Fabio CASERTA (JS), TAVANO (E) e SAPONARA (E).

– 2013 / 2014 – Campionato Nazionale di Serie B Eurobet

26 ottobre 2013 – 11° giornata d’andata: JUVE STABIA – EMPOLI 0 – 2 (arbitro Angelo Cervellera di Taranto) Tavano e Mchedlidze.

– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT

18 gennaio 2020 – 1° giornata di ritorno: JUVE STABIA – EMPOLI 1 – 0 (arbitro Francesco Fourneau di Roma) Francesco FORTE.

Juve Stabia – Empoli: Al Menti l’obiettivo sarà mettersi alle spalle un periodo avaro di soddisfazioni

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Come noto, la Juve Stabia si prepara ad affrontare una sfida cruciale al Romeo Menti: l’incontro con l’Empoli di Mister Alessio Dionisi. L’allenatore toscano non è certo un volto nuovo per le Vespe, ma anzi un vecchio “rivale” visti i precedenti infuocati, sia ai tempi del Venezia sia più recentemente sulla panchina del Palermo. Sarà un match dal sapore particolare, che metterà alla prova il carattere e la fame di punti della squadra di casa.

Il Menti chiama: La spinta del pubblico sarà vitale

La società gialloblù ha lanciato un chiaro segnale in vista dell’impegno, applicando ufficialmente la riduzione dei prezzi dei biglietti. Un gesto mirato a riempire lo stadio, perché la squadra ha un bisogno assoluto di uno stadio pieno e carico che possa trasformarsi nel dodicesimo uomo in campo.

Non sarà un caso, ma c’è un elemento di riflessione interessante: da quando è arrivato il duro verdetto delle trasferte vietate ai propri tifosi, la Juve Stabia sembra essersi “sgonfiata” in termini di prestazioni e risultati lontano dal Menti. Come recita il detto, due indizi fanno una prova. Se questa è solo una teoria, la realtà è che le Vespe hanno l’urgenza di fare punti contro l’Empoli per non complicare la propria classifica.

Emergenza sttacco: Si spera in buone notizie

La gara contro l’Empoli non sarà affatto facile e il mister e i tifosi si aspettano risposte non solo in campo, ma anche dall’infermeria.

L’assenza di Gabrielloni, che non ha giocato a Frosinone, è pesante, e si attende di capire se l’attaccante potrà essere della partita. La sua indisponibilità, sommata a quella oramai prolungata di Burnete costretto ai box da diverse partite, crea un vuoto significativo nel reparto avanzato. L’assenza dei due centravanti titolari si è sentita in maniera netta a Frosinone, dove la coppia Piscopo-Candellone è apparsa troppo leggera per reggere l’urto della difesa avversaria. Anche De Pieri, pur mettendo in campo tanta buona volontà e sacrificio, ha incontrato difficoltà nel trovare lo spunto vincente.

Si spera in notizie positive anche per Abate. Chiunque scenderà in campo, in ogni caso, sarà chiamato a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

La Curva Sud e la carica dei fedelissimi

La Curva Sud e i fedelissimi sono pronti a fare la loro parte, come sempre, per trascinare la squadra. I tifosi sanno che in una partita del genere, la loro energia può fare la differenza. I calciatori dovranno rispondere alla fiducia dell’ambiente, stringere i denti e lottare con il coltello tra i denti contro un avversario difficile, dotato di tanta qualità e con l’ambizione di risalire la classifica.

Al Menti, l’attesa è finita: è l’ora di lottare, soffrire e, si spera, vincere.

Juve Stabia ferita ma non domata: Il Menti chiama l’impresa, contro l’Empoli conta solo vincere

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La sconfitta subita contro il Frosinone di Alvini al “Benito Stirpe” ha lasciato un segno profondo, non tanto nel risultato in sé, quanto nel mare di polemiche che ne è scaturito. La Juve Stabia si lecca le ferite, ritrovandosi improvvisamente sotto la lente d’ingrandimento di una critica che, sui social e non, ha iniziato a puntare i primi “indici” verso diversi aspetti della squadra.

L’occhio del ciclone: trasferte e attacco

Le principali doglianze riguardano le difficoltà in trasferta, un tallone d’Achille che sembra ripresentarsi, e un attacco spesso poco incisivo, incapace di concretizzare la mole di gioco prodotta in alcune occasioni.

Inevitabilmente, per forza di cose, anche l’allenatore Ignazio Abate è finito nell’occhio del ciclone. Purtroppo o per fortuna, questo è il calcio: basta un periodo meno esaltante per far alzare il livello della pressione. Non sta a noi giudicare il torto o la ragione di queste critiche, ma è innegabile che il Frosinone, capolista, è una squadra decisamente più forte, e che i problemi sollevati non sono una novità, bensì esistono da tempo.

La buona notizia, fortunatamente per i colori giallo e blu, è che nulla è ancora compromesso. La classifica è corta e soprattutto sono 5 i punti di distacco dalla zona calda. La possibilità di riscatto è già dietro l’angolo.

Il Menti chiede l’impresa: arriva l’Empoli

Sabato al Romeo Menti si presenta l’opportunità perfetta per un riscatto immediato. Una vittoria casalinga non solo metterebbe a tacere le critiche più aspre, ma permetterebbe alla squadra di concentrarsi con serenità su questo finale di metà percorso.

L’avversario si chiama Empoli. Nonostante la sconfitta subita nell’ultimo turno contro il Palermo, i toscani sembrano aver ritrovato nuove idee ed energie con la “cura” di mister Dionisi. Non è un caso che l’Empoli abbia già dimostrato la propria forza vincendo in Campania, in maniera netta, contro l’Avellino. Sarà, insomma, tutt’altro che una passeggiata.

L’imperativo: vincere

La Juve Stabia è chiamata a stringere i denti e a ripetere per forza di cose le prestazioni importanti viste contro il Palermo e il Monza, ma mettiamoci anche quella contro il Bari, dove un pareggio decisamente bugiardo vide le Vespe giocare praticamente ad una porta.

Una vittoria è l’unico modo per cancellare e allontanare qualche nuvola o malumore, e soprattutto permetterebbe di preparare al meglio anche la successiva, difficile trasferta di Cesena. “Provare a vincere” deve essere il nuovo, granitico imperativo per sabato.

Il pubblico del Menti, come sempre, è pronto a fare la sua parte, spingendo la squadra verso una nuova e importante impresa. Abate e i suoi sanno che è il momento di rispondere sul campo, trasformando la pressione in energia positiva.

Juve Stabia, la società chiama a raccolta i tifosi: Contro l’Empoli abbassati i prezzi dei biglietti

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È il momento di stringersi attorno alla squadra. Dopo un periodo avaro di soddisfazioni, con soli 2 punti raccolti nelle ultime 4 gare e una vittoria che manca da troppo tempo, la Juve Stabia si prepara alla cruciale sfida interna contro l’Empoli, valida per la 16ª giornata del campionato di Serie BKT 2025-2026.

La partita, in programma sabato 13 dicembre alle ore 15:00 allo Stadio “Romeo Menti”, rappresenta uno snodo fondamentale per la corsa alla salvezza. Per questo motivo, la nuova proprietà ha deciso di scendere in campo al fianco dei tifosi con un gesto concreto: un taglio netto ai prezzi dei biglietti.

“Tutti al Menti”: Prezzi abbassati e promozioni speciali

La società ha deciso di abbassare il costo dei tagliandi di ben 4-5 euro in tutti i settori, un invito esplicito a riempire gli spalti e trasformare il “Menti” nel consueto fortino inespugnabile. L’obiettivo è chiaro: creare l’atmosfera delle grandi occasioni per spingere le Vespe verso una vittoria che darebbe ossigeno alla classifica e morale all’ambiente.

Oltre al taglio dei prezzi, la società ha confermato l’iniziativa lodevole per i più giovani che va avanti da un paio di gare: i primi 100 ragazzi Under 14 (accompagnati da un adulto pagante) potranno entrare gratis. Questi biglietti omaggio sono prenotabili esclusivamente presso lo Store ufficiale di Corso Garibaldi.

Info Prevendita: Dove e Quando Acquistare

La prevendita è attiva da ieri, mercoledì 10 dicembre, dalle ore 15:00 fino all’inizio della gara.

La vendita NON sarà effettuata al botteghino dello stadio. I biglietti sono disponibili solo online su www.etes.it e nei punti vendita autorizzati.

Iniziative per i tifosi con disabilità

  • Gratuità: Le prime 10 persone con disabilità al 100% che invieranno richiesta a accrediti@ssjuvestabia.it riceveranno il biglietto omaggio.

  • Ridotti: Da questa partita è attiva una tariffa ridotta per i settori Curva Sud e Tribune (A, B, Quisisana, Varano) acquistabile solo nei punti vendita fisici presentando certificazione di invalidità e documento di riconoscimento.

Listino Prezzi

Ecco il dettaglio dei prezzi, nettamente ribassati rispetto al recente passato:

  • Curva Sud:

    • Intero: € 13,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Donna/Disabili: € 10,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Under 14: € 5,00 (+ € 2,00 prev.)

  • Tribuna Varano:

    • Intero: € 16,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Donna/Disabili: € 13,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Under 14: € 7,00 (+ € 2,00 prev.)

  • Tribuna Quisisana:

    • Intero: € 20,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Donna/Disabili: € 16,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Under 14: € 10,00 (+ € 2,00 prev.)

  • Tribuna Monte Faito (A e B):

    • Intero: € 30,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Donna/Disabili: € 25,00 (+ € 2,00 prev.)

    • Ridotto Under 14: € 13,00 (+ € 2,00 prev.)

  • Tribuna Roberto Fiore (VIP):

    • Prezzo unico: € 100,00 (+ € 2,00 prev.)

  • Settore Ospiti (Curva Ferrovia):

    • Prezzo unico: € 13,00 (+ € 2,00 prev.) – Vendita libera disposta dal GOS.

Punti Vendita Autorizzati a Castellammare

Per chi preferisce l’acquisto fisico, ecco l’elenco delle ricevitorie cittadine:

  • Store Juve Stabia – C.so Garibaldi, 24 (Unico punto per gli omaggi Under 14)

  • Bar Dolci Momenti – Via G. Cosenza, 192

  • Bar Gialloblu – Viale Europa, 101

  • Tabaccheria del Corso – Corso Vittorio Emanuele, 11

  • Anca Caffè – Strada Panoramica 1b/1c

  • Movida Caffè – Via Napoli, 297

  • Tabaccheria Muratori – Via Napoli, 229

  • StanleyBet – Via Bonito, 175

  • Agenzia Intralot – Viale Europa, 31

La società chiama, Castellammare deve rispondere: Sabato tutti al Menti!

L’AZZURRO PENSIERO. Stanchezza fisica e mentale. Il Napoli perde a Lisbona 0-2

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Il Napoli incappa in una sconfitta pesante in terra portoghese, uscendo battuto per 2-0 contro il Benfica nella sesta e cruciale giornata della fase a gironi di Champions League. La trasferta al da Luz si è rivelata più ostica del previsto per gli azzurri, che non sono riusciti a imporre il proprio gioco e hanno dovuto arrendersi alla maggiore aggressività dei padroni di casa.

Le Reti Decisive

A decidere l’incontro per i lusitani sono state le reti di Rios e Barreiro, entrambe messe a segno in momenti chiave della partita, sfruttando le sbavature e la minor brillantezza fisica e mentale del Napoli. La pressione alta e l’intensità del Benfica hanno messo in seria difficoltà la costruzione della manovra partenopea, costringendo la squadra di Conte a rincorrere per gran parte del match.

🗣️ Il Commento di Antonio Conte

Nel post-partita, il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha analizzato lucidamente la prestazione, attribuendo la sconfitta in parte al dispendio energetico delle gare precedenti.

“È una sconfitta che complica la situazione certamente,” ha esordito Conte. “Domenica abbiamo avuto un dispendio elevato sia fisico che mentale. Sapevo che alla lunga qualcosina avremmo pagato.”

Il mister ha riconosciuto la superiorità del Benfica sotto il profilo dell’intensità e dell’approccio iniziale, sottolineando un errore tattico iniziale:

“Il Benfica è stato più aggressivo, pronti via abbiamo sbagliato la pressione. Sapevamo delle difficoltà della partita e del campo e quando si accumulano le partite ogni tre giorni è inevitabile che qualcosa devi pagare. Ora c’è da recuperare e da venerdì prepareremo la sfida contro l’Udinese.”

Nonostante la delusione per il risultato, Conte ha voluto difendere i suoi giocatori, non muovendo loro alcuna critica sull’impegno profuso:

Non ho niente da rimproverare ai miei ragazzi perché hanno dato comunque tutto“.

Prospettive Future

Questa battuta d’arresto complica notevolmente il cammino del Napoli in Champions League, rendendo necessarie attente valutazioni e un cambio di marcia nelle prossime uscite europee. Ora, l’attenzione deve tornare sul campionato, con la squadra già proiettata alla sfida di campionato contro l’Udinese, cruciale per non perdere ulteriore terreno in Serie A. La speranza è che la squadra ritrovi rapidamente la forma fisica ottimale per affrontare il denso calendario che li attende.

Juve Stabia, Pierobon è l’attuale fiamma a centrocampo? Il suo spirito la chiave per ripartire dopo Frosinone

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In serate amare come quella di Frosinone, è fondamentale isolare i rari segnali di vitalità. E il segnale più netto per la Juve Stabia è arrivato dal centrocampo, dai piedi e dalla corsa di Christian Pierobon.

Nonostante la netta sconfitta per 3-0, l’ex centrocampista del Verona è stato l’uomo che più di tutti ha provato a dare un colpo di reni alla manovra offensiva delle Vespe, distinguendosi come l’ultimo ad arrendersi di fronte al dominio ciociaro.

Un faro nel buio Ciociaro

Mentre il resto della squadra appariva schiacciato dalla pressione e dall’intensità del Frosinone, Pierobon ha messo in mostra quel dinamismo e quella personalità che sono mancate ai suoi compagni. Ha cercato di verticalizzare, di rompere le linee e, soprattutto, di non sottrarsi mai al confronto fisico, fornendo un filtro necessario in un centrocampo spesso travolto.

La sua prova è stata ampiamente positiva, un’iniezione di coraggio in una prestazione collettiva timida. È un peccato che il suo sforzo sia stato vanificato dalla superiorità avversaria e dagli squilibri tattici, culminati con la sua sostituzione per fare spazio a tentativi di reazione più offensivi.

L’imperativo contro l’Empoli: Moltiplicare lo spirito di Pierobon

Ora, con l’Empoli atteso al Menti sabato, la Juve Stabia si trova di fronte a un nuovo, difficilissimo, esame. E se Ignazio Abate cerca un modello da cui ripartire, quel modello è proprio Christian Pierobon.

Il suo carattere e la sua proattività devono diventare un imperativo per tutta la squadra. L’Empoli, forte di una grande qualità nel palleggio, metterà alla prova la tenuta mentale e fisica dei gialloblù. Per non soccombere, la Juve Stabia non dovrà limitarsi a difendersi, ma dovrà imitare il dinamismo e la grinta del suo centrocampista.

Solo se ogni elemento in campo mostrerà la stessa determinazione di Pierobon, cercando di dare vitalità alla manovra e lottando su ogni pallone fino all’ultimo secondo, le Vespe potranno sperare di invertire la rotta e ritrovare la fiducia perduta. La squadra ha bisogno che il suo spirito combattivo si moltiplichi per undici. Pierobon per ora ha mostrato la via.

Legalità e Ambiente, un’unica radice: i Carabinieri della Biodiversità incontrano gli studenti

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Legalità e Ambiente, un’unica radice: i Carabinieri della Biodiversità incontrano gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia.

Colonnello Giuseppe Micalizzi: Impostate il navigatore sulla legalità”

Un incontro ad alto valore civile e ambientale si è svolto nelle scorse ore presso l’istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia, alla presenza della Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Rita Lo Giudice, del Sindaco Vincenzo Pulizzi, dei Militari del Comando Stazione dei Carabinieri di Francavilla di Sicilia, del Dirigente del Servizio per il Territorio di Messina, Dott. Giovanni Dell’Acqua, e del Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria, Colonnello Giuseppe Micalizzi.

L’iniziativa rientra nel più ampio progetto nazionale “Un albero per il futuro”, che sta ridisegnando il paesaggio educativo del Paese attraverso la messa a dimora di oltre 50.000 alberi derivati dall’“Albero di Falcone”, il Ficus macrophilla divenuto simbolo della resistenza civile alla mafia. Una scelta non casuale, che trasforma la cura del verde in un gesto di memoria attiva e impegno quotidiano.

Gli alberi come sentinelle del territorio

Nel suo intervento, il Colonnello Micalizzi ha posto l’accento su tre elementi chiave che spiegano perché la tutela del patrimonio forestale sia oggi una missione non più rinviabile:

  • la capacità degli alberi di assorbire CO e restituire ossigeno, contrastando gli effetti della crisi climatica;
  • il ruolo di protezione del territorio, fondamentale soprattutto in aree esposte al dissesto idrogeologico;
  • l’importanza di una conoscenza diretta dei demani forestali, realtà che troppo spesso restano invisibili pur rappresentando un presidio ambientale essenziale.

Micalizzi ha inoltre ricordato la ricchezza naturalistica dei Colli San Rizzo e annunciato l’imminente apertura, a Taormina, di un info-point multimediale con tecnologia di realtà aumentata, pensato per raccontare la biodiversità attraverso strumenti immersivi e innovativi.

“Impostate il navigatore sulla legalità”

Chiudendo l’incontro, il Comandante ha rivolto agli studenti un messaggio chiaro e diretto, destinato a restare impresso:
“Quando terminerete gli studi, impostate il navigatore sulla legalità.”

Un invito a scegliere consapevolmente il proprio percorso, sapendo che tutela dell’ambiente e contrasto alle mafie sono oggi due facce della stessa responsabilità civica.

Mariella Musso – Giornalista pubblicista / Vivicentro

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Napoli sconfitto in Champions: il Benfica vince 2-0

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Dopo cinque risultati utili consecutivi tra campionato e coppe, il Napoli crolla in Champions League. A Lisbona vince il Benfica di José Mourinho per 2-0, al termine di una partita decisa dagli episodi. Azzurri che restano a quota 7 punti in classifica al 23° posto (in questo momento sarebbero comunque qualificato ai playoff).

Nel primo tempo il Benfica parte decisamente meglio e fa subito la differenza. Al 20′ la squadra di Mourinho la sblocca con Rios. Su un cross in area di rigore, McTominay tocca leggerente e perde il rimpallo, che favorisce l’arrivo del colombiano che batte da due passi Milinkovic-Savic. Il Napoli prova a crescere nella seconda metà del primo tempo, in particolare con Neres che va via da destra superando Sudakv, poi cross in mezzo per McTominay che colpisce di testa ma manda alto il pallone.

Nella ripresa Conte prova a cambiare subito la partita, cercando di dare continuità al buon finale di primo tempo giocato dal Napoli mettendo dentro Politano e Spinazzola al posto di Olivera e di Beukema. Nonostante questo, il Benfica segna subito il raddoppio. Rios, da destra, entra in area e crossa sul primo palo dove arriva Barreira che di tacco sorprende Milinkovic-Savic: 2-0. Un gol che, a tutti gli effetti, taglia le gambe al Napoli, che non riesce realmente a impensierire la squadra portoghese.

L’ex Fontana: “Mi piace il calcio propositivo della squadra. L’ambiente deve restare unito e fiducioso”

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Gaetano Fontana, ex calciatore ed allenatore della Juve Stabia, è intervenuto per commentare il momento attuale della squadra, reduce da un periodo di flessione nei risultati. Pur riconoscendo che le Vespe si trovano in linea con l’obiettivo stagionale della salvezza tranquilla (a cinque punti dai playout e a un punto dai play-off), Fontana ha analizzato le dinamiche interne e la gestione della pressione esterna.
Il Calcio Propositivo e la Gestione del Periodo di “Magra”
Fontana ha espresso apprezzamento per il gioco della Juve Stabia, definendolo “un calcio propositivo” che cerca il risultato attraverso il fare. Questo approccio, tuttavia, espone la squadra a dei rischi. L’ex tecnico ha sottolineato che, nell’arco di un campionato, possono capitare periodi di magra (scarsi risultati), ma la squadra ha la consapevolezza di poter ottenere risultati contro chiunque.
Riguardo alla gestione dei momenti di tensione, Fontana ha suggerito di “continuare a lavorare sui principi” che portano a risultati tangibili, anche se questi non arrivano immediatamente sul campo. Egli crede fermamente che, grazie alla proposta di gioco e al modo di stare in campo, i risultati “possano e debbano arrivare” nel lungo periodo.
Fiducia nell’Allenatore e nella Rosa
Fontana ha elogiato il lavoro della società e del nuovo allenatore, Abate, sebbene sia alla sua prima esperienza in Serie B. Ha osservato che la rosa è stata costruita con un occhio alla “freschezza” e alla “gioventù”, includendo giocatori di qualità. L’inizio di stagione non è da “buttare” (“non sia totalmente da da buttare”), e Abate, che Fontana ha affrontato in precedenza, è un allenatore che ha idee chiare.
Nonostante i momenti negativi, Fontana vede “tanti aspetti positivi” che, con la crescita della confidenza e della conoscenza reciproca, porteranno all’equilibrio necessario per raggiungere la salvezza. Ha anche espresso la sua fiducia nel direttore sportivo, Lovisa, ritenuto “uno dei più bravi in assoluto in Italia”.
Il Ruolo dell’Allenatore e i Calci Piazzati
Durante la discussione, Fontana ha riflettuto sull’evoluzione del ruolo dell’allenatore nel calcio moderno. Un tempo la figura del tecnico era centrale, quasi quella di un “padre eterno”. Oggi, invece, l’allenatore è spesso il primo a essere silurato e le scelte si basano su mode piuttosto che su progetti. I moduli tattici stanno scomparendo, sostituiti dai “principi di gioco” e dalle “strutture di gioco” che si muovono in base alle circostanze, richiedendo ai giocatori, come i difensori o i terzini, di saper impostare e leggere la partita in modo dinamico.
Ha anche sottolineato l’importanza dei calci piazzati (punizioni, angoli) in un contesto di grande equilibrio tattico, dove le partite si giocano su pochi dettagli e la “guerriglia all’interno del campo” è costante.
I Rimpianti Personali e l’Appello alla Piazza
Fontana ha confessato che il suo maggiore rimpianto da allenatore è non aver concluso il percorso a Castellammare nel 2016-2017, un periodo che per lui rappresenta ancora “una ferita aperta”. Egli era convinto che in due anni si sarebbe potuto fare qualcosa di “straordinario”. Ha menzionato anche la sua traumatica esperienza a Nocera, dove rifiutò di patteggiare una squalifica ingiusta per una questione morale.
Infine, rivolgendosi all’ambiente stabiese, ha lanciato un appello all’unità, ricordando che la distanza tra le parti porta solo alla rovina. Ha esortato a guardare agli aspetti positivi e a non “spaccare” l’ambiente, perché i momenti negativi capitano, ma è essenziale trovare soluzioni e non disfare il lavoro fatto. Ha criticato, inoltre, il divieto di trasferta per i tifosi, definendolo una “sconfitta del potere” e della politica del calcio che non sa gestire i problemi.
Per solidificare l’importanza di superare i momenti difficili insieme, si può pensare che l’unità in un club sia come l’ancora di una nave: anche durante la tempesta dei risultati negativi, se l’ancora (l’allenatore e l’ambiente compatto) tiene, la nave non va alla deriva.

Juve Stabia – Empoli sarà diretta dal Sig. Alberto Ruben Arena della sezione AIA di Torre del Greco

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La Juve Stabia sabato pomeriggio alle 15:00 ospiterà tra le mura amiche del Romeo Menti l’Empoli di Dionisi per la giornata n.16 del campionato di Serie BKT 2025-2026. A dirigere la gara l’AIA ha designato il Sig. Alberto Ruben Arena della sezione di Torre del Greco.

Il 2024 sarà ricordato come l’anno della consacrazione per Alberto Ruben Arena. Il direttore di gara, punta di diamante della sezione di Torre del Greco, ha staccato il pass decisivo per l’ingresso nell’élite arbitrale italiana, la CAN-A. Un traguardo raggiunto non per caso, ma al termine di un lustro vissuto da protagonista sui campi della Lega Pro, dove ha raccolto consensi unanimi per la qualità delle sue direzioni.

La consacrazione al “Menti” e i numeri di una scalata

Se c’è stato un momento che ha segnato il destino di Arena, questo è stato senza dubbio il fischio d’inizio della finale di andata dei play-off tra Vicenza e Carrarese. In quella sfida ad alta tensione, il fischietto torrese ha dimostrato di avere le spalle larghe per reggere i palcoscenici più importanti, confermando la fiducia che i designatori gli avevano accordato durante tutto l’arco della stagione per i match più delicati.

Il suo curriculum parla chiaro con una gavetta autentica, fatta di sacrificio e crescita costante, che ha trasformato una giovane promessa in un veterano affidabile pronto per la Serie A e B.

Una questione di DNA e preparazione

La notizia della promozione ha scatenato l’entusiasmo a Torre del Greco, dove la comunità ha festeggiato il successo di un proprio “figlio”. Nato nel 1992, Alberto Ruben non è nuovo a questo mondo: nelle sue vene scorre la passione ereditata dal padre, che aveva calcato i campi come arbitro nella prima metà degli anni ’90.

Ma il talento ereditario è supportato da una formazione rigorosa. Laureato in Scienze Motorie e personal trainer di professione, Arena fa della condizione fisica uno dei suoi punti di forza, garantendo una vicinanza all’azione invidiabile. A questo si aggiunge un tratto caratteriale distintivo: la capacità di gestire la gara attraverso il dialogo. Mai autoritario senza motivo, ma sempre autorevole e pacato nel confronto con i calciatori, ha saputo imporre uno stile moderno che ha convinto i vertici arbitrali ad aprirgli le porte del grande calcio.

Le statistiche sull’arbitro e gli altri componenti del sestetto arbitrale

Il sig. Alberto Ruben Arena nato a Torre del Greco (Na) il 12/04/1992 e iscritto alla sezione AIA di Torre del Greco (Na) è al suo secondo anno alla CAN.

Finora ha diretto in carriera 205 gare con questo score con 51 rigori assegnati e 50 espulsioni decretate.

Quest’anno finora ha diretto 9 gare (6 in serie A, 2 in serie B e 1 Coppa Italia) con questo bilancio: 2 vittorie interne, 6 pareggi, 1 vittoria esterna con 1 rigore assegnato e 0 espulsioni decretate.

Nessun precedente con la Juve Stabia.

Conta 1 precedente con l’Empoli con questo score: 1 vittoria, 0 pareggi e 0 sconfitte

Assistenti

Primo Assistente: sig. Federico Votta della sezione AIA di Moliterno

Secondo Assistente: sig. Mattia Pascarella della sezione AIA di Nocera Inferiore

IV° ufficiale: sig. Matteo Marcenaro della sezione AIA di Genova

VAR: sig. Luigi Nasca della sezione AIA di Bari

AVAR: sig. Luca Pairetto della sezione AIA di Nichelino

Juve Stabia, ancora una sconfitta pesante in trasferta: Dopo Frosinone la palla passa ad Abate per i rimedi

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La sconfitta per 3-0 subita contro il Frosinone non può essere archiviata come una semplice domenica storta. Allo Stadio Benito Stirpe non è andata in scena solo una battuta d’arresto, ma ha risuonato il segnale d’allarme più squillante della stagione. Quella vista in campo è una Juve Stabia che sembra aver smarrito la propria identità e, dato ancor più preoccupante, la propria concretezza.

La squadra di Ignazio Abate naviga in acque pericolosamente agitate ogni volta che le Vespe si allontanano dal proprio nido.

L’enigma dell’attacco: Lento e prevedibile

Il primo, macroscopico problema risiede in una sterilità offensiva che sta diventando cronica. I numeri e le prestazioni raccontano una fatica tremenda nel creare occasioni da gol nitide e, in quelle rare circostanze in cui ci si riesce, manca il cinismo necessario per capitalizzare. Contro il Frosinone sono emersi tutti i limiti del momento nelle gare in trasferta come reparti scollati: L’attacco appare un corpo estraneo rispetto al centrocampo; mancanza di verticalizzazioni: La manovra si sviluppa con una lentezza esasperante, permettendo alle difese avversarie di riposizionarsi comodamente e assenza di leader tecnici: Manca quella scintilla, quel singolo capace di accendersi, saltare l’uomo e trascinare emotivamente i compagni fuori dal torpore.

Nonostante qualche timido tentativo, la retroguardia ciociara non ha mai tremato davvero. Il gioco delle Vespe è diventato prevedibile e facile da arginare.

La difesa paga il conto

Se l’attacco non segna, la difesa prima o poi crolla. È la legge non scritta del calcio e la Juve Stabia ne sta pagando le conseguenze con un passivo di reti subite costantemente alto.

Contro una squadra aggressiva e tecnicamente dotata come il Frosinone, la linea difensiva è apparsa vulnerabile, spesso in ritardo sulle chiusure e incapace di reggere l’urto fisico e mentale. Quando la squadra va sotto nel punteggio, quella solidità granitica che un tempo la caratterizzava si sgretola, lasciando spazio alla rassegnazione.

Il tabù trasferta e il nodo Abate

La débâcle di Frosinone ha messo a nudo i limiti di una squadra dai due volti. Al Menti Le Vespe provano sempre a proporre qualcosa di positivo, spesso raccogliendo meno di quanto seminato per sfortuna o imprecisione; in trasferta lontano da Castellammare si fa fatica a fare tutto. Ad oggi, le uniche gioie esterne restano le prestazioni di Chiavari, La Spezia, Padova e Catanzaro. Troppo poco per chi vuole navigare in acque tranquille.

Il punto della situazione: Gli indizi si sono accumulati fino a formare una prova schiacciante. I problemi ci sono e richiedono soluzioni immediate.

La palla ora passa inevitabilmente a Ignazio Abate. La pressione sul tecnico è massima: deve ritrovare la chiave per ridare fiducia a un gruppo che sembra aver perso le certezze iniziali e l’aggressività che era il suo marchio di fabbrica. Non c’è più tempo per gli esperimenti o per attendere che la tempesta passi da sola. Servono scelte coraggiose per invertire la rotta prima che il “mal di trasferta” comprometta l’intera stagione.

Frosinone, sinfonia totale allo “Stirpe”: 3-0 alla Juve Stabia e primato in classifica conquistato

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È un Frosinone formato promozione quello che lunedì ha illuminato il pomeriggio del “Benito Stirpe”. Una vittoria netta, rotonda, perentoria: un 3-0 alla Juve Stabia che non ammette repliche e che lancia un messaggio chiarissimo al campionato di Serie B. La squadra di casa ha consolidato le proprie ambizioni di vertice mettendo in campo un mix letale di intensità, precisione tecnica e quel cinismo necessario per spegnere sul nascere ogni velleità avversaria.

Il sigillo allo scadere del primo tempo

Il primo tempo è stato un crescendo giallazzurro, culminato proprio quando le squadre sembravano destinate a rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. A premiare la superiorità territoriale dei padroni di casa ci ha pensato Giorgi Kvernadze: al 45’+1′, l’attaccante georgiano ha trovato il guizzo vincente, sbloccando un match che rischiava di diventare tatticamente complicato e regalando il vantaggio psicologico fondamentale per la ripresa.

L’Uno-Due micidiale della ripresa

Al rientro in campo, il Frosinone non si è limitato a gestire, ma ha azannato la partita. In quattro minuti, i Leoni hanno chiuso i conti: Al 61′, è arrivato il raddoppio firmato da Gabriele Calvani, puntuale nell’inserimento in area e al 65′, ancora Kvernadze ha fatto esplodere lo Stirpe con la sua doppietta personale, fissando il risultato sul 3-0 e mandando i titoli di coda con largo anticipo.

La battaglia a centrocampo: Calò vs Mosti

Se i nomi di Kvernadze e Calvani finiranno sul tabellino dei marcatori, la chiave tattica del trionfo risiede nella zona nevralgica del campo. È qui che Giacomo Calò ha messo in scena una vera e propria masterclass.

Il regista del Frosinone è stato il faro assoluto del gioco ciociaro. Ha dettato i tempi con la calma dei grandi, smistando palloni con precisione chirurgica e offrendo l’assist decisivo per il gol di Calvani. Ma la sua prestazione è andata oltre la fase di possesso: Calò ha vinto nettamente il duello a distanza con il dirimpettaio Nicola Mosti.

Mentre il numero 23 giallazzurro giganteggiava, il trequartista della Juve Stabia finiva nella morsa. Nonostante i tentativi di accendere la luce per gli ospiti, Mosti è stato costantemente imbrigliato dalla pressione e dal filtro difensivo orchestrato proprio da Calò. Una prova opaca per il giocatore delle Vespe, costretto ad arrendersi e a lasciare il campo all’81’.

Standing ovation

La giornata perfetta del Frosinone ha avuto il suo epilogo emozionale all’86′ minuto, quando il tecnico ha richiamato in panchina Giacomo Calò. Per lui, applausi scroscianti e meritatissimi da tutto lo stadio: il tributo a un direttore d’orchestra che ha saputo guidare i suoi compagni verso un successo fondamentale.

Con questi tre punti, il Frosinone guarda ora al prosieguo del campionato con rinnovata fiducia e la consapevolezza della propria forza: lassù in vetta, l’aria è sempre più dolce.

Raoul Bova al Supercinema di Castellammare in “Il nuotatore di Auschwitz”. Rassegna “La Stagione di Luca”

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Nell’ambito della rassegna “La stagione di Luca”, sabato 6 e domenica 7 dicembre scorsi, sul palco del Supercinema un attore carismatico dalla presenza scenica magnetica e dalla capacità di creare un forte legame emotivo con il pubblico: Raoul Bova in “Il nuotatore di Auschwitz”.

Raoul Bova ha portato sulle tavole dello storico teatro stabiese una storia vera, quella di Alfred Nakache, un nuotatore francese ebreo detentore di un record mondiale, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz.

Il testo narra l’incredibile storia di questo atleta e comunica un forte messaggio di speranza, mostrando come la volontà di vivere e trovare un senso alla sofferenza possano far superare anche le situazioni più difficili.

Nel monologo, un ruolo di grande intensità emotiva, Bova mostra la resilienza e la fragilità umana del nuotatore,  e lega la storia di Nakache a quella di Viktor Frankl (psicologo sopravvissuto ad Auschwitz), con riflessioni tratte dal suo libro “Uno psicologo nei lager”.

Alfred Nakache era un nuotatore francese di origine ebraica, campione olimpionico, ma ad Auschwitz era solo un numero: il 172763. Fu spesso costretto dai nazisti a nuotare in vasche di acqua gelida per recuperare oggetti ma, nonostante le vessazioni, mantenne viva la speranza.

Sopravvisse ad Auschwitz e fu obbligato alla marcia della morte verso Buchenwald, da cui si salvò tra pochissimi. Dopo la liberazione, scoprì la tragica morte di moglie e figlia. Nonostante la sofferenza, riprese ad allenarsi, gareggiando alle Olimpiadi di Londra del 1948 e ottenendo un nuovo record.

Ad Auschwitz fu internato anche Viktor Frankl, uno psichiatra austriaco che, subito dopo la liberazione, scrisse un libro sull’esperienza vissuta e su coloro che erano riusciti a superare quella prova terribile.

“Il nuotatore di Auschwitz” è un omaggio alla forza morale e alla resilienza, è un’opera che commuove, celebrando la capacità dell’essere umano di ritrovare la luce anche nelle tenebre più profonde.

Ogni singolo dettaglio ha contribuito a creare la “magia” che ha reso lo spettacolo indimenticabile: la scena, essenziale, composta da linee di luci disegnate da Marco Laudando che diventano simbolo di corsie in piscina, di rotaie o fughe prospettiche; le immagini filmate da Marco Renda con spazi astratti, in bianco e nero; le musiche coinvolgenti di Francesco Bova; i costumi di Francesca Schiavon; il testo e la regia del bravo drammaturgo, attore, regista teatrale Luca De Bei, che usa la narrazione per esplorare temi esistenziali.

Alla fine dello spettacolo, il pubblico ha calorosamente applaudito Raoul Bova, un attore molto amato dagli stabiesi, anche perché ha portato sul grande schermo i nostri campioni olimpici del “due con”, Giuseppe e Carmine Abbagnale.

L’attore ha infatti interpretato nel 1993 “Una storia italiana”, miniserie televisiva liberamente ispirata alla vita dei fratelli campioni del canottaggio, che ripercorre la loro carriera, iniziata proprio nelle acque di Castellammare di Stabia, tra successi olimpici e mondiali.

L’attore, nel salutare il pubblico, ha ricordato con nostalgia il periodo degli anni giovanili trascorso nella nostra cittadina mentre girava la miniserie:

“Il ritorno a Castellammare è stato particolarmente emozionante, perché qui ho iniziato a muovere i primi passi da attore, ho fatto il mio primo film, e devo dire che sono stato accolto sin da subito con grande affetto e cordialità in questo paese bellissimo, nel quale ho trovato delle storie che hanno avuto importanza nella mia vita e in quella del cinema”.

“Tornare qui a teatro a Castellammare è stato emozionante soprattutto con questo testo che parla del passato, parla di storia, parla della vita, di quello che possono essere le nostre difficoltà, ma che ci invita a non abbatterci mai, perché c’è sempre un modo per superarle.”

La sua interpretazione ha molto colpito il pubblico. “Il nuotatore di Auschwitz” con Raoul Bova è infatti un’esperienza teatrale che va oltre il semplice intrattenimento, che tocca il pubblico a livello emotivo e intellettuale, che trasmette messaggi universali e stimola la riflessione.

Inaugurata al MuDiSS di Castellammare la 10° rassegna d’arte sacra promossa dell’Associazione Fede e Arte

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Presso il Museo Diocesano Sorrentino Stabiese (MuDiss), in Piazza Giovanni XXIII a Castellammare di Stabia. 1eri sera 6 dicembre è stata inaugurata una suggestiva mostra di arte sacra.

Promotrice dell’iniziativa l’Associazione “Fede e Arte”, diretta da don Antonio De Simone, parroco della Concattedrale, che ha dichiarato:

“L’Associazione porta avanti un cammino di conoscenza e divulgazione, con passione e carisma. Ringrazio di cuore quanti ci sostengono. Desideriamo incentrare lo sguardo sul centro antico, perché è necessario salvaguardarlo, ma prima ancora bisogna conoscerlo. Dobbiamo essere consapevoli del patrimonio di cui disponiamo. Proporremo nel nuovo anno un’iniziativa culturale per educare l’uomo a vivere bene nel tempo contemporaneo. Un corso gratuito, aperto a tutti, il cui obiettivo è proprio quello di tirare fuori cose del passato, per educare le persone a vivere senza sciupassi, senza sciupare quello che di bello c’è.”

In mostra quadri e sculture di suggestiva bellezza nell’incantevole cornice del MuDiss, dove sono custoditi importanti tesori artistici.

Ha curato la mostra con grande competenza l’Arch. Geralda Cimmino, ospitando importanti artisti di fama nazionale come Antonio Marullo, Berenice Russo, Letizia Caiazzo, Aurelio Talpa, Francesco Giordano, Maria Consiglia Stile, Andrea Avitaia – Bartolo Cavaliere, Anna Ruggiero, Luigi Scavella e Salvatore D’Alessandro.

Al MuDiss in mostra opere di artisti di alto profilo, dove il tema sacro è affrontato in modo innovativo, attraverso un dialogo tra tradizione e modernità.

All’evento sono intervenuti il Direttore del MuDiSS Egidio di Lorenzo, e il Sindaco di Castellammare Luigi Vicinanza, che hanno espresso apprezzamento per questa e simili iniziative, che veicolano messaggi significativi e promuovono la crescita economica e socioculturale del territorio.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra menti, associazioni del territorio e Museo Diocesano per la valorizzazione del centro storico e per lo sviluppo della città.

Tra i presenti noti rappresentanti del mondo dell’associazionismo e della cultura, che hanno avuto parole di plauso per questi bravi artisti, nelle cui opere hanno profuso estro creativo e originalità.

Visitare una mostra d’arte sacra a Natale è un modo splendido per riconnettersi al significato spirituale della festa, concentrandosi sulla nascita di Gesù come manifestazione di Dio nel mondo, anziché sul consumismo.

Arte sacra e rappresentazioni della Natività riportano l’attenzione su valori come la fede, la luce, la speranza e la fratellanza, offrendo una pausa riflessiva dal frastuono commerciale, per celebrare l’evento centrale del cristianesimo.

Visitare questa mostra d’arte sacra al Museo Diocesano Sorrentino Stabiese è un’esperienza che arricchisce spiritualmente, che celebra la tradizione culturale campana e offre un momento di bellezza e meditazione, unendo fede, storia e arte in un percorso emozionante e suggestivo.

Sarà possibile ammirare le opere in mostra nella storica struttura del MuDiSS fino al 19 gennaio 2026, il lunedì dalle 8:30 alle 12:30, il mercoledì e il sabato dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 20:00.

Il Frosinone travolge 3-0 la Juve Stabia: Monologo giallo azzurro, Kvernadze show con la sua doppietta

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Una vera e propria lezione di calcio, un monologo dominato dal primo all’ultimo minuto. Il Frosinone di Massimiliano Alvini si conferma una macchina perfetta e travolge senza affanni la Juve Stabia con un perentorio 3-0. Il match è stato un tributo alla superiorità tecnica e fisica dei padroni di casa, illuminato dalla prestazione scintillante di Giorgi Kvernadze, autore di una doppietta e semplicemente imprendibile sulla corsia di sinistra.

L’urlo dei Leoni: Kvernadze incontenibile

Il Frosinone ha messo subito il bavaglio alla manovra ospite. Sin dai primi minuti, la pressione alta e l’incredibile dinamismo del centrocampo hanno soffocato ogni tentativo di costruzione della Juve Stabia. Non c’è stato neanche il tempo per gli uomini di Ignazio Abate di organizzare le idee.

A sbloccare il risultato è stato, puntuale, l’esterno georgiano Kvernadze, una vera e propria furia per tutta la gara. Il giovane talento, in stato di grazia, ha aperto la contesa e l’ha chiusa con un bel tiro dalla distanza per la personale doppietta. Nel mezzo, a sigillare il dominio, è arrivato il gol del raddoppio a firma di Calvani, portando il risultato su un 2-0 che è stato ben presto arrotondato.

Juve Stabia: Gara da dimenticare in fretta

La Juve Stabia è apparsa subito in grande difficoltà, in balia degli eventi e incapace di trovare contromisure. La squadra di Abate ha subito l’aggressività e la superiorità dei padroni di casa in ogni zona del campo. La manovra è risultata lenta e prevedibile, e il pressing alto dei ciociari ha reso impossibile qualunque tentativo di risalita.

Se il Frosinone meritava applausi a scena aperta per l’intensità e la qualità espressa, per le Vespe è stata una giornata da archiviare in fretta. Il centrocampo non è riuscito a fare da filtro, la difesa è stata costantemente esposta ai tagli e alle incursioni avversarie, e l’attacco non è mai stato messo in condizione di impensierire la retroguardia gialloblu.

I cambi operati da Abate a inizio ripresa non hanno sortito alcun effetto, con l’inerzia della gara che non è cambiata minimamente. Il risultato finale, per quanto visto in campo, poteva essere ancora più rotondo.

Frosinone vola, Abate chiede un reset

L’amarezza è palpabile in casa Juve Stabia. La squadra dovrà resettare in fretta e ritrovare la compattezza smarrita lontano dal Menti per non compromettere il cammino in campionato.

Il Frosinone, invece, forte di questo 3-0 che sa di prova di forza, si candida sempre più come una delle formazioni più in forma e ambiziose del torneo.